Atti 17–18
Siamo «progenie di Dio»
Hai mai cercato di portare la tua testimonianza del Padre celeste a qualcuno che non credeva affatto in Lui? È stato difficile esprimere quello che sai in termini comprensibili da tale persona? Paolo ebbe una esperienza simile nell’antica Grecia quando cercò di insegnare alle persone che noi siamo progenie di Dio. La gente di quel paese credeva in molti dei, ma non aveva nessuna idea di un Padre in cielo. Nota come Paolo usò ciò che sapevano per insegnare quello che non sapevano.
Capire le Scritture
Atti 17:18 – «Certi filosofi epicurei e stoici»
Gli epicurei e gli stoici erano due gruppi di filosofi dell’Antica Grecia. Gli epicurei credevano che il mondo fosse frutto del caso e se gli dei esistevano certamente non si preoccupavano né si interessavano degli uomini. Per loro il massimo obiettivo della vita era quello di dedicarsi ai piaceri ed evitare il dolore e la sofferenza.
Gli stoici credevano in un potere divino che aveva creato e ordinato l’universo e che quindi aveva stabilito leggi fisse per governare la vita. Insegnavano che le necessità del singolo non avevano importanza e che era dovere di chiunque accettare quello che la sorte gli dava. Gli stoici credevano anche che soltanto le cose che si potevano percepire con i sensi fisici erano reali.
Atti 17:22–31 – Paolo porta testimonianza del Dio dei cieli
Paolo rese testimonianza di diversi modi in cui Dio differisce dagli idoli.
-
Dio creò ogni cosa in cielo e in terra.
-
Non può essere racchiuso in una statua o in un edificio creato dall’uomo.
-
È il creatore di tutti gli uomini e tutti gli uomini sono fratelli.
-
Decide quando e dove gli uomini devono vivere.
-
Non è un’immagine di pietra o di metallo; è il nostro Padre e noi siamo letteralmente Suoi figli.
-
Ci ha comandato di cercarLo, pentirci e osservare i Suoi comandamenti.
-
Vi sarà un giorno in cui giudicherà tutta l’umanità.
Studiare le Scritture
Studia Atti 17–18 e svolgi la seguente attività.
-
Paolo predica del Dio sconosciuto
Quando Paolo si recò ad Atene scoprì che i Greci – specialmente gli epicurei e gli stoici – erano aperti a recepire nuove idee. Tenne pertanto un sermone sul loro Dio sconosciuto e parlò loro dell’unico vero Dio dei cieli (vedere Atti 17:16–31).
-
Dopo aver letto la sezione «Capire le Scritture» per Atti 17 descrivi come i concetti esposti da Paolo in questo sermone correggevano alcune delle false idee descritte.
-
Quali sono alcune false idee che le persone hanno oggi che potrebbero essere corrette dalla conoscenza di cosa Dio è realmente?
-