1 Corinzi 5–7
Istruzioni alla Chiesa
In 1 Corinzi 5–7 Paolo continua ad impartire consigli ai santi di Corinto. Egli affronta domande importanti come: Quale genere di rapporti i santi devono avere con i peccatori? Quando è lecito che i santi citino altri santi in giudizio? Perché è meglio rimandare il matrimonio a dopo la missione? Nota i consigli di Paolo su questi argomenti e pensa a come puoi applicarli a te.
Capire le Scritture
1 Corinzi 5
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«Un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta» (v. 6) –Un piccolo peccato può influire su una persona o su un’intera congregazione.
1 Corinzi 5:5 – «Quel tale sia dato in man di Satana»
I membri che hanno più conoscenza e esperienza nella Chiesa sono soggetti a castighi più pesanti. Dare qualcuno «in man di Satana a perdizione della carne» (1 Corinzi 5:5) significava escluderli dalle benedizioni del Vangelo. Questo comportava anche la perdita dello Spirito Santo per cui tale persona veniva privata del potere di guarigione e di protezione di Dio. In tale condizione le persone erano lasciate a se stesse per subire tutto il potere distruttivo dell’Avversario.
1 Corinzi 6:9–12 – Questi peccati mortali erano leciti nella mente di Paolo?
La Traduzione di Joseph Smith propone un cambiamento importante in 1 Corinzi 6:12: «Tutte queste cose non mi sono lecite, e tutte queste cose non mi sono utili» (1 Corinzi 6:12, TJS; corsivo dell’autore).
1 Corinzi 6:19–20 – «Non appartenete a voi stessi»
L’anziano LeGrand Richards, già membro del Quorum dei Dodici Apostoli, disse: «Vi sono molti che pensano che il loro corpo appartenga soltanto a loro e che essi possono perciò farne ciò che vogliono, mentre Paolo spiega chiaramente che questo corpo non è nostro, in quanto viene comprato a caro prezzo» (Un’opera meravigliosa e un prodigio, 268).
1 Corinzi 7
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Quel che le è dovuto (v. 3) –Atti di gentilezza
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Incontinenza (v. 5) –Mancanza di autocontrollo
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Tendere un laccio (v. 39) –Limitare
1 Corinzi 7:29–33 – «Quelli che hanno moglie, siano come se non l’avessero»
La Traduzione di Joseph Smith indica che quando Paolo consiglia che quelli che hanno moglie siano come se non l’avessero (1 Corinzi 7:29), parla a coloro che sono stati «chiamati e scelti a compiere il lavoro del Signore (1 Corinzi 7:29, TJS). In altre parole, coloro che erano sposati durante la loro missione non avrebbero avuto con sé le loro mogli.
Studiare le Scritture
Studia 1 Corinzi 5–7 e svolgi due delle seguenti attività (A–D).
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Intervista il tuo vescovo
Chiedi al tuo vescovo di spiegare come un Consiglio di disciplina aiuta la Chiesa e aiuta la persona giudicata a pentirsi e a tornare alla piena fratellanza. Leggi 1 Corinzi 5 e descrivi le similitudini che noti tra questi versetti e quello che ti ha spiegato il vescovo.
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Elenca gli effetti del peccato
Paolo rimprovera i santi di Corinto che cercavano di giustificare i loro peccati. Egli spiega che lo Spirito non può dimorare in loro se non si comportano rettamente. Studia 1 Corinzi 6:9–20 ed elenca almeno tre peccati menzionati da Paolo e spiega qual è l’effetto di questi peccati sul peccatore, sulla sua famiglia e sulla Chiesa.
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Riassumi gli insegnamenti di Paolo
Leggi 1 Corinzi 7:10–11, e sostituisci la parola divorzio a «separazione» e nei versetti 12–13 le parole non appartenenti alla Chiesa al posto di «non credente». Dopo aver letto questi versetti con le avvenute sostituzioni, descrivi in un paragrafo che cosa a tuo avviso Paolo vuole insegnarti.
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Scrivi una lezione
Leggi 1 Corinzi 7:8–9, 29–35 come se Paolo stesse parlando ai missionari (nota i cambiamenti presenti nella Traduzione di Joseph Smith) e rispondi alle seguenti domande:
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Per quali motivi questi insegnamenti sono utili ai missionari a tempo pieno?
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Perché la ragazza o il ragazzo rimasti a casa distraggono il missionario dalla sua chiamata?
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