Storia della Chiesa
Restaurare l’antico ordine


“Restaurare l’antico ordine”, Rivelazioni nel contesto, (2016)

“Restaurare l’antico ordine”, Rivelazioni nel contesto

Restaurare l’antico ordine

DeA 102, 107

Immagine
Dipinto di Joseph Smith e dei membri del Quorum dei Dodici Apostoli

Nel maggio del 1828, Joseph Smith e Oliver Cowdery si inginocchiarono presso il fiume Susquehanna. Avevano appena letto del battesimo in Terzo Nefi e volevano sapere dove avrebbero potuto trovare l’autorità che Gesù aveva conferito ai suoi antichi discepoli. Giovanni il Battista apparve in risposta alle loro preghiere e pose le mani sul loro capo per conferire loro l’autorità necessaria a battezzarsi l’un l’altro. “Pensa per un momento” disse in seguito Cowdery al suo amico W. W. Phelps, “quale gioia riempì il nostro cuore, e con quale sorpresa dobbiamo esserci chinati […] quando ricevemmo sotto la sua mano il santo sacerdozio”1

Ma la restaurazione dell’autorità del sacerdozio non fu immediatamente accompagnata dalla restaurazione dell’organizzazione del sacerdozio. I singoli detentori del sacerdozio potevano celebrare le ordinanze, ma come avrebbero dovuto collaborare per svolgere l’opera del Signore?

Amministrazione tramite le conferenze

Negli anni trenta del 1800, gli affari di molte delle chiese attive nello stato di New York venivano curati in conferenze di anziani trimestrali, e, nei suoi primi anni, la Chiesa restaurata seguì questo modello comune. Dopo l’organizzazione di aprile, i dirigenti della Chiesa tennero delle conferenze a giugno e a settembre per fare rapporto sul progresso della Chiesa e amministrarne gli affari. Questo sistema di conferenze trimestrali fu incluso in “Church Articles and Covenants” (gli articoli e le alleanze della Chiesa ora Dottrina e Alleanze 20) quando furono trascritti nel manoscritto del libro di rivelazioni.2

Ma nel 1831 divenne sempre più chiaro che le conferenze della Chiesa sarebbero state più che delle normali riunioni. Durante la prima conferenza dell’anno, fu ricevuta una rivelazione (ora Dottrina e Alleanze 38) che espose alcuni progetti e obiettivi specifici sui quali la Chiesa avrebbe dovuto lavorare. Presto il numero delle conferenze tenute per stare al passo con l’opera del Signore aumentò drasticamente: dall’agosto al dicembre del 1831, furono trascritti i verbali di ventisei conferenze, con una media di più di una conferenza a settimana.

In una di queste conferenze, il Profeta sottolineò la necessità di andare oltre i modelli familiari e di “comprendere l’antico modo di condurre le riunioni, secondo la guida dello Spirito Santo”.3 Le diverse questioni organizzative e disciplinari affrontate dalla nuova Chiesa richiedevano impegno e ispirazione. Ma se nelle conferenze degli anziani vi erano troppi affari di cui occuparsi, chi avrebbe dovuto essere responsabile per ogni questione affrontata?

Il Sistema dei consigli

Una rivelazione dell’11 novembre 1831 (ora Dottrina e Alleanze 107:60–100) aiutò i santi a comprendere come sfruttare il potere dell’ispirazione collettiva pur nella divisione delle complesse esigenze proprie dell’amministrazione della Chiesa. Alcuni casi venivano assegnati al vescovo, il quale avrebbe poi potuto chiamare dei consiglieri per assisterlo nei suoi compiti. Un presidente del Sommo Sacerdozio avrebbe valutato le questioni più difficili, assistito da dodici sommi sacerdoti come consiglieri. Anche i presidenti degli anziani, dei sacerdoti, degli insegnanti e dei diaconi sarebbero stati chiamati a “sedere in Consiglio” con i loro gruppi.

Ma l’integrazione del conosciuto sistema delle conferenze all’inusitato sistema dei consigli si rivelò un processo graduale. I presidenti di ogni gruppo non furono scelti immediatamente e gli archivisti avevano difficoltà a distinguere un consiglio da una conferenza. Nel luglio del 1832, i membri del Missouri stabilirono che “i modi e le maniere di regolare la Chiesa di Cristo” indicati nella rivelazione di Novembre “[diventavano] effettivi da [quel] momento”4 ma poi non scelsero un presidente degli anziani fino a settembre.5 Ogni volta che sorgeva una necessità, Joseph Smith doveva radunare i sommi sacerdoti disponibili per servire con un consiglio del presidente al completo, nonostante fosse stato sostenuto come presidente del Sommo Sacerdozio e avesse scelto due consiglieri.6

Inoltre c’erano dei problemi con il comportamento di coloro che partecipavano alle riunioni. A quanto pare, alcuni sussurravano tra loro, altri diventavano visibilmente impazienti o addirittura se ne andavano nel mezzo di una riunione del consiglio. Anche i pregiudizi e le debolezze personali resero difficile il cercare la volontà del Signore.7

Joseph Smith si assunse la responsabilità di queste mancanze comuni. Durante una riunione di consiglio del febbraio 1834, egli disse: “Non ho mai organizzato un consiglio nell’esatto ordine in cui esso dovrebbe essere condotto, cosa che, forse, ha privato il consiglio di alcune, o di molte benedizioni” In seguito egli provò a “indicare l’ordine dei consigli nei tempi antichi, come gli furono mostrati in una visione”.8 La visione del Profeta di un consiglio tenuto a Gerusalemme presieduto dall’apostolo Pietro e da due consiglieri divenne il modello per l’organizzazione del primo sommo consiglio,9 che a sua volta servì da esempio per gli altri consigli di tutta la Chiesa. I verbali indicanti alcune importanti caratteristiche del consiglio — come il diritto di un accusato ad avere la metà dei membri del consiglio in veste di avvocati — vennero canonizzati in Dottrina e Alleanze 102.10

Prima che il sommo consiglio si occupasse del suo primo caso, Joseph Smith benedì i suoi due consiglieri. Successivamente due padri, Joseph Smith sr e John Johnson, benedissero i loro figli.11 Proprio come le conferenze coesistevano con il nuovo sistema dei consigli, così l’organizzazione amministrativa del sacerdozio nella Chiesa avrebbe dovuto coesistere con il sacerdozio incentrato sulla famiglia.

Quorum

Una settimana dopo l’organizzazione del sommo consiglio a Kirtland, Parley. P. Pratt e Lyman Wight arrivarono dal Missouri per chiedere una guida per conto dei Santi che erano stati scacciati dalle loro case.12 In risposta alla loro visita, Joseph Smith e il sommo consiglio organizzarono una spedizione per aiutarli.

Sia mentre radunava gli uomini e raccoglieva i fondi nei rami più a est della Chiesa per ciò che divenne noto come il campo di Sion, sia mentre viaggiava dall’Ohio al Missouri, Joseph Smith trascorse una notevole quantità di tempo nei rami più piccoli della Chiesa. Sebbene il sistema dei consigli avesse aiutato a distribuire meglio nel tempo la gestione degli affari della Chiesa nei suoi centri principali, meno era stato fatto per organizzare il sacerdozio in tutto il territorio della Chiesa, per assicurarne l’uniformità tra i suoi due centri principali o per affrontare le necessità dei rami più remoti. Era necessaria ulteriore rivelazione.

Nel Missouri, dove molti membri della Chiesa erano riuniti nei pressi del sito dove era pianificata l’edificazione di Sion, fu organizzato un altro sommo consiglio, sul modello del primo. Ancora una volta, Joseph Smith benedisse il presidente del consiglio e i suoi due consiglieri, e ancora una volta due padri, questa volta Peter Whitmer sr e Joseph Knight sr, benedissero i propri figli.13 Ma che cosa bisognava fare per i rami più piccoli della Chiesa? Dopo il ritorno nel Missouri, finito il campo di Sion, vennero creati due nuovi gruppi del sacerdozio: il Quorum dei Dodici Apostoli, le cui responsabilità avrebbero incluso il servizio come “sommo consiglio presiedente viaggiante” nei rami della Chiesa, e i Settanta, che avrebbero aiutato i Dodici.14 Oltre a servire nei rami della Chiesa già esistenti, i Dodici e i Settanta avrebbero dovuto predicare il Vangelo in tutto il mondo e organizzare nuovi rami.

Nella primavera del 1835, i Dodici Apostoli appena chiamati furono spediti in missione per “regolamentare” i rami più a est della Chiesa.15 Prima di partire, Joseph Smith fornì loro le istruzioni dettagliate dell’organizzazione del sacerdozio, ora contenute in Dottrina e Alleanze 107. Queste istruzioni ai Dodici chiarirono i rapporti all’interno del sacerdozio e gettarono luce sulla storia e sul ruolo degli ordini del sacerdozio di Aaronne e di Melchisedec. Esse introdussero il concetto di “quorum” per spiegare le funzioni specifiche e le autorità sovrapposte della Prima Presidenza, dei Dodici Apostoli, dei Settanta e dei Sommi Consigli; inoltre prevedettero la nomina dei patriarchi 16 per perpetuare l’ordine familiare del sacerdozio in concomitanza con l’ordine amministrativo.

Sostenere la nuova organizzazione

Nella primavera e nell’estate del 1835, furono raccolte all’inizio di Dottrina e Alleanze, subito dopo la prefazione rivelata, quattro sezioni sull’organizzazione del sacerdozio. La prima era “Church Articles and Covenants” (gli articoli e le alleanze della Chiesa ora Dottrina e Alleanze 20). La seconda era composta dal nuovo materiale relativo alle istruzioni per i Dodici, che era stato unito in un’unica sezione (ora Dottrina e Alleanze 107) insieme a una versione aggiornata della rivelazione del novembre 1831 riguardante i consigli del sacerdozio. La terza era una rivelazione contenente il giuramento e l’alleanza del sacerdozio (ora Dottrina e Alleanze 84). La quarta era composta dai verbali dell’organizzazione del primo sommo consiglio, aggiornati con un riferimento esplicativo del ruolo del Quorum dei Dodici Apostoli. Insieme, queste sezioni servivano come una sorta di manuale per l’amministrazione della Chiesa.

Il 17 agosto 1835, i membri della chiesa approvarono formalmente Dottrina e Alleanze, accettando l’organizzazione rivelata del sacerdozio.17 Nei sette mesi successivi, i dirigenti della Chiesa lavorarono affinché gli uffici del sacerdozio fossero ricoperti, in modo che i quorum potessero essere organizzati a pieno per essere sostenuti durante la dedicazione del tempio di Kirtland.