Storia della Chiesa
34 Vai a vedere


Capitolo 34

Vai a vedere

Immagine
casa di riunione giapponese

Emmy Cziep non era abituata alla vita in una piccola cittadina. Essendo cresciuta in una movimentata città europea, all’inizio non rimase colpita dalla sua nuova casa a Raymond, nell’Alberta, in Canada. Il paese aveva pochi negozi, uno zuccherificio, strade sterrate e nessun marciapiede. Nell’osservarlo pensò: “Ho lasciato tutto ciò che mi è sempre stato caro per questo?”.

I suoi ospiti, Heber e Valeria Allen, facevano tutto il possibile per farla sentire ben accetta. Aveva la propria camera da letto al piano superiore della loro casa spaziosa e Heber le diede un lavoro nel suo negozio, il Raymond Mercantile. Emmy sapeva che lui non aveva bisogno del suo aiuto, ma il lavoro le consentiva di ripagare il denaro che lui e Valeria avevano speso per la sua emigrazione. Gli Allen erano soltanto una delle numerose famiglie di santi degli ultimi giorni in Canada che aiutavano i membri della Chiesa in Europa. Di recente, il palo degli Allen aveva inviato ai santi tedeschi quindicimila sacchi di grano spezzato.1

Diverse settimane dopo essersi stabilita a Raymond, Emmy ricevette una lettera da Glenn Collette, un ex missionario della Missione svizzero-austriaca. Aveva incontrato Glenn per la prima volta mentre servivano insieme in Svizzera, e i due avevano cominciato rapidamente a provare dei sentimenti l’uno per l’altra. A quel tempo, tuttavia, erano rimasti concentrati sulle rispettive missioni. Glenn ora viveva a Idaho Falls, negli Stati Uniti, più di 800 chilometri a sud di Raymond, ma voleva sapere se poteva far visita a Emmy a Natale.

Gli Allen non erano entusiasti all’idea che quel giovane facesse così tanta strada per far visita a Emmy, ma acconsentirono, e Glenn trascorse le feste con la famiglia. Emmy era felice di rivedere Glenn, e dopo il suo ritorno in Idaho i due si scrissero quasi ogni giorno e parlavano al telefono ogni sabato sera.2

Il giorno di San Valentino, Glenn chiese a Emmy di sposarlo e lei accettò. Alcuni giorni dopo, cominciò a preoccuparsi del fatto che avevano bisogno di più tempo per conoscersi. Lei sapeva che lui era un brav’uomo e che era stato un missionario diligente. Inoltre, lui aveva molti amici e sembrava che gli piacessero i bambini. Era saggio però sposare un uomo che aveva frequentato principalmente al telefono?

Le lettere di Glenn erano rassicuranti e la aiutarono a conoscerlo meglio. “Ti amo con tutto me stesso”, le disse in una lettera. “Qualunque cosa il futuro possa avere in serbo per me, se posso condividerlo con te, la felicità e la gioia saranno il mio destino”3.

Il 24 maggio 1949, sei mesi dopo l’arrivo di Emmy in Canada, lei e Glenn pregarono prima di recarsi insieme al Tempio di Cardston. Glenn era nervoso e si dimenticò la licenza di matrimonio, facendoli ritardare un po’. A Emmy, dal canto suo, mancavano i suoi genitori in Austria. Tuttavia, sapeva che stavano pensando a lei e che comprendevano l’importanza delle alleanze che avrebbe stipulato quel giorno.4

Più tardi, mentre lei e Glenn erano inginocchiati all’altare nella sala dei suggellamenti, Emmy era ricolma di gratitudine. Trasferirsi nel Canada occidentale le aveva dato la possibilità di stare vicino a un tempio e di andarci con qualcuno che amava. Senza il vangelo restaurato e la loro dedizione nei confronti dei suoi insegnamenti, lei e Glenn non si sarebbero mai trovati.

Dopo una luna di miele in un parco nazionale nelle vicinanze, Glenn tornò a Idaho Falls mentre Emmy rimase a Raymond in attesa che fosse approvata la sua emigrazione negli Stati Uniti. Una sera, circa un mese dopo il suo matrimonio, Emmy ebbe la possibilità di recarsi al tempio con un gruppo di missionari.

“Quando andrò al tempio, stasera, penserò costantemente a te”, disse a Glenn in una lettera. Lei non vedeva l’ora che arrivasse il giorno in cui sarebbero tornati insieme nella casa del Signore. “Fino ad allora”, scrisse, “sappi che ti ringrazio, che ti amo”.5


All’incirca nello stesso periodo, a Nagoya, in Giappone, la ventinovenne Toshiko Yanagida temeva per la propria vita. Aveva appena avuto un aborto spontaneo e in seguito il suo medico aveva scoperto un tumore e doveva intervenire chirurgicamente. Dato che le attrezzature mediche scarseggiavano ancora in Giappone dopo la Seconda guerra mondiale, la procedura era pericolosa. Incerta se sarebbe sopravvissuta, Toshiko era preoccupata per i suoi figli, Takao di tre anni e Masashi di cinque. Voleva che avessero fede in Dio, ma lei e suo marito, Tokichi, non avevano mai insegnato loro cose spirituali.6

Anche se non era particolarmente religiosa, Toshiko credeva in un potere superiore che vegliava su di lei. Mentre cresceva, aveva frequentato una scuola Protestante e aveva studiato lo Shintoismo e il Buddismo, le due religioni più diffuse in Giappone. Si ricordava anche di aver partecipato, una volta, a una riunione de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni insieme a suo padre, Tomigoro Takagi, che si era unito alla Chiesa nel 1915. Suo padre però non parlava spesso della propria fede, perché i nonni di Toshiko, che a quel tempo vivevano insieme alla famiglia, erano contrari alla Chiesa. Inoltre, dopo la chiusura della Missione giapponese nel 1924 — quando Toshiko aveva cinque anni — Tomigoro aveva avuto raramente la possibilità di incontrarsi con altri Santi.7

L’intervento chirurgico di Toshiko riuscì, e quando fu abbastanza in forze da viaggiare lei andò a casa dei suoi genitori vicino a Tokyo e parlò a suo padre in merito alla religione. “Voglio frequentare qualche chiesa”, gli disse.8

Tomigoro la esortò a partecipare a una funzione religiosa dei Santi degli Ultimi Giorni. Lui stesso aveva ricominciato a partecipare alle riunioni della Chiesa. Dopo la guerra, i dirigenti della Chiesa a Salt Lake City avevano teso una mano di aiuto ai santi giapponesi inviando loro carichi di cibo e indumenti di cui avevano grande necessità. Inoltre i gruppi di membri in servizio militare continuarono a offrire ai membri della Chiesa giapponesi delle opportunità di incontrarsi con soldati americani santi degli ultimi giorni. Nel 1948, il successo di queste riunioni spinse la Prima Presidenza a inviare nuovamente dei missionari nel Giappone continentale.

A dire il vero, Tomigoro conosceva un missionario di nome Ted Price che serviva a Narumi, a due ore di distanza da casa di Toshiko. “Vai a vedere”, disse. “Se dirai all’anziano Price che sei figlia di Tomigoro Takagi, lo farai felice”9.

Toshiko era un po’ scettica riguardo alla Chiesa di suo padre. Non sapeva nulla dei suoi insegnamenti e non le piaceva il nome “Mormon”. Una domenica, tuttavia, pochi mesi dopo il suo intervento chirurgico, viaggiò fino a una piccola sala riunioni posta lungo il fianco di una collina a Narumi. Essendo arrivata in ritardo, trovò l’anziano Price che insegnava il Libro di Mormon a un gruppo numeroso di persone. Mentre ascoltava la loro discussione, cominciò a cambiare idea sulla Chiesa. Credeva a ciò che ascoltava e questo le diede speranza.10

Al termine della riunione incontrò l’anziano Price e il suo collega, Danny Nelson. Le piacquero entrambi e non vedeva l’ora di sentirli parlare di nuovo. Frequentare la chiesa a Narumi sarebbe stato difficile, tuttavia, dato che il viaggio per recarsi alla riunione e tornare a casa richiedeva moltissimo tempo e c’erano poche probabilità che suo marito andasse insieme a lei. La domenica era il suo unico giorno libero dal lavoro e lui si rifiutava di avere a che fare con qualunque religione.

Ciò che aveva udito quel giorno, tuttavia, accese la fede di Toshiko nel vangelo restaurato. “Se voglio dare la stessa cosa ai miei figli, mio marito deve cambiare”, si disse. “Quindi come posso farlo?”.11


Mentre Toshiko Yanagida meditava sul futuro della propria famiglia, la presidentessa generale della Primaria, Adele Cannon Howells, era alla ricerca di un modo per aiutare i bambini piccoli a imparare a conoscere il Libro di Mormon. Per molti anni, i discorsi della Conferenza generale e il materiale didattico della Chiesa avevano fatto riferimento al libro solo saltuariamente. Anche le lezioni della Primaria tendevano a sottolineare le storie della Bibbia e i valori che i Santi avevano in comune con le altre religioni cristiane. Ultimamente, tuttavia, i dirigenti e gli insegnanti della Chiesa avevano cominciato a usare sempre di più il Libro di Mormon, e alcuni santi volevano che la Primaria rivedesse le sue lezioni per fare un uso migliore del Libro di Mormon e di altri insegnamenti distintivi dei Santi degli Ultimi Giorni.

Sapendo che le immagini potevano essere uno strumento efficace per insegnare il Vangelo, Adele scrisse all’apostolo Spencer W. Kimball e a diverse organizzazioni della Chiesa in merito alla produzione di un libro illustrato di storie del Libro di Mormon per bambini.12

“La sua proposta è molto interessante”, rispose l’anziano Kimball, il quale però temeva che il progetto sarebbe stato troppo costoso.13

Adele non era ancora pronta ad abbandonare l’idea. Da quando era stata chiamata come presidentessa generale della Primaria nel 1943, aveva portato avanti diversi progetti ambiziosi tra cui due programmi innovativi per i bambini. Il primo, Children’s Friend of the Air [l’amico dei bambini in onda], era un programma radiofonico di quindici minuti basato su storie tratte dalla rivista ufficiale della Primaria. Il secondo era il Junior Council [consiglio dei piccoli], un programma televisivo settimanale che fece il suo debutto nel 1948, lo stesso anno in cui la Chiesa trasmise per la prima volta la Conferenza generale in televisione. Il Junior Council comprendeva una tavola rotonda composta da bambini che rispondevano a una serie di domande inviate dai lettori della rivista Children’s Friend e con la presenza di un pubblico dal vivo.14

Adele si era anche dedicata per molti anni ai piani per costruire un nuovo ospedale pediatrico a Salt Lake City. La Primaria gestiva un ospedale in città sin dal 1922, ma ora l’istituzione aveva bisogno di strutture più ampie e moderne. I dirigenti della Chiesa diedero il via ai lavori per il nuovo ospedale nell’aprile 1949 sulla cima di una collina sovrastante la Valle del Lago Salato. Per raccogliere i fondi necessari e per aiutare i bambini della Primaria a sentirsi coinvolti nella costruzione dell’edificio, Adele escogitò un programma denominato “compra un mattone”. Ogni dieci centesimi donati, il bambino donatore avrebbe potuto rivendicare la proprietà di un mattone delle mura dell’ospedale.15

Mentre rifletteva più a fondo su come illustrare il Libro di Mormon, valutò la possibilità di commissionare una serie di bellissimi dipinti per il cinquantesimo anniversario della rivista Children’s Friend. Dato che l’anniversario cadeva nel 1952, a soli tre anni di distanza, Adele doveva trovare rapidamente l’artista giusto perché i dipinti fossero ultimati in tempo.16

Diversi artisti santi degli ultimi giorni avevano illustrato episodi del Libro di Mormon in precedenza. Decenni prima, George Reynolds, un segretario della Prima Presidenza, aveva pubblicato un libro di storie del Libro di Mormon contenente illustrazioni di alta qualità realizzate da artisti locali. Poco tempo dopo, Reynolds aveva pubblicato diversi articoli sulla vita di Nefi illustrati dall’artista danese C. C. A. Christensen.

Più di recente, l’illustratore Phil Dalby aveva iniziato a disegnare una serie di strisce a fumetti sul Libro di Mormon per Deseret News. Minerva Teichert, che aveva studiato in alcune delle migliori scuole d’arte degli Stati Uniti, aveva inoltre cominciato una serie ambiziosa di dipinti sul Libro di Mormon poco dopo aver completato degli affreschi per una sala delle ordinanze nel Tempio di Manti. Minerva voleva che i suoi dipinti dessero vita al Libro di Mormon e molti raffiguravano con colori vivaci episodi di donne che spesso rimanevano innominate nelle opere canoniche.17

Mentre cercava un artista, Adele venne a conoscenza del lavoro di Arnold Friberg, un illustratore trentaseienne membro della Chiesa che si era trasferito di recente nello Utah. Uno dei suoi dipinti a tema religioso la colpì. Raffigurava Richard Ballantyne, il fondatore della Scuola Domenicale, seduto di fronte a un fuoco scoppiettante, che si protendeva in avanti mentre istruiva un gruppo di bambini che ascoltavano rapiti. I dettagli del dipinto erano minuziosi, dalla venatura del legno della tavola fino alla luce del fuoco che illuminava il volto dei bambini.18

Dopo ulteriori ricerche, Adele decise che Arnold sarebbe stata la scelta perfetta. Non c’era dubbio che fosse talentuoso, e aveva chiaramente la passione di creare dipinti a sfondo religioso. Anche se la commissione di Friberg sarebbe stata costosa, Adele disponeva dei mezzi per contribuire a finanziare lei stessa i dipinti, se necessario.19

Convinta che il progetto sarebbe stato di grande valore, descrisse gli sforzi del consiglio della Primaria nel proprio diario, con la speranza che il loro sogno sarebbe diventato realtà. “Possa il Signore aiutarci”, scrisse.20


Tornando in Giappone, Toshiko Yanagida frequentava ogni riunione della Chiesa a cui riusciva a partecipare. La domenica mattina si recava a Narumi per la Scuola Domenicale. La lezione era tenuta da Tatsui Sato, un ex protestante che era stato battezzato insieme a sua moglie, Chiyo, circa un anno dopo la fine della guerra. Toshiko poi partecipava alla riunione sacramentale di sera in un’altra zona della città. Di lunedì il ramo teneva le riunioni dell’AMM per chiunque volesse studiare le Scritture e fare dei giochi, e ben presto lei cominciò a partecipare anche a quelle. Dopo l’intervento, Toshiko si era sentita spossata fisicamente, emotivamente ed economicamente. Stare insieme a Santi elevava il suo animo e le dava un nuovo scopo nella vita.

Suo marito, Tokichi, non era contento delle sue lunghe assenze. Quando lei cominciò a uscire di casa più spesso, talvolta con breve preavviso, lui pretese che lei scegliesse tra la sua casa e la sua fede. “Se vuoi così tanto andare in chiesa, dividiamo i figli tra di noi”, disse. “Io prendo il nostro figlio maggiore e tu puoi prendere il più piccolo, poi puoi pure andartene da questa casa”.21

Toshiko aveva cominciato ad andare in chiesa per il bene dei suoi figli, quindi non aveva intenzione di lasciare che ciò dividesse la sua famiglia. Tuttavia, non voleva neppure tornare alla sua vita di prima. Piuttosto, decise di impegnarsi di più in casa per dimostrare a Tokichi di potersi dedicare alla Chiesa senza danneggiare la loro famiglia. “Per favore, lasciami continuare a fare così solo ancora per un po’”, lo implorò, e giorno e notte pregava che anche lui andasse in chiesa e condividesse la sua fede.22

Un giorno, Toshiko invitò l’anziano Price e l’anziano Nelson alla festa di compleanno di suo figlio Takao. Malgrado la distanza, i missionari furono felici di andarci e arrivarono con delle caramelle in dono per Takao.23

Alla festa, l’anziano Nelson si sedette accanto a Tokichi e gli parlò della Chiesa e dell’opera missionaria. Gli spiegò che lui e l’anziano Price avevano finanziato da soli la propria missione e che non ricevevano denaro dalla Chiesa. Gli anziani resero anche testimonianza del vangelo restaurato e di ciò che avrebbe potuto significare per la famiglia. Dopo il pasto, fecero dei giochi tutti insieme e i due giovani pregarono con gli Yanagida prima di tornare a Narumi.24

“Questi missionari sono diversi”, disse in seguito Tokichi a Toshiko. Non gli piacevano i sacerdoti che ricevevano denaro per i loro servizi, così era rimasto colpito dal fatto che i missionari fossero disposti a sacrificare così tanto per servire Dio. “Sono degli uomini meravigliosi”, disse.25

Due mesi dopo, nell’agosto 1949, Toshiko decise di essere battezzata. Affrontò un viaggio di otto ore fino a Tokyo in modo che suo padre potesse essere presente. L’anziano Price celebrò il battesimo e il presidente di missione, Edward Clissold, la confermò. Toshiko era felicissima di essere finalmente un membro della Chiesa e notò che anche suo padre era felice.26

Poco tempo dopo il battesimo, Tokichi dovette andare a Tokyo per affari, così Toshiko gli suggerì di far visita all’ufficio della missione e di salutare l’anziano Nelson, che era stato trasferito lì di recente. Tutto ciò che Tokichi disse fu: “Se avrò tempo”27.

Senza telefono in casa, Toshiko dovette aspettare tre giorni prima che suo marito tornasse con delle notizie sul suo viaggio. Volle sapere subito se era andato alla casa della missione. “Hai visto Nelson?”, chiese.

“Sì”, disse Tokichi. “Sono stato battezzato da lui e la persona di nome Anziano Goya ha imposto le mani sul mio capo”. Toshiko non conosceva Koojin Goya, uno dei numerosi missionari nippo-americani provenienti dalle Hawaii che erano stati chiamati a servire in Giappone.28

Toshiko rimase attonita. Tokichi non era mai andato neppure una volta con lei in chiesa a Narumi, ma in qualche modo il Signore lo aveva portato a essere battezzato.

“Banzai!”, pensò. Evviva!29

Dopo il battesimo di Tokichi, lui e Toshiko decisero di frequentare la chiesa insieme ai Sato all’interno di un gruppo di membri in servizio militare presso una base vicina a casa loro, a Nagoya. Toshiko era felice che ora la sua famiglia potesse frequentare la chiesa insieme, ma le riunioni erano in inglese. Anche se Tatsui conosceva bene l’inglese e poteva tradurre per gli Yanagida, Toshiko desiderava che la sua famiglia potesse imparare il Vangelo nella loro lingua.

Non molto tempo dopo scrisse una lettera al nuovo presidente di missione, Vinal Mauss, chiedendo se a Nagoya si potessero tenere delle riunioni in giapponese.30


Il 6 novembre 1949 Paul Bang battezzò sua figlia di otto anni, Sandra. Erano trascorsi ventidue anni dal battesimo di Paul nel vicino fiume Ohio. Durante quel periodo, aveva visto il Ramo di Cincinnati crescere fino a diventare una delle congregazioni più forti di Santi degli Ultimi Giorni in quella regione degli Stati Uniti. Ora lui e sua moglie, Connie, stavano tramandando il loro retaggio di fede a Sandra e ai suoi fratelli e alle sue sorelle minori.31

Ogni settimana, circa cento Santi si riunivano per la riunione sacramentale. Quando la costruzione di una nuova casa di riunione durante la guerra si era dimostrata impossibile, il ramo aveva acquistato una ex sinagoga ebraica e, con l’aiuto dell’impresa edile del presidente di ramo Alvin Gilliam, l’aveva ristrutturata dentro e fuori. I Santi avevano anche assunto uno studente d’arte perché dipingesse un murale raffigurante il Salvatore sulla parete dietro al pulpito.32

La nuova cappella aveva dato al ramo ampio spazio per crescere. Dopo la guerra, molti membri giovani del ramo — particolarmente chi aveva forti legami familiari con la zona — avevano scelto di restare a Cincinnati, di mettere su famiglia e di servire nella Chiesa.33 Per un certo periodo Paul era stato un consigliere della presidenza di ramo e ora era nel sommo consiglio di distretto insieme a suo padre, Christian Bang. Nel frattempo, Connie dirigeva le Spigolatrici nell’Associazione di mutuo miglioramento delle Giovani Donne [YWMIA] del ramo.34

Le sue dimensioni, oltre all’esperienza dei suoi membri, consentivano al Ramo di Cincinnati di sostenere i rami più piccoli della zona. Ogni domenica, delle famiglie si recavano da Cincinnati a Georgetown, un villaggio posto circa sessanta chilometri a est, per sostenere un piccolo gruppo di santi del luogo.35

Per quanto il Ramo di Cincinnati fosse forte, i suoi membri restavano divisi riguardo alla segregazione razziale. Len e Mary Hope, l’unica coppia afroamericana del ramo, continuavano a tenere le riunioni mensili in casa propria perché c’erano alcuni membri del ramo che ancora non volevano che partecipassero alle regolari riunioni della Chiesa. Le riunioni erano arrivate a contare fino a trenta persone, compresi i Bang e la loro famiglia estesa. Mary non sapeva mai quante persone sarebbero venute, ma sembrava sempre preparare cibo a sufficienza per tutti. Len dirigeva le riunioni e sceglieva gli inni. Uno dei suoi preferiti era “Ti siam grati, o Signor, per il Profeta”36.

A volte, gli amici di Len lo criticavano perché apparteneva a una Chiesa in cui non poteva detenere il sacerdozio né frequentare le riunioni, ma lui e Mary rimasero fedeli alla loro fede. I loro amici nel ramo si prendevano cura di loro, impartendo benedizioni del sacerdozio ai membri della famiglia e prestando aiuto con le riparazioni e le migliorie domestiche.37 Quando una delle amiche afroamericane degli Hope, Mary Louise Cates, accettò il Vangelo, Paul la battezzò. Alcuni anni dopo, un membro del ramo impartì alla nipote degli Hope la benedizione che si dà ai neonati.38

Dopo quasi un quarto di secolo di fede costante, nel 1947 Len e Mary avevano fatto un viaggio nello Utah. Avevano alloggiato a casa di Marion Hanks, ex missionario a Cincinnati, che fece loro fare un giro di Salt Lake City e li portò alla Conferenza generale. Furono anche accolti nella casa di Abner e Martha Howell, un’altra coppia di colore della Chiesa. Gli Hope erano stati molto contenti del viaggio e dell’accoglienza cordiale ricevuta. Ora, a distanza di due anni, la salute di Len stava peggiorando e lui voleva trasferirsi nello Utah ed essere sepolto lì, un giorno.39

Non molto tempo dopo il battesimo di Sandra Bang, la presidenza di distretto chiamò Paul a servire come presidente di un piccolo ramo a Hamilton, una città a nord di Cincinnati. Poco dopo, Connie fu chiamata come segretaria della Società di Soccorso del Ramo di Cincinnati. La sua benedizione patriarcale la esortava a essere una lavoratrice volenterosa nel regno di Dio, e lei e Paul avevano provato a essere proprio così. Lungo tutto il cammino, avevano visto le benedizioni del Signore.40

Attraverso il patriarca, il Signore aveva anche promesso a Connie che suo padre, George Taylor, sarebbe stato partecipe della gioia del Vangelo. Per molti anni Connie non aveva avuto motivo di pensare che suo padre si sarebbe mai unito alla Chiesa. Poi, dopo la guerra, il cancro aveva attaccato il suo corpo già fragile. George aveva cominciato ad andare in chiesa con la madre di Connie, Adeline, rendendo il culto con i Santi fino alla sua morte avvenuta nel 1947.

Dopo la sua morte, George era apparso a Adeline in un sogno. Sembrava malfermo e sconfortato, e camminava ancora con l’andatura claudicante che aveva avuto per anni. Il sogno aveva lasciato Adeline confusa e lei aveva chiesto a un dirigente della Chiesa cosa significasse. Egli le aveva detto che George desiderava che venisse svolto il lavoro di tempio in suo favore.

Così, Adeline era andata nello Utah per ricevere le proprie benedizioni del tempio e fare in modo che George ricevesse le sue. Fu suggellata a lui per procura il 28 settembre 1949 nel Tempio di Salt Lake. Qualche tempo dopo, George le fece nuovamente visita in sogno. Questa volta era felice e in salute, libero dalle infermità che lo avevano oppresso in vita.

La prese tra le sue braccia e ballarono.41

  1. Collette, Collette Family History, 366, 370, enfasi nell’originale; “1948 Sees First Welfare Supplies Headed for Czechoslovakia”, Deseret News, 31 gennaio 1948, 10.

  2. Collette, Collette Family History, 305, 340–341, 373; Scott A. Taggart, “Conference Held in Swiss Mission”, Deseret News, 13 settembre 1947, Church section, 9.

  3. Collette, Collette Family History, 373–377.

  4. Emmy Cziep Collette a Glenn Collette, 29 giugno 1949, in Collette, Collette Family History, 391–392; Collette, Collette Family History, 342, 364, 385.

  5. Alberta Temple, Sealings of Living Couples, 1923–1956, 24 maggio 1949, microfilm 170,738, U.S. and Canada Record Collection, FHL; Collette, Collette Family History, 388, 390; Emmy Cziep Collette a Glenn Collette, 29 giugno 1949, in Collette, Collette Family History, 391–392.

  6. Yanagida, Oral History Interview [1996], 1, 8.

  7. Yanagida, Oral History Interview [1996], 2–7; Yanagida, Oral History Interview [2001], 1; Yanagida, “Ashiato”, 2; Yanagida, “Takagi and Nikichi Takahashi, Two of the Very Early Baptisms”, 22; Takagi, Trek East, 152; Britsch, “Closing of the Early Japan Mission”, 263–283.

  8. Yanagida, Oral History Interview [1996], 8.

  9. Yanagida, Oral History Interview [1996], 7–8; Yanagida, Oral History Interview [2001], 3; General Church Welfare Committee, Minutes, 20 settembre 1946; 18 e 20 dicembre 1946; 10 ottobre 1947; Takagi, Trek East, 315–317; Britsch, From the East, 82–85. Argomento: Giappone

  10. Yanagida, Oral History Interview [1996], 7–8; Yanagida, Oral History Interview [2001], 4; Price, Mission Journal, 24 aprile 1949; Yanagida, “Ashiato”, 7; Yanagida, “Relief Society President Experiences”.

  11. Price, Mission Journal, 24 aprile 1949; Yanagida, Oral History Interview [1996], 8–9; Yanagida, Oral History Interview [2001], 3–5; Yanagida, “Banzai”, 188.

  12. Reynolds, “Coming Forth of the Book of Mormon”, 10, 18–19, 26; Primary Association General Board, Minutes, 31 marzo 1949; Parmley, Oral History Interview, 46; Marion G. Romney, intervento al funerale di Adele Cannon Howells, 17 aprile 1951, Primary Association General Board, Minutes, CHL; Peterson e Gaunt, Children’s Friends, 63, 71; Adele Cannon Howells a Velma Hill, senza data; Spencer W. Kimball a Adele Cannon Howells, alle consigliere e all’Associazione della Primaria, 18 agosto 1949, Primary Association General Records, CHL. Argomento: Primaria

  13. Spencer W. Kimball a Adele Cannon Howells, alle consigliere e all’Associazione della Primaria, 18 agosto 1949, Primary Association General Records, CHL. Citazione inglese modificata per facilitarne la lettura.

  14. Peterson e Gaunt, Children’s Friends, 69; Madsen e Oman, Sisters and Little Saints, 119–120; “2 Conference Broadcasts Will Be Open”, Deseret News, 31 marzo 1948, [1]. Argomenti: Mezzi di radiodiffusione; Periodici della Chiesa

  15. Howells, Journal, 10 giugno 1947; Minutes of the Board of Trustees of the Primary Children’s Hospital Meeting with the First Presidency, 17 gennaio 1948; Adele Cannon Howells e altri alla Prima Presidenza, 12 gennaio 1949, First Presidency Mission Files, CHL; Mandleco e Miller, “History of Children’s Hospitals in Utah”, 340–341; George Albert Smith, Journal, 1 aprile 1949; “Primary Breaks Ground for Hospital Friday”, Deseret News, 1 aprile 1949, [1]; Peterson e Gaunt, Children’s Friends, 73.

  16. Howells, Diary, 27 luglio 1950; Sunday School General Presidency, Minutes, 24 gennaio 1950; Andersen, “Arnold Friberg”, 248; Madsen e Oman, Sisters and Little Saints, 121.

  17. Reynolds, Story of the Book of Mormon; Gutjahr, The Book of Mormon: A Biography, 153–164; George Reynolds, “Lessons from the Life of Nephi”, Juvenile Instructor, 15 aprile–1 ottobre 1891, 26:233–235, 282–284, 290–297, 348–351, 373–376, 406–409, 437–440, 475–477, 502–504, 536–538, 574–577, 585–587; Parshall, “John Philip Dalby”; Welch e Dant, Book of Mormon Paintings, 10–12, 162; Dant, “Minerva Teichert’s Manti Temple Murals”, 6–32.

  18. Andersen, “Arnold Friberg”, 248; Madsen e Oman, Sisters and Little Saints, 121; Barrett e Black, “Setting a Standard in LDS Art”, 31–32; Swanson, “Book of Mormon Art of Arnold Friberg”, 28.

  19. Madsen e Oman, Sisters and Little Saints, 121; Howells, Journal, 10 marzo 1950; Barrett e Black, “Setting a Standard in LDS Art”, 32; A. H. Reiser e altri alla Prima Presidenza, 4 ottobre 1950, Primary Association General Records, CHL.

  20. Howells, Journal, 27 luglio 1950.

  21. Yanagida, “Ashiato”, 7–8; Yanagida, Oral History Interview [2001], 4; “Tatsui Sato: traduttore per tutta la vita”, Storie dal mondo, ChurchofJesusChrist.org/study/history/global-histories.

  22. Yanagida, “Banzai”, 188; Yanagida, “Ashiato”, 7–8.

  23. Yanagida, “Ashiato”, 8; Yanagida, “Banzai”, 188; Price, Mission Journal, 16 giugno 1949.

  24. Yanagida, “Banzai”, 188; Yanagida, Oral History Interview [2001], 5; Price, Mission Journal, 16 giugno 1949.

  25. Yanagida, Oral History Interview [1996], 5; Yanagida, Oral History Interview [2001], 9–10. Citazione tradotta in inglese modificata per facilitarne la lettura.

  26. Yanagida, Oral History Interview [1996], 9; Yanagida, Oral History Interview [2001], 4; Japanese Mission, Manuscript History and Historical Reports, 18 agosto 1949; Yanagida, “Banzai”, 188.

  27. Yanagida, Oral History Interview [1996], 9.

  28. Yanagida, Oral History Interview [1996], 9; Yanagida, Oral History Interview [2001], 5; Yanagida, “Ashiato”, 8–9; Yanagida, “Banzai”, 189; Japanese Mission, Manuscript History and Historical Reports, 30 settembre 1949; “Six Japanese Leave for Mission”, Deseret News, 15 settembre 1948, Church section, 14C. Citazione di Toshiko Yanagida in originale modificata per facilitarne la lettura.

  29. Yanagida, “Banzai”, 189; Yanagida, Oral History Interview [1996], 9; Yanagida, “Ashiato”, 9.

  30. Yanagida, Oral History Interview [2001], 5–6; Yanagida, “Memoirs of the Relief Society in Japan”, 145; “Tatsui Sato: traduttore per tutta la vita”, Storie dal mondo, ChurchofJesusChrist.org/study/history/global-histories. Argomento: Rami militari

  31. Cincinnati Branch, Minutes, 6 novembre 1949; Jones e Prince, Oral History Interview, [0:36:13]; Paul Bang, “My Life Story”, 7; Fish, Kramer e Wallis, History of the Mormon Church in Cincinnati, 65–78.

  32. Cincinnati Branch, Minutes, 10 luglio e 4 settembre–11 dicembre 1949; Fish, Kramer e Wallis, History of the Mormon Church in Cincinnati, 68, 71–74; Fish, “My Life Story”, [9]; Cannon, Interview, 1; Jones e Prince, Oral History Interview, [0:26:13].

  33. Fish, Kramer e Wallis, History of the Mormon Church in Cincinnati, 74, 76; Cincinnati Branch, Minutes, 2 febbraio 1947.

  34. Fish, Kramer e Wallis, History of the Mormon Church in Cincinnati, 76–77; Cincinnati Branch, Minutes, 9 ottobre 1949; Georgetown Branch, Minutes, 2 maggio 1948; Cincinnati Branch, YWMIA Minute Book, Attendance Roll, 1949–50.

  35. Fish, Kramer e Wallis, History of the Mormon Church in Cincinnati, 77; Georgetown Branch, Minutes, 2 maggio 1948; ottobre 1948–febbraio 1949; luglio–dicembre 1949; Cannon, Interview, 1.

  36. Blackham, History, 6–7; Cannon, Interview, 3; Jones e Prince, Oral History Interview, [1:05:38]; vedere anche, ad esempio, Summers, Mission Journal, 7 novembre 1937; 6 febbraio 1838; 6 marzo 1938; e Jones, Mission Journal, 3 luglio 1949; 6 novembre 1949; 9 aprile 1950. Argomento: Segregazione razziale

  37. Jones, Mission Journal, 3 settembre 1949; 28 marzo 1950; 21 maggio 1950; Blackham, History, 7.

  38. Cincinnati Branch, Minutes, 5 ottobre 1941 e 3 ottobre 1948; Mary Louise Cates, in Cincinnati Branch, Record of Members and Children, n. 396.

  39. “Cincinnati Pair to Attend Conference for First Time”, Deseret News, 26 settembre 1947, 9; Hanks, Oral History Interview, 3, 7–9; Blackham, History, 8; Obituary for Len Hope, Deseret News and Salt Lake Telegram, 15 settembre 1952, 4B.

  40. Presidenza del Distretto dell’Ohio Sud ai membri di Hamilton e Middleton, 18 gennaio 1950, Paul and Cornelia T. Bang Papers, CHL; Fish, Kramer e Wallis, History of the Mormon Church in Cincinnati, 77; Cincinnati Branch, Minutes, 12 febbraio 1950; Cornelia Taylor, Benedizione patriarcale, 2, Paul and Cornelia T. Bang Papers, CHL.

  41. Cornelia Taylor, Benedizione patriarcale, 6 febbraio 1935, 2, Paul and Cornelia T. Bang Papers, CHL; Ludlow, Interview, [0:00:41]–[0:04:05]; Bang, Autobiography, 7–9; Salt Lake Temple, Sealings for the Dead, Couples, 1943–70, 27 settembre 1949, microfilm 456,528, U.S. and Canada Record Collection, FHL.