Conferenza generale
La garanzia di un giusto giudizio
Conferenza generale di aprile 2020


La garanzia di un giusto giudizio

Per garantire un giusto giudizio il Salvatore eliminerà le sterpaglie dell’ignoranza e le spine dolorose della sofferenza causata dagli altri.

Il Libro di Mormon insegna la dottrina di Cristo

Lo scorso ottobre il presidente Russell M. Nelson ci ha lanciato la sfida di pensare a come sarebbe diversa la nostra vita se “la conoscenza che [abbiamo] ottenuto tramite il Libro di Mormon [ci] venisse tolta all’improvviso”1. Ho riflettuto sulla sua domanda, come immagino abbiano fatto molti di voi. Un pensiero si è presentato più e più volte: senza il Libro di Mormon e la sua chiarezza riguardo alla dottrina di Cristo e al Suo sacrificio espiatorio, dove mi volgerei per trovare pace?

La dottrina di Cristo — che consiste dei principi e delle ordinanze di salvezza quali la fede in Cristo, il pentimento, il battesimo, il dono dello Spirito Santo e il perseverare fino alla fine — viene insegnata numerose volte in tutte le Scritture della Restaurazione, ma con particolare potere nel Libro di Mormon.2 Questa dottrina inizia con la fede in Cristo e ognuno dei suoi elementi dipende dalla fiducia nel Suo sacrificio espiatorio.

Come ha insegnato il presidente Nelson: “Il Libro di Mormon fornisce la comprensione più piena e autorevole dell’Espiazione di Gesù Cristo che si possa trovare”3. Più comprenderemo il dono supremo del Salvatore e più riconosceremo, nella nostra mente e nel nostro cuore,4 la realtà di questa promessa fatta dal presidente Nelson: “Le verità del Libro di Mormon hanno il potere di guarire, di confortare, di ristabilire, di soccorrere, di rafforzare, di consolare e di incoraggiare la nostra anima”5.

L’Espiazione del Salvatore soddisfa tutte le richieste della giustizia

Un contributo essenziale e rasserenante che il Libro di Mormon dà alla nostra comprensione dell’Espiazione del Salvatore è l’insegnamento secondo cui il sacrificio misericordioso di Cristo soddisfa tutte le richieste della giustizia. Come spiegò Alma: “Dio stesso espia per i peccati del mondo, per realizzare il piano della misericordia, per placare le richieste della giustizia, affinché Dio possa essere un Dio perfetto e giusto, e anche un Dio misericordioso”6. Il piano di misericordia del Padre7 — che nelle Scritture è chiamato anche piano di felicità8 o piano di salvezza9 — non potrebbe realizzarsi senza che venissero soddisfatte tutte le richieste della giustizia.

Ma quali sono esattamente le “richieste della giustizia”? Pensate all’esperienza di Alma. Ricorderete che, da giovane, Alma andava attorno cercando di “distruggere la chiesa”10. Infatti, disse a suo figlio Helaman di essere “tormentato dalle pene dell’inferno” perché aveva essenzialmente “uccisi molti [figli di Dio]” conducendoli “alla distruzione”.11

Alma spiegò a Helaman che alla fine la pace gli giunse quando “la [sua] mente si [soffermò]” sull’insegnamento di suo padre “riguardo alla venuta di […] Gesù Cristo […] per espiare i peccati del mondo”.12 Pentito, Alma supplicò di ricevere la misericordia di Cristo13 e poi provò gioia e sollievo quando si rese conto che Cristo aveva espiato per i suoi peccati e aveva pagato tutto ciò che la giustizia richiedeva. Di nuovo, che cosa avrebbe richiesto la giustizia ad Alma? Come lo stesso Alma insegnò in seguito: “Nessuna cosa impura può ereditare il regno di Dio”14. Pertanto, una parte del sollievo di Alma doveva essere dovuta al fatto che, a meno che la misericordia non avesse interceduto, la giustizia gli avrebbe impedito di tornare a vivere con il Padre Celeste.15

Il Salvatore guarisce le ferite che noi non possiamo guarire

Ma la gioia di Alma era forse concentrata unicamente su se stesso — sulla sua scampata punizione e sulla sua capacità di tornare al Padre? Sappiamo che Alma si tormentava anche per coloro che egli aveva condotto lontano dalla verità.16 Tuttavia, Alma da solo non poteva curare né risanare tutti coloro che aveva sviato. Da solo, non poteva garantire che avrebbero avuto un’equa opportunità di apprendere la dottrina di Cristo e di essere benedetti vivendo i suoi gioiosi principi. Non poteva riportare indietro le persone che forse erano morte mentre erano ancora accecate dai suoi falsi insegnamenti.

Come ha insegnato in un’occasione il presidente Boyd K. Packer: “Il pensiero che venne in soccorso di Alma […] è questo: riparare quello che non si può riparare, guarire le ferite che non siete in grado di guarire, aggiustare quello che avete rotto e non riuscite ad aggiustare è proprio l’obiettivo dell’Espiazione di Cristo”17. La gioiosa verità su cui la mente di Alma si soffermò non era solo che lui stesso poteva essere reso puro, ma anche che le persone da lui ferite potevano essere guarite e risanate.

Il sacrificio del Salvatore garantisce un giusto giudizio

Diversi anni prima che Alma venisse soccorso da questa rassicurante dottrina, re Beniamino aveva parlato della portata della guarigione offerta dal sacrificio espiatorio del Salvatore. Re Beniamino dichiarò che “un angelo inviato da Dio” gli aveva dato delle “buone novelle di grande allegrezza”.18 Una di queste buone novelle era la verità secondo cui Cristo avrebbe sofferto e sarebbe morto per i nostri peccati e i nostri errori, per garantire che “un giusto giudizio [potesse] venire sui figlioli degli uomini”19.

Cosa richiede esattamente “un giusto giudizio”? Nel versetto successivo, re Beniamino spiegò che, per garantire un giusto giudizio, il sangue del Salvatore espiò “per i peccati di coloro che sono caduti per la trasgressione di Adamo” e per coloro “che sono morti senza conoscere la volontà di Dio a loro riguardo, o che hanno peccato per ignoranza”.20 Il re poi insegnò che un giusto giudizio richiedeva anche che “il sangue di Cristo [espiasse]”21 per i peccati dei bambini piccoli.

Questi versetti insegnano una dottrina gloriosa: il sacrificio espiatorio del Salvatore guarisce, come dono gratuito, tutti coloro che peccano nell’ignoranza, coloro a cui, come disse Giacobbe, “non è data alcuna legge”22. La responsabilità per il peccato dipende dalla luce che abbiamo ricevuto ed è imperniata sulla capacità che abbiamo di esercitare il nostro arbitrio.23 Solo grazie al Libro di Mormon e alle altre Scritture della Restaurazione conosciamo questa verità curativa e confortante.24

Ovviamente, quando una legge è data, quando non siamo all’oscuro della volontà del Signore, siamo responsabili. Come rimarcato da re Beniamino: “Guai a colui che sa di ribellarsi contro Dio! Poiché la salvezza non viene a nessuno di questi, se non tramite il pentimento e la fede nel Signore Gesù Cristo”25.

Anche queste sono buone novelle della dottrina di Cristo. Il Salvatore non solo guarisce e ristabilisce coloro che peccano per ignoranza, ma offre guarigione anche a coloro che peccano contro la luce, a condizione che si pentano e abbiano fede in Lui.26

La mente di Alma dev’essersi soffermata su entrambe queste verità. Avrebbe mai provato Alma ciò che egli stesso descrive come “[intensa] gioia”27, se avesse pensato che Cristo aveva salvato lui lasciando però eternamente danneggiate le persone che egli aveva sviato dalla verità? Ovviamente no. Affinché Alma provasse una pace concreta, anche le persone che lui aveva ferito dovevano avere l’opportunità di essere risanate.

Ma in che modo, esattamente, queste persone — o coloro che noi potremmo ferire — sarebbero state risanate? Anche se non possiamo comprendere pienamente i sacri meccanismi mediante i quali il sacrificio espiatorio del Salvatore porta guarigione e ristoro, sappiamo che per garantire un giusto giudizio il Salvatore eliminerà le sterpaglie dell’ignoranza e le spine dolorose della sofferenza causata dagli altri.28 Facendo ciò, Egli garantisce che a tutti i figli di Dio verrà data l’opportunità di scegliere, con una visione chiara, di seguirLo e di accettare il grande piano di felicità.29

Il Salvatore riparerà tutto ciò che abbiamo rotto

Sono queste verità che avrebbero portato pace ad Alma. E sono queste verità che dovrebbero dare grande pace anche a noi. Essendo uomini e donne naturali, a tutti noi capita di cozzare gli uni contro gli altri, a volte anche violentemente, e di causare dolore. Come qualunque genitore può testimoniare, il dolore dovuto ai nostri errori non consiste semplicemente nella paura della nostra punizione, ma nella paura che potremmo aver limitato la gioia dei nostri figli o che potremmo averli in qualche modo ostacolati dal vedere e comprendere la verità. La promessa gloriosa del sacrificio espiatorio del Salvatore è che, per quanto riguarda i nostri errori come genitori, Egli non ritiene responsabili i nostri figli e promette che saranno guariti.30 E anche qualora peccassero contro la luce — come facciamo tutti — il suo braccio di misericordia è steso31 ed Egli li redimerà a patto che guardino a Lui e vivano.32

Anche se ha il potere di riparare ciò che noi non possiamo aggiustare, il Salvatore ci comanda di fare tutto ciò che possiamo per fare ammenda, come parte del nostro pentimento.33 I nostri peccati e i nostri errori minano non solo il nostro rapporto con Dio, ma anche il nostro rapporto con gli altri. A volte il nostro impegno per guarire e risanare gli altri può essere tanto semplice quanto chiedere scusa, ma altre volte l’ammenda può richiedere anni di umile impegno.34 Tuttavia, per quanto riguarda molti dei peccati e degli errori che commettiamo, semplicemente non riusciremo a curare pienamente coloro che abbiamo ferito. La magnifica e rasserenante promessa del Libro di Mormon e del vangelo restaurato è che il Salvatore riparerà tutto ciò che abbiamo rotto.35 Inoltre, Egli riparerà noi, se ci volgeremo a Lui con fede e pentendoci del male che abbiamo causato.36 Egli offre entrambi questi doni perché ama tutti noi di un amore perfetto37 e perché è impegnato a garantire un giusto giudizio che onori sia la giustizia che la misericordia. Rendo testimonianza che questo è vero nel nome di Gesù Cristo. Amen.