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Lezione 10: Insegnare il piano di salvezza (parte 1)


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Insegnare il piano di salvezza (parte 1)

Introduzione

Il piano di salvezza è il piano del Padre Celeste per la felicità dei Suoi figli. È incentrato sull’Espiazione di Gesù Cristo e insegna perché l’Espiazione è necessaria. Il piano del Padre Celeste risponde altresì alle domande: “Da dove vengo?”, “Qual è il mio scopo nella vita?” e “Dove andrò dopo la morte?” I missionari potenziali devono comprendere chiaramente la dottrina del piano di salvezza e devono essere preparati a spiegarla in modo semplice e a renderne testimonianza con potere.

Preparazione

Suggerimenti per insegnare

Vita preterrena: lo scopo e il piano di Dio per noi

Potresti far cantare l’inno “Sono un figlio di Dio” alla classe come parte del pensiero spirituale di apertura. Per iniziare la lezione, chiedi agli studenti di rivedere in silenzio il testo della prima strofa di “Sono un figlio di Dio” e di cercarvi le dottrine o i principi.

Sono un figlio di Dio;

Ei mi mandò quaggiù,

mi diede una famiglia che

mi ama e pensa a me.

Guidami, aiutami,

cammina insieme a me;

dimmi quel che devo far

per ritornare a Te.

(“Sono un figlio di Dio”, Inni, 190).

Dopo qualche momento, chiedi agli studenti di spiegare le dottrine o i principi importanti che hanno trovato nell’inno. Se necessario, potresti porre le seguenti domande:

  • Che cosa esprimono queste parole riguardo alla nostra vita prima di venire sulla terra?

  • Che cosa esprimono queste parole riguardo allo scopo della vita sulla terra?

Informa gli studenti che, in quanto missionari, avranno la possibilità di insegnare lo scopo della vita. Fai leggere a uno o più studenti, ad alta voce, i primi due paragrafi della sezione intitolata “La vita preterrena: lo scopo e il piano di Dio per noi” a pagina 48 di Predicare il mio Vangelo.

Puoi anche far leggere la seguente dichiarazione del presidente Boyd K. Packer (1924–2015), che ha servito come presidente del Quorum dei Dodici Apostoli:

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President Boyd K. Packer

“Nella Restaurazione non ci è stata data verità più profonda della conoscenza della nostra esistenza preterrena. Nessun’altra chiesa conosce o insegna questo principio. La dottrina è data solo in forma schematica, ma nelle rivelazioni i fatti salienti vengono ripetuti abbastanza spesso da renderci sicuri di certe verità fondamentali” (Our Father’s Plan [1984], 14).

Chiedi:

  • In che modo la conoscenza della vita preterrena, quando vivevamo col nostro Padre in cielo come Suoi figli di spirito, dà maggiore significato alla nostra vita? (Mentre gli studenti rispondono, potresti sottolineare il seguente principio: quando comprendiamo di essere figli del Padre Celeste, diamo maggior significato alla nostra vita sulla terra).

Per aiutare gli studenti ad approfondire la loro comprensione di questo principio, mostra il video “Dio è nostro Padre” (03:05) e fai loro ascoltare le benedizioni descritte dalle persone nel filmato.

Dopo che gli studenti hanno guardato il video, poni le seguenti domande:

  • Quali sono alcune delle benedizioni che le persone nel filmato hanno descritto come derivanti dalla conoscenza di essere figli di Dio?

  • In che modo sapere di essere figli di Dio vi ha aiutati a dare maggior significato alla vostra vita?

Chiedi ad alcuni studenti di leggere a turno a voce alta gli ultimi quattro paragrafi della sezione “La vita preterrena: lo scopo e il piano di Dio per noi” alle pagine 48–49 di Predicare il mio Vangelo. Chiedi alla classe di cercarvi le dottrine e i principi che insegnano qual è lo scopo di Dio per i Suoi figli e in che modo il piano di salvezza raggiunge questo scopo. Quindi chiedi:

  • Che cosa intende realizzare il piano di Dio per i Suoi figli? (Tra le risposte, gli studenti potrebbero includere la dottrina che il piano di salvezza rende possibile a tutti i figli di Dio di godere delle benedizioni dell’immortalità e della vita eterna. Se è necessario un chiarimento, puoi far riferimento alle definizioni di immortalità ed Esaltazione alle pagine 58 e 59 di Predicare il mio Vangelo. Sottolinea che la vita eterna è il genere di vita che vive Dio).

Per aiutare gli studenti a comprendere questa dottrina, fai loro leggere e memorizzare Mosè 1:39. Dopo aver lasciato loro qualche minuto per memorizzare e ripetere questo versetto, chiedi:

  • In che modo insegnare ai simpatizzanti che lo scopo di Dio è quello di realizzare la nostra immortalità e vita eterna influisce sulle loro decisioni quotidiane?

Concedi agli studenti qualche momento per riflettere sul ruolo dei missionari nell’assistere il Padre Celeste nella Sua opera di “fare avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo” (Mosè 1:39). Invita gli studenti a condividere i propri pensieri con un compagno oppure a scriverli nel diario di studio.

La Creazione e il nostro corpo fisico

Chiedi a uno studente di leggere a voce alta la sezione intitolata “La Creazione” a pagina 49 di Predicare il mio Vangelo. Chiedi agli studenti di cercare di capire l’importanza della Creazione nel piano di salvezza di Dio, dopodiché chiedi:

  • Perché riteniamo che la creazione della terra sia una parte importante del piano di salvezza di Dio? (Per progredire e diventare come Dio, ognuno di noi doveva venire sulla terra per ricevere un corpo e per essere messo alla prova per un certo periodo).

Per aiutare gli studenti a capire l’importanza di ricevere un corpo fisico, mostra e leggi ad alta voce la seguente dichiarazione della sorella Susan W. Tanner, quando stava servendo come presidentessa generale delle Giovani Donne. Chiedi agli studenti di individuare il motivo per cui ognuno di noi era entusiasta di ricevere un corpo fisico.

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Susan W. Tanner

“Nel regno preterreno imparammo che il corpo faceva parte del grande piano di felicità che Dio aveva per noi. Come dichiarato nel proclama sulla famiglia: ‘Nel regno preterreno i figli e le figlie di spirito conoscevano e adoravano Dio come loro Padre Eterno e accettarono il Suo piano mediante il quale i Suoi figli potevano ricevere un corpo fisico e fare un’esperienza terrena per progredire verso la perfezione, e infine realizzare il loro destino divino come eredi della vita eterna’. Infatti noi pronunciammo ‘gridi di giubilo’ (Giobbe 38:7) per questo piano.

Perché eravamo tanto emozionati? Noi comprendevamo i principi eterni legati al nostro corpo. Sapevamo che il nostro corpo sarebbe stato a immagine di Dio. Sapevamo che il nostro corpo avrebbe ospitato il nostro spirito. Capivamo anche che il nostro corpo sarebbe stato assoggettato al dolore, alla malattia, alle infermità e alla tentazione. Eravamo tuttavia disposti, persino impazienti, di accettare queste sfide perché sapevamo che solo con spirito ed elementi inseparabilmente connessi saremmo progrediti al punto di diventare come il nostro Padre Celeste (vedere DeA 130:22) e ‘[ricevere] una pienezza di gioia’ (DeA 93:33)” (“La santità del corpo”, Liahona, novembre 2005, 13).

Poi chiedi:

  • Nel mondo preterreno, quali verità comprendevamo che ci rendevano emozionati di venire sulla terra e ricevere un corpo fisico?

  • Perché eravamo disposti a venire sulla terra e impazienti di farlo anche se sapevamo che avremmo affrontato difficoltà nella mortalità?

Concedi tempo agli studenti per riflettere sulla seguente domanda: Come spieghereste a un simpatizzante il modo in cui la nostra esperienza terrena ci aiuta a progredire per diventare come il nostro Padre Celeste? Se il tempo lo permette, invitali a studiare i riferimenti scritturali nel riquadro Studio delle Scritture sotto la sezione “La Creazione” a pagina 49 di Predicare il mio Vangelo. Dopo un minuto circa, gli studenti si voltano verso il loro vicino per spiegare come hanno risposto alla domanda.

L’arbitrio e la caduta di Adamo ed Eva

Scrivi i seguenti titoli alla lavagna:

Ciò che Adamo ed Eva potevano fare nel Giardino

Ciò che Adamo ed Eva non potevano fare nel Giardino

Chiedi agli studenti di studiare 2 Nefi 2:22–25 e la sezione “Il libero arbitrio e la caduta di Adamo ed Eva” alle pagine 49–50 di Predicare il mio Vangelo. Mentre leggono, metà della classe elenca ciò che Adamo ed Eva potevano fare nel Giardino di Eden (potevano vivere per sempre in uno stato innocente, potevano usare il loro arbitrio nel prendere delle decisioni). L’altra metà della classe elenca ciò che Adamo ed Eva non potevano fare nel Giardino di Eden (non potevano progredire né provare l’opposizione, non potevano provare né gioia né dolore, né pena né infelicità, non potevano peccare, non potevano ammalarsi né soffrire, non potevano avere figli). Dopo alcuni minuti, chiedi agli studenti di condividere ciò che hanno trovato. Potresti chiedere a un membro della classe di scrivere alla lavagna le risposte degli studenti.

Fai notare loro i termini morte fisica e morte spirituale a pagina 49 di Predicare il mio Vangelo. Probabilmente tutti gli studenti capiscono che la morte fisica si riferisce alla morte del corpo fisico. Aiutali a comprendere che la morte spirituale si riferisce all’allontanamento dalla presenza di Dio. Entrambe le morti sono una conseguenza della caduta di Adamo. È solo grazie all’Espiazione di Gesù Cristo che possiamo vincere entrambe le morti.

Puoi approfondire la comprensione degli studenti dell’importanza della Caduta nel piano di salvezza mostrando la seguente citazione del presidente Joseph Fielding Smith (1876–1972) e facendola leggere ad alta voce alla classe da uno di loro:

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President Joseph Fielding Smith

“Quando Adamo fu scacciato dal Giardino di Eden, il Signore pronunciò una condanna contro di lui. Alcuni hanno considerato tale condanna come una cosa mostruosa. Non è così; essa fu una benedizione. Non so neppure se debba essere veramente considerata una punizione [camuffata].

Perché [l’umanità possa] ottenere la salvezza e l’Esaltazione, è necessario [ottenere un corpo in questo mondo e passare attraverso le esperienze e le lezioni] che soltanto la mortalità può offrire. Il Signore ha detto che la Sua grande opera e la Sua gloria [sono] ‘fare avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo’ [Mosè 1:39]. Senza la mortalità, non sarebbe possibile ottenere questa grande benedizione. Perciò [i mondi sono creati e popolati con i] figli di Dio, ai quali è concesso il privilegio di passare attraverso l’esistenza mortale godendo del grande dono del libero arbitrio. In virtù di questo dono, gli uomini scelgono il bene o il male e, a seconda della scelta, essi ricevono la ricompensa o il castigo nelle eternità a venire. A causa della trasgressione di Adamo, noi siamo qui, nella vita [terrena]. […]

La caduta dell’uomo [giunse come una benedizione camuffata] e fu il mezzo per [far avanzare] i fini del Signore nel progresso dell’uomo, anziché un mezzo per ostacolarlo” (Dottrine di salvezza, a cura di Bruce R. McConkie, 3 voll. [1977–1980], 1:108–109).

Poi chiedi:

  • Perché è bene ritenere la caduta di Adamo ed Eva una parte fondamentale del piano di salvezza di Dio? (La caduta di Adamo ed Eva ha permesso ai figli di spirito di Dio di ottenere un corpo fisico e ha loro reso possibile progredire e diventare simili a Lui).

Chiedi agli studenti di ripassare “Insegna la Caduta” nel riquadro a pagina 50 di Predicare il mio Vangelo, poi fai loro spiegare la dottrina della Caduta con parole proprie al compagno vicino a loro.

La vita sulla terra

Mostra il video “Il piano di salvezza” (04:30) oppure chiedi a uno studente di leggere ad alta voce la seguente citazione del presidente Boyd K. Packer (1924–2015), che ha servito come presidente del Quorum dei Dodici Apostoli. Chiedi agli studenti di cercare in che modo un’opera teatrale in tre atti possa simboleggiare il piano di salvezza:

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President Boyd K. Packer

“Il piano di redenzione, con le sue tre parti, può essere paragonato a una grande opera teatrale in tre atti. L’atto 1 è intitolato ‘Vita preterrena’. Le Scritture la descrivono come il nostro primo stato (vedere Giuda 1:6; Abrahamo 3:26, 28). L’atto 2, dalla nascita al momento della risurrezione, è il ‘Secondo stato’, e l’atto 3 è chiamato ‘Vita dopo la morte’ o ‘Vita eterna’.

Nella vita terrena siamo come attori che entrano in un teatro proprio nell’attimo in cui si alza il sipario per il secondo atto. Abbiamo mancato il primo atto. L’opera in scena presenta molte vicende, principali e secondarie, intessute l’una nell’altra, cosicché ci è difficile capire quali rapporti ci sono tra i vari personaggi e tra essi e le azioni che si svolgono; abbiamo difficoltà a individuare chi sono i buoni e i cattivi. La situazione è ancora più complicata perché noi non siamo semplici spettatori; siamo attori, siamo sul palcoscenico, siamo al centro dell’azione!

Quale parte del piano eterno, i ricordi della nostra vita preterrena, l’atto 1, sono coperti da un velo. Poiché entriamo nella vita terrena all’inizio dell’atto 2 senza il ricordo dell’atto 1, non dobbiamo stupirci che sia difficile per noi capire quello che sta accadendo. […]

Se vi aspettate di trovare soltanto comodità e pace e gioia durante l’atto 2, sicuramente sarete delusi. Capirete poco di quello che sta accadendo e del motivo per cui è consentito che le cose siano come sono.

Ricordate questo! Le parole ‘E vissero per sempre felici e contenti’ non sono mai scritte nel secondo atto. Queste parole appartengono al terzo atto, quando tutti i misteri sono svelati e tutte le difficoltà vengono risolte. […]

C’è una specie di copione di questo grande piano, di questo dramma di ogni epoca. Descrive, almeno in modo succinto, cosa è successo nell’atto 1, la vita preterrena. Benché non ci siano molti dettagli, questo copione chiarisce il proposito di ogni cosa e rivela abbastanza del piano per aiutarvi a capire lo scopo della vita.

Questo copione, come già dovreste sapere, sono le Scritture: le rivelazioni. Leggetele. Studiatele. Vi dicono che cos’è l’uomo, perché Dio se ‘ne prenda cura’ e perché è fatto ‘poco minor di Dio’ eppure ‘coronato di gloria e d’onore’ (Salmi 8:4–5).

Le Scritture proclamano la verità. Da esse potete imparare quello che vi è necessario riguardo a tutti i tre atti per afferrare la situazione e avere una direzione in questa vita. Esse rivelano che ‘anche voi eravate al principio con il Padre; ciò che è Spirito, ossia lo Spirito di verità;

E la verità è la conoscenza delle cose come sono, e come furono, e come devono avvenire’ (DeA 93:23–24)” (Boyd K. Packer, “The Play and the Plan” [caminetto del Sistema Educativo della Chiesa, 7 maggio 1995], 2–3; si.lds.org).

Poi, poni domande simili alle seguenti:

  • In quale modo un’opera in tre atti simboleggia alcuni degli elementi del piano di salvezza?

  • Secondo questa analogia, perché per molte persone è difficile capire lo scopo della vita sulla terra?

  • Secondo questa analogia, dove possiamo trovare il copione di questa meravigliosa opera in tre atti?

  • In che modo le Scritture possono aiutare i figli di Dio a capire meglio il loro scopo nel piano di Dio?

Spiega agli studenti che, quando i missionari insegnano il piano di salvezza, aiutano i simpatizzanti a comprendere meglio lo scopo della mortalità e come possiamo tornare a vivere con il Padre Celeste (vedere Alma 12:32–34). Chiedi agli studenti di leggere la sezione intitolata “La vita sulla terra” a pagina 50 di Predicare il mio Vangelo. Dopo che gli studenti hanno avuto abbastanza tempo per leggere la sezione, chiedi:

  • Come spieghereste lo scopo di questa vita in solo una o due frasi?

Di’ agli studenti che è importante che i simpatizzanti comprendano che la nostra preparazione per tornare alla presenza di Dio dipende dalle decisioni che prendiamo durante la nostra vita sulla terra. Le decisioni di seguire i comandamenti di Dio possono avvicinarci al Padre Celeste, mentre disobbedire ai comandamenti di Dio impedisce il nostro ritorno alla Sua presenza. Scrivi alla lavagna quanto segue:

Conseguenze del peccato:

Poi chiedi:

  • Quali sono le conseguenze del peccato? (Se necessario, incoraggia gli studenti a ripassare il secondo paragrafo di “La vita sulla terra” a pagina 50 di Predicare il mio Vangelo. Sebbene possano usare parole diverse, gli studenti dovrebbero comprendere queste verità: Il peccato porta all’infelicità e provoca sensi di colpa e vergogna. Ci rende impuri e indegni di essere ammessi alla presenza di Dio. Il peccato non ci permette di tornare al Padre Celeste a meno che non veniamo perdonati).

  • In che modo comprendere le conseguenze del peccato prepara i simpatizzanti ad accettare il messaggio dell’Espiazione?

Ricorda agli studenti che in questa vita tutti noi siamo morti spiritualmente: siamo separati dalla presenza di Dio. Chiedi loro:

  • In che modo il vangelo di Gesù Cristo ci aiuta a superare la morte spirituale e a tornare alla presenza di Dio? (Mentre gli studenti rispondono, puoi chiedere loro in che modo la fede in Gesù Cristo, il pentimento, il battesimo per immersione e il dono dello Spirito Santo ci aiutano a superare gli effetti della Caduta e ci preparano a ritornare alla presenza di Dio).

È importante che agli studenti venga data la possibilità di fare pratica nello spiegare gli elementi del piano di salvezza trattati in questa lezione. Questo li aiuterà a comprendere meglio le dottrine e i principi che insegneranno ai simpatizzanti.

Dividi gli studenti in coppie. Concedi loro abbastanza tempo affinché le coppie si preparino a insegnare una lezione di cinque–dieci minuti sullo scopo della vita sulla terra. Chiedi agli studenti di ripassare il materiale contenuto nelle pagine 49–51 di Predicare il mio Vangelo, compresi i passi suggeriti nei riquadri Studio delle Scritture. Se disponibile, possono anche studiare le pagine 2–9 dell’opuscolo missionario intitolato Il piano di salvezza. Mentre gli studenti si preparano, gira per la classe e aiutali a preparare spiegazioni semplici e brevi degli elementi del piano di salvezza. Ricorda loro che l’utilizzo dei passi scritturali nei messaggi e la testimonianza delle dottrine e dei principi che insegnano aggiungerà potere alla loro lezione.

Dopo che hanno avuto abbastanza tempo per ripassare il materiale e per preparare una breve lezione, chiedi alle coppie di insegnarsi a vicenda; falli alternare in modo che ciascuna coppia abbia la possibilità di insegnare. Quando ogni coppia finisce di insegnare, fa’ che discutano con i compagni a cui hanno insegnato rispondendo alle seguenti domande:

  • Che cosa ha fatto bene la coppia che insegnava?

  • Quali metodi avrebbero reso la presentazione ancora più efficace?

Quando tutte le coppie hanno avuto modo di fare pratica e di essere valutate, invita gli studenti a esprimere con gli altri i loro pensieri sull’esperienza.

Termina la lezione scrivendo alla lavagna le seguenti dichiarazioni e chiedendo agli studenti di riflettere su come questi principi possono aumentare il loro desiderio di svolgere una missione:

Ogni persona che incontri è un figlio del Padre Celeste ed è amata da Lui.

Ogni persona che incontri porta un fardello di infelicità dovuto ai peccati che non sono stati risolti tramite l’Espiazione purificante di Cristo.

Invita alcuni studenti a dire cosa provano quando meditano su queste dichiarazioni. Potresti concludere la lezione chiedendo alla classe se qualcuno vuole rendere testimonianza delle dottrine relative al piano di salvezza.

Inviti ad agire

Invita gli studenti ad approfondire la loro comprensione del piano di salvezza e a migliorare il proprio insegnamento scegliendo una delle seguenti attività da praticare al di fuori della classe:

  • Ripassate la sezione “Definizioni fondamentali” alle pagine 58–59 di Predicare il mio Vangelo. Esercitatevi a spiegare ognuno dei termini con parole vostre, esponendo la verità in modo semplice.

  • Ripassate i passi scritturali contenuti nei riquadri Studio delle Scritture alle pagine 49–51 di Predicare il mio Vangelo. Scegliete uno o due passi che vorreste usare per insegnare ciascuna parte del piano di salvezza e segnatele nelle vostre Scritture. Potreste impegnarvi a memorizzare uno o più di questi passi.

  • Create uno schema per insegnare il piano di salvezza. Come riferimento, potreste usare gli schemi delle lezioni suggeriti alle pagine 55–58 di Predicare il mio Vangelo.

  • Pensate a un’esperienza in cui la conoscenza del piano di salvezza vi è stata d’aiuto. Scrivete quell’esperienza nel vostro diario di studio oppure parlatene a un amico.