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Capitolo 11: Dottrina e Alleanze 26–28


Capitolo 11

Dottrina e Alleanze 26–28

Introduzione e cronologia degli eventi

Dopo l’organizzazione della Chiesa, il profeta Joseph Smith viaggiò diverse volte tra Harmony, in Pennsylvania, e i rami istituiti nello Stato di New York, per rafforzare i membri e per edificare la Chiesa. Questo gli lasciava poco tempo per occuparsi della sua fattoria e provvedere alle sue necessità materiali. Nel luglio del 1830, il Signore diede una rivelazione in cui informò Joseph Smith, Oliver Cowdery e John Whitmer di come avrebbero dovuto occupare il loro tempo in preparazione a una successiva conferenza della Chiesa che si sarebbe tenuta in autunno. Questa rivelazione, contenuta in Dottrina e Alleanze 26, dava una guida su questioni sia spirituali che materiali e forniva ulteriori istruzioni in merito al principio del consenso comune nella Chiesa.

Mentre soggiornava a Harmony nell’agosto del 1830, Joseph Smith uscì per procurarsi del vino per il sacramento, allorché gli si presentò un messaggero celeste. Il Profeta ricevette istruzioni sugli emblemi del sacramento oltre che sull’importanza di rivestirsi della completa armatura di Dio. Le direttive che ricevette sono riportate in Dottrina e Alleanze 27.

A causa delle persecuzioni crescenti a Harmony, Joseph ed Emma Smith accettarono l’invito di Peter Whitmer sr di andare a vivere con la sua famiglia a Fayette, nello Stato di New York. Quando arrivarono lì, agli inizi di settembre del 1830, il Profeta scoprì che Hiram Page asseriva di ricevere rivelazioni per la Chiesa tramite una pietra. Joseph chiese al Signore e ricevette la rivelazione contenuta in Dottrina e Alleanze 28, in cui il Signore chiarisce l’ordine con cui vengono ricevute le rivelazioni per la Chiesa.

Giugno 1830A Colesville, nello Stato di New York, le persecuzioni impediscono ai convertiti appena battezzati di essere confermati.

Giugno 1830Joseph Smith comincia la traduzione ispirata della Bibbia dettando le “Visions of Moses” [visioni di Mosè] (Mosè 1).

Luglio 1830Viene ricevuta Dottrina e Alleanze 26.

Agosto 1830Viene ricevuta Dottrina e Alleanze 27.

Agosto 1830Hiram Page asserisce di ricevere rivelazioni per la Chiesa.

Inizio settembre 1830Joseph ed Emma Smith si trasferiscono a Fayette.

Settembre 1830Viene ricevuta Dottrina e Alleanze 28.

26–28 settembre 1830A Fayette si tiene la seconda conferenza della Chiesa.

Ottobre 1830Oliver Cowdery e altre persone vanno in missione presso i Lamaniti.

Dottrina e Alleanze 26 – Approfondimento del contesto storico

Dopo la pubblicazione del Libro di Mormon e l’organizzazione della Chiesa, il profeta Joseph Smith visitò i membri dei tre rami della Chiesa nello Stato di New York (Manchester, Fayette e Colesville) facendo avanti e indietro da casa sua a Harmony, in Pennsylvania. A Colesville, alcuni nuovi convertiti non furono confermati dopo il battesimo a causa delle persecuzioni ad opera di un gruppo di uomini malvagi e dell’arresto del Profeta in base alle false accuse di “aver turbato la quiete pubblica, di portare il paese alla rivolta predicando il Libro di Mormon” (Joseph Smith, History of the Church, 1:88). Nel luglio del 1830 il Signore disse al profeta Joseph Smith, a Oliver Cowdery e a John Whitmer di tornare a Colesville e di confermare le persone che erano state battezzate (vedere DeA 26:1). Newel Knight raccontò: “Questa rivelazione fu di grande consolazione al piccolo gruppo di fratelli e sorelle a Colesville, dopo essere stati abbandonati occasionalmente dai Servitori di Dio a causa dell’iniquità dei malvagi che cercavano costantemente di distruggere l’opera di Dio dalla terra” (Newel Knight autobiography, 1871 circa, 114–115, Biblioteca di storia della Chiesa, Salt Lake City).

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Cartina 3: Stati Uniti nord-orientali

Dottrina e Alleanze 26

Il Signore istruisce i Suoi servitori sul principio del consenso comune

Dottrina e Alleanze 26:1. Le istruzioni del Signore per la conferenza successiva

Il Signore aveva precedentemente detto ai santi di “riunirsi in conferenza una volta ogni tre mesi, o di quando in quando, come decideranno o stabiliranno dette conferenze” (DeA 20:61). La prima conferenza della Chiesa fu tenuta a Fayette il 9 giugno 1830. Nel luglio del 1830, periodo in cui il profeta Joseph Smith viveva nella sua casa a Harmony, il Signore indicò l’approssimarsi del tempo in cui Joseph sarebbe andato all’ovest per tenervi la conferenza successiva (vedere DeA 26:1). Questa conferenza fu tenuta dal 26 al 28 settembre 1830 a Fayette, che si trova circa 161 chilometri a nordovest di Harmony.

Dottrina e Alleanze 26:1. “Che il vostro tempo sia dedicato allo studio delle scritture”

Durante la traduzione del Libro di Mormon, il profeta Joseph Smith imparò che “molte cose chiare e preziose” (1 Nefi 13:28) erano andate perdute dalla Bibbia e che un giorno tali verità sarebbero state restaurate (vedere 1 Nefi 13:28, 32).

Oltre alle verità insegnate nel Libro di Mormon, la traduzione ispirata della Bibbia effettuata da Joseph Smith e altre rivelazioni contribuirono a restaurare verità perdute. Nell’ottobre del 1829, Joseph Smith e Oliver Cowdery acquistarono da E. B. Grandin a Palmyra, nello Stato di New York, una Bibbia che fu usata durante la traduzione ispirata del testo biblico. Nel giugno del 1830, nel dare inizio alla sua traduzione rivelata della Bibbia, Joseph dettò le “Visions of Moses” [visioni di Mosè], oggi corrispondenti a Mosè 1 in Perla di Gran Prezzo. Anche se non sappiamo dove si trovavano Joseph e Oliver quando fu ricevuta questa rivelazione, in seguito il Profeta raccontò che “in mezzo a tutte le prove e le tribolazioni che abbiamo dovuto attraversare, il Signore, che conosceva molto bene la nostra situazione debole e delicata, ci inviò una riserva di forza e ci concesse la conoscenza linea su linea, qui un poco e là un poco [vedere 2 Nefi 28:30], conoscenza di cui quanto segue [Mosè 1] era un prezioso assaggio” (History of the Church, 1:98).

È possibile che la direttiva data dal Signore a Joseph di dedicare “il [suo] tempo allo studio delle scritture” (DeA 26:1) avesse come scopo quello di far sì che egli continuasse la sua traduzione ispirata della Bibbia, oggi nota come Joseph Smith’s Translation [Traduzione di Joseph Smith] (vedere Robert J. Matthews, “A Plainer Translation”: Joseph Smith’s Translation of the Bible, a History and Commentary [1975], 27).

Dottrina e Alleanze 26:2. “Nella chiesa ogni cosa sarà fatta per consenso comune”

Il principio del consenso comune fu attuato per la prima volta in questa dispensazione quando la Chiesa fu organizzata il 6 aprile 1830. Ai credenti riuniti presso la casa di Peter Whitmer sr fu chiesto di esprimere il loro consenso al fatto che Joseph Smith servisse quale primo anziano presiedente della Chiesa e che Oliver Cowdery presiedesse in qualità di secondo anziano sotto la direzione di Joseph. Questa pratica del consenso comune continua nella Chiesa sin da allora, dimostrando che crediamo nel principio secondo cui ogni persona è libera di esprimere la propria volontà o non volontà di sostenere coloro che vengono chiamati a ricoprire delle posizioni nel regno di Dio qui sulla terra. Il principio del consenso comune fu ribadito in diverse rivelazioni contenute in Dottrina e Alleanze (vedere DeA 26:2; 28:13; 38:34; 42:11; 104:71–72, 85; 124:144).

Il presidente Russell M. Nelson del Quorum dei Dodici Apostoli ha spiegato che cosa significa per noi oggi sostenere i nostri dirigenti:

“Spesso cantiamo ‘Ti siam grati, o Signor, per il Profeta’ [Inni, 11]. Comprendiamo veramente che cosa ciò significhi? Immaginate il privilegio che il Signore ci ha dato di sostenere il Suo profeta, il cui consiglio non sarà contaminato, abbellito o motivato da alcuna aspirazione personale e sarà assolutamente vero!

Come sosteniamo veramente un profeta? Molto prima di diventare presidente della Chiesa, il presidente Joseph F. Smith spiegò: ‘È un dovere importante dei santi […] sostenere le autorità della Chiesa […] non soltanto alzando la mano, per semplice formalità, ma con le azioni e con le parole’ [Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Joseph F. Smith (1998), 211; enfasi aggiunta] (“Sostenere i profeti”, Liahona, novembre 2014, 74).

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raffigurazione del consenso comune durante la riunione in cui fu organizzata la Chiesa

Il Signore comandò ai santi che “nella chiesa ogni cosa [sia] fatta per consenso comune” (DeA 26:2).

Il presidente Joseph Fielding Smith (1876–1972) ha insegnato che lo scopo di un voto di sostegno non è quello di esprimere una preferenza personale nei riguardi di coloro che il Signore ha debitamente chiamato: “Dietro ispirazione del nostro Padre nei cieli, il sacerdozio fa la scelta, quindi è dovere dei Santi degli Ultimi Giorni, allorché sono riuniti in assemblea o in altra capacità, mediante alzata di mano, sostenere o respingere la persona prescelta. Io sostengo che nessuno [ha il diritto di alzare] la mano per opporsi, o per dare voto contrario, [a meno che, per agire in questo modo, non abbia una ragione valida che sarebbe ritenuta tale se venisse presentata dinanzi a coloro che presiedono]. In altre parole, io non ho alcun diritto di alzare la mano per oppormi a un uomo che viene nominato per una qualsiasi carica in questa Chiesa semplicemente perché egli non mi piace o perché ho un certo rancore verso il medesimo. Posso farlo soltanto se egli è colpevole di qualche cattiva azione o di violazione delle leggi della Chiesa, [la qual cosa] lo renderebbe inadatto per il posto che è chiamato a occupare” (Dottrine di Salvezza [1980], a cura di Bruce R. McConkie, 3:108–109).

Dopo che i membri della Chiesa hanno sostenuto per la prima volta il presidente Thomas S. Monson quale presidente della Chiesa, l’anziano Robert D. Hales del Quorum dei Dodici Apostoli ha sottolineato come la legge del consenso comune nella Chiesa abbia le caratteristiche di un’alleanza insegnando che, quando alziamo la mano con il braccio a squadra, non si tratta di un mero voto, bensì di un “impegno personale, una promessa, di sostenere le leggi, le ordinanze, i comandamenti e il profeta di Dio” (“Otteniamo una testimonianza di Dio, il Padre, di Suo Figlio, Gesù Cristo, e dello Spirito Santo”, Liahona, maggio 2008, 29).

Dottrina e Alleanze 27 – Approfondimento del contesto storico

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Il laghetto Pickerel all’interno della fattoria di Joseph Knight a Colesville, New York

Emma Smith fu battezzata nei pressi del laghetto Pickerel situato all’interno della fattoria di Joseph Knight a Colesville, nello Stato di New York (fotografia risalente al 1907 circa).

Per gentile concessione della Biblioteca e degli archivi di storia della Chiesa.

Nell’agosto del 1830, prima che il profeta Joseph Smith potesse ritornare a Colesville, Newel e Sally Knight si recarono a far visita a lui e a sua moglie Emma a Harmony. A causa delle persecuzioni avvenute nel mese di giugno, né Sally Knight né Emma Smith erano state confermate come membri della Chiesa o avevano ricevuto il dono dello Spirito Santo. Prima che i Knight tornassero a casa, le coppie decisero di prendere il sacramento e di celebrare le confermazioni insieme. Joseph scrisse: “Mi avviai per andare a prendere del vino per l’occasione, ma dopo aver percorso solo una breve distanza mi imbattei in un messaggero celeste” (The Joseph Smith Papers, Histories, Volume 1: Joseph Smith Histories, 1832–1844, a cura di Karen Lynn Davidson e altri [2012], 428). Joseph ricevette dal messaggero le istruzioni riportate in Dottrina e Alleanze 27.

Joseph tornò a casa e, dopo aver preparato del vino fatto da loro, i presenti tennero una piccola riunione e presero il sacramento; Emma e Sally furono confermate. In seguito, il Profeta scrisse:“Lo Spirito del Signore scese su di noi, [e] lodammo il Signore Iddio e gioimmo grandemente” (The Joseph Smith Papers, Histories, Volume 1: Joseph Smith Histories, 1832–1844, 432).

Dottrina e Alleanze 27:1–4

A Joseph Smith vengono insegnate delle verità riguardanti gli emblemi del sacramento

Dottrina e Alleanze 27:1–4. “Non importa ciò che mangerete o […] berrete quando prenderete il sacramento”

Le preghiere sacramentali riportate nelle Scritture indicano che il vino veniva usato per rammentare ai credenti il sangue del Salvatore sparso in loro favore (vedere Moroni 5; DeA 20:40, 78–79). Il vino fu usato per il sacramento in occasione dell’organizzazione della Chiesa, il 6 aprile 1830. Il messaggero celeste che parlò al profeta Joseph Smith nell’agosto del 1830 disse che non era necessario il vino per commemorare il sacrificio del Signore, fintantoché lo facciamo “con occhio rivolto unicamente alla [Sua] gloria” (DeA 27:2). Joseph fu messo in guardia in modo specifico dall’acquistare vino o bevande forti a uso sacramentale dai nemici della Chiesa, ma poteva usare del vino fatto da lui. Anche dopo che fu ricevuta la Parola di Saggezza nel 1833, l’uso dell’acqua al posto del vino non fu adottato inizialmente ovunque. Al giorno d’oggi, tuttavia, nella Chiesa viene usata esclusivamente acqua per il sacramento.

Quando per il sacramento non c’è a disposizione del pane, può essere usato un sostituto appropriato. Ad esempio, durante la Seconda guerra mondiale, i Santi degli Ultimi Giorni europei a volte usarono patate o bucce di patate per il sacramento (vedere Ezra Taft Benson, Conference Report, ottobre 1952, 120).

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interno della casa di Joseph Smith, Harmony, Pennsylvania

Interno della casa ricostruita di Joseph ed Emma Smith a Harmony, in Pennsylvania, dove accolsero Newel e Sally Knight nell’agosto del 1830.

Dottrina e Alleanze 27:2. “Prenderete il sacramento […] con occhio rivolto unicamente alla mia gloria”

Prendere parte all’ordinanza del sacramento per commemorare l’Espiazione di Gesù Cristo dovrebbe essere la parte più importante del nostro culto domenicale. Il nostro dovere di ricordare il sacrificio del corpo e del sangue del Salvatore mentre prendiamo il sacramento fu descritto dall’angelo che apparve al profeta Joseph Smith (vedere DeA 27:2). Nello specifico, dobbiamo prendere il sacramento con occhio rivolto unicamente alla gloria del Signore (vedere DeA 27:2). Avere l’occhio rivolto unicamente alla gloria del Signore significa essere spiritualmente concentrati sul Salvatore e sulla Sua opera di redenzione. L’anziano Dallin H. Oaks del Quorum dei Dodici Apostoli ci ricorda quanto facilmente possiamo essere distratti dal vero scopo del sacramento:

“L’ordinanza del sacramento fa della riunione sacramentale la riunione più sacra e importante nella Chiesa. È l’unica riunione del giorno del Signore a cui l’intera famiglia partecipa insieme. […]

Durante la riunione sacramentale, e specialmente durante il sacramento, dovremmo concentrarci sul culto e astenerci da qualunque altra attività, specialmente da quelle che potrebbero interferire con la resa del culto da parte degli altri. […] La riunione sacramentale non è il momento per leggere libri o riviste. Giovani, non è il momento in cui sussurrare cose al cellulare o in cui scrivere SMS a chi è da qualche altra parte. Quando prendiamo il sacramento facciamo una sacra alleanza che è quella di ricordarci sempre del Salvatore. È triste vedere persone che violano così palesemente quella alleanza proprio durante quella riunione in cui l’hanno stretta” (“La riunione sacramentale e il sacramento”, Liahona, novembre 2008, 17–19).

Dottrina e Alleanze 27:5–18

Il Signore descrive un grande raduno, che si terrà negli ultimi giorni, in cui i Suoi servitori di tutte le dispensazioni prenderanno il sacramento

Dottrina e Alleanze 27:5-14. “Berrò del frutto della vigna con voi sulla terra”

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raffigurazione di Gesù Cristo durante l’Ultima Cena

Gesù Cristo promise che era prossimo il tempo in cui Egli avrebbe nuovamente “[bevuto] del frutto della vigna” con i Suoi discepoli, come aveva fatto durante l’Ultima Cena (DeA 27:5).

Quando si incontrò con i Suoi discepoli a Gerusalemme per consumare il pasto di Pasqua e istituire l’ordinanza del sacramento, il Salvatore li informò che “non [avrebbe più bevuto] del frutto della vigna, finché [fosse] venuto il regno di Dio” (Luca 22:18; vedere anche Matteo 26:29; Marco 14:25). Questa profezia precorreva il tempo in cui Gesù Cristo prenderà il sacramento come parte degli avvenimenti relativi al Suo ritorno in gloria sulla terra. Nell’agosto del 1830, il profeta Joseph Smith apprese che il Salvatore non si riunirà soltanto con gli antichi profeti per prendere gli emblemi del sacramento, ma anche con “tutti coloro che [il] Padre [Gli] ha dato fuori dal mondo” (DeA 27:14), ovvero tutti i membri della Chiesa fedeli che vengono a Cristo e perseverano fino alla fine.

L’anziano Bruce R. McConkie (1915–1985) del Quorum dei Dodici Apostoli ha spiegato chi avrà il privilegio di prendere parte a questo evento importante: “Gesù prenderà nuovamente il sacramento con i Suoi discepoli mortali sulla terra, ma non saranno presenti solo i mortali. Egli nomina altri che saranno presenti e che prenderanno parte alla sacra ordinanza [vedere DeA 27:5–14]. […] Il sacramento dovrà essere amministrato in un giorno futuro, su questa terra, quando saranno presenti il Signore Gesù e tutte le persone rette di ogni epoca. Ovviamente, questo farà parte del grande concilio a Adam-ondi-Ahman” (The Millennial Messiah: The Second Coming of the Son of Man [1982], 587). Riguardo a questo evento, l’anziano McConkie ha inoltre insegnato: “Qualsiasi persona fedele in tutta la storia del mondo, qualsiasi persona che abbia vissuto in modo tale da meritare la vita eterna nel regno del Padre sarà presente e prenderà il sacramento con il Signore” (The Promised Messiah: The First Coming of Christ [1978], 595).

Dottrina e Alleanze 27:5–13. Le chiavi del sacerdozio

Dottrina e Alleanze 27:5–13 elenca alcuni antichi profeti e apostoli che detenevano le chiavi di autorità del sacerdozio e che un giorno prenderanno il sacramento con il Salvatore. La restaurazione di queste chiavi del sacerdozio negli ultimi giorni era indispensabile per istituire la dispensazione della pienezza dei tempi. Il profeta Joseph Smith (1805–1844) ha spiegato:

“Lo scopo che Dio aveva era che non avrebbe dovuto esserci una pienezza eterna sino a che tutte le dispensazioni non si fossero adempiute e unite in una. […]

Tutte le ordinanze e i doveri che sono stati mai richiesti al sacerdozio, sotto la direzione e i comandamenti dell’Onnipotente in una qualsiasi dispensazione, ci sarebbero stati nell’ultima dispensazione; pertanto tutte le cose esistenti sotto l’autorità del sacerdozio in un periodo precedente ci sarebbero nuovamente state, facendo avverare la restaurazione di cui hanno parlato tutti i santi profeti” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Joseph Smith [2007], 522).

L’anziano Bruce R. McConkie ha reso testimonianza che le chiavi di autorità del sacerdozio furono trasmesse a Joseph Smith e ai successivi profeti e apostoli della nostra dispensazione: “[Sappiamo che] Dio in questi ultimi giorni ha restaurato nuovamente la pienezza del Suo vangelo eterno per la salvezza di tutti gli uomini sulla terra che vorranno credere ed obbedire; e che Egli ha chiamato Joseph Smith jr perché fosse il Suo profeta degli ultimi giorni e il primo e il capo degli apostoli della dispensazione della pienezza dei tempi; e che gli ha conferito ogni chiave e sacerdozio e potere che Pietro e gli apostoli e gli antichi profeti detenevano ai tempi del loro ministero; e che queste chiavi e questo santo apostolato sono stati trasmessi [da ciascun presidente della Chiesa fino a oggi]; che questo santo apostolato e queste chiavi continueranno a passare da un apostolo ad un altro sino a quando il Signore Gesù Cristo verrà nelle nuvole del cielo per regnare personalmente sulla terra. […] Egli è l’unico nome sotto i cieli per il quale si ottiene la salvezza e noi siamo i Suoi ministri” (“‘Su questa pietra’”, La Stella, ottobre 1981, 145–146).

Dottrina e Alleanze 27:15–18. “Prendete su di voi la mia completa armatura”

L’apostolo Paolo avvertì i santi efesini dicendo loro: “Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate star saldi contro le insidie del diavolo” (Efesini 6:11; vedere Efesini 6:11–18); lo stesso consiglio è stato dato ai Santi degli Ultimi Giorni (vedere DeA 27:15–18). Il presidente Harold B. Lee (1899–1973) ha spiegato parte del significato simbolico dell’armatura di Dio e ciò che dovremmo cercare di proteggere se vogliamo indossare la Sua completa armatura: “Abbiamo le quattro parti del corpo che l’apostolo Paolo disse o vide essere le più vulnerabili ai poteri delle tenebre. I lombi, che sono simbolo di virtù e castità. Il cuore, che simboleggia la nostra condotta. I piedi, che sono le nostre mete o i nostri obiettivi nella vita, e infine la testa, i nostri pensieri” (Feet Shod with the Preparation of the Gospel of Peace, Brigham Young University Speeches of the Year [9 novembre 1954], 2).

La dichiarazione del Signore “Pertanto, rincuoratevi e gioite, cingetevi i lombi e prendete su di voi la mia completa armatura” (DeA 27:15) segue la Sua promessa secondo cui, alla grande riunione sacramentale che si terrà al Suo ritorno sulla terra, saranno presenti non solo i Suoi servitori delle passate dispensazioni, ma “tutti coloro che [Suo] Padre [Gli] ha dato fuori dal mondo” (DeA 27:14). Questo suggerisce un’importante correlazione tra l’indossare l’armatura di Dio e l’essere preparati e degni di essere annoverati tra coloro che si riuniranno con il Salvatore prima del Suo ritorno in gloria sulla terra.

Dottrina e Alleanze 28 – Approfondimento del contesto storico

Il giorno in cui fu organizzata la Sua chiesa, il Signore comandò ai membri di dare ascolto a tutte le parole e ai comandamenti del profeta, poiché dovevano accogliere la sua parola come se fosse stata dalla bocca del Signore stesso (vedere DeA 21:4–5). Ci volle del tempo, tuttavia, prima che i membri della Chiesa comprendessero appieno il significato di questa dottrina. Nell’estate del 1830 Oliver Cowdery scrisse al profeta Joseph Smith per informarlo che, a suo parere, c’era un errore in uno dei comandamenti contenuti nel passo oggi noto come Dottrina e Alleanze 20:37, ordinando al Profeta di cambiare il testo.

Joseph Smith spiegò: “Gli scrissi subito in risposta chiedendogli in forza di quale autorità si era preso la briga di comandarmi di alterare o di cancellare, di aggiungere o di togliere qualcosa in una rivelazione o in un comandamento dell’Iddio Onnipotente. Alcuni giorni dopo feci visita a lui e alla famiglia del signor Whitmer e scoprii che la famiglia condivideva in generale [l’opinione di Oliver] e fu soltanto con grande fatica e perseveranza che potei indurre qualcuno di loro a ragionare con calma sull’argomento. […] Alla fine […] riuscii a indurre non soltanto i Whitmer, ma anche Oliver Cowdery a riconoscere che essi erano nell’errore” (The Joseph Smith Papers, Histories, Volume 1: Joseph Smith Histories, 1832–1844, 426).

Agli inizi di settembre del 1830 vi fu un altro attacco grave all’ordine della rivelazione stabilito dal Signore nella Sua chiesa. A causa delle crescenti persecuzioni a Harmony, in Pennsylvania, Joseph ed Emma Smith si trasferirono nella casa di Peter Whitmer sr a Fayette, nello Stato di New York. Al loro arrivo, Joseph scoprì che Hiram Page sosteneva di aver ricevuto delle rivelazioni tramite una pietra. La famiglia Whitmer e Oliver Cowdery mostravano grande entusiasmo e sostegno nei confronti di queste cosiddette rivelazioni.

Newel Knight, che era arrivato a Fayette per partecipare alla seconda conferenza della Chiesa, raccontò quanto segue:

“Al mio arrivo trovai fratello Joseph molto turbato a causa di [Hiram] Page, che aveva causato qualche dissenso presso i fratelli dando rivelazioni riguardanti il governo della Chiesa e altre questioni, rivelazioni che egli asseriva di aver ricevuto per mezzo di una pietra in suo possesso. Egli aveva un grosso rotolo di fogli pieni di queste rivelazioni che avevano portato molti membri della Chiesa a traviamento. Persino Oliver Cowdery e la famiglia Whitmer vi avevano prestato ascolto, nonostante fossero in contrasto con il Nuovo Testamento e le rivelazioni di questi ultimi giorni. Era una possibilità per Satana di lavorare tra il piccolo gregge, cercando in tal modo di realizzare ciò che non erano riuscite a fare le persecuzioni. Joseph era perplesso e non sapeva esattamente come affrontare questa nuova emergenza. Quella sera alloggiai nella sua stessa stanza, e trascorremmo la maggior parte della notte in preghiera e in suppliche. Dopo aver faticato molto con loro, questi fratelli si convinsero del loro errore, lo confessarono e rinunciarono alle rivelazioni in quanto non provenienti da Dio, riconoscendo che Satana aveva cospirato per distruggere la loro fede nel vero piano di salvezza. In conseguenza di questi fatti, Joseph si rivolse al Signore prima dell’inizio della conferenza e ricevette la rivelazione [riportata in Dottrina e Alleanze 28] in cui Dio dichiara esplicitamente i Suoi intenti e la Sua volontà in merito al ricevimento delle rivelazioni.

Dopo la convocazione della conferenza, per prima cosa fu discusso l’argomento della pietra in relazione a [Hiram] Page e, dopo approfondite indagini e discussioni, il fratello Page e tutti i membri della Chiesa presenti rinunciarono all’uso della pietra e alle rivelazioni ad essa attinenti, con nostra grande gioia e soddisfazione. […]

Durante questo tempo, il potere di Dio fu manifesto in abbondanza tra di noi e fu meraviglioso essere testimoni della saggezza dimostrata da Joseph in questa occasione, poiché Dio gli dette davvero grande saggezza e potere, e a me pare tuttora che nessuno che lo avesse visto praticare la rettitudine in circostanze così difficili potesse dubitare che il Signore era con lui mentre agiva non con la saggezza dell’uomo, ma con la saggezza di Dio” (“Newel Knight’s Journal”, Scraps of Biography [1883], 10:64–65).

Dottrina e Alleanze 28

Oliver Cowdery impara che solo il presidente della Chiesa può ricevere rivelazioni per l’intera Chiesa

Dottrina e Alleanze 28:1–7. La rivelazione segue le debite linee di autorità

Nella rivelazione riportata in Dottrina e Alleanze 28, data a Oliver Cowdery tramite il profeta Joseph Smith, il Signore espone il giusto ordine della rivelazione nella Chiesa. Anche se Oliver era stato ordinato quale secondo anziano della Chiesa, il suo ruolo non era quello di ricevere rivelazioni o di scrivere comandamenti per la Chiesa, e neppure egli doveva comandare Joseph Smith, il quale era a capo della Chiesa. Piuttosto, Oliver doveva seguire il modello fornito dall’esempio di Aaronne, ovvero “proclamare fedelmente i comandamenti e le rivelazioni” (DeA 28:3) che erano stati dati al profeta del Signore. Come Mosè, Joseph Smith era il profeta che aveva ricevuto le chiavi del regno ai suoi giorni. Ciononostante, a Oliver fu promesso che sarebbe stato guidato dal Consolatore e che sarebbe stato benedetto con potere e autorità insegnando le cose rivelate al profeta Joseph Smith.

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raffigurazione di Joseph Smith e di Oliver Cowdery che completano la traduzione del Libro di Mormon

Il Signore paragonò Joseph Smith e Oliver Cowdery a Mosè e Aaronne (vedere DeA 28:2–3).

Il presidente Joseph Fielding Smith ha spiegato: “Era veramente necessario che Oliver Cowdery ricevesse questo ammonimento, poiché egli era incline a dissentire con il Profeta anche per quanto riguardava le rivelazioni. Da questo spiacevole episodio scaturì del gran bene poiché i membri impararono che nella Chiesa c’era un ordine e che soltanto una persona poteva ricevere comandamenti e rivelazioni per la loro guida, e questi era colui che Dio aveva chiamato” (Church History and Modern Revelation [1953], 1:135).

Parlando di questo giusto ordine della rivelazione, il profeta Joseph Smith ha insegnato: “È contrario all’ordine di Dio che un qualsiasi membro della Chiesa, o chiunque altro, possa ricevere istruzioni per coloro che sono investiti di un’autorità superiore alla sua […]. Se però una qualche persona riceve una visione o una visita da parte di un messaggero celeste, ciò può avvenire soltanto per il suo personale bene e ammaestramento, perché i principi fondamentali, il governo e la dottrina della Chiesa sono detenuti dalle chiavi del regno” (Insegnamenti – Joseph Smith, 203–204). In una occasione successiva, egli ha dichiarato: “La Chiesa è guidata dai Presidenti o dalla [Prima] Presidenza di cui il Signore si serve per rivelare i Suoi disegni e la Sua volontà. Questo è l’ordine del cielo, nonché il potere e il privilegio del Sacerdozio [di Melchisedec]. Inoltre qualsiasi dirigente di questa Chiesa ha il privilegio di avere delle rivelazioni attinenti alla sua particolare chiamata e al suo specifico dovere nella Chiesa” (Insegnamenti – Joseph Smith203).

L’anziano Dallin H. Oaks ha descritto il modo in cui questo ordine della rivelazione continua al giorno d’oggi nella Chiesa: “La casa del nostro Padre Celeste è una casa d’ordine, in cui ai Suoi servi viene comandato di ‘agire nell’ufficio a cui [sono nominati]’ (DeA 107:99). Questo principio si applica alla rivelazione. Soltanto il presidente della Chiesa riceve rivelazioni per guidare l’intera Chiesa. Soltanto il presidente del palo riceve rivelazioni per la specifica guida del palo. La persona che riceve rivelazioni per il rione è il vescovo; per la famiglia è il dirigente del sacerdozio della famiglia. I dirigenti ricevono rivelazioni attinenti alla loro sfera di responsabilità. Le singole persone possono ricevere rivelazioni come guida per la loro vita, ma quando una persona asserisce di ricevere rivelazioni per un’altra persona al di fuori della propria sfera di responsabilità, come ad esempio un membro della Chiesa che asserisca di avere delle rivelazioni per la guida dell’intera Chiesa o chi sostiene di aver ricevuto una rivelazione per la guida di un’altra persona sulla quale, secondo l’ordine della Chiesa, non esercita alcuna autorità di presidenza, potete essere certi che tali rivelazioni non provengono dal Signore” (“Revelation” [riunione della Brigham Young University, 29 settembre 1981], 7, speeches.byu.edu).

Dottrina e Alleanze 28:8–10, 14–16. Oliver Cowdery viene chiamato a svolgere una missione presso i Lamaniti

Oliver Cowdery fu chiamato a guidare una missione presso i Lamaniti (vedere DeA 28:8–10, 14–16; vedere anche DeA 30:5–6; 32:1–3). Il termine Lamaniti fa riferimento a un gruppo di persone nel Libro di Mormon, molte delle quali erano discendenti di Laman, il figlio maggiore di Lehi. L’utilizzo da parte del Signore del termine Lamaniti in Dottrina e Alleanze 28:9 indica che alcuni dei discendenti di Lehi si trovavano tra gli indiani d’America che, a quell’epoca, vivevano in quello che era considerato il confine occidentale degli Stati Uniti. Nel maggio del 1830, il Congresso degli Stati Uniti emise una legge, chiamata Indian Removal Bill, che imponeva a tutti gli indiani d’America di stabilirsi nel Territorio federale per gli indiani, ad ovest dello Stato del Missouri. Pertanto, Oliver Cowdery e i suoi compagni andarono nel Missouri occidentale, “sulle frontiere, presso i Lamaniti” (DeA 28:9), per insegnare il Vangelo agli indiani d’America.

Il Libro di Mormon non dice che gli indiani d’America discendono esclusivamente dalla famiglia di Lehi. Il presidente Anthony W. Ivins (1852–1934) della Prima Presidenza ha affermato: “Dobbiamo fare attenzione alle conclusioni che traiamo. Il Libro di Mormon racconta la storia di tre popoli distinti […] giunti in questo continente dal vecchio mondo. Non dice che non c’era nessun altro prima di loro. Non dice che dopo non arrivò più nessun altro. Quindi, se vengono fatte delle scoperte che suggeriscono delle differenze di razza nelle origini, lo si può facilmente, e ragionevolmente, accettare poiché noi crediamo che altri popoli siano venuti in questo continente” (Conference Report, aprile 1929, 15).

Dottrina e Alleanze 28:9. “La città di Sion [sarà costruita] sulle frontiere, presso i Lamaniti”

Dopo la pubblicazione del Libro di Mormon, i santi acquisirono familiarità con le profezie sulla Sion degli ultimi giorni, la Nuova Gerusalemme che sarebbe stata edificata sul continente americano (vedere 3 Nefi 20:22; 21:22–23; Ether 13:4–8). Era del tutto normale che i santi facessero delle domande sulla sua ubicazione. Nell’estate del 1830, Hiram Page cercò di scoprire l’ubicazione della città di Sion degli ultimi giorni per mezzo di una pietra che, secondo lui, gli consentiva di ricevere rivelazione. Alla fine, tuttavia, egli si convinse del fatto di essere stato ingannato da Satana e rinunciò alle sue presunte “rivelazioni”. Oltre a chiamare Oliver Cowdery a predicare il Vangelo ai Lamaniti, il Signore indicò che l’ubicazione della città di Sion “[sarebbe stata] sulle frontiere, presso i Lamaniti” (DeA 28:9). Alcuni mesi dopo, il Missouri fu identificato quale luogo dell’ubicazione di Sion (vedere il commentario a Dottrina e Alleanze 57:1–3 in questo manuale).

Dottrina e Alleanze 28:11–14. “Satana lo inganna”

Un aspetto della controversia creata da Hiram Page fu la sua supposizione che il Signore gli avrebbe permesso di ottenere rivelazioni che non era sua prerogativa ricevere. Questa supposizione lo mise ulteriormente nella condizione di essere ingannato da Satana e di subirne l’influenza. La famiglia Whitmer e altri residenti della zona di Fayette — tra cui Oliver Cowdery — che credettero alle asserzioni di Hiram Page furono ingannati allo stesso modo. Secondo Dottrina e Alleanze 28, Oliver ricevette l’incarico di correggere Hiram Page e di insegnare principi veritieri. Il profeta Joseph Smith scrisse che, alla conferenza di settembre del 1830, “il fratello Page, come pure tutta la Chiesa presente, ripudiarono la pietra e tutto quanto le era connesso” (The Joseph Smith Papers, Histories, Volume 1: Joseph Smith Histories, 1832–1844, 452).

Il presidente James E. Faust (1920–2007) della Prima Presidenza ha reso testimonianza che il presidente della Chiesa è l’unica persona che può ricevere rivelazioni per l’intera Chiesa e ha spiegato in che modo ciò offre ordine e protezione ai Santi degli Ultimi Giorni:

“Alcuni asseriscono di possedere doni spirituali o un’autorità superiori, fuori dell’ambito dell’autorità stabilita del sacerdozio della Chiesa. Essi asseriscono di credere nei principi e nelle ordinanze del Vangelo e accettano il presidente della Chiesa come suo legale amministratore, ma asseriscono di possedere un’autorità superiore che il presidente non possiede. Questa asserzione viene spesso fatta per giustificare un comportamento che non concorda con le dottrine della Chiesa. Tuttavia non può esservi un’autorità superiore, poiché il presidente della Chiesa detiene ed esercita tutte le chiavi del regno di Dio sulla terra. Il Signore disse del presidente della Chiesa che ‘nessun altro sarà nominato a [ricevere comandamenti e rivelazioni] se non tramite lui’ [DeA 43:4]. […]

La rivelazione continua per la guida della Chiesa ci perviene tramite il presidente della Chiesa; ed egli non porterà mai i santi a traviamento” (“La voce profetica”, La Stella, luglio 1996, 6–7).

Dottrina e Alleanze 28:11. “Le cose che egli ha scritto da quella pietra non sono da me”

Durante i primi anni dell’Ottocento, nella regione nord-occidentale dello Stato di New York, molte persone credevano che si potesse ricevere conoscenza in modo sovrannaturale tramite uno strumento come una pietra o un bacchetta divinatoria. Hiram Page affermò che sulla pietra che possedeva apparivano delle parole. Disse che, dopo averle dettate e averle copiate su carta, le parole scomparivano dalla pietra e ne apparivano altre (vedere The Joseph Smith Papers, Documents: Volume 1: July 1828–June 1831, a cura di Michael Hubbard MacKay e altri [2013], 184). Il Signore denunciò le false rivelazioni di Hiram Page.

Oltre a usare l’Urim e Thummim, per tradurre una parte del Libro di Mormon il profeta Joseph Smith potrebbe aver usato una pietra del veggente trovata in gioventù. Esistono diverse possibilità riguardo a come il Profeta abbia usato l’Urim e Thummim per tradurre il Libro di Mormon e su altri particolari del processo di traduzione, ma l’anziano Neal A. Maxwell (1926–2004) del Quorum dei Dodici Apostoli ha affermato: “Semplicemente noi non conosciamo i dettagli” (“By the Gift and Power of God”, Ensign, gennaio 1997, 39). Una differenza molto importante tra Joseph Smith e Hiram Page è che Dio chiamò Joseph Smith a compiere l’opera di traduzione e a ricevere rivelazioni per la Chiesa (vedere DeA 21:1–6). Al contrario, il Signore dichiarò chiaramente che Satana stava ingannando Hiram Page e coloro che credevano nelle parole che egli dettava (vedere DeA 28:11).

Il presidente James E. Faust ci ha avvertito di evitare attività che potrebbero invitare l’influenza di Satana nella nostra vita:

“Satana non è un argomento illuminante. Io lo considero il grande imitatore. […]

Non è buona pratica dedicare la nostra attenzione a Satana e ai suoi misteri. Dalla vicinanza del male non può venire alcun bene. Come quando si gioca con il fuoco, è abbastanza facile bruciarsi […]. L’unica cosa sicura da fare è tenersi a rispettosa distanza da lui e da ogni sua attività malvagia o pratica nefasta. Si devono evitare come la peste tutte le forme di culto satanico, incantesimi, fatture, stregonerie, voodoo, magia nera e ogni altra cosa demoniaca” (“Le forze che ci salveranno”, Liahona, gennaio 2007, 3).