2019
In ritardo per il sacramento
Agosto 2019


IL VIAGGIO VERSO la CHIESA

“Ricordarsi sempre di lui, e […] obbedire ai suoi comandamenti” (Moroni 4:3).

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Getting to Church

“Aspetta, non hai finito la tua colazione”, disse la mamma. La mamma spinse i piattini di verdure più vicini a Juhyuk.

Juhyuk guardò la sua colazione. Sarebbe stato in ritardo! Di solito il suo fratello maggiore lo aiutava a prepararsi per andare in chiesa. Ma suo fratello era fuori città, quindi oggi Juhyuk doveva andarci da solo.

“Va bene, mamma”, disse Juhyuk. Si sbrigò a finire la colazione. Poi abbracciò la mamma e si diresse verso la porta.

La mamma lo fermò. “Hai preso il telefono?”.

Juhyuk glielo mostrò. “Sì. Posso inviare un messaggio alla mia insegnante della Primaria, se dovessi avere un problema”.

“Hai messo il maglione sotto il cappotto? Fa freddo”.

Juhyuk mostrò alla mamma il suo maglione.

La mamma annuì. Juhyuk corse in strada. Tutti i suoni della città lo fecero sorridere. Era divertente vivere in una delle città più grandi della Corea del Sud!

Ma Juhyuk desiderava comunque che suo fratello fosse con lui. Andavano in chiesa sempre insieme.

“Conosco la strada”, ripeté a se stesso. E, come previsto, in meno di un attimo era alla prima fermata dell’autobus.

Ma non c’era nessuno. Era strano. Controllò l’orologio. Doveva aver perso l’autobus! Ora avrebbe dovuto aspettare il prossimo.

Dopo diversi minuti, altre persone cominciarono ad arrivare. Alla fine, arrivò un autobus blu brillante. Juhyuk salì i gradini, pagò il biglietto e si sedette.

Ta-tink!

Juhyuk controllò il cellulare dopo la notifica del messaggio. Era della sua insegnante della Primaria.

“Sei sull’autobus? Ricorda, se ti perdi, possiamo venire a prenderti!”.

Fece un gran sorriso e rispose. “Sì. Sono sull’autobus”.

Però, questo era solo quello della corsa breve. Il secondo autobus che avrebbe dovuto prendere ci avrebbe messo più di un’ora.

Juhyuk controllò l’orario e si rattristò. Non voleva perdere la riunione in chiesa. Amava la parte della preghiera sacramentale che diceva: “Ricordarsi sempre di Lui”. Significava ricordarsi sempre di Gesù, e Juhyuk voleva farlo.

Quando sua zia e suo zio avevano invitato in chiesa lui e suo fratello alcuni mesi prima, aveva conosciuto i missionari. Sia l’anziano Kim che l’anziano Moon gli avevano insegnato chi era Gesù. Più Juhyuk conosceva Gesù, più amava pensare a Lui.

Ta-tink!

“Hai già cambiato autobus?”, diceva il messaggio.

“Non ancora”, rispose.

L’autobus accostò nella strada trafficata in cui Juhyuk doveva scendere e fare il cambio. Chiese all’autista se il secondo autobus fosse arrivato.

“Lo hai perso”, disse l’autista. “Il prossimo arriverà fra quindici minuti”.

“Oh, va bene”, disse Juhyuk. “Grazie!”.

Alla fine, dopo la seconda corsa in autobus, Juhyuk si affrettò a entrare in chiesa. I suoi zii gli avevano tenuto un posto a sedere. Ce l’aveva fatta!

Juhyuk pensò a tutto quello che aveva fatto per arrivare in chiesa. Pensò a tutte le persone che lo avevano aiutato lungo il percorso. Sentiva che il Padre Celeste era contento che lui fosse lì.

Juhyuk disse una preghiera silenziosa. “Grazie a Te, Padre Celeste, posso essere qui in chiesa oggi”.