Conferenza generale
Ricordate la strada per tornare a casa
Conferenza generale di aprile 2021


Ricordate la strada per tornare a casa

Abbiamo l’esempio perfetto di Gesù Cristo da seguire, e il viaggio verso la nostra dimora eterna è possibile solo grazie ai Suoi insegnamenti, alla Sua vita e al Suo sacrificio espiatorio.

Nel 1946, il giovane ricercatore Arthur Hasler stava facendo un’escursione lungo un ruscello di montagna vicino alla casa in cui era cresciuto, quando ebbe un’esperienza che portò a un’importante scoperta sul modo in cui i pesci trovano la strada per tornare al corso d’acqua in cui sono nati.

Mentre scalava la montagna, e ancora non si vedeva quella che era stata la sua cascata preferita da bambino, gli tornò improvvisamente alla mente un ricordo che aveva dimenticato. Raccontò: “Quando una brezza fresca, che portava il profumo dei muschi e delle aquilegie, aggirò la china rocciosa, i dettagli di quella cascata e della sua ubicazione sulla parete della montagna mi tornarono in mente tutt’a un tratto”1.

Questi profumi risvegliarono i ricordi della sua infanzia e gli ricordarono casa.

Se gli odori riuscivano a destare tali ricordi in lui, egli dedusse che forse gli odori potevano essere altrettanto evocativi per i salmoni che, dopo anni trascorsi in mare aperto, tornano a deporre le uova nel medesimo corso d’acqua che li ha visti nascere.

Sulla base di questa esperienza, Hasler, insieme ad altri ricercatori, riuscì a dimostrare che i salmoni ricordano proprio quei profumi che li aiutano a nuotare per migliaia di chilometri per ritrovare la strada che dal mare li riporta a casa.

Questa storia mi ha fatto pensare che una delle cose più importanti che possiamo fare in questa vita è riconoscere e ricordare il sentiero che ci riporta al nostro Padre Celeste, e perseverare con fede e gioia per tutta la durata del viaggio.

Ho pensato a quattro promemoria che, se usati e applicati costantemente nella nostra vita, possono risvegliare le sensazioni legate alla nostra dimora celeste.

Primo: possiamo ricordare che siamo figli di Dio

Noi abbiamo un retaggio divino. Sapere che siamo figli di Dio e che Egli vuole che torniamo alla Sua presenza è uno dei primi passi del viaggio di ritorno verso la nostra dimora celeste.

Rammentate a voi stessi questo retaggio. Dedicate regolarmente del tempo a rinforzare il vostro sistema immunitario spirituale ricordando le benedizioni che avete ricevuto dal Signore. Confidate nelle indicazioni che Egli vi ha dato, invece di rivolgervi unicamente al mondo per misurare il vostro valore personale e per trovare la vostra strada.

Di recente sono andato a trovare una persona cara dopo che era stata in ospedale. Lei mi ha raccontato commossa che mentre era sdraiata nel letto di ospedale, tutto ciò che desiderava era che qualcuno le cantasse l’inno “Sono un figlio di Dio”. Il solo pensiero, ha detto, le ha donato la pace di cui aveva bisogno in quell’ora di afflizione.

Sapere chi siete cambia ciò che provate e ciò che fate.

Comprendere chi siete veramente vi prepara meglio a riconoscere e a ricordare la strada per tornare alla vostra dimora celeste e a desiderare profondamente di essere lì.

Secondo: possiamo ricordare le fondamenta che ci proteggono

Riceviamo forza quando rimaniamo retti, leali e fedeli al Padre Celeste e a Gesù Cristo, anche nel momento in cui gli altri, per la stragrande maggioranza, ignorano i comandamenti e principi di salvezza.2

Nel Libro di Mormon, Helaman insegnò ai suoi figli a ricordare che dovevano costruire le loro fondamenta su Gesù Cristo per poter avere la forza di resistere alle tentazioni dell’avversario. I venti forti e le tempeste potenti di Satana si stanno abbattendo su di noi, ma non avranno il potere di trascinarci con sé se riporremo la nostra fiducia nel luogo più sicuro: nel nostro Redentore.3

So per esperienza personale che se sceglieremo di ascoltare la Sua voce e di seguirLo, riceveremo il Suo aiuto. Otterremo una prospettiva più ampia delle nostre circostanze e una comprensione più profonda dello scopo della vita. Sentiremo la spinta spirituale che ci guiderà verso la nostra dimora celeste.

Terzo: possiamo ricordare di pregare sempre

Viviamo in un’epoca in cui, tramite un semplice tocco o comando vocale, possiamo iniziare a cercare risposte su praticamente qualsiasi argomento tra l’immensità di dati archiviati e organizzati in una vasta e complessa rete di computer.

Dall’altro lato, abbiamo la semplicità dell’invito a iniziare a cercare risposte dal cielo. “Prega sempre, e io riverserò il mio Spirito su di te”. Poi il Signore promette: “E grande sarà la tua benedizione — sì, più grande che se tu ottenessi i tesori della terra”.4

Dio è pienamente consapevole di ognuno di noi ed è pronto ad ascoltare le nostre preghiere. Quando ci ricordiamo di pregare, troviamo il Suo amore a sostenerci; e più preghiamo il nostro Padre nei cieli nel nome di Cristo, più portiamo il Salvatore nella nostra vita e meglio riconosciamo il sentiero, da Lui indicato, verso la nostra dimora celeste.

Quarto: possiamo ricordare di servire il prossimo

Quando ci adoperiamo per seguire Gesù Cristo tramite il servizio e la gentilezza verso gli altri, rendiamo il mondo un posto migliore.

Le nostre azioni possono benedire in modo considerevole la vita di coloro che ci circondano e anche la nostra. Il servizio amorevole aggiunge significato alla vita sia di colui che serve sia di colui che beneficia dell’atto di servizio.

Non sottovalutate il potenziale che avete di influenzare gli altri in modo positivo, sia tramite il servizio reso con le vostre azioni sia tramite il servizio reso con il vostro esempio.

Il servizio amorevole verso gli altri ci guida lungo il sentiero che porta alla nostra dimora celeste — il sentiero che porta a diventare come il nostro Salvatore.

Nel 1975, a causa di una guerra civile, Arnaldo ed Eugenia Teles Grilo e i loro figli dovettero lasciare la loro casa e tutto ciò che avevano costruito in decenni di duro lavoro. In Portogallo, il loro paese di origine, il fratello e la sorella Teles Grilo affrontarono la sfida di dover ricominciare tutto da capo. Anni dopo, però, dopo essersi uniti a La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, hanno detto: “Abbiamo perso tutto ciò che avevamo, ma è stata una cosa buona perché ci ha costretti a considerare l’importanza delle benedizioni eterne”5.

Avevano perso la loro casa terrena, ma avevano trovato la via per tornare alla loro dimora celeste.

Qualsiasi cosa dobbiate lasciarvi alle spalle per seguire il sentiero che vi riporta alla vostra dimora celeste, un giorno non vi sembrerà affatto un sacrificio.

Abbiamo l’esempio perfetto di Gesù Cristo da seguire, e il viaggio verso la nostra dimora eterna è possibile solo grazie ai Suoi insegnamenti, alla Sua vita e al Suo sacrificio espiatorio, che include la Sua morte e la Sua gloriosa risurrezione.

Vi invito a provare la gioia che nasce dal ricordare che siamo figli di Dio e che Egli ha tanto amato il mondo da aver mandato Suo Figlio6 per mostrarci la via. Vi invito a ricordare di essere fedeli, di volgere la vostra vita al Salvatore e di edificare le vostre fondamenta su di Lui. Ricordate di affidarvi alla preghiera durante il vostro viaggio e di servire gli altri lungo il cammino.

Cari fratelli e care sorelle, in questa domenica di Pasqua rendo testimonianza che Gesù Cristo è il Redentore e il Salvatore del mondo. Egli è Colui che può accompagnarci al tavolo di una vita gioiosa e guidarci nel nostro viaggio. Prego che possiamo ricordare e seguirLo fino a casa. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.