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Lezione 124: Filippesi 1–3


Lezione 124

Filippesi 1–3

Introduzione

L’apostolo Paolo esorta i santi di Filippi a impegnarsi insieme a vivere il Vangelo. Consiglia loro di seguire l’esempio di umiltà e di altruismo del Salvatore, e insegna che Dio opera in loro per realizzare la loro salvezza. Paolo descrive i sacrifici che ha compiuto per seguire Gesù Cristo.

Suggerimenti per insegnare

Filippesi 1

Paolo descrive le benedizioni che vengono dall’opposizione

Prima della lezione, scrivi alla lavagna la seguente dichiarazione del presidente Brigham Young (questa dichiarazione si trova in Discorsi di Brigham Young a cura di John A. Widtsoe [1979], 350). Sostituisci le parole sottolineate con degli spazi vuoti:

“Ogni qualvolta viene dato un calcio al ‘mormonesimo’, esso sale più in alto; non è possibile spingerlo in basso. Così vuole il Signore Onnipotente” (Presidente Brigham Young).

Inizia la lezione chiedendo:

  • Quali sono alcuni esempi tratti dalla storia o dai nostri giorni di persone che hanno dato un calcio, o si sono opposti, alla chiesa del Salvatore e ai Suoi seguaci?

Invita gli studenti a cercare, mentre studiano Filippesi 1, una verità che possa aiutarli a comprendere in che modo l’opposizione può influire sull’opera del Signore.

Potresti invitare gli studenti a individuare Filippi sulla cartina 13, “Viaggi missionari dell’apostolo Paolo”, nella sezione Cartine geografiche e foto della Bibbia della Guida alle Scritture. Spiega che, durante il suo secondo viaggio missionario, Paolo fondò un ramo della Chiesa a Filippi (vedi Atti 16). In seguito, egli scrisse la sua epistola ai Filippesi mentre si trovava in prigione, probabilmente a Roma. Riassumi Filippesi 1:1–11, spiegando che Paolo espresse gratitudine e amore per i santi di Filippi.

Invita uno studente a leggere ad alta voce Filippesi 1:12–14. Chiedi alla classe di seguire, prestando attenzione a quale fu il risultato dell’opposizione che incontrò Paolo durante i suoi sforzi missionari.

  • Secondo il versetto 12, quale fu il risultato dell’opposizione incontrata da Paolo? (“Il progresso [ossia l’avanzamento] del Vangelo”).

  • Secondo il versetto 13–14, in che modo questa opposizione contribuì all’avanzamento del Vangelo? (Tutta la “guardia pretoriana” [versetto 13] o quartier generale militare sapeva che Paolo era in prigione perché predicava Gesù Cristo. Anche la prigionia di Paolo ispirò i membri della Chiesa a essere più audaci nel predicare il Vangelo).

  • Quale verità possiamo imparare da questi versetti su cosa può accadere quando incontriamo opposizione nel seguire Gesù Cristo? (Gli studenti possono usare parole diverse, ma assicurati che individuino la seguente verità: L’opposizione che incontriamo nel seguire Gesù Cristo può contribuire a far avanzare la Sua opera).

Fai riferimento alla dichiarazione del presidente Young alla lavagna. Chiedi agli studenti quali parole userebbero per riempire gli spazi vuoti. Riempi gli spazi vuoti con le parole esatte.

  • Quali sono alcuni esempi di come l’opposizione ha contribuito a far avanzare l’opera del Salvatore?

Riassumi Filippesi 1:15–26, spiegando che Paolo disse che, qualunque cosa gli fosse accaduta, il Salvatore ne sarebbe stato magnificato.

Invita uno studente a leggere ad alta voce Filippesi 1:27–30 e la traduzione fatta da Joseph Smith di Filippesi 1:28 che recita: “E non essendo per nulla spaventati dai vostri avversari, che rigettano il Vangelo, il quale porta distruzione su di loro; ma per voi che ricevete il Vangelo, esso porta salvezza, e ciò da parte di Dio” (Joseph Smith Translation, Philippians 1:28). Invita la classe a seguire, prestando attenzione a ciò che Paolo esortò i santi a fare.

  • Che cosa Paolo incoraggiò i santi a fare?

  • Secondo i versetti 29–30, che cosa avrebbero incontrato i membri della Chiesa per via del Salvatore?

Ricorda agli studenti la verità che hanno individuato precedentemente.

  • In che modo, secondo voi, i santi di Filippi avrebbero tratto beneficio dal ricordare che l’opposizione che affrontavano per seguire Gesù Cristo poteva contribuire a far avanzare la Sua opera?

Filippesi 2

Paolo parla della condiscendenza del Salvatore e istruisce i santi in merito alla loro salvezza

Invita gli studenti a leggere in silenzio Filippesi 2:2, cercando il consiglio di Paolo ai santi filippesi.

  • Come riassumereste il consiglio di Paolo?

Dividi gli studenti in coppie. Dai istruzioni a ogni coppia di leggere ad alta voce insieme Filippesi 2:3–8, prestando attenzione a ciò che Paolo disse ai santi di fare per diventare uniti. Chiedi a uno studente di ogni coppia di scrivere alla lavagna un singolo consiglio che hanno trovato.

  • Secondo gli insegnamenti di Paolo, in che modo Gesù Cristo fu un esempio di umiltà e di altruismo?

  • Quale principio possiamo apprendere dagli insegnamenti di Paolo che ci può aiutare a diventare più uniti? (Gli studenti possono usare parole diverse, ma dovrebbero individuare il seguente principio: Se seguiremo l’esempio di Gesù Cristo nell’essere umili e nel preoccuparci in modo genuino per gli altri, allora potremo diventare più uniti).

  • Quali sono alcuni modi in cui possiamo seguire l’esempio di umiltà e di altruismo del Salvatore nella nostra famiglia, a scuola e nei nostri rioni o rami?

  • In quale occasione avete visto qualcuno preoccuparsi dei bisogni degli altri prima che dei propri? In che modo questi sforzi hanno favorito l’unità?

Spiega che, come viene riportato in Filippesi 2:9–11, Paolo insegnò che alla fine tutti si inchineranno e “[confesseranno] che Gesù Cristo è il Signore” (versetto 11). Invita gli studenti a pensare a come vorrebbero che fosse questa esperienza per loro.

Invita uno studente a leggere ad alta voce Filippesi 2:12–13. Chiedi alla classe di seguire, individuando ciò che Paolo consigliò ai Filippesi di fare per avere un’esperienza gioiosa quando si sarebbero inchinati davanti al Signore. Potresti spiegare che “timore e tremore” (versetto 12) si riferisce a riverente contemplazione e gioia (vedi Salmi 2:11; Guida alle Scritture, “Timorescriptures.lds.org).

Fai notare che alcune persone fraintendono le parole di Paolo contenute in Filippesi 2:12 e per questo sostengono che veniamo salvati esclusivamente mediante le nostre opere.

  • Chi ha reso possibile la nostra salvezza? In che modo?

  • Secondo Filippesi 2:13, quali sono due modi in cui Dio aiuta coloro che cercano di fare ciò che è richiesto per ottenere la salvezza? (Dio li aiuta a “volere”, ossia a desiderare, e a “operare, per la sua benevolenza”, ossia a obbedire ai Suoi comandamenti. Dopo le risposte degli studenti, scrivi questa verità alla lavagna: Dio ci aiuta a desiderare e a fare ciò che ci è richiesto per la nostra salvezza, che è resa possibile mediante l’Espiazione di Gesù Cristo).

  • Quali sono i requisiti che Dio ci richiede e che ci aiuta a rispettare affinché otteniamo la salvezza? (Puoi invitare gli studenti a fare riferimento al terzo e al quarto articolo di fede).

Fai notare che, mediante l’influenza dello Spirito Santo, Dio può aiutarci a cambiare e a purificare i nostri desideri così che vorremo obbedirGli (vedi Mosia 5:2). Invita gli studenti a pensare a come Dio li abbia aiutati a cambiare il loro cuore così che desiderassero obbedirGli e come li abbia aiutati a rispettare più fedelmente i Suoi comandamenti.

Riassumi Filippesi 2:14–30, spiegando che Paolo ricordò ai santi che essi “[risplendevano] come luminari nel mondo” (versetto 15) e disse loro che avrebbe mandato dei messaggeri per sapere come stavano.

Filippesi 3

Paolo descrive i sacrifici compiuti per seguire Gesù Cristo

Invita gli studenti a pensare a qualcosa che considerano prezioso e che anche il mondo considererebbe prezioso (ad esempio la famiglia, gli amici, l’istruzione, il cibo, la tecnologia o il denaro) e, se possibile, mostra un oggetto che rappresenti quello a cui hanno pensato. Chiedi loro di pensare per che cosa sarebbero disposti a rinunciare a questi beni preziosi.

Invita gli studenti, mentre studiano Filippesi 3, a individuare ciò a cui Paolo fu disposto a rinunciare per ottenere un dono che è disponibile anche a noi.

Riassumi Filippesi 3:1–3, spiegando che Paolo avvertì i Filippesi che vi erano alcuni insegnanti corrotti che asserivano che i convertiti alla Chiesa dovevano conformarsi ad alcune pratiche giudaiche, tra cui la circoncisione (vedi New Testament Student Manual [manuale del Sistema Educativo della Chiesa, 2014], 436).

Invita uno studente a leggere ad alta voce Filippesi 3:4–6. Chiedi alla classe di seguire, prestando attenzione a ciò che Paolo disse del suo retaggio giudaico.

  • Di quali vantaggi sociali e religiosi godeva una volta Paolo nella società giudaica? (La sua discendenza israelita, la sua posizione come Fariseo, lo zelo per il giudaismo e la stretta osservanza della legge).

Invita uno studente a leggere ad alta voce Filippesi 3:7–11. Chiedi alla classe di seguire, prestando attenzione a come Paolo vedeva i vantaggi di cui una volta godeva nella società giudaica.

  • Come vedeva Paolo ciò a cui aveva rinunciato per seguire Gesù Cristo?

  • Perché Paolo era disposto a “[rinunciare] a tutte codeste cose” (versetto 8)? (Per poter conoscere Gesù Cristo; per “esser trovato in lui” [versetto 9] ovvero per trovarsi in un fedele rapporto di alleanza con Lui; per essere giustificato attraverso la fede in Lui; per soffrire per amor Suo e per far parte della risurrezione dei giusti, ossia di coloro che sono retti).

Invita uno studente a leggere ad alta voce Filippesi 3:12–14. Chiedi alla classe di seguire, prestando attenzione a ciò che Paolo affermò riguardo al suo progresso spirituale.

  • Invece di concentrarsi su ciò che si era lasciato alle spalle, Paolo andava avanti per ottenere un premio. Di quale premio si trattava? (Spiega che “il premio della superna vocazione di Dio” [versetto 14] è la vita eterna).

  • Quale principio possiamo imparare dall’esempio di Paolo riguardo a ciò che dobbiamo fare per conoscere Gesù Cristo e ottenere la vita eterna? (Gli studenti possono usare parole diverse, ma assicurati che abbiano individuato il seguente principio: Se rinunceremo a tutto ciò a cui è necessario rinunciare per seguire Gesù Cristo e andremo avanti con fede, potremo conoscerLo e ottenere la vita eterna).

Invita uno studente a leggere ad alta voce il seguente racconto del presidente Gordon B. Hinckley che parla del suo incontro con un ufficiale di marina di una nazione straniera che era andato negli Stati Uniti per seguire degli addestramenti specialistici e che, durante la sua permanenza lì, si era unito alla Chiesa. Chiedi alla classe di prestare attenzione a cosa questo giovane era disposto a rinunciare per seguire Gesù Cristo.

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Presidente Gordon B. Hinckley

“Mi fu presentato poco prima del suo ritorno in patria. […] Gli chiesi: ‘I tuoi non sono cristiani. Che cosa accadrà quando tornerai a casa come cristiano, e soprattutto come cristiano mormone?’.

Il suo volto si rabbuiò e mi rispose: ‘La mia famiglia sarà delusa. Potrebbero anche cacciarmi di casa e considerarmi come morto. Per quanto riguarda il mio futuro e la mia carriera, forse non potrò più avere promozioni’.

Gli chiesi: ‘Sei disposto a pagare un prezzo tanto grande per il Vangelo?’.

I suoi occhi scuri, bagnati di lacrime, brillarono nel volto abbronzato, mentre mi diceva: ‘Il Vangelo non è forse vero?’.

Mi vergognai di avergli posto una simile domanda, quindi gli dissi: ‘Si, è proprio vero’.

Al che egli replicò: ‘E allora, cosa conta il resto?’” (“‘Il Vangelo non è forse vero?’”, La Stella, ottobre 1993, 4).

  • A cosa era disposto a rinunciare questo giovane per seguire il Salvatore?

  • A cosa avete rinunciato voi (o qualcuno che conoscete) per seguire il Salvatore?

  • Perché conoscere Gesù Cristo e progredire verso la vita eterna sono premi che valgono i sacrifici che avete fatto?

Chiedi agli studenti di pensare se c’è qualcosa a cui dovrebbero rinunciare per seguire Gesù Cristo in maniera più completa. Invitali a scrivere un obiettivo per farlo.

Riassumi Filippesi 3:15–21, spiegando che Paolo avvertì della distruzione che attende coloro che si concentrano esclusivamente sui piaceri mondani. Inoltre, egli insegnò che Gesù Cristo avrebbe trasformato i nostri corpi fisici imperfetti in corpi immortali come il Suo.

Concludi rendendo testimonianza delle verità individuate in questa lezione.

Commenti e informazioni generali

Filippesi 2:3–8. Altruismo

L’anziano H. Burke Peterson dei Settanta spiegò che cosa significa essere altruisti:

“Vedete, tra noi oggi vi sono persone che sono completamente altruistiche, come lo era [Gesù Cristo].

Altruista è colui che si preoccupa più della felicità e del benessere di un’altra persona che del proprio conforto o della propria convenienza; è una persona disposta a servirne un’altra quando il suo aiuto non è né richiesto ne apprezzato oppure è una persona disposta a servire anche coloro che trova antipatici. La persona altruista mostra la volontà di sacrificarsi, la volontà di allontanare dalla mente e dal cuore necessità, desideri e sentimenti personali. Invece di cercare e chiedere la lode e il riconoscimento per se stessa o la gratificazione dei propri desideri, la persona altruista si sforza di soddisfare queste necessità così umane degli altri” (“L’altruismo: un comportamento che dà felicità”, La Stella, luglio 1985, 59).

Filippesi 2:5–8. Il Salvatore “annichilì se stesso”

L’espressione tradotta con “annichilì” (Filippesi 2:7) viene dalla parola greca kenoō, che significa “svuotare”. L’anziano Tad R. Callister, che ha servito nella Presidenza dei Settanta, ha parlato dei privilegi e della posizione divini di cui Gesù si “svuotò” per venire sulla terra:

“Dio il Figlio scambiò la Sua casa nei cieli — con tutti i suoi ornamenti celesti — con una dimora terrena — con tutti i suoi finimenti primitivi. Egli, ‘il Re del cielo’ (Alma 5:50), ‘il Signore Onnipotente che regna’ (Mosia 3:5), lasciò un trono per ereditare una mangiatoia. Egli scambiò il dominio di un dio con la dipendenza di un neonato. Rinunciò a ricchezza, potere, dominio e alla pienezza della Sua gloria — per cosa? — per essere schernito, ridicolizzato, umiliato e sottomesso. Fu uno scambio di impareggiabili dimensioni, una condiscendenza di proporzioni incredibili, una discesa dalla profondità incalcolabile” (The Infinite Atonement [2000], 64).

Filippesi 2:12–13. “Compiete la vostra salvezza” […] poiché Dio è quel che opera in voi”

Il presidente Joseph Fielding Smith insegnò in che modo i membri della Chiesa possono compiere la loro salvezza (vedi Filippesi 2:12):

“Imploro i membri della Chiesa di operare in rettitudine, di osservare i comandamenti, di cercare lo Spirito, di amare il Signore, di mettere al primo posto nella loro vita le cose del regno di Dio, meritandosi così la salvezza, con timore e riverenza per il Signore” (in Conference Report, ottobre 1970, 8).

Tali opere, che Dio ci permette di compiere, sono necessarie per soddisfare i requisiti che Egli ha stabilito per ricevere tutte le benedizioni rese possibili grazie all’Espiazione.

L’anziano Dallin H. Oaks del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato che è a motivo dell’Espiazione del Salvatore che veniamo salvati:

“L’uomo ha indubbiamente grandi poteri, e può realizzare grandi cose mediante sforzi instancabili e una volontà indomita. Ma, nonostante tutta la nostra obbedienza e tutte le nostre buone opere, non possiamo essere salvati dalle conseguenze dei nostri peccati senza la grazia offertaci dall’Espiazione di Gesù Cristo.

[…] L’uomo non può guadagnarsi da solo la salvezza” (“‘Che vi par egli del Cristo’”, La Stella, gennaio 1989, 57–58).