2020
Amici di Cristo
Aprile 2020


Messaggio dei dirigenti di area

Amici di Cristo

Poco prima della fine del Suo ministero terreno, il Salvatore si incontrò con i Suoi apostoli. Sapeva che presto avrebbe offerto a tutta l’umanità il Suo più grande dono. Sapeva che ciò avrebbe comportato la sofferenza nel Getsemani e la morte crudele sulla croce. Sapeva anche che, dopo la Sua sofferenza, la Sua morte e la Sua risurrezione, i Suoi discepoli avrebbero dovuto portare avanti la Sua missione. Sapeva che non era sufficiente limitarsi a offrire il prezioso dono dell’Espiazione, ma era altrettanto importante che l’umanità lo accettasse. Perciò, i Suoi insegnamenti si sono concentrati soprattutto su come noi, in qualità di Suoi discepoli, possiamo trarre il meglio da questo dono.

Il Salvatore sottolineò l’importanza di starGli vicino. Egli disse: “Io son la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla”.1

Poi spiegò chiaramente come possiamo starGli vicino ribadendo: “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. […] Queste cose vi ho detto, affinché la mia allegrezza dimori in voi, e la vostra allegrezza sia resa completa. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande che quello di dar la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando”.2

Cristo descrisse come possiamo avere accesso, nella nostra vita quotidiana, alle benedizioni della Sua Espiazione e godere del Suo aiuto e della Sua amicizia mediante una semplice formula che consiste nel fare tre cose: Credere in Lui e nelle Sue parole, amarci l’un l’altro e obbedire ai Suoi comandamenti.

Oggi desidero mettere in rilievo solo il primo punto: credere in Lui e nelle Sue parole. Quando affrontiamo prove personali nella vita e quando le cose si fanno difficili, crediamo davvero in Lui? Crediamo che i Suoi insegnamenti si applicano a noi in maniera davvero personale? Egli disse: “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me!”.3 Isaia espresse questo pensiero confortante: “Il Signore, l’Eterno, asciugherà le lacrime da ogni viso”.4

Joseph M. Scriven (1819–1896) aveva 25 anni, era innamorato e in procinto di sposarsi. Il giorno prima del matrimonio, la fidanzata annegò in un tragico incidente. Joseph, distrutto, lasciò la terra natale diretto in Canada, per iniziare una nuova vita. Mentre era lì e lavorava come insegnante, si innamorò nuovamente e si fidanzò con Eliza Roche, una parente di uno dei suoi studenti.

Le speranze e i sogni di Joseph furono di nuovo infranti quando Eliza si ammalò e prima del matrimonio morì. Anche se possiamo solo immaginare il tormento interiore di questo giovane, la storia ci racconta che la sua fede in Dio lo sostenne.

Non si sposò mai e trascorse il resto della vita dedicando tutto il suo tempo, il suo denaro e persino gli abiti che indossava ad aiutare i meno fortunati. Dedicò la sua vita a diffondere l’amore e la compassione cristiani ovunque andasse.

Nel periodo in cui Eliza morì, dall’Irlanda giunse a Joseph la notizia che sua madre era ammalata. Non poteva raggiungerla per starle vicino, così le scrisse una lettera per confortarla e incluse una delle sue poesie, intitolata What a Friend We Have in Jesus [quale amico abbiamo in Gesù].

Quale amico abbiamo in Gesù (sulla melodia di “Israele, Dio ti chiama”)

Quale amico abbiamo in Gesù; porta tutti i nostri peccati e dolori!

Quale privilegio presentare ogni cosa a Dio in preghiera!

Oh a quale pace spesso rinunciamo, quale pena inutile spesso portiamo,

Tutto perché ogni cosa a Dio in preghiera non presentiamo.

Abbiamo prove e tentazioni? Problemi in ogni dove?

Non dovremmo mai scoraggiarci: presentiamo ogni cosa al Signore in preghiera.

Esiste un amico tanto fedele da condividere tutti i nostri dolori?

Gesù conosce ogni nostra debolezza, presentiamola al Signore in preghiera.

Siamo deboli o oppressi, schiacciati dal peso dei pensieri?

Prezioso Salvatore, ancora nostro rifugio, portiamo tutto al Signore in preghiera.

Gli amici vi disprezzano, vi abbandonano? Portatelo al Signore in preghiera!

Egli vi prenderà e vi proteggerà tra le Sue braccia, lì troverete conforto.

Salvatore benedetto, Tu hai promesso di portare tutti i nostri fardelli,

Signore, che noi si possa sempre presentare tutto dinanzi a Te in preghiera sincera.

Presto nella gloria luminosa e limpida non ci sarà bisogno di preghiera,

Lì godremo la nostra parte di estasi, lode e adorazione senza fine.

Prego che, in questo periodo di Pasqua, impareremo in modo intimo che Gesù è l’amico pronto a confortare, aiutare e guarire se solo crediamo in Lui e nelle Sue parole.

Note

  1. Giovanni 15:5.

  2. Giovanni 15:7, 11–14.

  3. Giovanni 14:1.

  4. Isaia 25:8.