2006
Surfing dove c’è il divieto di balneazione
Agosto 2006


Surfing dove c’è il divieto di balneazione

La corrente ci aveva in pugno e noi eravamo spinti verso pericolosi scogli.

In occasione di un recente viaggio a Hermanus, in Sud Africa, ho capito l’importanza del libero arbitrio. Questa cittadina dista circa novanta minuti di macchina da Città del Capo ed ha una delle molte bellissime spiagge della costa. Delle magnifiche onde stavano giungendo a riva mentre io e un amico stavamo scendendo in spiaggia per fare surfing.

Una volta scaricate le tavole da surf, mi ritrovai incredulo sulla tiepida sabbia bianca a scrutare la spiaggia, socchiudendo gli occhi in direzione del sole. Il bagnino aveva già issato le bandierine che delimitavano la zona dove si poteva nuotare, che però distavano solo cinquanta metri l’una dall’altra. La spiaggia era lunga diverse centinaia di metri e le onde più belle erano tutte al di fuori della zona di balneazione. Come si poteva pensare che la gente nuotasse tra quelle due bandierine a strisce rosse e gialle? Il bagnino era tanto pigro da non tenere sott’occhio tutta la spiaggia?

Io e il mio amico siamo buoni nuotatori, pertanto decidemmo di dirigerci a destra della zona di balneazione. Mentre camminavo nell’acqua spumeggiante, sentivo una corrente molto forte attorno alle gambe, ma riuscivo comunque ad avanzare, quindi proseguii. Quando l’acqua era abbastanza profonda, salii sulla tavola e mi spinsi a braccia prima di dove le onde formavano i frangenti. Le onde continuavano a susseguirsi e noi facemmo per un po’ di tempo surfing, divertendoci a prendere le onde e a osservarci a vicenda.

Mi voltai per vedere la spiaggia e improvvisamente mi avvidi che eravamo andati rapidamente alla deriva rispetto a dove eravamo entrati in acqua, e le bandierine erano lontanissime. Non ero a conoscenza e non potevo vedere una larga striscia di sabbia sul fondo marino, che faceva sì che, con il montare della marea, l’acqua passasse ai suoi lati, creando una forte corrente al di fuori della zona sicura di balneazione. Il bagnino lo sapeva; era rimasto seduto tutto il giorno a osservare il mare, così conosceva dov’era sicuro nuotare.

Girai la tavola e iniziai a pagaiare con le mani in direzione della zona di balneazione. Feci del mio meglio, ma non c’era modo di progredire contro la forte corrente. Andavo sempre più alla deriva. In preda al panico, scesi dalla tavola e cercai di camminare. Toccavo appena il fondo e sentivo le dita affondare nella sabbia, tuttavia non riuscivo a oppormi a tonnellate di acqua che m’investivano, sicché dovetti risalire sulla tavola. Giacqui impotente sopra di essa, mentre andavo alla deriva. Agitai le braccia verso il mio amico alla ricerca di aiuto, ma egli era in balia della stessa corrente.

«Il bagnino mi avrebbe salvato, anche se avevo ignorato il suo segnale di pericolo?», mi domandai. Avevo preso la decisione di nuotare in una zona dove c’era il divieto di balneazione e ora dovevo accettarne le conseguenze, vale a dire la perdita di controllo della situazione. Ero trascinato da correnti di gran lunga più forti di me. La mia unica speranza era di prendere un’onda che mi riportasse a riva, prima di essere sbattuto contro gli scogli acuminati che c’erano alla fine della spiaggia. Alla fine, giunse un’onda, io e il mio amico riuscimmo a cavalcarla sino a terra.

Con un certo imbarazzo camminammo sino alla zona di balneazione e trascorremmo il resto della giornata divertendoci a fare surfing tra le bandierine. Ogni volta che uno di noi si avvicinava troppo al bordo della zona di balneazione, l’altro lo avvertiva di ritornare indietro.

Il Padre celeste ci ha dato i profeti, altri dirigenti della Chiesa e i genitori, che piantano bandierine sulla spiaggia, in modo che possiamo vedere i punti sicuri in cui nuotare, poiché Egli sa dove si trovano le aree pericolose e ciò che può accadere se vi finiamo. Egli, poi, ci comanda di rimanere tra le bandierine; tuttavia ci dà la facoltà di scegliere dove desideriamo nuotare. Potremmo pensare che l’area indicata sia troppo stretta o eccessivamente noiosa, ma quelle bandierine sventolano per un motivo.

Talvolta decidiamo di sconfinare nella zona interdetta alla balneazione perché riteniamo di poter resistere alle forti attrattive delle tentazioni. Altre volte ci ritroviamo ad andare alla deriva in zone pericolose, perché non stiamo sufficientemente attenti. In entrambi i casi, finiamo per essere sospinti da una forza più grande di noi, il libero arbitrio è limitato e siamo in trappola, perché non possiamo più scegliere il da farsi, quindi la nostra vita spirituale è in pericolo.

I nostri genitori e i dirigenti ecclesiastici faranno tutto ciò che è in loro potere per salvarci se siamo inghiottiti dalla potente marea del peccato ma, talvolta, non c’è nulla che possano fare. Coloro che nuotano nella zona sicura possono divertirsi tutto il giorno, senza mai essere soggetti alla perdita di controllo o al timore che la loro vita sia spazzata via.

Il re Beniamino ammonì il suo popolo: «Se non controllate voi stessi, i vostri pensieri, le vostre parole e le vostre azioni, e non osservate i comandamenti di Dio e non continuate nella fede… sino alla fine della vostra vita, voi dovrete perire. Ed ora, o uomo, ricorda, e non perire» (Mosia 4:30).