2006
Coraggiosi nel Vangelo—Eduardo, Mariana e Marcella Dourado di Recife, in Brasile
Agosto 2006


Da amico a amico

Coraggiosi nel Vangelo—Eduardo, Mariana e Marcella Dourado di Recife, in Brasile

Che cosa fareste se foste veramente bravi nel karaté e gli altri bambini si prendessero gioco di voi? Usereste le vostre capacità per vendicarvi di loro? Forse per insegnar loro a non maltrattarvi più?

Eduardo Dourado di undici anni sa che cosa deve fare: niente. Sebbene alcuni dei suoi compagni di scuola si prendano gioco di lui perché obbedisce alle norme della Chiesa, egli ha scelto il giusto e si rifiuta di combattere. «Potrei batterli», dice, «ma non voglio far del male a nessuno. A volte ho dovuto proteggermi, ma provo altre alternative prima di combattere».

Come ha insegnato Gesù, Eduardo ignora gli insulti; ma non è sempre facile. Poiché non vuole imprecare e fare altre cose sbagliate, i bambini lo prendono in giro. A volte si sente solo; ma sa che cosa Gesù vuole che lui faccia e questo è quello che sceglie di fare.

I genitori di Eduardo, Eduardo Sr. e Karine, dicono che Eduardo è un buon discepolo di Gesù. È cortese e gentile. Egli riconosce il giusto dall’ingiusto e non ha paura di sostenere la rettitudine. «Egli è molto coraggioso nel Vangelo», dicono, «e disciplinato. Il karaté lo ha aiutato a imparare l’autocontrollo».

Naturalmente, non dovete prendere lezioni di karaté per imparare l’autocontrollo. Molto di quello che facciamo in Chiesa ci insegna a disciplinare noi stessi. Quando scegliamo di pagare la decima, di andare in chiesa, e di essere gentili e rispettosi, stiamo esercitando l’autocontrollo.

La sorella di Eduardo, Marcella, di otto anni, gli assomiglia molto. Anche lei sta imparando l’autocontrollo. Come Eduardo, fa karaté. Infatti, ella spesso si allena con Eduardo sotto la sorveglianza del loro padre, che ha iniziato a studiare karaté quando ha iniziato Eduardo. Tutti e tre hanno vinto medaglie a livello cittadino e nei tornei regionali di karaté in Brasile. Un paio di volte hanno vinto il primo premio. Ma per quanto gli piaccia il karaté, amano di più il Vangelo.

Amano soprattutto il Libro di Mormon. Il fratello Dourado lo ha letto 44 volte. Eduardo lo legge ogni sera e Marcella lo ha quasi finito di leggere per la prima volta.

«Marcella è disciplinata come suo fratello», dice sorella Dourado. «È un buon esempio». Prega con la sua famiglia e da sola prima di lasciare casa ogni mattina. Sua madre dice: «Qualche volta quando il resto della famiglia è pronta ad uscire, lei è ancora inginocchiata a pregare».

Eduardo dice che sua sorella fa collane da vendere e quando ne vende una immediatamente mette da parte il denaro per la decima. Pagare la decima è una disciplina che Eduardo e Marcella hanno imparato dai loro genitori. Il fratello e la sorella Dourado hanno sempre pagato la decima, anche quando non avevano molto denaro. Come molte persone sposate in Brasile, entrambi hanno dovuto lavorare per portare denaro in famiglia.

Fratello Dourado lavora come agente di polizia e come capitano dell’aeronautica militare brasiliana. Guida elicotteri e aeroplani. Anche sorella Dourado lavora in polizia. Insegna alle guardie carcerarie come trattare i prigionieri con rispetto e aiutarli a diventare di nuovo buoni cittadini.

Eduardo e Marcella hanno una sorella, Mariana di 10 anni, che ha i suoi talenti. Mariana ha provato il karaté una volta, ma non le è piaciuto. Preferisce leggere e cantare. Come il karaté, queste attività richiedono autocontrollo per poterle fare bene; e Mariana riesce bene. Ella sceglie di usare i sui talenti nel modo giusto, spesso leggendo il Libro di Mormon e studiando per la scuola. «È intelligente e va bene a scuola», dice sua madre. È anche molto affettuosa e ha una bellissima voce per cantare. Quando canta «Amar Gesù» (Inni, n. 67), tocca il cuore di chi l’ascolta.

Sia Mariana che Eduardo progettano di svolgere una missione quando diventeranno grandi. Eduardo crede che la disciplina che ha imparato nel karaté lo aiuterà ad essere un missionario migliore. «Proprio come un missionario, ho imparato ad alzarmi presto per andare agli allenamenti di karaté».

Lui e sua sorella sanno che non è sempre facile essere un membro della Chiesa. Ma seguire Gesù è sempre la scelta giusta.