2006
«Anch’io sono Paul Koelliker»
Agosto 2006


«Anch’io sono Paul Koelliker»

Diversi anni fa, io e mia moglie ci recammo in Svizzera con la speranza di raccogliere altre informazioni sulla nostra genealogia. Quando arrivammo nella cittadina di Glarus, che si trova a circa 30 minuti dal Lago di Zurigo, scoprimmo che la prenotazione dell’albergo era andata smarrita. La persona addetta alla ricezione dei clienti era molto dispiaciuta per noi e si adoperò per trovarci un altro luogo dove potessimo stare. Dopo diverse telefonate infruttuose, ci disse: «Oh, aspettate un attimo. C’è un altro alberghetto non troppo lontano da qui. Il proprietario è andato negli Stati Uniti. Gli telefonerò per vedere se è ritornato». Così fece. Apprendemmo che il proprietario aveva fatto ritorno proprio quel giorno e che il suo albergo era completamente vuoto.

L’alberghetto si trovava proprio alle pendici delle Alpi, sulla riva di un bellissimo lago. Durante la piacevole cena, il proprietario ci raccontò: «Conosco una persona che si chiama anch’ella Paul Koelliker. Vive a Glarus». Senza perdere tempo, il nostro nuovo amico era al telefono con il Paul Koelliker di Glarus. L’interlocutore chiese se fossi di Salt Lake City. Quando risposi di sì, egli disse: «Ho già incontrato questa persona».

Fu allora che mi ritornò in mente un fatto accaduto venticinque anni prima. Ero seduto alla mia scrivania nel Church Office Building [uffici amministrativi della Chiesa] di Salt Lake City quando squillò il telefono. Parlando inglese con un forte accento tedesco, la persona si presentò: «Mi chiamo Paul Koelliker. Vedo nell’elenco telefonico che anche lei si chiama Paul Koelliker. Mi piacerebbe incontrarla». Mi recai a trovarlo con mio padre e mio nonno. L’incontro fu piacevole. Mi fornì alcuni nomi di antenati, ma non fummo in grado di collegarli alla nostra famiglia. Da allora non ci eravamo più sentiti sino al mio viaggio in Svizzera.

Il mattino dopo andammo di buon’ora al suo ufficio. Non solo questo Paul Koelliker vive a Glarus, ma è a capo degli archivi del Cantone di Glarus. Quando gli spiegai che stavamo cercando di risalire alle nostre radici genealogiche, mi disse: «Penso di potervi aiutare». Ci accompagnò nell’archivio e ci mostrò dei libri organizzati per famiglia. C’informò: «Non posso lasciarvi fare fotocopie di questi libri; dovrete copiarli a mano». Così, per le successive sette ore, scrivemmo quanto più velocemente possibile.

Ritornammo dalla Svizzera con i nomi di centinaia di nostri antenati, per i quali in seguito completammo il lavoro di tempio. Sapevamo che c’erano molti altri nomi in attesa nell’archivio di Glarus e la nostra famiglia sente ora l’urgenza spirituale di fare qualcosa per loro. So che il Signore ci aiuterà a trovare gli antenati, se solo agiremo seguendo i suggerimenti dello Spirito.