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La benedizione più grande per cui non ho mai pregato

05/07/21 | 5 min di lettura
Durante questa prova del mio matrimonio, il Signore ha avuto l’opportunità perfetta di presentarsi a me e io di vederLo in un modo in cui non lo avevo mai visto prima.

Quando mio marito mi ha parlato per la prima volta della sua dipendenza dalla pornografia, la gratitudine è stata l’ultima cosa a cui ho pensato. Anzi, non credo proprio di averci pensato. Ricordo solo di essere stata sopraffatta dalla profonda pesantezza che quel giorno, e nelle settimane, nei mesi e persino negli anni a seguire avrebbe preso piede in me.

Posso guardare indietro e rendermi conto che è grazie a questa sfida che siamo dove siamo ora, che sono diventata quella che sono e che il mio rapporto con il Salvatore è così personale. E questi sono i lati positivi di cui sono grata nonostante tutte le lacrime, il dolore, la paura e il trauma che abbiamo attraversato.

Ma il mio viaggio verso quella gratitudine non è affatto accaduto dal giorno alla notte. All’inizio del nostro viaggio ho avuto momenti in cui mi sono sentita incapace di provare sentimenti. Non sapevo che cosa fare. Non sapevo come provare qualcosa perché c’era solo tanto dolore. E poi ho avuto momenti in cui il dolore era davvero opprimente e ho provato molta rabbia: rabbia verso mio marito per le scelte che aveva fatto, rabbia verso Dio per non avere evitato che tutto ciò accadesse nella mia vita, rabbia verso me stessa per non averlo capito prima o per non essere stata in grado di risolvere la situazione.

Ricordo che una sera ero particolarmente arrabbiata e ho tirato fuori il mio diario e ho scritto tutte le cose che provavo nei confronti di mio marito quel giorno, senza filtri. È venuto fuori tutto. Ero molto arrabbiata e molto ferita. Ho scritto pensieri e sentimenti che non erano molto gentili, ma rappresentavano a che punto mi trovavo e quello che stavo affrontando. Dovevo essere autentica.

Dopo aver tirato fuori tutto, mi sono sentita meglio perché non stavo più tenendo tutto dentro, tuttavia non mi piaceva nemmeno come mi sentivo nei confronti di mio marito. Non volevo rimanere arrabbiata e avere pensieri carichi di odio nei suoi confronti. Ma era così che mi sentivo. Ricordo di aver offerto una preghiera silenziosa chiedendo: “Che cosa devo fare?”. E mi è giunto il pensiero: “Scrivi dieci cose di lui che sono buone”. Onestamente non volevo farlo, ma il pensiero era stato così chiaro che non potevo ignorarlo.

Mi sono presa qualche minuto e ho pensato alle cose che erano buone di mio marito e alle cose di lui per cui ero grata. Dopo aver finito, ho notato un cambiamento nel modo in cui mi sentivo. Sentivo di nuovo speranza. Nel ricordare le cose positive, solo per un momento ho visto mio marito come lo vede il Signore. Sono stata in grado di provare più pace. Lo Spirito ha usato quell’esperienza per insegnarmi il potere della gratitudine. Tutti i miei sentimenti di rabbia e di dolore erano validi e reali, e io dovevo rispettarli ed elaborarli. Ma quando sono stata pronta, la gratitudine è stata un cambiamento possente per me ed è diventata una cosa che uso da allora.

Quello che non sapevo era che durante questa prova nel mio matrimonio, il Signore ha avuto l’opportunità perfetta di presentarsi a me e io di vederLo in un modo in cui non lo avevo mai visto prima. Per gran parte della mia vita, avevo cercato di fare le cose da sola. Risolvere tutto. Fare tutto alla perfezione. Fare tutto bene. E mi aspettavo che la vita sarebbe stata facile; mi aspettavo di riuscire a fare tutto. Poi, però, ho avuto a che fare con una cosa che non avevo modo di gestire da sola. Ho provato e ho fallito. Non mi rimaneva altro a cui appoggiarmi se non Cristo. Per me, questa prova è stata un’opportunità di conoscere veramente Gesù Cristo, non solo di sapere qualcosa su di lui.

Sono le prove della vita che ci forniscono il nostro processo di maturazione spirituale in modo che possiamo avvicinarci al nostro Padre Celeste e al nostro Salvatore e diventare più simili a Loro, se scegliamo di farlo. Sono molto grato di aver scelto di rivolgermi al Signore e di imparare la verità da Lui.

Il presidente Dieter F. Uchtdorf ha detto molto bene in un recente discorso della Conferenza: “Essere grati nei momenti di afflizione non significa che siamo felici delle nostre circostanze. Significa che con gli occhi della fede guardiamo oltre le nostre difficoltà attuali. Non si tratta di una gratitudine espressa a parole, ma di una gratitudine sentita nel profondo dell’anima. È una gratitudine che guarisce il cuore ed espande la mente”1.

Scegliere la gratitudine, in quel momento e nei momenti successivi, mi ha guarita e mi ha resa più consapevole del bene che Dio sta operando nella mia vita.

Mi piace dire che le difficoltà di mio marito con la dipendenza dalla pornografia e il nostro percorso di recupero sono “la più grande benedizione per cui non ho mai pregato”. Attraverso molte prove ed errori, ho imparato a concentrarmi sul Signore e poi a lasciare andare il resto, ad affidare a Lui me stessa, mio marito e il nostro matrimonio. Non sta a me aggiustare le cose, e non è mai stato così.

Ho voluto che la pornografia e il recupero dalle dipendenze facessero parte del mio matrimonio? No. Ho voluto provare tutte le afflizioni, le lacrime e i traumi vissute lavorandoci su? No. Ma posso guardare tutto adesso e dire che ne sono grata? Sì.

Sono grata perché ho imparato a vedere le persone come figli di Dio. Ho imparato e sperimentato il potere della grazia. Ho imparato che Dio mi ama anche quando provo rabbia nei Suoi confronti. Ho imparato che il mio Salvatore è lì con me nei momenti più difficili. Non si limita ad aspettare e a incoraggiarmi mentre provo a cavarmela da sola. Egli è con me durante la prova, ed è felice di essere lì perché mi ama.

Ciò per cui sono più grata ora è la guarigione che il Salvatore ha operato nel mio cuore e che posso condividere con gli altri. Mi ha aiutato ad arrivare dove sono ora e mi consente di condividere quella speranza e quella guarigione. Quando incentri la tua vita su Cristo e smetti di cercare di controllare o cambiare un risultato o un’altra persona, Egli camminerà con te passo dopo passo, momento dopo momento. Riuscirai a trovare pace nei giorni più difficili e momenti di sollievo quando non sembra possibile. Dio ti ama e sta percorrendo questo sentiero con te. E questa conoscenza è la benedizione più grande di tutte.

Note

1. Dieter F. Uchtdorf, “Grati in ogni circostanza”, conferenza generale di aprile 2014.

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