Insegnamenti dei presidenti
Un matrimonio onorevole, felice e di successo


Capitolo 18

Un matrimonio onorevole, felice e di successo

Le coppie sposate godono di una relazione armoniosa ed eterna quando rimangono fedeli al Signore e a l’un l’altro.

Dalla vita di Spencer W. Kimball

Prima della sua chiamata nel Quorum dei Dodici Apostoli, Spencer W. Kimball era comproprietario di una compagnia assicurativa a Safford, nell’Arizona. Una delle sue dipendenti, Carmen Richardson Smith, ricordò la fedeltà di Spencer e di Camilla Kimball quando loro figlio, Edward, si ammalò di poliomielite all’inizio degli anni ‘30:

«Il rapporto tra fratello Kimball e sua moglie era qualcosa che io ammiravo davvero molto. Quando Eddie si trovava in California, per ricevere ulteriori cure, sorella Kimball rimase con lui mentre il presidente Kimball li raggiungeva nei momenti più critici. Durante il periodo di recupero che seguì l’intervento di Eddie, fratello Kimball ritornava a casa e si prendeva cura del resto della famiglia, mentre sua moglie rimaneva con Eddie.

Credo che egli le scrivesse ogni singolo giorno. Certo non una piccola lettera di 50 parole. A volte, quando era a corto di tempo, dettava a me la lettera, ed io ricordo bene come mi sentivo: era quasi un sacro onore.

Il loro era un matrimonio buono, felice e sembrava che essi avessero un grande rispetto reciproco. Sembrava proprio che i loro mondi orbitassero l’uno intorno all’altro».1

L’amore che Spencer e Camilla Kimball provavano l’uno per l’altra, molto evidente nella loro giovinezza, divenne ancora più forte e profondo con il passare del tempo. Il presidente Kimball spesso espresse gratitudine per il rapporto che aveva con sua moglie: «Camilla è stata al mio fianco in ogni occasione. Abbiamo sepolto i nostri genitori e i nostri cari, e abbiamo perso il nostro bambino nato prematuramente. Quando eravamo negli abissi ci siamo librati fino ad altezze indescrivibili… Abbiamo pianto insieme e riso insieme… La nostra vita è stata piena di gioia nonostante tutti i momenti seri e tristi. Abbiamo ballato; abbiamo cantato; ci siamo divertiti; abbiamo amato e siamo stati amati. Con una moglie come Camilla Eyring la vita diventa esauriente, piena e ad esuberanza».2

Avendo avuto un matrimonio duraturo e felice, egli osservò: «Abbiamo bisogno di un coniuge buono, che non conti le nostre rughe, o ricordi le nostre mancanze o le nostre debolezze… abbiamo bisogno di un coniuge col quale abbiamo pianto e sofferto, pregato e adorato; uno col quale abbiamo sofferto dolori e delusioni, uno che ci ama per chi siamo e chi vogliamo essere, non solo per ciò che apparentemente sembriamo».3

Insegnamenti di Spencer W. Kimball

Il matrimonio eterno è ordinato da Dio e la famiglia è essenziale nel piano che il Padre celeste ha per noi.

Il matrimonio, il matrimonio onorevole, è ordinato da Dio. Egli decretò che l’unità fondamentale della società fosse la famiglia e noi dobbiamo stare in guardia contro la falsa cultura dei nostri tempi che vorrebbe allontanarci da questo piano ordinato da Dio…

Sembra esservi una sempre più accentuata tendenza contro il matrimonio in certi circoli degenerati del mondo e una tendenza ancora più forte verso il matrimonio senza figli. Naturalmente, la domanda che molti si pongono è: «Perché sposarsi?» e la «rivoluzione anti-matrimonio» entra in scena. Si adducono argomentazioni tipo quella che i figli sono un peso, un legame, una responsabilità. Molti si sono convinti che l’istruzione, la libertà da ogni onere e responsabilità costituiscono la vera vita, e sfortunatamente questo concetto riprovevole e distruttivo sta guadagnando terreno tra una parte dei nostri fedeli.4

Per fermare e neutralizzare gli insegnamenti malvagi dei mass media, delle trasmissioni, degli spettacoli e delle strade, dobbiamo insegnare il matrimonio, il giusto matrimonio, il matrimonio eterno.5

Un motivo fondamentale del matrimonio eterno è che la vita è eterna; il matrimonio, per essere in armonia con i propositi eterni, deve essere coerente con la vita in ogni suo momento. Il matrimonio celebrato dai funzionari civili, o dai dirigenti della Chiesa al di fuori del tempio, è fatto solo per il tempo, soltanto sino alla morte. Questo matrimonio termina con la morte… Il matrimonio eterno viene celebrato dal profeta del Signore o da una di quelle poche persone alle quali egli ha delegato tale autorità. Viene celebrato in sacri templi eretti e consacrati a questo proposito. Soltanto questo matrimonio trascende la tomba, e perpetua il rapporto marito-moglie e genitore-figlio anche nell’eternità.6

Un matrimonio onorevole, felice e riuscito è certamente l’obiettivo principale di ogni persona normale. Il matrimonio è stato istituito dal Signore per garantire la forza e la felicità della casa e della posterità. Chiunque evita di proposito il matrimonio non è soltanto anormale, ma frustra anche le proprie ambizioni.

Difendo il termine normale poiché il Signore stesso stabilì la norma, portando insieme Adamo ed Eva, il primo maschio e la prima femmina di questa terra, e celebrando un santo matrimonio per fare di loro marito e moglie. I nostri primi genitori erano diversi l’uno dall’altro, avendo ruoli diversi da svolgere. Subito dopo aver celebrato la cerimonia nuziale Egli disse: «Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate» (Genesi 1:28).

È normale che gli uomini si sposino ed è normale e giusto che mettano al mondo dei figli. Ogni persona deve volere il matrimonio e prepararsi ad esso, poiché questo è ciò che il Dio dei cieli ha programmato per noi. Questo è ciò che Egli dispose nella Sua saggezza.7

L’intero programma [del Signore] fu organizzato intelligentemente, onde portare i figli in questo mondo con amore e interdipendenza filiale. Se avessero prevalso le idee superficiali di molti mortali di oggi, il mondo, la razza umana e tutte le altre buone cose, sarebbero scomparse tanto tempo fa…

Il Signore disse che per raggiungere il più alto dei tre cieli o gradi di gloria nel regno celeste, «un uomo deve entrare in quest’ordine del sacerdozio (cioè la nuova ed eterna alleanza del matrimonio);

«E se non lo fa, non può ottenerlo» (DeA 131:2–3).

Questo è il modo giusto.

Vi sono alcuni uomini che decidono di non sposarsi di loro spontanea volontà. Essi si fanno del male. Vi sono anche molte donne che si privano di queste benedizioni. Ve ne sono altre che non si sono mai sposate perché non ne hanno avuto l’opportunità. Noi sappiamo, naturalmente, che il Signore, in questi casi, provvederà, e che nessuno sarà mai condannato per qualcosa di cui non ha colpa…

Ma, per quanto riguarda il matrimonio e i ruoli dell’uomo e della donna, che nessun uomo sfidi Dio…

Io spero sinceramente che le donne e gli uomini della Chiesa si abbeverino abbondantemente alla fonte della vita e adeguino la loro vita ai ruoli bellissimi e distinti che il Signore ha loro affidato.

Spero che noi non cercheremo di perfezionare un piano già perfetto, ma che cercheremo con tutta la nostra forza, mente e facoltà di perfezionarci nel programma che ci è stato dato. Se alcuni di noi hanno fallito, è certamente ingiusto attribuirne la colpa al programma. Controlliamo i nostri atteggiamenti, le nostre attività, tutta la nostra vita, affinché possiamo essere eredi delle ricche e numerose benedizioni che ci sono state promesse.8

Il matrimonio eterno richiede un’attenta preparazione.

Il matrimonio è forse la decisione più vitale, quella che ha effetti più duraturi, poiché concerne non soltanto la felicità più immediata, ma anche la gioia eterna. Il matrimonio esercita un’influenza non soltanto sulle due parti direttamente coinvolte, ma anche sulle loro famiglie e in particolare sui loro figli e sui figli dei loro figli per molte generazioni.

Nella scelta del coniuge per la vita e per l’eternità, è certo che è necessario programmare attentamente, meditare, pregare e digiunare per accertarsi che, tra tutte le decisioni, questa non sia quella sbagliata. Nel vero matrimonio deve esserci l’unione della mente oltre a quella delle emozioni. Le emozioni non devono determinare totalmente le nostre decisioni, ma la mente e il cuore, rafforzati dalla preghiera, dal digiuno e da serie considerazioni, offriranno a una persona la massima probabilità di felicità nel matrimonio. Questo comporta sacrificio, condivisione e una grande necessità di altruismo…

«L’anima gemella» è una favola e un’illusione; se da un lato ogni giovane cerca con tutta la sua diligenza e devozione di trovare un compagno o una compagna insieme [a cui] la vita possa essere più felice e più bella possibile, è certo che quasi tutti i bravi giovani possono trovare la felicità e il successo nel matrimonio se sono disposti a pagarne il prezzo…

Coloro che si avvicinano all’altare nuziale devono rendersi conto che, per raggiungere il matrimonio felice sperato, devono sapere che esso non è una tuta da lavoro legale, ma significa sacrificio, condivisione ed anche la riduzione di alcune libertà personali. Significa grandi e prolungate economie. Significa arrivo di figli che comporteranno oneri finanziari rilevanti, duro lavoro, preoccupazione e fardelli di varia natura, ma significa anche provare le emozioni più profonde e più dolci esistenti al mondo.9

Ritardare il matrimonio… non è del tutto accettabile. Tutte le persone normali dovrebbero pianificare la loro vita includendovi un matrimonio nel tempio quando sono ancora giovani e di moltiplicarsi ed avere dei figli al principio della loro maturità.10

Quei giovani che hanno già incluso nei loro programmi un matrimonio nel tempio, hanno istituito uno schema di cose che li rende aperti ad una programmazione in comune con il compagno della loro vita. Anche prima della solennizzazione del loro matrimonio nel luogo santo, essi avranno fatto programmi per la loro vita in comune, e continueranno a farlo quando, diventati marito e moglie, si siederanno per programmare una rotta che li porti, attraverso una vita felice spirituale e piena di successi, all’esaltazione nel regno di Dio.11

Tutti voi sareste disposti a fare il giro del mondo per ottenere l’ordinanza del suggellamento, se ne conosceste l’importanza, se foste consci della sua grandezza. Nessuna distanza, nessuna mancanza di fondi, nessuna situazione vi impedirebbe mai di sposarvi nel sacro tempio del Signore.12

Quando le giovani diranno ai loro ragazzi: «Se non puoi ottenere una raccomandazione per il tempio, non vorrò certamente legare la mia vita alla tua, neppure se sarà soltanto per questa vita mortale», in Sion ci sarà un nuovo spirito e i giovani, tornati dalla missione, diranno alle loro ragazze: «Mi dispiace, ma per quanto ti ami, non ti sposerò fuori del sacro tempio»…

Mi domando perché, a dispetto di tutte queste benedizioni e promesse, la gente non si sposa nel modo giusto e spreca la sua vita in un deserto gelido che non vedrà mai lo scioglimento delle nevi. Perché mai un giovane deve prendere in considerazione il matrimonio fuori del tempio e rinunciare a tutte le glorie che potrebbe altrimenti ottenere?13

Le coppie sposate possono seguire una formula infallibile per provare gioia insieme.

Quasi tutti i matrimoni potrebbero essere bellissimi, armoniosi, felici ed eterni se le due persone principalmente coinvolte stabilissero che così deve essere e che lo sarà.14

La semplice celebrazione del matrimonio non porta la felicità e il successo. Non si ottiene la felicità premendo un bottone, come facciamo quando vogliamo accendere la luce; la felicità è una condizione della mente e scaturisce dall’anima. È qualcosa che bisogna guadagnarsi. Non si può acquistare né ricevere in regalo.

Alcuni pensano alla felicità come ad una vita di comodità, di lussi, di costante divertimento; mentre il vero matrimonio è basato sulla felicità che scaturisce dal dare, dal servire, dal condividere, dal sacrificare e dall’altruismo.

Due persone provenienti da ambienti diversi, subito dopo la cerimonia nuziale, si rendono conto di dover affrontare la realtà. Non vivono più nella fantasia o fingendo; devono scendere dalle nuvole e appoggiare saldamenti i piedi sulla terra. Devono assumersi nuove responsabilità, accettare nuovi doveri. È necessario rinunciare ad alcune libertà personali, effettuare molti adattamenti, adattamenti altruistici.

Subito dopo il matrimonio, una persona si rende conto che il suo coniuge ha debolezze sconosciute e insospettate. Le virtù che venivano costantemente esaltate durante il corteggiamento diventano relativamente meno importanti e le debolezze che sembravano così piccole e insignificanti durante il corteggiamento assumono proporzioni considerevoli. Arriva così il momento in cui è necessario dimostrarsi comprensivi, fare un’onesta valutazione del proprio io, ricorrere al buon senso, alla ragione, alla programmazione…

Esiste una formula infallibile per garantire ad ogni coppia un matrimonio felice ed eterno; ma come tutte le formule deve contenere, nella necessaria quantità, gli ingredienti principali. La scelta prima del corteggiamento e la continuazione dello stesso dopo la cerimonia nuziale rivestono eguale importanza, ma non sono più importanti del matrimonio in se stesso, il cui successo dipende da entrambi i coniugi, non da uno solo, ma da entrambi.

In un matrimonio stipulato e basato su standard ragionevoli… non c’è combinazione di potere che possa distruggerlo se non il potere insito in uno dei due o entrambi i coniugi stessi; essi si devono assumere generalmente la responsabilità. Altre persone e altri fattori possono avere un’influenza nel bene o nel male. Le condizioni finanziarie, sociali, politiche e altro sembrano avere una certa importanza, ma il matrimonio dipende prima di tutto e sempre dalla volontà dei due coniugi che si trovano sempre nella condizione di dare alla loro unione successo e felicità, se sono decisi, altruisti e retti.

La formula è semplice, gli ingredienti sono pochi, sebbene ci siano molte aggiunte per ognuno.

Prima di tutto, è necessario avvicinarsi al matrimonio con il giusto abito mentale, che prevede la scelta di un coniuge che si avvicini il più possibile all’ideale perfetto che si è preposto in tutti i campi che per lei rivestono grande importanza. Queste due parti poi devono giungere all’altare del tempio rendendosi conto che devono lavorare duramente per vivere con successo insieme.

In secondo luogo, deve esserci un grande altruismo, occorre dimenticarsi di se stessi e dirigere tutta la vita familiare e tutto quanto vi riguarda per il bene della famiglia, soggiogando se stessi.

Terzo, per tenere vivo e mantenere rigoglioso l’amore, deve esserci un corteggiamento continuo e frequenti espressioni d’affetto, di premura e di considerazione.

Quarto, è necessario mettere in pratica interamente i comandamenti del Signore definiti nel Vangelo di Gesù Cristo.

Con questi ingredienti debitamente miscelati e continuamente applicati, è assolutamente impossibile che nella casa entri l’infelicità, che vi si accampino incomprensioni, che avvengano rotture. Gli avvocati che si occupano delle separazioni dovrebbero dedicarsi ad altri campi e i tribunali dove si finalizzano i divorzi rimarrebbero chiusi a chiave.15

L’altruismo e l’osservanza dei comandamenti portano al successo nel matrimonio.

Prima di contrarre i voti nuziali gli innamorati si devono rendere conto che ognuno di loro è costretto ad accettare letteralmente e interamente il fatto che il bene del nuovo nucleo familiare deve essere sempre superiore al bene dell’uno o dell’altro coniuge. Entrambe le parti devono eliminare le parole «io» e «mio» e sostituirle con le parole «noi» e «nostro». Ogni decisione deve prendere in considerazione il fatto che ogni azione influenzerà due o più persone. Nell’avvicinarsi ad ogni decisione importante, la moglie dovrà preoccuparsi [degli] effetti che essa avrà sui genitori, sui figli, sulla casa e sulla loro vita spirituale. La scelta della professione da parte del marito, la sua vita sociale, i suoi amici, i suoi interessi devono essere esaminati alla luce del fatto incontestabile che egli rappresenta soltanto una frazione di una famiglia, e che è essenziale tenere presente gli interessi di tutto il nucleo familiare.16

Perché due individui siano felici nel matrimonio, devono avere un bilancio preparato congiuntamente dal marito e dalla moglie, bilancio che dovrà essere rispettato fedelmente. Molti matrimoni trovano la fine al mercato e nei negozi ove si fanno acquisti non previsti dal bilancio. Ricordate che il matrimonio, in fin dei conti, è una società, ed una società non può permettersi spese non previste.17

Il matrimonio non sempre naviga su acque tranquille e con il vento favorevole, ma in esso si può trovare una grande pace. Una coppia può dover affrontare povertà, malattie, delusioni, fallimenti ed anche lutti familiari, ma neanche questi elementi negativi possono privarla della pace. Il matrimonio avrà successo soltanto se in esso non entrerà l’egoismo. Difficoltà e problemi uniranno maggiormente i genitori creando fra loro un legame indistruttibile se regnerà l’altruismo…

L’amore è come un fiore e, come il corpo, richiede costante nutrimento. Il corpo presto deperirebbe e morirebbe se non venisse frequentemente nutrito. Il delicato fiore appassirebbe e morirebbe senza acqua e nutrimento. Così è anche dell’amore, non ci si può aspettare che duri per sempre a meno che non sia continuamente nutrito con dosi di amore, manifestazioni di stima e ammirazione, espressioni di gratitudine e considerazioni altruistiche.

L’altruismo più sincero non può non dare origine a un altro fattore nel successo del matrimonio. Se il marito o la moglie si adopera costantemente per favorire gli interessi, il conforto e la felicità dell’altro coniuge, l’amore che si è trovato durante il corteggiamento e che si è cementato nel matrimonio si svilupperà sino a raggiungere immense proporzioni. Molte coppie consentono al loro matrimonio di diventare stantio e al loro amore di raffreddarsi come il pane vecchio o una barzelletta continuamente ripetuta o come un sughetto freddo. I nutrimenti certamente più vitali per l’amore sono la considerazione, la gentilezza, la sensibilità, la preoccupazione, le espressioni d’affetto, gli abbracci d’apprezzamento, l’ammirazione, la fierezza, l’amicizia, la fiducia, la fede, l’associazione, l’equità e l’interdipendenza.

Per essere veramente felici nel matrimonio si devono osservare fedelmente i comandamenti del Signore. Nessuno, celibe o sposato che sia, è mai stato sublimemente felice se non era anche retto. Ci sono soddisfazioni temporanee e situazioni camuffate momentaneamente, ma la felicità permanente e totale può solo giungere attraverso la purezza e la dignità…

Se due persone amano il Signore più di loro stessi e [si] amano l’un l’altra con tutto il loro cuore, pronte a collaborare nella più completa armonia con il programma evangelico quale struttura di base, sono certi di avere questa grande felicità. Quando marito e moglie si recano frequentemente al sacro tempio, s’inginocchiano insieme in preghiera nell’intimità della casa attorniati dai figli, si recano alle riunioni religiose, vivono una vita completamente casta, mentalmente e fisicamente, sicché tutti i loro pensieri, desideri e amore s’incentrano sul rispettivo coniuge e entrambi collaborano per l’edificazione del regno di Dio, allora la felicità è al suo culmine.18

Il matrimonio richiede totale fedeltà e lealtà.

Vi sono delle persone sposate che lasciano che i loro occhi e i loro pensieri si volgano verso altre persone e ritengono che non sia male flirtare un poco e desiderare la compagnia e l’affetto di qualcuno che non sia la legittima moglie o il legittimo marito. Il Signore ha detto molto chiaramente: «Ama tua moglie con tutto il cuore, e attaccati a lei e a nessun’altra» (DeA 42:22).

E quando il Signore dice tutto il tuo cuore, non ammette alcuna ripartizione, divisione o privazione. E per le donne vale la seguente parafrasi: «Ama tuo marito con tutto il cuore, e attaccati a lui e a nessun’altro».

La parola nessun’altro elimina qualsiasi altra persona e qualsiasi altra cosa. Il coniuge diventa pertanto la cosa principale nella vita del marito o della moglie e né la vita sociale né quella professionale o politica, né qualsiasi altro interesse, persona o cosa dovrà mai avere la precedenza sul legittimo coniuge. Talvolta vi sono delle donne che prestano troppe attenzioni ai figli a spese del marito, arrivando al punto di renderlo un estraneo agli occhi dei figli.

Le rivelazioni dicono loro: «… attaccati a lui e a nessun altro».19

Spesso… i giovani continuano a rimanere attaccati alla loro madre, al loro padre, ai loro amici e amiche. Qualche volta le madri non vogliono rinunciare alla presa che hanno sui loro figli; i mariti e le mogli si rivolgono ai loro genitori per ottenere opinioni e consigli, per confidarsi con loro, mentre devono invece attaccarsi maggiormente al loro coniuge in tutte le cose e devono preservare la loro intimità escludendo ogni altra persona.20

Il matrimonio esige completa lealtà e completa fedeltà. Ognuno dei coniugi si lega con l’altro con l’intesa che quest’ultimo gli darà tutto il suo cuore, tutta la sua forza, tutta la sua lealtà, tutto l’onore e tutto l’affetto, con tutta la dignità. Ogni deviazione da ciò è peccato; la condivisione del cuore con altri è una trasgressione. Così come dobbiamo avere l’occhio rivolto unicamente alla gloria di Dio, così dobbiamo avere gli occhi, le orecchie e il cuore rivolti al proprio matrimonio, al proprio coniuge e alla propria famiglia.21

Supplico tutti coloro che sono legati dai voti e dalle alleanze nuziali di rendere il loro matrimonio santo, di mantenerlo vivo e di esprimere affetto spesso, in modo significativo e sincero.

Mariti, tornate a casa—portando corpo, spirito, mente, lealtà, interessi ed affetti—e amate vostra moglie in maniera santa e indistruttibile.

Mogli, tornate a casa con tutti i vostri interessi, fedeltà, desideri, lealtà ed affetti, lavorando insieme per rendere casa vostra un cielo benedetto. Se lo farete, compiacerete grandemente il vostro Signore e Maestro e garantirete a voi stessi una felicità suprema.22

Suggerimenti per lo studio e l’insegnamento

Quando studi il capitolo o ti prepari a insegnare, rifletti sulle seguenti idee. Per avere ulteriori suggerimenti, consulta le pagine V–IX.

  • Secondo voi, da cosa si capisce se un matrimonio è onorevole, felice e di successo? Quali fra queste prove notate essere presenti nel rapporto fra il presidente Kimball e sua moglie Camilla? (Vedere le pagine 205, 207).

  • Ripassate la sezione che inizia a pagina 207. Quali sono alcune influenze nel mondo di oggi che considerereste anti-matrimonio? Quali risultati stanno avendo tali attacchi? Che cosa possiamo fare per «fermar[li] e neutralizzar[li]», in particolare nelle nostre case?

  • Quali degli insegnamenti del presidente Kimball riguardo al prepararsi per il matrimonio eterno vi hanno maggiormente colpito, e perché? (Vedere le pagine 209–212). Quali, fra quegli insegnamenti, possono aiutare coloro che sono già sposati?

  • Il presidente Kimball parlò di una «formula infallibile» per il matrimonio (pagine 212–214). Se uno degli ingredienti è mancante, in che modo un matrimonio ne viene influenzato?

  • Il presidente Kimball insegnò che i coniugi devono «attaccarsi» esclusivamente l’uno all’altro (pagine 216–217). Cosa possono fare le coppie sposate per assicurarsi che gli impegni esterni non interferiscano con la loro fedeltà reciproca?

Ulteriori versetti di riferimento: Genesi 2:18, 21–24; 1 Corinzi 11:11; Efesini 5:22–25; DeA 132:7–21

Note

  1. «President Spencer W. Kimball: On the Occasion of His 80th Birthday», Ensign, marzo 1975, 6, 8.

  2. Caroline Eyring Miner e Edward L. Kimball, Camilla: A Biography of Camilla Eyring Kimball (1980), viii.

  3. The Teachings of Spencer W. Kimball, ed. Edward L. Kimball (1982), 310.

  4. Conference Report, aprile 1979, 5–6, 7; o La Stella, ottobre 1979, 8, 9.

  5. «Marriage Is Honorable», Speeches of the Year, 1973 (1974), 266.

  6. Il miracolo del perdono, 228.

  7. Vedere «L’importanza del matrimonio celeste», La Stella, luglio 1980, 4–5.

  8. Vedere «Il Piano del Signore per gli uomini e per le donne», La Stella, marzo 1976, 2, 3.

  9. «Unità nel matrimonio», Liahona, ottobre 2002, 36, 38, 39.

  10. Conference Report, conferenza dell’Area di Stoccolma, Svezia, 1974, 10.

  11. Il miracolo del perdono, 233.

  12. La Stella, luglio 1980, 4.

  13. «La decisione di sposarsi», La Stella, luglio 1976, 3.

  14. «Marriage Is Honorable», 257.

  15. Liahona, ottobre 2002, 36, 38, 39.

  16. Liahona, ottobre 2002, 39.

  17. Conference Report, ottobre 1975, 6; o La Stella, aprile 1976, 4.

  18. Liahona, ottobre 2002, 39, 40–41.

  19. Faith Precedes the Miracle (1972), 142–143.

  20. Liahona, ottobre 2002, 41.

  21. Faith Precedes the Miracle, 143.

  22. Faith Precedes the Miracle, 148.