“Capitolo 4: Martin Harris e le pagine perdute: 1824–1828,” Storie di Dottrina e Alleanze (2002), 17–21
“Capitolo 4,” Storie di Dottrina e Alleanze, 17–21
Capitolo 4
Martin Harris e le pagine perdute
(1824–1828)
Il signor Hale aveva una figlia di nome Emma. Joseph conobbe Emma, si innamorarono e si sposarono. I due giovani andarono a vivere con la famiglia di Joseph. Joseph aiutò suo padre a lavorare nella fattoria.
Joseph Smith 2:57–58
Molte persone sapevano che Joseph possedeva le tavole d’oro e cercarono di rubarle. La gente lo perseguitava e raccontava storie su Joseph e la sua famiglia.
Joseph Smith 2:60–61
I guai erano così grandi che Joseph ed Emma decisero di trasferirsi. Volevano andare in Pennsylvania dove avrebbero potuto vivere vicino alla famiglia di Emma, ma non avevano abbastanza danaro per il viaggio.
Joseph Smith 2:61
Vicino a Joseph Smith viveva un uomo di nome Martin Harris. Martin possedeva una grande fattoria e aveva molto danaro. Era sempre gentile con Joseph e con Emma. Diede ai due sposi il danaro necessario per recarsi in Pennsylvania.
Joseph Smith 2:61–62
Joseph cominciò a tradurre quello che era scritto sulle tavole d’oro. Non capiva il significato di quei segni ma Dio lo aiutò. Joseph usò l’Urim e il Thummim per comprendere le parole. Noi possiamo conoscere quello che egli tradusse quando leggiamo il Libro di Mormon.
Joseph Smith 2:62
Martin Harris andò in Pennsylvania per aiutare Joseph nella traduzione. Il Profeta leggeva le parole dalle tavole d’oro e Martin le riportava sulla carta. Insieme tradussero 116 pagine del Libro di Mormon.
Martin Harris voleva portare a casa le 116 pagine per mostrarle alla sua famiglia. Joseph chiese al Signore se questo era possibile e la risposta del Signore fu negativa. Joseph chiese di nuovo. Il Signore rispose ancora una volta no.
Martin insistette per portare a casa le pagine. Joseph chiese di nuovo. Questa volta il Signore rispose che ciò era possibile ma precisò che Martin avrebbe potuto mostrare le pagine alla sua famiglia, però non avrebbe dovuto farle vedere ad altre persone.
Martin promise di obbedire al Signore. Portò a casa le pagine, le mostrò alla sua famiglia, però non mantenne la promessa. Fece vedere le pagine ad altre persone, poi le mise via.
Quando in seguito Martin andò a prendere le pagine guardò dappertutto, ma non riuscì a trovarle. Le pagine erano scomparse.
Joseph era così preoccupato per le pagine andate perdute che la notte non riusciva a dormire.
Gesù parlò a Joseph. Egli disse che Martin Harris aveva commesso un’azione spregevole. Aveva promesso di obbedire al Signore, invece non aveva mantenuto la promessa; di conseguenza le pagine del Libro di Mormon erano perse. Martin Harris non avrebbe più potuto aiutare Joseph nella traduzione.
DeA 3:12–14
Gesù disse che Satana voleva che le 116 pagine andassero perdute. Uomini malvagi erano in possesso delle pagine. Satana e gli uomini malvagi volevano fermare l’opera di Dio, non volevano che la gente credesse nel Libro di Mormon. Gesù disse che né Satana né gli uomini malvagi avrebbero potuto arrestare l’opera di Dio.
DeA 10: Prefazione, 8, 12, 22–29, 33, 43
Gesù disse a Joseph di non preoccuparsi delle storie che si trovavano nelle pagine perdute. Le stesse storie erano scritte in un’altra parte delle tavole d’oro. Gesù disse anche che Joseph avrebbe dovuto tradurre l’altra parte delle tavole. Allora gli uomini giusti avrebbero potuto leggere il Libro di Mormon, avrebbero creduto nella verità del Libro, avrebbero appreso il Vangelo.