2021
Il nostro triangolo perfetto di speranza e guarigione
Giugno 2021


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Il nostro triangolo perfetto di speranza e guarigione

Ci avevano dato poche speranze che la nostra bambina sarebbe cresciuta normalmente, ma la fede, il digiuno, la preghiera e le benedizioni del sacerdozio hanno dimostrato che i medici si sbagliavano.

Immagine
Madre che bacia la figlia sulla guancia

Fotografia di Leslie Nilsson

Eravamo tutti elettrizzati per la nascita di Agatha nel 2015. Sarebbe stata la prima nipote dei miei genitori. Tutto andò bene fino al giorno in cui nacque. Era una bambina molto grande, io ebbi delle complicazioni e il dottore arrivò in ritardo in ospedale. Quando alla fine arrivò, dovette usare il forcipe per tirarla fuori. Ma ormai aveva sofferto di asfissia neonatale.

Quando misero Agatha sul mio petto per un momento, pensai fosse per poterle dire addio. Le infermiere poi la portarono via velocemente verso l’unità di terapia intensiva neonatale. Solo dopo ho scoperto che il suo punteggio di Apgar, usato per stabilire le condizioni generali di un neonato, era appena 2. Un punteggio tra 7 e 10 è considerato normale.

La risonanza mostrava una larga macchia bianca nel cervello di Agatha, indicando un significativo danno dovuto alla mancanza di ossigeno. I dottori ci dissero che se fosse sopravvissuta, avrebbe avuto gravi disabilità sia cognitive sia fisiche e molto probabilmente avrebbe sofferto di epilessia.

Quando la mia famiglia apprese la gravità della condizione di Agatha, i miei genitori e i miei suoceri ebbero il permesso di entrare nell’unità di terapia intensiva neonatale in momenti diversi per vedere Agatha e dirle addio. Mio padre e mio suocero le diedero una benedizione, uno all’insaputa dell’altro. Anche mio marito le diede una benedizione. Quella domenica tenemmo un digiuno per lei.

Agatha passò 11 giorni in ospedale prima di poterla portare a casa con noi. Per molti mesi si sottopose a molti esami e trattamenti. Non poteva deglutire, le mancavano i riflessi e soffriva di convulsioni. Mi dissero che non avrebbe mai mosso la testa, non avrebbe mai camminato e mai parlato.

Nel corso di quell’anno continuammo a pregare e digiunare per Agatha e la portammo da un fisioterapista per aiutarla a imparare a muoversi. Il lato sinistro del suo corpo era la parte più colpita a causa dell’asfissia. Poteva muovere la mano destra ma non la sinistra. I dottori ci dissero che i progressi sarebbero stati lenti. Ma dopo poche sedute poteva muovere entrambi i lati del corpo in modo uguale. Il fisioterapista disse che era un miracolo, e si chiedeva come mai l’avessimo portata lì, visto che imparava così velocemente.

Ogni piccolo miglioramento ci rendeva felici. Presto Agatha iniziò a muovere la testa. Poi a stare seduta. Quando ha iniziato a sorridere, abbiamo capito che la nostra fede e le nostre preghiere avevano ricevuto una risposta. E quando ha detto “mamma” per la prima volta, ho provato una grande gioia.

Abbiamo ricevuto il nostro più grande miracolo durante il controllo annuale. La risonanza magnetica (RMN) non mostrava alcuna macchia bianca nel cervello. Il dottore non riusciva a crederci.

“Questa risonanza sembra quella di un’altra bambina,” disse, mentre confrontava la nuova immagine con quella fatta alla nascita. Richiese una seconda risonanza, domandandosi: “Che sta succedendo?”.

Oggi Agatha non ha nessuna disabilità fisica o cognitiva e non prende più le medicine per l’epilessia. A scuola è conosciuta per essere una bambina intellettualmente molto avanti.

Noi attribuiamo la guarigione di Agatha a quello che mio padre chiama “un triangolo perfetto”: la fede, il digiuno e la preghiera, e le benedizioni del sacerdozio da parte di uomini retti. Sappiamo che il Signore ci ama, conosciamo il Suo potere e sappiamo che Egli ci dà il Suo potere per esercitarlo qui sulla terra. Siamo molto grati che Egli abbia guarito Agatha.