2014
Ama il prossimo tuo come te stesso.
Settembre 2014


Ciò in cui crediamo

Ama il prossimo tuo come te stesso

“Quando ci alziamo la mattina, decidiamo di rispondere con amore e gentilezza, qualsiasi cosa possa accaderci”. — Presidente Thomas S. Monson

Quando un avvocato Gli chiese quale fosse il comandamento più grande, Gesù avrebbe potuto scegliere uno dei numerosi comandamenti dell’Antico Testamento, della legge di Mosè o dei Dieci Comandamenti. Invece, Egli riassunse tutti i comandamenti in questi due:

“Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua.

Questo è il grande e il primo comandamento.

Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso” (Matteo 22:37–39).

Come ci ha insegnato il presidente Thomas S. Monson durante l’ultima conferenza generale, osservare un comandamento ci aiuta a osservare l’altro: “Non possiamo amare veramente Dio se non amiamo i nostri compagni di viaggio nella mortalità. Similmente, non possiamo amare veramente il nostro prossimo se non amiamo Dio, il Padre di tutti noi. […] Siamo tutti figli di spirito del Padre Celeste e, in quanto tali, siamo fratelli e sorelle. Se terremo a mente questa verità, amare tutti i figli di Dio diventerà più facile” (“L’amore: l’essenza del Vangelo”, Liahona, maggio 2014, 91).

Sviluppare la carità, ossia l’amore cristiano per gli altri, migliorerà i nostri rapporti, ci aiuterà a servire volentieri e ci preparerà per la vita eterna (vedere Moroni 10:21). La carità è un dono spirituale per il quale possiamo pregare e al quale possiamo dedicarci; viene “conferito a tutti coloro che sono veri seguaci di […] Gesù Cristo” (Moroni 7:48). È “la via per eccellenza” (1 Corinzi 12:31) di cui parla l’apostolo Paolo e include l’essere gentile, paziente, umile, mite, ottimista e generoso (vedere 1 Corinzi 13).

La vita è il laboratorio perfetto per sviluppare la carità. La regola d’ora insegnata dal Salvatore può guidare le nostre azioni: “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro” (Matteo 7:12). Nessuno di noi è perfetto, tuttavia tutti desideriamo essere trattati con gentilezza nonostante le nostre mancanze.

Riflettete su questi insegnamenti del presidente Monson in merito ai molti modi in cui possiamo dimostra amore agli altri:

“Alcune delle più grandi opportunità di dimostrare il nostro amore si presenteranno tra le pareti domestiche”.

“Quando è necessario rimproverare qualcuno, in seguito dobbiamo mostrare a questa persona un sovrappiù di amore“ (vedere DeA 121:43).

“Il perdono deve andare mano nella mano con l’amore. […] Il rimprovero tiene le ferite aperte. Soltanto il perdono guarisce”.

“L’amore lo si può esprimere in molti modi riconoscibili: con un sorriso, con un commento gentile, con un complimento”.

“Altre espressioni di amore possono essere meno evidenti come quando ci interessiamo alle attività di una persona, o insegniamo un principio con gentilezza e pazienza, o andiamo a trovare qualcuno che è malato o costretto in casa”.

Tratto dal discorso “L’amore: l’essenza del Vangelo”, Liahona, maggio 2014, 91–94.

Illustrazioni di David Habben