2009
Il battesimo della nonna
Ottobre 2009


Il battesimo della nonna

Marilena Kretly Pretel Busto, San Paolo, Brasile

Il 30 giugno 2001 stavo preparando una torta per il compleanno di mia figlia quando suonò il telefono. Era mia sorella dal Brasile che mi informava che nostra nonna era deceduta.

La notizia era triste, ma io non lo ero. Dopo tutto, la mia cara nonna aveva vissuto per quasi centodue anni. Ero contenta che si fosse liberata del suo attempato corpo mortale e fosse andata nel mondo degli spiriti.

Iniziai poi a riflettere sul fatto che il giorno della sua morte coincideva con il compleanno di mia figlia e mi chiesi se ci fosse un significato in questa coincidenza. Mano a mano che i giorni passavano ne scoprii il motivo: sarebbe stato facile ricordarmi di fare il battesimo per mia nonna un anno dopo il suo decesso. Mi assunsi questo impegno, consapevole che avrei dovuto aspettare solo fino al prossimo compleanno di mia figlia.

L’anno passò velocemente. Tuttavia non ebbi la possibilità di andare al tempio nel giorno esatto della morte della nonna perché vivevo in Portogallo e andavamo al Tempio di Madrid. Ma non passava giorno senza che pensassi alla responsabilità che avevo di essere battezzata per nonna Josefina.

Non riuscimmo ad andare al tempio fino a ottobre del 2002. Io e mio marito accompagnammo nostro figlio Matthew che doveva ricevere la propria investitura per prepararsi per andare in missione. Ero felice di andare al tempio e pensai che avrei provato qualcosa di speciale quando sarei stata battezzata per conto della nonna.

Mio marito officiò il battesimo, ma io non provai niente. Mio figlio procedette alla confermazione ma, di nuovo, niente. La mia apprensione per non aver provato nessuna sensazione passò; ero semplicemente felice che fossero state celebrate le ordinanze per la nonna.

Dopo l’investitura, andammo nella sala dei suggellamenti per suggellare la nonna ai suoi genitori. Quando ci inginocchiammo all’altare per celebrare l’ordinanza e il suggellatore iniziò a parlare, provai una grossa emozione che cominciò dalla testa e mi attraversò tutto il corpo. È una cosa difficile da descrivere, ma in quel momento così emozionante seppi con certezza che nonna Josefina era felice per essere stata suggellata ai suoi genitori.