2006
Serviamo e sosteniamo ogni sorella
Settembre 2006


Messaggio delle insegnanti visitatrici

Serviamo e sosteniamo ogni sorella

Scegliete e leggete, dopo aver pregato, i passi delle Scritture e gli insegnamenti contenuti in questo messaggio che si adattano meglio alle necessità delle sorelle alle quali fate visita. Condividete le vostre esperienze e la vostra testimonianza, invitando coloro cui insegnate a fare altrettanto.

Le benedizioni che derivano dall’appartenenza alla Società di Soccorso: La Società di Soccorso aiuta le sorelle a sentirsi necessarie, bene accette, apprezzate e amate, a prescindere dalla loro situazione personale. Le sorelle della Società di Soccorso si sostengono reciprocamente, condividendo la fede, l’amicizia e l’amore.

In che modo la Società di Soccorso ci aiuta a sentirci apprezzate e amate?

Mosia 18:21: «Comandò loro che … guardassero innanzi con un solo scopo… avendo i loro cuori legati in unità e in amore gli uni verso gli altri».

Bonnie D. Parkin, presidentessa generale della Società di Soccorso: «Ogni volta che vegliamo l’una sull’altra, le qualità divine dell’amore, della pazienza, della gentilezza, della generosità e dell’impegno spirituale riempiono l’anima di coloro che andiamo a trovare e accrescono anche il nostro spirito. In questo processo, teniamo fede alle alleanze contratte. Vedo schiere di sorelle fedeli in tutto il mondo che fanno procedere l’opera del Signore, rendendo un servizio semplice ma importante» («Visiting Teaching: The Heart and Soul of Relief Society» [discorso tenuto nell’’autunno 2003]).

Kathleen H. Hughes, prima consigliera della presidenza generale della Società di Soccorso: «Talvolta sentiamo dire da alcune donne che non sentono l’amore del Signore. Forse sentirebbero di più il Suo amore se lo cercassero tra le mani e nelle azioni di quelli che si curano di loro. Può trattarsi di un membro del loro ramo o rione, di un vicino o persino di uno sconosciuto che le aiuta e manifesta l’amore di Cristo» («Qual miglior dono possiamo conoscere dell’avere amici simili a Cristo», Liahona, maggio 2005, 75).

In che modo ci serviamo e ci sosteniamo a vicenda grazie alla Società di Soccorso?

1 Tessalonicesi 5:11: «Perciò, consolatevi gli uni gli altri, ed edificatevi l’un l’altro».

Presidente Gordon B. Hinckley: «Chi può misurare la gioia che arriva nella vita delle… donne che si uniscono insieme?…

Chi… può capire a fondo gli infiniti atti di carità che sono stati fatti, il cibo che è stato posto su tavole vuote, la fede che è stata nutrita nelle ore disperate della malattia, le ferite che sono state fasciate, i dolori che sono stati alleviati da mani amorevoli e parole rassicuranti, il conforto che è stato dato nell’ora della morte e della conseguente solitudine?

Lucy Mack Smith, madre del Profeta, parlando alle sorelle di Nauvoo disse: ‹Dobbiamo sostenerci a vicenda, vegliare l’una sull’altra, confortarci a vicenda e acquisire un’istruzione, sì da poter tutte ritrovarci in cielo›… Le donne della Chiesa non hanno dovuto attendere di ritrovarsi in cielo per assaggiare il dolce frutto del tipo di attività descritte. Si sono sentite in cielo già sulla terra quando si sono prese cura le une delle altre, mentre si sono confortate e istruite a vicenda» («Ambitious to Do Good», Ensign, marzo 1992, 4–5).

Anziano Joseph B. Wirthlin, membro del Quorum dei Dodici Apostoli: «La Chiesa non è un luogo dove gente irreprensibile si riunisce per esprimere concetti ineccepibili, partorire idee ineguagliabili e provare sentimenti eccezionali, bensì dove persone imperfette si riuniscono per incoraggiarsi, sostenersi e rafforzarsi a vicenda… Siamo qui con il medesimo scopo: imparare ad amare Dio con tutto il cuore, anima, mente e forza, come pure amare il nostro prossimo come noi stessi» («La virtù della gentilezza», Liahona, maggio 2005, 27–28).