Adoperatevi per “ascoltarLo” così da ricevere guida nei momenti di necessità

Ho imparato ad ascoltarLo in gioventù

Quando ero piccolo, mia madre mi insegnò a pregare e ad amare il Salvatore così da poterLo ascoltare. Tra le mie prime esperienze, mi ricordo di quando avevo circa cinque anni e il fratello di mia madre stava servendo su una nave da guerra nel Pacifico durante la Seconda guerra mondiale. Proprio mentre la guerra sembrava essere finita, mia madre scoprì che mio zio era stato ucciso e fu assolutamente devastante per lei. Era molto unita a questo fratello e non l’avevo mai vista così angosciata. Andò in camera sua e io ero preoccupato per lei. Aprii la porta e sbirciai, lei stava pregando inginocchiata accanto al letto. Iniziai a sentirmi sopraffatto da un forte senso di pace. Quando ero bambino, lei mi aiutava sempre a capire come pregare, senza usare frasi fatte, ma in maniera molto franca. Le mie prime esperienze per quanto riguardar l’influenza dello Spirito Santo furono caratterizzate da sollievo, conforto e pace.

Crescendo, ho continuato ad ascoltarLo in modi diversi, come capita a tutti noi. Ecco alcuni esempi che vorrei condividere.

Mi parla attraverso le Scritture, la preghiera e lo Spirito Santo

Imparare a riconoscere lo Spirito Santo in tenera età mi ha aiutato a prendere decisioni importanti che hanno plasmato la mia vita in modi straordinari. Quando mio fratello raggiunse l’età per andare in missione, la mia famiglia pensò che non ci sarebbe andato perché eravamo nel bel mezzo della guerra di Corea. Un accordo governativo permetteva a ogni rione di avere in missione una sola persona alla volta e il nostro rione aveva già qualcuno che stava svolgendo una missione.

Con nostra sorpresa, il vescovo parlò con mio fratello e disse: “Per ora non ti stiamo estendendo una chiamata. Sappiamo che tuo padre non è attivo. Gli parleresti?”. Mio fratello lo fece. Mio padre non voleva che lui andasse in missione e si offrì, quindi, di aiutarlo a iscriversi alla facoltà di medicina.

Io e mio fratello rimanemmo svegli gran parte della notte a parlare della questione. Giungemmo alla conclusione che Gesù Cristo era il Salvatore del mondo, che aveva chiesto alle persone di essere Suoi messaggeri come missionari, che il Libro di Mormon era vero, che la Restaurazione era reale e che questi fattori dovevano avere una grande importanza nel decidere se andare in missione. Così decise di andarci. Facemmo tutto un ragionamento, volgendoci alle Scritture e alla preghiera. Era la prima volta che pregavo con “intento reale” e ricevetti una risposta in un modo che ho capito essere quello in cui lo Spirito Santo lavora con me. Mi resi conto che quasi tutte le decisioni che avrei preso per il resto della mia vita si sarebbero basate su questo processo e su questa testimonianza.

Da missionario, ho imparato che mi parla tramite forti impressioni

Quella sera decisi che anch’io sarei andato in missione. Fu un momento molto forte. Dopo averlo vissuto, era impossibile che io non andassi in missione; ero determinato.

Sul campo di missione, una volta accadde che tutti i nostri appuntamenti erano stati cancellati. Io e il mio collega di missione eravamo nuovi in città e stavamo facendo tutto il possibile per trovare qualcuno a cui insegnare perché non c’erano membri. Andammo su una collina e pregammo e, tornando a casa, entrambi avemmo la fortissima sensazione di doverci “fermare qui e andare di porta in porta”; così facemmo. Andammo in cinque case e all’epoca non pensammo che fosse particolarmente importante. Queste famiglie, però, continuarono a essere istruite in seguito. Due di loro si unirono alla Chiesa e i mariti diventarono poi presidenti di ramo. La moglie di un’altra di quelle famiglie si unì alla Chiesa e divenne presidente della Società di Soccorso.

L’ho ascoltato come vescovo

Anni dopo, quando ero vescovo, ho ricevuto molti consigli. Un’esperienza che ho già raccontato riguarda una coppia sposata che una volta mi ha chiamato con un senso di urgenza nella voce. Mi hanno detto: “Dobbiamo vederti adesso!”. Stavo cercando di prendere un aereo per un appuntamento di lavoro a New York, ma li ho invitati a venire comunque. Dopo aver riattaccato, mi sono inginocchiato e ho pregato. Ho avuto un’esperienza rivelatrice tramite la quale mi è stato detto quale fosse il loro problema e come avrei dovuto consigliarli. Quando arrivarono, ho potuto dare loro l’esatto consiglio di cui avevano bisogno.

Anche se avevo poco tempo, lo Spirito Santo mi ha dato guida e direzioni precise. È quando ho bisogno di una benedizione spirituale speciale — sia che si tratti di ministrare, di essere un missionario o di essere un insegnante — che lo Spirito Santo sopraggiunge più spesso. È una benedizione ricevere questa guida. La nostra vita, però, deve essere in ordine e noi dobbiamo essere disposti a portare a termine gli scopi del Signore.

Mi parla quando mostro impegno e dedizione

Ritengo che possiamo ricevere rivelazioni tramite un impegno regolare e costante, adoperandoci per servire gli altri e benedire la nostra stessa famiglia. Se cerchiamo di ascoltarLo, possiamo ricevere guida nei momenti di necessità.

Amo ciò che il presidente Spencer W. Kimball ha detto: “Mi accorgo che, quando trascuro il mio rapporto con la divinità, e quando mi sembra che nessun orecchio divino mi stia ascoltando e che nessuna voce divina stia parlando, sono io che sono lontano, molto lontano da Dio. Se mi immergo nelle Scritture, la distanza diminuisce e la spiritualità ritorna” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Spencer W. Kimball [2006], 73). Se cerco di vivere la mia vita con amore, rispetto e pochissima rabbia, questo invita lo Spirito Santo a offrirmi una guida.

Tutti possono avere questo tipo di guida se si impegnano ad ascoltarLo, desiderando di ricevere risposte dal Signore.