Le responsabilità del sacerdozio
Come detentori del sacerdozio possiamo avere una grande influenza nella vita degli altri.
Anziano Andersen, in nome dei Settanta vorrei dirle che le vogliamo bene e che la sosteniamo con il cuore e con la fede.
Miei cari fratelli, è un sacro privilegio far parte della reale armata del Signore.1 Mi sento umile nello stare di fronte a voi, mentre vi immagino radunati in vari posti del mondo.
Nella Riunione di addestramento dei dirigenti a livello mondiale tenuta il 21 giugno 2003, il presidente Gordon B. Hinckley ci insegnò che, come detentori del sacerdozio, abbiamo una quadruplice responsabilità. Egli disse: «Ciascuno di noi ha quattro responsabilità. Primo, abbiamo una responsabilità verso la nostra famiglia. Secondo, abbiamo una responsabilità verso i nostri datori di lavoro. Terzo, abbiamo una responsabilità verso l’opera del Signore. Quarto, abbiamo una responsabilità verso noi stessi».2
Le quattro aree di responsabilità sono cruciali.
Il presidente Gordon B. Hinckley dichiarò: «È imperativo che non trascuriate la vostra famiglia. Nulla di quanto avete è più prezioso».3
È nostra responsabilità, come padri, guidare le nostre famiglie nella preghiera familiare quotidiana, nello studio delle Scritture e nella serata familiare. Dobbiamo stabilire delle priorità e preservare queste opportunità di costruire e rafforzare gli appoggi spirituali della nostra famiglia. Il presidente Hinckley affermò: «Cercate di fare in modo che nulla interferisca. Consideratelo sacro».4
In merito alla serata familiare, egli disse: «Considerate sacro il lunedì sera per la Serata familiare».5
I nostri figli, come i loro genitori, hanno tempi stretti in ogni ambito della loro vita. Ci sono le attività in Chiesa, a scuola e con gli amici. Molti dei nostri figli vanno a scuola dove rappresentano una minoranza. Spesso le scuole organizzano attività il lunedì sera: attività sportive, prove e allenamenti, cori e altri eventi. Il lunedì sera dobbiamo tenerci liberi da altri impegni in modo che possiamo fare la nostra serata familiare. Nessun altra attività è più importante per la nostra famiglia.
È durante la serata familiare e in altri momenti con la famiglia che prepariamo i nostri figli a ricevere le benedizioni del Signore. L’anziano Russell M. Nelson del Quorum dei Dodici disse: «Noi abbiamo la responsabilità di far sì che si tenga la preghiera familiare, lo studio delle Scritture e la serata familiare. Abbiamo il dovere di preparare i nostri figli a ricevere le ordinanze di salvezza e di esaltazione».6
La serata familiare è un momento molto speciale per rafforzare noi stessi e ciascun componente della famiglia. È importante includere tutti con degli incarichi. Un bambino può condividere la lezione della Primaria ascoltata la domenica precedente. La serata familiare ha rafforzato la fede e la testimonianza della mia famiglia.
Lo studio quotidiano delle Scritture è un’altra attività familiare importante. Ricordo quando mio figlio aveva sette anni. Stava facendo la doccia quando una tempesta fece andar via la luce in casa. Mia moglie lo chiamò e gli disse di finire presto la doccia, di prendere una candela e scendere giù piano per la preghiera familiare. Lo avvertì di stare attento a non far cadere la candela sulla moquette, perché avrebbe potuto causare un incendio che avrebbe distrutto la casa. Qualche minuto dopo, egli scese per le scale mantenendo con difficoltà la candela in una mano e le Scritture nell’altra. Sua madre gli chiese perché avesse portato le Scritture. Egli le rispose: «Mamma, se la casa va a fuoco, devo salvare le mie Scritture!» Sapemmo allora che i nostri sforzi per aiutarlo ad amare le Scritture avevano trovato posto nel suo cuore per sempre.
In merito alla nostra responsabilità verso il nostro datore di lavoro, il presidente Hinckley disse: «Voi avete un obbligo. Siate onesti con il vostro datore di lavoro. Non fate i lavori della Chiesa mentre lavorate».7
Egli ci ricordò anche che il nostro lavoro ci permette di prenderci cura della nostra famiglia e ci permette anche di essere dei servitori efficaci nella Chiesa.
I detentori del sacerdozio hanno molte responsabilità e incarichi. Ci viene data l’opportunità di visitare, intervistare, insegnare e servire le persone. Abbiamo la sacra responsabilità di edificare i membri della Chiesa e di aiutarli a rafforzare la loro fede e la loro testimonianza nel Salvatore Gesù Cristo. Abbiamo l’opportunità di prenderci cura delle famiglie che serviamo come insegnanti familiari, di insegnare ai membri a prendersi cura di se stessi, delle loro famiglie, e dei poveri e dei bisognosi alla maniera del Signore. I detentori del sacerdozio hanno la responsabilità di motivare i giovani a prepararsi per servire una missione a tempo pieno onorevole e a sposarsi nel tempio.8
Il presidente Ezra Taft Benson insegnò: «I detentori del sacerdozio devono vegliare con cura sui membri dei loro quorum e sulle famiglie di questi per mezzo dell’insegnamento familiare svolto con metodo».9
Dobbiamo avere a cuore ogni membro della Chiesa per cui abbiamo una responsabilità. L’insegnamento familiare è una delle nostre grandi responsabilità.
Come padri, abbiamo anche la sacra responsabilità di essere degni esempi per i nostri figli per aiutarli a diventare dei genitori e dirigenti migliori nelle loro case. Per citare l’anziano M. Russell Ballard del Quorum dei Dodici: «Chiediamo anche a tutti i dirigenti del sacerdozio, in particolare a voi, padri, di contribuire a preparare i vostri figli. Preparateli spiritualmente e temporalmente ad apparire e ad agire come servi del Signore».10
Quando riceviamo il sacerdozio, facciamo un’alleanza eterna di servire gli altri.11 Come detentori del sacerdozio possiamo avere una grande influenza nella vita degli altri.
Il presidente Thomas S. Monson ci ricorda: «Siamo molto fortunati e benedetti a essere detentori del sacerdozio di Dio…
Ricordate sempre che gli uomini si rivolgono a voi per avere una guida e che voi state influenzando la vita dei vostri simili per il bene o per il male. La vostra influenza sarà sentita per molte generazioni».12
Il nostro esempio parlerà sempre ad alta voce. Nei miei anni come membro della Chiesa, sono stato influenzato dall’esempio di molti dirigenti e membri della Chiesa. Ricordo una coppia meravigliosa che fu un grande esempio per la nostra famiglia e per l’intero rione. Essi furono battezzati nel 1982. Io ero il loro vescovo.
Celso e Irene vivevano abbastanza lontano dalla cappella. Facevano quaranta minuti a piedi per arrivare in chiesa e non perdevano mai una riunione. Erano sempre presenti con un gran sorriso sulla faccia. Avevano l’inclinazione a servire gli altri. Celso e Irene hanno un figlio, Marcos, nato con menomazioni mentali e fisiche. Ricordo bene come si prendevano amorevolmente cura del figlio. Nel 1999, Celso ebbe un’emorragia cerebrale che paralizzò i suoi arti inferiori. Celso continuò ad andare fedelmente in chiesa con la sua famiglia. Erano fedeli nel pagamento della decima e davano delle generose offerte di digiuno. Nostro figlio Moroni è ora il loro vescovo e mi ha detto che Celso e Irene continuano a servire fedelmente. Non solo servono nelle loro chiamate nel rione, ma servono fedelmente anche come lavoranti nel Tempio di San Paolo, in Brasile. Servono ogni venerdì dalla mattina presto fino a sera. Essi offrono sempre spontaneamente il loro tempo e le loro risorse nell’adempiere fedelmente le loro responsabilità nella Chiesa.
Il presidente Monson ha dato il seguente consiglio: «Una gran parte del servizio dei detentori del sacerdozio viene svolto in silenzio, senza fanfare. Un sorriso amichevole, una calorosa stretta di mano o una sincera testimonianza possono letteralmente migliorare vite, cambiare la natura umana e salvare anime preziose».13
Questo è il tipo di servizio svolto in silenzio, offerto da Celso e Irene.
Nel considerare come usare saggiamente il nostro tempo e le nostre risorse per far fronte alle necessità della nostra famiglia, del nostro lavoro e delle nostre chiamate nella Chiesa, è importante ricordare che ogni detentore del sacerdozio deve crescere spiritualmente. Questa è una responsabilità che abbiamo verso noi stessi. È importante ricordare che tutti abbiamo degli aiutanti.14 Il consiglio dei nostri profeti, veggenti e rivelatori è l’aiuto più prezioso che possiamo ricevere.
Il nostro Salvatore estese questo invito a ognuno di noi personalmente:
«Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perch’io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre;
poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».15
Quando facciamo il Suo lavoro e la Sua volontà, invece che la nostra, comprendiamo che il Suo giogo è dolce e il Suo carico è leggero. Egli sarà sempre con noi. Egli ci rivelerà l’esatta porzione di cui abbiamo bisogno per avere successo nella famiglia, nella carriera e in ogni altra responsabilità che abbiamo nella Sua chiesa. Egli ci aiuterà a crescere individualmente e come fratelli nel sacerdozio.
So che la Chiesa è vera. So che Joseph Smith è un profeta di Dio. So che Thomas S. Monson è il profeta vivente sulla terra oggi. So che Gesù è il Cristo, il nostro Salvatore e Redentore. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.