Seminario
Atti 17:16–34


Atti 17:16–34

Noi siamo “progenie di Dio”

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Mentre aspettava che i suoi compagni missionari si unissero a lui ad Atene, l’apostolo Paolo era profondamente preoccupato del fatto che il popolo ateniese fosse idolatra e non comprendesse la vera natura di Dio. Per aiutare gli Ateniesi a comprendere Dio e ad avvicinarsi di più a Lui, Paolo insegnava il vangelo di Gesù Cristo nelle sinagoghe e nei mercati. I filosofi quindi invitarono Paolo a spiegare “questa nuova dottrina” (Atti 17:19) in un luogo chiamato Collina di Marte o Areopàgo. Paolo insegnò ai filosofi la vera natura di Dio e rese testimonianza del loro rapporto divino con Lui. Questa lezione può aiutarti a sentire l’importanza della tua identità di figlio di Dio.  

Avere fiducia negli studenti. Confida nella capacità dei tuoi studenti di adempiere il loro ruolo mentre imparano, insegnano e mettono in pratica la dottrina e i principi del Vangelo.

Preparazione degli studenti: chiedi agli studenti di fare un elenco di parole o frasi che meglio li descrivono e di pensare a quali di queste sono più importanti per loro.

Possibili attività di apprendimento

Sono un figlio di Dio

Potresti cantare “Sono un figlio di Dio” (Inni, 190) con gli studenti prima di iniziare la lezione.

Ascolta l’inno “Sono un figlio di Dio” (Inni, 190) nell’applicazione Biblioteca evangelica o su ChurchofJesusChrist.org oppure guarda il video “Sono un figlio di Dio” (02:54), disponibile su ChurchofJesusChrist.org. Mentre ascolti o canti, medita sul significato del messaggio di questo inno.

  • Quali parole o frasi di questo inno trovi importanti? Perché?

L’anziano Donald L. Hallstrom dei Settanta ci ha invitato a meditare sul messaggio dell’inno “Sono un figlio di Dio”:

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Official Portrait of Elder Donald L. Hallstrom. Photographed March 2017.

Questo inno tanto amato è tra quelli cantati più spesso in questa chiesa. Ma la domanda cruciale è: “Sappiamo davvero di esserlo?”. Lo sappiamo nella nostra mente, nel nostro cuore e nella nostra anima? La nostra discendenza divina rappresenta per noi l’identità primaria e più profonda?

(Donald L. Hallstrom, “Sono un figlio di Dio”, Liahona, maggio 2016, 26)

Potresti scrivere alla lavagna le seguenti domande, tratte dalla dichiarazione dell’anziano Hallstrom. Lascia agli studenti il tempo di riflettere sui quesiti. Chiedi agli studenti che se la sentono di spiegare come sono arrivati alla consapevolezza di essere figli di Dio. Fai attenzione a non mettere in imbarazzo gli studenti che potrebbero ancora non avere certezza della loro fede in Dio e del loro rapporto con Lui.

Le seguenti domande sono adattate dalla dichiarazione dell’anziano Hallstrom e vi si può rispondere con un “sì” o con un “no”. Mentre rispondi a queste domande, spiega perché hai scelto quella risposta.

  • Sei davvero consapevole di essere un figlio o una figlia di Dio?

  • Ne sei consapevole nella mente, nel cuore e nell’anima?

  • Ti vedi come figlio o figlia Dio prima di identificarti in qualsiasi altro modo?

Nel corso di questa lezione, rifletti sulle risposte che hai dato alle domande precedenti e su ciò che le tue risposte indicano riguardo a cosa provi verso il Padre Celeste. ChiediGli ispirazione affinché, tramite lo Spirito Santo, ti aiuti a comprendere meglio la tua identità divina di figlio o figlia di Dio e a sentire il profondo amore che Egli ha per te.

Paolo predica ad Atene

Durante il suo secondo viaggio missionario l’apostolo Paolo predicò ad Atene. Il popolo di Atene aveva svariate opinioni, filosofie e credenze. Paolo vide che la città era “piena d’idoli” ( Atti 17:16), cioè i suoi abitanti adoravano cose diverse da Dio. Così Paolo predicava ogni giorno parlando di Gesù Cristo e della Sua risurrezione. Paolo venne poi condotto sulla collina dell’Areopàgo, dove fu invitato a predicare davanti a un gruppo di filosofi (vedere Atti 17:17–21).

Leggi Atti 17:22–23, prestando attenzione a come Paolo presentò il suo messaggio. Potresti anche guardare il video “Noi siamo la progenie di Dio” (4:26) dall’inizio al minuto 01:54, disponibile su ChurchofJesusChrist.org.

  • Che cosa potrebbe suggerire l’iscrizione sull’altare menzionata da Paolo riguardo a ciò che gli Ateniesi credevano di Dio?

  • In che modo questa iscrizione si distingue da ciò che le Scritture insegnano su Dio?

Gli antichi ateniesi credevano in molti falsi dei e realizzavano statue e templi per onorarli. L’altare dedicato “al dio sconosciuto” ( Atti 17:23) era il tentativo degli Ateniesi di compiacere un dio imperscrutabile o qualunque altro dio il cui nome non era conosciuto.

Potresti mostrare agli studenti l’immagine (disponibile più avanti nella lezione) di una classe del Seminario sulla collina dell’Areopàgo. Le rovine sullo sfondo sono un esempio dei templi costruiti per onorare gli dèi greci.

  • Quali sono alcuni fraintendimenti comuni che hai notato nel mondo odierno riguardo a Dio e al rapporto che abbiamo con Lui?

  • Se avessi l’opportunità di insegnare a qualcuno che non conosce bene il Padre Celeste, cosa vorresti fargli sapere di Lui?

Lascia agli studenti il tempo sufficiente per completare la seguente attività individualmente, in coppia o in piccoli gruppi. Mentre loro studiano i versetti dal 24 al 31 tu potresti scrivere alla lavagna i numeri da 24 a 31. Invita poi gli studenti a venire alla lavagna e a scrivere accanto al numero di ogni versetto una o più verità che hanno scoperto leggendolo. Potresti invitare gli studenti a spiegare quali verità ritengono più significative e perché.

Leggi Atti 17:24–31 e fai un elenco delle verità insegnate dall’apostolo Paolo sulla vera natura di Dio e sul tuo rapporto con Lui. Potresti dare all’elenco il titolo “Il Dio vero e vivente e il mio rapporto con Lui”. Da notare che la traduzione di Joseph Smith del versetto 27 fa riferimento a coloro che sono “disposti a trovare Dio” ( Joseph Smith Translation, Acts 17:27 ). Dopo aver fatto l’elenco, rispondi alla seguente domanda:

  • Qual è la verità del tuo elenco che ritieni più significativa e perché?

Noi siamo progenie di Dio

Una delle verità che potresti aver individuato negli insegnamenti di Paolo è: Noi siamo “progenie di Dio” ( versetto29).

  • In che modo essere figli di Dio è diverso dall’essere semplicemente una delle Sue creature?

Il presidente M. Russell Ballard del Quorum dei Dodici Apostoli ha reso testimonianza dell’importanza della verità secondo cui noi siamo “progenie di Dio”.

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Official portrait of President M. Russell Ballard of the Quorum of the Twelve Apostles, 2004.

Il fatto fondamentale di avere una discendenza divina non è la mia o la vostra verità. È verità eterna. È scritta a lettere cubitali. Capire questa verità — capirla veramente e abbracciarla — cambia la vita. Vi dà un’identità straordinaria che nessuno potrà mai togliervi. Ma, più di tutto questo, dovrebbe darvi un’immensa sensazione di essere preziosi e una percezione del vostro infinito valore. Infine, vi fornisce uno scopo divino, nobile e degno nella vita.

(M. Russell Ballard, “Children of Heavenly Father” [riunione della Brigham Young University, 3 marzo 2020], 2, speeches.byu.edu)

  • Che differenza può fare nella tua vita e nelle decisioni che prendi il fatto di sapere di essere letteralmente “progenie di Dio”?

  • Quali delle esperienze che hai vissuto ti hanno aiutato a comprendere meglio la tua identità divina di figlio o figlia di Dio?

Per vedere un esempio di come il comprendere la sua identità divina ha influito su una donna, guarda il video “Sono un figlio di Dio?” (10:24), disponibile su ChurchofJesusChrist.org, dal minuto 03:24 al minuto 05:23.

Dopo che gli studenti avranno avuto il tempo di riflettere e di rispondere alle seguenti domande, invita dei volontari a condividere le loro risposte con la classe. Potresti rendere testimonianza delle verità insegnate.

  • Cosa vorresti ricordare di ciò che hai imparato o provato oggi riguardo alla tua identità divina?

  • Quali azioni ti senti ispirato a compiere sulla base di ciò che hai appreso?

  • Che cosa potresti fare per trovare le risposte alle domande che hai ancora sul tuo rapporto con Dio?

Commenti e informazioni generali

In che modo il Libro di Mormon può rafforzare il mio rapporto con Dio?

Il presidente Russell M. Nelson ha dichiarato:

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Official portrait of President Russell M. Nelson taken January 2018

Qualcosa di possente accade quando un figlio di Dio cerca di sapere qualcosa in più di Lui e del Suo Figlio diletto. Da nessuna parte queste verità sono insegnate con più chiarezza e potere di quanto lo sono nel Libro di Mormon.

(Russell M. Nelson, “Il Libro di Mormon: come sarebbe la vostra vita senza?”, Liahona, novembre 2017, 61)

Perché è così importante comprendere la mia vera identità di figlio o figlia di Dio?

L’anziano Brian K. Taylor dei Settanta ha insegnato:

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Official Portrait of Elder Brian K. Taylor. Photographed in March 2017.

Mosè apprese del suo retaggio divino parlando con il Signore faccia a faccia. In seguito a quell’esperienza, “Satana venne a tentarlo” con l’intento subdolo e crudele di distorcere l’identità di Mosè, dicendo: “Mosè, figlio d’uomo, adorami. E […] Mosè guardò Satana e disse: Chi sei tu? Poiché ecco, io sono un figlio di Dio” [Mosè 1:12–13; enfasi aggiunta].

Questa grande guerra per l’identità divina infuria feroce, mentre l’arsenale sempre più grande di Satana mira a distruggere la nostra fede nel rapporto che abbiamo con Dio e la nostra conoscenza al riguardo. Fortunatamente, siamo stati benedetti fin dall’inizio con una chiara visione e comprensione della nostra vera identità […]

Conoscere il nostro Padre cambia tutto, specialmente il nostro cuore, perché il Suo Spirito gentile conferma la nostra vera identità e il grande valore che abbiamo ai Suoi occhi. Dio ci è accanto lungo il sentiero dell’alleanza quando Lo cerchiamo pregando con fede, scrutando le Scritture e impegnandoci a essere obbedienti.

(Brian K. Taylor, “Sono un figlio di Dio?”, Liahona, maggio 2018, 12, 14)

Il Presidente Dieter F. Uchtdorf della Prima Presidenza ha reso testimonianza della nostra vera identità di figlie e figli di Dio nel video “La nostra vera identità” (3:38), disponibile su ChurchofJesusChrist.org.https://www.churchofjesuschrist.org/media-library/video/2010-04-20-our-true-identity?lang=ita

Attività di apprendimento supplementari

Cercare il Signore

Prova a nascondere in classe qualcosa che agli studenti piacerebbe trovare, come ad esempio un dolcetto. Chiedi agli studenti di cercare la sorpresa nascosta fino a quando non la trovano. Parla dell’impegno che gli studenti hanno messo nel trovare l’oggetto e del perché è necessario uno sforzo per ottenere qualcosa di importante. Chiedi agli studenti di analizzare Atti 17:27 . Fai notare come Paolo rese testimonianza agli Ateniesi del fatto che Dio è vicino ai Suoi figli e che desidera che tutti Lo cerchino. Aiuta gli studenti a individuare un principio come quello che segue: Se siamo disposti a cercarLo, scopriremo che Dio non è lontano da noi. Valuta se porre le seguenti domande:

  • Come possiamo cercare di conoscere Dio e di avvicinarci di più a Lui?

  • In quale occasione avete sentito che il Padre Celeste vi era vicino?

Mostra il video “Padre terreno, Padre Celeste” (3:59), disponibile su ChurchofJesusChrist.org, per aiutare gli studenti a comprendere e a sentire che Dio è sempre vicino a loro.

Seguire l’esempio di Gesù Cristo nell’adorare il Padre

Mentre insegnava la vera natura di Dio, l’apostolo Paolo mise anche in guardia gli Ateniesi dall’adorare il Padre Celeste in modo errato (vedere Atti 17:23–30). Gesù Cristo è l’esempio perfetto di come adorare Dio. Potresti ricordare agli studenti in che modo il Salvatore abbia sempre riconosciuto e lodato il Padre Celeste, sottomettendo persino la Sua volontà alla volontà del Padre. Dividi i seguenti passi scritturali tra gli studenti e chiedi loro di individuare ciò che apprendono da Gesù Cristo sull’adorazione del Padre Celeste. Chiedi agli studenti di illustrare ciò che hanno scoperto e quindi di discutere dei diversi modi in cui possiamo adorare il Padre Celeste e possiamo renderne testimonianza nella nostra vita quotidiana.