Pagine introduttive del Libro di Mormon

La testimonianza di Joseph Smith del Libro di Mormon

Tradotto “per dono e potere di Dio”

Joseph Smith

© 1998 David Lindsley

Come è venuto alla luce il Libro di Mormon? In che modo Joseph Smith lo ha tradotto in inglese da una lingua sconosciuta? Questa lezione ti aiuterà a comprendere meglio come fu tradotto il Libro di Mormon “per dono e potere di Dio” (Dottrina e Alleanze 135:3).

La venuta alla luce del Libro di Mormon

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1. Esamina le seguenti immagini che rappresentano alcuni eventi della venuta alla luce del Libro di Mormon. Disponili nel giusto ordine cronologico in cui sono avvenuti. Mentre guardi queste immagini, immagina come poteva sentirsi Joseph Smith in ognuna di queste occasioni.

   Le risposte corrette si trovano alla fine di questa lezione.

   • A.

     La stampa del Libro di Mormon

   • B.

     La traduzione del Libro di Mormon

   • C.

     La collina di Cumora

   • D.

     Moroni appare al giovane Joseph Smith

   • E.

     La prima edizione del Libro di Mormon

“Per dono e potere di Dio”.

Pensa a qualcuno che conosci che potrebbe trarre beneficio dall’imparare di più sulla venuta alla luce del Libro di Mormon. Potrebbe trattarsi di qualcuno che non è un membro della Chiesa, o forse di un membro della Chiesa che sta lottando con la propria fede. Descrivi brevemente le sue circostanze nel diario di studio e individua perché imparare di più sulla venuta alla luce del Libro di Mormon potrebbe essergli di beneficio.

Mentre studi, cerca una prova della verità che Joseph Smith ha portato alla luce il Libro di Mormon per dono e potere di Dio (vedere il frontespizio del Libro di Mormon e Dottrina e Alleanze 135:3).

Joseph Smith scrisse della sua esperienza durante la venuta alla luce del Libro di Mormon.

Leggi “La testimonianza del profeta Joseph Smith” nelle pagine introduttive del Libro di Mormon. Segna le idee o i dettagli che potresti condividere con la persona a cui hai pensato in precedenza. Se hai accesso alle Scritture digitali, potresti ascoltare il testo e seguire nelle tue Scritture.

• Quali dichiarazioni hai trovato che indicano che il Libro di Mormon fu portato alla luce per dono e potere di Dio?

• Perché, secondo te, fu scelto Joseph Smith per tradurre il Libro di Mormon, piuttosto che un illustre studioso di questo periodo?

• Che cosa hai imparato sulla venuta alla luce del Libro di Mormon che condivideresti con la persona a cui hai pensato?

Dettagli storici

Dopo che Joseph Smith ricevette le tavole, tradusse il Libro di Mormon mediante “il dono e potere di Dio”. A volte Joseph traduceva guardando attraverso gli interpreti [l’Urim e Thummim] e leggendo in inglese i caratteri sulle tavole. Spesso trovava che una sola pietra del veggente era più comoda. Metteva la pietra del veggente nel suo cappello, vi appoggiava la faccia per bloccare la luce e scrutava la pietra. La luce della pietra splendeva nell’oscurità, rivelando parole che Joseph dettava (Santi – La storia della Chiesa di Gesù Cristo negli ultimi giorni, vol. 1, Lo stendardo della verità, 1815–1846 [2018], 61). Per saperne di più sulla pietra del veggente e sulla traduzione del Libro di Mormon, vedere Argomenti evangelici – Saggi, “Traduzione del Libro di Mormon”.

Se disponibile, guarda “I giorni di Harmony” dal minuto 5:44 al minuto 9:24, che si può trovare su ChurchofJesusChrist.org.

Leggi la seguente dichiarazione del presidente Dallin H. Oaks della Prima Presidenza. Potresti anche guardare il video “Opposizione in tutte le cose” su ChurchofJesusChrist.org dal minuto 8:18 al minuto 9:24.

Presidente Dallin H. Oaks

Dopo aver completato la traduzione del Libro di Mormon, Joseph Smith doveva ancora trovare un editore. Non era facile. La complessità di quel lungo manoscritto e il costo della stampa e della rilegatura di migliaia di copie incutevano timore. Joseph andò prima da E. B. Grandin, un tipografo di Palmyra, il quale si rifiutò. Dopodiché cercò un altro tipografo a Palmyra, il quale respinse anch’egli la richiesta. Si recò allora a Rochester, a quaranta chilometri di distanza, e si rivolse al più importante editore della parte occidentale dello Stato di New York, ma anch’egli declinò. Un altro editore di Rochester era disponibile, ma le circostanze resero questa alternativa inaccettabile.

Erano passate settimane e Joseph dovette sentirsi sconcertato dall’opposizione che gli impediva di compiere il suo mandato divino. Il Signore non lo rese facile, ma lo rese possibile. Il quinto tentativo di Joseph, il secondo rivolto all’editore Grandin di Palmyra, andò a buon fine. (Dallin H. Oaks, “Opposizione in tutte le cose”, Liahona, maggio 2016, 116)

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2. Rispondi alle seguenti domande:

   • In che modo questi dettagli storici influiscono su ciò che provi riguardo al Libro di Mormon?

   • Che cosa ti insegna la venuta alla luce del Libro di Mormon riguardo al Padre Celeste e a Gesù Cristo?

Spiegare la venuta alla luce del Libro di Mormon

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3. Completa la seguente attività:

   Pensa alla persona a cui hai pensato prima che potrebbe trarre beneficio dal sapere di più su come è venuto alla luce il Libro di Mormon. Scrivi un breve riassunto per lei. Includi dettagli che l’aiutino a rispondere alle domande che potrebbe avere. Spiegale che cosa questi eventi ci insegnano sul Padre Celeste e su Gesù Cristo. Potresti includere la tua testimonianza personale del Libro di Mormon e di come è stato tradotto per dono e potere di Dio.

L’ordine corretto delle immagini all’inizio è D, C, B, A, E.

Facoltativo: vuoi saperne di più?

In che modo Joseph Smith tradusse il Libro di Mormon?

L’anziano Ulisses Soares del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato:

Anziano Ulisses Soares

Anche il processo di traduzione del Libro di Mormon fu un miracolo. Questi sacri e antichi annali non furono “tradotti” nel modo tradizionale in cui gli studiosi tradurrebbero un testo antico studiandone la relativa lingua. Dovremmo considerare tale processo più come una “rivelazione” avvenuta con l’aiuto di strumenti tangibili forniti dal Signore, piuttosto che come una “traduzione” da parte di qualcuno che conosce le lingue. Joseph Smith dichiarò che con il potere di Dio tradusse “il Libro di Mormon partendo da geroglifici, la cui conoscenza si era persa, nel qual processo [era] solo, giovane illetterato, a combattere con una nuova rivelazione la saggezza del mondo e l’ignoranza amplificata di diciotto secoli”. L’aiuto del Signore nella traduzione delle tavole — o rivelazione, per intenderci — è evidente anche se si considera il tempo miracolosamente breve che fu impiegato da Joseph Smith per tradurle. (Ulisses Soares, “La venuta alla luce del Libro di Mormon”, Liahona, maggio 2020, 33)

Il saggio “Traduzione del Libro di Mormon” in Argomenti evangelici – Saggi fornisce ulteriori spunti:

Emma Smith

Emma, la moglie di Joseph, spiegò che ella “scriveva di frequente giorno dopo giorno” seduta a un tavolino della loro casa ad Harmony, in Pennsylvania. Descrisse così Joseph: “Seduto con la faccia immersa nel suo cappello, in cui c’era la pietra, mentre dettava un’ora dopo l’altra senza che tra noi ci fosse nulla”. Secondo Emma, le tavole “erano spesso poste sul tavolo senza tentativi di nasconderle, avvolte in una tovaglietta di lino”. Quando le veniva chiesto se Joseph avesse dettato dalla Bibbia o da un manoscritto che aveva preparato prima, Emma rispondeva senza esitazione negando tali possibilità: “Non aveva né manoscritti né libri da cui leggere”. Emma disse a suo figlio Joseph Smith III: “Il Libro di Mormon ha origine divina, non ho il minimo dubbio al riguardo. Sono persuasa che nessun uomo avrebbe potuto dettare il contenuto del manoscritto se non fosse stato ispirato. Poiché, quando io fungevo da scrivana, tuo padre soleva dettare ora dopo ora e quando si ritornava al lavoro dopo i pasti o altre interruzioni, egli cominciava immediatamente da dove ci eravamo interrotti, senza né vedere il manoscritto né farsene rileggere alcuna parte”. (Argomenti evangelici– Saggi, “Traduzione del Libro di Mormon”, topics.ChurchofJesusChrist.org)