2022
Felici e per sempre
Novembre 2022


Felici e per sempre

La gioia vera e duratura e l’eternità con coloro che amiamo sono l’essenza stessa del piano di felicità di Dio.

Amici, cari fratelli e sorelle, vi ricordate di aver creduto, o di aver voluto credere, nel “per sempre felici e contenti”?

Poi c’è la vita reale. “Cresciamo”. I rapporti interpersonali si complicano. Questo mondo è chiassoso, affollato, invadente, con il suo fingere e l’ostentazione. Eppure, nell’“intimo del [nostro] cuore”1 crediamo, o desideriamo credere, che da qualche parte, in qualche modo, essere felici e per sempre sia reale e possibile.

“Felici e per sempre” non è una cosa immaginaria da fiaba. La gioia vera e duratura e l’eternità con coloro che amiamo sono l’essenza stessa del piano di felicità di Dio. La Sua via preparata con amore può rendere il nostro viaggio eterno felice e per sempre.

Abbiamo molto da celebrare e per cui essere grati. Tuttavia, nessuno di noi è perfetto, né lo è alcuna famiglia. I nostri rapporti interpersonali comprendono amore, socievolezza e personalità, ma spesso anche attriti, dispiacere, talvolta profondo dolore.

“Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saran tutti vivificati”.2 Essere vivificati in Gesù Cristo comprende l’immortalità, il Suo dono della nostra risurrezione fisica. Se viviamo con fede e obbedienza, essere vivificati in Cristo può comprendere anche una gioiosa vita eterna ad esuberanza con Dio e con coloro che amiamo.

In maniera straordinaria, il profeta del Signore ci sta avvicinando al nostro Salvatore, anche tramite sacre ordinanze e alleanze del tempio che si avvicinano a noi in più luoghi. Abbiamo l’opportunità e il dono profondi di scoprire una nuova comprensione spirituale, amore, pentimento e perdono gli uni verso gli altri e nelle nostre famiglie, nel tempo e nell’eternità.

Con il permesso degli interessati, condivido due esperienze sacre, insolitamente dirette dal punto di vista spirituale, che degli amici hanno raccontato su Gesù Cristo che unisce le famiglie guarendo persino conflitti intergenerazionali.3 Infinita ed eterna,4 “più forte delle corde della morte”5, l’Espiazione di Gesù Cristo può aiutarci a portare pace al nostro passato e speranza al nostro futuro.

Quando si sono uniti a La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, una mia amica e suo marito hanno imparato con gioia che i rapporti familiari non devono necessariamente essere “finché morte non vi separi”. Nella casa del Signore, le famiglie possono essere unite per l’eternità (suggellate).

La mia amica, tuttavia, non voleva essere suggellata a suo padre. “Non è stato un bravo marito per mia madre. Non è stato un bravo padre per i suoi figli”, ha detto. “Mio padre dovrà aspettare. Non ho alcun desiderio di svolgere il suo lavoro di tempio e di essere suggellata con lui nell’eternità”.

Per un anno, la mia amica ha digiunato, ha pregato, ha parlato molto di suo padre con il Signore. Alla fine, era pronta. Il lavoro di tempio per suo padre è stato completato. In seguito, ha detto: “Mentre dormivo, mio padre mi è apparso in sogno, tutto vestito di bianco. Era cambiato. Mi ha detto: ‘Guardami, sono tutto puro. Grazie per aver svolto il lavoro per me nel tempio’”. Suo padre ha aggiunto: “Alzati e torna al tempio; tuo fratello sta aspettando di essere battezzato”.

La mia amica dice: “I miei antenati e coloro che sono morti attendono con ansia che venga svolto il loro lavoro”.

“Quanto a me”, afferma, “il tempio è un luogo di guarigione, apprendimento e riconoscimento dell’Espiazione di Gesù Cristo”.

Seconda esperienza. Un altro amico ha svolto diligentemente le sue ricerche di storia familiare. Voleva individuare il suo bisnonno.

Una mattina presto, il mio amico ha detto di aver sentito la presenza spirituale di un uomo nella sua stanza. L’uomo voleva essere trovato e conosciuto nella sua famiglia. Provava rimorso per un errore del quale ora si era pentito. L’uomo ha aiutato il mio amico a rendersi conto che non aveva alcun legame, a livello di DNA, con la persona che egli riteneva essere il suo bisnonno. “In altre parole”, ha detto il mio amico, “avevo scoperto il mio bisnonno e che non era la persona che i nostri registri di famiglia dicevano essere il nostro bisnonno”.

Chiariti i propri rapporti familiari, il mio amico ha affermato: “Mi sento libero, in pace. Sapere chi sono i miei familiari fa tutta la differenza”. Il mio amico ha osservato: “Un ramo curvo non significa che l’albero sia cattivo. Come veniamo in questo mondo è meno importante di chi siamo quando lo lasciamo”.

Le Sacre Scritture e le sacre esperienze di guarigione e pace personali, comprese quelle con coloro che sono vivi nel mondo degli spiriti, sottolineano cinque principi dottrinali.

Primo: un aspetto fondamentale del piano divino di redenzione e felicità è che Gesù Cristo, tramite la Sua Espiazione, promette di unire il nostro spirito e il nostro corpo “per non essere più divisi, per poter ricevere una pienezza di gioia”6.

Secondo: l’Espiazione — la riconciliazione in Cristo — avviene quando esercitiamo la fede e produciamo frutti degni del pentimento7, questo tanto nella mortalità quanto nell’immortalità. Le ordinanze del tempio di per sé non cambiano noi o coloro che sono nel mondo degli spiriti. Tuttavia, queste ordinanze divine rendono possibili alleanze santificanti con il Signore, le quali possono portare armonia con Lui e gli uni con gli altri.

La nostra gioia diventa completa quando sentiamo la grazia e il perdono di Gesù Cristo per noi. Quando ci offriamo reciprocamente il miracolo della Sua grazia e del Suo perdono, la misericordia che riceviamo e la misericordia che offriamo possono contribuire a rendere giuste le ingiustizie della vita.8

Terzo: Dio ci conosce e ci ama perfettamente. Non ci si può far beffe di Dio9 né Egli può essere ingannato. Con misericordia e giustizia perfette, Egli circonda l’umile e il penitente con le Sue braccia che danno sicurezza.

Nel Tempio di Kirtland, il profeta Joseph Smith vide in visione suo fratello Alvin salvato nel regno celeste. Il profeta Joseph si stupì, dato che Alvin era morto prima di ricevere l’ordinanza di salvezza del battesimo.10 Con nostro conforto, il Signore ne ha spiegato il motivo: Egli “[ci giudicherà] secondo le [nostre] opere, secondo i desideri del [nostro] cuore”11. La nostra anima attesta le nostre opere e i nostri desideri.

Siamo grati di sapere che i vivi e “i morti che si pentono saranno redenti tramite l’obbedienza alle ordinanze della casa di Dio”12 e tramite l’Espiazione di Cristo. Nel mondo degli spiriti, anche coloro che sono nel peccato e nella trasgressione hanno la possibilità di pentirsi.13

Al contrario, coloro che scelgono deliberatamente la malvagità, che procrastinano intenzionalmente il pentimento o che in qualsiasi modo premeditato o consapevole infrangono i comandamenti, programmando un facile pentimento, saranno giudicati da Dio e da un “chiaro ricordo di tutte le [loro] colpe”14. Non possiamo peccare consapevolmente il sabato aspettandoci poi il perdono automatico prendendo il sacramento la domenica. Ai missionari o ad altri che dicono che seguire lo Spirito significa non dover obbedire alle norme della missione o ai comandamenti dico: vi prego di ricordare che obbedire alle norme della missione e ai comandamenti invita lo Spirito. Nessuno di noi dovrebbe rimandare il pentimento. Le benedizioni del pentimento iniziano quando iniziamo a pentirci.

Quarto: il Signore ci dà l’opportunità divina di diventare più simili a Lui quando offriamo per procura le ordinanze di salvezza del tempio di cui altri hanno bisogno, ma che non possono celebrare da soli. Siamo resi più completi e perfetti15 quando diventiamo “liberatori […] sul monte Sion”16. Quando serviamo gli altri, il Santo Spirito di Promessa può ratificare le ordinanze e santificare sia il donatore sia il ricevente. Sia il donatore sia il ricevente possono stringere alleanze trasformatrici e renderle più profonde, ricevendo col tempo le benedizioni promesse ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe.

Infine, quinto: come insegna la Regola d’oro17, una simmetria santificante tra pentimento e perdono invita ognuno di noi a offrire agli altri ciò di cui noi stessi abbiamo bisogno e che desideriamo.

A volte, la nostra disponibilità a perdonare qualcun altro permette sia all’altra persona sia a noi di credere che possiamo pentirci ed essere perdonati. A volte, la disponibilità a pentirsi e la capacità di perdonare giungono in momenti diversi. Il nostro Salvatore è il nostro Mediatore presso Dio, ma Egli ci aiuta anche a riavvicinarci a noi stessi e gli uni agli altri a mano a mano che veniamo a Lui. Soprattutto quando il dolore e la sofferenza sono profondi, riparare i nostri rapporti e guarire il nostro cuore è difficile, forse impossibile per noi con le nostre forze. Il cielo, tuttavia, può darci forza e saggezza superiori alle nostre per sapere quando tenere duro e come lasciar andare.

Siamo meno soli quando ci rendiamo conto di non essere soli. Il nostro Salvatore capisce sempre.18 Con l’aiuto del nostro Salvatore, possiamo consegnare a Dio il nostro orgoglio, le nostre ferite, i nostri peccati. A prescindere da come possiamo sentirci all’inizio, veniamo sempre più sanati se confidiamo nel fatto che Egli risanerà i nostri rapporti.

Il Signore, che vede e comprende perfettamente, perdona chi vuole; noi (che siamo imperfetti) dobbiamo perdonare tutti. Quando veniamo al nostro Salvatore, ci concentriamo di meno su noi stessi. Giudichiamo di meno e perdoniamo di più. Confidare nei Suoi meriti, nella Sua misericordia e nella Sua grazia19 può liberarci dalle contese, dalla rabbia, dai maltrattamenti, dall’abbandono, dall’ingiustizia e dalle difficoltà fisiche e mentali che a volte derivano dall’avere un corpo fisico in un mondo mortale. Felici e per sempre non significa che ogni rapporto interpersonale sarà felice e per sempre. Tuttavia, mille anni millenari in cui Satana sarà legato20 possono darci il tempo necessario e modi sorprendenti per amare, comprendere e risolvere le cose mentre ci prepariamo per l’eternità.

Troviamo la socievolezza del cielo gli uni negli altri.21 L’opera e la gloria di Dio comprendono fare avverare il “felici e per sempre”.22 La vita eterna e l’Esaltazione consistono nel conoscere Dio e Gesù Cristo così che, tramite il potere divino, dove sono Loro saremo noi.23

Cari fratelli e sorelle, Dio nostro Padre Celeste e il Suo diletto Figlio vivono. Essi offrono pace, gioia e guarigione a ogni tribù e lingua, a ciascuno di noi. Il profeta del Signore sta mostrando la via. La rivelazione degli ultimi giorni continua. Prego che ci avvicineremo di più al nostro Salvatore nella santa casa del Signore e che Egli ci avvicini di più a Dio e gli uni agli altri, mentre leghiamo i nostri cuori in compassione, verità e misericordia cristiane in tutte le nostre generazioni, nel tempo e nell’eternità, felici e per sempre. In Gesù Cristo, questo è possibile; in Gesù Cristo, questo è vero. Di questo rendo testimonianza nel Suo santo nome, il nome di Gesù Cristo. Amen.