2020
Jeimy Sisto
Agosto 2020


Jeimy Sisto

Non mi aspettavo proprio di poter trovarmi qui, davanti ad un computer, senza nessuno che mi controllasse. Il silenzio della piccola città in cui mi trovo mi tiene occupata la mente a cercare di mettere insieme le idee per poter trasmettere agli altri almeno una piccola parte di quello che ho provato io.

Sembra passata un’eternità da quando ho perso quella chiamata dal mio Presidente di missione. Erano le 8 del mattino quando mi accorsi che mi aveva chiamato per quello che pensavo sarebbe stato un nuovo incarico che di certo non avrei voluto. Ma mi sbagliavo; lo richiamai e le parole che sentii mi ricordarono il male che si prova quando, leggendo un bel libro e girando la pagina ti tagli il dito.

Non è stato facile lasciare la bella Arizona dopo 13 mesi, faceva caldo, mamma mia se faceva caldo. Non ricordo di aver mai provato un caldo così in vita mia! Se dovessi descrivere l’Arizona in 3 parole direi deserto, cactus e caldo… tanto caldo!!! La mia missione non è stata una bella vacanza, ho sudato sia fisicamente che emotivamente, è stata dura, mi è mancata la mia famiglia ogni singolo giorno, soprattutto all’ inizio volevo tornare a casa ogni singolo giorno. Non capivo una singola parola di quello che mi dicevano, tanto che sorridevo e annuivo sperando non fosse una domanda… ovviamente non mi è andata sempre bene. È stato difficile dover fermare gente che mi passava vicino e cercare di non sembrare strana per quanto possibile. È stato ancora più difficile doversi svegliare alle 6:30 tutte le mattine e fare esercizio fisico (non sono atletica). È stato difficile cercare di capire di cosa le persone a cui stavamo insegnando avessero bisogno. La missione è un mix di un sacco di cose che sinceramente non mi aspettavo.

Ho avuto l’opportunità di conoscere tante persone che sono diventate i miei migliori amici, che ora non riesco a fare a meno di sentire almeno una volta al giorno. Ho potuto insegnare a persone che mai avrei pensato avrebbero anche solo sentito una sola parola da una strana sorella che non era neanche del posto con uno strano accento.

Ho imparato a non giudicare le persone e ad accettarle per quello che sono perché siamo tutti figli del nostro Padre Celeste, ho imparato a lavorare in unità, ad affidarci a Dio perché da soli non possiamo farcela, ad essere paziente (ci sto ancora lavorando), ho imparato quali sono le cose importanti. La mia missione è stata letteralmente una lezione di vita e ora sono una persona diversa non perché ho servito una missione ma grazie alle persone che ho conosciuto lì e grazie al rapporto personale che ho sviluppato con il mio Padre Celeste e il mio Salvatore Gesù Cristo.

Tornare a casa è stato strano. Rivedere la mia famiglia è stato strano e meraviglioso allo stesso tempo. Tornare in generale non è stato facile. Penso che non lo sia per nessuno. Ci sono vari sentimenti che se non si sa come domarli potrebbero sopraffarci.

È davvero facile poter cadere negli abissi del “non ho finito la mia missione, non ho fatto tutto quello che dovevo”, perché Satana è reale, Lui vuole farci sentire scoraggiati, vuole farci sentire un fallimento e questi sono i momenti più facili per lui per attaccarci e farci sentire in quel modo.

Ma voglio dirvi anche un’altra cosa, anche Dio e Gesù Cristo sono reali. Dio è letteralmente il nostro Padre Celeste che ci ama e Gesù Cristo è il nostro fratello maggiore che ha sofferto non solo per i nostri peccati ma anche per i dolori che avremmo sofferto qui sulla terra, per i dispiaceri, per le delusioni, per tutto quello che non sappiamo come superare altrimenti. So che posso superare tutto questo perché l’ho provato sulla mia pelle.

Essere tornata dalla missione mi ha fatto male, non posso negarlo, ma non è la fine, questo è solo l’inizio di una nuova esperienza e affronterò la vita con una prospettiva diversa grazie alle esperienze che ho avuto. La targhetta nera col tuo nome non definisce chi sei, non fa di te un missionario, quello che fa di te un missionario è cosa hai nel cuore. Condividere il vangelo richiede coraggio e una targhetta nel cuore!

Sono grata dell’opportunità che ho avuto di servire come missionaria in Arizona, quel posto ha parte del mio cuore e so che Dio ha un piano molto più grande di quello che noi abbiamo per noi stessi.