2011
Il Libro di Mormon: Rafforzare la fede ai nostri giorni
Ottobre 2011


Il Libro di Mormon

rafforzare la nostra fede in Gesù Cristo

Il Libro di Mormon invita noi e le nostre famiglie ad abbracciare la fede nel Signore Gesù Cristo, e contiene i principi che aiuteranno le nostre famiglie ad avere successo.

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Elder Neil L. Andersen

Il Libro di Mormon, redatto con gli insegnamenti dei profeti attraverso diversi secoli, fu scritto per un tempo futuro in cui la restaurazione delle chiavi del sacerdozio, insieme al grande raduno del casato d’Israele, avrebbe preparato il mondo per il ritorno del Salvatore sulla terra (vedere 2 Nefi 25; 27; 3 Nefi 21). Nefi descrisse questo sacro testo come “la voce di uno che grida dalla polvere” (2 Nefi 33:13). Moroni dichiarò: “Ecco, io vi parlo come se foste presenti, eppure non lo siete. Ma ecco, Gesù Cristo vi ha mostrati a me, e io conosco i vostri atti” (Mormon 8:35).

Il Libro di Mormon fu scritto per i nostri giorni e per i giorni che verranno. Nei primi 100 anni dopo la restaurazione furono stampate circa un milione di copie del Libro di Mormon in 15 lingue; un’impresa formidabile! Nei 50 anni successivi (dal 1930 al 1980) furono stampate più di 25 milioni di copie in 41 lingue. Da quel momento, 30 anni fa, sono state stampate altre 125 milioni di copie del Libro di Mormon, compresi i compendi, in 107 lingue. Man mano che il regno di Dio verrà portato ad ogni nazione, razza, lingua e popolo, l’influenza e l’impatto del Libro di Mormon continuerà a crescere.

Il frontespizio, scritto da Mormon, rivela gli scopi principali del libro. Il primo scopo riguarda in modo specifico i discendenti dei figli di Lehi. Lo scopo ultimo è di “convincere [tutti i popoli] che Gesù è il Cristo, l’Eterno Iddio” (frontespizio del Libro di Mormon).

Importante per i nostri giorni

Perché ai nostri giorni è così importante un altro testamento di Gesù Cristo? Perché mai il Signore ha portato alla luce un’altra testimonianza per rafforzare le possenti dichiarazioni contenute nella Bibbia?

Viviamo in un tempo diverso da tutti gli altri. Il progresso scientifico permette cure mediche, trasporti, comodità e vantaggi che le generazioni che ci hanno preceduto non potevano neanche immaginare. La terra è inondata di informazioni e tecnologia che permettono più lavoro di genealogia e la condivisione del vangelo, ma anche la proliferazione della pornografia, della violenza virtuale e di altri “mali e degli intenti che esistono ed esisteranno nel cuore dei cospiratori” (DeA 89:4). Nella maggior parte del mondo, viviamo in un tempo di forte attaccamento ai beni materiali.

Se non stiamo attenti, questa situazione può sviarci o indurci ad allontanarci da quei principi che sono veri ed eterni per tutte le generazioni.

Quando agli inizi degli anni ‘70 ero un missionario in Europa, iniziavamo buona parte delle lezioni parlando dell’apostasia, perché la divinità di Cristo era largamente accettata. Quando 20 anni dopo tornai in Europa come presidente di missione l’enfasi didattica era cambiata, perché il credo in Gesù come Figlio di Dio, che diede la vita per i nostri peccati e risorse il terzo giorno, era significativamente appassito.

Nel mondo di oggi gli arroganti ragionamenti di Korihor, l’anticristo, trovano orecchie pronte all’ascolto:

“Perché attendete un Cristo? Poiché nessun uomo può conoscere nulla di ciò che è a venire!

Ecco, queste cose che voi chiamate profezie… sono stolte tradizioni dei vostri padri…

“Non potete sapere di cose che non vedete…

“Ogni uomo prosper[a] secondo le sue inclinazioni, e… conquista secondo la sua forza” (Alma 30:13–15, 17).

Abbiamo bisogno di una fede salda e sicura nel Signore Gesù Cristo, e abbiamo bisogno di aiuto nel rafforzare le nostre famiglie per fare in modo che questa fede fluisca nel cuore dei nostri figli e dei nostri nipoti. La fede in Gesù Cristo, quando è saldamente ancorata alla nostra anima, porta alla vera conversione, e sulla sua scia vengono anche il pentimento, la trasformazione in discepoli sinceri, i miracoli, i doni spirituali e la rettitudine duratura. Questa è una parte importante della missione divina del Libro di Mormon.

Quand’ero un giovane missionario, ebbi un’interessante discussione con un sacerdote. Egli ci disse che non poteva accettare il Libro di Mormon perché parlava apertamente di Gesù Cristo e utilizzava il Suo nome e gli episodi della Sua vita molti secoli prima della Sua nascita. Trovava questa chiarezza atipica rispetto agli schemi dell’Antico Testamento, che invece alludeva al Salvatore in maniera più velata.

Per me è proprio nella chiarezza con cui si parla di Gesù Cristo che si trova il potere del Libro di Mormon. Naturalmente dobbiamo ricevere una testimonianza spirituale dell’origine divina del libro. Tuttavia, una volta che l’abbiamo ottenuta, gli scopi di Cristo, la realtà della Sua vita e della Sua resurrezione, e la chiarezza su ciò che è necessario fare per seguirLo e ottenere la vita eterna con Lui diventano per noi sorprendentemente tangibili.

La testimonianza di Gesù Cristo

La lettura e la riflessione sui grandi sermoni riguardanti Gesù Cristo che si trovano nel Libro di Mormon, insieme al potere dello Spirito Santo, portano una testimonianza certa della verità di questi. Mi piace sfogliare il Libro di Mormon per nutrirmi delle possenti dottrine di Cristo: la visione di Nefi dell’albero della vita, con l’angelo che chiede: “conosci tu la condiscendenza di Dio?” (1 Nefi 11:16); la testimonianza di Lehi che “la redenzione viene nel Santo Messia e tramite lui; poiché egli è pieno di grazia e di verità” (2 Nefi 2:6) e Giacobbe aggiunge che Egli è “il guardiano della porta… [e] non tiene là alcun servitore” (2 Nefi 9:41).

Poi seguiamo re Beniamino che ci insegna le qualità di un discepolo dichiarando con profondità che “non sarà dato alcun altro nome, né alcun altro modo né mezzo per cui la salvezza possa giungere ai figlioli degli uomini, se non nel nome e tramite il nome di Cristo” (Mosia 3:17).

Presto ci troviamo con Abinadi in procinto di dare la propria vita per ciò in cui crede:

“Ma vi è una resurrezione, e perciò la tomba non ha la vittoria, e il pungiglione della morte è annullato in Cristo.

Egli è la luce e la vita del mondo; sì, una luce che è infinita, che non può mai essere oscurata” (Mosia 16:8–9).

Alma ci parla delle stupende dottrine dell’espiazione, della giustizia e della misericordia nella vita: “Il piano della misericordia non avrebbe potuto essere realizzato, a meno che non fosse compiuta un’espiazione; perciò Dio stesso espia per i peccati del mondo, per realizzare il piano della misericordia, per placare le richieste della giustizia, affinché Dio possa essere un Dio perfetto e giusto, e anche un Dio misericordioso” (Alma 42:15).

In seguito arriviamo alla meravigliosa visita del Salvatore ai discendenti di Lehi. Anche noi possiamo sentire il Suo amore e la Sua compassione, e ascoltare i Suoi insegnamenti e la Sua testimonianza:

“Questo è il Vangelo che vi ho dato—che sono venuto nel mondo per fare la volontà del Padre mio. …

E mio Padre mi ha mandato, affinché fossi innalzato sulla croce; e… potessi attirare tutti gli uomini a me, affinché, come io sono stato innalzato dagli uomini, così siano gli uomini innalzati dal Padre, per stare davanti a me, per essere giudicati dalle loro opere, siano esse buone o siano esse cattive” (3 Nefi 27:13–14).

Infine troviamo gli inviti conclusivi di Mormon e Moroni: “Sappiate che dovete… pentirvi di tutti i vostri peccati e delle vostre iniquità, e credere in Gesù Cristo, che egli è il figlio di Dio” (Mormon 7:5). “Sì, venite a Cristo, e siate perfetti in Lui, e rifuggite da ogni empietà; e se rifuggite da ogni empietà e amate Dio con tutta la vostra forza, mente e facoltà, allora la sua grazia vi sarà sufficiente, cosicché mediante la sua grazia possiate essere perfetti in Cristo” (Moroni 10:32).

Un racconto incentrato sulla famiglia

Questa testimonianza convincente e spiritualmente possente del fatto che Gesù Cristo è veramente il Messia promesso, l’Unto, il Figlio di Dio, mandato in terra per fare avverare la resurrezione di tutti gli uomini e la purificazione spirituale di coloro che si pentiranno e Lo seguiranno, è incentrata sulla storia di alcune famiglie.

Il Libro di Mormon comincia con una famiglia composta da un padre, da una madre e da figli e figlie che ascoltano la rivelazione del loro padre-profeta che dice loro di lasciarsi alle spalle i beni materiali per seguire il consiglio del Signore. Le storie del libro sono piene di genitori che cercano di instillare nei propri figli la promessa e la speranza di Gesù Cristo. Una volta estrassi le pagine che contenevano dei consigli specifici di alcuni padri ai propri figli: erano 52! Nel Libro di Mormon vediamo che i genitori insegnavano la fede in Cristo e l’obbedienza ai comandamenti di Dio sia ai figli che erano obbedienti sin dall’infanzia, sia a quelli che ancora dovevano trovare la propria strada, e questo a volte nella stessa famiglia. Questa è una lezione per i nostri giorni, per i nostri figli e le nostre famiglie.

Come spesso avveniva negli scritti antichi, il ruolo specifico delle donne e delle figlie non viene per larga parte menzionato. Ma se guardiamo oltre ciò che è ovvio, possiamo vedere la loro influenza duratura ed eterna. Facciamo tesoro dei preziosi stralci che parlano delle donne e delle madri, come quelli in cui i sentimenti di queste vengono descritti come “tenerissimi, casti e delicati dinanzi a Dio” (Giacobbe 2:7) o come quando Helaman descrive la bontà del suo esercito di giovani facendo riferimento alle loro rette madri:

“Obbedivano e prestavano attenzione ad eseguire scrupolosamente ogni parola di comando; sì, e fu fatto loro proprio secondo la loro fede; e io ricordai le parole che mi dissero essere state loro insegnate dalle loro madri …

Ora, questa era la fede di coloro di cui ho parlato; essi sono giovani e la loro mente è salda, e ripongono costantemente la loro fiducia in Dio. …

… Le loro madri avevano loro insegnato che, se non avessero dubitato, Dio li avrebbe liberati.

E mi rammentarono le parole delle loro madri, dicendo: Noi non dubitiamo che le nostre madri lo sapevano” (Alma 57:21, 27; 56:47–48).

Per aiutarvi ad applicare gli insegnamenti del Libro di Mormon alla vostra famiglia, vi invito a riflettere sulle seguenti domande:

  • Quali passi del Libro di Mormon ci insegnano che i figli hanno bisogno di vedere integrità e rettitudine nella fede dei loro genitori?

  • Nel Libro di Mormon, quali sono i consigli che i padri danno ai figli che vorremmo condividere con i nostri figli?

  • Che cosa impariamo riguardo agli sforzi che compiamo coi figli che non sono obbedienti?

  • Nel Libro di Mormon, in che modo i genitori condividono coi propri figli le proprie convinzioni più profonde?

  • Cosa apprendiamo del modo in cui la fede viene tramandata da una generazione all’altra?

La fede in Gesù Cristo è la cosa più importante che possiamo condividere con gli altri. Ciò porta una maggiore comprensione delle sfide della vita, felicità in mezzo alle difficoltà e vita eterna nel mondo a venire.

Nel mondo, ci sono molte influenze che allontanano noi e le nostre famiglie da questa fede vitale. Il Libro di Mormon invita noi e le nostre famiglie ad abbracciare la fede nel Signore Gesù Cristo, e contiene i principi che aiuteranno le nostre famiglie ad avere successo.

Attesto che il Libro di Mormon è vero e che l’angelo Moroni, sotto la guida del Signore Gesù Cristo, lo consegnò realmente al profeta Joseph Smith. Esso è per i nostri giorni, per i nostri figli e per i nostri nipoti. Se lo apriremo ogni giorno con fede, vi prometto che lo Spirito del Signore sarà su di noi e che le nostre famiglie saranno benedette per sempre.

La visione di Nefi

La testimonianza di Lehi

Il sermone di re Beniamino

La testimonianza di Abinadi

L’apparizione di Gesù Cristo

Gli inviti finali di Mormon e Moroni

L’immagine di Cristo, di Heinrich Hofmann, per gentile concessione di C. Harrison Conroy Co., Inc.

KORIHOR AFFRONTA ALMA, di Robert T. Barrett

La visione di Nefi, di Clark Kelley Price; particolare dell’opera Liahona, di Arnold Friberg © 1951 IRI; Il discorso di re Beniamino, di Jeremy Winborg, è vietata la riproduzione; particolare dell’opera Abinadi davanti a re Noé di Arnold Freiberg © 1951; Che possiate sempre ricordarvi di me, di Gary Kapp © 1998, è vietata la riproduzione; Mormon saluta una nazione che fu grande, di Arnold Friberg © 1951 IRI

Lehi e il suo popolo arrivano nella terra promessa, di Arnold Friberg