2006
Le sacre responsabilità dei genitori
Marzo 2006


Le sacre responsabilità dei genitori

Ciò che facciamo e insegnamo nelle nostre case è importante. Utilizzando come testo principale il proclama sulla famiglia, vorrei parlarvi di cinque concetti che vi aiuteranno a garantire la felicità e la sicurezza in famiglia.

Come membro del Quorum dei Dodici Apostoli, ho partecipato al processo di stesura de «La Famiglia: Un Proclama al Mondo». È stata un’esperienza straordinaria per tutti noi. Come dirigenti della Chiesa, quando viaggiamo nel mondo, osserviamo come vanno le cose, sia nella Chiesa che al di fuori di essa. Eravamo preoccupati per la maggior parte delle cose che vedevamo. Potevamo osservare come le persone nel mondo vogliano definire la famiglia in modi contrari al piano eterno che Dio ha stabilito per la felicità dei Suoi figli.

In mezzo a tutto quello che stava succedendo nel mondo riguardo a questo argomento, la Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli videro l’importanza di dichiarare al mondo il vero ruolo rivelato della famiglia nel piano eterno di Dio. Lavorammo insieme, grazie al sistema divinamente ispirato dei consigli che opera anche ai più alti livelli della Chiesa, per scrivere un proclama che avrebbe mostrato la posizione del Signore sulla famiglia tanto chiaramente da non poter essere fraintesa.

Siccome il proclama venne pubblicato 10 anni fa, il tempo ha ampiamente dimostrato il suo profetico contenuto. Come chiesa siamo concentrati più che mai nel sostenere e rafforzare la famiglia. Purtroppo in tutto il mondo la famiglia continua ad essere attaccata senza tregua. Basta solo leggere il giornale o accendere il televisore per vedere quanto aperta e immorale sia la guerra intrapresa contro la famiglia. I sessi vengono confusi e i ruoli di entrambi sono rifiutati. Viene favorito il matrimonio fra persone dello stesso sesso, in netta opposizione ad uno dei propositi fondamentali di Dio: che i Suoi figli possano provare la vita terrena.

La famiglia non è soltanto l’unità fondamentale della società, essa è l’unità fondamentale dell’eternità. Vivevamo come figli e figlie di spirito del Padre celeste prima di questa esistenza mortale. Nel grande consiglio di famiglia della pre-esistenza, fu presentato il piano del nostro Padre celeste per l’eterna felicità e pace dei Suoi figli. Comprendemmo che saremmo venuti su questa terra per vivere come famiglie, e che mediante l’autorità di suggellamento del Sacerdozio di Melchisedec, avremmo potuto vivere come famiglie per il resto dell’eternità.

È allarmante vedere quanto intensamente e apertamente la famiglia sia attaccata nella società di oggi. Il proclama è molto chiaro:

«Noi proclamiamo che il comandamento dato da Dio ai Suoi figli di moltiplicarsi e riempire la terra è sempre valido. Dichiariamo inoltre che Dio ha comandato che i sacri poteri della procreazione devono essere usati soltanto tra l’uomo e la donna che sono legittimamente sposati come marito e moglie…

I figli hanno il diritto di nascere entro il vincolo del matrimonio e di essere allevati da un padre e da una madre che rispettano i voti nuziali con assoluta fedeltà. La felicità nella vita familiare è meglio conseguibile quando è basata sugli insegnamenti del Signore Gesù Cristo».1

Dobbiamo rimanere saldi, fratelli e sorelle, in questi tempi in cui l’avversario sta usando stili di vita diversi nel tentativo di sostituire il matrimonio tra un uomo e una donna. Sarebbe bene per tutte le persone del mondo leggere l’intero testo del proclama.

Gli attacchi dell’avversario alla famiglia

Gli attacchi alla famiglia colpiscono anche il valore della vita, in particolare la vita di chi non è ancora nato. La vita viene fatta sembrare insignificante e in balia dei continui cambiamenti di idee dovuti alla convenienza e a ciò che è politicamente corretto. Troverete preoccupante, quanto me, che tra il 1950 e 1997, approssimativamente 46 paesi industrializzati e 9 nazioni in via di sviluppo hanno legalizzato o eliminato la maggior parte delle restrizioni riguardo all’aborto. Ogni anno si stimano 46 milioni di aborti nel mondo. Infatti, si calcola che un quarto di tutte le gravidanze termina con un aborto.

Fin troppe persone vedono il matrimonio solo come una semplice «relazione di coppia» necessaria per soddisfare i bisogni emotivi dell’età adulta, invece di vederla come un’istituzione per allevare i figli. I figli sono considerati più una scelta che una benedizione. Ogni anno circa un milione di bambini passa attraverso il divorzio dei genitori e le conseguenze che porta, e circa un terzo dei bambini in America nasce al di fuori del vincolo matrimoniale. Quasi ogni tendenza indica che ci stiamo allontanando sempre di più dal piano che Dio ha per i Suoi figli. La famiglia, una volta considerata la pietra angolare della società, sta ora perdendo il suo ruolo essenziale.

Se ci si ferma un attimo a pensare, da un punto di vista diabolico, combattere contro la famiglia ha senso. Se Satana vuole arrestare l’opera del Signore, non avvelenerà certo le scorte di burro di arachidi di tutto il mondo, mettendo in ginocchio il sistema missionario della Chiesa. Non manderà nemmeno un’epidemia di laringite per annientare il Coro del Tabernacolo Mormone. Non legifererà nemmeno contro la gelatina o lo stufato. Se Satana vuole veramente arrestare l’opera del Signore, cercherà di confondere i generi sessuali e di attaccare il piano di Dio per i Suoi figli. Egli si adopera per causare discordia tra un padre e una madre. Incita i figli ad essere disobbedienti ai loro genitori. Rende fastidiosa la serata familiare e la preghiera familiare. Fa vedere lo studio delle Scritture in famiglia come qualcosa di impossibile da fare. Questo è tutto quello che serve a Satana, perché sa che la via più sicura ed efficace per arrestare l’opera del Signore è di diminuire l’efficacia della famiglia e la santità della casa.

Notate cosa succede quando ci riesce. Le coppie scontente del loro matrimonio tendono a non impartire l’istruzione evangelica appropriata nella casa. Nello stesso modo sono meno impegnati a seguire i principi del Vangelo nella loro vita. Alcuni si allontanano dalla Chiesa. L’apatia può sopraffare anche i membri attivi, tenendoli lontani dal tempio e indebolendo la loro capacità di essere bravi dirigenti e insegnanti, così che innumerevoli vite non vengono influenzate e il lavoro del Signore è rallentato. E Internet, quando non è usato correttamente, ha una cattiva influenza nell’ambiente familiare. Così sappiamo, senza dubbio, che Lucifero è il nemico della famiglia!

Garantire famiglie felici e sicure

Ciò che facciamo e insegnamo nelle nostre case è importante. Utilizzando come testo principale il proclama sulla famiglia, vorrei parlarvi di cinque concetti che vi aiuteranno a garantire la felicità e la sicurezza in famiglia.

1. Società complete ed eguali. Gli uomini e le donne che si uniscono in matrimonio devono lavorare insieme in completa società. Tuttavia, una società completa ed eguale tra l’uomo e la donna non significa che i ruoli svolti dai due sessi siano gli stessi nel grande disegno di Dio per i Suoi figli. Come troviamo chiaramente scritto nel proclama, a uomini e donne, benché spiritualmente eguali, sono affidati ruoli diversi ma di pari importanza. Questi ruoli sono il complemento l’uno dell’altro. Agli uomini è dato l’incarico di officiare nelle sacre ordinanze del sacerdozio. Alle donne, Dio dà la responsabilità di conferire e nutrire la vita terrena, compreso il fatto di fornire corpi fisici per i figli di spirito di Dio e di guidare questi figli verso una conoscenza delle verità del vangelo. Queste responsabilità, egualmente sacre ed importanti, non prevedono false idee come la dominazione o la sottomissione. Ogni responsabilità è essenziale per il progresso spirituale di tutti i membri della famiglia, per i genitori come pure per i figli.

I doveri familiari devono essere intesi in termini di obblighi e responsabilità—e in termini di amore, servizio, e dipendenza reciproca. Gli uomini che cercano di dominare le loro mogli, che cercano di eserci- tare un dominio ingiusto senza nessun riguardo ai consigli della propria sposa e alla sua sensibilità, non capiscono che tale comportamento è contrario alla volontà di Dio.

2. Padri. Il proclama afferma: «I padri devono presiedere alle loro famiglie con amore e rettitudine e hanno il dovere di provvedere alle necessità di vita e alla protezione delle loro famiglie». Essi insegnano il Vangelo alle loro famiglie e le guidano con gentilezza, seguendo il consiglio contenuto nella sezione 121 di Dottrina e Alleanze (vedere vv. 34–36).

I padri amministrano le ordinanze del sacerdozio e impartiscono benedizioni del sacerdozio, come le benedizioni paterne ai propri figli. Pregano per e con i membri della famiglia, insieme e individualmente. Danno un esempio di rispetto e amore per la loro compagna eterna e madre dei loro figli. In tutto questo essi seguono l’esempio del Salvatore e si sforzano di essere degni del Suo nome e della Sua benedizione. I padri dovrebbero cercare costantemente la guida dello Spirito Santo in modo da poter sapere che cosa fare, cosa dire, come pure cosa non fare e cosa non dire. Servono la famiglia e la Chiesa con uno spirito di amore ed entusiasmo, preparando con l’esempio i membri della famiglia a servire, in particolare preparando i figli a servire come degni missionari.

Dio e i Suoi profeti non si aspettano solo che i padri provvedano alle loro famiglie ma anche che le proteggano. Pericoli di ogni genere abbondano nel mondo nel quale viviamo. La protezione fisica contro minacce naturali o umane è importante. Anche i pericoli morali ci circondano, e sono di fronte ai nostri figli fin dall’infanzia. I padri hanno un ruolo essenziale nel proteggere i figli contro tali trappole.

Sappiamo che il ruolo del padre non si esaurisce con il presiedere, provvedere, e proteggere i membri della famiglia. Ogni giorno, i padri possono e dovrebbero aiutare a fornire l’educazione essenziale e rafforzare i legami familiari nutrendoli, giocando con loro, raccontando loro storie, amandoli, e svolgendo tutte le altre attività che formano la vita familiare.

3. Madri. Il proclama ci insegna che «la principale responsabilità delle madri è quella di educare i figli». Col termine educare ci si riferisce al modo di comportarsi dei genitori come la cordialità, il sostegno, il legame, l’attaccamento, riconoscendo le abilità uniche di ciascun figlio e rispondendo ai loro bisogni. L’educazione di per sé è più importante nello sviluppo di un bambino di qualsiasi altro metodo particolare o tecnica per crescere i figli. Inutile dire che l’educazione dei figli è meglio conseguibile in un contesto familiare stabile e sicuro.

L’amorevole educazione impartita dalla madre suscita nei figli, fin dai loro primi giorni di vita sulla terra, un risveglio dei ricordi di amore e bontà che provavano durante la loro esistenza pre-terrena. Siccome le nostre madri ci amano, impariamo, o meglio ci ricordiamo, che anche Dio ci ama.

Oggi c’è una forte pressione, nel nostro mondo materialistico, per poter avere e spendere più soldi. Sfortunatamente, questo spinge madri sposate a lavorare fuori casa per poter avere una seconda entrata. Quando mariti, mogli, e figli riconoscono la differenza tra necessità di base e desideri materiali, alleggeriscono il peso finanziario familiare e aiutano le madri a rimanere a casa. Le decisioni in merito al lavorare fuori casa sono difficili e devono essere prese tramite la preghiera e tenendo sempre in mente il consiglio dei profeti viventi riguardo a questa questione complicata.

Il presidente Gordon B. Hinckley, con il suo consueto spirito sensibile e amorevole, ci dà questo saggio consiglio:

«Mi rendo conto… che vi sono alcune donne, e in effetti sono diventate molte, che devono lavorare per provvedere alle necessità dei loro figli. Io vi dico: fate del vostro meglio. Spero che se lavorate a tempo pieno lo facciate per provvedere alle cose necessarie per vivere, non semplicemente perché desiderate una casa più lussuosa, automobili più costose, e altri beni superflui. Il lavoro più importante che una donna sarà mai chiamata a fare è quello di nutrire, istruire, edificare, incoraggiare, e allevare i figli nella rettitudine e nella verità. Nessuno può prendere adeguatamente il suo posto.

È praticamente impossibile fare la donna di casa a tempo pieno e lavorare a tempo pieno. So che alcune di voi lottano perché devono prendere una decisione in tal senso. Ripeto: fate del vostro meglio».2

Non si finisce mai di prendersi cura di figli piccoli, dipendenti e che richiedono molta attenzione e spesso diventa una cosa snervante. Le madri non devono fare l’errore di credere che la «qualità» del tempo possa sostituire la «quantità» del tempo passato con i figli. La qualità è in diretta funzione della quantità; e le madri, per poter educare correttamente i propri figli, devono provvedere ad entrambe. Per poterlo fare è necessaria un’attenzione costante e un continuo adattamento ai bisogni, in conflitto tra loro, dei figli. È un lavoro difficile, non c’è nessun dubbio su questo.

Il presidente James E. Faust, secondo consigliere nella Prima Presidenza, ci ha dato un consiglio molto saggio:

«Le donne oggi sono incoraggiate da alcuni a volere tutto—generalmente tutto contemporaneamente: denaro, viaggi, matrimonio, maternità e carriera nel mondo…

Come sappiamo, fare ogni cosa nel giusto ordine, ossia svolgere questi ruoli uno alla volta e in tempi diversi, non è sempre possibile, ma alla donna è data la possibilità di fare bene ogni cosa a proprio tempo e di assolvere una grande varietà di ruoli nella sua vita. Una donna… può dedicarsi a più di una occupazione nelle varie stagioni della vita. Non ha bisogno di fare tutto subito cercando di raggiungere tutti i suoi obiettivi nello stesso momento».3

4. Principi matrimoniali e familiari. Dal proclama impariamo che «il successo del matrimonio e della famiglia è fondato e mantenuto sui principi della fede, della preghiera, del pentimento, del perdono, del rispetto, dell’amore, della compassione, del lavoro e delle sane attività ricreative». I genitori dovrebbero lavorare insieme per creare legami amorevoli ed eterni con i loro figli. Rimproveri e punizioni sono a volte necessari, ma devono essere fatti con tatto, persuasione, con un sovrappiù di amore affinché il figlio non consideri il genitore come un nemico (vedere DeA 121:43).4

Può essere altrettanto distruttivo il fatto che i genitori siano troppo permissivi e indulgenti nei confronti dei loro figli, lasciandoli agire come vogliono. I genitori devono porre dei limiti a seconda dell’importanza della situazione in cui si trovano e del carattere e maturità del figlio. Devono inoltre aiutare i figli a capire il perché delle regole, e poi avere sempre un atteggiamento adeguato quando le regole vengono infrante. È ugualmente importante lodare un comportamento corretto. Sarà una sfida alla vostra creatività e pazienza per mantenere questo equilibrio, ma la ricompensa sarà grande. I figli che comprendono i loro limiti attraverso la diligenza nel seguire le regole importanti, avranno più possibilità di avere successo a scuola, avranno più autocontrollo e saranno più disposti a sottomettersi alle leggi del paese.5

I genitori devono concedere la possibilità di scelta ai figli ed essere pronti a modificare in modo appropriato alcune regole, preparandoli così ad affrontare varie situazioni nel mondo reale.6 Per farlo i genitori devono ascoltare, ascoltare veramente, quello che dicono i figli. Devono conoscere ciò che è importante per ogni figlio. Imparai questa lezione anni fa da una delle nostre figlie. Aveva solo quattro o cinque anni a quel tempo. Venne in camera, tutta contenta. Stavo leggendo il giornale, e lei aveva in mente qualcosa da dire che era molto importante ai suoi occhi. E io rispondevo, «Sì, sì uh-huh, uh-huh». Improvvisamente prese il giornale con le sue due piccole mani e lo gettò per terra. Prese il mio viso tra le sue mani in modo da potermi guardare dritto negli occhi. Questa fu una lezione insegnata da una bambina di quattro o cinque anni a suo padre. «Papà, tu non mi stai ascoltando». E aveva ragione.

5. Consigli di famiglia. Come potreste aspettarvi di sentirmi dire, uno degli strumenti migliori che abbiamo come genitori è il consiglio di famiglia. Non posso sottolineare abbastanza l’importanza che esso ricopre nell’aiutare a capire e analizzare le difficoltà. Quando i membri di una famiglia cominciarono a percepire un sentimento inconsueto di contesa che invadeva la loro casa, convocarono un consiglio di famiglia per discutere della situazione. Il padre e poi la madre spiegarono ai loro figli ciò che avevano notato e chiesero a ciascuno di loro come si sentivano in merito all’argomento. La madre e il padre si resero conto che siccome i due figli più grandi avevano lasciato casa, uno per sposarsi e l’altro per andare all’università, un ingiusto peso di responsabilità era stato posto involontariamente sui due figli più grandi rimasti a casa, che diventarono così pieni di risentimento. Discutendone insieme e ascoltando come i figli si sentivano in merito, la famiglia distribuì in modo più equilibrato le responsabilità tra i figli, risolvendo così la maggior parte delle frustrazioni e tensioni nella casa.7

Mi rendo conto che vi sono tanti tipi di consigli di famiglia quante sono le famiglie. I consigli di famiglia possono consistere di un genitore e un figlio, di due genitori e tanti figli, o solo dei due genitori, o solamente dei figli, e così via. Indifferentemente dalla grandezza o composizione del consiglio di famiglia, ciò che conta veramente è l’essere motivati da uno spirito d’amore, avere un’atmosfera che incoraggi una discussione libera e aperta, e la disponibilità ad ascoltare ciò che viene detto da ogni membro del consiglio, così come pure i suggerimenti dello Spirito Santo.8

Superare le contese

Se qualcuno di voi ha delle contese nella propria casa, potete cambiare questa situazione. Parlate con la vostra famiglia. Chiedete il loro aiuto. Dite loro che non volete più avere uno spirito di contesa nella casa e discutete con ogni membro della famiglia per capire cosa potete fare per evitarlo. Il presidente Marion G. Romney (1897–1988), primo consigliere della Prima Presidenza, insegnò:

«Sono certo che se nelle nostre case i genitori leggono devotamente e regolarmente il Libro di Mormon, sia da soli che insieme ai loro figli, lo spirito di questo grande libro arriverà ad impregnare le nostre dimore e coloro che vi abitano. Lo spirito della riverenza crescerà. Il rispetto reciproco e la considerazione l’uno per l’altro diventeranno più profondi. Lo spirito di contesa se ne allontanerà».9

Ricordate anche che c’è un grande potere nella preghiera. Incoraggio fortemente la preghiera personale e familiare, che sono molto importanti per formare famiglie forti. Ma voglio sottolineare anche qualcos’altro. Mi chiedo se molti di voi genitori, coppie, avete dimenticato il momento essenziale dell’inginocchiarsi insieme alla fine della giornata, giusto voi due, tenendovi per mano, per dire la vostra preghiera. Se ciò non è più parte della vostra routine quotidiana, vorrei suggerirvi di inserirla di nuovo, cominciando stasera!

Ai genitori di tutto il mondo, il mio consiglio è semplice: Prendete una copia de «La Famiglia: Un Proclama al Mondo». Leggetela e sforzatevi di allineare il vostro matrimonio e la vostra famiglia ai suoi consigli ispirati e rivelati dal Signore. Poi fate del vostro meglio e agite nel modo migliore che potete. Dio vi rafforzerà al di là delle vostre capacità se vi sforzerete quotidianamente ad adempiere alla più sacra responsabilità di questa vita terrena che Egli dà ai Suoi figli. Date ascolto alla voce dello Spirito e al consiglio dei profeti viventi. Siate di buon animo. Dio non vi ha mandato qui sulla terra per fallire, e i vostri sforzi come genitori non saranno considerati fallimenti a meno che vi arrendiate.

Possa il nostro Padre celeste benedire ciascuno di voi. Dio vive. Siamo i Suoi figli. Gesù Cristo è il nostro Signore e Salvatore. Essi ci amano e vogliono che siamo fedeli e felici.

Discorso tratto dal devozionale della Settimana dell’Educazione, tenuto il 19 agosto 2003 presso la Brigham Young University.

Note

  1. «La Famiglia: Un Proclama al mondo», Liahona, ottobre 2004, 49.

  2. «Le donne della Chiesa», La Stella, gennaio 1997, 77.

  3. «A Message to My Granddaughters: Becoming ‹Great Women›», Ensign, settembre 1986, 18–19.

  4. Vedere Craig H. Hart, «Three Essential Parenting Principles», BYU Magazine, primavera 2003, 58.

  5. Vedere «Three Essential Parenting Principles», 59.

  6. Vedere «Three Essential Parenting Principles», 59.

  7. Vedere M. Russell Ballard, Counseling with Our Councils (1997), 154.

  8. Vedere Counseling with Our Councils, 157.

  9. «Il Libro di Mormon», La Stella, ottobre 1980, 123.