Risorse per la famiglia
Come affrontare le difficoltà nel matrimonio


Lezione 4

Come affrontare le difficoltà nel matrimonio

Obiettivo

Aiutare gli studenti a capire che marito e moglie devono impegnarsi insieme per affrontare le difficoltà e che possono scegliere di reagire con pazienza e amore invece che con frustrazione e ira.

Preparazione

  1. Ripassa i principi enunciati alla sezione «Le tue responsabilità come insegnante» (pagg. ix–xi). Pensa a come mettere in pratica questi principi nella tua preparazione ad insegnare.

  2. Leggi i titoli evidenziati di ogni lezione, che indicano le dottrine e i principi in essa contenuti. Come parte della tua preparazione, medita su questi principi e dottrine durante la settimana, e cerca la guida dello Spirito per decidere a cosa dare risalto per soddisfare i bisogni dei tuoi studenti.

  3. Studia i passi delle Scritture pagin 20–21 in modo da essere pronto ad affrontare una discussione su di essi.

  4. Se hai a disposizione il Manuale ausiliario per la serata familiare (31106 160), studia «Come risolvere i disaccordi nel matrimonio» a pagina 278. Puoi far riferimento a questa sezione durante la lezione.

Suggerimenti per sviluppare le lezione

Tutte le coppie sposate incontrano delle difficoltà.

Narra la seguente storia raccontata dall’anziano Bruce C. Hafen, membro dei Settanta:

«Una sposa il giorno delle nozze tirò un sospiro di sollievo: ‹Mamma, sono arrivata alla fine di tutte le mie preoccupazioni›. ‹Già›, rispose la madre, ‹ma è davvero la fine o l’inizio?›» (La Stella, gennaio 1997, 27).

• Quali sono alcuni dei problemi o delle difficoltà che può avere una coppia sposata? (Puoi scrivere le risposte degli studenti alla lavagna. Le risposte possono includere quanto sotto indicato).

  1. Disaccordi

  2. Egoismo

  3. Sentimenti feriti

  4. Cattiva salute

  5. Impossibilità di avere figli

  6. Invecchiamento

  7. Membri della famiglia con delle infermità

  8. Ricerca di una soddisfazione personale quando tutti i figli hanno lasciato la casa

  9. Morte delle persone care

  10. Problemi finanziari

  11. Figli ribelli

  12. Calamità naturali

Sottolinea che alcuni problemi sono il risultato di difficoltà nell’ambito del matrimonio. Altri fanno parte della vita.

Marito e moglie possono affrontare qualsiasi difficoltà se considerano il matrimonio un rapporto basato su un’alleanza.

Spiega che le coppie sposate reagiscono ai problemi in modo diverso a seconda di come considerano il loro rapporto. Scrivi alla lavagna le parole contratto e alleanza.

Spiega che un contratto è un accordo scritto tra due o più parti. È cautelato dalle leggi del paese. Un’alleanza è simile a un contratto ma è qualcosa di molto più ampio. La parola alleanza a volte si riferisce a un accordo tra diverse persone, ma nel contesto del Vangelo si riferisce ad un accordo tra noi e il Signore. In un’alleanza, il Signore stabilisce le condizioni e noi promettiamo di osservarle (vedere Guida alle Scritture, «Alleanza», 5). Quando manteniamo la nostra promessa, il Signore è vincolato a mantenere le Sue (vedere DeA 82:10).

Spiega che molte persone nella società odierna considerano il matrimonio niente di più che un contratto. Chiedi agli studenti di pensare la risposta alle seguenti domande senza dirla ad alta voce:

• Quando sorgono dei problemi nel matrimonio, cosa potrebbero fare il marito e la moglie che considerano il loro rapporto un semplice contratto? Cosa potrebbero fare se considerano il loro rapporto un’alleanza?

L’anziano Bruce C. Hafen, membro dei Settanta, ha detto: «Quando arrivano le difficoltà le parti di un matrimonio per contratto cercano la felicità altrove per godere certi benefici e rimarranno sposati soltanto sino a quando avranno ricevuto quello che era contemplato nel contratto. Quando arrivano le diffi- coltà per il matrimonio nell’alleanza, marito e moglie si adoperano insieme per superarle… Gli sposi legati da un contratto danno ognuno il cinquanta per cento; gli sposi legati dall’alleanza danno ognuno il cento per cento. Il matrimonio è per sua natura un’alleanza, non semplicemente un contratto privato che si può disdire a piacimento» (La Stella, gennaio 1997, 27).

Quando sorgono le difficoltà, possiamo scegliere di affrontarle con pazienza e amore invece che con frustrazione e collera.

Spiega che anche se marito e moglie non possono evitare alcune difficoltà, possono scegliere il modo in cui affrontarle. L’anziano Lynn G. Robbins, membro dei Settanta, ha spiegato: «Nessuno ci fa arrabbiare. Gli altri non possono farci arrabbiare. Non c’è nessuna forza che ci obblighi a farlo. Arrabbiarsi è una scelta consapevole, una decisione; perciò possiamo scegliere di non adirarci. Spetta a noi scegliere!» (La Stella, luglio 1998, 83–84).

Sottolinea che il Padre celeste ci ha dato il libro arbitrio—il potere di scegliere e agire da noi stessi. Possiamo esercitare il nostro libero arbitrio scegliendo di essere pazienti e affettuosi quando arrivano le difficoltà.

Invita gli studenti a leggere a turno i seguenti passi di Scritture. Mentre leggono, incoraggiali a parlare dei modi in cui queste Scritture possono applicarsi al marito e alla moglie che affrontano le difficoltà del matrimonio nella vita di tutti i giorni.

  • Mosia 18:21

  • 1 Giovanni 4:18

  • 1 Pietro 4:8 (TJS)

  • Giovanni 13:34–35

  • Giovanni 16:33

  • 2 Nefi 31:20

  • Dottrina e Alleanze 24:8

  • Alma 38:12

  • 3 Nefi 11:29–30

  • Giacomo 1:19–20

  • Mosia 3:19

• Quando sentiamo che stiamo per adirarci o avvertiamo un senso di frustrazione, cosa possiamo fare per superare questi sentimenti? (Le risposte possono includere quelle di seguito riportate).

  1. Allontanarci da quella situazione fino a quando non ci siamo calmati.

  2. Pregare per avere aiuto e guida.

  3. Se si è in disaccordo, prendere tempo per analizzare le motivazioni e i sentimenti dell’altro.

  4. Cercare aiuto presso i dirigenti locali della Chiesa e, se necessario, da specialisti le cui opinioni e tecniche sono in armonia con gli insegnamenti della Chiesa.

Per dimostrare come marito e moglie possono scegliere il modo in cui reagire alle sfide, leggi la storia seguente. Spiega che è un esempio dei piccoli problemi quotidiani che capitano nel matrimonio.

«Era uno di quei giorni in cui nulla sembra andare per il verso giusto. Nonostante si fosse affrettata per tutto il giorno, Delia non era riuscita a soddisfare tutte le esigenze della famiglia. La sua vicina, pur avendo più figli, sembrava sempre così allegra che Delia cominciava a dubitare delle proprie capacità di donna, di moglie e di madre.

«Sulla via di casa Bruno sentiva più appetito del solito. Aveva dovuto effettuare una consegna di mezzi agricoli che lo aveva obbligato a percorrere circa centrotrenta chilometri in più del solito, per questo si sentiva anche stanco. Il pensiero di trovarsi presto a casa lo confortava. Pace, cibo e riposo.

Delia udì la macchina di Bruno entrare nel vialetto di accesso alla casa e dette uno sguardo all’orologio. Oh no! Erano quasi le sette. Che cosa poteva fare? Era stata sua intenzione aver pronta la cena per quell’ora, ma…

Udì il marito che apriva la porta e in fretta e furia sistemò l’ultimo biscotto sulla teglia.

Bruno si fermò sulla porta della cucina appoggiandosi allo stipite e sorrise a Delia. Vide subito che la moglie aveva un aspetto teso, e notò che il tavolo non era ancora apparecchiato. Tirò un profondo respiro».

Poni le seguenti domande agli studenti:

• Se Bruno pensa solo a sé stesso, cosa potrebbe accadere?

• Se Bruno si preoccupa del benessere della moglie, quale dovrebbe essere la sua reazione?

Dopo aver esaminato le risposte, continua la storia:

«Bruno sorrise a Delia e disse: ‹Sembra che sia arrivato proprio in tempo per darti una mano›. La tensione della moglie scomparve. Sollevata, andò a baciarlo, poi disse: ‹È bello averti a casa, Bruno. Oggi ho avuto tanto da fare. Volevo davvero che la cena fosse pronta al tuo ritorno› disse indicando la tavola non apparecchiata.

‹Finiremo di prepararla insieme›, disse Bruno, prendendola tra le braccia. Poi cominciarono a parlare di quello che avevano fatto durante il giorno. Mentre Bruno apparecchiava la tavola, Delia mise la teglia in forno e gli parlò dei problemi che doveva affrontare nell’andamento della casa. Bruno dimenticò quanto fosse affamato e cominciò a pensare ai modi in cui poteva facilitare i compiti della moglie» (Manuale ausiliario per la serata familiare, 278, paragrafi modificati).

Conclusione

Fai riferimento alle pagine 16–17 della Guida dello studente. Incoraggia gli studenti a ripassare le dottrine e i principi contenuti in questa lezione (1) mettendo in pratica almeno uno dei suggerimenti proposti nella sezione «Suggerimenti da mettere in pratica» e (2) studiando l’articolo «Libero arbitrio e ira» dell’anziano Lynn G. Robbins. Sottolinea il fatto che le coppie sposate trarranno maggior beneficio se leggeranno e analizzeranno insieme gli articoli contenuti nella Guida dello studente.

Testi di riferimento addizionali

Maltrattamento del coniuge: un’offesa a Dio

Spiega che quando marito e moglie sono arrabbiati o frustrati, a volte permettono al loro comportamento di diventare offensivo e distruttivo. I coniugi non devono mai maltrattarsi in alcuna maniera. Il maltrattamento viola i comandamenti di Dio e quanto chiaramente dichiarato dai dirigenti della Chiesa. Il presidente George Albert Smith, ottavo presidente della Chiesa, disse: «Nessuno ha mai maltrattato un’altra persona mentre era animato dallo Spirito del Signore. Ciò avviene sempre quando siamo sospinti da un altro spirito» (La Stella, gennaio 1995, 58).

Fornisci brevemente le seguenti informazioni.

Il maltrattamento del coniuge può essere emotivo, fisico o sessuale.

Il maltrattamento emotivo include azioni come gridare, maledire, insultare o accusare, agire in modo dittatoriale, umiliare il coniuge davanti ai figli o ad altre persone, evitare di sostenerlo o dargli affetto come forma di punizione e ignorare o dare poca importanza ai suoi sentimenti.

Il maltrattamento fisico include costringere, reprimere, scuotere, percuotere, schiaffeggiare, imporsi e mancare di fornire le risorse necessarie.

Il maltrattamento sessuale può essere sia emotivo che fisico. Include le molestie sessuali, infliggere dolore, usare la forza o l’intimidazione e continuare a fare cose durante l’intimità che non sono piacevoli o che sono offensive per l’altro.

Spiega che se gli studenti hanno altre domande su ciò che costituisce maltrattamento, devono rivolgersi al vescovo.

Leggi la seguente dichiarazione del presidente Gordon B. Hinckley, quindicesimo presidente della Chiesa. Chiarisci che anche se il presidente Hinckley ha dato questo ammonimento agli uomini che maltrattano la moglie, esso è valido anche per le donne. Chiedi agli studenti di valutare in silenzio il loro comportamento mentre ascoltano questi consigli:

«Alcuni [uomini] danno in pubblico una buona impressione ma, tornati a casa per la sera, perdono l’autocontrollo e alla minima provocazione esplodono nell’ira.

Nessun uomo che commette tale peccato e si comporta in modo così vile è degno del sacerdozio di Dio. Nessun uomo che tenga tale condotta è degno del privilegio di frequentare la casa del Signore. Mi duole che vi siano alcuni uomini che non meritano l’amore della loro moglie e dei loro figli. Vi sono figli che hanno paura del loro padre e mogli che hanno paura del loro marito. Se a portata della mia voce vi sono tali uomini, come servo del Signore voglio riprenderli e invitarli a pentirsi. Controllatevi. Dominate i vostri nervi. La maggior parte delle cose che vi fanno adirare sono di poco conto. E quale alto prezzo pagate per la vostra ira! Chiedete al Signore di perdonarvi. Chiedete a vostra moglie di perdonarvi. Chiedete scusa ai vostri figli» (La Stella, gennaio 1997, 76).

Spiega che alcune persone sviluppano aspetti di un carattere incline al maltrattamento senza rendersene conto. Altri riconoscono che il loro comportamento deve cambiare ma non si sentono in grado di farlo senza aiuto.

Coloro che desiderano ricevere aiuto per capire e cambiare il loro comportamento aggressivo possono cambiare se cercano umilmente la guida del Signore. Possono rivolgersi al loro vescovo, che saprà consigliarli. Potrà suggerire loro di rivolgersi a specialisti o enti che forniranno aiuto in conformità alle norme della Chiesa.

• In che modo il maltrattamento del coniuge si ripercuote sui figli?

Oltre a chiedere l’opinione degli studenti, sottolinea il fatto che il maltrattamento del coniuge dà ai figli il cattivo esempio di cercare di risolvere le diffi- coltà in modi assolutamente nocivi. Coloro che da bambini sono stati testimoni di tali maltrattamenti, spesso maltrattano gli altri e seguono lo stesso schema una volta che sono sposati.

• Quale influenza subiscono i bambini quando vedono i loro genitori che risolvono le difficoltà con gentilezza e pazienza?

Spiega che le madri e i padri che sono affettuosi e maturi nell’affrontare le difficoltà insegnano ai loro figli delle buone abitudini che dureranno tutta la vita. Quando era Vescovo Presiedente, l’anziano Robert D. Hales disse: «È utile ai figli vedere che i buoni genitori possono avere opinioni diverse dalle loro, e che queste divergenze si possono appianare senza percosse, urla o lancio di oggetti. Essi devono rendersi conto che è possibile comunicare nel rispetto dei diversi punti di vista, in modo da poter imparare a risolvere le divergenze che incontreranno nella vita» (La Stella, gennaio 1994, 10).