Manuali e chiamate
38. Direttive e linee guida della Chiesa


“38. Direttive e linee guida della Chiesa”, Manuale generale – Servire ne La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (2020).

“38. Direttive e linee guida della Chiesa”, Manuale generale.

38.

Direttive e linee guida della Chiesa

38.1

Partecipazione in Chiesa

Il nostro Padre nei cieli ama i Suoi figli. “Tutti sono uguali dinanzi a Dio” ed Egli invita tutti “a venire a lui e a prendere parte alla sua bontà” (2 Nefi 26:33).

Spesso ai dirigenti e ai membri della Chiesa viene chiesto chi può frequentare le riunioni de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, chi può diventare membro della Chiesa e chi può andare al tempio.

38.1.1

Frequenza alle riunioni della Chiesa

Il Salvatore ha insegnato che i Suoi discepoli devono amare il loro prossimo (vedere Matteo 22:39). Paolo ha invitato i nuovi convertiti a non essere “più né forestieri né avventizî; ma […] concittadini dei santi” (Efesini 2:19). Il Salvatore ha insegnato anche che i membri della Chiesa non devono “allontanare mai nessuno dalle […] riunioni pubbliche, che sono tenute dinanzi al mondo” (Dottrina e Alleanze 46:3).

Tutti sono benvenuti a partecipare alla riunione sacramentale, alle altre riunioni domenicali e agli eventi sociali de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Il dirigente presiedente ha la responsabilità di assicurarsi che tutti coloro che partecipano siano rispettosi del contesto sacro.

I partecipanti devono evitare interruzioni o distrazioni che siano contrarie alla resa del culto o agli altri scopi della riunione. Vanno rispettati tutti i requisiti di età e di comportamento previsti per le diverse riunioni e i diversi eventi della Chiesa. Ciò richiede l’astensione da manifestazioni di affetto eccessive e da abbigliamento o aspetto che causano distrazione. Ciò preclude anche fare dichiarazioni politiche o parlare di orientamento sessuale o di altre caratteristiche personali in un modo che distragga dalle riunioni che sono incentrate sul Salvatore.

Se si verifica un comportamento inappropriato, il vescovo o il presidente di palo offrono guida in privato con spirito di amore. Incoraggiano le persone il cui comportamento non è adatto all’occasione a concentrarsi sul contribuire a mantenere uno spazio sacro per tutti i presenti, ponendo particolarmente l’accento sull’adorazione del Padre Celeste e del Salvatore.

Le case di riunione della Chiesa sono da considerare una proprietà privata soggetta alle direttive della Chiesa. Alle persone che non sono disposte a seguire tali linee guida si chiederà in modo rispettoso di non frequentare le riunioni e gli eventi della Chiesa.

38.1.2

Diventare membro della Chiesa

L’appartenenza a La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è disponibile a coloro che “vengono innanzi con il cuore spezzato e lo spirito contrito”, “sono disposti a prendere su di sé il nome di Gesù Cristo” e desiderano contrarre le sacre alleanze battesimali e tenervi fede (Dottrina e Alleanze 20:37).

Per il battesimo di minorenni dagli otto anni in su, vedere 38.2.8.2.

38.1.3

Frequenza al tempio

I templi sono luoghi santi di culto in cui si ricevono ordinanze essenziali e si stringono sacre alleanze. Per i membri della Chiesa, il tempio è la casa di Dio. A motivo di tale sacralità e delle alleanze che vi si celebrano, solo i membri della Chiesa che detengono una raccomandazione per il tempio valida possono entrarvi. I membri possono ricevere una raccomandazione per il tempio quando osservano fedelmente i comandamenti previsti e vivono secondo il vangelo di Gesù Cristo (vedere il capitolo 26).

38.1.4

Partecipazione e benedizioni dei membri non sposati

Tutti i membri, anche quelli che non si sono mai sposati o la cui famiglia non appartiene alla Chiesa, devono sforzarsi di realizzare l’ideale di una famiglia unita per l’eternità. Ciò comporta la preparazione a essere suggellati a un coniuge degno e a diventare un genitore amorevole. Per qualcuno, queste benedizioni non si realizzeranno fino a dopo questa vita, ma l’obiettivo finale è lo stesso per tutti.

I membri fedeli le cui circostanze non consentono loro di ricevere le benedizioni del matrimonio eterno e dell’essere genitori in questa vita riceveranno tutte le benedizioni promesse nelle eternità, a patto che tengano fede alle alleanze che hanno fatto con Dio (vedere Mosia 2:41).

38.1.5

Genitori minorenni non sposati

Un giovane uomo non sposato minorenne che sta per diventare padre può partecipare al suo quorum del Sacerdozio di Aaronne o al quorum degli anziani. Tale decisione è a discrezione del giovane uomo, dei suoi genitori e del vescovo, aiutati dalla preghiera.

Una giovane donna non sposata minorenne che sta per diventare madre può partecipare alle Giovani Donne o alla Società di Soccorso. Tale decisione è a discrezione della giovane donna, dei suoi genitori e del vescovo, aiutati dalla preghiera.

Nel prendere tale decisione, i giovani, i genitori e i dirigenti prendono in considerazione quanto segue:

  • Se partecipa alle lezioni e alle attività dei giovani, il/la giovane non dovrebbe portare con sé il bambino.

  • I giovani più grandi che scelgono di crescere il figlio possono trarre beneficio dall’essere accolti nel quorum degli anziani come anziani potenziali o nella Società di Soccorso.

38.2

Direttive per le ordinanze e le benedizioni

Questa sezione fornisce le direttive per le ordinanze e le benedizioni. Alcune di queste direttive prevedono circostanze particolari. Le informazioni generali sulle ordinanze e sulle benedizioni sono fornite nel capitolo 18. Le informazioni sulle ordinanze del tempio sono fornite nei capitoli 27 e 28.

38.2.1

Interpretare le ordinanze e le benedizioni in un’altra lingua

È importante che una persona che riceve un’ordinanza o una benedizione comprenda ciò che viene detto. Se necessario, il dirigente presiedente può chiedere a qualcuno di fungere da interprete di un’ordinanza o di una benedizione in una lingua che il ricevente capisce. Ciò comprende l’interpretariato nella lingua dei segni.

Se la persona che riceve un’ordinanza o una benedizione è sorda o audiolesa, può usare un’applicazione di conversione audio-testo. Le persone sorde o audiolese possono usare l’interpretariato nella lingua dei segni o un’applicazione di conversione audio-testo anche per comprendere le benedizioni impartite ai loro familiari.

Per informazioni sulle traduzioni scritte delle benedizioni patriarcali, vedere 38.2.10.5. Per informazioni sull’interpretariato delle benedizioni patriarcali nella lingua dei segni, vedere 38.2.10.6.

38.2.2

Fotografie, registrazioni e trascrizioni delle ordinanze e delle benedizioni

Le ordinanze e le benedizioni sono sacre. Per questo motivo, nessuno deve scattare fotografie o fare registrazioni video di ordinanze, benedizioni o cerimonie battesimali.

Una famiglia può effettuare una registrazione audio e una trascrizione delle benedizioni paterne. Queste benedizioni sono descritte in 18.14.1.

Le benedizioni patriarcali vengono trascritte. Per essere facilitati in questo, il patriarca o il suo segretario fanno una registrazione audio della benedizione.

Altre ordinanze e benedizioni non devono essere registrate o trascritte.

Per informazioni sulla trasmissione delle ordinanze in streaming, vedere 38.2.3.

38.2.3

Ordinanze in streaming

Quando è possibile, coloro che vogliono assistere a un’ordinanza devono sforzarsi di partecipare di persona. Quando i membri e gli amici si riuniscono per un’ordinanza, sentono l’influenza dello Spirito e si sentono uniti.

Tuttavia, quando un familiare stretto non è in grado di partecipare di persona, il vescovo o il presidente di palo possono autorizzarla a ricevere la trasmissione dell’ordinanza in streaming. La trasmissione in streaming è permessa, per esempio, quando il parente stretto:

  • Vive in località remote o ha capacità limitate di viaggiare.

  • Ha difficoltà di natura fisica, mentale o emotiva.

  • È immunodepresso o si trova in una struttura di assistenza o in un ospedale.

  • Ha bisogno di interpretariato nella lingua dei segni.

  • Sta svolgendo una missione a tempo pieno (è obbligatoria l’approvazione del presidente di missione).

Il vescovo può autorizzare la trasmissione in streaming delle benedizioni dei bambini, dei battesimi, delle confermazioni e delle ordinazioni al Sacerdozio di Aaronne. Il presidente del palo può autorizzare la trasmissione in streaming delle ordinazioni al Sacerdozio di Melchisedec e la messa a parte dei missionari.

L’ordinanza del sacramento non viene trasmessa in streaming. Se una riunione sacramentale viene trasmessa in diretta, durante l’amministrazione del sacramento lo streaming deve essere interrotto. Il vescovo può autorizzare un sacerdote o un detentore del Sacerdozio di Melchisedec ad amministrare il sacramento di persona a chi non può partecipare alla riunione.

La trasmissione in streaming delle ordinanze non deve distrarre dallo Spirito. Generalmente deve essere usato solo un dispositivo, gestito dallo specialista di rione o di palo per la tecnologia. Né il dispositivo né la persona che lo usa devono dare nell’occhio.

Lo streaming delle ordinanze deve essere cancellato entro un giorno dall’ordinanza.

38.2.4

Ordinanze per persone con disabilità intellettive

Quando valutano se celebrare le ordinanze per una persona con disabilità intellettive, l’individuo, i suoi genitori o tutori (se applicabile) e i dirigenti si consultano. Con l’aiuto della preghiera, prendono in considerazione il desiderio e il grado di comprensione della persona. Le ordinanze non si devono negare se la persona è degna, desidera riceverle e mostra di avere un sufficiente grado di consapevolezza e di responsabilità.

Il vescovo può consultarsi con il presidente del palo se ha delle domande riguardo a determinate persone. Il presidente di palo, se necessario, può contattare l’Ufficio della Prima Presidenza.

Gli individui le cui disabilità li rendono non responsabili sono “salvati nel regno celeste del cielo” (Dottrina e Alleanze 137:10). Per questa ragione, per loro le ordinanze non sono necessarie o non vengono celebrate. L’unica eccezione è il suggellamento ai genitori per coloro che non sono nati nell’alleanza.

Per informazioni sulla celebrazione delle ordinanze per persone con disabilità intellettive, vedere quanto segue:

  • Per il battesimo e la confermazione: 38.2.8.1

  • Per l’ordinazione a un ufficio nel sacerdozio: 38.2.9.7

  • Per la benedizione patriarcale: 38.2.10.1

  • Per l’investitura e il suggellamento nel tempio 27.2.1.3 e 27.3.1.2

38.2.5

Ordinanze e benedizioni celebrate da e per coloro che hanno disabilità fisiche

Le persone con disabilità fisiche, come la perdita di un arto, la paralisi o la sordità, possono celebrare e ricevere le ordinanze e le benedizioni. I dirigenti adottano i provvedimenti necessari affinché queste persone possano partecipare per quanto possibile. Se i dirigenti hanno domande a cui non trovano risposta, il presidente di palo contatta l’Ufficio della Prima Presidenza.

Le persone non udenti o audiolese possono comunicare tramite la lingua dei segni quando celebrano o ricevono un’ordinanza o una benedizione. Il dirigente del sacerdozio che sovrintende all’ordinanza si assicura che chi la riceve la comprenda mediante un interprete o altri mezzi (vedere 38.2.1).

38.2.6

Convalida o ratifica delle ordinanze

Le informazioni sotto riportate spiegano i motivi per cui un’ordinanza non è valida. Descrivono anche come convalidare o ratificare l’ordinanza.

In alcuni casi, un’ordinanza deve essere celebrata di nuovo. Quando questo accade, un archivista registra la nuova data sul certificato di appartenenza, anche se non è in sequenza con le date delle altre ordinanze.

38.2.6.1

Casi in cui non è stato creato un certificato di appartenenza oppure l’anno è mancante o sbagliato

Ai fini della tenuta dei registri, un’ordinanza è considerata non valida se sul certificato di appartenenza l’anno in cui è stata celebrata manca o è sbagliato. Inoltre, un battesimo non è valido se non è stato creato un certificato di appartenenza. L’ordinanza può essere convalidata con il certificato originale che è stato emesso quando l’ordinanza è stata celebrata. Con questo certificato, il vescovo può autorizzare un archivista ad aggiornare il certificato di appartenenza.

Se non si riesce a trovare il certificato, l’ordinanza può essere convalidata con la testimonianza di due persone che ne sono state testimoni. I due testimoni devono:

  • Avere avuto 8 o più anni quando l’ordinanza è stata celebrata.

  • Aver visto o udito la celebrazione dell’ordinanza.

  • Essere membri della Chiesa registrati quando rendono la testimonianza.

  • Fornire la loro testimonianza per iscritto, indicando 1) la data completa in cui l’ordinanza è stata celebrata oppure 2) l’anno in cui è stata celebrata e la persona che l’ha celebrata.

  • Firmare la loro testimonianza alla presenza di un membro del vescovato o della presidenza di palo.

Con questa testimonianza, il vescovo può autorizzare un archivista a creare o aggiornare il certificato di appartenenza. A questo punto la testimonianza scritta può essere distrutta.

Se non si riescono a trovare il certificato o i testimoni, l’ordinanza deve essere celebrata di nuovo.

Se il membro ha ricevuto altre ordinanze dopo aver ricevuto l’ordinanza non valida, queste ordinanze devono essere ratificate dalla Prima Presidenza. Per fare questa richiesta, il presidente di palo invia una lettera all’Ufficio della Prima Presidenza.

38.2.6.2

Ordinanze non ricevute nell’ordine prestabilito

Un’ordinanza non è valida se non è stata ricevuta nell’ordine prestabilito. Per esempio, l’investitura di un uomo non è valida se l’ha ricevuta prima di ricevere il Sacerdozio di Melchisedec. Tuttavia, la Prima Presidenza può ratificare tale ordinanza. Per fare questa richiesta, il presidente di palo invia una lettera all’Ufficio della Prima Presidenza.

38.2.6.3

Ordinanza celebrata prima dell’età richiesta

Un’ordinanza non è valida se è stata celebrata prima dell’età richiesta. Per esempio, un battesimo non è valido se è stato celebrato prima che la persona compisse 8 anni.

Se nessun’altra ordinanza è stata ricevuta dopo l’ordinanza non valida, quest’ultima dovrà essere celebrata di nuovo. Se sono state ricevute altre ordinanze, tali ordinanze e quella non valida devono essere ratificate dalla Prima Presidenza. Per fare questa richiesta, il presidente di palo invia una lettera all’Ufficio della Prima Presidenza.

38.2.6.4

Ordinanza celebrata senza la debita autorità

Un’ordinanza non è valida se è stata celebrata da qualcuno che non aveva la debita autorità del sacerdozio. Per esempio, una confermazione non è valida se è stata celebrata da qualcuno che non deteneva il Sacerdozio di Melchisedec. Allo stesso modo, non è valida se la persona che l’ha celebrata ha ricevuto il Sacerdozio di Melchisedec non nell’ordine prestabilito o senza la debita approvazione (vedere 38.2.6.2; vedere anche 32.17).

Se nessun’altra ordinanza è stata ricevuta dopo l’ordinanza non valida, quest’ultima dovrà essere celebrata di nuovo da qualcuno con la debita autorità. Se sono state ricevute altre ordinanze, tali ordinanze e quella non valida devono essere ratificate dalla Prima Presidenza. Per fare questa richiesta, il presidente di palo invia una lettera all’Ufficio della Prima Presidenza. In alcuni casi, la Prima Presidenza può dare istruzioni che le ordinanze siano celebrate di nuovo.

38.2.7

Imposizione del nome e benedizione dei bambini

Per informazioni generali sull’imposizione del nome e sulla benedizione dei bambini, vedere 18.6.

38.2.7.1

Neonati gravemente malati

Se un neonato è in condizioni critiche, un detentore del Sacerdozio di Melchisedec può imporgli il nome e benedirlo in ospedale o a casa. Non ha bisogno dell’autorizzazione del vescovo. Dopo aver impartito la benedizione, informa prontamente il vescovo in modo che si possa creare un certificato di appartenenza per il bambino.

38.2.7.2

Figli i cui genitori non sono sposati (compresi i divorziati)

Un bambino può essere benedetto quando il vescovo ottiene il permesso verbale dei genitori o tutori. Il permesso non è richiesto a un genitore o tutore che non ha alcuna base legale per opporsi alla benedizione.

38.2.7.3

Figli i cui genitori non sono membri della Chiesa

A volte i genitori o tutori chiedono che il figlio sia benedetto anche se non sono membri della Chiesa. Quando ciò accade, il vescovo ottiene il permesso verbale dei genitori o tutori. Il permesso non è richiesto a un genitore o tutore che non ha alcuna base legale per opporsi alla benedizione.

Il vescovo spiega che:

  • Verrà creato un certificato di appartenenza per il figlio.

  • I membri del rione li contatteranno periodicamente.

  • Lui o altri dirigenti del rione proporranno che il bambino si prepari a essere battezzato quando sta per raggiungere gli 8 anni di età.

38.2.8

Battesimo e confermazione

Per informazioni generali sul battesimo e la confermazione, vedere 18.7 e 18.8.

38.2.8.1

Persone con disabilità intellettive

Una persona con una disabilità intellettiva può essere battezzata e confermata se può ragionevolmente essere considerata responsabile. Deve essere in grado di comprendere e osservare le alleanze del battesimo.

Il vescovo detiene le chiavi per il battesimo della persona se:

  • È un membro registrato di 8 anni o più.

  • Ha 8 anni e ha almeno un genitore o tutore che sia membro della Chiesa (vedere 18.7.1.1).

La persona, i suoi genitori o tutori (ove applicabile) e il vescovo si consigliano insieme per stabilire se la persona debba essere battezzata e confermata.

Se la persona è un potenziale convertito, il presidente di missione detiene le chiavi per il suo battesimo (vedere 18.7.1.2). In questo caso, i missionari informano il presidente di missione. Egli parla con la persona e con i suoi genitori o tutori (ove applicabile) per stabilire se debba essere battezzata e confermata. Se il vescovo conosce bene la persona, il presidente di missione può chiedere anche la sua opinione.

Coloro che sono considerati non responsabili non hanno bisogno di essere battezzati, a prescindere dalla loro età (vedere Dottrina e Alleanze 29:46–50 e 38.2.4 nel presente manuale).

Per informazioni sul certificato di appartenenza di coloro che potrebbero non essere considerati responsabili, vedere 33.6.10.

38.2.8.2

Minorenni

Un minorenne, secondo quanto definito dalle leggi locali, può essere battezzato quando si verificano entrambe le condizioni seguenti:

  1. I genitori o i tutori legali danno il permesso. Il permesso non è richiesto a un genitore o tutore che non ha alcuna base legale per opporsi al battesimo. Le eccezioni richiedono l’approvazione della Prima Presidenza.

    La persona che tiene l’intervista per il battesimo e la confermazione chiede che tale permesso sia espresso per iscritto, se ritiene che ciò potrebbe servire a prevenire incomprensioni. In certi luoghi, il permesso scritto è obbligatorio. I dirigenti di missione e di area possono fornire guida.

    I genitori o tutori devono comprendere la dottrina che verrà insegnata al figlio. Devono anche essere disposti a sostenere il figlio nello stringere l’alleanza battesimale e nel tenervi fede.

  2. La persona che tiene l’intervista riconosce che il bambino comprende l’alleanza battesimale. Egli deve sentirsi sicuro che il bambino si sforzerà di osservare questa alleanza obbedendo ai comandamenti, compresa la partecipazione alle riunioni della Chiesa.

Se è conosciuto con il cognome del suo patrigno, il bambino può essere battezzato e confermato con quel nome. Ciò vale anche se non è stato adottato formalmente. Tuttavia, sul certificato di appartenenza e sul certificato di battesimo e confermazione va riportato il nome legale, come definito dalla legge locale o dalla consuetudine.

38.2.8.3

Persone sposate

Una persona sposata deve avere il consenso del coniuge prima di poter essere battezzata.

38.2.8.4

Persone che convivono

Una coppia che vive insieme, ma non è sposata, deve impegnarsi a osservare la legge della castità prima che uno di loro possa essere battezzato. Ciò comprende l’esercizio della fede fino a pentirsi, come descritto in Dottrina e Alleanze 20:37. Inoltre, prevede che non convivano più o, nel caso di un uomo e di una donna, che si sposino.

38.2.8.5

Persone la cui appartenenza alla Chiesa era stata revocata o che vi avevano rinunciato

Le persone la cui appartenenza alla Chiesa era stata revocata o che vi avevano rinunciato possono essere riammesse tramite il battesimo e la confermazione. Non sono considerate convertiti. I missionari non le intervistano per il battesimo. Per istruzioni, vedere 32.16.

38.2.8.6

Situazioni che richiedono l’autorizzazione del presidente di missione o della Prima Presidenza

L’autorizzazione del presidente di missione è obbligatoria prima che una persona possa essere battezzata se ha mai:

  • Commesso un crimine grave (vedere 38.2.8.7).

  • Preso parte a un’interruzione volontaria della gravidanza (vedere 38.6.1).

In questi casi, il presidente di missione intervista la persona. Se necessario, il presidente di missione può autorizzare uno dei suoi consiglieri a tenere l’intervista. Egli concede questa autorizzazione separatamente per ogni intervista. Il consigliere che tiene l’intervista fa rapporto al presidente di missione, il quale poi può autorizzare o negare il battesimo e la confermazione.

L’autorizzazione della Prima Presidenza è obbligatoria prima di poter battezzare una persona che:

  • Ha commesso omicidio (vedere 38.2.8.7).

  • È stata condannata per un crimine sessuale (vedere 38.2.8.7).

  • È attualmente in libertà controllata o in libertà condizionale per qualsiasi crimine o reato grave (di solito punibile con un anno o più di carcere) o qualsiasi crimine sessuale (vedere 38.2.8.7).

  • È stata coinvolta nel matrimonio plurimo (vedere 38.2.8.8).

  • Ha portato a termine la transizione al sesso opposto rispetto a quello biologico di nascita (vedere 38.2.8.9).

Se chiede il battesimo per la prima volta, la persona è intervistata dal presidente di missione. Se ritiene che la persona sia degna e ne raccomanda il battesimo, egli invia una richiesta di approvazione alla Prima Presidenza usando Risorse per i dirigenti e per l’archivista.

Se a chiedere la riammissione è un ex membro, la persona viene intervistata sia dal vescovo sia dal presidente di palo, che seguono le istruzioni contenute in 32.16. Se entrambi ritengono che la persona sia degna e ne raccomandano il battesimo, il presidente di palo invia una richiesta alla Prima Presidenza usando Risorse per i dirigenti e per l’archivista.

Qualsiasi richiesta alla Prima Presidenza deve includere tutti i dettagli pertinenti stabiliti nelle interviste.

Vedere 6.2.3 in merito alla responsabilità del presidente di palo (o di missione) quando invia richieste alla Prima Presidenza.

38.2.8.7

Persone condannate per crimini

Le persone che sono state condannate per crimini non possono essere battezzate fino a quando non scontano interamente la pena. Questo vale per i convertiti e per coloro che chiedono la riammissione.

Le persone che sono state condannate per reati penali o crimini sessuali non possono essere battezzate e confermate fino a quando non hanno anche scontato interamente il periodo di libertà controllata o di libertà condizionale. Soltanto la Prima Presidenza può concedere un’eccezione (vedere 38.2.8.6). Queste persone sono incoraggiate a lavorare a stretto contatto con i dirigenti locali del sacerdozio. Si sforzano di fare tutto il possibile per ricevere l’aiuto del Salvatore per diventare degne del battesimo e della confermazione.

I missionari a tempo pieno non insegnano alle persone detenute in prigione o in carcere.

Una persona condannata per omicidio o crimine sessuale non può essere battezzata a meno che la Prima Presidenza non dia l’approvazione (vedere 38.2.8.6). Lo stesso vale per una persona che ha confessato di aver commesso un omicidio, anche se la confessione è stata fatta in privato a un dirigente del sacerdozio. In questo contesto, omicidio non comprende l’interruzione volontaria della gravidanza o azioni di polizia o militari compiute nello svolgimento del proprio dovere.

Se la persona chiede il battesimo per la prima volta, il presidente di missione segue le istruzioni contenute in 38.2.8.6. Se la persona è un ex membro che chiede di essere riammesso, il vescovo e il presidente di palo seguono le istruzioni contenute nella stessa sezione (vedere anche 32.16).

38.2.8.8

Adulti coinvolti nel matrimonio plurimo

Gli adulti che hanno incoraggiato o insegnato il matrimonio plurimo o che sono stati coinvolti in questa pratica devono ricevere l’approvazione della Prima Presidenza prima di poter essere battezzati.

Se la persona chiede di battezzarsi per la prima volta, il presidente di missione segue le istruzioni contenute in 38.2.8.6. Se la persona è un ex membro che chiede di essere riammesso, il vescovo e il presidente di palo seguono le istruzioni contenute in 38.2.8.6 (vedere anche 32.16).

La richiesta deve descrivere il precedente coinvolgimento della persona nel matrimonio plurimo. Deve anche descriverne il suo pentimento e l’attuale situazione familiare.

38.2.8.9

Persone che si identificano come transgender

Una persona transgender può essere battezzata e confermata se non sta attuando interventi medici o chirurgici per tentare la transizione al sesso opposto rispetto a quello biologico di nascita (“riassegnazione del sesso”).

I presidenti di missione devono consultarsi con la presidenza di area per affrontare con sensibilità e amore cristiano le singole situazioni.

Una persona che ha completato la riassegnazione del sesso mediante intervento medico o chirurgico deve avere l’approvazione della Prima Presidenza per essere battezzata. Il presidente di missione può richiedere questa approvazione se ha intervistato la persona, la ritiene altrimenti degna e ne può raccomandare il battesimo. La persona non potrà ricevere il sacerdozio, una raccomandazione per il tempio o alcune chiamate nella Chiesa. Tuttavia, può partecipare alla Chiesa in altri modi.

Per ulteriori informazioni, vedere 38.6.23.

38.2.9

Ordinazione al sacerdozio

Per informazioni generali sulle ordinazioni al sacerdozio, vedere 18.10.

38.2.9.1

Nuovi membri

Quando un fratello viene battezzato e confermato, può essere ordinato a un ufficio nel Sacerdozio di Aaronne se avrà almeno 12 anni entro la fine dell’anno. Il vescovo lo intervista poco dopo la sua confermazione, di solito entro una settimana. Un membro del vescovato lo presenta alla riunione sacramentale in modo che i membri del rione possano sostenere la proposta della sua ordinazione (vedere 18.10.3). Poi può essere ordinato all’ufficio appropriato:

  • Diacono, se compirà 12 o 13 anni entro la fine dell’anno.

  • Insegnante, se compirà 14 o 15 anni entro la fine dell’anno.

  • Sacerdote, se compirà 16 anni o più entro la fine dell’anno; se ha almeno 19 anni è considerato anche un anziano potenziale (vedere 38.2.9.3).

Un nuovo membro può ricevere il Sacerdozio di Melchisedec ed essere ordinato anziano quando:

  • Ha 18 anni o più.

  • Ha servito come sacerdote (non è richiesto un tempo specifico).

  • Ha una comprensione sufficiente del Vangelo.

  • Ha dimostrato dignità.

I fratelli appena battezzati non sono ordinati il giorno in cui sono battezzati o confermati. Devono prima essere intervistati dal vescovo e sostenuti dai membri del rione.

Il battesimo dei membri di una famiglia non deve essere rimandato per consentire al padre di ricevere il sacerdozio e celebrare personalmente i battesimi.

38.2.9.2

Giovani uomini i cui genitori non sono sposati (compresi i divorziati)

Un giovane uomo può essere ordinato agli uffici del Sacerdozio di Aaronne quando il vescovo ottiene il permesso verbale dei genitori o tutori. Il permesso non è richiesto a un genitore o tutore che non ha alcuna base legale per opporsi all’ordinazione.

Se è conosciuto con il cognome del suo patrigno, il giovane uomo può essere ordinato con quel nome. Ciò vale anche se non è stato adottato formalmente. Tuttavia, sul certificato di ordinazione va riportato il nome legale del giovane uomo come definito dalla legge locale o dalla consuetudine.

38.2.9.3

Anziani potenziali

Un anziano potenziale è un membro maschio della Chiesa dai 19 anni in su che non detiene il Sacerdozio di Melchisedec. Anche i fratelli sposati che hanno meno di 19 anni e non detengono il Sacerdozio di Melchisedec sono anziani potenziali.

Sotto la direzione del vescovo, la presidenza del quorum degli anziani lavora a stretto contatto con gli anziani potenziali per aiutarli a prepararsi a ricevere il Sacerdozio di Melchisedec. Se un anziano potenziale non è sacerdote, dovrà essere ordinato sacerdote appena ne è degno. Non è necessario che sia prima ordinato diacono o insegnante. Può essere ordinato anziano quando ha acquisito una sufficiente comprensione del Vangelo e ha dimostrato la propria dignità. Il vescovo e il presidente di palo lo intervistano per prendere questa decisione (vedere 31.2.6).

Per ulteriori informazioni su come aiutare gli anziani potenziali a prepararsi per ricevere il Sacerdozio di Melchisedec, vedere 8.4.

38.2.9.4

Fratelli che hanno cambiato rione nell’ultimo anno

A volte, un fratello che vive in un rione da meno di un anno ha la necessità o il desiderio di essere ordinato a un ufficio del Sacerdozio di Melchisedec. In quella situazione, il vescovo o un consigliere incaricato contattano il vescovo precedente per chiedere se ci sono questioni di dignità da prendere in considerazione. Se un consigliere viene a sapere che ci sono informazioni riservate, termina la conversazione. Informa il suo vescovo di contattare il vescovo precedente prima di tenere l’intervista.

38.2.9.5

Fratelli nei rioni di giovani adulti non sposati e di adulti non sposati

Gli uomini degni dai 18 anni in su nei rioni di giovani adulti non sposati e nei rioni di adulti non sposati devono essere ordinati anziani. Coloro che non sono ordinati anziani fanno parte del quorum degli anziani come anziani potenziali.

38.2.9.6

Militari in servizio in zone di guerra o in aree isolate

Di norma un militare viene intervistato e ordinato nel rione in cui è conservato il suo certificato di appartenenza. Tuttavia, questo potrebbe non essere fattibile se il militare si trova in mare per un lungo periodo di tempo o se è in servizio in una zona di guerra o in un’area isolata. In tali casi, il militare si incontra con il capogruppo dei membri in servizio nelle Forze Armate. Se il capogruppo ritiene che il militare sia pronto per essere ordinato, consegna una raccomandazione scritta al dirigente presiedente dell’unità della Chiesa che sovrintende al gruppo dei membri in servizio nelle Forze Armate (se non c’è una tale unità della Chiesa, egli dà la raccomandazione alla presidenza di area). Quel dirigente contatta il vescovo del rione di origine del militare per verificare la dignità dell’uomo.

Per l’ordinazione agli uffici del Sacerdozio di Aaronne, il dirigente presiedente può autorizzare il capogruppo o un cappellano santo degli ultimi giorni a intervistare la persona e a sovrintendere all’ordinazione. Per l’ordinazione all’ufficio di anziano, il presidente di palo, di missione o la presidenza di area possono autorizzare un cappellano santo degli ultimi giorni a intervistare la persona e a sovrintendere all’ordinazione. Tutte le ordinazioni devono essere sostenute o ratificate come spiegato in 18.10.3.

38.2.9.7

Fratelli con disabilità intellettive

Un membro della Chiesa di sesso maschile che ha una disabilità intellettiva, i suoi genitori (se applicabile) e il vescovo si consigliano insieme per stabilire se debba ricevere il sacerdozio. Si consigliano sui suoi desideri e sul fatto che egli abbia una comprensione di base del sacerdozio e delle sue responsabilità.

I detentori del sacerdozio con tali disabilità devono essere assistiti in modo che possano assolvere i loro doveri nel sacerdozio quanto più possibile.

38.2.9.8

Fratelli riammessi mediante il battesimo e la confermazione

Quando un uomo che non aveva ricevuto l’investitura in precedenza viene riammesso nella Chiesa mediante il battesimo e la confermazione, può essere ordinato subito dopo. È ordinato all’ufficio del sacerdozio che deteneva quando la sua appartenenza alla Chiesa gli era stata revocata o vi aveva rinunciato.

Se l’uomo aveva già ricevuto l’investitura, non è ordinato a un ufficio del sacerdozio. Al contrario, il suo precedente ufficio viene restaurato mediante l’ordinanza della restaurazione delle benedizioni.

Per ulteriori informazioni e istruzioni vedere 32.17.

38.2.9.9

Persone che si identificano come transgender

Un membro che si è sottoposto a un intervento medico o chirurgico per tentare la transizione al sesso opposto rispetto a quello biologico di nascita (“riassegnazione del sesso”) non può ricevere o esercitare il sacerdozio. Neanche un membro che ha fatto una transizione sociale al sesso opposto rispetto a quello biologico di nascita può ricevere o esercitare il sacerdozio.

I presidenti di palo devono consultarsi con la presidenza di area per affrontare con sensibilità e amore cristiano le singole situazioni.

Un membro maschio della Chiesa che sia degno e che non tenti la transizione medica, chirurgica o sociale rispetto al sesso biologico di nascita può ricevere ed esercitare il sacerdozio.

Per ulteriori informazioni, vedere 38.6.23.

38.2.10

Benedizioni patriarcali

Per informazioni generali sulle benedizioni patriarcali, vedere:

  • Sezione 18.17 del presente manuale.

  • Informazioni e suggerimenti per i patriarchi.

  • Riunione di addestramento dei dirigenti a livello mondiale – Il Patriarca.

38.2.10.1

Membri con una disabilità intellettiva

Un membro che ha una disabilità intellettiva, i suoi genitori o tutori (se applicabile) e il vescovo si consigliano insieme per stabilire se la persona debba ricevere la benedizione patriarcale. Essi tengono in considerazione i desideri del membro e se questi ha una capacità di base di comprendere la benedizione. Se è così, un membro del vescovato può rilasciare una raccomandazione per la benedizione patriarcale. Le istruzioni sono in 18.17.

38.2.10.2

Missionari

La benedizione patriarcale può essere una fonte di forza spirituale per un missionario. Se possibile, un membro dovrebbe ricevere la benedizione patriarcale prima di cominciare il servizio missionario. Quando ciò non è possibile, può ricevere la benedizione patriarcale durante la sua missione. Il presidente di missione intervista il missionario e prepara una raccomandazione per la benedizione patriarcale. Le istruzioni sono in 18.17.

Un missionario presso un centro di addestramento per i missionari (MTC) può ricevere la benedizione patriarcale unicamente quando vengono soddisfatte tutte le condizioni seguenti:

  • Il missionario proviene da una zona in cui non c’è un patriarca che possa impartire la benedizione nella lingua madre del missionario.

  • Il missionario servirà in una missione in cui non c’è alcun patriarca che possa impartire la benedizione nella lingua madre del missionario.

  • Un patriarca nelle vicinanze del centro di addestramento per i missionari può impartire la benedizione nella lingua madre del missionario.

38.2.10.3

Membri che entrano nelle Forze Armate

La benedizione patriarcale può essere una fonte di forza spirituale per un membro che serve nelle Forze Armate. Se possibile, un membro degno dovrebbe ricevere la benedizione patriarcale prima di entrare in servizio effettivo.

Se ciò non è possibile, il membro può ricevere la benedizione patriarcale presso la sua postazione di servizio permanente. Lì un membro del vescovato intervista il membro e prepara una raccomandazione per la benedizione patriarcale. Le istruzioni sono in 18.17.

Per avere ulteriori informazioni, il presidente di palo può contattare l’Ufficio del Quorum dei Dodici Apostoli all’indirizzo Q12Patriarchs@ChurchofJesusChrist.org.

38.2.10.4

Membri che vivono al di fuori del palo del patriarca

Di norma, un membro riceve la benedizione patriarcale dal patriarca del proprio palo. Tuttavia, un membro può ricevere la benedizione da un patriarca di un altro palo se:

  • È un discendente diretto del patriarca (figlio, nipote o pronipote) per nascita o adozione.

  • Vive in un palo che non ha un patriarca operante.

  • Vive in un distretto.

  • Non parla la stessa lingua del patriarca di palo e un patriarca di un palo vicino parla la lingua del membro.

In ognuno di questi casi, un membro del vescovato o il presidente di ramo intervista il membro come descritto in 18.17. Un membro della presidenza del palo del patriarca e della presidenza del palo o della missione del ricevente devono approvare la raccomandazione tramite il Sistema per le benedizioni patriarcali.

38.2.10.5

Traduzione delle benedizioni patriarcali

L’ispirazione e il significato di una benedizione patriarcale sono difficili da trasmettere con una traduzione. Per questo motivo, i membri dovrebbero ricevere la loro benedizione nella lingua che comprendono meglio. La Chiesa non fornisce la traduzione scritta del testo delle benedizioni patriarcali.

I membri non sono incoraggiati a tradurre le benedizioni patriarcali. Tuttavia, a volte un membro ha bisogno di una benedizione tradotta in una lingua che comprende. Il membro può trovare un membro della Chiesa fidato e degno che possa fornire la traduzione. Il membro deve scegliere un traduttore esperto che comprenda la natura spirituale e la riservatezza della benedizione. Le copie tradotte delle benedizioni non vengono archiviate presso la sede centrale della Chiesa.

Un presidente di palo può richiedere una trascrizione in braille di una benedizione patriarcale. Egli contatta l’Ufficio del Quorum dei Dodici Apostoli all’indirizzo Q12Patriarchs@ChurchofJesusChrist.org.

38.2.10.6

Interpretariato delle benedizioni patriarcali nella lingua dei segni

Se un membro è sordo o audioleso, la sua benedizione patriarcale può essere interpretata nella lingua dei segni. Il membro individua un interprete. È meglio se questa persona è un membro della Chiesa fidato e degno che comprende il significato dottrinale delle benedizioni patriarcali. Tuttavia, quando non si riesce a trovare un membro della Chiesa, un’altra persona capace può fornire l’interpretariato.

38.2.10.7

Seconda benedizione patriarcale

In casi molto rari, un membro degno potrebbe richiedere una seconda benedizione patriarcale. Tuttavia, ciò non è incoraggiato e la richiesta potrebbe non essere approvata. Se il membro ha un motivo importante per tale richiesta, ne parla con il vescovo. Se il vescovo ritiene necessaria una seconda benedizione, prepara una raccomandazione per la benedizione patriarcale. Le istruzioni sono in 18.17.

Il presidente di palo, quindi, intervista il membro e legge insieme a lui la benedizione originale. Se ritiene che una seconda benedizione sia necessaria, egli chiede l’approvazione all’Ufficio del Quorum dei Dodici all’indirizzo Q12Patriarchs@ChurchofJesusChrist.org.

Il presidente di palo informa il ricevente e il patriarca della decisione dell’Ufficio del Quorum dei Dodici Apostoli. Se la richiesta è approvata, il presidente di palo approva la raccomandazione nel Sistema per le benedizioni patriarcali. Il presidente di palo dice al ricevente che la seconda benedizione sostituisce la benedizione originale. Il patriarca può quindi impartire una seconda benedizione patriarcale.

38.3

Matrimonio civile

I dirigenti della Chiesa esortano i membri a qualificarsi per il matrimonio nel tempio e a sposarsi e suggellarsi in un tempio. Se consentito dalle leggi locali, i dirigenti della Chiesa possono celebrare matrimoni civili in circostanze come le seguenti:

  • Una coppia ha in programma di sposarsi in un tempio, ma i matrimoni al tempio non sono riconosciuti legalmente.

  • Una coppia si sposerà nel tempio, ma un matrimonio civile aiuterà i genitori o i familiari più stretti a sentirsi inclusi.

  • L’accesso a un tempio non è disponibile per un lungo periodo di tempo.

  • Una coppia non ha intenzione di sposarsi nel tempio.

Un matrimonio civile dura per il tempo della vita della coppia. Non continua dopo la fine della vita terrena.

I matrimoni civili devono essere celebrati secondo le leggi della località in cui viene celebrato il matrimonio.

I matrimoni civili e le cerimonie religiose collegate non devono essere celebrati nel giorno del Signore, né devono essere tenuti in orari insoliti.

Un vescovo si consulta con il suo presidente di palo se ha delle domande riguardo al matrimonio civile alle quali non è data risposta in questa sezione. Il presidente di palo può rivolgere delle domande all’Ufficio della Prima Presidenza.

38.3.1

Chi può celebrare un matrimonio civile

Quando consentito dalle leggi locali, i seguenti dirigenti della Chiesa in carica possono agire nella loro chiamata per celebrare una cerimonia di matrimonio civile:

  • Presidente di missione

  • Presidente di palo

  • Presidente di distretto

  • Vescovo

  • Presidente di ramo

Questi dirigenti possono celebrare solo matrimoni civili tra un uomo e una donna. Devono applicarsi anche tutte le seguenti condizioni:

  • La sposa o lo sposo sono membri della Chiesa o hanno una data per il battesimo.

  • Il certificato di appartenenza della sposa o dello sposo si trova, o si troverà dopo il battesimo, nell’unità della Chiesa a cui il dirigente presiede.

  • Il dirigente della Chiesa è legalmente autorizzato a officiare in un matrimonio civile nella giurisdizione in cui avrà luogo il matrimonio.

I cappellani santi degli ultimi giorni nelle Forze Armate possono celebrare matrimoni civili senza previa approvazione.

Per poter celebrare un matrimonio civile, i cappellani assegnati alle unità della riserva militare o della Guardia nazionale americana devono ricevere l’autorizzazione preventiva della Divisione della Chiesa per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania. Vedere le informazioni di contatto in 38.9.10.

I cappellani non militari che servono nelle seguenti organizzazioni devono ricevere l’autorizzazione preventiva della Divisione della Chiesa per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania:

  • Ospedali

  • Hospice

  • Residenze sanitarie assistenziali

  • Prigioni

  • Polizia di confine

  • Dipartimenti di polizia o di vigili del fuoco

I cappellani in pensione non sono autorizzati a celebrare matrimoni civili nel loro ruolo di cappellani.

Coloro che celebrano matrimoni agendo nella loro chiamata di dirigenti della Chiesa o di cappellani devono usare le linee guida contenute in questa sezione. Seguono anche tutti i requisiti legali.

I cappellani santi degli ultimi giorni non sono considerati funzionari presiedenti della Chiesa, a meno che non servano come presidenti di palo, vescovi o presidenti di ramo. Quando un cappellano che non è un funzionario presiedente della Chiesa celebra un matrimonio civile, egli funge da rappresentante del governo o dell’organizzazione civile che serve. Pertanto, per questi cappellani il testo della cerimonia del matrimonio civile è leggermente diverso, come indicato in 38.3.6.

I cappellani santi degli ultimi giorni possono solo celebrare matrimoni civili tra un uomo e una donna.

I dirigenti della Chiesa e i cappellani che celebrano matrimoni civili per i membri della Chiesa devono fornire le necessarie informazioni sul matrimonio all’archivista di rione o ramo. L’archivista aggiorna i certificati di appartenenza.

Un dirigente della Chiesa o un cappellano che celebrano un matrimonio civile come rappresentanti della Chiesa non devono accettare compensi.

38.3.2

Matrimonio civile per i membri di altre unità

Un dirigente della Chiesa non può celebrare un matrimonio per i membri della Chiesa quando né il certificato di appartenenza della sposa né quello dello sposo si trovano nell’unità della Chiesa a cui il dirigente presiede (vedere 38.3.1). Viene fatta un’eccezione per i cappellani santi degli ultimi giorni e i dirigenti della Chiesa che sono funzionari del governo.

38.3.3

Matrimonio civile per coloro che non sono membri della Chiesa

Un dirigente della Chiesa non può celebrare un matrimonio quando né la sposa né lo sposo sono membri della Chiesa, a meno che uno o entrambi abbiano fissato una data battesimale. Viene fatta un’eccezione per i cappellani santi degli ultimi giorni e i dirigenti della Chiesa che sono funzionari del governo.

38.3.4

Matrimoni civili tenuti negli edifici della Chiesa

In un edificio della Chiesa si può tenere una cerimonia nuziale se non interferisce con il programma delle regolari funzioni della Chiesa. I matrimoni non si devono tenere nel giorno del Signore o il lunedì sera. I matrimoni celebrati negli edifici della Chiesa devono essere semplici e decorosi. La musica deve essere sacra, riverente e gioiosa.

I matrimoni possono essere celebrati nella cappella, nella sala culturale o in altra stanza adatta. I ricevimenti non si possono tenere nella cappella a meno che non sia una sala polivalente. I matrimoni devono seguire le linee guida per l’utilizzo corretto della casa di riunione (vedere 35.5.3).

La Chiesa non consente che le sue case di riunione o le sue proprietà siano usate per alcuno scopo relativo a matrimoni tra persone dello stesso sesso, poligami, illegittimi o di altri matrimoni non conformi alla dottrina o alle direttive della Chiesa.

In rare circostanze, il vescovo può consentire l’uso di un edificio della Chiesa per matrimoni celebrati da qualcuno che non è un funzionario della Chiesa o per coloro che non sono membri della Chiesa. Si consulta prima con il presidente di palo. Parla con la persona che officerà per assicurarsi che comprenda le linee guida contenute in questa sezione. Un membro del consiglio di palo o di rione partecipa per assicurarsi che si faccia un uso corretto dell’edificio.

Il vescovo può autorizzare una diretta streaming di un matrimonio celebrato in un edificio della Chiesa (vedere 29.7).

38.3.5

Matrimoni civili che devono essere celebrati da un funzionario pubblico o in un luogo pubblico

In alcune località la legge prevede che la cerimonia nuziale sia celebrata da un funzionario pubblico. In altri che la cerimonia sia celebrata in un edificio pubblico o in altro luogo pubblico. In questi casi, un dirigente del sacerdozio autorizzato può dirigere una breve riunione religiosa dopo il matrimonio civile. Durante questa riunione egli offre consigli alla coppia.

38.3.6

Cerimonia del matrimonio civile

Il matrimonio è sacro e come tale deve essere trattato con onore e decoro. I matrimoni per i membri della Chiesa celebrati al di fuori del tempio devono riflettere un significato di impegno e di gioia.

Tranne dove indicato, le informazioni contenute in questa sezione si applicano sia ai cappellani santi degli ultimi giorni che ai dirigenti della Chiesa.

Prima di celebrare un matrimonio civile, il funzionario della Chiesa può parlare alla coppia della natura sacra dei voti nuziali. Egli può aggiungere altri consigli suggeriti dallo Spirito.

Per celebrare un matrimonio civile, il funzionario della Chiesa si rivolge alla coppia e dice: “Per favore, prendetevi per la mano destra”. Quindi dice: “[Nome per esteso dello sposo] e [nome per esteso della sposa], vi siete presi l’un l’altra per la mano destra a simbolo dei voti che ora farete alla presenza di Dio e di questi testimoni”. (La coppia può scegliere o nominare in anticipo questi testimoni).

Il funzionario poi si rivolge allo sposo e chiede: “[Nome per esteso dello sposo], ricevi [nome per esteso della sposa] come tua legittima moglie e, di tua spontanea volontà e scelta, prometti solennemente come suo compagno e legittimo marito di unirti a lei e a nessun’altra; di osservare tutte le leggi, le responsabilità e gli obblighi relativi al sacro vincolo del matrimonio; e di amarla, onorarla e aver cura di lei fino a che entrambi vivrete?”.

Lo sposo risponde: “Sì”.

Il funzionario della Chiesa quindi si rivolge alla sposa e chiede: “[Nome per esteso della sposa], ricevi [nome per esteso dello sposo] come tuo legittimo marito e, di tua spontanea volontà e scelta, prometti solennemente come sua compagna e legittima moglie di unirti a lui e a nessun altro; di osservare tutte le leggi, le responsabilità e gli obblighi relativi al sacro vincolo del matrimonio; e di amarlo, onorarlo e aver cura di lui fino a che entrambi vivrete?”.

La sposa risponde: “Sì”.

Il funzionario della Chiesa poi si rivolge alla coppia e dice: “In virtù dell’autorità legale di cui sono investito come anziano de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, io dichiaro voi, [nome dello sposo] e [nome della sposa], marito e moglie, legalmente e legittimamente sposati per il tempo della vostra vita terrena”.

(Formulazione alternativa per un cappellano che non serve come funzionario presiedente della Chiesa: “In virtù dell’autorità legale di cui sono investito come cappellano presso [nome della divisione delle Forze Armate o dell’organizzazione civile], io dichiaro voi, [nome dello sposo] e [nome della sposa], marito e moglie, legalmente e legittimamente sposati per il tempo della vostra vita terrena”).

“Possa Dio benedire la vostra unione, dandovi gioia nella vostra posterità e una lunga vita felice insieme, e possa Egli benedirvi affinché manteniate sacri i voti che avete fatto. Invoco su di voi queste benedizioni nel nome del Signore Gesù Cristo. Amen”.

L’invito a baciarsi come marito e moglie è facoltativo, soggetto alle norme culturali.

38.4

Direttive sui suggellamenti

Quando ricevono le ordinanze del tempio, i membri della Chiesa stipulano sacre alleanze con Dio. Le ordinanze di suggellamento del tempio uniscono le famiglie per l’eternità se i membri si impegnano a tenere fede alle alleanze che stipulano quando ricevono l’ordinanza. Le ordinanze di suggellamento comprendono:

  • Suggellamento di marito e moglie.

  • Suggellamento dei figli ai genitori.

Coloro che tengono fede alle proprie alleanze manterranno le benedizioni individuali offerte dal suggellamento. Ciò vale anche se il coniuge della persona ha infranto le alleanze o ha abbandonato il matrimonio.

I figli fedeli che sono suggellati ai genitori o che sono nati nell’alleanza mantengono la benedizione di avere genitori per l’eternità. Ciò vale anche se i genitori cancellano il suggellamento matrimoniale, viene loro revocata l’appartenenza alla Chiesa o vi rinunciano.

I membri che hanno delle preoccupazioni riguardo alla natura eterna dell’ordinanza di suggellamento e dei relativi rapporti familiari e coniugali sono incoraggiati a confidare nel Signore e a cercare il Suo conforto.

I membri devono consultarsi con il proprio vescovo se hanno domande sulle direttive relative al suggellamento che non trovano risposta in questa sezione. Se ha domande, il vescovo contatta il presidente di palo. Se hanno domande, i presidenti di palo possono contattare la presidenza di tempio nel loro distretto del tempio, la presidenza di area o l’Ufficio della Prima Presidenza.

38.4.1

Suggellamento di un uomo e una donna

Esigenza

Sezione

Esigenza

Mi sono sposato civilmente e voglio essere suggellato al mio coniuge.

Sezione

38.4.1.1

Esigenza

Sono divorziato da un coniuge precedente e voglio essere suggellato al mio coniuge attuale.

Sezione

38.4.1.2

Esigenza

Il mio coniuge al quale sono stato suggellato è morto. A chi posso essere suggellato adesso?

Sezione

38.4.1.3

Esigenza

Devo richiedere la cancellazione del suggellamento o il nullaosta al suggellamento.

Sezione

38.4.1.4

Esigenza

Ho bisogno di far cancellare un divieto di suggellamento nel tempio.

Sezione

38.4.1.5

Esigenza

Io e il mio coniuge ci siamo sposati nel tempio soltanto per il tempo. Possiamo essere suggellati?

Sezione

38.4.1.6

Esigenza

A chi possono essere suggellati i miei familiari defunti?

Sezione

38.4.1.7

Esigenza

In che modo il divorzio influisce sul mio suggellamento?

Sezione

38.4.1.8

Esigenza

Quali sono gli effetti della cancellazione di un suggellamento?

Sezione

38.4.1.9

Esigenza

In che modo la rinuncia all’appartenenza alla Chiesa o la sua revoca influiscono sul mio suggellamento?

Sezione

38.4.1.10

38.4.1.1

Suggellamento di membri viventi dopo il matrimonio civile

Un uomo e una donna sposati civilmente possono essere suggellati nel tempio non appena le circostanze lo consentono, se soddisfano le seguenti condizioni:

  • Entrambi sono membri della Chiesa da almeno un anno (vedere 27.3.1 e 27.2.1).

  • Sono preparati e degni.

Quando rilasciano raccomandazioni per il tempio per il suggellamento di una coppia, i dirigenti del sacerdozio si assicurano che il matrimonio civile sia legalmente valido. Vedere 26.3 e 27.3.

38.4.1.2

Suggellamento di persone viventi dopo il divorzio

Donne. Una donna vivente può essere suggellata soltanto a un marito alla volta. Se lei e un marito sono stati suggellati e in seguito hanno divorziato, deve ricevere la cancellazione di quel suggellamento prima di essere suggellata a un altro uomo mentre è in vita (vedere 38.4.1.4).

Una donna vivente che al momento non è sposata o suggellata a un altro uomo può essere suggellata a un marito defunto dal quale aveva divorziato in vita. Deve prima ricevere il consenso firmato dall’eventuale vedova dell’ex marito.

Vedere il capitolo 28 per informazioni sulla celebrazione delle ordinanze per un coniuge defunto.

Uomini. Se un uomo e una donna sono stati suggellati e in seguito hanno divorziato, l’uomo deve ricevere il nulla osta al suggellamento prima di essere suggellato a un’altra donna (vedere 38.4.1.4). Il nulla osta al suggellamento è necessario anche se 1) il precedente suggellamento è stato cancellato o 2) la moglie precedente è deceduta.

Il nulla osta al suggellamento è necessario solo se un uomo ha divorziato dall’ultima donna che era suggellata a lui. Per esempio, se un uomo ha ricevuto il nulla osta al suggellamento per essere suggellato a una seconda moglie dopo un divorzio, e poi la sua seconda moglie muore, egli non avrà bisogno di un altro nulla osta al suggellamento per essere suggellato nuovamente.

Un uomo vivente può essere suggellato a una moglie deceduta dalla quale aveva divorziato in vita. Deve prima ricevere il consenso firmato dall’eventuale vedovo dell’ex moglie. Se è sposato, deve anche ricevere il consenso scritto della sua attuale moglie.

Vedere il capitolo 28 per informazioni sulla celebrazione delle ordinanze per un coniuge defunto.

38.4.1.3

Suggellamento di una persona vivente dopo il decesso del coniuge

Donne. Se marito e moglie sono stati suggellati e il marito muore, la donna non può essere suggellata a un altro uomo a meno che non riceva la cancellazione del primo suggellamento (vedere 38.4.1.4).

Una donna vivente che attualmente non è sposata o suggellata a un altro uomo può essere suggellata a un marito defunto. Se il matrimonio è terminato con un divorzio, vedere 38.4.1.2.

Una donna vivente che al momento è sposata non può essere suggellata a un marito defunto senza l’approvazione della Prima Presidenza.

Vedere il capitolo 28 per informazioni sulla celebrazione delle ordinanze per un coniuge defunto.

Uomini. Se marito e moglie sono stati suggellati e la moglie muore, l’uomo può essere suggellato a un’altra donna se lei non è già stata suggellata a un altro uomo. In queste circostanze, l’uomo non necessita del nulla osta al suggellamento da parte della Prima Presidenza, salvo che lui avesse divorziato dalla moglie precedente prima che questa morisse (vedere 38.4.1.2).

Un uomo vivente può essere suggellato a una moglie deceduta. Se il matrimonio è terminato con un divorzio, vedere 38.4.1.2. Prima di essere suggellato a una moglie deceduta, un uomo deve ricevere il consenso scritto della sua attuale moglie, se è sposato.

Vedere il capitolo 28 per informazioni sulla celebrazione delle ordinanze per un coniuge defunto.

38.4.1.4

Richiesta di cancellazione del suggellamento o nulla osta al suggellamento

Vedere 38.4.1.2 per informazioni sul suggellamento dei membri viventi dopo il divorzio. Vedere 38.4.1.3 per informazioni sul suggellamento dei membri viventi dopo la morte di un coniuge.

I membri di entrambi i sessi possono richiedere la cancellazione del suggellamento anche se non si stanno preparando per essere suggellati a un altro coniuge. Un membro maschio della Chiesa deve ricevere il nulla osta al suggellamento per essere suggellato a un’altra donna dopo il divorzio.

Il procedimento per richiedere la cancellazione del suggellamento o il nullaosta al suggellamento è descritto di seguito.

  1. Il membro parla della richiesta con il suo vescovo.

  2. Il vescovo si assicura che:

    1. Il divorzio sia definitivo.

    2. Il membro sia puntuale nel soddisfare tutti i requisiti di legge sul mantenimento dei figli e del coniuge relativi al divorzio.

  3. Se il vescovo raccomanda che venga concessa la cancellazione del suggellamento o il nulla osta al suggellamento, egli:

    1. Compila una Richiesta alla Prima Presidenza per il membro usando il sistema Risorse per i dirigenti e per l’archivista. I dirigenti che non hanno accesso a Risorse per i dirigenti e per l’archivista usano invece una copia cartacea del modulo Richiesta alla Prima Presidenza. Questo modulo è disponibile presso l’Ufficio documenti riservati della sede centrale della Chiesa.

    2. Invia la richiesta al presidente di palo.

  4. Il presidente del palo si incontra con il membro. Il presidente del palo verifica che:

    1. Il divorzio sia definitivo.

    2. Il membro sia puntuale nel soddisfare tutti i requisiti di legge sul mantenimento dei figli e del coniuge relativi al divorzio.

  5. Se il presidente di palo raccomanda che venga concessa la cancellazione del suggellamento o il nulla osta al suggellamento, invia la richiesta alla sede centrale della Chiesa usando Risorse per i dirigenti e per l’archivista. Vedere 6.2.3 in merito alla responsabilità del presidente di palo quando invia richieste alla Prima Presidenza.

  6. Se la richiesta è approvata, la Prima Presidenza fornisce una lettera in cui si attesta che la cancellazione del suggellamento o il nulla osta al suggellamento sono stati concessi.

  7. Dopo aver ricevuto la lettera, il membro può fissare un appuntamento per il suggellamento nel tempio. Il membro presenta la lettera al tempio.

Vedere 38.4.1.9.

38.4.1.5

Cancellazione del divieto di suggellamento nel tempio

La persona che commette adulterio mentre è sposata con il coniuge al quale è stata suggellata non può essere suggellata a colui o colei con cui ha commesso adulterio senza l’approvazione della Prima Presidenza.

Una coppia può chiedere l’approvazione dopo che è sposata da almeno cinque anni. Il procedimento per richiedere la cancellazione del divieto di suggellamento nel tempio è descritto di seguito.

  1. La coppia si incontra con il vescovo e il presidente di palo.

  2. Se questi dirigenti ritengono che il divieto debba essere cancellato, scrivono delle lettere alla Prima Presidenza con le loro raccomandazioni. Le loro lettere devono descrivere la dignità dei candidati di andare al tempio e la stabilità del loro matrimonio da almeno cinque anni. Vedere 6.2.3 in merito alla responsabilità del presidente di palo quando invia richieste alla Prima Presidenza.

  3. Anche la coppia scrive una lettera di richiesta alla Prima Presidenza.

  4. Il presidente di palo invia tutte queste lettere alla Prima Presidenza. Egli può inviare la domanda con una richiesta di cancellazione del suggellamento o nulla osta al suggellamento (vedere 38.4.1.4).

  5. Se la richiesta è approvata, la Prima Presidenza fornisce una lettera in cui si attesta che il divieto di suggellamento nel tempio è stato cancellato.

  6. Dopo aver ricevuto la lettera, la coppia può fissare un appuntamento per essere suggellata e presenta la lettera al tempio.

38.4.1.6

Suggellamento dopo il matrimonio nel tempio soltanto per il tempo

Le coppie che si sono sposate nel tempio soltanto per il tempo di solito non vengono suggellate in seguito. Per celebrare tale suggellamento, la donna deve prima ricevere dalla Prima Presidenza la cancellazione del suggellamento precedente. Se il vescovo e il presidente di palo ritengono entrambi che la cancellazione sia giustificata, il presidente di palo invia la richiesta alla Prima Presidenza usando Risorse per i dirigenti e per l’archivista. Vedere 6.2.3 in merito alla responsabilità del presidente di palo quando invia richieste alla Prima Presidenza.

I matrimoni nel tempio soltanto per il tempo non vengono più celebrati (vedere 27.3.3).

38.4.1.7

Suggellamento di persone defunte

Questa sezione si applica alle persone defunte che vengono suggellate a coniugi che sono anch’essi deceduti. Se uno dei coniugi è ancora in vita, vedere 38.4.1.3.

Donne defunte. Una donna defunta può essere suggellata a tutti gli uomini con i quali è stata legalmente sposata durante la sua vita. La tabella seguente mostra quando questi suggellamenti possono aver luogo.

Non è stata suggellata a un marito in vita

Può essere suggellata a tutti gli uomini viventi o deceduti con i quali è stata sposata in vita. Se l’uomo è in vita, sua moglie (se è sposato) deve dare il consenso scritto. Se l’uomo è deceduto, la vedova (se c’è) deve dare il consenso scritto.

È stata suggellata a un marito in vita

Tutti i suoi mariti devono essere deceduti prima che ella sia suggellata ad altri uomini con i quali è stata sposata. Questo comprende i mariti precedenti dai quali può aver divorziato. L’eventuale vedova di ognuno degli uomini deve dare il consenso scritto.

Uomini defunti. Un uomo defunto può essere suggellato a tutte le donne con le quali è stato legalmente sposato quando era in vita se 1) sono defunte o 2) sono ancora in vita e non sono suggellate a un altro uomo.

Prima che un uomo defunto possa essere suggellato a una donna deceduta alla quale era sposato in vita, il vedovo della donna (se c’è) deve dare il consenso scritto.

Coppie divorziate defunte. Le coppie defunte che avevano divorziato possono essere suggellate per procura in modo che i figli possano essere loro suggellati. Vedere 28.3.5 se al marito o alla moglie era stata revocata l’appartenenza alla Chiesa o se vi aveva rinunciato e al momento della morte non era stato ribattezzato.

Prima del suggellamento di una coppia defunta che aveva ottenuto la cancellazione del proprio suggellamento in vita è necessaria l’approvazione della Prima Presidenza.

38.4.1.8

Effetti del divorzio

Se una coppia è stata suggellata e in seguito ha divorziato, le benedizioni di quel suggellamento rimangono in vigore per coloro che sono degni a meno che il suggellamento non sia cancellato (vedere 38.4.1.4 e 38.4.1.9). Un membro che rimane fedele alle alleanze del tempio riceverà ogni benedizione promessa nel tempio, anche se il suo coniuge ha infranto le alleanze o ha abbandonato il matrimonio.

Vedere 38.4.2.1 per avere informazioni sui figli nati dopo il divorzio.

38.4.1.9

Effetti della cancellazione del suggellamento

Una volta che la Prima Presidenza ha approvato la cancellazione di un suggellamento, le benedizioni relative a quel suggellamento non sono più valide. I dirigenti del sacerdozio offrono guida ai membri che intendono far cancellare un suggellamento per aiutarli a comprendere tali principi. I dirigenti devono rispettare l’arbitrio dei membri in queste decisioni.

Tutti i figli nati da una donna dopo che il suo suggellamento a un ex marito è stato cancellato non nascono nell’alleanza a meno che non sia stata suggellata a un altro uomo.

38.4.1.10

Effetti della rinuncia all’appartenenza alla Chiesa o della sua revoca

Dopo che una coppia è stata suggellata nel tempio, se uno di loro rinuncia all’appartenenza alla Chiesa o la sua appartenenza alla Chiesa è revocata, anche le sue benedizioni del tempio vengono revocate. Rimangono tuttavia valide le benedizioni personali dell’ordinanza di suggellamento per il coniuge e per i figli della persona, se rimangono fedeli.

Tutti i figli nati da una coppia dopo che uno o entrambi hanno rinunciato alla loro appartenenza alla Chiesa o ne hanno ottenuto la revoca non nascono nell’alleanza. Vedere 38.4.2.8.

38.4.2

Suggellamento dei figli ai genitori

I genitori devono essere suggellati l’uno all’altra prima che i figli siano suggellati a loro (vedere 38.4.1).

38.4.2.1

Figli nati nell’alleanza

I figli nati dopo che la loro madre è stata suggellata al marito nel tempio nascono nell’alleanza di detto suggellamento. Essi non hanno bisogno di ricevere l’ordinanza del suggellamento ai genitori.

A volte una donna che è stata suggellata a un uomo in seguito ha figli con un altro uomo. Quando ciò accade, questi figli nascono nell’alleanza del suggellamento più recente della donna a meno che non siano nati 1) dopo che il suggellamento è stato cancellato o 2) dopo che è stato revocato a causa di rinuncia o revoca dell’appartenenza alla Chiesa.

38.4.2.2

Figli che non sono nati nell’alleanza

I figli che non sono nati nell’alleanza possono diventare parte di una famiglia eterna mediante il suggellamento a:

  • I loro genitori naturali.

  • I loro genitori adottivi.

  • Un genitore naturale o adottivo e un genitore acquisito (vedere 38.4.2.5).

Questi figli ricevono le stesse benedizioni che avrebbero avuto se fossero nati nell’alleanza.

Vedere 27.4.1 per avere informazioni sul rilascio delle raccomandazioni per il tempio per i figli da suggellare ai genitori.

I membri dai 21 anni in su devono aver ricevuto l’investitura prima di essere suggellati ai loro genitori.

I membri sposati che hanno meno di 21 anni non hanno bisogno di aver ricevuto l’investitura per essere suggellati ai genitori. Tuttavia, devono avere una raccomandazione per il tempio valida (vedere 26.4.4).

Suggellamento di figli viventi ai genitori viventi. Un figlio vivente è suggellato solo a due genitori: un marito e una moglie. Se entrambi i genitori sono in vita, devono essere sposati e suggellati l’uno all’altra.

Suggellamento di figli viventi ai genitori deceduti. Un figlio vivente è suggellato a una sola coppia di genitori. La tabella seguente mostra le opzioni di suggellamento disponibili ai membri che non sono stati suggellati ai loro genitori e i cui genitori sono deceduti.

Circostanza

Opzioni

Figlio minore o persona che non è responsabile a causa di disabilità intellettive

  • Può essere suggellato ai tutori legali o ai genitori adottivi che lo stanno crescendo

  • Attende fino a che sia adulto e poi è suggellato ai genitori deceduti

Adulto

  • Può essere suggellato ai genitori deceduti

  • Può essere suggellato ai tutori legali o ai genitori adottivi che lo hanno cresciuto

Suggellamento di figli deceduti ai genitori (viventi o deceduti). Di solito, una persona deceduta viene suggellata ai suoi genitori naturali o a quelli adottivi. Tuttavia, un figlio defunto può anche essere suggellato a:

  • Una madre biologica e un patrigno.

  • Un padre biologico e una matrigna.

  • Genitori o nonni affidatari che hanno cresciuto il figlio (vedere 38.4.2.4).

  • Una coppia che intendeva adottare il figlio, ma che non è riuscita a completare l’adozione prima della di lui/lei morte (vedere 38.4.2.4).

Questi suggellamenti possono essere svolti anche se un figlio defunto è già suggellato ai genitori biologici o adottivi. I suggellamenti a genitori non biologici o non adottivi in circostanze diverse da quelle sopra elencate richiedono l’approvazione della Prima Presidenza.

38.4.2.3

Figli viventi adottivi o in affidamento

I figli viventi che sono nati nell’alleanza o sono stati suggellati ai genitori non possono essere suggellati ad altri genitori senza l’approvazione della Prima Presidenza.

I figli viventi che sono stati legalmente adottati e non erano né nati nell’alleanza né suggellati a genitori precedenti possono essere suggellati ai loro genitori adottivi dopo che l’adozione diventa definitiva. Una copia del decreto finale di adozione deve essere presentata al tempio. Un decreto del tribunale che concede la custodia legale non è un nulla osta sufficiente per il suggellamento. Non c’è nessun obbligo di risalire ai genitori naturali di questi figli.

L’approvazione della Prima Presidenza è richiesta affinché un membro vivente possa essere suggellato ai genitori affidatari. Questo requisito si applica anche se i genitori naturali del figlio in affidamento sono sconosciuti. Tali richieste sono fatte dal presidente di palo usando Risorse per i dirigenti e per l’archivista (vedere 6.2.3).

38.4.2.4

Figli adottivi o in affidamento che sono defunti

Di solito una persona defunta che era stata adottata viene suggellata ai suoi genitori adottivi.

Di solito un figlio defunto che era in affidamento viene suggellato ai genitori naturali.

38.4.2.5

Suggellamento di figli viventi a un genitore naturale e a un genitore acquisito

Figli minorenni e figli che sono considerati non responsabili. I figli viventi minorenni e quelli che sono considerati non responsabili a causa di disabilità intellettive possono essere suggellati a un genitore naturale e a un genitore acquisito solo se vengono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:

  • Il figlio non è nato nell’alleanza o non è stato suggellato in precedenza.

  • Il figlio non è stato adottato da un altro genitore.

  • L’altro genitore naturale ha firmato una lettera di consenso affinché il suggellamento avvenga. Un decreto del tribunale che concede la custodia legale non è un nulla osta sufficiente per il suggellamento. La lettera di consenso deve usare parole simili a queste: “Io, [nome del genitore naturale], do il permesso affinché [nome del figlio o dei figli] sia/siano suggellato/i nel tempio a [nome dei genitori]. Comprendo che il suggellamento è una cerimonia religiosa e che non ha implicazioni legali”. Questa lettera viene presentata al tempio prima del suggellamento.

Se l’altro genitore naturale è deceduto o se la sua responsabilità genitoriale è stata interamente annullata mediante un procedimento legale, non è richiesto alcun consenso. Analogamente, non è richiesto alcun consenso se il figlio è considerato adulto nella giurisdizione in cui vive.

Se l’altro genitore naturale non è rintracciabile dopo sforzi approfonditi per trovarlo, non è richiesto alcun consenso. In questo caso, il vescovo e il presidente di palo attestano nel procedimento di verifica che gli sforzi approfonditi per rintracciare il genitore mancante non sono andati a buon fine. Se l’altro genitore naturale si presenta in seguito, il suggellamento sarà soggetto a revisione.

Figli adulti. Un membro adulto vivente può essere suggellato a un genitore naturale e a un genitore acquisito se il membro non è nato nell’alleanza o non è stato precedentemente suggellato ai genitori.

I membri dai 21 anni in su devono aver ricevuto l’investitura prima di essere suggellati a un genitore naturale e a un genitore acquisito.

I membri sposati che hanno meno di 21 anni non hanno bisogno di aver ricevuto l’investitura per essere suggellati a un genitore naturale e a un genitore acquisito. Tuttavia, devono avere una raccomandazione per il tempio valida per il suggellamento ai genitori (vedere 26.4.4).

38.4.2.6

Figli concepiti mediante inseminazione artificiale o fecondazione in vitro

I figli concepiti mediante inseminazione artificiale o fecondazione in vitro nascono nell’alleanza se i genitori sono già stati suggellati. Se i figli nascono prima del suggellamento dei genitori, possono essere suggellati a loro dopo che questi sono stati suggellati l’uno all’altra.

38.4.2.7

Figli nati da madri surrogate

Se il figlio è nato da una madre surrogata, il presidente di palo riferisce la questione all’Ufficio della Prima Presidenza (vedere 38.6.22).

38.4.2.8

Condizione dei figli quando il suggellamento viene cancellato o revocato

I figli che nascono nell’alleanza o sono suggellati ai loro genitori rimangono tali anche se in seguito il suggellamento dei loro genitori viene 1) cancellato o 2) revocato per la rinuncia all’appartenenza alla Chiesa o la revoca dell’appartenenza alla Chiesa di uno o entrambi i genitori.

I figli che nascono dopo che il suggellamento dei loro genitori è stato cancellato o revocato non nascono nell’alleanza. Questi figli possono essere suggellati ai loro genitori dopo che le benedizioni del tempio dei loro genitori sono state restaurate (se applicabile) e qualsiasi altro ostacolo è stato rimosso.

38.5

Vestiti del tempio e garment

38.5.1

Vestiti del tempio

Durante le ordinanze dell’investitura e del suggellamento celebrate nel tempio, i membri della Chiesa indossano vestiti bianchi. Le donne indossano i seguenti vestiti bianchi: un abito a maniche lunghe o tre quarti (oppure una gonna e una camicetta a maniche lunghe o tre quarti), calze o collant, scarpe o pianelle.

Gli uomini indossano i seguenti vestiti bianchi: una camicia a maniche lunghe, una cravatta o un papillon, pantaloni, calzini, scarpe o pianelle.

Durante le ordinanze dell’investitura e del suggellamento, sopra ai vestiti bianchi i membri indossano ulteriori indumenti cerimoniali.

38.5.2

Come procurarsi i vestiti del tempio e i garment

I dirigenti di rione e di palo esortano i membri che hanno ricevuto l’investitura a procurarsi i propri vestiti del tempio. I vestiti del tempio e i garment possono essere acquistati presso un centro distribuzione della Chiesa o su store.ChurchofJesusChrist.org. Gli archivisti di palo e di rione possono aiutare i membri a ordinarli.

Alcuni templi hanno dei vestiti disponibili per il noleggio. Se un tempio non ha vestiti da noleggiare, i membri devono portare i propri vestiti del tempio. Verificare su temples.ChurchofJesusChrist.org se in un tempio specifico è disponibile il noleggio dei vestiti.

I templi tengono a disposizione un numero limitato di vestiti del tempio che possono essere utilizzati dai missionari a tempo pieno. Non è previsto il pagamento del noleggio quando i missionari sono presso un centro di addestramento o quando sono autorizzati a partecipare alle ordinanze del tempio mentre servono sul campo di missione. Se necessario, questi vestiti possono essere utilizzati dai missionari che ricevono la propria investitura.

Per avere informazioni sui tessuti e gli stili dei garment, vedere store.ChurchofJesusChrist.org.

38.5.3

Garment e vestiti del tempio per i membri con disabilità o affetti da allergie

Per i membri che sono costretti a letto, che hanno gravi disabilità fisiche o che sono allergici a determinati tessuti o indumenti si possono acquistare dei garment speciali (vedere “Garment e indumenti sacri”, store.ChurchofJesusChrist.org).

Sono disponibili toghe del tempio più corte per i membri in sedia a rotelle o con altre necessità (vedere store.ChurchofJesusChrist.org).

38.5.4

Confezionamento dei grembiuli del tempio

I membri possono confezionare i propri grembiuli del tempio solo se usano uno dei kit approvati. Questi kit sono disponibili presso i centri distribuzione della Chiesa o su store.ChurchofJesusChrist.org.

I membri non devono confezionare altri indumenti cerimoniali del tempio o i garment del tempio.

38.5.5

Uso e cura del garment

I membri che ricevono l’investitura fanno alleanza di indossare il garment del tempio per tutta la vita.

Il garment del tempio serve a ricordare le alleanze stipulate nel tempio e, se indossato correttamente per tutta la vita, funge da protezione contro la tentazione e il male. Il garment deve essere indossato sotto i vestiti. Non deve essere tolto per svolgere attività che possono ragionevolmente essere svolte indossando il garment e non deve essere modificato per adattarlo a diversi stili di abbigliamento. I membri che hanno ricevuto l’investitura devono cercare la guida del Santo Spirito per trovare la risposta alle domande personali su come indossare il garment.

Indossare il garment è un privilegio sacro e farlo è un’espressione esteriore di un impegno interiore a seguire il Salvatore Gesù Cristo.

È una scelta personale se indossare altri indumenti intimi sopra o sotto il garment del tempio.

Vedere 26.3.3.

38.5.6

Indossare il garment nelle Forze Armate, nei Vigili del Fuoco, nelle Forze dell’ordine o in corpi simili

Le linee guida contenute in questa sezione si applicano ai membri che hanno ricevuto l’investitura e che hanno requisiti specifici per l’uniforme quando sono in servizio:

  • Nelle Forze Armate.

  • Come Vigili del Fuoco.

  • Come agenti delle Forze dell’ordine.

  • Come agenti di sicurezza del governo.

I vescovi si accertano che i membri che hanno ricevuto l’investitura e che svolgono queste funzioni comprendano le seguenti linee guida.

Quando è possibile, devono indossare il garment nella stessa maniera degli altri membri. Tuttavia, essi devono evitare di esporre il garment alla vista di coloro che non ne capiscono l’importanza. I membri devono cercare la guida dello Spirito e usare tatto, discrezione e saggezza. Può essere più opportuno togliersi temporaneamente il garment e indossarlo di nuovo quando le condizioni lo consentono. Tuttavia, non si è giustificati a togliersi il garment solo per comodità.

A volte, il regolamento del corpo a cui il membro appartiene gli impedisce di indossare il garment. In questi casi, la posizione religiosa del membro non ne è influenzata, a condizione che rimanga degno. Il membro riceverà comunque le benedizioni associate all’utilizzo del garment. Se i membri non hanno la possibilità di indossare il garment, devono indossarlo di nuovo non appena le circostanze lo consentono.

I membri in servizio in queste organizzazioni devono consultarsi con esse per quanto attiene ai requisiti specifici che la biancheria deve soddisfare, come per esempio il colore o il tipo di scollatura. Questi membri possono inviare alla Beehive Clothing gli indumenti approvati dall’organizzazione che soddisfano le linee guida per i garment affinché siano contrassegnati come garment autorizzati. Le linee guida e le ulteriori istruzioni sono fornite sul Modulo per l’ordinazione dei garment.

38.5.7

Come disfarsi dei garment e degli indumenti cerimoniali del tempio

Per disfarsi dei garment del tempio consumati, i membri devono ritagliare e distruggere i segni. I membri quindi tagliano il resto del tessuto in modo che non si possa riconoscere come garment. Il tessuto che resta può essere gettato.

Per disfarsi degli indumenti cerimoniali del tempio consumati, i membri devono tagliarli in modo che non se ne possa riconoscere l’uso originario, dopodiché il tessuto può essere gettato.

I membri possono dare i garment e i vestiti del tempio ancora in buone condizioni ad altri membri che hanno ricevuto l’investitura. I dirigenti del sacerdozio e le dirigenti della Società di Soccorso possono individuare coloro che potrebbero avere bisogno di tali indumenti. I membri non devono donare i garment o gli indumenti cerimoniali del tempio a negozi dell’usato, magazzini del vescovo, templi o enti benefici.

38.5.8

Vestiti del tempio per la sepoltura

Se possibile, i membri che hanno ricevuto l’investitura, quando muoiono, dovrebbero essere sepolti o cremati con i vestiti del tempio. Se le tradizioni culturali o le usanze relative alla sepoltura rendono ciò inappropriato o difficile, gli indumenti possono essere piegati e posti accanto al corpo.

Soltanto i membri che hanno ricevuto l’investitura in vita possono essere sepolti o cremati con i vestiti del tempio. Una persona che ha ricevuto l’investitura e ha cessato di indossare il garment prima della sua morte può essere sepolta o cremata con i vestiti del tempio se la famiglia lo richiede.

Una persona le cui benedizioni non sono state restaurate dopo la revoca o la rinuncia all’appartenenza alla Chiesa non può essere sepolta o cremata con i vestiti del tempio.

Una persona che in vita ha ricevuto l’investitura e che è morta commettendo suicidio può essere sepolta o cremata con i vestiti del tempio.

Non è necessario che i vestiti del tempio usati per la sepoltura o la cremazione siano nuovi, ma devono essere in buone condizioni e puliti. Si possono usare i vestiti del tempio appartenuti al membro.

Un membro che viene sepolto o cremato con i vestiti del tempio può essere vestito da un familiare dello stesso sesso che ha ricevuto l’investitura o dal coniuge. Se non è disponibile un familiare, o se questi preferisce non vestire la salma di un uomo che ha ricevuto l’investitura, il vescovo può chiedere al presidente del quorum degli anziani di invitare un uomo che ha ricevuto l’investitura a vestire la salma o ad assicurarsi che la vestizione sia fatta in maniera appropriata. Se non è disponibile un familiare, o se questi preferisce non vestire la salma di una donna che ha ricevuto l’investitura, il vescovo può chiedere alla presidentessa della Società di Soccorso di invitare una donna che ha ricevuto l’investitura a vestire la salma o ad assicurarsi che la vestizione sia fatta in maniera appropriata. I dirigenti si assicurano che questo incarico sia affidato a una persona che non sollevi obiezioni al riguardo.

La salma di un uomo viene vestita con i garment del tempio e i seguenti abiti bianchi: una camicia a maniche lunghe, una cravatta o un papillon, pantaloni, calzini, scarpe o pianelle. La salma di una donna viene vestita con i garment del tempio e i seguenti abiti bianchi: un abito a maniche lunghe o tre quarti (oppure una gonna e una camicetta a maniche lunghe o tre quarti), calze o collant, scarpe bianche o pianelle.

Gli indumenti cerimoniali del tempio sono posti sulla salma come indicato nell’investitura. La toga viene posta sulla spalla destra e legata con il cordoncino sul girovita sinistro. Il grembiule è fissato attorno alla vita. La fascia è posta attorno alla vita e legata con un fiocco sopra l’anca sinistra. Di solito, il tocco di un uomo viene posto accanto al suo corpo fino a quando non arriva il momento di chiudere la bara. Il tocco viene quindi messo con il fiocco sull’orecchio sinistro. Il velo di una donna può essere sistemato sul cuscino dietro la testa. Velare il volto di una donna prima della sepoltura o cremazione è facoltativo, su decisione della famiglia.

In alcune zone, soltanto a un impresario di pompe funebri dotato di licenza o a un suo dipendente è consentito preparare la salma di un defunto. In questi casi, un familiare che ha ricevuto l’investitura o una persona che ha ricevuto l’investitura ed è stata incaricata dal vescovo o dalla presidentessa della Società di Soccorso si assicura che i vestiti siano stati posti correttamente sulla salma.

In alcuni paesi è richiesto che, alla sepoltura, i defunti siano vestiti con abiti biodegradabili. I vestiti del tempio biodegradabili sono disponibili su store.ChurchofJesusChrist.org.

Nelle zone in cui può essere difficile procurarsi i vestiti del tempio in tempo per la sepoltura, i presidenti di palo devono tenere a disposizione almeno due serie complete di vestiti di taglia media, una da uomo e una da donna.

Se i vestiti del tempio non sono disponibili, un membro defunto che ha ricevuto l’investitura viene vestito per la sepoltura con il garment e altri vestiti adatti.

38.6

Direttive riguardanti le questioni morali

Alcune direttive contenute in questa sezione riguardano questioni che la Chiesa “sconsiglia”. Solitamente ai membri non sono imposte delle limitazioni all’appartenenza alla Chiesa per decisioni che riguardano tali questioni. Tuttavia, in definitiva, tutte le persone renderanno conto a Dio delle loro decisioni.

38.6.1

Interruzione volontaria della gravidanza

Il Signore ha comandato: “Non uccidere, e non fare alcunché di simile” (Dottrina e Alleanze 59:6). La Chiesa si oppone all’interruzione volontaria della gravidanza praticata per motivi di convenienza personale o sociale. I membri non devono sottoporsi a un’interruzione volontaria della gravidanza, né devono eseguirla, organizzarla, pagarla, acconsentirvi o incoraggiarla. Le uniche eccezioni possibili si hanno quando:

  • La gravidanza è la conseguenza di violenza carnale o incesto.

  • Un medico competente accerta che la vita o la salute della madre sono in grave pericolo.

  • Un medico competente accerta che il feto è affetto da gravi malformazioni che non permetteranno al neonato di sopravvivere dopo la nascita.

Anche queste eccezioni non giustificano automaticamente l’interruzione volontaria della gravidanza. L’interruzione volontaria della gravidanza è una questione molto seria. Deve essere presa in considerazione solo dopo che le persone responsabili hanno ricevuto la conferma mediante la preghiera. I membri possono consultarsi con il proprio vescovo come parte di questo processo.

Se un membro della Chiesa è stato coinvolto in un caso di interruzione volontaria della gravidanza, i dirigenti presiedenti esaminano con attenzione le circostanze. Se un membro si sottopone a un’interruzione volontaria di gravidanza, la esegue, la organizza, la paga, vi acconsente o la incoraggia, può essere necessario tenere un consiglio di appartenenza alla Chiesa (vedere 32.6.2.5). Tuttavia, non va preso in considerazione un consiglio di appartenenza alla Chiesa se il membro è stato coinvolto in un’interruzione volontaria di gravidanza prima del battesimo. Non vanno neanche presi in considerazione consigli di appartenenza alla Chiesa o limitazioni all’appartenenza per i membri che sono stati coinvolti in un’interruzione volontaria della gravidanza per uno qualsiasi dei tre motivi indicati in precedenza in questa sezione.

I vescovi devono rivolgere le domande su casi specifici al presidente di palo. Il presidente di palo, se necessario, può rivolgere le domande all’Ufficio della Prima Presidenza.

Per quanto è stato rivelato, una persona può pentirsi ed essere perdonata per il peccato di interruzione volontaria della gravidanza.

38.6.2

Maltrattamenti

Maltrattare significa abusare di altre persone o trascurarle in modo tale da causare danni a livello fisico, sessuale, emotivo o economico. La posizione della Chiesa è che i maltrattamenti non possono essere tollerati sotto nessuna forma. Coloro che maltrattano il coniuge, i figli, altri familiari o chiunque altro violano le leggi di Dio e dell’uomo.

Tutti i membri, specialmente i genitori e i dirigenti, sono incoraggiati a stare all’erta, a essere diligenti e a fare tutto ciò che possono per proteggere i bambini e altri dai maltrattamenti. Se vengono a conoscenza di casi di maltrattamento, i membri devono riferirlo alle autorità civili e consultarsi con il vescovo. I dirigenti della Chiesa devono prendere sul serio le segnalazioni di maltrattamenti e non devono mai trascurarle.

Tutti gli adulti che lavorano con i bambini o i giovani devono completare l’addestramento riguardante la protezione dei bambini e dei giovani entro un mese da quando vengono sostenuti (vedere ProtectingChildren.ChurchofJesusChrist.org). Devono ripetere l’addestramento ogni tre anni.

Nei casi di maltrattamento, la principale e immediata responsabilità dei dirigenti della Chiesa è quella di aiutare le vittime e di proteggere le persone vulnerabili da futuri maltrattamenti. I dirigenti non devono mai incoraggiare una persona a restare in una casa o in una situazione caratterizzate da maltrattamenti o non sicure.

38.6.2.1

Numero verde per i maltrattamenti

In alcuni paesi, la Chiesa ha istituito un numero verde riservato per i casi di maltrattamento allo scopo di aiutare i presidenti di palo e i vescovi. Questi dirigenti devono chiamare prontamente il numero verde per qualunque situazione in cui una persona possa aver subito dei maltrattamenti oppure rischi di subirli. Devono anche chiamarlo se sono a conoscenza di un membro che guarda, acquista o distribuisce materiale pedopornografico.

Il numero verde è a disposizione dei vescovi e dei presidenti di palo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. I numeri di telefono sono riportati di seguito.

  • Stati Uniti e Canada: 1-801-240-1911 oppure 1-800-453-3860, interno 2-1911

  • Regno Unito: 0800 970 6757

  • Irlanda: 1800 937 546

  • Francia: 0805 710 531

  • Australia: 02 9841 5454 (chiamate nazionali)

  • Nuova Zelanda: 09 488 5592 (chiamate nazionali)

I vescovi e i presidenti di palo devono chiamare il numero verde quando si trovano davanti a situazioni che riguardano qualsiasi tipo di maltrattamento. Dei professionisti in campo legale e clinico risponderanno alle loro domande. Questi professionisti daranno loro istruzioni anche riguardo a come:

  • Aiutare le vittime e contribuire a tutelarle da futuri maltrattamenti.

  • Contribuire a proteggere potenziali vittime.

  • Rispettare i requisiti legali in merito alla denuncia di un maltrattamento.

La Chiesa si impegna a rispettare la legge nel denunciare i maltrattamenti (vedere 38.6.2.7). Le leggi cambiano in base alla località, e la maggior parte dei dirigenti della Chiesa non sono esperti in materia legale. Contattare il numero verde è essenziale affinché i vescovi e i presidenti di palo adempiano le loro responsabilità di denuncia dei maltrattamenti.

Un vescovo deve anche informare il suo presidente di palo dei casi di maltrattamento.

Nei paesi in cui non è disponibile il numero verde, un vescovo che viene a conoscenza di casi di maltrattamento deve contattare il suo presidente di palo, il quale cercherà la guida dell’Ufficio legale di area. Inoltre, egli è incoraggiato a consultare il personale dei Servizi di consulenza per la famiglia o il manager del benessere e dell’autosufficienza presso l’ufficio di area.

38.6.2.2

Supporto in caso di maltrattamenti

Le vittime di maltrattamenti spesso subiscono gravi traumi. I presidenti di palo e i vescovi reagiscono con sentita compassione ed empatia. Offrono guida spirituale e supporto per aiutare le vittime a superare gli effetti distruttivi dei maltrattamenti.

Talvolta le vittime provano vergogna o senso di colpa. Le vittime non sono colpevoli di peccato. I dirigenti aiutano loro e le loro famiglie a comprendere l’amore di Dio e la guarigione che giunge tramite Gesù Cristo e la Sua Espiazione (vedere Alma 15:8; 3 Nefi 17:9).

I presidenti di palo e i vescovi devono aiutare chi ha commesso maltrattamenti a pentirsi e a porre fine al suo comportamento abusante. Se un adulto ha commesso un peccato sessuale nei confronti di un bambino, tale comportamento può essere molto difficile da cambiare. Il processo di pentimento può essere molto lungo. Vedere 38.6.2.3.

I presidenti di palo e i vescovi devono anche essere premurosi e sensibili quando lavorano con le famiglie delle vittime e dei perpetratori di maltrattamenti.

Una guida per consigliare vittime e perpetratori viene fornita in Maltrattamenti: Come aiutare.

Oltre a ricevere l’aiuto ispirato dei dirigenti della Chiesa, le vittime, i perpetratori e le loro famiglie possono aver bisogno di consulenza professionale. Per informazioni, vedere 31.3.6.

Per informazioni su cosa devono fare i vescovi e i presidenti di palo quando vengono a conoscenza di un qualsiasi tipo di maltrattamento, vedere 38.6.2.1. Per informazioni sulla guida da offrire in caso di abuso sessuale, di stupro o di altre forme di violenza sessuale, vedere 38.6.18.2.

Vedere anche FamilyServices.ChurchofJesusChrist.org.

38.6.2.3

Maltrattamento di minore

Il maltrattamento di minore è un peccato particolarmente grave (vedere Luca 17:2). Per come è utilizzato in questo contesto, il maltrattamento di minore comprende:

  • Maltrattamento fisico: quando si infligge un grave danno fisico attraverso la violenza fisica. Alcuni danni possono non essere visibili.

  • Abuso o sfruttamento sessuale: quando si intrattiene qualsiasi attività sessuale con un minore o si permette intenzionalmente a qualcun altro, o lo si aiuta, a intrattenere tale attività. Nel presente contesto, l’abuso sessuale non comprende l’attività sessuale consensuale tra due minori vicini di età.

  • Abuso emotivo: quando si compiono azioni o si usano parole per danneggiare gravemente il rispetto per se stesso o l’autostima di un minore. Questo comportamento prevede continui e ripetuti insulti, manipolazioni e critiche che umiliano e sminuiscono. Può anche comprendere gravi negligenze.

  • Pedopornografia: vedere 38.6.6.

Se vengono a conoscenza o sospettano di un maltrattamento di minore, un vescovo o un presidente di palo devono seguire prontamente le istruzioni riportate in 38.6.2.1. Intervengono anche in modo da contribuire a proteggere da ulteriori maltrattamenti.

Se un membro adulto maltratta un minore come descritto in questa sezione, sono necessari un consiglio di appartenenza alla Chiesa e l’annotazione sul certificato di appartenenza. Vedere anche 32.6.1.1 e 38.6.2.5.

Il bullismo fisico o emotivo tra bambini o giovani di età simile va gestito dai dirigenti di rione. Non si tiene un consiglio di appartenenza alla Chiesa.

38.6.2.4

Maltrattamenti ai danni del coniuge o di un altro adulto

Il maltrattamento ai danni del coniuge o di un altro adulto può avvenire in molti modi. Comprende il maltrattamento fisico e l’abuso sessuale, emotivo e finanziario. Gli adulti che sono anziani, vulnerabili o disabili sono talvolta ad alto rischio di maltrattamento.

Spesso non c’è un’unica definizione di maltrattamento che si possa applicare a tutte le situazioni. Ci sono piuttosto diversi gradi di gravità per quanto riguarda i comportamenti abusanti. Tali gradi di gravità vanno dall’uso saltuario di parole aspre all’infliggere gravi danni.

Se vengono a conoscenza di maltrattamenti ai danni di un coniuge o di un altro adulto, un vescovo o un presidente di palo devono seguire prontamente le istruzioni riportate in 38.6.2.1. Intervengono anche in modo da contribuire a proteggere da ulteriori maltrattamenti.

I dirigenti cercano la guida dello Spirito per stabilire se il contesto più adatto per gestire il maltrattamento sia la guida pastorale individuale oppure un consiglio di appartenenza alla Chiesa. Possono anche consultarsi con il proprio dirigente del sacerdozio su quale sia il contesto più adatto. Tuttavia, se un qualsiasi maltrattamento ai danni di un coniuge o di un altro adulto raggiunge i livelli di seguito descritti, è necessario tenere un consiglio di appartenenza alla Chiesa.

  • Maltrattamento fisico: quando si infligge un grave danno fisico attraverso la violenza fisica. Alcuni danni possono non essere visibili.

  • Abuso sessuale: vedere le situazioni specificate in 38.6.18.3.

  • Abuso emotivo: quando si compiono azioni o si usano parole per danneggiare gravemente il rispetto per se stesso o l’autostima di una persona. Questo comportamento prevede continui e ripetuti insulti, manipolazioni e critiche che umiliano e sminuiscono.

  • Abuso finanziario: quando si trae economicamente vantaggio da una persona. Ciò può comprendere l’utilizzo illegale o non autorizzato della proprietà, del denaro o di altri oggetti di valore di una persona. Può anche comprendere l’ottenimento fraudolento di potere economico su una persona. Potrebbe comprendere l’uso del potere economico per forzare un comportamento. Vedere anche 32.6.1.3.

38.6.2.5

Chiamate nella Chiesa, raccomandazioni per il tempio e annotazioni sui certificati di appartenenza

I membri che hanno maltrattato altre persone non devono ricevere chiamate nella Chiesa né possono avere una raccomandazione per il tempio fino a quando non si sono pentiti e le limitazioni all’appartenenza alla Chiesa non sono state rimosse.

Se una persona ha abusato sessualmente di un minore o lo ha maltrattato gravemente dal punto di vista fisico o emotivo, si porrà un’annotazione sul suo certificato di appartenenza. La persona non dovrà ricevere alcuna chiamata o incarico che coinvolga bambini o giovani. Ciò comprende il fatto di non poter ricevere un incarico di ministero presso una famiglia nella cui casa vivono giovani o bambini. Comprende anche il fatto di non avere un giovane come collega di ministero. Queste limitazioni devono restare in vigore fino a quando la Prima Presidenza non autorizza la rimozione dell’annotazione. Vedere 32.14.5 per le informazioni sulle annotazioni.

38.6.2.6

Consigli di palo e di rione

Alle riunioni dei consigli di palo e di rione, le presidenze di palo e i vescovati esaminano regolarmente le direttive e le linee guida della Chiesa sul prevenire e affrontare i maltrattamenti. Insegnano i messaggi chiave contenuti nella sezione Maltrattamenti di Aiuto nelle difficoltà nella Biblioteca evangelica. Invitano i membri del consiglio a partecipare alla discussione. I dirigenti e i membri del consiglio cercano la guida dello Spirito quando insegnano questo argomento delicato e ne discutono.

I membri del consiglio devono anche completare l’addestramento riguardante la protezione dei bambini e dei giovani (vedere 38.6.2).

38.6.2.7

Questioni legali relative ai maltrattamenti

Se i comportamenti abusanti di un membro hanno violato le leggi vigenti, il vescovo o il presidente di palo devono esortare il membro a denunciare tali attività alle forze dell’ordine o ad altre autorità competenti. Tramite il numero verde della Chiesa (vedere 38.6.2.1), il vescovo o il presidente di palo possono ottenere informazioni sulle leggi locali che regolano lo sporgere denuncia. Se i membri hanno domande sulle leggi che regolano lo sporgere denuncia, li incoraggiano a chiedere un consulto legale qualificato.

I dirigenti e i membri della Chiesa devono assolvere tutti gli obblighi di legge relativi alla denuncia di maltrattamenti alle autorità civili. In alcune località, i dirigenti e gli insegnanti che lavorano con i bambini e i giovani hanno l’obbligo di denuncia e devono denunciare i maltrattamenti alle autorità civili. Similmente, in molte località chiunque venga a conoscenza di casi di maltrattamenti è tenuto a denunciarli alle autorità civili. I vescovi e i presidenti di palo devono chiamare il numero verde per conoscere i dettagli relativi all’obbligo di denuncia e ad altri requisiti legali per denunciare i casi di maltrattamento. La direttiva della Chiesa è quella di obbedire alla legge.

38.6.3

Inseminazione artificiale

Vedere 38.6.9.

38.6.4

Controllo delle nascite

L’intimità fisica tra marito e moglie è concepita per essere bella e sacra. È ordinata da Dio per la procreazione di figli e per l’espressione dell’amore tra marito e moglie (vedere 2.1.2).

È privilegio delle coppie sposate che sono in grado di generare figli fornire un corpo mortale ai figli di spirito di Dio, che essi hanno poi la responsabilità di allevare e crescere (vedere 2.1.3). La decisione in merito a quanti figli avere e quando averli è una questione estremamente personale e privata. Tale decisione deve essere lasciata alla coppia e al Signore. I membri della Chiesa non devono giudicarsi a vicenda riguardo a tale questione.

La Chiesa sconsiglia la sterilizzazione chirurgica scelta come forma di controllo delle nascite. La sterilizzazione chirurgica comprende procedure come la vasectomia e la legatura delle tube. Tuttavia, si tratta di una decisione personale che in ultima analisi è lasciata al giudizio e alla considerazione del marito e della moglie con l’aiuto della preghiera. Le coppie devono consigliarsi insieme in unità e cercare la conferma dello Spirito nel prendere tale decisione.

Talvolta la sterilizzazione chirurgica è necessaria per ragioni mediche. I membri possono trarre beneficio da un consulto con professionisti in campo medico.

38.6.5

Castità e fedeltà

La legge della castità data dal Signore prevede:

  • L’astinenza dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio legale tra un uomo e una donna.

  • La fedeltà nel matrimonio.

L’intimità fisica tra marito e moglie è concepita per essere bella e sacra. È ordinata da Dio per la procreazione di figli e per l’espressione dell’amore tra marito e moglie.

Solo un uomo e una donna che sono legalmente e legittimamente sposati devono avere rapporti sessuali. Agli occhi di Dio, la purezza morale è molto importante. Le violazioni alla legge della castità sono molto gravi (vedere Esodo 20:14; Matteo 5:28; Alma 39:5). Coloro che ne sono coinvolti utilizzano in modo errato il sacro potere che Dio ci ha dato di creare la vita.

Un consiglio di appartenenza alla Chiesa può essere necessario se un membro:

  • Ha rapporti sessuali fuori dal matrimonio legale tra un uomo e una donna, come l’adulterio, la fornicazione, i rapporti tra persone dello stesso sesso e gli incontri sessuali online o al telefono (vedere 32.6.2).

  • Si trova in una forma di matrimonio o di unione che non rientra nel matrimonio legale tra un uomo e una donna, come la convivenza, le unioni civili e il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

  • Fa uso in modo intensivo e compulsivo di materiale pornografico, causando danni significativi al proprio matrimonio o alla propria famiglia (vedere 38.6.13).

La decisione se tenere un consiglio di appartenenza in tali situazioni dipende da diverse circostanze (vedere 32.7). Per esempio, è più probabile che sia necessario un consiglio per aiutare un membro a pentirsi se ha violato le alleanze del tempio o se il peccato è stato ripetitivo.

Vedere 32.6.1.2 per sapere quando un consiglio è obbligatorio in caso di peccati sessuali.

In certi casi, una guida pastorale individuale e delle limitazioni informali all’appartenenza alla Chiesa possono essere sufficienti (vedere 32.8).

38.6.6

Pedopornografia

La Chiesa condanna la pedopornografia sotto qualsiasi forma. Se vengono a sapere che un membro è coinvolto nella pedopornografia, un vescovo o un presidente di palo seguono prontamente le istruzioni riportate in 38.6.2.1.

Se un membro produce, condivide, possiede o visualizza ripetutamente immagini pedopornografiche, sono obbligatori un consiglio di appartenenza alla Chiesa e un’annotazione sul certificato di appartenenza (vedere 32.6.1.2 e 32.14.5). Questa linea guida generalmente non si applica a bambini o giovani che hanno circa la stessa età e che condividono fotografie di natura sessuale di se stessi o di altri. In tali situazioni possono essere appropriati una guida pastorale individuale e delle limitazioni informali all’appartenenza alla Chiesa.

Per ulteriori informazioni, vedere 38.6.13.

38.6.7

Donazione o vendita di sperma o di ovuli

Il modello di un marito e una moglie che provvedono corpi per i figli di spirito di Dio è stabilito divinamente (vedere 2.1.3). Per questo motivo, la Chiesa sconsiglia la donazione di sperma o di ovuli. Tuttavia, si tratta di una questione personale che in ultima analisi è lasciata al giudizio e alla considerazione del potenziale donatore con l’aiuto della preghiera. Vedere 38.6.9. La Chiesa sconsiglia anche la vendita di sperma o di ovuli.

38.6.8

Mutilazione dei genitali femminili

La Chiesa condanna la mutilazione dei genitali femminili.

38.6.9

Trattamenti per la fertilità

Il modello di un marito e una moglie che provvedono corpi per i figli di spirito di Dio è stabilito divinamente (vedere 2.1.3). Quando necessarie, le tecnologie della riproduzione possono aiutare una donna e un uomo sposati nel loro retto desiderio di avere dei figli. Queste tecnologie comprendono l’inseminazione artificiale e la fecondazione in vitro.

La Chiesa sconsiglia l’inseminazione artificiale o la fecondazione in vitro usando lo sperma che non sia quello del marito o un ovulo che non sia quello della moglie. Tuttavia, si tratta di una questione personale che in ultima analisi è lasciata al giudizio e alla considerazione di un uomo e una donna legittimamente sposati.

Vedere anche “Adozione” (Argomenti evangelici, topics.ChurchofJesusChrist.org).

38.6.10

Incesto

La Chiesa condanna qualsiasi forma di incesto. Nel presente contesto, il termine incesto si riferisce a rapporti sessuali tra:

  • Un genitore e un figlio.

  • Un nonno e un nipote.

  • Fratelli.

  • Uno zio e un nipote.

Nel presente contesto, figlio, nipote, fratelli, nonno e zio sono da intendere al maschile e al femminile e comprendono rapporti di parentela biologici, adottivi, acquisiti o in affido. L’incesto può avvenire tra due minori, tra un adulto e un minore o tra due adulti. Se un presidente di palo ha domande sul fatto che un rapporto sia incestuoso secondo le leggi locali, cerca la guida dell’Ufficio della Prima Presidenza.

Quando la vittima di incesto è un minore, il vescovo o il presidente di palo chiamano il numero verde della Chiesa per i maltrattamenti nei paesi in cui è disponibile (vedere 38.6.2.1). Negli altri paesi, il presidente di palo dovrà cercare la guida dell’Ufficio legale di area. Inoltre, egli è esortato a consultare il personale dei Servizi di consulenza per la famiglia o il manager del benessere e dell’autosufficienza presso l’ufficio di area.

Se un membro commette incesto, sono obbligatori un consiglio di appartenenza alla Chiesa e un’annotazione sul certificato di appartenenza (vedere 32.6.1.2 e 32.14.5). L’incesto prevede quasi sempre la revoca dell’appartenenza alla Chiesa della persona.

Se un minore commette incesto, il presidente di palo contatta l’Ufficio della Prima Presidenza per ricevere guida.

Le vittime di incesto spesso subiscono gravi traumi. I dirigenti reagiscono con sentita compassione ed empatia. Offrono supporto spirituale e guida pastorale per aiutarle a superare gli effetti distruttivi dell’incesto.

Talvolta le vittime provano vergogna o senso di colpa. Le vittime non sono colpevoli di peccato. I dirigenti aiutano loro e le loro famiglie a comprendere l’amore di Dio e la guarigione che giunge tramite Gesù Cristo e la Sua Espiazione (vedere Alma 15:8; 3 Nefi 17:9).

Oltre a ricevere l’aiuto ispirato dei dirigenti della Chiesa, le vittime e le loro famiglie possono aver bisogno di consulenza professionale. Per informazioni, vedere 38.6.18.2.

38.6.11

Fecondazione in vitro

Vedere 38.6.9.

38.6.12

L’occulto

“Ciò che è da Dio è luce” (Dottrina e Alleanze 50:24). L’occulto si concentra sulle tenebre e conduce all’inganno. Distrugge la fede in Cristo.

L’occulto comprende l’adorazione di Satana. Comprende anche attività mistiche che non sono in armonia con il vangelo di Gesù Cristo. Tali attività comprendono (ma non si limitano a) predizione del futuro, maledizioni e pratiche di guarigione che imitano il potere del sacerdozio di Dio (vedere Moroni 7:11–17).

I membri della Chiesa non devono partecipare a nessuna forma di culto satanico né partecipare in nessuna maniera all’occulto. Non devono concentrarsi su queste tenebre nelle loro conversazioni o nelle riunioni della Chiesa.

38.6.13

Pornografia

La Chiesa condanna la pornografia sotto qualsiasi forma. L’uso di qualsiasi tipo di materiale pornografico danneggia la vita degli individui, le famiglie e la società. Inoltre, essa allontana lo Spirito del Signore. I membri della Chiesa devono tenersi lontani da qualsiasi forma di materiale pornografico e opporsi alla sua produzione, diffusione e al suo utilizzo.

La Chiesa offre le seguenti risorse per aiutare le persone la cui vita è condizionata dalla pornografia:

I presidenti di palo e i vescovi inoltre sostengono i familiari della persona secondo necessità.

Alcuni tipi di esposizione alla pornografia possono essere involontari. L’uso intenzionale della pornografia è dannoso, che sia occasionale o intensivo.

Di norma, la guida pastorale individuale e le limitazioni informali all’appartenenza alla Chiesa sono sufficienti quando si aiuta una persona a pentirsi dell’uso di materiale pornografico (vedere 32.8). Di norma, non si tengono consigli di appartenenza alla Chiesa. Può essere tuttavia necessario tenere un consiglio se un utilizzo intensivo e compulsivo di materiale pornografico ha causato danni significativi al matrimonio o alla famiglia di un membro (vedere 38.6.5). È obbligatorio un consiglio se un membro produce, condivide, possiede o visualizza ripetutamente immagini pedopornografiche (vedere 38.6.6).

Oltre all’aiuto ispirato dei dirigenti della Chiesa, alcuni membri possono aver bisogno di una consulenza professionale. Se necessario, i dirigenti possono contattare i Servizi di consulenza per la famiglia per ricevere aiuto. Vedere le informazioni di contatto in 31.3.6.

38.6.14

Pregiudizio

Tutte le persone sono figlie di Dio. Tutti sono fratelli e sorelle che appartengono alla Sua famiglia divina (vedere “La famiglia – Un proclama al mondo”). Dio “ha tratto da un solo tutte le nazioni” (Atti 17:26). “Tutti sono uguali dinanzi a Dio” (2 Nefi 26:33). Ogni persona “è tanto [preziosa] ai suoi occhi quanto ogni [altra]” (Giacobbe 2:21).

Il pregiudizio non è in armonia con la parola di Dio rivelata. Godere o non godere del favore di Dio dipende dalla devozione a Lui e ai Suoi comandamenti, non dal colore della pelle o da altre caratteristiche di una persona.

La Chiesa fa appello a tutti i popoli affinché abbandonino atteggiamenti e azioni basate sul pregiudizio nei confronti di qualsiasi gruppo o individuo. I membri della Chiesa dovrebbero essere d’esempio nel promuovere il rispetto per tutti i figli di Dio. I membri seguono il comandamento del Salvatore di amare il prossimo (vedere Matteo 22:35–39). Si sforzano di essere persone benevole verso tutti, rifiutando i pregiudizi di qualsiasi genere. Ciò comprende i pregiudizi basati su razza, etnia, nazionalità, tribù, sesso, età, disabilità, situazione socioeconomica, credo religioso o assenza di credo, e orientamento sessuale.

38.6.15

Attrazione verso persone dello stesso sesso e comportamento omosessuale

La Chiesa incoraggia le famiglie e i membri a mostrare sensibilità, amore e rispetto per coloro che sono attratti da persone dello stesso sesso. La Chiesa inoltre promuove la comprensione all’interno della società in generale, il che riflette i suoi insegnamenti riguardanti la gentilezza, l’inclusione, l’amore per il prossimo e il rispetto verso tutti gli esseri umani. La Chiesa non prende posizione in merito alle cause dell’attrazione verso persone dello stesso sesso.

I comandamenti di Dio proibiscono tutti i comportamenti non casti, che siano eterosessuali o omosessuali. I dirigenti della Chiesa offrono una guida pastorale ai membri che hanno violato la legge della castità. I dirigenti li aiutano ad avere una chiara comprensione della fede in Gesù Cristo e nella Sua Espiazione, del processo di pentimento e dello scopo della vita sulla terra. Un comportamento che sia in contrasto con la legge della castità può essere il motivo per tenere un consiglio di appartenenza alla Chiesa (vedere 38.6.5). Può essere perdonato tramite il pentimento sincero.

Provare attrazione per persone dello stesso sesso non è un peccato. I membri che provano questi sentimenti e non li seguono o non agiscono in base a essi vivono in accordo con il piano del Padre Celeste per i Suoi figli e con la dottrina della Chiesa. I dirigenti li sostengono e li incoraggiano nella loro determinazione a vivere secondo i comandamenti del Signore. I membri con questi sentimenti possono ricevere chiamate nella Chiesa, avere la raccomandazione per il tempio e ricevere le ordinanze del tempio se ne sono degni. I membri della Chiesa di sesso maschile possono ricevere ed esercitare il sacerdozio.

Tutti i membri che osservano le loro alleanze riceveranno tutte le benedizioni promesse nelle eternità, a prescindere dal fatto che le loro circostanze consentano loro di ricevere o meno le benedizioni del matrimonio eterno e dell’essere genitori in questa vita (vedere Mosia 2:41).

La Chiesa offre le seguenti risorse per capire meglio e aiutare le persone la cui vita è condizionata dall’attrazione verso persone dello stesso sesso:

  • Attrazione verso persone dello stesso sesso”, Argomenti evangelici, topics.ChurchofJesusChrist.org

  • Attrazione verso lo stesso sesso”, Speranza e aiuto, ChurchofJesusChrist.org

Oltre all’aiuto ispirato dei dirigenti della Chiesa, i membri possono trarre beneficio da una consulenza professionale. I dirigenti possono contattare i Servizi di consulenza per la famiglia per ricevere aiuto. Vedere le informazioni di contatto in 31.3.6.

38.6.16

Matrimonio tra persone dello stesso sesso

Come principio dottrinale, basato sulle Scritture, la Chiesa afferma che il matrimonio tra l’uomo e la donna è indispensabile per il piano del Creatore per il destino eterno dei Suoi figli. La Chiesa inoltre afferma che la legge di Dio definisce il matrimonio come l’unione legale e legittima tra un uomo e una donna.

Solo un uomo e una donna che sono legalmente e legittimamente sposati devono avere rapporti sessuali. Tutti gli altri rapporti sessuali, inclusi quelli tra persone dello stesso sesso, sono peccaminosi e minano l’istituzione divinamente creata della famiglia.

38.6.17

Educazione sessuale

I genitori hanno la principale responsabilità dell’educazione sessuale dei loro figli. I genitori dovrebbero intrattenere conversazioni oneste, chiare e costanti con i loro figli sulla sessualità sana e giusta. Queste conversazioni dovrebbero:

  • Essere adatte all’età e alla maturità del figlio.

  • Aiutare i figli a prepararsi alla felicità nel matrimonio e a seguire la legge della castità (vedere 2.1.2).

  • Trattare i pericoli della pornografia, la necessità di evitarla, e come reagire quando vi si imbattono.

Per ulteriori informazioni, vedere “Sex Education and Behavior” (Gospel Topics, topics.ChurchofJesusChrist.org).

Come parte della loro responsabilità di istruire i figli, i genitori dovrebbero conoscere e cercare di influenzare in modo appropriato l’educazione sessuale insegnata a scuola. I genitori insegnano i principi corretti e sostengono l’educazione impartita a scuola che è coerente con il Vangelo.

38.6.18

Abusi sessuali, stupro e altre forme di violenza sessuale

La Chiesa condanna gli abusi sessuali. Per come è utilizzato in questo contesto, si definisce abuso sessuale l’imporre a un’altra persona qualsiasi attività sessuale non voluta. L’attività sessuale con una persona che non ne dà o non può darne il consenso legale è considerata abuso sessuale. L’abuso sessuale può verificarsi anche con un coniuge o con una persona che si sta frequentando. Per avere informazioni sull’abuso sessuale nei confronti di un minore, vedere 38.6.2.3.

Gli abusi sessuali comprendono un’ampia gamma di azioni, dalle molestie allo stupro ad altre forme di violenza sessuale. Possono essere fisici, verbali e di altro genere. Per avere direttive su come offrire guida pastorale ai membri vittime di abuso sessuale, di stupro o di altre forme di violenza sessuale, vedere 38.6.18.2.

Se sospettano o vengono a conoscenza di abusi sessuali, i membri intraprendono il più presto possibile delle azioni per proteggere le vittime e altri. Ciò comprende sporgere denuncia alle autorità civili e avvisare il vescovo o il presidente di palo. Se è un bambino a subire un abuso, i membri devono seguire le istruzioni in 38.6.2.

38.6.18.1

Numero verde per i maltrattamenti

Se vengono a conoscenza di abusi sessuali, stupro o di altre forme di violenza sessuale, un vescovo o un presidente di palo contattano il numero verde della Chiesa per i maltrattamenti nei paesi in cui è disponibile (vedere le informazioni di contatto in 38.6.2.1). Dei professionisti in campo legale e clinico risponderanno alle loro domande. Questi professionisti daranno loro istruzioni anche riguardo a come:

  • Aiutare le vittime e contribuire a tutelarle da futuri danni.

  • Contribuire a proteggere potenziali vittime.

  • Rispettare i requisiti legali in merito allo sporgere denuncia.

Nei paesi in cui non è disponibile il numero verde, un vescovo che viene a conoscenza di questi reati deve contattare il suo presidente di palo, il quale cercherà la guida dell’Ufficio legale di area. Inoltre, egli è esortato a consultare il personale dei Servizi di consulenza per la famiglia o il manager del benessere e dell’autosufficienza presso l’ufficio di area.

38.6.18.2

Guida pastorale alle vittime di abusi sessuali, di stupro e di altre forme di violenza sessuale

Le vittime di abusi sessuali, di stupro o di altre forme di violenza sessuale spesso subiscono gravi traumi. Quando si confidano con un vescovo o un presidente di palo, egli reagisce con sentita compassione ed empatia. Offre guida spirituale e supporto per aiutare le vittime a superare gli effetti distruttivi dei maltrattamenti. Inoltre, ove disponibile, contatta il numero verde della Chiesa per i maltrattamenti per ricevere guida (vedere 38.6.18.1).

Talvolta le vittime provano vergogna o senso di colpa. Le vittime non sono colpevoli di peccato. I dirigenti non biasimano la vittima. Aiutano le vittime e le loro famiglie a comprendere l’amore di Dio e la guarigione che giunge tramite Gesù Cristo e la Sua Espiazione (vedere Alma 15:8; 3 Nefi 17:9).

Sebbene i membri possano scegliere di condividere delle informazioni sull’abuso o la violenza, i dirigenti non devono concentrarsi eccessivamente sui dettagli. Ciò può essere dannoso per le vittime.

Oltre a ricevere l’aiuto ispirato dei dirigenti della Chiesa, le vittime e le loro famiglie possono aver bisogno di consulenza professionale. Per informazioni, vedere 31.3.6.

38.6.18.3

Consigli di appartenenza alla Chiesa

Un consiglio di appartenenza può essere necessario per una persona che ha aggredito o abusato di qualcuno sessualmente. Un consiglio di appartenenza è obbligatorio se un membro ha commesso uno stupro o se viene condannato per un’altra forma di violenza sessuale (vedere 32.6.1.1).

Si deve tenere un consiglio anche per attività sessuale con un adulto vulnerabile. Per come è utilizzato in questo contesto, un adulto vulnerabile è una persona che, per limitazioni fisiche o mentali, non può acconsentire a tale attività o non può comprenderne la natura.

Per gestire altre forme di abuso sessuale, i dirigenti cercano la guida dello Spirito per sapere se il contesto più adatto sia la guida pastorale individuale oppure un consiglio di appartenenza (vedere 32.6.2.2 e 32.8). Nei casi più gravi è obbligatorio tenere un consiglio. I dirigenti possono anche consultarsi con il proprio dirigente del sacerdozio su quale sia il contesto più adatto.

Se a seguito di un consiglio di appartenenza per abusi sessuali a carico di un perpetratore vengono applicate delle limitazioni all’appartenenza alla Chiesa, sul certificato di appartenenza di quella persona verrà posta un’annotazione.

Per informazioni sulla guida pastorale in caso di maltrattamenti, vedere 38.6.2.2. Per informazioni sulla guida pastorale alle vittime di violenza sessuale, vedere 38.6.18.2.

38.6.19

Genitori non sposati in attesa di un bambino

I membri della Chiesa che non sono sposati e aspettano un bambino sono incoraggiati a incontrarsi con il loro vescovo. Negli Stati Uniti e in Canada i Servizi di consulenza per la famiglia sono a disposizione per:

  • Consulenza ai dirigenti della Chiesa.

  • Consulenza ai genitori non sposati in attesa di un bambino e alle loro famiglie.

Per beneficiare di questo servizio non è necessario essere stati mandati dal vescovo. Non ci sono spese da sostenere. Vedere in 31.3.6 le informazioni di contatto dei Servizi di consulenza per la famiglia.

Nelle altre aree, i dirigenti possono contattare il personale dei Servizi di consulenza per la famiglia o il manager del benessere e dell’autosufficienza presso l’ufficio di area per una consultazione.

È anche disponibile una guida per aiutare i genitori non sposati in attesa di un bambino alla pagina “Unwed Pregnancy” (Gospel Topics, topics.ChurchofJesusChrist.org).

38.6.20

Suicidio

La vita terrena è un prezioso dono di Dio, un dono che deve essere apprezzato e protetto. La Chiesa sostiene fortemente la prevenzione del suicidio. Per avere informazioni su come aiutare qualcuno che pensa al suicidio o che è stato colpito da un suicidio vedere suicide.ChurchofJesusChrist.org.

Gran parte delle persone che hanno pensato al suicidio vogliono trovare sollievo dal dolore fisico, mentale, emotivo o spirituale. Questi individui hanno bisogno di amore, aiuto e sostegno dai familiari, dai dirigenti della Chiesa e da professionisti qualificati.

Il vescovo offre sostegno ecclesiastico se un membro sta considerando il suicidio o lo ha tentato. Inoltre, aiuta il membro a ottenere immediato aiuto professionale. Se necessario, incoraggia coloro che sono vicino alla persona a chiedere aiuto professionale.

Malgrado i migliori sforzi delle persone care, dei dirigenti e dei professionisti, il suicidio non è sempre evitabile. Alle persone care e ad altri lascia profondo dolore, sconvolgimento emotivo e domande senza risposta. I dirigenti dovrebbero offrire guida pastorale alla famiglia e consolarla. Essi offrono premura e sostegno. La famiglia può anche aver bisogno di sostegno e consulenza professionali.

Non è giusto che una persona si tolga la vita. Tuttavia, solo Dio è in grado di giudicare i pensieri, le azioni e il livello di responsabilità della persona (vedere 1 Samuele 16:7; Dottrina e Alleanze 137:9).

La famiglia, in consultazione con il vescovo, decide il tipo di cerimonia funebre per la persona e il posto in cui tenerla. La famiglia può scegliere di usare gli edifici della Chiesa. Se la persona aveva ricevuto l’investitura, può essere sepolta o cremata con i vestiti del tempio.

Coloro che hanno perso una persona cara per suicidio possono trovare speranza e guarigione in Gesù Cristo e nella Sua Espiazione.

Per avere informazioni sulla prevenzione del suicidio e come ministrare, vedere suicide.ChurchofJesusChrist.org.

38.6.21

Sterilizzazione chirurgica (inclusa la vasectomia)

Vedere 38.6.4.

38.6.22

Maternità surrogata

Il modello di un marito e una moglie che provvedono corpi per i figli di spirito di Dio è stabilito divinamente (vedere 2.1.3). Per questo motivo, la Chiesa sconsiglia la maternità surrogata. Tuttavia, si tratta di una decisione personale che in ultima analisi è lasciata al giudizio e alla considerazione del marito e della moglie con l’aiuto della preghiera.

I figli nati da una madre surrogata non sono nati nell’alleanza. Dopo la nascita, possono essere suggellati ai genitori solo con l’approvazione della Prima Presidenza (vedere 38.4.2.7). I genitori scrivono una lettera alla Prima Presidenza e la consegnano al presidente di palo. Se sostiene la richiesta, egli invia la lettera insieme alla sua.

38.6.23

Persone transgender

Le persone transgender affrontano sfide complesse. Membri e non membri che si identificano come transgender — e i loro familiari e amici — vanno trattati con sensibilità, gentilezza, compassione e amore cristiano in abbondanza. Tutti sono benvenuti a partecipare alla riunione sacramentale, alle altre riunioni domenicali e agli eventi sociali della Chiesa (vedere 38.1.1).

Il sesso è una caratteristica essenziale del piano di felicità del Padre Celeste. Nel proclama sulla famiglia, il significato inteso per il termine sesso è il sesso biologico alla nascita. Certe persone provano sentimenti di incongruenza tra il loro sesso biologico e la loro identità di genere. Di conseguenza, possono identificarsi come transgender. La Chiesa non prende posizione sulle cause per cui le persone si identificano come transgender.

Gran parte della partecipazione in Chiesa e alcune ordinanze del sacerdozio sono neutre rispetto al genere. Le persone transgender possono essere battezzate e confermate come indicato in 38.2.8.9. Possono anche prendere il sacramento e ricevere benedizioni del sacerdozio. Tuttavia, l’ordinazione al sacerdozio e le ordinanze del tempio si ricevono secondo il sesso biologico alla nascita.

I dirigenti della Chiesa sconsigliano di effettuare un intervento medico o chirurgico allo scopo di tentare la transizione al sesso opposto a quello biologico di nascita (“riassegnazione del sesso”). I dirigenti avvisano che intraprendere tali azioni porterà a delle limitazioni all’appartenenza alla Chiesa.

I dirigenti sconsigliano anche la transizione sociale. Una transizione sociale comprende il cambiamento di abbigliamento o aspetto, il cambiamento del nome o dei pronomi, e presentarsi in modo diverso dal proprio sesso biologico alla nascita. I dirigenti avvisano che coloro che effettuano una transizione sociale avranno alcune limitazioni all’appartenenza alla Chiesa per la durata della transizione.

Le limitazioni comprendono ricevere o esercitare il sacerdozio, ricevere o utilizzare una raccomandazione per il tempio e ricevere alcune chiamate nella Chiesa. Sebbene vi siano delle limitazioni rispetto ad alcuni privilegi dell’appartenenza alla Chiesa, la partecipazione ad altri aspetti della vita della Chiesa è ben accetta.

Le persone transgender che non intraprendono una transizione medica, chirurgica o sociale al sesso opposto e che sono degne possono ricevere chiamate nella Chiesa, raccomandazioni per il tempio e ordinanze del tempio.

Ad alcuni bambini, giovani e adulti viene prescritta una terapia ormonale da professionisti autorizzati in campo medico per attenuare la disforia di genere o ridurre i pensieri suicidi. Prima di iniziare tale terapia, è importante che la persona (e i genitori del minore) comprendano i potenziali rischi e benefici. Se non intraprendono un tentativo di transizione al sesso opposto e sono degni, questi membri possono ricevere chiamate nella Chiesa, raccomandazioni per il tempio e ordinanze del tempio.

Se un membro decide di cambiare il suo nome utilizzato o i pronomi con cui si descrive, la preferenza del nome può essere indicata nel campo del nome utilizzato sul certificato di appartenenza. Nel rione ci si può rivolgere alla persona con il nome da lei utilizzato.

Le circostanze variano grandemente da unità a unità e da persona a persona. I membri e i dirigenti si consigliano l’uno con l’altro e prendono consiglio dal Signore. Le presidenze di area aiuteranno i dirigenti locali ad affrontare con sensibilità le singole situazioni. I vescovi si consultano con il presidente di palo. I presidenti di palo e di missione devono cercare la guida della presidenza di area (vedere 32.6.3 e 32.6.3.1).

Per ulteriori informazioni su come comprendere e sostenere le persone transgender, vedere “Transgender” su ChurchofJesusChrist.org.

38.7

Direttive riguardanti le questioni mediche e sanitarie

38.7.1

Autopsie

Un’autopsia può essere eseguita se la famiglia del defunto dà il consenso e se viene fatta come prescritto dalla legge. In certi casi, un’autopsia è obbligatoria per legge.

38.7.2

Sepoltura e cremazione

La famiglia della persona deceduta decide se la sua salma sarà sepolta o cremata. I familiari rispettano i desideri dell’individuo.

In alcuni paesi, la legge prescrive la cremazione. In altri casi, la sepoltura non è pratica o la famiglia non se la può permettere. In tutti i casi, la salma va trattata con rispetto e riverenza. I membri devono essere rassicurati che il potere della Risurrezione avrà sempre effetto (vedere Alma 11:42–45).

Dove possibile, la salma di un membro defunto che ha ricevuto l’investitura deve essere vestita con gli indumenti cerimoniali del tempio quando viene sepolta o cremata (vedere 38.5.8).

Un funerale o una veglia funebre offrono alle famiglie l’opportunità di riunirsi e di perpetuare le relazioni e i valori familiari (vedere 29.5.4).

38.7.3

Bambini che muoiono prima della nascita (nati morti o abortiti)

I genitori a cui muore un bambino prima della nascita provano dolore e un senso di perdita. I dirigenti, i familiari e i fratelli e le sorelle ministranti offrono sostegno emotivo e spirituale.

I genitori possono decidere se tenere una veglia funebre o una riunione sul luogo di sepoltura.

I genitori possono registrare le informazioni riguardanti il bambino in FamilySearch.org. Le istruzioni sono contenute sul sito Internet.

Per i bambini che muoiono prima della nascita le ordinanze del tempio non sono necessarie. Ciò non nega la possibilità che questi bambini possano far parte della famiglia nelle eternità. I genitori sono esortati a confidare nel Signore e cercare il Suo conforto.

38.7.4

Eutanasia

La vita terrena è un dono prezioso di Dio. L’eutanasia è l’atto di mettere deliberatamente fine alla vita di una persona che soffre di un male incurabile o di un’altra condizione. La persona che partecipa a un’eutanasia, o che aiuta qualcuno a porre fine alla propria vita tramite il suicidio, viola i comandamenti di Dio e potrebbe violare le leggi locali.

Interrompere o rinunciare a interventi eccessivi di sostegno artificiale della vita per una persona in fase terminale non è considerato eutanasia (vedere 38.7.11).

38.7.5

Infezione da HIV e AIDS

I membri con infezione da HIV (virus dell’immunodeficienza umana) o che hanno l’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) devono essere accolti alle riunioni e attività della Chiesa. La loro partecipazione non rappresenta un pericolo per la salute degli altri.

38.7.6

Ipnosi

Per certe persone, l’ipnosi può compromettere l’arbitrio. Si scoraggiano i membri dal partecipare a sedute di ipnosi a scopo dimostrativo o di intrattenimento.

L’uso dell’ipnosi per curare malattie o disturbi mentali va stabilito in consultazione con professionisti competenti in campo medico.

38.7.7

Individui il cui sesso alla nascita non è chiaro

In circostanze estremamente rare, un neonato non mostra genitali chiaramente maschili o femminili (genitali ambigui, ambiguità sessuale o intersessualità). I genitori o altri possono dover prendere la decisione di stabilire il sesso del bambino con la guida di professionisti medici competenti. Le decisioni di intervenire in modo medico o chirurgico spesso sono prese nel periodo che segue la nascita. Possono tuttavia essere rimandate a meno che non siano necessarie per motivi medici.

Sono richiesti una compassione e una saggezza particolari quando un giovane o un adulto nati con ambiguità sessuale sperimentano il conflitto emotivo che riguarda le decisioni sul proprio sesso che sono state prese nella prima infanzia o nella giovinezza e il sesso col quale si identificano.

Le domande riguardanti i certificati di appartenenza, l’ordinazione al sacerdozio e le ordinanze del tempio per giovani o adulti nati con ambiguità sessuale vanno rivolte all’Ufficio della Prima Presidenza.

38.7.8

Questioni mediche e sanitarie

Chiedere aiuto medico competente, esercitare la fede e ricevere benedizioni del sacerdozio sono cose che cooperano alla guarigione, secondo la volontà del Signore.

I membri non devono promuovere o ricorrere a pratiche mediche o sanitarie di dubbia natura etica, spirituale o legale. Coloro che sono affetti da problemi di salute dovrebbero consultare professionisti competenti in campo medico che siano legalmente autorizzati a operare nelle aree in cui svolgono il loro lavoro.

Oltre a cercare un aiuto medico competente, i membri della Chiesa sono esortati a seguire il mandato scritturale contenuto in Giacomo 5:14 di “[chiamare] gli anziani della chiesa, e preghino essi su [di loro, ungendoli] d’olio nel nome del Signore”. Le benedizioni del sacerdozio per la guarigione sono impartite da coloro che detengono il necessario ufficio nel sacerdozio. Vengono impartite su richiesta e a titolo gratuito (vedere 18.13).

Si sconsiglia ai membri della Chiesa di cercare guarigioni miracolose o soprannaturali da parte di individui o gruppi che rivendicano di poter accedere a metodi speciali per accedere al potere di guarigione che non siano la preghiera e le benedizioni del sacerdozio eseguite nella debita maniera. Spesso ci si riferisce a tali pratiche come a “guarigioni energetiche”. Si usano anche altri termini. Tali promesse di guarigione sono spesso offerte in cambio di denaro.

38.7.9

Cannabis ad uso medico

La Chiesa si oppone all’uso della cannabis per scopi non terapeutici. Vedere 38.7.14.

Tuttavia, la cannabis può essere usata ad uso medico quando sussistono le seguenti condizioni:

  • Da un punto di vista terapeutico, un medico o altro fornitore di servizi medici legalmente autorizzato stabilisce che l’uso è necessario.

  • La persona segue il dosaggio e la modalità di somministrazione stabiliti dal medico o da altro fornitore di servizi medici legalmente autorizzato. La Chiesa non approva la vaporizzazione della cannabis a meno che il fornitore di servizi medici non l’autorizzi per necessità terapeutica.

La Chiesa non approva il fumo di cannabis, neppure per scopi medici.

38.7.10

Donazioni e trapianti di organi e tessuti

La donazione di organi e tessuti è un atto altruistico che spesso porta grande beneficio a persone affette da problemi di salute.

La decisione di una persona vivente di donare un organo a un’altra persona o di ricevere un organo donato va presa seguendo un parere medico competente e con l’aiuto della preghiera.

La decisione di autorizzare il trapianto di organi o tessuti da una persona deceduta viene presa dalla persona o dai suoi familiari.

38.7.11

Prolungamento della vita (compreso il sostegno vitale artificiale)

Quando affrontano una malattia grave, i membri devono esercitare la fede nel Signore e cercare l’assistenza di medici competenti. Tuttavia, quando la morte è inevitabile, essa deve essere considerata una benedizione e una parte significativa dell’esistenza eterna (vedere 2 Nefi 9:6; Alma 42:8).

I membri non devono sentirsi obbligati a prolungare la vita terrena mediante il ricorso a mezzi estremi. Queste decisioni vengono prese al meglio dalla persona, se possibile, o dai familiari. Dovrebbero cercare un parere medico competente e la guida divina mediante la preghiera.

I dirigenti offrono sostegno a coloro che stanno decidendo se interrompere o meno il sostegno vitale artificiale di un familiare.

38.7.12

Gruppi di autoanalisi

Molti gruppi privati e molte organizzazioni commerciali hanno programmi che asseriscono di migliorare l’autoconsapevolezza, l’autostima, la spiritualità o i rapporti familiari. Questi gruppi tendono a promettere soluzioni rapide a problemi che normalmente richiedono tempo, preghiera e impegno personale per essere risolti. Sebbene i partecipanti possano provare un sollievo o un senso di benessere temporanei, i problemi che avevano in precedenza spesso ritornano, provocando maggiore delusione e disperazione.

Alcuni di questi gruppi asseriscono o sottintendono di godere dell’avallo della Chiesa o di singole Autorità generali. Tuttavia, tali asserzioni non sono vere.

I membri della Chiesa sono messi in guardia del fatto che alcuni di questi gruppi promuovono concetti e usano metodi che possono essere dannosi. Inoltre, molti gruppi addebitano tariffe esorbitanti e incoraggiano un impegno a lungo termine. Alcuni mescolano concetti del mondo con i principi del Vangelo in modi che possono minare la spiritualità e la fede.

I dirigenti della Chiesa non devono finanziare, promuovere o avallare tali gruppi o pratiche. Le strutture della Chiesa non possono essere usate per queste attività.

I membri afflitti da problemi sociali o emotivi possono consultarsi con i dirigenti per essere guidati nel trovare delle fonti di aiuto che siano in armonia con i principi del Vangelo. Per ulteriori informazioni, vedere 22.3.4.

38.7.13

Vaccinazioni

Le vaccinazioni somministrate da professionisti medici competenti proteggono la salute e preservano la vita. I membri della Chiesa sono esortati a salvaguardare se stessi, i loro figli e la loro comunità attraverso la vaccinazione.

In definitiva, gli individui sono responsabili di prendere le loro decisioni sulle vaccinazioni. Se i membri hanno delle preoccupazioni, dovrebbero consultarsi con professionisti medici competenti e cercare anche la guida dello Spirito Santo.

Ai missionari potenziali che non sono stati vaccinati saranno probabilmente assegnati incarichi limitati al paese in cui vivono.

38.7.14

Parola di Saggezza e pratiche per la salute

La Parola di Saggezza è un comandamento di Dio. Egli l’ha rivelata per il beneficio fisico e spirituale dei Suoi figli. I profeti hanno chiarito che gli insegnamenti contenuti in Dottrina e Alleanze 89 comprendono l’astinenza da tabacco, bevande forti (alcol) e bevande calde (tè e caffè).

I profeti hanno anche insegnato ai membri a evitare le sostanze che sono dannose, illegali, che creano dipendenza o che offuscano il giudizio.

Vi sono altre sostanze e pratiche dannose che non sono specificate nella Parola di Saggezza o dai dirigenti della Chiesa. I membri devono usare saggezza e farsi guidare nel giudizio dalla preghiera quando prendono decisioni per promuovere la loro salute fisica, spirituale ed emotiva.

L’apostolo Paolo ha dichiarato: “Non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1 Corinzi 6:19–20).

Il Signore promette benedizioni spirituali e materiali a coloro che obbediscono alla Parola di Saggezza e alla guida dei profeti viventi (vedere Dottrina e Alleanze 89:18–21).

38.8

Direttive amministrative

38.8.1

Adozione e affidamento

Adottare bambini e prendersene cura in affidamento può benedire i bambini e le famiglie. Mediante l’adozione si possono creare famiglie amorevoli ed eterne. Che vengano a far parte della famiglia tramite l’adozione o la nascita, i figli sono una benedizione ugualmente preziosa.

I membri che cercano di adottare dei bambini o di prendersene cura in affidamento devono attenersi a tutte le leggi previste dai paesi e dai governi coinvolti.

La Chiesa non favorisce le adozioni. Tuttavia, negli Stati Uniti e in Canada, i dirigenti possono indirizzare i membri ai Servizi di consulenza per la famiglia come risorsa per avere un consulto. Per conoscere le informazioni di contatto, vedere 31.3.6.

Per avere informazioni sui genitori non sposati che aspettano un bambino, vedere 38.6.19.

Per ulteriori informazioni, vedere “Adozione” (Argomenti evangelici, topics.ChurchofJesusChrist.org).

38.8.2

Frode di affinità

La frode di affinità si verifica quando una persona sfrutta la fiducia di un’altra persona per defraudarla. Questo può accadere quando entrambe le persone appartengono allo stesso gruppo, come la Chiesa. Può anche verificarsi quando si abusa di una posizione di amicizia o di fiducia, come ad esempio di una chiamata nella Chiesa o di un rapporto familiare. Di solito la frode di affinità è per fini economici.

I membri della Chiesa devono essere onesti nei loro rapporti interpersonali e agire con integrità. La frode di affinità è un ignominioso tradimento della fiducia. Coloro che sono colpevoli di questa pratica possono essere soggetti a procedimenti penali. I membri della Chiesa che commettono frode di affinità possono anche essere soggetti a limitazioni alla loro appartenenza alla Chiesa o alla revoca di tale appartenenza. Vedere 32.6.1.3 e 32.6.2.3 per avere una guida sui consigli di appartenenza alla Chiesa per atti fraudolenti.

I membri non possono affermare o sottintendere che i loro affari sono patrocinati o avallati dalla Chiesa o dai suoi dirigenti o che li rappresentano.

38.8.3

Sussidi audiovisivi

I sussidi audiovisivi possono contribuire a invitare lo Spirito e a migliorare l’insegnamento del Vangelo nelle classi e nelle riunioni della Chiesa. Alcuni esempi di questi sussidi sono: video, immagini e registrazioni musicali. L’uso di questi sussidi non deve mai diventare una distrazione o il fulcro principale della classe o della riunione.

I membri non devono usare sussidi audiovisivi durante le riunioni sacramentali o durante la sessione generale della conferenza di palo. Tuttavia, in queste riunioni si può usare musica registrata, se necessario, per accompagnare gli inni.

Quando usano sussidi audiovisivi, i membri devono obbedire a tutte le leggi riguardanti i diritti d’autore (vedere 38.8.11). Devono usare soltanto sussidi che siano in armonia con il Vangelo e contribuiscano a invitare lo Spirito.

38.8.4

Autografi e fotografie di Autorità generali, funzionari generali e Settanta di area

I membri della Chiesa non devono chiedere autografi alle Autorità generali, ai funzionari generali o ai Settanta di area né devono chiedere a questi dirigenti di firmare libri di Scritture, innari o programmi. Questa richiesta sminuisce le loro sacre chiamate e lo spirito delle riunioni. Può anche impedire loro di salutare gli altri membri.

I membri non devono scattare fotografie delle Autorità generali, dei funzionari generali o dei Settanta di area nelle cappelle.

38.8.5

Attività commerciali

Le case di riunione e le altre strutture della Chiesa, le riunioni e le classi della Chiesa, i siti Internet e i canali dei social media della Chiesa non possono essere usati per promuovere alcuna attività commerciale o entità non appartenente alla Chiesa.

Non si possono consegnare elenchi di gruppi di membri della Chiesa o altre informazioni che li riguardano ad alcuna attività commerciale o entità non appartenente alla Chiesa, le quali comprendono (ma non sono limitate a) quelle che favoriscono appuntamenti e incontri e opportunità formative o di lavoro. Vedere 38.8.31.

38.8.6

Dipendenti della Chiesa

I dipendenti della Chiesa devono mettere in pratica e osservare le norme della Chiesa in ogni momento. Devono anche rispettare le leggi locali sul lavoro.

Per iniziare o continuare a lavorare per la Chiesa, i membri devono essere degni di avere una raccomandazione per il tempio. Periodicamente, i rappresentanti del Dipartimento delle risorse umane della Chiesa contattano i presidenti di palo o i vescovi per verificare che gli attuali o potenziali dipendenti della Chiesa siano degni di andare al tempio. I dirigenti devono rispondere prontamente.

38.8.7

Riviste della Chiesa

Le riviste della Chiesa comprendono:

La Prima Presidenza esorta tutti i membri a leggere le riviste della Chiesa. Le riviste possono aiutare i membri ad apprendere il vangelo di Gesù Cristo, a studiare gli insegnamenti dei profeti viventi, a sentirsi legati alla famiglia mondiale della Chiesa, ad affrontare le difficoltà con fede e ad avvicinarsi maggiormente a Dio.

I dirigenti aiutano i membri ad avere accesso alle riviste nei seguenti modi:

  • Aiutano i membri a sottoscrivere e a rinnovare gli abbonamenti alle riviste cartacee.

  • Mostrano ai membri come accedere al contenuto delle riviste su ChurchofJesusChrist.org, nell’applicazione Biblioteca evangelica e nell’applicazione Vivi il Vangelo. Questo contenuto digitale è gratuito.

  • Poco dopo il battesimo dei nuovi membri, mostrano loro come accedere digitalmente alle riviste della Chiesa. Se preferiscono una rivista cartacea, donano ai nuovi membri un abbonamento di un anno usando i fondi di bilancio dell’unità.

  • Regalano di anno in anno gli abbonamenti a tutti i bambini e i giovani che vengono in chiesa senza un genitore o tutore. Usano i fondi di bilancio dell’unità.

I vescovi possono chiamare un rappresentante per le riviste che aiuti i membri ad avervi accesso. In alternativa, possono incaricare il segretario esecutivo di rione di prestare assistenza (vedere 7.3).

Il rappresentante per le riviste o il segretario esecutivo possono anche aiutare a raccogliere dai membri locali esperienze e testimonianze che promuovono la fede e condividerle con le riviste.

Gli abbonamenti alle riviste cartacee sono disponibili su store.ChurchofJesusChrist.org, presso il Dipartimento dei servizi globali e nei negozi locali del Centro distribuzione. In alcune zone, le unità ordinano le riviste per conto dei propri membri e le distribuiscono nelle case di riunione. Per ulteriori informazioni, contattare il Dipartimento dei servizi globali o un negozio del Centro distribuzione.

38.8.8

Nome, marchio e simbolo della Chiesa

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Marchio e simbolo della Chiesa

Il nome, il marchio e il simbolo della Chiesa sono elementi chiave nell’identificazione della Chiesa. Sono marchi registrati o protetti legalmente in vario modo in tutto il mondo. Vengono usati per individuare le pubblicazioni, le notizie e gli eventi ufficiali della Chiesa.

Gli elementi chiave nell’identificazione della Chiesa devono essere usati solo secondo le linee guida fornite di seguito.

Nome scritto della Chiesa. Le unità locali possono usare il nome scritto della Chiesa (non il marchio o il simbolo) quando vengono soddisfatte tutte le condizioni seguenti:

  • L’attività o funzione collegata al nome è patrocinata ufficialmente dall’unità (per esempio, un programma della riunione sacramentale).

  • Il nome dell’unità locale della Chiesa viene usato prima del nome della Chiesa (per esempio, Rione di Ladispoli de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni).

  • I caratteri di stampa non imitano o assomigliano a quelli del marchio ufficiale della Chiesa.

Marchio e simbolo della Chiesa. Il marchio e il simbolo della Chiesa (vedere l’illustrazione sopra) devono essere usati solo come approvati dalla Prima Presidenza e dal Quorum dei Dodici Apostoli. Non possono essere usati come elementi decorativi né possono essere usati in alcun modo a titolo personale, commerciale o promozionale.

Le domande vanno rivolte a:

Intellectual Property Office

50 East North Temple Street

Salt Lake City, UT 84150-0005 USA

Telefono: 001-801-240-3959 o 001-800-453-3860, interno 2-3959

Fax: 001-801-240-1187

E-mail: cor-intellectualproperty@ChurchofJesusChrist.org

38.8.9

Comunicazioni ai presidenti di palo e ai vescovi da parte di dipendenti e volontari della Chiesa

Quando i dipendenti e i volontari della Chiesa hanno bisogno di contattare un presidente di palo o un vescovo, inviano la comunicazione al segretario esecutivo del dirigente, a meno che la questione non sia molto urgente o riservata. Questo permette ai presidenti di palo e ai vescovi di concentrarsi sulle molte responsabilità che solo loro possono adempiere.

I dipendenti e i volontari della Chiesa includono i rappresentanti di tutti i dipartimenti, programmi educativi e scuole, attività del programma di benessere e dell’autosufficienza della Chiesa e imprese ad essa affiliate.

Quando non c’è un segretario esecutivo o non è pienamente operativo, il dirigente può essere contattato direttamente.

38.8.10

Computer

I computer e i software usati nelle case di riunione della Chiesa sono forniti e gestiti dalla sede centrale della Chiesa o dall’ufficio di area. I dirigenti e i membri usano queste risorse per sostenere gli scopi della Chiesa, compreso il lavoro di storia familiare.

Tutti i programmi di questi computer devono essere debitamente concessi in licenza alla Chiesa.

Il presidente di palo sovrintende alla collocazione e all’uso dei computer nel palo, compresi quelli nei centri FamilySearch. Lo specialista di palo per la tecnologia si assicura che siano adeguatamente aggiornati e gestiti come descritto in 33.10.

38.8.11

Materiale soggetto ai diritti d’autore

I diritti d’autore sono una protezione che la legge dà agli autori di opere originali espresse in forme tangibili (anche digitali), incluso:

  • Opere letterarie, musicali, teatrali e coreografiche.

  • Opere d’arte, fotografie e sculture.

  • Opere audio e audiovisive (come film, video, CD e DVD).

  • Programmi o giochi per computer.

  • Internet e altre banche dati.

Le leggi che governano le opere creative e gli usi consentiti variano a seconda del paese. Le direttive della Chiesa illustrate in questa sezione rispecchiano i trattati internazionali che si applicano nella maggior parte dei paesi. Per semplicità, in questa sezione ci si riferisce ai diritti del creatore come a “diritti d’autore”. Tuttavia, in certi paesi alcuni di questi diritti possono essere conosciuti con nomi diversi.

I membri della Chiesa devono osservare fedelmente tutte le leggi riguardanti i diritti d’autore. In generale, soltanto i proprietari dei diritti d’autore possono autorizzare i seguenti usi del loro lavoro:

  • Duplicazione (copia)

  • Distribuzione

  • Esecuzione in pubblico

  • Esposizione in pubblico

  • Creazione di opere derivate

L’utilizzo di un’opera in una qualsiasi di queste modalità senza l’autorizzazione del proprietario dei diritti d’autore è contrario alle direttive della Chiesa. Tale utilizzo può anche rendere la Chiesa o l’utente passibili di azioni legali.

Chi utilizza un’opera deve presumere che la stessa sia protetta dai diritti d’autore. Le opere pubblicate di solito recano l’indicazione della titolarità, come ad esempio “© 1959 Mario Rossi”. (Per le incisioni audio, il simbolo è ℗). Tuttavia, non è necessario che ci sia l’indicazione della titolarità per avere una tutela legale. Allo stesso modo, il fatto che una pubblicazione sia fuori stampa o pubblicata su Internet non significa che non sia soggetta a diritti d’autore né giustifica la sua duplicazione, distribuzione, esecuzione, esposizione o la creazione di opere derivate senza permesso.

L’Ufficio per le proprietà intellettuali della Chiesa [IPO – Intellectual Property Office] assiste nella gestione delle domande sull’uso di materiale o programmi della Chiesa protetti da diritti d’autore, incluso il materiale il cui diritto d’autore è protetto dalla Intellectual Reserve, Inc. (IRI). L’IRI è una società distinta senza scopo di lucro che detiene i diritti sulla proprietà intellettuale usata dalla Chiesa. Per avere informazioni su come richiedere l’utilizzo di materiale di proprietà della Chiesa, vedere “Condizioni di utilizzo” su ChurchofJesusChrist.org.

Le seguenti domande e risposte possono aiutare i membri a comprendere e osservare le leggi sui diritti d’autore quando utilizzano materiale protetto da diritto d’autore in chiesa e a casa. Se i membri hanno domande che non trovano risposta in queste linee guida, possono contattare l’IPO:

Intellectual Property Office

50 East North Temple Street

Salt Lake City, UT 84150-0005

Telefono: 001-801-240-3959 o 001-800-453-3860, interno 2-3959

Fax: 001-801-240-1187

E-mail: cor-intellectualproperty@ChurchofJesusChrist.org

Posso copiare il materiale pubblicato dalla Chiesa? Tranne ove indicato diversamente, il materiale della Chiesa può essere copiato per uso non commerciale in Chiesa, a casa e in famiglia. Le condizioni di utilizzo che accompagnano un sito Internet o un’applicazione della Chiesa indicano in che modo il materiale contenuto in questi siti e in queste applicazioni può essere usato. Non può essere fatto alcun uso commerciale del materiale della Chiesa senza specifico consenso scritto da parte dell’IPO.

Posso copiare la musica? Alla musica si applicano leggi speciali sui diritti d’autore. Una persona può copiare musica dalle seguenti fonti per l’utilizzo non commerciale in chiesa, a casa o in famiglia, a meno che sull’inno o sulla canzone non sia indicata una restrizione all’uso:

Riprodurre spartiti o musica registrata senza l’autorizzazione del proprietario dei diritti d’autore è contrario alle direttive della Chiesa.

Posso copiare materiale non di proprietà della Chiesa? Generalmente, no. Le leggi sui diritti d’autore regolano l’utilizzo di materiale di proprietà privata. Di solito ci sono delle restrizioni che il pubblico deve rispettare prima di poter copiare materiale non di proprietà della Chiesa. Queste restrizioni di solito sono elencate all’inizio di una pubblicazione. I membri devono osservare rigidamente tutte le leggi riguardanti i diritti d’autore.

Posso mostrare prodotti audiovisivi commerciali in Chiesa? Generalmente, no. I membri della Chiesa non devono violare gli avvertimenti e le restrizioni riportate sui prodotti audiovisivi commerciali. Questo comprende film, altri video e musica. Di solito, l’utilizzo di prodotti audiovisivi commerciali durante le funzioni della Chiesa richiede il permesso dei proprietari dei diritti d’autore.

Posso scaricare o duplicare software per computer e altri programmi per uso in Chiesa? Generalmente, no. I programmi e gli altri software per computer non possono essere duplicati o scaricati a meno che tutte le licenze non siano state debitamente acquistate.

Quale permesso è richiesto per presentare produzioni musicali o teatrali? Le produzioni che sono di proprietà della Chiesa o dell’IRI possono essere presentate nell’ambito della Chiesa senza alcun permesso da parte della sede centrale della Chiesa. Se una produzione protetta dai diritti d’autore non è di proprietà della Chiesa, i membri devono ottenere dal proprietario dei diritti d’autore il permesso di mettere in scena l’opera — tutta o in parte — all’interno della Chiesa. Di solito il proprietario dei diritti d’autore richiede il pagamento di una somma di denaro anche se la rappresentazione è fatta gratuitamente. Tutte le rappresentazioni devono avere l’approvazione dei dirigenti locali del sacerdozio.

38.8.12

Materiale per i corsi di studio

La Chiesa fornisce materiale per aiutare i membri a imparare e a mettere in pratica il vangelo di Gesù Cristo, tra cui le Scritture, i messaggi della Conferenza generale, le riviste, i manuali, i libri e altre risorse. I dirigenti esortano i membri a usare le Scritture e altre risorse secondo necessità per studiare il Vangelo a casa.

L’apprendimento e l’insegnamento del Vangelo devono concentrarsi sul Salvatore e sulla Sua dottrina. Per contribuire a mantenere questa concentrazione nelle classi della Chiesa, i dirigenti si assicurano che gli insegnanti usino il materiale approvato. Per avere informazioni sul materiale approvato, vedere Istruzioni per i corsi di studio.

38.8.13

Elenchi

I membri e i dirigenti sono incoraggiati a usare gli elenchi dei membri forniti dalla Chiesa. Questi elenchi sono disponibili in Rubrica e cartina del rione su ChurchofJesusChrist.org e nell’applicazione Strumenti per i membri. Essi forniscono le informazioni di base per contattare i membri. I dirigenti di palo e di rione possono visualizzare ulteriori informazioni utili per le loro chiamate. I dirigenti possono anche visualizzare queste informazioni in Risorse per i dirigenti e per l’archivista.

I membri possono limitare la visibilità delle loro informazioni di contatto digitali. Lo fanno selezionando i livelli di privacy nel profilo della loro famiglia.

I dirigenti di palo e di rione devono rispettare le impostazioni sulla privacy selezionate dai membri. Questi dirigenti si assicurano inoltre che le informazioni vengano usate soltanto per gli scopi approvati dalla Chiesa.

In genere non è necessario stampare gli elenchi di palo e di rione. Se i dirigenti stabiliscono che sussiste una reale necessità, gli elenchi stampati possono essere creati solo usando Rubrica e cartina del rione su ChurchofJesusChrist.org. Questi elenchi non includono il sesso, l’età o il compleanno dei membri.

Gli elenchi dei membri non devono essere stampati per uso non ecclesiastico.

38.8.14

Abbigliamento e aspetto

L’uomo e la donna sono creati a immagine di Dio (vedere Genesi 1:26–27; Abrahamo 4:27). Il corpo mortale è un dono sacro.

I membri della Chiesa sono esortati a mostrare rispetto per il proprio corpo nelle scelte che riguardano abbigliamento e aspetto appropriati. Ciò che è appropriato varia in base alla cultura e alle diverse circostanze. Ad esempio, per la riunione sacramentale, gli individui indossano i loro migliori abiti domenicali per mostrare rispetto verso l’ordinanza del sacramento (vedere 18.9.3). Questo stesso principio si applica quando ci si reca al tempio (vedere 27.1.5). I discepoli di Gesù Cristo sapranno come meglio vestirsi e presentarsi nel loro aspetto esteriore.

I membri e i dirigenti non devono giudicare gli altri in base all’abbigliamento e all’aspetto. Devono mostrare amore per tutte le persone, come ha comandato il Salvatore (vedere Matteo 22:39; Giovanni 13:34–35). Alle riunioni e alle attività della Chiesa tutti dovrebbero sentirsi benvenuti (vedere 38.1.1).

Quando rilasciano raccomandazioni per il tempio ed estendono chiamate di rione e di palo, i dirigenti prendono in considerazione la dignità e la guida dello Spirito (vedere 26.3, 30.1.1 e 31.1.1).

38.8.15

Preparazione estrema o survivalismo

La Chiesa incoraggia l’autosufficienza. I membri sono incoraggiati a essere preparati spiritualmente e fisicamente per le difficoltà della vita. Vedere 22.1.

Tuttavia, i dirigenti della Chiesa hanno sconsigliato la preparazione estrema o eccessiva a possibili eventi catastrofici. Questi sforzi a volte sono chiamati survivalismo. Gli sforzi per prepararsi dovrebbero essere motivati dalla fede, non dalla paura.

I dirigenti della Chiesa hanno consigliato ai membri di non indebitarsi per immagazzinare cibo. Piuttosto, i membri dovrebbero gradualmente crearsi una scorta familiare e una riserva finanziaria. Vedere 22.1.4 e “Provviste alimentari” (Argomenti evangelici, topics.ChurchofJesusChrist.org).

38.8.16

Giorno di digiuno

I membri possono digiunare in qualsiasi momento. Tuttavia, di norma osservano la prima domenica del mese come giorno di digiuno.

Tipicamente un giorno di digiuno comprende la preghiera, l’astinenza da cibo e bevande per un periodo di ventiquattro ore (se fisicamente in grado di farlo) e il versamento di una generosa offerta di digiuno. Un’offerta di digiuno è una donazione volta ad aiutare chi è nel bisogno (vedere 22.2.2).

Talvolta, la prima domenica del mese si tengono delle riunioni della Chiesa a livello mondiale o locale. Quando questo accade, la presidenza di palo stabilisce un giorno alternativo per il digiuno.

38.8.17

Gioco d’azzardo e lotterie

La Chiesa si oppone al gioco d’azzardo sotto qualsiasi forma e lo sconsiglia. Ciò comprende le scommesse sportive e le lotterie patrocinate dal governo.

38.8.18

Oratori o insegnanti ospiti

Per la maggior parte delle riunioni e delle attività della Chiesa, gli oratori e gli insegnanti devono appartenere al rione o palo locale.

Un oratore o insegnante ospite è qualcuno che non appartiene al rione o al palo. È obbligatoria l’approvazione del vescovo prima che un oratore ospite venga invitato a una riunione o a un’attività di rione. È obbligatoria l’approvazione del presidente di palo per invitare oratori ospiti alle riunioni o alle attività di palo.

Il vescovo o il presidente di palo devono vagliare attentamente gli oratori o gli insegnanti ospiti. Questo può richiedere che venga contattato il vescovo della persona in questione.

Il vescovo o il presidente di palo si assicurano che:

  • La presentazione sia in armonia con la dottrina della Chiesa.

  • La presentazione non comprenda argomenti che sono frutto di congetture (gli argomenti dovrebbero essere coerenti con quelli trattati alla Conferenza generale).

  • Gli oratori o insegnanti ospiti non ricevano alcun compenso, non reclutino partecipanti e non cerchino di trovare clienti.

  • Le spese di viaggio della persona non siano pagate con i fondi del bilancio locale dell’unità o tramite contributi privati.

  • Le presentazioni rispettino le linee guida in merito all’utilizzo delle strutture della Chiesa (vedere 35.5).

38.8.19

Immigrazione

I membri che rimangono nelle loro terre di origine spesso hanno delle opportunità di edificare e rafforzare la Chiesa in quel luogo. Tuttavia, l’immigrazione in un altro paese è una scelta personale.

I membri che si trasferiscono in un altro paese devono obbedire a tutte le leggi vigenti (vedere Dottrina e Alleanze 58:21).

I missionari non devono offrirsi di patrocinare l’immigrazione di altre persone né devono chiedere di farlo ai propri genitori, ai propri parenti o ad altri.

La Chiesa non sponsorizza l’immigrazione attraverso l’impiego nella Chiesa.

I membri della Chiesa offrono il loro tempo, i loro talenti e la loro amicizia per accogliere gli immigrati, i profughi e i rifugiati come membri delle loro comunità (vedere Matteo 25:35; vedere anche 38.8.35 nel presente manuale).

38.8.20

Internet

38.8.20.1

Risorse Internet ufficiali della Chiesa

La Chiesa gestisce siti web, blog e profili di social media ufficiali. Queste risorse sono identificate chiaramente come ufficiali mediante l’uso del marchio o del simbolo della Chiesa (vedere 38.8.8). Inoltre, esse rispettano i requisiti legali e le direttive della Chiesa in materia di diritti d’autore e di privacy.

38.8.20.2

Utilizzo di Internet da parte dei membri nelle chiamate nella Chiesa

I membri non possono creare siti web, blog o profili di social media per conto della Chiesa o per rappresentare ufficialmente la Chiesa e le sue posizioni, la sua dottrina, le sue direttive e le sue procedure. Tuttavia, possono creare siti web, blog o profili di social media come ausilio alle loro chiamate. Nel farlo, i membri devono attenersi alle seguenti linee guida:

  • La creazione di un sito web, di un blog o di un profilo di social media deve prima essere approvata dal presidente di palo (per le risorse di palo) o dal vescovo (per le risorse di rione).

  • Il marchio o il simbolo della Chiesa non possono essere usati né imitati (vedere 38.8.8).

  • La risorsa online deve avere uno scopo e un obiettivo e deve essere intitolata di conseguenza. Il nome può includere il nome di un rione o di un palo. Tuttavia, non può includere il nome ufficiale della Chiesa.

  • I membri non possono affermare o sottintendere che il contenuto, le immagini o altro materiale della risorsa online siano patrocinati o approvati dalla Chiesa o che rappresentino ufficialmente la Chiesa in alcun modo. Al contrario, la risorsa deve includere una dichiarazione che spieghi che non si tratta di un prodotto ufficiale patrocinato dalla Chiesa.

  • Tutto il contenuto deve essere rilevante per il pubblico designato e deve essere attivamente moderato.

  • La risorsa online deve includere le informazioni di contatto.

  • La responsabilità della risorsa online deve fare capo a più di un amministratore. Questo può dare continuità quando cambia la chiamata o l’incarico di una persona. Inoltre, impedisce a una persona di essere gravata dall’aggiornare e dal monitorare la risorsa.

  • Non possono essere utilizzati opere artistiche, video, musica o altro materiale di proprietà della Chiesa, a meno che l’uso non sia autorizzato esplicitamente dalle Condizioni di utilizzo di un sito ufficiale della Chiesa o dall’Ufficio per le proprietà intellettuali della Chiesa. I contenuti protetti da diritti d’autore provenienti da altre fonti non devono essere usati a meno che il proprietario del contenuto non abbia prima dato il consenso scritto. Per ulteriori informazioni sull’utilizzo di materiale soggetto a diritto d’autore, vedere 38.8.11.

  • Quando si usano immagini, video o informazioni personali, è necessario il consenso del proprietario del contenuto o delle persone coinvolte. Il consenso può essere ottenuto tramite una liberatoria, un annuncio pubblico, un cartello per un evento specifico o un consenso scritto, quando necessario. Bisogna seguire la normativa nazionale sulla privacy.

  • Le risorse online non devono duplicare strumenti e funzioni che sono già su ChurchofJesusChrist.org, in Strumenti per i membri o in altre risorse della Chiesa.

  • I dirigenti e i missionari devono coordinarsi per evitare di duplicare le comunicazioni.

  • Le risorse online devono essere ritirate quando non sono più necessarie. Le risorse multimediali importanti (come foto e video) devono essere preservate nella storia del rione o del palo.

Per linee guida aggiuntive, vedere internet.ChurchofJesusChrist.org.

38.8.20.3

Uso personale di Internet e dei social media

Internet e i social media hanno molti usi positivi, tra cui opportunità di condividere testimonianze del Salvatore e del Suo vangelo restaurato. I blog, i social media e le altre tecnologie presenti in Internet consentono ai membri di promuovere i messaggi di pace, speranza e gioia che accompagnano la fede in Cristo.

I membri sono incoraggiati a condividere contenuti edificanti. Devono anche essere un esempio di civiltà in tutte le interazioni online, compresi i social media. Devono evitare le contese (vedere 3 Nefi 11:29–30; Dottrina e Alleanze 136:23).

I membri devono evitare ogni dichiarazione di pregiudizio nei confronti degli altri (vedere 38.6.14). Si sforzano di agire in maniera cristiana verso gli altri in ogni momento, anche online, e riflettono un sincero rispetto per tutti i figli di Dio.

I membri non devono usare un linguaggio o immagini minacciosi, prepotenti, degradanti, violenti o in altro modo offensivi online. Se si verificano minacce online di atti illegali, le forze dell’ordine devono essere contattate immediatamente.

I membri non devono sottintendere che i loro messaggi rappresentino la Chiesa o siano da essa patrocinati.

38.8.21

Attrezzature Internet, satellitari e video

Le attrezzature Internet, satellitari e video della Chiesa devono essere usate solo per scopi non commerciali della Chiesa. Ogni utilizzo deve essere autorizzato dalla presidenza di palo o dal vescovato.

Queste attrezzature non possono essere usate per accedere a programmi non patrocinati dalla Chiesa o per registrarli, né le risorse della Chiesa, come le connessioni Internet, possono essere usate per accedere a tali programmi o per registrarli.

Soltanto coloro che sono addestrati a usare tali attrezzature possono farlo. Quando non sono in uso, esse devono essere custodite sotto chiave. Le attrezzature non possono essere portate fuori dell’edificio per uso personale.

38.8.22

Leggi del paese

I membri devono osservare, onorare e sostenere le leggi della nazione in cui vivono o in cui si trovano in viaggio (vedere Dottrina e Alleanze 58:21–22; Articoli di Fede 1:12), comprese le leggi che proibiscono il proselitismo.

38.8.23

Assistenza legale su questioni che riguardano la Chiesa

Quando è necessaria assistenza legale su questioni che riguardano la Chiesa, i dirigenti devono contattare l’Ufficio legale della Chiesa. Negli Stati Uniti e in Canada, il presidente di palo contatta l’Ufficio legale della Chiesa:

001-800-453-3860, interno 2-6301

001-801-240-6301

Al di fuori di Stati Uniti e Canada, il presidente di palo contatta l’Ufficio legale di area.

38.8.23.1

Coinvolgimento in procedimenti legali e richieste di documentazione

I dirigenti della Chiesa non devono lasciarsi coinvolgere in casi civili o penali riguardanti i membri delle loro unità senza prima consultare l’Ufficio legale della Chiesa. Questa stessa direttiva si applica al comunicare a voce o per iscritto con avvocati o personale del tribunale, anche tramite posta elettronica.

I dirigenti devono conferire con l’Ufficio legale della Chiesa se, nel loro incarico nella Chiesa:

  • Ritengono di dover testimoniare o comunicare riguardo a questioni legali.

  • È loro richiesto con procedimento legale di testimoniare o di comunicare riguardo a questioni legali.

  • Ricevono l’ordine di fornire prove.

  • È loro richiesto di fornire volontariamente documenti o informazioni.

  • È loro richiesto di comunicare con avvocati o autorità civili su procedimenti legali, comprese le udienze per stabilire condanne o libertà condizionale.

Per quanto possano essere ben intenzionati, i dirigenti della Chiesa che condividono informazioni in procedimenti legali possono essere fraintesi e recare danno. Tali condivisioni possono essere particolarmente dannose per le vittime e i loro familiari. Seguire la direttiva della Chiesa contribuisce anche a evitare che la Chiesa venga implicata in modo inappropriato in questioni legali.

38.8.23.2

Testimonianza nei procedimenti legali

I dirigenti della Chiesa non possono testimoniare per conto della Chiesa in alcun procedimento legale senza previa autorizzazione dell’Ufficio legale. Questa direttiva si applica anche alle udienze per stabilire condanne o libertà condizionale. Senza questa approvazione, i dirigenti della Chiesa non possono fornire prove verbali o scritte nell’ambito del loro incarico di dirigenza.

I dirigenti non devono suggerire o sottintendere che la loro testimonianza in un procedimento legale rappresenti la posizione della Chiesa.

I dirigenti non devono influenzare la testimonianza di un testimone in alcun procedimento legale.

Le informazioni per contattare l’Ufficio legale della Chiesa si trovano in 38.8.23.

38.8.24

Utilizzo delle cassette postali

In molti paesi, è una violazione del regolamento postale mettere nelle cassette della posta residenziali o su di esse qualsiasi materiale senza la debita affrancatura. Questa restrizione si applica a qualsiasi materiale relativo alla Chiesa, come volantini, notiziari o annunci. I dirigenti della Chiesa devono istruire i membri e i missionari di non mettere materiale nelle cassette della posta o su di esse.

38.8.25

Comunicazione dei membri con la sede centrale della Chiesa

Ai membri della Chiesa è sconsigliato di chiamare, inviare e-mail o scrivere lettere alle Autorità generali su domande dottrinali, difficoltà personali o per fare richieste. Rispondere personalmente renderebbe difficile alle Autorità generali assolvere i loro doveri. I membri sono incoraggiati a rivolgersi ai dirigenti locali, compresi la loro presidentessa della Società di Soccorso o il loro presidente del quorum degli anziani, quando cercano una guida spirituale (vedere 31.3).

Nella maggior parte dei casi, la corrispondenza inviata dai membri alle Autorità generali sarà inoltrata ai dirigenti locali. Un presidente di palo che necessita di chiarimenti riguardo a questioni dottrinali o di altro genere riguardanti la Chiesa può scrivere alla Prima Presidenza per conto dei propri membri.

38.8.26

Impiego lavorativo dei membri

I membri della Chiesa dovrebbero cercare un impiego che sia coerente con i principi del Vangelo e per il quale possano in coscienza chiedere le benedizioni del Signore. Si tratta di una questione personale che in ultima analisi è lasciata al giudizio e alla considerazione del membro con l’aiuto della preghiera.

38.8.27

Membri con disabilità

I dirigenti e i membri sono esortati a occuparsi delle necessità di tutti coloro che vivono all’interno della loro unità. I membri con disabilità sono tenuti in gran conto e possono contribuire in modi significativi. Le disabilità possono essere intellettive, sociali, emotive o fisiche.

I membri della Chiesa sono esortati a seguire l’esempio del Salvatore nell’offrire speranza, comprensione e amore a coloro che hanno disabilità. I dirigenti devono conoscere coloro hanno disabilità e mostrare un interesse e una preoccupazione genuini.

Inoltre, i dirigenti individuano i membri che potrebbero avere bisogno di maggiore attenzione per via di un genitore, un figlio, un fratello o una sorella con disabilità. Occuparsi di un familiare con una disabilità può essere sia gratificante sia difficoltoso.

I dirigenti cercano e servono i membri con disabilità che vivono in case di cura o in altre strutture lontano dai propri familiari.

38.8.27.1

Aumentare la consapevolezza e la comprensione

Dirigenti, insegnanti e altri membri cercano di capire ogni individuo con una disabilità, i suoi punti di forza e le sue necessità. Possono migliorare la propria comprensione parlando con la persona e con i suoi familiari. Su disability.ChurchofJesusChrist.org sono disponibili delle risorse.

38.8.27.2

Fornire assistenza

I dirigenti valutano i bisogni di coloro che hanno disabilità e di coloro che se ne prendono cura. Questi dirigenti stabiliscono il modo in cui le risorse del rione o del palo possono essere usate per far fronte alle necessità, ove opportuno. I dirigenti incoraggiano i membri ad aiutare e a dare amore e amicizia.

Il vescovato o la presidenza di palo possono chiamare uno specialista di rione o palo per le disabilità affinché aiuti gli individui, le famiglie, gli insegnanti e gli altri dirigenti (vedere 38.8.27.9).

I dirigenti possono anche individuare risorse della comunità appropriate in grado di aiutare gli individui con disabilità e le loro famiglie.

Per ulteriori informazioni su come aiutare le persone con disabilità, vedere disability.ChurchofJesusChrist.org. I dirigenti possono anche contattare i Servizi di consulenza per la famiglia (dove disponibili; vedere le informazioni di contatto in 31.3.6).

I dirigenti e i membri non devono cercare di spiegare perché qualcuno ha una disabilità o perché una famiglia ha un figlio con una disabilità. Non devono lasciar intendere che una disabilità sia un castigo di Dio (vedere Giovanni 9:2–3) o uno speciale privilegio.

38.8.27.3

Fornire le ordinanze

Vedere 38.2.4.

38.8.27.4

Fornire opportunità di servire e partecipare

Molti membri con disabilità possono servire in quasi tutti gli incarichi della Chiesa. Con l’aiuto della preghiera, i dirigenti valutano le capacità, le circostanze e i desideri di ciascun individuo e poi forniscono opportunità di servizio consone. I dirigenti si consultano anche con la persona e con la sua famiglia e considerano gli effetti che una chiamata nella Chiesa potrebbe avere sulla persona e sulla sua famiglia o su chi se ne prende cura (vedere Dottrina e Alleanze 46:15).

Quando considerano gli incarichi o le chiamate nella Chiesa per chi si prende cura di una persona con disabilità, i dirigenti devono valutare attentamente le circostanze della persona in questione.

I dirigenti e gli insegnanti devono coinvolgere quanto più possibile i membri con disabilità nelle riunioni, nelle classi e nelle attività. Le lezioni, i discorsi e i metodi di insegnamento devono essere adattati per venire incontro ai bisogni di ciascuno. Per informazioni su come adattare le lezioni, vedere disability.ChurchofJesusChrist.org.

Il vescovato può invitare un membro del rione ad aiutare una persona con una disabilità durante una riunione o un’attività. Per una classe che comprende un membro con disabilità, il vescovato può chiamare più insegnanti. Gli insegnanti collaborano per soddisfare le necessità di tutti i membri della classe.

Se una persona non è in grado di partecipare a una riunione, a una lezione o a un’attività, i dirigenti e gli insegnanti possono consultarsi con la persona e con la sua famiglia per sapere come soddisfare le sue necessità. Il presidente di palo o il vescovo possono approvare l’organizzazione di classi o programmi speciali per i membri con disabilità (vedere 38.8.27.5). Se una persona non è in grado di partecipare alle riunioni della Chiesa, i dirigenti e gli insegnanti possono fornire materiale per le lezioni, registrazioni o dirette streaming delle stesse.

Lo streaming degli eventi, comprese le riunioni sacramentali e i funerali, è destinato solo a coloro che non possono partecipare di persona (vedere 29.7). Per ulteriori informazioni sul prendere il sacramento, vedere 18.9.3.

I dirigenti incoraggiano i detentori del sacerdozio con disabilità a partecipare alle ordinanze quando appropriato. A partire dal mese di gennaio in cui compiono 12 anni, i detentori del sacerdozio e le giovani donne che sono stati battezzati e confermati e che sono degni possono essere battezzati e confermati nel tempio in favore dei defunti. Per le linee guida in merito ai membri con disabilità che devono ricevere le proprie ordinanze del tempio, vedere 27.2.1.3 e 27.3.1.2.

38.8.27.5

Organizzazione di classi, programmi o unità speciali

I membri con disabilità o con bisogni speciali devono essere incoraggiati a partecipare alle riunioni domenicali del loro rione, a meno che non vivano in una struttura di assistenza o in un istituto residenziale di riabilitazione dove sono organizzati i programmi della Chiesa (vedere 37.6).

Unità e gruppi. Possono essere creati rioni o rami per i membri che hanno bisogni speciali, come coloro che sono non udenti e usano la lingua dei segni (vedere 37.1). L’approvazione viene data soltanto dalla Prima Presidenza.

A un rione può essere chiesto di ospitare un gruppo per coloro che hanno disabilità, come ad esempio coloro che usano la lingua dei segni. Per informazioni sui certificati di appartenenza di coloro che frequentano queste unità o questi gruppi, vedere 33.6.11.

I membri non udenti che non vivono entro una distanza ragionevole da un’unità a loro dedicata possono frequentarne una virtualmente. Devono ottenere il permesso dei dirigenti di quell’unità. I dirigenti locali del rione si assicurano che i membri non udenti siano curati e abbiano l’opportunità di prendere il sacramento regolarmente.

Classi. I membri con disabilità partecipano alle lezioni domenicali con i membri del loro rione. Tuttavia, quando necessario per soddisfare le necessità dei membri adulti o giovani con disabilità simili, un rione o palo può organizzare classi speciali della Scuola Domenicale (vedere 13.3.2).

Programmi di attività per i membri con disabilità. Se necessario per soddisfare le necessità dei membri adulti con disabilità intellettive, un rione, un gruppo di rioni, un palo o un gruppo di pali possono organizzare un programma di attività per i membri con disabilità. Questo programma integra il ministero, le riunioni domenicali della Chiesa e le attività nell’unità locale.

Di norma, un programma di attività per i membri con disabilità è destinato alle persone dai 18 anni in su. Deve essere compiuto ogni sforzo per integrare i membri minori di 18 anni nei rispettivi rioni e pali. In situazioni insolite, i dirigenti possono organizzare attività supplementari per i giovani a partire dall’anno in cui compiono 12 anni.

Quando diversi rioni partecipano a un programma di attività per i membri con disabilità, il presidente di palo ne assegna la supervisione a un vescovo agente. Quando partecipano diversi pali, la presidenza di area ne assegna la supervisione a un presidente di palo agente.

Il vescovo agente o il presidente di palo agente consultano gli altri vescovi o presidenti di palo partecipanti per decidere le modalità di finanziamento di detti programmi.

Dirigenti delle attività per i membri con disabilità. Dei membri adulti possono essere chiamati come dirigenti delle attività per i membri con disabilità. Questi dirigenti pianificano e attuano il programma di attività per i membri con disabilità. Si consultano con gli specialisti di rione e di palo per le disabilità (vedere 38.8.27.9) per invitare i membri con disabilità a partecipare. Si consigliano assieme su come soddisfare le esigenze di questi membri.

I dirigenti delle attività per i membri con disabilità sono chiamati e messi a parte sotto la direzione del vescovo agente o del presidente di palo agente. Un presidente di palo può anche incaricare un sommo consigliere di servire come dirigente delle attività per i membri con disabilità.

I dirigenti che servono le persone con disabilità di qualunque età devono portare a termine l’addestramento su ProtectingChildren.ChurchofJesusChrist.org. Per ulteriori requisiti di sicurezza per i dirigenti, vedere Attività per membri affetti da disabilità.

Quando invitati, i dirigenti delle attività per i membri con disabilità possono partecipare alle riunioni dei dirigenti di palo o di rione.

Linee guida per i programmi di attività per i membri con disabilità. I programmi di attività per i membri con disabilità sono organizzati per favorire lo sviluppo dei partecipanti dal punto di vista spirituale, sociale, fisico e intellettivo (vedere Luca 2:52). I dirigenti stabiliscono la frequenza delle attività. Prendono in considerazione il numero dei partecipanti, le distanze di viaggio e altre circostanze.

Alcune persone potrebbero non essere in grado di partecipare a causa di circostanze mediche, fisiche, intellettive o comportamentali complesse. I dirigenti cercano altri modi di ministrare alle loro esigenze.

Norme di partecipazione e sicurezza. A ogni attività devono essere presenti almeno due adulti responsabili. I due adulti possono essere due uomini, due donne o una coppia sposata. In genere, per la supervisione delle attività per i membri con disabilità è necessario un numero di adulti maggiore di quello necessario per le altre attività.

Gli adulti che prestano aiuto con le attività devono completare l’addestramento su ProtectingChildren.ChurchofJesusChrist.org. Prima di partecipare devono ricevere l’approvazione del loro vescovo. Per ulteriori requisiti di sicurezza, vedere “Attività per membri affetti da disabilità”.

Se si verificano comportamenti inappropriati, è diretta responsabilità dei dirigenti proteggere e aiutare la persona vulnerabile. Per informazioni su come reagire in caso di presunti maltrattamenti, vedere 38.6.2.1 e abuse.ChurchofJesusChrist.org.

38.8.27.6

Interpreti per i membri non udenti o audiolesi

I membri non udenti o audiolesi prendono l’iniziativa nel lavorare con i dirigenti per soddisfare le necessità di comunicazione. I membri e i dirigenti collaborano per assicurarsi che siano disponibili degli interpreti,

che dovrebbero posizionarsi dove possono essere visti sia dai membri sia dalla persona che parla.

Nel corso di un’ordinanza o di un’intervista, l’interprete si siede o sta in piedi vicino alla persona che celebra l’ordinanza o che tiene l’intervista. Per ulteriori informazioni sull’interpretariato per le ordinanze e le benedizioni, vedere 38.2.1.

Se sono disponibili in numero sufficiente, gli interpreti si alternano ogni trenta minuti circa per evitare l’affaticamento.

Quando si preparano per affrontare situazioni delicate, come ad esempio le interviste personali o i consigli di appartenenza alla Chiesa, i dirigenti devono consultarsi con il membro non udente. Quando il membro lo desidera, i dirigenti cercano un interprete che non sia un familiare per preservare la riservatezza.

Questi stessi principi si applicano ai membri non udenti o audiolesi e che non usano la lingua dei segni ma hanno bisogno di un interprete orale che li aiuti a leggere le labbra.

I dirigenti possono organizzare corsi di rione o di palo per insegnare la lingua dei segni usata nella loro zona. Una risorsa utile è il Dictionary of Sign Language Terms for The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints.

38.8.27.7

Privacy

I dirigenti devono rispettare la privacy dei membri con disabilità sia durante sia al di fuori delle riunioni dei dirigenti in cui si parla delle necessità. I dirigenti non condividono diagnosi o altre informazioni personali senza permesso.

38.8.27.8

Animali da assistenza

I vescovi e i presidenti di palo possono decidere se consentire alle persone con disabilità di usare cani di servizio addestrati nelle case di riunione. In genere, altri tipi di animali, inclusi gli animali di supporto emotivo (animali domestici di compagnia), non sono ammessi nelle case di riunione o agli eventi patrocinati dalla Chiesa, eccetto dove specificamente richiesto dalla legge (generalmente, negli Stati Uniti la Chiesa non ha alcun obbligo legale di ammettere cani di servizio o animali di supporto emotivo nei luoghi di culto). I vescovi e i presidenti di palo prendono le decisioni localmente, tenendo conto delle necessità delle persone con disabilità e di quelle degli altri membri della congregazione.

Per ulteriori linee guida sull’uso di animali da assistenza nelle strutture della Chiesa, vedere 27.1.3 e disability.ChurchofJesusChrist.org.

38.8.27.9

Specialista per le disabilità

Il vescovato o la presidenza di palo possono chiamare uno specialista per le disabilità di rione o di palo. Lo specialista aiuta i membri con disabilità e chi si prende cura di loro a partecipare alle riunioni e alle attività della Chiesa e a sentirsi inclusi.

Lo specialista serve i membri e i dirigenti nei modi seguenti:

  • Cerca di conoscere le persone con disabilità e le loro famiglie.

  • Risponde alle domande e alle preoccupazioni inerenti alle disabilità poste da chi si prende cura delle persone con disabilità, dai dirigenti e da altri.

  • Aiuta le persone ad accedere al materiale, alle riunioni e alle attività della Chiesa. Ciò può avvenire mediante l’utilizzo della tecnologia e in altri modi (vedere 38.8.27.10).

  • Individua opportunità di servizio significative per i membri con disabilità.

  • Individua le necessità specifiche delle famiglie e, ove appropriato, individua le risorse della comunità, del rione e del palo.

Lo specialista può aiutare i membri con disabilità e chi si prende cura di loro a condividere con gli altri le informazioni sulla disabilità.

38.8.27.10

Risorse

Le risorse per i membri con disabilità, per le loro famiglie e coloro che se ne prendono cura, per i dirigenti e gli insegnanti sono disponibili su disability.ChurchofJesusChrist.org. Questo sito Internet fornisce:

  • Informazioni su come aiutare ad accrescere la comprensione delle difficoltà affrontate da coloro che hanno disabilità.

  • Risorse per aiutare i membri con disabilità e le loro famiglie a trovare conforto nel vangelo di Gesù Cristo.

  • Elenchi di materiale della Chiesa in formati che sono accessibili ai membri con disabilità (vedere anche store.ChurchofJesusChrist.org).

Le domande possono essere rivolte a:

Members with Disabilities

50 East North Temple Street

Salt Lake City, UT 84150-0024 USA

Telefono: 001-801-240-2477 o 001-800-453-3860, interno 2-2477

E-mail: disability@ChurchofJesusChrist.org

38.8.28

Ministrare ai membri vittime di crimini o detenuti

I dirigenti della Chiesa sono incoraggiati a seguire l’esempio del Salvatore nell’offrire speranza, comprensione e amore a coloro che sono vittime di crimini e a chi è in carcere (vedere Matteo 25:34–36, 40).

I presidenti di palo dirigono l’impegno di assistenza religiosa carceraria. Questo impegno comprende il sostegno agli adulti e ai giovani che sono in custodia o che sono stati rilasciati di recente dalla prigione o dal carcere. Quest’opera comprende anche prendersi cura delle famiglie e dei bambini che hanno un genitore o una persona cara che sono detenuti.

I dirigenti che hanno una prigione o un carcere entro i confini della loro unità devono attivarsi per informarsi sulle opportunità e sulle necessità di ministrare. Per trovare risorse e linee guida, i dirigenti possono contattare la Church’s Prison Ministry Division [divisione della Chiesa per l’assistenza religiosa carceraria]:

E-mail: PrisonMinistry@ChurchofJesusChrist.org

Telefono: 001-801-240-2644 o 001-800-453-3860, interno 2-2644

38.8.29

Altre confessioni religiose

In molte altre confessioni religiose si trovano molti aspetti che sono fonte di ispirazione, nobili e degni del massimo rispetto. I missionari e gli altri membri devono mostrare sensibilità e rispetto nei confronti del credo e delle tradizioni altrui. Devono anche evitare di recare offesa.

I presidenti di palo e di missione che hanno delle domande riguardo ai rapporti con altre confessioni religiose devono contattare la presidenza di area. Gli altri dirigenti locali che hanno domande di questo tipo devono contattare il presidente di palo o di missione.

38.8.30

Impegno politico e civico

I membri della Chiesa sono esortati a partecipare agli affari politici e governativi. In molti paesi, questo può comprendere:

  • Votare.

  • Unirsi a partiti politici o servire in essi.

  • Fornire appoggio finanziario.

  • Comunicare con i funzionari e i candidati del partito.

  • Partecipare a proteste pacifiche e legali.

  • Servire in cariche elettive o nomine nel governo locale e nazionale.

I membri sono anche esortati a prendere parte a cause meritevoli per rendere le loro comunità luoghi sani in cui vivere e crescere una famiglia.

In accordo con le leggi locali, i membri sono esortati a iscriversi alle liste elettorali e a studiare attentamente le questioni e i candidati. Si possono trovare principi compatibili con il Vangelo in vari partiti politici. I santi degli ultimi giorni hanno lo speciale obbligo di cercare e sostenere rappresentanti che siano onesti, buoni e saggi (vedere Dottrina e Alleanze 98:10).

La Chiesa è neutrale riguardo ai partiti politici, alle piattaforme politiche e ai candidati a cariche politiche. La Chiesa non appoggia partiti o candidati politici né consiglia i membri su come votare.

In casi eccezionali, quando sono coinvolte questioni morali o le pratiche della Chiesa, la Chiesa può prendere posizione su questioni politiche. In questi casi, la Chiesa può partecipare al dibattito politico per rappresentare i propri punti di vista. Soltanto la Prima Presidenza può autorizzare:

  • L’espressione della posizione della Chiesa su questioni morali.

  • L’impegno della Chiesa a favore di specifiche leggi o contro di esse.

  • La condivisione della prospettiva della Chiesa su questioni giudiziarie.

I dirigenti locali della Chiesa non devono organizzare i membri perché prendano parte a questioni politiche né devono cercare di influenzare il modo in cui i membri partecipano.

I membri della Chiesa che si candidano a cariche pubbliche elettive o a nomine pubbliche non devono sottintendere di essere appoggiati dalla Chiesa o dai suoi dirigenti. I dirigenti e i membri devono anche evitare dichiarazioni o comportamenti che possano essere interpretati come appoggio da parte della Chiesa a partiti, piattaforme, programmi o candidati politici.

Anche quando prende posizione su una questione politica, la Chiesa non chiede ai funzionari eletti di votare in un certo modo o di prendere una certa posizione. I membri che sono funzionari eletti prendono le proprie decisioni. Questi funzionari potrebbero non essere d’accordo l’uno con l’altro o con una posizione della Chiesa dichiarata pubblicamente. Non parlano a nome della Chiesa.

Le scelte e le affiliazioni politiche non devono essere oggetto di alcun insegnamento o appoggio in contesti ecclesiastici. I dirigenti si assicurano che le riunioni e le attività della Chiesa siano incentrate sul Salvatore e sul Suo vangelo.

I membri non devono giudicarsi a vicenda nelle questioni politiche. Santi degli ultimi giorni fedeli possono appartenere a partiti politici diversi e votare per candidati diversi. Nell’ambito della Chiesa, tutti si devono sentire accolti.

I registri, gli elenchi e altro materiale simile della Chiesa non possono essere usati per scopi politici.

Le strutture della Chiesa non possono essere usate per scopi politici; tuttavia, possono essere usate per le elezioni o per l’iscrizione alle liste elettorali qualora non vi sia un’alternativa ragionevole (vedere 35.5.6.3).

38.8.31

Privacy dei membri

I dirigenti della Chiesa hanno l’obbligo di proteggere la privacy dei membri. I registri, gli elenchi e altro materiale simile della Chiesa non possono essere usati per scopi personali, commerciali o politici (vedere anche 38.8.13).

I dirigenti di rione e di palo non devono conservare o condividere informazioni riservate della Chiesa al di fuori delle applicazioni, dei sistemi o dei servizi Internet forniti dalla Chiesa. Alcuni esempi di informazioni riservate della Chiesa relative a una persona sono:

  • Stato di appartenenza alla Chiesa.

  • Necessità materiali.

  • Altre informazioni personali che non sono disponibili pubblicamente.

Le comunicazioni da parte di individui o uffici governativi che fanno riferimento alle leggi sul trattamento dei dati personali devono essere prontamente inoltrate all’Ufficio della Chiesa per la protezione dei dati.

E-mail: DataPrivacyOfficer@ChurchofJesusChrist.org.

I dirigenti di rione e di palo non devono rispondere a queste richieste.

Per l’informativa della Chiesa sul trattamento dei dati personali, vedere “Informativa sulla privacy” su ChurchofJesusChrist.org. I membri possono anche chiedere ai dirigenti di palo o di rione di aiutarli ad accedere all’informativa.

38.8.32

Scritti pubblicati in forma privata

I membri non devono chiedere alle Autorità generali, ai funzionari generali o ai Settanta di area di essere coautori o di approvare libri o altri scritti sulla Chiesa.

38.8.33

Registrazione, trascrizione o streaming dei messaggi delle Autorità generali, dei funzionari generali e dei Settanta di area

I membri non devono registrare, trascrivere o trasmettere in streaming messaggi da parte delle Autorità generali, dei funzionari generali e dei Settanta di area. Tuttavia, alcune riunioni in cui parlano questi dirigenti possono essere trasmesse in streaming sotto la direzione del vescovo o del presidente di palo. Per informazioni, vedere 29.7.

I membri possono registrare le trasmissioni della Conferenza generale con la loro attrezzatura privata per uso personale, non commerciale.

38.8.34

Nome della Chiesa e dei suoi membri

Il nome della Chiesa è stato dato tramite rivelazione al profeta Joseph Smith nel 1838: “Poiché è così che dovrà essere chiamata la mia chiesa negli ultimi giorni, cioè La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni” (Dottrina e Alleanze 115:4). Chiamare la Chiesa e i suoi membri nei termini descritti di seguito identifica un collegamento tra Gesù Cristo e i membri della Sua Chiesa.

Bisogna riferirsi alla Chiesa utilizzando il suo nome per esteso ogni qual volta è possibile. Dopo un riferimento iniziale usando il nome per esteso, se è necessario un riferimento abbreviato, i seguenti termini sono accurati e se ne incoraggia l’utilizzo:

  • La Chiesa

  • La Chiesa di Gesù Cristo

  • La Chiesa restaurata di Gesù Cristo

Quando si fa riferimento ai membri della Chiesa, i seguenti termini sono accurati e da preferire:

  • Membri de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni

  • Santi degli ultimi giorni (questo è il nome dato dal Signore al Suo popolo dell’alleanza negli ultimi giorni)

  • Membri della Chiesa di Gesù Cristo

Si scoraggia il riferimento ai membri della Chiesa con altri titoli come “mormoni”, “LDS” o “SUG”.

Mormon è usato correttamente nei nomi propri come il Libro di Mormon. Mormone è usato correttamente come aggettivo in espressioni storiche come “Pista mormone”.

I termini mormonismo e mormonesimo non sono accurati e se ne scoraggia l’utilizzo. Quando si descrive l’insieme della dottrina, della cultura e dello stile di vita tipici della Chiesa, l’espressione “vangelo restaurato di Gesù Cristo” è accurata e da preferire.

38.8.35

Profughi/rifugiati

Molte persone sono fuggite dalle loro case in cerca di sollievo dalla violenza, dalla guerra, dalle persecuzioni religiose e da situazioni di pericolo di vita. Come parte della loro responsabilità di prendersi cura dei bisognosi (vedere Mosia 4:26), i membri della Chiesa offrono il loro tempo, i loro talenti e la loro amicizia per accogliere i profughi e i rifugiati come membri delle loro comunità. Vedere Matteo 25:35; ChurchofJesusChrist.org/refugees.

38.8.36

Richieste di assistenza finanziaria alla Chiesa

I programmi stabiliti dalla Chiesa forniscono aiuto economico alle persone bisognose e per cause meritevoli.

L’assistenza della Chiesa ai membri nel bisogno è amministrata dai vescovi (vedere 22.3.2). I vescovi seguono principi e direttive consolidati per contribuire a far sì che i fondi della Chiesa vengano usati correttamente (vedere 22.4 e 22.5).

I membri bisognosi sono incoraggiati a parlare con il proprio vescovo invece di contattare la sede centrale della Chiesa o di richiedere denaro ad altri dirigenti o membri della Chiesa. Il vescovo probabilmente chiederà ai dirigenti del quorum degli anziani o della Società di Soccorso di contribuire a valutare le necessità.

38.8.37

Ricerche condotte dalla Chiesa

Lo scopo delle ricerche condotte dalla Chiesa è quello di raccogliere informazioni affidabili a sostegno delle delibere dei dirigenti generali della Chiesa. La Correlation Research Division o CRD (divisione ricerca dati) è l’unica agenzia di ricerca autorizzata della Chiesa. La CRD può anche stipulare accordi con agenzie terze per condurre ricerche.

Quando contattano i membri o i dirigenti, i ricercatori autorizzati dalla Chiesa forniscono le informazioni di contatto di un dipendente della CRD. Questo dipendente può rispondere alle domande sulle ricerche.

La CRD cerca di proteggere l’identità e le risposte dei partecipanti alle ricerche. Le persone possono rifiutare di partecipare in qualsiasi momento. Possono scegliere di non rispondere a qualche domanda o a tutte.

I genitori o tutori devono dare il consenso prima che i figli minorenni siano invitati a partecipare a uno studio.

I dirigenti locali non devono approvare alcuna ricerca relativa alla Chiesa. Ciò comprende l’utilizzo dei membri come soggetti di ricerca.

La CRD rispetta tutte le leggi sul trattamento dei dati personali. Anche i dirigenti locali devono attenersi a queste leggi e non devono fornire i dati personali dei membri a ricercatori e agenzie di ricerca non autorizzati.

Alcune ricerche richiedono la raccolta di informazioni nelle riunioni della Chiesa. Questo è particolarmente vero se il fulcro dello studio è la riunione. In questi casi, la CRD collaborerà con i dirigenti locali per assicurarsi che la presenza dei ricercatori non distragga dalle riunioni.

Per verificare qualsiasi richiesta di ricerca, contattare la CRD:

Telefono: 001-801-240-2727 o 001-800-453-3860, interno 2-2727

E-mail: research@ChurchofJesusChrist.org

38.8.38

Rispettare le restrizioni locali per la condivisione del Vangelo

La Chiesa si adopera per adempiere il comandamento di Gesù Cristo di portare il Vangelo a tutto il mondo (vedere Matteo 28:19). I missionari servono solo in paesi in cui sono ufficialmente riconosciuti e accolti dai governi locali.

La Chiesa e i suoi membri rispettano tutte le leggi e tutti i requisiti relativi all’impegno missionario. Per esempio, in alcune parti del mondo i missionari vengono mandati solo per svolgere servizio umanitario o altre missioni specializzate. Questi missionari non fanno proselitismo. In alcuni paesi la Chiesa non manda missionari.

38.8.39

Sicurezza nelle attività del programma di benessere e di autosufficienza della Chiesa

Molte attività del programma di benessere e di autosufficienza della Chiesa utilizzano attrezzature e macchinari che possono causare danni alle persone se non vengono utilizzati correttamente. I presidenti di palo agenti (o chi da loro incaricato) e i manager di queste attività devono garantire la sicurezza dei dipendenti e dei volontari.

Gli addetti devono essere addestrati regolarmente a osservare le misure di sicurezza. L’ambiente di lavoro deve essere ispezionato periodicamente. I rischi per la salute e la sicurezza devono essere corretti. Si deve sempre fornire un’adeguata supervisione per assicurarsi che i dipendenti seguano le istruzioni, usino correttamente attrezzi e macchinari, ed evitino di tenere un comportamento rischioso.

Di norma, coloro che lavorano in queste attività devono avere 16 o più anni. Coloro che azionano macchinari devono essere persone mature, adeguatamente addestrate ed esperte nel loro utilizzo. Soltanto gli adulti possono azionare apparecchiature alimentate da fonti di energia.

Se si verifica un incidente, il responsabile delle operazioni riferisce l’accaduto a:

  • Welfare and Self-Reliance Services [servizi per il benessere e l’autosufficienza]: 001-801-240-3001 o 001-800-453-3860, interno 2-3001

  • Risk Management Division [dipartimento per la gestione del rischio] presso la sede centrale della Chiesa (vedere 20.7.6.3 per conoscere le informazioni di contatto)

38.8.40

Le Scritture

38.8.40.1

Edizioni della Sacra Bibbia

La Chiesa individua edizioni della Bibbia che sono conformi alla dottrina del Signore contenuta nel Libro di Mormon e nella rivelazione moderna (vedere Articoli di Fede 1:8). Per molte lingue parlate dai membri della Chiesa viene quindi scelta un’edizione preferita della Bibbia.

In alcune lingue, la Chiesa pubblica una propria edizione della Bibbia. Le edizioni pubblicate dalla Chiesa si basano su testi standard della Bibbia. Alcuni esempi sono:

  • La versione di Re Giacomo in inglese.

  • La Reina-Valera (2009) in spagnolo.

  • L’Almeida (2015) in portoghese.

Le edizioni della Bibbia pubblicate dalla Chiesa comprendono note a piè di pagina, indici per argomento e altri sussidi per lo studio.

Quando è possibile, nelle classi e nelle riunioni della Chiesa i membri devono usare un’edizione della Bibbia preferita o pubblicata dalla Chiesa. Questo aiuta a mantenere chiarezza nella discussione e una comprensione coerente della dottrina. Altre edizioni della Bibbia possono essere utili per lo studio personale o accademico.

38.8.40.2

Traduzione delle Scritture

Il Signore ha comandato ai Suoi profeti e apostoli di tenere al sicuro le Scritture (vedere Dottrina e Alleanze 42:56). Il Consiglio della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici Apostoli supervisiona attentamente la traduzione delle Scritture della Chiesa. L’utilizzo di procedure approvate aiuta a garantire l’accuratezza dottrinale e a preservare le prove delle origini del testo.

Le presidenze di area inviano richieste ufficiali di nuove traduzioni delle Scritture al Dipartimento della correlazione della Chiesa.

38.8.40.3

Scritture in lingua moderna

Il Consiglio della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici Apostoli non ha autorizzato gli sforzi per tradurre o riscrivere il testo delle Scritture in un linguaggio moderno o informale. Questo consiglio non si applica alle pubblicazioni della Chiesa per i bambini.

38.8.40.4

Accessibilità delle Scritture

Copie stampate delle Scritture, comprese alcune edizioni preferite della Bibbia, sono disponibili tramite i centri distribuzione della Chiesa. Le edizioni preferite della Bibbia possono anche essere disponibili presso le librerie locali, online e nelle applicazioni per dispositivi mobili della Bibbia. Il testo in formato elettronico e le registrazioni audio delle edizioni pubblicate dalla Chiesa e alcune edizioni preferite sono disponibili nell’applicazione Biblioteca evangelica e su scriptures.ChurchofJesusChrist.org. Queste risorse forniscono anche gli elenchi delle Scritture disponibili per lingua.

38.8.41

Cercare informazioni da fonti attendibili

Nel mondo di oggi, le informazioni sono facili da reperire e da condividere. Questo può rappresentare una grande benedizione per coloro che cercano di istruirsi e informarsi. Tuttavia, molte fonti di informazione non sono attendibili e non edificano. Alcune fonti cercano di promuovere collera, contesa, paura o teorie cospirative senza fondamento (vedere 3 Nefi 11:30; Mosia 2:32). Pertanto, è importante che i membri della Chiesa siano saggi nel cercare la verità.

I membri della Chiesa devono ricercare e condividere solo fonti di informazioni credibili, attendibili e reali. Devono evitare le fonti che si basano su congetture o dicerie. La guida dello Spirito Santo, insieme a uno studio accurato, può aiutare i membri a discernere tra la verità e l’errore (vedere Dottrina e Alleanze 11:12; 45:57). Nelle questioni che riguardano la dottrina e le direttive della Chiesa, le fonti autorevoli sono le Scritture, gli insegnamenti dei profeti viventi e il Manuale generale.

38.8.42

Seminari e riunioni simili

La Chiesa mette in guardia i membri dai seminari e da riunioni simili comprendenti presentazioni che:

  • Denigrano, ridicolizzano o sono in altro modo inappropriati nel trattare questioni sacre.

  • Potrebbero danneggiare la Chiesa, sminuire la sua missione o mettere in pericolo il benessere dei suoi membri o dirigenti.

I membri non devono consentire che la loro posizione o condizione di buona reputazione nella Chiesa siano usate per promuovere o sottintendere un’approvazione di tali incontri.

Per ulteriori informazioni, vedere 35.5, 38.6.12 e 38.7.8. Vedere anche Giacobbe 6:12.

38.8.43

Sostegno ai membri negli ospedali e nelle case di cura

I dirigenti forniscono sostegno ai membri negli ospedali e nelle case di cura che si trovano entro i confini delle loro unità. Seguono le linee guida stabilite dalle strutture.

Per informazioni sull’amministrazione del sacramento per i membri in queste strutture, vedere 18.9.1. Per informazioni sulla creazione di un rione o ramo, vedere 37.6.

38.8.44

Attività soggette a tassazione

I dirigenti di rione e di palo si assicurano che le attività locali della Chiesa non mettano in pericolo la posizione di esenzione fiscale della Chiesa. Per le linee guida, vedere 34.8.1.

38.8.45

Tasse

I membri della Chiesa devono obbedire alle leggi fiscali della nazione in cui vivono (vedere Articoli di Fede 1:12; Dottrina e Alleanze 134:5). I membri che non sono d’accordo con le leggi fiscali possono contestarle secondo quanto consentito dalle leggi del loro paese.

I membri della Chiesa sono in conflitto con la legge e con gli insegnamenti della Chiesa se:

  • Mancano o si rifiutano intenzionalmente di pagare le tasse richieste.

  • Formulano argomentazioni giuridiche prive di fondamento per evitare di pagare le tasse.

  • Si rifiutano di obbedire a una sentenza definitiva in un procedimento fiscale che li obbliga a pagare le tasse.

Questi membri potrebbero non essere qualificati per avere una raccomandazione per il tempio. Non devono essere chiamati a posizioni di dirigenza nella Chiesa.

Se un membro viene condannato per un reato di violazione delle leggi fiscali, si deve tenere un consiglio di appartenenza alla Chiesa (vedere 32.6.1.5).

38.8.46

Direttive per i viaggi

Un uomo e una donna non devono viaggiare insieme da soli per recarsi ad attività o riunioni della Chiesa o per svolgere i loro incarichi a meno che non siano sposati tra loro o nessuno dei due sia sposato. Per altre linee guida in merito ai viaggi, vedere 20.7.7.

38.9

Relazioni con i militari e servizi di cappellania

I presidenti di palo e i vescovi aiutano a rendere disponibili ai membri che prestano servizio nelle Forze Armate le benedizioni che scaturiscono dalla partecipazione in Chiesa. Il programma della Chiesa per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania consiste nei seguenti punti:

  • Sostegno dai pali e dai rioni.

  • Orientamento fornito dalla Chiesa ai membri che entrano nelle Forze Armate.

  • Organizzazione di rioni, rami o gruppi di santi degli ultimi giorni in servizio nelle Forze Armate.

  • Approvazione dei cappellani santi degli ultimi giorni e sostegno offerto da loro.

  • Informazioni su come indossare il garment nelle Forze Armate.

  • Supporto da coppie di coniugi missionari senior assegnate a installazioni militari selezionate.

38.9.1

Dirigenti di palo per le relazioni con i militari

Se in un palo si trovano installazioni militari o membri in servizio nelle Forze Armate, è la presidenza di palo ad avere le responsabilità indicate nella presente sezione. Se queste installazioni militari si trovano all’interno di una missione anziché di un palo, è il presidente di missione che adempie a queste responsabilità.

Un membro della presidenza di palo sovrintende all’orientamento fornito dalla Chiesa ai membri del palo che entrano nelle Forze Armate. Egli si assicura che questo orientamento sia offerto a tutti i membri che entrano nelle Forze Armate. Il segretario esecutivo di palo può coordinare questo orientamento (vedere 38.9.3).

38.9.1.1

Riunioni della Chiesa presso le installazioni militari

Se in un’installazione militare si tengono delle riunioni della Chiesa, il presidente del palo in cui si trova l’installazione organizza per i membri in servizio nelle Forze Armate e le loro famiglie una delle seguenti soluzioni (vedere 38.9.4):

  • Un rione con un vescovato (quando autorizzato dalla Prima Presidenza).

  • Un ramo con una presidenza di ramo.

  • Un gruppo di membri in servizio nelle Forze Armate con un capogruppo dei membri in servizio e degli assistenti.

Il presidente di palo chiama, mette a parte e supervisiona i dirigenti di queste unità. Egli fornisce a questi dirigenti le informazioni per contattare la Divisione della Chiesa per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania. Egli può affidare a un rione il compito di sostenere ogni gruppo di membri in servizio nelle Forze Armate.

Il presidente di palo collabora con la Divisione per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania al fine di fornire a ogni vescovo, presidente di ramo o capogruppo una lettera di nomina. Questa lettera ne delinea le responsabilità e lo autorizza a presiedere all’unità e a dirigere le riunioni. Una copia della lettera deve essere consegnata al cappellano dell’installazione militare.

Le Forze Armate statunitensi prevedono che un cappellano fornisca la supervisione amministrativa di qualunque funzione religiosa tenuta presso l’installazione militare. Se presso l’installazione militare c’è un cappellano santo degli ultimi giorni, di norma egli fornisce tale supervisione all’unità della Chiesa che si riunisce lì. Il cappellano non presiede alle riunioni di culto a meno che non sia il vescovo, il presidente di ramo o il capogruppo. Tuttavia, ci si aspetta che le frequenti e vi partecipi.

Un membro della presidenza di palo si coordina con il cappellano capo di ogni installazione militare che si trova nel palo. Egli si assicura che i vescovi dei rioni nei cui confini rientra l’installazione militare facciano lo stesso. Questi dirigenti informano il cappellano del programma delle riunioni del rione, del luogo in cui si tengono e del nome della persona con la quale mettersi in contatto. Il cappellano può fornire queste informazioni ai membri che si trovano nell’installazione militare.

38.9.1.2

Cappellani santi degli ultimi giorni nei pali

Il presidente di palo intervista annualmente ogni cappellano santo degli ultimi giorni che vive nel suo palo. Egli esamina il benessere del cappellano e la sua dignità a servire. Inoltre, ogni anno il presidente di palo intervista separatamente il coniuge di ogni cappellano.

I cappellani e i loro coniugi devono avere chiamate di rione o di palo. Un cappellano che detiene il Sacerdozio di Melchisedec può servire in chiamate di dirigenza, ad esempio nel sommo consiglio o come autorità presiedente di un rione, ramo o gruppo di membri in servizio nelle Forze Armate. Questa chiamata non può essere tuttavia in conflitto con i suoi doveri militari.

I cappellani possono aiutare il presidente di palo nei modi seguenti:

  • Facendo rapporto alle riunioni del consiglio di palo sulle unità della Chiesa che si riuniscono nelle installazioni militari. Questi rapporti devono includere informazioni sui membri nuovi e su quelli riattivati.

  • Fungendo da collegamento tra i capi militari e il presidente di palo.

  • Aiutando il presidente di palo a individuare i membri militari da chiamare come capigruppo dei membri in servizio nelle Forze Armate.

  • Contribuendo agli sforzi volti a rafforzare i nuovi membri della Chiesa e quelli riattivati che fanno parte delle Forze Armate.

  • Aiutando a preparare i membri nelle Forze Armate a ricevere sacre ordinanze e a tenere fede alle loro alleanze.

38.9.2

Dirigenti di rione per le relazioni con i militari

Un membro del vescovato si incontra con i membri del rione prima che partano per entrare nelle Forze Armate. Egli si assicura che abbiano la possibilità di partecipare all’orientamento fornito dalla Chiesa ai membri che entrano nelle Forze Armate (vedere 38.9.3).

Per informazioni sul certificato di appartenenza di un membro che entra nelle Forze Armate, vedere 33.6.9. Alcuni membri sono assegnati a un luogo remoto o isolato o vengono schierati in una zona di guerra. In questi casi, il vescovo contatta la Divisione della Chiesa per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania per ricevere guida sui certificati di appartenenza (vedere 38.9.10).

I dirigenti del rione di origine devono tenere contatti regolari con ogni membro del rione che è in servizio nelle Forze Armate.

Il vescovo si coordina con il cappellano capo di ogni installazione militare che si trova nel rione.

38.9.3

Orientamento fornito dalla Chiesa a chi entra nelle Forze Armate

L’orientamento fornito dalla Chiesa a chi entra nelle Forze Armate aiuta i membri ad apprendere cosa aspettarsi in merito alle riunioni e alle attività della Chiesa mentre sono in servizio. L’orientamento può essere tenuto a livello di palo o di rione.

Un membro della presidenza di palo o del vescovato chiama un insegnante perché impartisca questo orientamento a chi entra nelle Forze Armate. È preferibile che questo insegnante abbia avuto una recente esperienza in campo militare. Se non è disponibile un insegnante qualificato, il presidente di palo o il vescovo contattano la Divisione per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania per ricevere guida.

Per ulteriori informazioni, vedere “Pre–Military Service Church Orientation” [orientamento fornito dalla Chiesa a chi entra nelle Forze Armate] su ChurchofJesusChrist.org.

38.9.4

Unità della Chiesa per i membri nelle Forze Armate

Di norma, i membri nelle Forze Armate frequentano i rioni che si trovano nelle vicinanze della loro installazione militare. Tuttavia, nelle circostanze seguenti, il presidente di palo o di missione può organizzare un rione, ramo o gruppo per i membri in servizio nelle Forze Armate e le loro famiglie:

  • Non c’è alcun rione che si trovi a una distanza ragionevole dall’installazione militare.

  • Il personale in servizio nelle Forze Armate non comprende la lingua parlata nel rione locale.

  • Il personale in servizio nelle Forze Armate è impossibilitato a lasciare l’installazione militare per motivi di addestramento o altre restrizioni.

  • L’unità militare dei membri nelle Forze Armate è o sarà schierata in un luogo in cui si applica una delle seguenti circostanze:

    • La Chiesa non è organizzata.

    • L’unità locale della Chiesa non può accogliere i membri a causa di una lingua diversa.

    • Non è possibile partecipare alle riunioni locali.

  • I membri appartengono alle unità della riserva militare o della Guardia nazionale americana e prendono parte a esercitazioni nei fine settimana o a sessioni di addestramento annuali.

I rioni e i rami presso le installazioni militari vengono creati seguendo le procedure indicate nel capitolo 37.

I rioni e i rami di solito sono istituiti per sostenere sia i membri nelle Forze Armate sia le loro famiglie. Un rione o ramo può anche essere istituito per i membri nelle Forze Armate la cui famiglia vive altrove. Tali unità possono essere istituite per i membri che frequentano l’addestramento di base o avanzato o che sono assegnati in una località remota. Di norma, le Forze Armate non permettono ai membri della Chiesa non associati alle Forze Armate stesse di frequentare un rione o ramo che utilizza strutture dell’installazione militare.

Se il numero di membri o altre circostanze non giustificano la creazione di un rione o ramo presso un’installazione militare, il presidente di palo o il presidente di missione possono organizzare un gruppo di membri in servizio nelle Forze Armate. Un gruppo di membri in servizio nelle Forze Armate è una piccola unità della Chiesa che tiene le riunioni e si cura dei suoi membri. Il capogruppo non ha le chiavi del sacerdozio, pertanto non è autorizzato a ricevere le decime e le offerte, a offrire una guida pastorale ai membri nel caso di peccati gravi, a porre limitazioni all’appartenenza alla Chiesa o ad assolvere altri doveri che richiedano delle chiavi (vedere 37.7). Per avere informazioni sui gruppi di membri in servizio nelle Forze Armate, vedere “Service Member Groups and Responsibilities of Group Leaders” [gruppi di membri in servizio nelle Forze Armate e responsabilità dei capigruppo] su ChurchofJesusChrist.org.

Quando viene istituita un’unità presso un’installazione militare, il dirigente dell’unità si coordina con il cappellano capo dell’installazione per programmare gli orari delle riunioni e l’utilizzo delle strutture della base. Se non c’è un cappellano assegnato alla base, il presidente di palo si consulta con l’ufficiale comandante.

38.9.5

Capigruppo in aree remote o zone di guerra

Di norma, i presidenti di palo o di missione chiamano e mettono a parte i capigruppo dei membri in servizio nelle Forze Armate. Tuttavia, questo potrebbe non essere possibile in alcune località remote o in zone di guerra. Dato che a un capogruppo non vengono conferite chiavi del sacerdozio con la chiamata, è ammissibile che venga incaricato senza essere messo a parte. Il dirigente del sacerdozio responsabile per la località può incaricare un detentore del Sacerdozio di Melchisedec degno di servire come capogruppo. Prima verifica la dignità dell’uomo con il suo vescovo e il suo presidente di palo. Se nell’area c’è un cappellano santo degli ultimi giorni, il dirigente del sacerdozio può autorizzarlo a chiamare e a mettere a parte un capogruppo.

I capigruppo dei membri in servizio nelle Forze Armate in zone remote possono ricevere le forniture e il materiale della Chiesa contattando la Divisione della Chiesa per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania (vedere 38.9.10).

A volte, un membro in servizio nelle Forze Armate è schierato in una località isolata dagli altri membri della Chiesa. Se detiene il Sacerdozio di Melchisedec o è un sacerdote nel Sacerdozio di Aaronne, il suo vescovo può autorizzarlo ad amministrare e a prendere il sacramento. Se in una località in cui vi è uno schieramento di Forze Armate vi è più di un membro, deve essere chiamato un capogruppo.

La Divisione della Chiesa per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania deve essere informata quando viene chiamato un capogruppo. Al capogruppo verrà inviata una lettera di nomina (vedere 38.9.1.1).

38.9.6

Servizio missionario e obbligo di leva

Nei paesi in cui è previsto il servizio militare obbligatorio, i membri della Chiesa devono generalmente completare il servizio militare prima di poter svolgere una missione. Alcuni paesi possono consentire che il servizio militare obbligatorio sia posticipato fino a dopo il servizio missionario. I presidenti di palo e i vescovi devono conoscere bene i requisiti del loro paese in modo da poter consigliare i membri in modo appropriato. I membri che servono nella riserva militare o nella Guardia nazionale americana possono svolgere una missione solo dopo aver completato i corsi di addestramento di base e quelli avanzati.

Per ulteriori informazioni, vedere “Missionary Service and Military Obligations” [servizio missionario e obbligo di leva] su ChurchofJesusChrist.org.

38.9.7

Cappellani santi degli ultimi giorni

La Divisione della Chiesa per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania fornisce in maniera centralizzata l’approvazione ai cappellani uomini e donne che servono in svariati ambiti governativi e non governativi, tra cui:

  • Forze Armate.

  • Ospedali.

  • Hospice.

  • Prigioni.

  • Centri di detenzione.

  • Dipartimenti di polizia e di vigili del fuoco.

  • Polizia di confine.

  • Organizzazioni civiche e di veterani.

  • College e università.

Ogni organizzazione stabilisce i propri requisiti di istruzione e di ministero per i cappellani. La maggior parte delle organizzazioni richiede l’approvazione della Chiesa prima che una persona possa servire come cappellano santo degli ultimi giorni. La Divisione della Chiesa per le relazioni con i militari e per i servizi di cappellania fornisce l’approvazione a tutti i cappellani santi degli ultimi giorni. Lettere di approvazione da parte dei vescovi e dei presidenti di palo non sono sufficienti e non devono essere fornite.

I cappellani santi degli ultimi giorni:

  • Servono persone di ogni fede, compresi i santi degli ultimi giorni.

  • Si assicurano che alle persone venga concessa la libertà di religione.

  • Contribuiscono a facilitare o a soddisfare le necessità religiose di coloro che servono.

Per ulteriori informazioni, vedere “Latter-day Saint Chaplains” [cappellani santi degli ultimi giorni] su ChurchofJesusChrist.org.

38.9.8

Come indossare il garment nelle Forze Armate

Vedere 38.5.6.

38.9.9

Coppie di missionari senior

Le coppie di militari in pensione possono essere chiamate a servire come missionari per le relazioni con i militari presso determinate basi militari. Aiutano i dirigenti locali del sacerdozio a rafforzare i membri nuovi e quelli riattivati. Esse inoltre forniscono sostegno alle famiglie dei membri in missione militare durante il periodo di separazione.

38.9.10

Altre informazioni

Per informazioni sui certificati di appartenenza dei membri in servizio nelle Forze Armate, vedere 33.6.9.

Per informazioni sulle benedizioni patriarcali per i membri in servizio nelle Forze Armate, vedere 38.2.10.3.

Per informazioni sull’ordinazione dei membri in servizio nelle Forze Armate in località remote, vedere 38.2.9.6.

Per informazioni sul rilascio di raccomandazioni per il tempio in località remote, vedere 26.3.2.

Se hanno domande in merito alle relazioni con i militari, i dirigenti della Chiesa possono contattare:

Military Relations and Chaplain Services Division

50 East North Temple Street, Room 2411

Salt Lake City, UT 84150-0024 USA

Telefono: 001-801-240-2286

E-mail: pst-military@ChurchofJesusChrist.org