2021
Il dono del perdono
Febbraio 2021


Il dono del perdono

Il Salvatore sta a braccia aperte per perdonare tutti coloro che si pentono veramente dei loro peccati e vengono a Lui.

Immagine
painting of the Savior’s hands

Come Unto Me, [Venite a me], Eva Koleva Timothy

La felicità e la gioia durature vengono dalla fede nel nostro Padre Celeste e in Suo Figlio, Gesù Cristo. Tutto ciò che è buono e bello, tutto ciò che è santo e sacro, viene da Loro. Questo include il perdono, che ristora la nostra anima e conferma la nostra posizione nei Loro confronti.

Nel nostro mondo preterreno, abbiamo gioito dell’opportunità di venire sulla terra, ricevere un corpo mortale e diventare più simili al nostro Padre Celeste (vedere Giobbe 38:4–7). Sapevamo, tuttavia, che avremmo dovuto affrontare delusione, malattia, dolore, ingiustizia, tentazione e peccato.

Queste sfide erano previste nel piano di redenzione del Padre, ed Egli chiamò il Suo Figlio Unigenito a essere il nostro Redentore e Salvatore. Gesù Cristo sarebbe venuto sulla terra come nessun altro e, attraverso la sua rettitudine, avrebbe spezzato i legami della morte. Quando scegliamo di seguirLo e ci pentiamo dei nostri peccati, Egli elimina, attraverso la Sua infinita Espiazione, i nostri errori e i nostri peccati riportati nel libro della vita.

Preghiera e fede

Il nostro pentimento, seguito dal perdono del Salvatore del mondo, è il fondamento delle nostre preghiere e degli sforzi che compiamo per tornare nella nostra dimora celeste. Per tutti noi che abbiamo fede in Gesù Cristo, le nostre preghiere quotidiane, i nostri sforzi per seguire il Salvatore, prendere regolarmente il sacramento e allo stesso tempo prendere volontariamente il Suo nome su di noi si combinano con il nostro desiderio di lasciarci alle spalle le pressioni del mondo e di avvicinarci passo dopo passo al nostro Salvatore.

Come ha spiegato l’anziano Neal A. Maxwell (1926-2004) del Quorum dei Dodici Apostoli: “Se scegliamo […] il corso [del discepolato], […] potremo passare da ciò che inizialmente potrebbe essere una mera conoscenza di Gesù, a un’ammirazione di Gesù, poi all’adorazione di Gesù e infine all’emulazione di Gesù. In questo processo di sforzarci di diventare più come Lui […], dobbiamo avere un atteggiamento di pentimento”1.

Il pentimento diventa un pensiero continuo, un impegno costante. Il presidente Russell M. Nelson ha affermato:

“Niente è più liberatorio, nobilitante o importante per il nostro progresso eterno del concentrarsi regolarmente e quotidianamente sul pentimento.

[…] Scoprite il potere fortificante che deriva dal pentimento quotidiano, dal fare un po’ meglio e dall’essere un po’ migliori ogni giorno”2.

Nella preghiera passiamo in rassegna gli avvenimenti della giornata, chiedendoci: “Dove ho visto la mano del Signore nella mia vita? In che modo le mie azioni hanno rivelato onestà e altruismo? Cos’altro avrei potuto fare? Quali pensieri ed emozioni devo controllare? Come avrei potuto seguire meglio l’esempio del Salvatore? Come avrei potuto essere più gentile, più amorevole, più indulgente e più misericordioso verso gli altri? In che modo sono venuto meno alle aspettative del mio Padre Celeste?”.

Poi fermiamoci e ascoltiamo. Le nostre preghiere personali aprono la porta alla rivelazione personale da parte del nostro Padre Celeste.

Con fede in Gesù Cristo, riconosciamo apertamente al nostro Padre Celeste i nostri errori, le nostre sviste e le nostre azioni sconsiderate nei confronti degli altri. Chiediamo umilmente perdono, ascoltiamo i placidi suggerimenti dello Spirito e promettiamo al nostro Padre Celeste che saremo più attenti alle cose che possiamo migliorare. Confessiamo i nostri peccati e li abbandoniamo (vedere Dottrina e Alleanze 58:43). Restituiamo ciò che possiamo restituire a coloro che abbiamo ferito o offeso. Può essere il chiedere scusa a un coniuge o a un figlio, un messaggio a un amico o ad un collega, o la volontà di seguire un’impressione spirituale trascurata.

Prendere il sacramento e recarsi assiduamente al tempio, quando possibile, amplifica e rafforza la nostra fede in Gesù Cristo e il nostro desiderio di seguirLo.

Immagine
Savior walking in a field

Consider the Lilies [Considerate i gigli], Eva Koleva Timothy

“Venite a me”

In 3 Nefi, è sorprendente quanto spesso il Salvatore risorto Gesù Cristo collega il verbo “pentirsi” alle parole “venite a me”.

[Pentitevi] dei vostri peccati e [venite] a me con cuore spezzato e spirito contrito” (3 Nefi 12:19; enfasi aggiunta).

[Pentevi] dei vostri peccati [e siate] convertiti […].

Se verrete a me, avrete la vita eterna. Ecco, il mio braccio di misericordia è teso verso di voi, e chiunque verrà, io lo riceverò; e benedetti sono coloro che vengono a me” (3 Nefi 9:13–14; enfasi aggiunta).

“Chiunque si pente e viene a me come un fanciullo, io lo riceverò […]. Pentitevi dunque e venite a me, voi estremità della terra, e siate salvati” (3 Nefi 9:22; enfasi aggiunta).

Gesù ha parlato anche di coloro che, per scelta o circostanza, non frequentano più i luoghi di culto. Ha detto: “Dovrete continuare a [istruirli]; poiché non sapete se non [torneranno] e si [pentiranno], e [verranno] a me con pieno intento di cuore, ed io [li] guarirò” (3 Nefi 18:32; enfasi aggiunta).

Il presidente Nelson ha dichiarato: “Gesù Cristo […] sta a braccia aperte con la speranza e l’intenzione di guarirci, perdonarci, mondarci, rafforzarci, purificarci e santificarci”3.

Noi, naturalmente, dovremo fare tutto il possibile. Il nostro rimorso, la nostra determinazione a cambiare, il nostro cuore spezzato, lo spirito contrito e la tristezza secondo Dio rivestono tutti una grande importanza. Desidereremo cambiare il nostro comportamento e fare ammenda con coloro che abbiamo ferito.

Immagine
painting of the Savior’s hands above a river

For the Love of One, [per amore di uno solo], Eva Koleva Timothy

Il perdono è un dono

Dobbiamo ricordare, tuttavia, che il dono divino del perdono non può mai essere conquistato; può solo essere ricevuto. Sì, dobbiamo obbedire ai comandamenti e osservare le ordinanze per ricevere il perdono, ma lo sforzo personale, per quanto grande, è irrilevante in confronto al costo della redenzione. Infatti, non c’è confronto.

Il perdono è un dono, e l’Unico che può concedere tale dono è il Redentore e Salvatore del mondo, Gesù Cristo (vedere Romani 5:1–12 e, soprattutto, 15–18; vedere anche Romani 6:23; 2 Corinzi 9:15; Efesini 2:8). Egli offre volontariamente il suo inestimabile dono a tutti coloro che si rivolgono a Lui per riceverlo (vedere Dottrina e Alleanze 88:33).

Come ha detto il presidente Nelson, “[L’Espiazione del Salvatore è in grado di redimere] ogni anima dalle conseguenze della trasgressione personale, alle condizioni che Egli aveva stabilito”4.

Gioiamo del nostro viaggio! Il nostro Padre Celeste ci ha dato queste parole di verità: “Se vi pentirete, e non indurirete il vostro cuore, allora avrò misericordia di voi, tramite il mio Figlio Unigenito; [e avrete] diritto alla misericordia, tramite il mio Figlio Unigenito, per la remissione dei [vostri] peccati; e questi entreranno nel mio riposo” (Alma 12:33–34).

In veste di uno degli apostoli del Signore, vi prometto che queste parole del nostro Padre sono vere. Se abbraccerete queste verità nella vostra vita, il Salvatore plasmerà per sempre il destino divino che vi attende.

Note

  1. Neal A. Maxwell, “Testimoniare della gloriosa Espiazione”, Liahona, aprile 2002, 9.

  2. Russell M. Nelson, “Possiamo fare meglio ed essere migliori”, Liahona, maggio 2019, 67.

  3. Russell M. Nelson, “Possiamo fare meglio ed essere migliori”, 67.

  4. Russell M. Nelson, “La Creazione”, Liahona, luglio 2000, 102.