2019
Scrupolosi o superficiali?
Maggio 2019


Scrupolosi o superficiali?

Poiché le influenze del mondo abbracciano sempre di più il male, dobbiamo impegnarci in tutta diligenza a rimanere ancorati al sentiero che ci conduce in sicurezza al nostro Salvatore.

Una volta, nella vetrina di un negozio, ho visto un cartello che diceva: “La felicità a 15 dollari”. Ero così curiosa di sapere quanta felicità avrei potuto comprare per 15 dollari che sono entrata a vedere. C’era esposta una gran quantità di ninnoli e di souvenir a buon mercato, ma nessuno di quegli oggetti avrebbe mai potuto darmi il genere di felicità che il cartello lasciava intendere! Nel corso degli anni, ho pensato molte volte a quel cartello e a quanto sia facile cercare la felicità in cose a buon mercato o transitorie. Come membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni abbiamo la benedizione di sapere come e dove trovare la vera felicità. Essa si trova nel vivere scrupolosamente il vangelo istituito dal nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo, e nel cercare con impegno di diventare più simili a Lui.

Abbiamo un caro amico che faceva il macchinista ferroviario. Un giorno, mentre conduceva un treno lungo il suo percorso, avvistò un’automobile ferma sulle rotaie davanti a lui. Capì subito che l’auto era bloccata e che non sarebbe riuscita ad attraversare il binario. Attivò immediatamente la frenata di emergenza, che mise in azione i freni di tutti i singoli vagoni merci che si estendevano per oltre un chilometro dietro alla carrozza motrice e trasportavano un carico di circa 6000 tonnellate. Non era materialmente possibile che il treno riuscisse a fermarsi in tempo per non colpire la vettura e così fu. Fortunatamente per loro, le persone nella macchina avevano sentito il fischio di allarme del treno e l’avevano abbandonata prima dell’impatto. Mentre il macchinista parlava con un ufficiale della polizia investigativa, si avvicinò loro una donna molto arrabbiata. Gridava di avere assistito a tutta la scena e poi testimoniò che il macchinista non aveva nemmeno tentato di deviare dalla sua traiettoria per evitare l’automobile!

Ovviamente, se il macchinista avesse avuto modo di sterzare e uscire dai binari per evitare l’incidente, lui e tutto il convoglio sarebbero deragliati, arrestando bruscamente il loro viaggio. Fortunatamente per lui, le rotaie avevano tenuto le ruote del treno ben ancorate al binario, consentendogli di proseguire verso la sua destinazione nonostante l’ostacolo incontrato sul tragitto. Fortunatamente per noi, anche noi viaggiamo su un binario, su quel sentiero dell’alleanza che ci siamo impegnati a percorrere quando siamo stati battezzati come membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Anche se di tanto in tanto possiamo incontrare ostacoli lungo la via, questo sentiero ci consentirà di proseguire verso la nostra preziosa destinazione eterna, se resteremo ben ancorati ad esso.

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La visione di Lehi dell’albero della vita

La visione dell’albero della vita ci mostra come gli effetti della superficialità possono allontanarci dal sentiero dell’alleanza. Considerate che la verga di ferro e il sentiero stretto e angusto, ossia il sentiero dell’alleanza, portavano direttamente all’albero della vita, dove tutte le benedizioni offerteci dal nostro Salvatore e dalla Sua Espiazione sono a disposizione dei fedeli. Nella visione, inoltre, era presente un fiume d’acqua che rappresentava la sozzura del mondo. Le Scritture dicono che questo fiume “scorreva là accanto” e tuttavia solo “vicino” all’albero, senza portare all’albero. Il mondo è pieno di distrazioni che possono ingannare persino gli eletti, inducendoli a vivere con superficialità le proprie alleanze e conducendoli pertanto vicino all’albero, ma non ad esso. Se non siamo scrupolosi nell’osservare con precisione le nostre alleanze, il nostro impegno superficiale alla fine ci porterà su cammini proibiti oppure dentro all’edificio grande e spazioso insieme a coloro che vi sono già entrati. Se non siamo attenti, potremmo anche annegare nelle profondità di un fiume immondo.1

C’è un modo scrupoloso e un modo superficiale di fare ogni cosa, anche di vivere il Vangelo. Se pensiamo al nostro impegno verso il Salvatore, siamo scrupolosi o superficiali? A causa della nostra natura mortale, non giustifichiamo a volte il nostro comportamento, collocando le nostre azioni in una zona grigia o mescolando il buono con qualcosa di non così buono? Ogni volta che diciamo un “però”, un “tranne che” o un “ma” quando si tratta di seguire il consiglio dei nostri profeti o di vivere scrupolosamente il Vangelo, in realtà stiamo dicendo: “Questo consiglio non fa per me”. Possiamo razionalizzare finché vogliamo, ma sta di fatto che non c’è un modo giusto di fare la cosa sbagliata!

Il tema per i giovani per il 2019 è tratto da Giovanni 14:15, dove il Signore insegna: “Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti”. Se Lo amiamo come diciamo di fare, non possiamo dimostrarGli il nostro amore osservando un po’ più scrupolosamente i Suoi comandamenti?

Vivere scrupolosamente il Vangelo non significa necessariamente essere formali o retrogradi. Significa che i nostri pensieri e il nostro comportamento devono essere consoni a dei discepoli di Gesù Cristo. Quando meditiamo sulla differenza tra vivere scrupolosamente il Vangelo e viverlo superficialmente, teniamo presenti alcune considerazioni:

Siamo scrupolosi nell’osservanza del giorno del Signore e nel prepararci a prendere il sacramento ogni settimana?

Potremmo pregare o studiare le Scritture con maggiore attenzione o impegnarci più attivamente nel programma Vieni e seguitami – Per gli individui e le famiglie?

Prendiamo seriamente il culto che rendiamo nel tempio e teniamo fede scrupolosamente e coscienziosamente alle alleanze che abbiamo fatto al battesimo e nel tempio? Siamo attenti al nostro aspetto e modesti nel vestire, specialmente in circostanze e luoghi sacri? Siamo attenti a come indossiamo i sacri garment del tempio? Oppure teniamo un atteggiamento più superficiale per seguire i dettami delle mode del mondo?

Siamo scrupolosi nel ministrare al nostro prossimo e nello svolgere i nostri incarichi nella Chiesa, oppure la nostra chiamata a servire ci vede indifferenti o superficiali?

Siamo attenti o superficiali rispetto a ciò che leggiamo e a ciò che guardiamo in televisione e sui nostri dispositivi mobili? Facciamo attenzione al linguaggio che usiamo? Oppure ci abbandoniamo superficialmente all’oscenità e alla volgarità?

L’opuscolo Per la forza della gioventù contiene norme che, se seguite con attenzione, ci portano benedizioni preziose e ci aiutano a rimanere sul sentiero dell’alleanza. Sebbene sia stato scritto a beneficio dei giovani, le sue norme non scadono quando lasciamo il programma dei Giovani Uomini e delle Giovani Donne. Esse si applicano a ciascuno di noi, sempre. Un ripasso di queste norme può suggerirci altri modi in cui possiamo vivere il Vangelo più scrupolosamente.

Non dobbiamo abbassare le nostre norme per farci accettare o per far sentire qualcuno a proprio agio. Siamo discepoli di Gesù Cristo, e come tali siamo qui per elevare gli altri e portarli a un livello più alto e più santo, dove anche loro possano ottenere benedizioni più grandi.

Invito ciascuno di noi a cercare la guida dello Spirito Santo per sapere quali cambiamenti dobbiamo operare nella nostra vita per essere più scrupolosamente in linea con le nostre alleanze. Inoltre, vi imploro di non essere critici verso coloro che stanno compiendo il vostro stesso viaggio. “Il giudizio è mio, dice il Signore”2. Ognuno di noi sta vivendo un processo di crescita e di cambiamento.

Trovo interessante la storia degli Amliciti apostati raccontata nel Libro di Mormon. Il modo con cui scelsero di far sapere agli altri che non avevano più nulla a che fare con Gesù Cristo e la Sua Chiesa fu quello di marcarsi la fronte con un segno rosso che tutti potessero vedere.3 Noi, al contrario, come discepoli di Gesù Cristo, in che modo ci distinguiamo? Possono gli altri vedere facilmente la Sua immagine sul nostro volto e sapere Chi rappresentiamo dal modo attento con cui viviamo la vita?

Come popolo dell’alleanza, non siamo fatti per confonderci con il resto del mondo. Siamo stati chiamati “un popolo specialmente suo”4 — che complimento! Poiché le influenze del mondo abbracciano sempre di più il male, dobbiamo impegnarci in tutta diligenza a rimanere ancorati al sentiero che ci conduce in sicurezza al nostro Salvatore, aumentando la distanza tra il nostro vivere secondo le alleanze e le influenze mondane.

Quando rifletto su come si ottiene una felicità duratura, mi rendo conto che a volte ci ritroviamo nella zona grigia. Le brume tenebrose sono inevitabili lungo il cammino sul sentiero dell’alleanza. Le tentazioni e la superficialità possono farci deviare, senza che ce ne accorgiamo, verso l’oscurità del mondo e lontano dal sentiero dell’alleanza. Qualora dovesse accadere, il nostro amato profeta, il presidente Russell M. Nelson, ci ha invitato a tornare sul sentiero dell’alleanza e a farlo velocemente. Quanto sono grata per il dono del pentimento e per il potere dell’Espiazione del nostro Salvatore!

È impossibile vivere una vita perfetta. Solo un uomo è stato capace di vivere in modo perfetto mentre dimorava su questo pianeta teleste. Quell’uomo era Gesù Cristo. Fratelli e sorelle, anche se non siamo perfetti, noi possiamo essere degni: degni di prendere il sacramento, degni delle benedizioni del tempio e degni di ricevere la rivelazione personale.

Il re Beniamino ha reso testimonianza delle benedizioni che ricevono coloro che seguono diligentemente il Salvatore: “E oltre a ciò desidererei che consideraste lo stato benedetto e felice di coloro che obbediscono ai comandamenti di Dio. Poiché ecco, essi sono benedetti in tutte le cose, sia temporali che spirituali; e se si mantengono fedeli fino alla fine sono accolti in cielo, affinché possano in tal modo dimorare con Dio in uno stato di felicità senza fine”5.

Si può comprare la felicità con 15 dollari? No, non si può. La felicità profonda e duratura deriva dal vivere risolutamente e scrupolosamente il vangelo di Gesù Cristo. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.