2015
Abbiamo fatto la cosa giusta?
Giugno 2015


Abbiamo fatto la cosa giusta?

Carlos Javier León Ugarte, Lima, Perù

Ero un giornalista famoso che aveva scritto per diverse buone testate di Lima, in Perù, ma il mio modo di vivere — lontano da Dio — mi tormentava ogni giorno di più. Per questo motivo accettai un lavoro come revisore di una rivista nel Distretto di Ventanilla, lontano da casa mia. Stavo cercando disperatamente un modo per allontanarmi dalla mia attuale cerchia di amici. Sentivo in cuore che a Ventanilla la mia vita sarebbe cambiata.

Andavo in chiesa occasionalmente con la mia fidanzata, María Cristina, quando due missionari bravi e tenaci mi convinsero di chiedere in preghiera al Padre Celeste se la Chiesa fosse vera. Lo feci e l’esperienza che vissi fu incredibile. Non avevo mai avvertito la presenza dello Spirito in modo così evidente come in quel giorno indimenticabile.

Sposati e battezzati poco tempo dopo, io e María Cristina affittammo una camera piccola e scomoda a Ventanilla. Grazie al fatto che lavoravo duramente, fui promosso da revisore a editore presso l’azienda che pubblicava la rivista e il quotidiano. Non avevo mai fatto l’editore ed ero felice della posizione. Ciononostante, le cose cominciarono a cambiare quando le nostre pubblicazioni iniziarono ad abbassare i propri standard, pubblicando articoli di dubbia moralità. Tali cambiamenti, ordinati dai nostri direttori, si opponevano ai principi e ai valori della Chiesa.

Avevo sempre voluto essere un editore, ma la situazione mi faceva sentire a disagio. Il nostro vescovo suggerì che se avessimo fatto ciò che piaceva al Padre Celeste, Egli ci avrebbe benedetti. Dopo aver riflettuto e pregato al riguardo, io e mia moglie sentimmo che dovevo lasciare il lavoro.

Alcuni giorni dopo iniziai a sentirmi stressato e mi chiesi se avessi fatto la cosa giusta. Dopo aver rassegnato le dimissioni, inviai il mio curriculum a diverse aziende, ma non avevo ricevuto risposta. María Cristina suggerì di pregare di nuovo ed è quello che facemmo. Pregammo perché tutto si sistemasse e perché potessimo conservare la fede anche se le bollette si stavano accumulando.

Alcune ore più tardi mia moglie mi incoraggiò a chiamare una delle compagnie. Un po’ scettico, telefonai. Mi sbalordì il fatto che uno degli impiegati disse che stava proprio per chiamarmi. Voleva sapere se potevo iniziare il giorno dopo!

Piangemmo di gioia. Il Padre Celeste aveva esaudito le nostre preghiere.

A causa del mio nuovo lavoro dovemmo lasciare il rione e molti buoni amici, ma partimmo con testimonianze più forti. Adesso ho un lavoro rispettabile e un buono stipendio e abbiamo un posto carino in cui vivere. Soprattutto, siamo stati benedetti dalla certezza che quando facciamo le cose che piacciono a Dio riceviamo le Sue benedizioni.