2007
Il potere nutritivo degli inni
Maggio 2007


Il potere nutritivo degli inni

Gli inni giocano un ruolo essenziale nella spiritualità, rivelazione e conversione.

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Questo magnifico coro tiene dei sermoni che ispirano. Infatti «alcuni dei più grandi sermoni sono predicati mediante il canto degli inni».1 La mia testimonianza e conversione al Vangelo restaurato è stata fortemente influenzata dal canto degli inni di Sion quando ero un ragazzo. Sono cresciuto nella piccola città di Mapleton, nello Utah, e ho frequentato le riunioni in quella che oggi è nota come la «vecchia chiesa bianca». La mia mamma novantacinquenne vive ancora a Mapleton. Quando vado a trovarla, passo vicino alla «vecchia chiesa bianca» e molti dolci ricordi mi vengono alla mente. Tra questi c’è il potere di conversione degli inni che cantavamo al sacerdozio, alla scuola domenicale e alle riunioni sacramentali. Le mie esperienze sono state simili a quella del presidente Hinckley quando, da diacono, partecipò con suo padre a una riunione di palo del sacerdozio. Cantarono «Lode all’uomo».2 In seguito egli disse: «Ho avuto un’impressione che non mi ha più abbandonato: che Joseph Smith era davvero un profeta di Dio».3 Credo che molti dei nostri santi lo provino ripetutamente. Gli inni giocano un ruolo essenziale nella spiritualità, rivelazione e conversione.

Gli inni invitano lo Spirito

Gli inni sono «un elemento indispensabile delle nostre riunioni di chiesa. [Essi] invocano lo Spirito del Signore».4 Spesso lo fanno più rapidamente di qualsiasi altra cosa possiamo fare. Il presidente J. Reuben Clark Jr. ha detto: «Ci avviciniamo maggiormente al Signore tramite la musica più di qualsiasi altra cosa, eccetto la preghiera».5

Due missionari che stavano insegnando ad una coppia anziana a casa loro in Perù vennero interrotti dall’arrivo del figlio con la moglie e tre bambini. Gli anziani spiegarono chi erano e che cosa stavano facendo. Il figlio era sospettoso nei riguardi dei missionari, provocando una situazione imbarazzante. Il collega più giovane pregò in silenzio: «Padre celeste che cosa dobbiamo fare?» E sentì che dovevano cantare. Essi cantarono «Sono un figlio di Dio».6 Lo Spirito toccò il cuore dei cinque componenti della famiglia. Invece di due convertiti, tutti e sette diventarono membri della Chiesa, influenzati all’inizio da un inno.

La musica alle riunioni e alle lezioni tenute in chiesa dovrebbe agevolare uno spirito di adorazione, rivelazione e testimonianza. Per le riunioni sacramentali, il vescovato o la presidenza di ramo è responsabile della selezione e approvazione della musica. Essi si assicurano che la musica, le parole e gli strumenti musicali siano degni e sacri, e che favoriscano l’adorazione e la rivelazione. La musica diventa un’esibizione quando attira l’attenzione su di sé. Anni fa, ero responsabile della musica a una riunione in cui uno speciale numero musicale fu un’esibizione. Fu una delusione. Lo spirito di adorazione fu sminuito.

Gli inni invitano la rivelazione

Gli inni «creano un sentimento di riverenza».7 Le parole riverenza e rivelazione sono come gemelli che godono l’uno della compagnia dell’altro. Quando i Settanta e il Vescovato Presiedente sono invitati alle riunioni con la Prima Presidenza e i Dodici, ci viene raccomandato di arrivare per tempo e di ascoltare riverentemente il preludio musicale. Questo invita la rivelazione e ci prepara alla riunione.

Il presidente Packer ha insegnato che un fedele che suona dolcemente «un preludio musicale tratto dall’innario calma i nostri sentimenti e ci induce a pensare alle parole che predicano le cose pacifiche del regno. Se ascoltiamo, ci insegnano una lezione sul Vangelo, poiché gli inni della Restaurazione sono, di fatto, un corso di dottrina!»8

Gli inni invitano la conversione

Gli inni della Restaurazione portano con sé lo spirito di conversione. Sono il risultato del sacrificio. Inni come «Lode all’uomo»,9 «Santi, venite»,10 «Anziani d’Israele»,11 «Ti siam grati, o Signor, per il Profeta»,12 «O Re d’Israele»13 e molti altri rafforzano le grandi verità della Restaurazione, come la divinità del Padre e del Figlio, il piano di redenzione, la rivelazione, le Scritture degli ultimi giorni, il raduno d’Israele, il santo sacerdozio, le ordinanze e le alleanze. Questi inni che nutrono creano un’atmosfera che invita lo Spirito che ci guida alla conversione.

Come sarebbero incomplete e vuote le riunioni sacramentali senza gli inni di adorazione.14 Sacri tra tutti gli inni sono quelli che dipingono il sacrificio e lo spargimento del sangue di Gesù Cristo e la Sua infinita espiazione.

I miei primi ricordi del potere di guarigione del Salvatore sono collegati agli inni sacramentali. Questa strofa è reale per me: «Attonito resto pensando all’immenso amor che il grande Sovrano professa ed offre a me».15

La mia comprensione delle dottrine dell’Espiazione è connessa agli inni. Questo verso è esplicativo.

Completo è il pian ch’Ei adempì,

disegno redentor.

Giustizia e amore in armonia

con la mercè del ciel.16

L’insegnamento degli inni ai bambini inizia in casa

Cantare gli inni e ascoltare musica appropriata inizia in casa. La Prima Presidenza ci ha ricordato:

«I Santi degli Ultimi Giorni dovrebbero riempire le loro case con le note della buona musica…

Speriamo che l’innario trovi un posto di primo piano tra le Scritture e gli altri libri di religione nelle nostre case. Gli inni possono portare la famiglia ad uno spirito di bellezza e di pace e possono ispirare amore e unità tra i suoi componenti.

Insegnate ai vostri figli ad amare gli inni. Cantateli la domenica, alle serate familiari, durante lo studio delle Scritture e quando dite le vostre preghiere. Cantateli mentre lavorate, mentre giocate, mentre viaggiate insieme. Cantate gli inni come ninna-nanna per rafforzare la fede e la testimonianza nei vostri piccoli».17

Un’adorazione più significativa grazie agli inni

Importanti lezioni che ho imparato e cercato di applicare sugli inni sono:

  1. Sforzarsi di essere più puntuali alle riunioni, sedersi tranquillamente ad ascoltare il preludio musicale e provare riverenza e rivelazione.

  2. Uscire dalle riunioni con più riverenza, permettendo al postludio di prolungare lo spirito della riunione.

  3. Cantare gli inni. Vedo alcuni che hanno accesso agli innari, ma che non cantano.

  4. Scegliere inni appropriati alle riunioni e ai messaggi.

  5. Usare gli inni per introdurre o enfatizzare passi scritturali e principi del Vangelo nelle lezioni.

  6. Ascoltare gli inni più frequentemente nella vostra casa, invitando lo Spirito a essere diffuso.

Prego che possiamo eliminare ogni musica inappropriata dalla nostra vita e seguire il consiglio della Prima Presidenza: «Fratelli e sorelle, cantiamo gli inni per invitare lo Spirito del Signore nelle nostre congregazioni, nelle nostre case e nella nostra vita personale. Impariamoli a memoria e meditiamoli, recitiamoli e cantiamoli, e attingiamo da essi il nostro nutrimento spirituale. Sappiate che il canto dei giusti è una preghiera per il nostro Padre in cielo, ‹e sarà risposto loro con una benedizione sul loro capo›».18 Di questi principi rendo testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Inni, ix.

  2. Inni, 19.

  3. Teachings of Gordon B. Hinckley (1997), 399.

  4. Inni, ix.

  5. Conference Report, ottobre 1936, 111.

  6. Inni, 190.

  7. Inni, ix.

  8. «La riverenza richiama la rivelazione», Liahona, gennaio 1992, 27.

  9. Inni, 19.

  10. Inni, 21.

  11. Inni, 201.

  12. Inni, 12.

  13. Inni, 6.

  14. Proprio come gli inni sono essenziali all’adorazione domenicale e familiare, così lo sono gli inni di Natale (vedere Inni,120–132).

  15. «Attonito resto», Inni, 114.

  16. «Iddio ebbe carità», Inni, 105.

  17. Inni, x.

  18. Vedere Inni, x.