2005
«Dolci momenti»
Novembre 2005


«Dolci momenti»

Se cerchiamo il Signore e la Sua guida, se stiamo cercando di tornare al nostro Padre celeste, ci saranno dolci momenti.

Quanto siamo grate per il nostro profeta vivente, il presidente Gordon B. Hinckley, e per le sue parole: «Dio benedica la Società di Soccorso della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni».1 Ogni sorella di questa chiesa appartiene alla Società di Soccorso. Ciascuna di noi può sentire l’amore che abbonda in quest’organizzazione divinamente istituita.

Il mio cuore è rivolto a voi sorelle che siete state toccate pesantemente dai recenti disastri naturali. Gioisco per i racconti di donne rette che hanno servito e di quelle che hanno ricevuto un aiuto. Attraverso il servizio, sia chi serve sia chi viene servito prova l’amore del Signore. In questo momento difficile, prego che sentiate il Suo amore, come pure il mio amore e quello delle molte vostre sorelle della Società di Soccorso.

Il profeta Joseph Smith stabilì un corso per la Società di Soccorso quando nel 1842 disse alle sorelle: «È naturale per le donne avere sentimenti di carità e voi siete messe nella situazione in cui potete agire secondo questi sentimenti di comprensione che Dio vi ha messo in seno. Se vivrete all’altezza di questi principi sarete grandi e gloriose!»2

Le prime sorelle della Società di Soccorso furono spronate all’azione dal profeta Joseph Smith. Oggi anche noi abbiamo la possibilità di servire come «strumenti nelle mani di Dio per realizzare questa grande opera».3

Che cosa significa essere uno strumento ogni giorno? Penso che significhi prendersi cura degli altri. Joseph Smith lo definì «agire secondo questi sentimenti di comprensione» che abbiamo in cuore. Ho vissuto molti dolci momenti quando ho sentito che il Signore mi usava come uno strumento. Credo che anche voi siate state guidate e aiutate mentre insegnavate, davate conforto e coraggio.

Eppure, come donne, siamo dure verso noi stesse. Credetemi quando dico che ciascuna di noi è molto meglio di quanto pensa. Dobbiamo riconoscerlo e celebrare ciò che facciamo bene. Molto di ciò che facciamo sembra piccolo e insignificante, solo una porzione di vita quotidiana. Quando saremo «chiamate a rendere conto a Geova»4, come ha detto il profeta Joseph Smith, so che avremo molto da dire.

Vi faccio un esempio. Recentemente ho chiesto all’anziano William W. Parmley quali fossero i suoi ricordi sulla madre, LaVern Parmley, che fu presidentessa generale della Primaria per 23 anni. Egli non ha menzionato i suoi discorsi alle conferenze o i molti programmi che elaborò. Ha parlato di uno dei suoi più dolci momenti, quando aveva 17 anni e si stava preparando ad andare al college. Ricorda di essersi seduto vicino alla madre mentre lei gli insegnava a cucire un bottone. Con i figli, di tutte le età, le azioni piccole e semplici hanno un effetto duraturo.

Non tutte noi abbiamo dei figli cui insegnare a cucire. Le prime sorelle erano un gruppo eterogeneo, proprio come noi. Alcune erano sposate, altre single, altre vedove, ma erano unite nei propositi. Quando vi ho visitate in diversi luoghi, ho sentito il vostro amore. Sorelle, vi voglio bene e so che il Signore ve ne vuole.

Molte di voi sono single. Siete studentesse, state lavorando, siete nuove nella Società di Soccorso. Alcune di voi sono membri della Chiesa di lunga data. Credetemi quando dico che ciascuna di voi è importante e necessaria. Ciascuna di voi porta amore, energia, contributo e testimonianza all’opera. I vostri sforzi di vivere vicino allo Spirito benedicono tutte noi perché avete imparato a far affidamento sullo Spirito per ricevere forza e guida.

Una sera, una sorella sola di nome Cynthia si è sentita di dover andare a trovare una sorella cui fa insegnamento in visita. La sorella non c’era. Mentre Cynthia tornava a casa, notò un’infermiera fuori dell’ospedale con due bambini gravemente ustionati. Quando Cynthia udì l’infermiera pronunciare il nome della bambina, improvvisamente ricordò: aveva conosciuto quei due bambini quattro anni prima, quand’era missionaria in Bolivia. Dopo essersi riconosciuti sul viale dell’ospedale, fu ovvio che i bambini stavano guarendo fisicamente ma, senza alcun supporto familiare, stavano soffrendo emotivamente. Cynthia cominciò a visitarli e a prendersi cura di loro. Dando ascolto ai suggerimenti dello Spirito, Cynthia diventò uno strumento nelle mani di Dio per benedire due bambini nostalgici.

Lo sforzo fu fatto perché era single? No. Perché era attenta allo Spirito e aveva affidato il cuore a Dio. Se siamo in sintonia con lo Spirito, se cerchiamo il Signore e la Sua guida, se stiamo cercando di tornare al nostro Padre celeste, ci saranno dolci momenti. E noi ne faremo tesoro poiché saremo diventate strumenti nelle mani di Dio.

A volte la nostra vita ha delle svolte inaspettate e dobbiamo passare dal «Piano A» al «Piano B». Una sorella sola ha scritto: «Non credo di aver mai conosciuto la vera felicità nella mia vita adulta finché non sono giunta alla conclusione che il mio valore come persona e come figlia del mio Padre celeste non ha nulla a che fare col mio stato civile. A quel punto ho iniziato a concentrarmi sulla mia crescita spirituale e personale e non sul fatto se mi sarei sposata».5

Vedete quanto impariamo e cresciamo quando condividiamo la nostra testimonianza che il Signore vive e ci ama. Come ho detto in passato, se potessi fare avverare una sola cosa per ognuna di voi, questa sarebbe farvi sentire l’amore del Signore ogni giorno.

Talvolta quell’amore giunge in modi inaspettati. Kristen stava finendo il corso di laurea e aveva da poco dato alla luce il suo secondogenito. Pensava che gli altri laureandi avessero raggiunto molte più cose di lei, ed era riluttate a partecipare alla cena di laurea. I suoi timori furono confermati quando, a quella cena, agli studenti fu chiesto di elencare i loro successi professionali. Kristen ricorda: «Ero imbarazzata e mi vergognavo. Non avevo nulla da dire, nessuna posizione o lavoro importante». Cosa ancora peggiore, il professore lesse gli elenchi mentre porgeva il diploma di laurea a ciascuno studente. La donna prima di Kristen aveva molte qualifiche: aveva già un dottorato e stava facendo un secondo master, ed era stata persino sindaco! La donna ricevette grandi applausi.

Poi fu il turno di Kristen. Ella porse al professore il suo foglio bianco, cercando di trattenere le lacrime. Il professore era stato uno dei suoi insegnanti e l’aveva lodata per il suo impegno. Guardò il foglio vuoto. Senza alcuna esitazione, annunciò: «Kristen ha il ruolo più importante in tutte le società. Rimase zitto qualche secondo e poi dichiarò con voce possente: «È la madre dei suoi figli». Invece di qualche battimano, il pubblico si alzò. Fu l’unica ovazione della serata, riservata alla madre presente in sala.

Madri, voi siete strumenti nelle mani di Dio, con la divina responsabilità di istruire e nutrire i vostri figli. I piccoli hanno grande bisogno della vostra mano gentile e affettuosa. Mettendoli al primo posto, Egli vi dirà come servirli meglio.

Tutte voi con figli più grandi siete necessarie nelle vostre case. Certo ci sono momenti di frustrazione, ma anche molte gioie. Cercatele! Nel crescere quattro figli industriosi, ho imparato una o due cose su come essere uno strumento: godetevi l’energia di quegli anni! Fate della vostra casa un luogo sicuro, felice e rilassato in cui dare il benvenuto agli amici. Ascoltate, amate e raccontate le storie della vostra fanciullezza e giovinezza ai vostri figli.

Nutrite delle aspettative nei loro confronti. Noi avevamo stabilito un coprifuoco e dicevamo ai nostri figli che lo Spirito Santo va a dormire a mezzanotte. Quando non arrivavano a casa, qualche volta lo Spirito Santo mi disse di andare a cercarli. Questo sorprese alcune delle loro ragazze! Adesso ci ridiamo su, ma devo ammettere che mi è parso divertente solo dopo che sono cresciuti.

Siate lì per i vostri figli. Sedete sul letto e godetevi i colloqui notturni, cercando di rimanere sveglie! Pregate affinché il Signore vi ispiri. Perdonate spesso. Scegliete le vostre battaglie. Testimoniate frequentemente di Gesù Cristo, della Sua bontà e della Restaurazione. E soprattutto, fate in modo che sappiano che confidate nel Signore.

Se i vostri figli sono cresciuti e sono andati fuori casa; se siete single, divorziate o vedove, non lasciate che le circostanze controllino la vostra volontà di parlare delle vostre esperienze. C’è bisogno della vostra voce.

A una lezione domenicale della Società di Soccorso nel mio rione, stavamo parlando degli elementi che formano un buon matrimonio. Una sorella, Lisa, ha detto: «Probabilmente non dovrei dire nulla perché sono divorziata. Ma ciò che mi fa andare avanti sono le mie alleanze del tempio». Dopo la lezione, ho chiesto ad alcune giovani sorelle che cosa le avesse coinvolte in quella lezione. Mi hanno detto: «Il commento di Lisa ci ha colpito molto».

Ed ora, mie care sorelle più anziane, vedo l’immagine di Dio sui vostri nobili volti. La vostra saggezza, pazienza ed esperienza hanno toccato molte persone! La mia sorprendente suocera, Mary, a novant’anni soleva dire: «La gente pensa che, perché sono vecchia, non so niente». Vi dirò che cosa sapeva e che cosa fece. Mentre viveva in una casa di riposo, Mary chiese al direttore se potevano usare una sala per le riunioni di Chiesa. La risposta fu negativa perché il centro era aconfessionale. Lei si rifiutò di accettare la risposta! Con altre sorelle anziane, Mary insistette finché non le diedero una sala. Presto fu organizzato un ramo e i membri si incontravano ogni domenica per prendere il sacramento e rinnovare le proprie alleanze. L’età non è una barriera per diventare strumenti nelle mani di Dio.

Vi sono modi infiniti per essere strumenti nelle mani di Dio, ad esempio: essere le gentili insegnanti visitatrici che avreste sempre voluto; chiedere a una giovane adulta quali sono le sue preferenze invece del motivo per cui non si è sposata; condividere invece di accumulare; scegliere con cura come vestiamo, parliamo e ci intratteniamo; sorridere al marito o a un figlio che sanno di averci causato frustrazione e sofferenza; sostenere una giovane donna; insegnare al nido con cuore allegro; mostrare col nostro atteggiamento di gioire lungo il nostro cammino. Il profeta Joseph Smith disse al riguardo: «Se vivrete all’altezza dei vostri privilegi non si potrà impedire agli angeli di stare al vostro fianco».6

Attesto che siamo impegnate nell’opera di Dio. Grazie per la vostra devozione verso le vostre famiglie, la Società di Soccorso e la Chiesa. Grazie perché siete strumenti nelle mani del Signore per fare avverare questa grande opera. Possiate voi sentire l’amore di Dio nella vostra vita e condividerlo con gli altri. Questa è la mia preghiera, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Strumenti nelle mani di Dio (video mostrato durante la riunione generale della Società di Soccorso del 2005).

  2. Verbali della Società di Soccorso, 28 aprile 1842, Archivi della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, 38.

  3. Alma 26:3.

  4. Verbali della Società di Soccorso, 28 aprile 1842, 34.

  5. Corrispondenza personale.

  6. Verbali della Società di Soccorso, 28 aprile 1842, 38.