2004
Debiti terreni, debiti celesti
Maggio 2004


Debiti terreni, debiti celesti

Abbiamo dei debiti terreni e dei debiti celesti. Siamo saggi nell’affrontarli.

Miei amati fratelli e sorelle, che cosa meravigliosa partecipare alla conferenza generale. Scopriamo che ciò che udiamo sono parole ispirate ed è una gioia essere presente.

Vorrei parlarvi dei nostri debiti celesti e debiti terreni. I Vangeli riportano che quasi ovunque andasse, il Salvatore era circondato da moltitudini di persone: alcune speravano che le guarisse, altre di sentirLo parlare, altre ancora venivano per avere consigli pratici. Verso la fine del Suo ministero terreno, alcuni andarono a schernirLo e ridicolizzarLo e a chiederne la crocifissione.

Un giorno, un uomo si rivolse al Salvatore e Gli chiese di intervenire in una disputa familiare. «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità», Lo supplicò.

Il Salvatore rifiutò di prendere una parte, ma insegnò una lezione importante, dicendogli: «Guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall’abbondanza de’ beni che uno possiede, ch’egli ha la sua vita».1

Fratelli e sorelle, guardatevi dalla cupidigia. È una delle più grandi afflizioni di questi ultimi giorni. Crea invidia e risentimento. Spesso conduce a schiavitù, sofferenza e debiti eccessivi.

Il numero dei matrimoni rovinati per problemi economici è sconcertante. La sofferenza è incalcolabile. Lo stress che deriva dall’eccessiva preoccupazione per il denaro affligge le famiglie, induce alla malattia, alla depressione e persino alla morte prematura.

Debiti terreni

Malgrado gli insegnamenti dati dalla Chiesa dagli albori sino ai giorni nostri, i membri a volte cadono vittime di pratiche finanziarie poco sagge e sciocche. Alcuni continuano a spendere, pensando che in qualche modo il denaro sarà disponibile, che in un modo o nell’altro ce la faranno.

Troppo spesso, il denaro sperato non arriva.

Ricordate: il debito è una forma di schiavitù. È come una tèrmite finanziaria. Quando facciamo acquisti a credito, questi ci danno solo l’illusione della prosperità. Pensiamo di possedere delle cose ma in realtà sono queste ultime a possedere noi.

Alcuni debiti, ad esempio per una casa modesta, per sostenere delle ragionevoli spese per l’istruzione e forse per un’auto, possono essere necessari. Però non dovremmo mai trovarci in una situazione di schiavitù finanziaria da carta di credito senza prima aver valutato bene i costi da sostenere.

Spesso abbiamo sentito dire che gli interessi sono buoni servitori ma padroni spietati. Il presidente J. Reuben Clark Jr. li descrisse così: «Gli interessi non dormono mai, né si ammalano, né muoiono; non vanno mai all’ospedale; lavorano la domenica e i giorni di festa; non prendono mai ferie… Una volta che vi indebitate, gli interessi rimarranno al vostro fianco ogni minuto del giorno e della notte; non sarete mai in grado di evitarli, di allontanarvi da loro; non potrete mai licenziarli, poiché essi non cedono alle lusinghe, alle minacce o alle richieste; ogni volta che vi lasciate sopraffare o mancate di tener fronte agli impegni, vi distruggeranno».2

La raccomandazione di altri profeti ispirati dei nostri giorni sull’argomento è chiara e ciò che valeva 50 o 150 anni fa è valido ancora oggi.

Il presidente Heber J. Grant disse: «Sin dai miei primi ricordi, dai tempi di Brigham Young ad oggi, ho sentito gli uomini dal pulpito… esortare le persone a non contrarre debiti; e io credo che la grande maggioranza di tutti i nostri problemi di oggi sia causata dalla mancata osservanza di quel consiglio».3

Il presidente Ezra Taft Benson disse: «Non lasciate voi stessi o la vostra famiglia senza protezione dalle tempeste finanziarie… Risparmiate».4

Il presidente Harold B. Lee insegnò: «Non solo dobbiamo insegnare agli uomini a liberarsi dei loro debiti ma anche ad evitarli».5

Il presidente Gordon B. Hinckley ha dichiarato: «Troppi vivono rientrando appena nei limiti di quanto guadagnano. Anzi, alcuni vivono di prestiti…

Vi esorto a spendere con moderazione: controllatevi negli acquisti per evitare per quanto possibile i debiti. Pagate i debiti il più velocemente possibile e liberatevi da questa schiavitù».6

Fratelli e sorelle, molti hanno dato ascolto a questo consiglio profetico. Vivono secondo i propri mezzi, onorano i debiti che hanno contratto e si sforzano di ridurre il fardello di quanto dovuto agli altri. Ci congratuliamo con coloro che lo fanno, poiché verrà il giorno in cui raccoglieranno le benedizioni per i loro sforzi e comprenderanno il valore di questo consiglio ispirato.

Tuttavia, altri lottano in campo economico. Alcuni sono vittime di eventi avversi e imprevisti che li hanno danneggiati finanziariamente. Altri sono in schiavitù perché non hanno imparato a disciplinarsi e a controllare il loro impulso a spendere, di conseguenza hanno fatto delle scelte economiche incaute.

Desidero parlarvi di cinque passi per raggiungere la libertà economica su cui riflettere.

Primo: pagate la decima. Volete che le cateratte del cielo si aprano a vostro favore? Desiderate ricevere tanta benedizione che non vi sia più dove riporla?7 Pagate sempre la vostra decima e lasciate il resto nelle mani del Signore.

L’obbedienza ai comandamenti di Dio è il fondamento per una vita felice. Noi saremo certamente benedetti con i doni del cielo per via della nostra obbedienza. Il mancato pagamento della decima da parte di coloro che conoscono tale principio può portare angoscia in questa vita e forse tristezza nella prossima.

Secondo: spendete meno di quanto guadagnate. È un semplice consiglio ma un segreto possente per la felicità economica. Troppo spesso le spese sostenute da una famiglia si basano maggiormente su quanto desiderano piuttosto che su quanto guadagnano. In qualche modo credono che la loro vita sarà migliore se si circondano di cose in abbondanza. Troppo spesso si trovano circondati da ansietà e angoscia che sarebbero evitabili.

Coloro che vivono nell’ambito delle loro possibilità sanno quante sono le loro entrate ogni mese e, per quanto difficile, si disciplinano per spendere meno di quella somma.

Il credito è molto facile da ottenere: infatti, è quasi una forzatura. Coloro che usano le carte di credito per spendere incautamente più di quanto dispongono, dovrebbero considerare di eliminarle. È meglio che sia distrutta una carta di credito di plastica piuttosto che una famiglia degeneri e perisca nei debiti.

Terzo: imparate a risparmiare. Ricordate la lezione di Giuseppe d’Egitto: nei tempi di prosperità, risparmiate per i momenti di bisogno.8

Troppo spesso le persone credono che probabilmente non saranno mai infortunate, malate, disoccupate o che i loro investimenti si volatilizzeranno nel nulla. Ancora peggio, spesso le persone comprano oggi sulla base di previsioni ottimistiche su ciò che sperano accada domani.

Il saggio comprende l’importanza di risparmiare denaro oggi per le necessità di domani. Ha un’adeguata assicurazione che provvede in caso di infortunio o di morte. Dove possibile, immagazzina provviste per un anno di cibo, acqua e altri beni strettamente necessari. Mette da parte del denaro su conti di risparmio o di investimento. Lavora diligentemente per ridurre il debito che ha verso gli altri e si sforza di liberarsene in fretta.

Fratelli e sorelle, i preparativi che fate oggi potranno essere un giorno come fu il cibo immagazzinato per gli egiziani e la famiglia del padre di Giuseppe.

Quarto: onorate gli impegni finanziari. Di tanto in tanto si sentono storie di avidità ed egoismo che ci causano molta tristezza. Sentiamo parlare di truffe, mancato rimborso di prestiti, frodi finanziarie e bancarotta.

Sentiamo di padri che trascurano economicamente la famiglia. Noi diciamo agli uomini e alle donne di ogni dove, se mettete al mondo dei figli, è vostro solenne obbligo fare tutto quanto è vostro potere per provvedere al loro mantenimento. Nessuno è degno di essere chiamato uomo se si circonda di macchine, barche e altri possedimenti ma trascura i sacri impegni economici che ha verso la moglie e i figli.

Noi siamo un popolo d’integrità. Crediamo di dover onorare i nostri debiti e di essere onesti nei rapporti con gli altri.

Lasciate che vi racconti la storia di un uomo che si sacrificò grandemente per conservare la propria integrità e onore a livello economico.

Negli anni ‘30, Fred Snowberger aprì una nuova farmacia nell’Oregon nord-orientale. Avere un proprio negozio era stato il suo sogno, ma i profitti su cui aveva sperato non si materializzarono mai. Otto mesi dopo, Fred chiuse per l’ultima volta le porte della sua farmacia.

Malgrado gli affari fossero andati male, Fred era determinato a ripagare l’uomo che gli aveva prestato il denaro. Alcuni si chiesero perché insistesse a ripagare il debito. Perché non aveva semplicemente dichiarato bancarotta per far annullare legalmente il debito?

Fred, tuttavia, non ascoltò: aveva detto che avrebbe restituito il prestito ed era determinato a onorare la sua parola. La sua famiglia si cuciva molti dei vestiti, coltivava gran parte degli alimenti nell’orto e usava tutto ciò che aveva finché fosse completamente logoro. Sotto la pioggia o il sole, ogni giorno Fred andava e ritornava a piedi dal lavoro. Ogni mese, Fred pagò ciò che poteva del suo prestito.

Trascorsero gli anni e alla fine arrivò il giorno stupendo in cui Fred effettuò l’ultimo pagamento. Egli lo consegnò di persona. L’uomo che gli aveva prestato i soldi gli disse con le lacrime che gli bagnavano il volto: «Non solo mi avete ripagato fino all’ultimo penny, ma mi avete insegnato cos’è il carattere e l’onestà di un uomo».

Ancora oggi, quasi settant’anni dopo che Fred pose la sua firma su quel contratto, i discendenti di Fred ed Erma Snowberger raccontano questa storia con fierezza. Questo atto di onore e nobiltà è sopravvissuto nei decenni come un esempio di onestà di famiglia.

Quinto: insegnate ai vostri figli a seguire il vostro esempio. Troppi dei nostri giovani si trovano in difficoltà economiche perché non hanno mai imparato a casa i giusti principi di saggezza finanziaria. Istruite i vostri figli quando sono giovani. Insegnate loro che non possono avere qualcosa soltanto perché la vogliono. Insegnate loro il principio del lavoro, della frugalità e della parsimonia.

Se non vi reputate abbastanza informati per istruirli, è una buona ragione per iniziare voi stessi a imparare. Sono disponibili molte risorse: lezioni, libri e altre risorse.

Tra noi ci sono persone che sono state abbondantemente benedette e che hanno del sovrappiù. Il Padre celeste si aspetta che con le nostre ricchezze noi facciamo più che costruire granai più grandi per contenerle. Penserete a quant’altro potete fare per edificare il regno di Dio? Penserete a quant’altro potete fare per aiutare gli altri e dar loro luce e speranza?

I debiti celesti

Abbiamo parlato dei debiti terreni e del nostro dovere di onorarli. Vi sono però altri debiti, di natura più eterna, che non sono altrettanto facili da ripagare. Infatti non saremo mai in grado di ripagarne alcuni. Si tratta dei debiti celesti.

Nostra madre e nostro padre ci hanno dato la vita e ci hanno messo al mondo. Ci hanno dato la possibilità di ottenere un corpo mortale, di sperimentare le gioie e i dolori di questa terra generosa. In molti casi hanno accantonato i loro sogni e desideri per il bene dei loro figli. È giusto che li onoriamo e mostriamo loro con le parole e con le azioni il nostro amore e la nostra gratitudine.

Abbiamo anche un grosso debito verso i nostri antenati che ci hanno preceduto e che attendono al di là del velo le ordinanze che consentiranno loro di continuare nel loro progresso eterno. Questo è un debito che possiamo ripagare nei templi.

Abbiamo un grosso debito verso il Signore per aver restaurato la Sua chiesa divina e il vero vangelo in questi ultimi giorni tramite il profeta Joseph Smith, il quale, dalla sua giovinezza al martirio, ha dedicato i suoi giorni per portare all’umanità il vangelo di Gesù Cristo che era andato perduto. Dobbiamo esprimere profonda gratitudine a lui e a tutti gli uomini che hanno svolto questa sacra chiamata e hanno ricevuto il mantello di presiedere a questa chiesa.

Come potremo mai ripagare il debito che abbiamo con il Salvatore? Egli pagò un debito che non aveva contratto per liberarci da qualcosa che non avremmo mai potuto ripagare. Grazie a Lui, noi vivremo per sempre. Grazie alla Sua infinita espiazione, i nostri peccati possono essere cancellati, permettendoci di avere il più grande di tutti i doni di Dio: la vita eterna.9

Tale dono può avere un prezzo? Potremo mai ricompensarLo per questo? Il profeta del Libro di Mormon re Beniamino insegnò: «Se voi rendeste tutto il ringraziamento e tutte le lodi che la vostra anima ha facoltà di possedere… [e] se lo serviste con tutta quanta la vostra anima, non sareste tuttavia che dei servitori inutili».10

Abbiamo dei debiti terreni e dei debiti celesti. Siamo saggi nell’affrontarli e teniamo a mente le parole del Salvatore che troviamo nelle Scritture: «Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano; ma fatevi tesori in cielo».11 Le ricchezze di questo mondo sono come polvere al confronto delle ricchezze che spettano ai fedeli nelle dimore del Padre celeste. Quanto è sciocco colui che trascorre i suoi giorni a rincorrere le cose che arrugginiscono e scompaiono. Quanto è saggio colui che trascorre i suoi giorni a ricercare la vita eterna.

Sappiate nel vostro cuore che Gesù il Cristo vive. Abbiate pace, perché quanto più vi avvicinate a Lui, tanto più Egli si avvicina a voi. Il vostro cuore non sia turbato, ma gioisca. Tramite il profeta Joseph Smith il Vangelo è di nuovo restaurato. I cieli non sono chiusi. Come nei tempi antichi l’uomo comunica ancora con l’Infinito. Un profeta, il presidente Gordon B. Hinckley, è sulla terra ai nostri giorni. Di questo io porto testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Luca 12:13, 15.

  2. Conference Report, aprile 1938, 103.

  3. Conference Report, ottobre 1921, 3.

  4. Pay Thy Debt, and Live…, Brigham Young University Speeches of the Year (28 febbraio 1962), 10.

  5. The Teachings of Harold B. Lee, Clyde J. Williams [1996], 315.

  6. «Ai ragazzi e agli uomini», La Stella, gennaio 1999, 65, 66.

  7. Vedere Malachia 3:10.

  8. Vedere Genesi 41:47–57.

  9. Vedere DeA 14:7.

  10. Mosia 2:20–21.

  11. Matteo 6:19–20.