Storia della Chiesa
18 Troppo tardi, troppo tardi


“Troppo tardi, troppo tardi”, capitolo 18 di Santi – La storia della Chiesa di Gesù Cristo negli ultimi giorni, Volume 2, Nessuna mano profana, 1846–1893 (2019)

Capitolo 18: “Troppo tardi, troppo tardi”

Capitolo 18

Troppo tardi, troppo tardi

Immagine
bandiera bianca su bastone

Nell’estate del 1857, Johan e Carl Dorius riuscirono a raggiungere Sion con una compagnia di carretti a mano di circa trecento santi scandinavi.1 Il grosso della compagnia era arrivato negli Stati Uniti orientali a maggio. Poiché era rimasto a predicare i Vangelo in Norvegia e in Danimarca per molto tempo dopo che suo padre e le sue sorelle erano emigrati a Sion, Johan sentì il cuore sussultare per la gioia quando finalmente avvistò gli Stati Uniti.2 Tuttavia, una volta attraccati, lui e la compagnia vennero a sapere dell’omicidio di Parley Pratt e della marcia dell’esercito di millecinquecento truppe per sottomettere i santi nello Utah.3

Vennero anche a sapere degli emigranti coi carretti a mano che erano periti sulla pista l’anno prima. Come previsto da Brigham, viaggiare coi carretti a mano in circostanze normali si era rivelato un modo più veloce ed economico delle tradizionali carovane. Delle cinque compagnie di carretti a mano, le prime tre erano arrivate nella valle senza grandi incidenti, e la fine tragica delle altre due si sarebbe potuta evitare se alcuni dirigenti dell’emigrazione avessero pianificato e si fossero consultati in modo migliore. Per evitare ulteriori catastrofi, gli agenti dell’emigrazione ora si assicuravano di far partire tutte le compagnie di carretti a mano in tempo utile per raggiungere la valle in sicurezza.4

Sul finire di agosto Johan, Carl e la loro compagnia viaggiarono per un tratto a fianco dell’esercito ben armato ed equipaggiato in marcia verso lo Utah. Benché molti credessero che l’esercito volesse sopraffare e opprimere i santi, gli emigranti non furono né infastiditi né maltrattati mentre viaggiavano al suo fianco.5

Un giorno, a circa trecentoventi chilometri dalla Valle del Lago Salato, gli emigranti trovarono sulla pista uno dei buoi dell’esercito, ferito a una zampa. “Potete prendere quel bue”, disse il responsabile dei carri di provviste dell’esercito. “Immagino potreste aver bisogno di carne”.

I santi accettarono l’animale di buon grado. I carri di soccorso provenienti dalla valle avrebbero dovuto essere per strada, ma non erano ancora arrivati. A corto di altre fonti di cibo, i santi considerarono la carne del bue una benedizione di Dio.

Alla fine, i carretti a mano si lasciarono l’esercito alle spalle. Man mano che si avvicinavano allo Utah, Johan era impaziente di iniziare l’importante opera che lo attendeva. Durante la traversata dell’Atlantico Johan aveva sposato Karen Frantzen e suo fratello Carl aveva sposato Elen Rolfsen, entrambe membri della Chiesa norvegesi. I due ex missionari progettavano di arrivare nello Utah e di mettere radici per la prima volta dopo diversi anni e di godersi la loro nuova vita a Sion, probabilmente vicino al resto della famiglia Dorius.6

Tuttavia, il futuro era ancora incerto. I soldati avevano trattato i santi con gentilezza lungo il viaggio. Si sarebbero comportati allo stesso modo una volta che avessero marciato nel territorio?


Il 25 agosto 1857 Jacob Hamblin, il presidente della Missione indiana nel sud dello Utah, accompagnò George A. Smith nel viaggio di ritorno a Salt Lake City. Viaggiarono verso nord con un gruppo di capi della tribù indiana dei Paiute. Consapevole del fatto che i Paiute avrebbero potuto allearsi con i santi se fossero scoppiate violenze contro l’esercito, Brigham aveva invitato i capi indiani in città per tenere un consiglio.7 Jacob avrebbe tradotto durante le riunioni.8

A circa metà strada da Salt Lake City, il piccolo gruppo si accampò sulla sponda di un ruscello opposta a quella su cui era accampata una carovana di emigranti provenienti per lo più dallo stato dell’Arkansas, negli Stati Uniti orientali. Dopo il tramonto, alcuni uomini della compagnia dell’Arkansas si avvicinarono all’accampamento e si presentarono.9

La compagnia era composta da circa centoquaranta persone, per la maggioranza giovani e ansiose di iniziare una nuova vita in California. Diversi di loro erano sposati e viaggiavano con bambini piccoli. Erano guidati da Alexander Fancher e John Baker. Il capitano Fancher, che aveva viaggiato in precedenza verso la California, era un leader naturale, conosciuto per la sua integrità e il suo coraggio. Lui e la moglie Eliza avevano nove figli, tutti nella compagnia. Il capitano Baker viaggiava con tre dei suoi figli grandi e con un nipotino appena nato.

La compagnia aveva muli, cavalli e buoi per tirare i carri coperti e scoperti. Viaggiavano anche con centinaia di bovini di razza Longhorn, che avrebbero potuto vendere per trarne profitto una volta arrivati in California, se li avessero nutriti e mantenuti in salute lungo il viaggio.10

Quando il capitano Fancher aveva intrapreso il suo primo viaggio verso la California, la pista meridionale che attraversava lo Utah aveva molti pascoli aperti e molte pozze d’acqua. Da allora, i nuovi insediamenti lungo la pista avevano rivendicato quei terreni rendendo difficile alle grandi carovane prendersi cura del bestiame senza la collaborazione dei santi. Ora, con l’esercito che si avvicinava, molti santi trattavano i forestieri con sospetto e ostilità. Molti inoltre obbedivano al consiglio di non vendere loro provviste.11

L’indifferenza dei santi preoccupava la compagnia dell’Arkansas. La strada che li attendeva attraversava una delle regioni più calde e aride degli Stati Uniti. Il viaggio si sarebbe rivelato difficile senza un posto per fare rifornimenti, nutrire e abbeverare gli animali, e riposare.12

Jacob Hamblin disse alla compagnia quali erano le zone adatte ad accamparsi lungo la pista. La migliore era una valle rigogliosa, appena a sud del suo ranch, con acqua ed erba in abbondanza per il bestiame. Era un luogo tranquillo chiamato Mountain Meadows.13


Alcuni giorni più tardi, la compagnia dell’Arkansas si fermò a Cedar City, quattrocento chilometri a sud di Salt Lake City, per acquistare provviste prima di raggiungere Mountain Meadows. Cedar City era l’ultimo grande insediamento nello Utah meridionale e ospitava l’acciaieria dei santi, un’industria che ora era in difficoltà. I suoi abitanti erano poveri e relativamente isolati.14

La compagnia incontrò fuori dalla città un uomo disposto a vendere loro cinquanta staia di grano non macinato. Alcuni membri della compagnia portarono il grano e parte del mais che avevano acquistato dagli indiani a un mulino gestito da Philip Klingensmith, il vescovo locale, che fece loro pagare una cifra altissima per macinare i cereali.15

Nel frattempo, altri membri della compagnia cercavano di fare acquisti in un emporio della città. Quello che accadde in seguito non è tuttora chiaro. Anni dopo, i coloni di Cedar City raccontarono che il gestore dell’emporio non aveva gli articoli di cui gli emigranti avevano bisogno, o semplicemente si rifiutò di venderli.16 Alcuni riferirono che qualche membro della compagnia si arrabbiò e minacciò di aiutare i soldati a sterminare i santi, una volta arrivato l’esercito. Altri coloni dissero che un uomo della compagnia affermava di avere la pistola che aveva ucciso il profeta Joseph Smith.17

Il capitano Fancher cercò di tenere a freno gli uomini adirati.18 Tuttavia, pare che alcuni di loro avessero trovato la casa del sindaco, Isaac Haight, che serviva anche in qualità di presidente di palo e di maggiore della milizia territoriale, e gli avessero urlato contro delle minacce.19 Isaac sgattaiolò fuori dalla porta sul retro, trovò John Higbee, lo sceriffo della città e lo sollecitò ad arrestare quegli uomini.

Higbee li affrontò e disse loro che il disturbo della quiete e l’uso di un linguaggio osceno erano contro le leggi locali. Gli uomini lo sfidarono ad arrestarli, e poi lasciarono la città.20


Più tardi quel giorno, Isaac Haight e altri dirigenti di Cedar City mandarono un messaggio a William Dame, comandante della milizia distrettuale e presidente di palo nella vicina Parowan, per consultarsi su come comportarsi con gli emigranti. Nonostante la maggior parte della compagnia non avesse creato problemi, e nessuno avesse fatto fisicamente del male ad alcun residente, le persone in città fremevano di rabbia quando gli emigranti se ne andarono. Alcuni di loro avevano persino iniziato a tramare vendetta.

William riferì il messaggio di Isaac ad un consiglio della Chiesa e ai dirigenti della città e decisero che probabilmente la compagnia dell’Arkansas era inoffensiva. “Non fate caso alle loro minacce”, consigliò William a Isaac in una lettera. “Le parole sono come il vento, non fanno male a nessuno”.21

Non soddisfatto, Isaac mandò a chiamare John D. Lee, un santo degli ultimi giorni di una città vicina. John aveva insegnato ai Paiute locali a coltivare ed era in buoni rapporti con loro. Era un gran lavoratore ed era ansioso di dimostrare le sue capacità negli insediamenti meridionali.22

Mentre attendeva l’arrivo di John, Isaac si incontrò con altri dirigenti di Cedar City per pianificare la vendetta. A sud di Mountain Meadows, lungo la pista per la California, c’era uno stretto canyon dove i Paiute potevano attaccare la carovana, uccidere alcuni o tutti gli uomini e prendere il loro bestiame. I Paiute generalmente erano pacifici e alcuni di loro si erano uniti alla Chiesa. Isaac, però, credeva che John avrebbe potuto convincerli ad attaccare la compagnia.23

Quando John arrivò, Isaac gli parlò degli emigranti, ripetendo la diceria secondo cui uno di loro si era vantato di avere la pistola che aveva ucciso il profeta Joseph Smith.24 “A meno che non venga fatto qualcosa per impedirlo”, disse Isaac, “gli emigranti metteranno in atto le loro minacce e razzieranno tutti gli insediamenti remoti del sud”25.

Chiese a John di convincere i Paiute ad attaccare la compagnia. “Se li uccidono in parte o tutti”, disse, “tanto meglio”. Nessuno però doveva sapere che l’attacco era stato ordinato dai coloni bianchi.

La colpa doveva ricadere sui Paiute.26


Nel pomeriggio di domenica 6 settembre, i dirigenti di Cedar City si incontrarono nuovamente per discutere della compagnia dell’Arkansas, accampata ora a Mountain Meadows. Convinti che un membro della compagnia fosse collegato alla morte di Joseph e di Hyrum Smith o che alcuni nella compagnia volessero aiutare l’esercito a uccidere i santi, alcuni uomini del consiglio approvarono il piano di spingere i Paiute ad attaccare la compagnia.27

Altri membri del consiglio esortarono alla prudenza e presto più uomini mostrarono riserve in merito al piano.28 Frustrato, Isaac balzò dalla sedia e uscì infuriato dalla stanza. Il consiglio, nel frattempo, propose di inviare un uomo che cavalcasse velocemente per chiedere il parere di Brigham Young.29 Tuttavia, il lunedì a mezzogiorno non era stato ancora inviato nessuno.

Quello stesso giorno, il 7 settembre, Isaac ricevette un messaggio da John D. Lee. Quel mattino, John e un gruppo di Paiute avevano attaccato gli emigranti presso Mountain Meadows. Benché inizialmente i Paiute fossero stati riluttanti a partecipare, John e altri dirigenti locali avevano promesso di ricompensarli con i frutti della razzia, se si fossero uniti all’attacco.30

A questa notizia, Isaac vacillò. Secondo il piano, avrebbero dovuto attaccare dopo che la compagnia dell’Arkansas avesse lasciato i pascoli di Mountain Meadows, non prima. John ora riferiva che sette emigranti erano stati uccisi e altri sedici feriti. Gli emigranti avevano disposto i loro carri in cerchio, si erano difesi e avevano ucciso almeno un Paiute.31

Mentre l’assedio a Mountain Meadows era ancora in corso, Isaac scrisse a Brigham Young per ricevere consiglio. Riferì che i Paiute avevano attaccato una carovana e che gli emigranti avevano minacciato i santi a Cedar City, ma omise il ruolo dei coloni bianchi nel pianificare e mettere in atto l’attacco.32

Isaac porse la lettera a James Haslam, un giovane membro della milizia, e gli ordinò di cavalcare fino a Salt Lake City il più velocemente possibile.33 Poi scrisse a John. “Farai del tuo meglio per tenere gli indiani lontani dagli emigranti”, scrisse, “e per proteggerli dal pericolo fino a nuovo ordine”34.

Quella sera Isaac venne a sapere che, dopo che John e i Paiute avevano attaccato la compagnia, dei santi degli ultimi giorni armati avevano perlustrato l’area alla ricerca di due membri della compagnia che in settimana avevano lasciato Mountain Meadows per radunare del bestiame disperso. Gli uomini avevano trovato gli emigranti e avevano sparato a uno di loro. L’altro era fuggito ed era tornato all’accampamento della compagnia, consapevole che erano stati due uomini bianchi ad attaccarlo.

Se prima gli emigranti non sapevano che i santi degli ultimi giorni erano coinvolti nell’attacco al loro accampamento, ora invece ne erano a conoscenza.35


Due giorni dopo, il 9 settembre, Isaac si incontrò con lo sceriffo John Higbee, appena rientrato dall’assedio.36 Dopo i primi omicidi, John D. Lee aveva sferrato attacchi più piccoli contro la compagnia.37 Higbee sapeva che gli emigranti alla fine sarebbero rimasti senza acqua e provviste. Tuttavia, altre carovane sarebbero passate per quella zona, forse nel giro di pochi giorni, e avrebbero potuto scoprire il ruolo dei santi nell’attacco.38

Per nascondere il coinvolgimento dei coloni, Isaac e Higbee decisero che la milizia locale doveva mettere fine all’attacco. Tutti i membri della compagnia che potevano riconoscere gli aggressori dovevano essere uccisi.39

Dopo l’incontro, Isaac si recò a Parowan per ottenere il permesso da William Dame di ordinare alla milizia di attaccare gli emigranti. Credendo ancora che gli emigranti fossero vittime di un attacco indiano, William e il suo consiglio volevano inviare la milizia a Mountain Meadows per proteggere la compagnia e aiutarla a continuare il viaggio.40

In un incontro privato con William, tuttavia, Isaac ammise che i santi degli ultimi giorni erano stati coinvolti negli attacchi e che gli emigranti lo sapevano. Disse che la loro unica opzione ora era di uccidere qualsiasi sopravvissuto abbastanza grande da testimoniare contro i coloni.41

Soppesando queste parole, William mise da parte la decisione del consiglio e autorizzò l’attacco.42


Il giorno seguente, il 10 settembre, Brigham Young si incontrò con Jacob Hamblin a Salt Lake City per sapere in che modo i Paiute immagazzinavano il cibo. Se i santi avessero dovuto fuggire sulle montagne all’arrivo dell’esercito, Brigham voleva sapere come sopravvivere in terra ostile.43

L’esercito, però, sembrava essere già una minaccia meno pericolosa di quanto i santi avessero inizialmente creduto. Un rappresentante dell’esercito era di recente venuto in città e aveva affermato che i soldati non volevano far del male ai santi. Sembrava inoltre improbabile che la maggior parte dell’esercito arrivasse in zona prima dell’inverno.44

Mentre Brigham e Jacob parlavano, il messaggero proveniente da Cedar City, James Haslam, interruppe l’incontro portando il messaggio dell’assedio a Mountain Meadows.45 Brigham lo lesse e poi guardò il messaggero. James aveva percorso a cavallo quattrocento chilometri in tre giorni, senza dormire. Consapevole che non c’era tempo da perdere, Brigham gli chiese se potesse portare la sua risposta a Cedar City. Egli affermò di poterlo fare.46

Brigham gli disse di dormire un po’ e di tornare per avere la sua risposta.47 James se ne andò e Brigham mise la risposta per iscritto. “Riguardo alle carovane di emigranti che passano per i nostri insediamenti, noi non dobbiamo interferire con loro, a meno che non siano già stati avvisati di stare alla larga”, ordinò. “Non impicciatevi di loro. Gli indiani facciano quello che vogliono, ma voi dovreste cercare di mantenere buoni rapporti con loro.

Lasciateli andare in pace”, insistette Brigham48.

Un’ora più tardi, Brigham porse la lettera a James e camminò con lui fino alla staccionata per legare i cavalli, fuori dal suo ufficio. “Fratello Haslam”, disse, “cavalca come se fosse una questione di vita o di morte”49.


Benché i santi a Salt Lake City, per quella stagione, non si aspettassero più di vedere i soldati invadere le strade, i santi nello Utah meridionale non sapevano delle dichiarazioni di pace fatte dall’esercito, né degli ordini di Brigham di non interferire con le carovane di emigranti. I santi di Cedar City credevano ancora che l’esercito intendesse distruggerli.

Per più di una settimana, le donne in città avevano assistito alla crescente agitazione degli uomini della loro famiglia in merito agli emigranti dell’Arkansas. Gli uomini stavano fuori sino a tardi, tenevano consigli e pianificavano come gestire la situazione. Ora la milizia era in marcia verso Mountain Meadows.50

Nel pomeriggio del 10 settembre, le donne si incontrarono per la loro riunione mensile della Società di Soccorso. Alcune di loro si erano sentite minacciate quando gli emigranti avevano attraversato Cedar City. Altre, tra cui Annabella Haight e Hannah Klingensmith, erano sposate ai dirigenti che avevano preso parte agli avvenimenti della settimana trascorsa.51

“Questi sono tempi burrascosi”, disse Annabella alle donne, “e noi dobbiamo pregare in privato per i nostri mariti, figli, padri e fratelli”.

“Siate costanti nelle vostre preghiere personali in favore dei fratelli che sono là fuori per difenderci”, concordò Lydia Hopkins, la presidentessa della Società di Soccorso. Lei e le sue consigliere poi istruirono le donne e incaricarono diverse di loro perché facessero visita alle altre donne in tutta la città.

Prima di terminare la riunione, cantarono un inno.

Pentitevi e siate purificati dai peccati,

E una corona di vita vincerete;

Poiché il giorno che attendiamo è alle porte.52


A Mountain Meadows, nel frattempo, dai sessanta ai settanta uomini della milizia di Cedar City e di altri insediamenti vicini si unirono a John D. Lee nel ranch di Jacob Hamblin, che non aveva ancora fatto ritorno da Salt Lake City.53 Alcuni di loro erano adolescenti, ma la maggior parte erano ventenni e trentenni.54 Alcuni erano arrivati pensando di essere venuti per seppellire i morti.55

Quella sera, John Higbee, John D. Lee, Philip Klingensmith e altri dirigenti ripassarono il piano di attacco con gli uomini della milizia. Uno per uno gli uomini approvarono il piano, convinti che, se avessero lasciato andare la compagnia dell’Arkansas, i nemici della Chiesa sarebbero venuti a conoscenza della verità in merito all’assedio.56

Il mattino successivo, l’11 settembre, il ventitreenne Nephi Johnson osservava Mountain Meadows dalla cima di una collina. Poiché parlava bene la lingua dei Paiute, gli fu ordinato di condurre gli indiani all’attacco. Nephi voleva aspettare la risposta di Brigham Young, ma la milizia insisteva per sferrare l’attacco subito. Nephi credeva di non aver altra scelta se non collaborare.57

Guardò un sergente della milizia che, portando una bandiera bianca di tregua, incontrava uno degli emigranti fuori dalla barricata della compagnia e offriva aiuto ai sopravvissuti. Dopo che gli emigranti ebbero accettato l’offerta, John D. Lee si avvicinò alla barricata per negoziare i soccorsi. Comandò alla compagnia di nascondere le pistole nei carri e di lasciare bestiame e beni come doni per i Paiute.58

John ordinò agli emigranti di seguirlo. Due carri con i malati e i feriti e i bambini piccoli facevano strada, seguiti da una fila di donne e di bambini più grandi. I ragazzi più grandi e gli uomini camminavano ad una certa distanza, ciascuno con un uomo della milizia armato al suo fianco. Alcuni uomini e donne portavano in braccio i bambini piccoli.59

Nephi sapeva che cosa sarebbe accaduto in seguito. Gli emigranti si sarebbero diretti verso il ranch di Hamblin; a un certo punto, Higbee avrebbe dato il segnale e ogni miliziano si sarebbe girato e avrebbe sparato all’emigrante al suo fianco; poi Nephi avrebbe ordinato ai Paiute di attaccare.60

Ben presto John D. Lee e gli emigranti passarono sotto al punto in cui Nephi si nascondeva con i Paiute. Nephi attese il segnale di Higbee invano. Confusi, i Paiute faticavano a rimanere nascosti e ad affrettarsi allo stesso tempo per tenere il passo con gli emigranti.61 Alla fine Higbee girò il cavallo per rivolgersi alla milizia.

“Fermi!”, gridò.62


Quando i miliziani udirono il segnale di Higbee, la maggior parte di loro rivolse l’arma contro gli uomini e i ragazzi e li uccise all’istante. Un forte sparo sembrò riecheggiare per la vallata, mentre il fumo delle armi avvolgeva gli emigranti.63 Nephi diede ai Paiute il segnale di attacco e questi si lanciarono dalla loro posizione sparando sugli emigranti più vicini.64

Gli emigranti sopravvissuti alla prima raffica di spari fuggirono per salvarsi. Higbee e gli altri uomini a cavallo li bloccarono mentre gli aggressori a terra li seguirono e li massacrarono, risparmiando solo alcuni dei bambini più piccoli.65 Presso i carri con i malati e i feriti, John D. Lee si assicurò che nessuno in grado di raccontare i fatti sopravvivesse.66

Dopo il massacro, l’odore di sangue e di polvere da sparo impregnava Mountain Meadows. Erano stai uccisi più di centoventi emigranti dal primo attacco avvenuto quattro giorni prima. Mentre alcuni degli aggressori saccheggiavano i corpi, Philip Klingensmith radunò diciassette bambini piccoli e li portò al ranch di Hamblin. Quando Rachel, la moglie di Jacob Hamblin vide i bambini in lacrime e ricoperti di sangue, il suo cuore si spezzò. Una bimba di un anno, una dei più piccoli, era stata ferita ad un braccio.67

John D. Lee voleva separare la piccola ferita dalle sue due sorelle, ma Rachel lo convinse a lasciarle insieme.68 Quella notte, mentre Rachel si occupava dei bambini angosciati, John si preparò un giaciglio fuori dalla casa e si mise a dormire.69


Il mattino successivo, di buonora, Isaac Haight e William Dame arrivarono al ranch di Hamblin. Era la prima volta che si recavano a Mountain Meadows da quando era iniziato l’assedio.70 Quando apprese quante persone erano morte, William ne fu turbato. “Devo riferirlo alle autorità”, disse.

“E implicarti con gli altri?”, disse Isaac. “È stato fatto solo ciò che tu hai ordinato”71.

Più tardi, John D. Lee condusse entrambi gli uomini al luogo del massacro. I segni della carneficina erano ovunque e alcuni uomini stavano seppellendo i corpi in fosse poco profonde.72

“Non pensavo ci fossero tante donne e tanti bambini”, disse William pallido in volto.73

“Il colonnello Dame mi ha consigliato e ordinato di farlo e ora vuole tirarsi indietro e scaricare la colpa su di me”, disse Isaac a John, con tono rabbioso. “Deve prendersi la responsabilità di ciò che ha fatto, come un vero uomo”.

“Isaac”, disse William, “non sapevo fossero così tanti”.

“Non fa alcuna differenza”, disse Isaac.74


In seguito, dopo che i corpi furono seppelliti, Philip Klingensmith e Isaac Haight dissero agli uomini della milizia di mantenere il segreto sul loro ruolo nel massacro.75 James Haslam, il messaggero mandato a Salt Lake City, tornò poco dopo con l’ordine di Brigham Young di lasciare andare la carovana in pace.

Isaac iniziò a piangere.76 “Troppo tardi”, disse. “Troppo tardi”77.

  1. Liljenquist, Autobiography, [9]; Dorius, “Sketch of the Life”, 47; Christian Christiansen Company (1857) list, Pioneer Database, history.ChurchofJesusChrist.org/overlandtravel/companies.

  2. Dorius, “Sketch of the Life”, 6–7, 11–12, 46, 49; vedere anche Ole Nielsen Liljenquist, “Biografiske Skizzer”, Morgenstjernen, marzo 1833, 40.

  3. Matthias Cowley to Orson Pratt, June 1, 1857, Latter-day Saints’ Millennial Star, 11 luglio 1857, 19:446; Liljenquist, Autobiography, [9]; Frantzen, Reminiscence and Journal, 33.

  4. Dorius, “Autobiography of Carl Christian Nicoli Dorius”, 19–21. Argomento: Compagnie dei carretti a mano

  5. Christensen, “Reminiscence”, in Jensen, “By Handcart to Utah”, 337, 343–344; Liljenquist, Autobiography, [9]; Benson, “Recollections”, 3–4; Frantzen, Reminiscence and Journal, 37–39; Tanner, Biographical Sketch of James Jensen, 23–40; Carl Dorius, Biographical Sketch, 2.

  6. Dorius, “Sketch of the Life”, 46, 49–50, 52; Carl Dorius, Biographical Sketch, 2–3; Dorius, “Autobiography of Carl Christian Nicoli Dorius”, 19–21. In alcuni resoconti il nome Kaia sostituisce il nome Karen.

  7. Brigham Young to Jacob Hamblin, Aug. 4, 1857, Letterbook, volume 3, 737–738, Brigham Young Office Files, CHL; Hamblin, Journal, 37–38; Jacob Hamblin, Deposition, Nov. 28, 1871, President’s Office Files, 1843–1877, Brigham Young Office Files, CHL; Historical Department, Office Journal, Aug. 25, 1857; Huntington, Journal, 1 settembre 1857.

  8. Vedere Little, Jacob Hamblin, 31; e Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 10.

  9. George A. Smith to Md. St. Clair, Nov. 25, 1869, Historian’s Office, Letterpress Copybook, volume 2, 941–943; George A. Smith, Statement, [Nov. 1896], George A. Smith, Papers, CHL; vedere anche Eleanor J. Pratt to “Brother Snow,” May 14, 1857, CHL.

  10. Walker, Turley, e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 76–83, 104–105, 244–249, 251–254; Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 4, 6; vedere anche Hamblin, Journal, 38–40; e Little, Jacob Hamblin, 45.

  11. Walker, Turley, e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 80, 105–113; vedere anche Provo Utah Central Stake, General Minutes, 16 agosto 1857, volume 10, 907–908; “Late Horrible Massacre”, Los Angeles Star, 17 ottobre 1857, [2]; e Arrington, Great Basin Kingdom, 148–151.

  12. George A. Smith to Md. St. Clair, Nov. 25, 1869, Historian’s Office, Letterpress Copybook, volume 2, 941–943; George A. Smith, Incidents Connected with the Mountain Meadows Massacre, [Nov. 1869], George A. Smith, Papers, CHL; Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 6; vedere anche Parker, Recollections of the Mountain Meadows Massacre, 11.

  13. Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 6; Silas Smith, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 5:229; Jacob Hamblin, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:92.

  14. Walker, Turley, e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 129–132; “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; Philip Klingensmith, Testimony, in Rogerson, Shorthand of John D. Lee’s First Trial, 2:19; Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:2, 58–59; “History of Mormonism”, Corinne Reporter, 22 luglio 1871, [2]; vedere anche Shirts and Shirts, Trial Furnace, 372–387.

  15. “History of Mormonism”, Corinne Reporter, 22 luglio 1871, [2]; Philip Klingensmith, Testimony, in Rogerson, Shorthand of John D. Lee’s First Trial, 2:19; Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:58–59; Bowering, Journal, fall 1857, 230; Walker, Turley, e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 132; Krenkel, Life and Times of Joseph Fish, 57.

  16. “Christopher J. Arthur, Field Notes”; “Christopher J. Arthur, Prepared Report”, 26 gennaio 1892, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 80, 82; Parowan Stake, Historical Record, Aug. 9, 1857, 22–23; vedere anche Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 231; Plat of Cedar City, Oct. 1852, Historian’s Office, Collected Historical Documents, CHL; e Shirts and Shirts, Trial Furnace, 289–296.

  17. Krenkel, Life and Times of Joseph Fish, 57–58; Bowering, Journal, autunno 1857, 230; “Christopher J. Arthur, Field Notes”; “Christopher J. Arthur, Prepared Report”, 26 gennaio 1892, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 80, 82; Charles Willden, Affidavit, Feb. 18, 1882; Elias Morris, Statement, Feb. 2, 1892, Collected Material concerning the Mountain Meadows Massacre, CHL; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 93–94, 132–133.

  18. “Nephi Johnson, Affidavit, July 22, 1908”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 328.

  19. Annie Hoge, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 4:26–27.

  20. “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; “Christopher J. Arthur, Prepared Report”, 26 gennaio 1892, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 82–83; vedere anche “An Act in relation to Profanity and Drunkenness”, Acts, Resolutions, and Memorials … of the Territory of Utah, 89.

  21. James H. Martineau to Susan, May 3, 1876, James H. Martineau Collection, CHL; John Chatterly to Andrew Jenson, 18 settembre 1919, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 278; Martineau, “Mountain Meadow Catastrophy”, [2]; vedere anche Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 55–56, 134–136, 256.

  22. “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; John D. Lee to Brigham Young, May 23, 1856, Brigham Young Office Files, CHL; vedere anche Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 59–67, 136, 139–140.

  23. Lee, Mormonism Unveiled, 219–220; “Ellott Willden, Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 213–214; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 64–65; vedere anche Knack, Boundaries Between, 2; e Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 137–145.

  24. “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; Lee, Mormonism Unveiled, 218–220; vedere anche “Daniel S. Macfarlane, Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 109.

  25. Lee, Mormonism Unveiled, 218, 219; vedere anche “Elias Morris, Prepared Report—Andrew Jenson Copy”, 2 febbraio 1892, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 253. Citazione inglese modificata per facilitarne la lettura.

  26. Lee, Mormonism Unveiled, 219–220. Citazione inglese modificata per facilitarne la lettura.

  27. Laban Morrill, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:3–4, 6, 9; Sudweeks, “Life of Laban Morrill”, 1, 8–9; “Elias Morris, Prepared Report—Andrew Jenson Copy”, 2 febbraio 1892, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 254.

  28. Laban Morrill, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:4, 6, 9, 10–11; Laban Morrill, Testimony, in Patterson, Shorthand Notes of John D. Lee’s Second Trial, 2:[20]–[21]; Sudweeks, “Life of Laban Morrill”, 8; “Elias Morris, Prepared Report—Andrew Jenson Copy”, 2 febbraio 1892, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 254; Philip Klingensmith, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:4–5.

  29. Philip Klingensmith, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:4–5; Sudweeks, “Life of Laban Morrill”, 8–9; Laban Morrill, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:6–8; “Elias Morris, Prepared Report—Andrew Jenson Copy”, 2 febbraio 1892, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 254.

  30. Laban Morrill, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:6, 8–10; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 145–148, 157–162.

  31. “Ellott Willden, Prepared Report”; “Ellott Willden, ‘Additional’ Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 213–215, 222; Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 8; Lee, Mormonism Unveiled, 226–227; “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; vedere anche Joseph Clewes, “Mountain Meadows Massacre”, Salt Lake Daily Herald, 5 aprile 1877, [4]; e Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 158–162.

  32. Jacob Hamblin to Brigham Young, Nov. 13, 1871; Jacob Hamblin, Deposition, Nov. 28, 1871, President’s Office Files, 1843–1877, Brigham Young Office Files, CHL; James Haslam, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:12; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 162–164.

  33. James Holt Haslam, Testimony, Dec. 4, 1884, [2], in “John D. Lee: Miscellaneous Papers pertaining to His Trials, Guilt, and Death”, 1911, box 1, folder 18, Collected Material concerning the Mountain Meadows Massacre, CHL; James Haslam, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:12; Muster Roll of Company D, 2nd Battalion, in Iron Military District, Muster Rolls, 1856–1857, Utah Division of Archives and Records Service, Territorial Militia Records, 1849–1877, Utah State Archives and Records Service, Salt Lake City.

  34. Joseph Clewes, “Mountain Meadows Massacre”, Salt Lake Daily Herald, 5 aprile 1877, [4].

  35. “Ellott Willden, Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 213, 216–218; vedere anche Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 159–160, 164.

  36. “Bull Valley Snort,” Statement, Feb. 1894, John M. Higbee Information, Collected Material concerning the Mountain Meadows Massacre, CHL; “Ellott Willden, Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 211; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 173–174.

  37. “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 328; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 169–170; vedere anche “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3.

  38. Martineau, “Mountain Meadow Catastrophy”, [2]; Whitney, History of Utah, 1:700–701; Lee, Mormonism Unveiled, 240; vedere anche “Late Horrible Massacre”, Los Angeles Star, 17 ottobre 1857, [2]; “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; e Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 174, 178–179.

  39. “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; J. H. Beadle, “Interview with Jno. D. Lee of Mountain Meadows Notoriety”, Salt Lake Daily Tribune, 29 luglio 1872, [2]; Philip Klingensmith, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:82; “Nephi Johnson Affidavit, Nov. 30, 1909”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 329; vedere anche Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 172–174.

  40. “Elias Morris, Prepared Report—Andrew Jenson Copy”, 2 febbraio 1892; “William Barton, Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 67–69, 254–255.

  41. [Josiah Rogerson], “Review of John D. Lee’s Life and Confessions”, 21–22, in “John D. Lee: Miscellaneous Papers pertaining to His Trials, Guilt, and Death”, 1911, box 1, folder 19, Collected Material concerning the Mountain Meadows Massacre, CHL; “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; “Daniel S. Macfarlane, Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 110–111; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 177–179. Delle fonti riportano che Elias Morris fosse presente all’incontro tra Isaac Haight e William Dame.

  42. Jacob Hamblin to Brigham Young, Nov. 13, 1871, President’s Office Files, 1843–1877, Brigham Young Office Files, CHL; “Daniel S. Macfarlane, Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 110–111; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 178–179.

  43. Jacob Hamblin, Deposition, Nov. 28, 1871, President’s Office Files, 1843–77, Brigham Young Office Files, CHL; vedere anche Jacob Hamblin to Brigham Young, Nov. 13, 1871, President’s Office Files, 1843–77, Brigham Young Office Files, CHL.

  44. Brigham Young to Isaac Haight, Sept. 10, 1857; Brigham Young to Orson Pratt Sr., Sept. 12, 1857, Letterbook, volume 3, 827, 844–848, Brigham Young Office Files, CHL; vedere anche Young, Office Journal, 8–10 settembre 1857.

  45. Jacob Hamblin, Deposition, Nov. 28, 1871, President’s Office Files, 1843–1877, Brigham Young Office Files, CHL.

  46. James Holt Haslam, Testimony, Dec. 4, 1884, [2]–[5], in “John D. Lee: Miscellaneous Papers pertaining to His Trials, Guilt, and Death”, 1911, box 1, folder 18, Collected Material concerning the Mountain Meadows Massacre, CHL; vedere anche Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 181–183.

  47. James Holt Haslam, Testimony, Dec. 4, 1884, [5], in “John D. Lee: Miscellaneous Papers pertaining to His Trials, Guilt, and Death”, 1911, box 1, folder 18, Collected Material concerning the Mountain Meadows Massacre, CHL; James Haslam, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:12.

  48. Brigham Young to Isaac Haight, Sept. 10, 1857, Letterbook, volume 3, 827–828, Brigham Young Office Files, CHL.

  49. Historical Department, Office Journal, Sept. 10, 1857; Hamilton G. Park, Affidavit, Oct. 1907, Collected Material concerning the Mountain Meadows Massacre, CHL; vedere anche James Haslam, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:12.

  50. Cedar City Ward, Relief Society Minute Book, Sept. 10, 1857, in Derr et al., First Fifty Years of Relief Society, 229–230.

  51. Vedere “Elias Morris, Prepared Report—Andrew Jenson Copy”, 2febbraio 1892, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 253; Cedar City Ward, Relief Society Minute Book, Sept. 10, 1857, in Derr et al., First Fifty Years of Relief Society, 229–230; e Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 134–135.

  52. Cedar City Ward, Relief Society Minute Book, Sept. 10, 1857, in Derr et al., First Fifty Years of Relief Society, 23–31; Songs of Zion (luogo di pubblicazione e editore sconosciuti, [1853]), in John Freeman, Songbook, circa 1849, CHL.

  53. Philip Klingensmith, Testimony; Samuel Pollock, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:7–8, 4:68, 5:182; “Daniel S. Macfarlane, Prepared Report”; “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 112, 329; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 158–159, 179, 190; appendice C, 255–264.

  54. Vedere Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, appendice C, 255–264.

  55. “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 330; vedere anche “Daniel S. Macfarlane, Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 111; e Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 179.

  56. Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 187–189.

  57. “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”; “Nephi Johnson Affidavit, Nov. 30, 1909”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 328–330, 332; Nephi Johnson, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:76–77; Nephi Johnson to A. H. Lund, Mar. 1910, Collected Material concerning the Mountain Meadows Massacre, CHL.

  58. “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 329–330; Lee, Mormonism Unveiled, 238–240; “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; James Lynch, Affidavit, [maggio 1859], in Turley, Johnson e Carruth, Mountain Meadows Massacre, 1:247.

  59. “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”; “Nephi Johnson Affidavit, Nov. 30, 1909”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 329–330, 333; Lee, Mormonism Unveiled, 240; “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; Samuel McMurdy, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:35–36; Joel White, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:126; “Mountain Meadows Massacre”, Daily Arkansas Gazette, 1 settembre 1875, [3]; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 196–197, 202–205.

  60. Nephi Johnson, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:76–77; Lee, Mormonism Unveiled, 238, 240; “Nephi Johnson Affidavit, Nov. 30, 1909”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 333; “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; vedere anche “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 329–330.

  61. “Ellott Willden, Bancroft Corrections—Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 156–158; vedere anche Whitney, History of Utah, 1:706.

  62. Philip Klingensmith, Testimony; Joel White, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:81–82, 126–127; Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 199.

  63. “Ellott Willden, Bancroft Corrections—Prepared Report”; “Nephi Johnson Affidavit, Nov. 30, 1909”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 158, 333; Jacob Hamblin, Testimony, in Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 9; Samuel Pollock, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 5:196; vedere anche “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 3; e Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 200.

  64. “Ellott Willden, Bancroft Corrections—Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 158–159; Albert Hamblin, Testimony, in Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 14; William Young, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 4:53, 5:210–11.

  65. “Ellott Willden, Bancroft Corrections—Prepared Report”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 158–159; Philip Klingensmith, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:15, 17–18; Philip Klingensmith, Testimony, in Rogerson, Shorthand of John D. Lee’s First Trial, 2:27; Philip Klingensmith, Testimony, U.S. v. John D. Lee (1875), in Patterson, Shorthand Notes of John D. Lee’s First Trial, 3:[2]–[3]; “Ellott Willden, Field Notes”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 202.

  66. Lee, Mormonism Unveiled, 241–242; “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 330.

  67. “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 330; Philip Klingensmith, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s First Trial, 3:85; Rachel Hamblin, Testimony; Albert Hamblin, Testimony, in Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 11–12, 14; vedere anche Jacob Hamblin, Testimony, in Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 7–8; e Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 200, 208–209, 214–215, 246.

  68. Rachel Hamblin, Testimony, in Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 11–12.

  69. Lee, Mormonism Unveiled, 245; “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 4.

  70. Lee, Mormonism Unveiled, 245; “Ellott Willden, Bancroft Corrections—Field Notes”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 144; vedere anche “John H. Henderson, Field Notes”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 76.

  71. Lee, Mormonism Unveiled, 246; “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 4.

  72. Lee, Mormonism Unveiled, 245–247; Carleton, Report on the Subject of the Massacre at the Mountain Meadows, 29.

  73. “Lee’s Confession”, Sacramento Daily Record-Union, 24 marzo 1877, 4; Lee, Mormonism Unveiled, 246. Citazione inglese modificata per facilitarne la lettura.

  74. Lee, Mormonism Unveiled, 246–247.

  75. Lee, Mormonism Unveiled, 247–248; Nephi Johnson, Testimony, in Boreman, Transcript of John D. Lee’s Second Trial, 1:77–79; vedere anche Walker, Turley e Leonard, Massacre at Mountain Meadows, 215–216.

  76. “Nephi Johnson Affidavit, July 22, 1908”, in Turley e Walker, Mountain Meadows Massacre, 330; Brigham Young to Isaac Haight, Sept. 10, 1857, Letterbook, volume 3, 827–828, Brigham Young Office Files, CHL.

  77. James Haslam, Interview by Scipio A. Kenner, 4 dicembre 1884, in Turley, Johnson e Carruth, Mountain Meadows Massacre, 2:894. Argomento: Massacro di Mountain Meadows