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23 Ogni insidia


“Ogni insidia”, capitolo 23 di Santi – La storia della Chiesa di Gesù Cristo negli ultimi giorni, volume 1, Lo stendardo della verità, 1815–1846 (2018)

Capitolo 23: “Ogni insidia”

Capitolo 23

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Banconota

Ogni insidia

Per tutto l’autunno del 1836, Jonathan Crosby lavorò alla sua nuova casa di Kirtland. A novembre aveva eretto i muri e il tetto, ma il pavimento della casa non era ancora finito e non vi erano finestre o porte. Con l’arrivo imminente del bambino, Caroline lo aveva esortato a terminare la casa il più presto possibile. Stava andando tutto bene con la loro padrona di casa, la sorella Granger, ma Caroline era ansiosa di andarsene da quegli ambienti ristretti e di trasferirsi in casa sua.1

Mentre Jonathan lavorava freneticamente per rendere abitabile la casa prima della nascita del bambino, i dirigenti della Chiesa annunciarono il progetto di inaugurare la Kirtland Safety Society, una banca di paese pensata per incrementare l’economia di Kirtland, che era in serie difficoltà, e per raccogliere denaro per la Chiesa. Come altre piccole banche degli Stati Uniti, avrebbe fornito prestiti per permettere alle persone di acquistare beni e proprietà, favorendo così la crescita dell’economia locale. Quando il prestito sarebbe stato restituito con gli interessi, la banca avrebbe avuto un profitto.2

I prestiti sarebbero stati emessi sotto forma di titoli di credito, garantiti dalla riserva limitata di monete d’argento e d’oro della Safety Society. Per creare questa riserva di denaro contante, la banca avrebbe venduto delle quote di capitale a degli investitori, che si sarebbero impegnati a effettuare i pagamenti nel corso del tempo.3

Agli inizi di novembre la Kirtland Safety Society contava più di trenta azionisti, tra i quali erano inclusi Joseph e Sidney, i quali vi investirono gran parte del loro denaro.4 Gli azionisti elessero Sidney presidente dell’istituto e Joseph tesoriere, rendendolo responsabile dei conti della banca.5

Con il progetto avviato, Oliver andò a est per acquistare il materiale per stampare i titoli di credito, e Orson Hyde andò a chiedere una licenza al parlamento dello stato, in modo da poter gestire la banca legalmente. Nel frattempo, Joseph sollecitò i santi a investire nella Safety Society, citando i versetti dell’Antico Testamento che invitavano l’antica Israele a portare al Signore il suo oro e il suo argento.6

Joseph sentiva che Dio approvava i loro sforzi, e promise che sarebbe andato tutto bene se i santi avessero obbedito ai comandamenti del Signore.7 Confidando nella parola del Profeta, altri santi investirono nella Safety Society, mentre altri ancora furono più cauti prima di comprare quote di un’istituto non ancora collaudato. I Crosby pensarono di acquistare delle quote, ma il costo elevato sostenuto per la costruzione della casa li aveva lasciati senza alcun risparmio.8

Verso l’inizio di dicembre, Jonathan aveva finalmente installato le finestre e le porte della casa, e vi si trasferì con Caroline. Gli interni erano ancora incompleti, ma avevano un’ottima stufa che li avrebbe tenuti al caldo e che sarebbe servita per cucinare. Nelle vicinanze Jonathan aveva anche scavato un pozzo da cui potevano facilmente attingere acqua.

Caroline era felice di avere una casa tutta sua e il 19 dicembre diede alla luce un maschietto pieno di salute, mentre fuori imperversava una tempesta di neve.9


L’inverno avvolse Kirtland e nel gennaio del 1837 la Kirtland Safety Society aprì i battenti.10 Il primo giorno, Joseph emise titoli freschi di stampa che sul davanti riportavano la sua firma e il nome dell’istituto.11 Man mano che sempre più santi chiedevano dei prestiti, spesso usando i propri terreni come garanzia, i titoli di credito iniziarono a circolare per Kirtland e dintorni.12

Phebe Carter, che si era appena trasferita a Kirtland dal nordest degli Stati Uniti, non investì nella Safety Society, né chiese un prestito. Rimase in attesa di beneficiare della prosperità che prometteva. Aveva quasi trent’anni, non era sposata, e non aveva lì con lei una famiglia su cui fare affidamento per ricevere aiuto. Come altre donne nella sua situazione, aveva poche opportunità di impiego, ma riusciva a guadagnare modestamente cucendo e insegnando a scuola, come aveva fatto prima di trasferirsi nell’Ohio.13 Se l’economia di Kirtland fosse migliorata, una quantità maggiore di individui avrebbe avuto soldi da spendere per dei nuovi vestiti e un’istruzione.

Tuttavia per Phebe la decisione di recarsi a Kirtland aveva origini spirituali, non economiche. I suoi genitori si erano opposti al suo battesimo e, dopo aver annunciato l’intenzione di unirsi ai santi, la madre protestò. “Phebe”, le disse, “tornerai da me se scopri che il mormonismo è falso?”.

“Sì, mamma”, promise Phebe.14

Ad ogni modo, lei sapeva di aver trovato il vangelo restaurato di Gesù Cristo. Alcuni mesi dopo essere arrivata a Kirtland, ricevette da Joseph Smith sr una benedizione patriarcale che le assicurava grandi ricompense sulla terra e in cielo. “Consolati, poiché i tuoi guai sono finiti”, le disse il Signore. “Avrai una lunga vita e dei bei giorni”.15

La benedizione confermava i sentimenti che Phebe provò quando lasciò la sua casa. Troppo triste per dire addio di persona, aveva scritto una lettera che poi lasciò sul tavolo di famiglia. “Non siate in ansia per vostra figlia”, diceva. “Credo che il Signore si prenderà cura di me e mi farà avere il meglio”16.

Phebe aveva fiducia nelle promesse della sua benedizione patriarcale. Diceva che sarebbe stata madre di tanti figli e che avrebbe sposato un uomo che aveva saggezza, conoscenza e comprensione.17 Phebe non aveva alcuna prospettiva di sposarsi e sapeva di essere più vecchia della maggior parte delle donne che erano sposate e cominciavano ad avere figli.

Una sera di gennaio del 1837 Phebe fece visita a degli amici e incontrò un uomo con i capelli scuri e gli occhi azzurri. Più grande di lei di qualche giorno, era appena tornato a Kirtland dopo aver marciato con il Campo di Israele e aver svolto una missione negli Stati Uniti meridionali.

Venne a sapere che il suo nome era Wilford Woodruff.18


Per tutto l’inverno i santi a Kirtland continuarono a prendere in prestito grosse somme di denaro per acquistare proprietà e beni. A volte i datori di lavoro pagavano i dipendenti con i titoli di credito, che potevano essere usati come banconote o cambiati con denaro presso l’ufficio della Kirtland Safety Society.19

Poco dopo l’apertura della Safety Society, un uomo di nome Grandison Newell cominciò a fare scorta di titoli di credito. Residente da lungo tempo in una città vicina, Grandison odiava Joseph e i santi. Aveva goduto di un certo rilievo nella contea fino al loro arrivo, quindi cercava dei modi, legali o illegali, per affliggerli.20

Se i membri della Chiesa andavano da lui a chiedere lavoro, rifiutava di assumerli. Se i missionari predicavano vicino alla sua casa, organizzava gruppi di uomini che lanciassero contro di loro delle uova. Quando Doctor Philastus Hurlbut cominciò a rilasciare dichiarazioni diffamatorie su Joseph, Grandison contribuì a finanziare la sua opera.21

Tuttavia, nonostante i suoi sforzi, i santi continuarono a radunarsi in quella zona.22

L’apertura della Kirtland Safety Society offrì a Grandison un nuovo punto d’attacco. Preoccupato per il numero crescente di banche presenti nell’Ohio, il parlamento dello stato aveva rifiutato di concedere la licenza a Orson Hyde. Senza questa approvazione, la Safety Society non poteva definirsi una banca, però poteva accettare depositi ed emettere prestiti. Il suo successo si fondava sugli azionisti che effettuavano i pagamenti delle loro quote, in modo che l’istituto potesse mantenere le sue riserve. Nondimeno pochi avevano abbastanza denaro per farlo, e Grandison sospettava che le riserve della Safety Society fossero troppo esigue per sostenerla a lungo.23

Sperando nel crollo degli affari dell’istituto, nel caso in cui abbastanza persone avessero chiesto il cambio in monete d’oro e d’argento, Grandison andò in giro per le campagne ad acquistare i titoli della Safety Society.24 Poi egli portò il suo mucchio di titoli presso gli uffici della Safety Society e chiese che gli fossero cambiati in contanti. Minacciò di sporgere denuncia, se i funzionari non li avessero liquidati.25

Messi con le spalle al muro, Joseph e i funzionari della Safety Society non ebbero altra scelta se non quella di liquidare i titoli e pregare per avere altri investitori.


Sebbene avesse pochi soldi, Wilford Woodruff acquistò venti quote della Kirtland Safety Society.26 Il suo caro amico Warren Parrish era il segretario della Safety Society. Wilford si era recato a ovest con Warren e con sua moglie Betsy, in quanto componenti del Campo di Israele. Dopo la morte di Betsy a causa dell’epidemia di colera, Warren e Wilford avevano svolto insieme una missione prima che Warren tornasse a Kirtland e diventasse scrivano e amico fidato di Joseph.27

Da quando aveva terminato la missione, Wilford si era trasferito da un posto all’altro, spesso facendo fronte alle sue esigenze grazie alla gentilezza di amici come Warren. Dopo aver incontrato Phebe Carter, cominciò a pensare al matrimonio, di conseguenza investire denaro nella Safety Society era un modo per lui per creare stabilità finanziaria prima di iniziare ad avere una famiglia.

Tuttavia, a fine gennaio, la Safety Society iniziò ad affrontare una crisi. Mentre Grandison Newell cercava di esaurirne le riserve, i giornali della zona pubblicavano articoli che gettavano dubbi sulla sua legittimità. Come altre persone nel paese, anche alcuni santi avevano cercato di fare speculazioni in terreni e beni, sperando di diventare ricchi con pochi sforzi. Altri ancora mancarono di effettuare i pagamenti delle loro quote. Ben presto, molti lavoratori e commercianti della zona di Kirtland rifiutarono di accettare i titoli della Safety Society.28

Temendo il fallimento, Joseph e Sidney chiusero temporaneamente la Safety Society e andarono in un’altra città per cercare di associarsi a una banca stabile del posto.29 Purtroppo il difficile inizio della Safety Society aveva scosso la fede di molti santi, inducendoli a dubitare della guida spirituale del profeta che aveva incoraggiato i loro investimenti.30

In passato il Signore aveva rivelato le Scritture tramite Joseph, ed era stato facile per loro esercitare fede nel fatto che fosse un profeta di Dio. Quando però le dichiarazioni di Joseph sulla Safety Society non si adempirono e i loro investimenti cominciarono a svanire, molti santi furono turbati e criticarono Joseph.

Wilford continuava a credere che la Safety Society avrebbe avuto successo. Dopo che il Profeta riuscì a costituire una società con un’altra banca, tornò a Kirtland e rispose alle lamentele di chi lo criticava.31 In seguito, alla conferenza generale, Joseph parlò del perché la Chiesa avesse preso in prestito del denaro e stabilito istituti come la Safety Society.

I santi avevano dato inizio all’opera degli ultimi giorni nella povertà e nell’indigenza, rammentò loro, eppure il Signore aveva comandato loro di sacrificare il loro tempo e il loro talenti per radunare Sion e per costruire un tempio. Quegli sforzi, per quanto costosi, erano essenziali per la salvezza dei figli di Dio.32 Per far procedere l’opera del Signore, i dirigenti dovevano trovare un modo per finanziarla.

Joseph rimpianse di dovere tanto ai creditori. “Certamente siamo indebitati con loro”, ammise, “ma i nostri fratelli da fuori non devono fare altro che venire con il loro denaro”. Credeva che se i santi si fossero radunati a Kirtland e avessero consacrato le loro proprietà al Signore, avrebbero potuto risollevare la Chiesa dal fardello dei debiti.33

Mentre Joseph parlava, Wilford sentì il potere delle sue parole. “Se potessero essere scritte nel nostro cuore come con uno scalpello di ferro”, pensò, “per rimanervi per sempre, così da poterle mettere in pratica nella nostra vita”. Si domandava come chiunque potesse sentir parlare il Profeta e continuare a dubitare che fosse chiamato da Dio.34

Eppure i dubbi persistevano. A metà aprile l’economia di Kirtland era peggiorata, mentre una crisi finanziaria stava colpendo la nazione. Anni di prestiti eccessivi avevano indebolito le banche in Inghilterra e negli Stati Uniti, diffondendo la paura di un collasso economico. Le banche chiesero la restituzione dei debiti e alcune smisero di concedere prestiti. Presto il panico si diffuse di città in città mentre le banche chiudevano, le società fallivano e la disoccupazione aumentava vertiginosamente.35

In questa situazione, un’istituto in difficoltà come la Kirtland Safety Society aveva poche possibilità di sopravvivere. Joseph non poteva fare molto per risolvere il problema, eppure per molti fu più facile biasimare lui invece che il panico economico, diffuso a livello nazionale.

In breve tempo i creditori furono costantemente alle calcagna di Joseph e Sidney. Un uomo fece loro causa per un debito non pagato, e Grandison Newell presentò delle false accuse nei confronti di Joseph, dichiarando che il Profeta stava cospirando contro di lui. Col passare dei giorni il Profeta temette sempre più di poter essere arrestato o ucciso.36

Wilford e Phebe erano fidanzati e avevano chiesto a Joseph di sposarli. Il giorno delle nozze però non riuscirono a trovarlo da nessuna parte, e la cerimonia fu celebrata da Frederick Williams.37


Poco dopo l’improvvisa scomparsa di Joseph, Emma ricevette una lettera da parte sua che la rassicurava di stare bene.38 Lui e Sidney erano scappati da Kirtland per prendere le distanze da coloro che desideravano arrecare loro danno. Il luogo in cui si trovavano era segreto, ma Newel Whitney e Hyrum sapevano come contattarli e li consigliavano da lontano.39

Emma comprendeva bene i pericoli che correva Joseph. Quando giunse la sua lettera, degli uomini — probabilmente amici di Grandison Newell — ne esaminarono il timbro postale per cercare di capire dove fosse. Altri spiavano il suo negozio in difficoltà economiche.

Anche se rimaneva ottimista, Emma era molto in pensiero per i figli. Il figlio di un anno, Frederick, era troppo piccolo per capire ciò che stava accadendo, ma Julia di sei anni e Joseph di quattro cominciarono ad agitarsi quando capirono che loro padre non sarebbe tornato presto a casa.40

Emma sapeva di dover confidare nel Signore, specialmente in quel momento in cui tanta gente a Kirtland si lasciava sopraffare dal dubbio e dall’incredulità. “Se non avessi più fiducia in Dio di tante persone che potrei nominare, sarei davvero un caso disperato”, scrisse Emma a Joseph alla fine di aprile. “Ma continuo a credere che, se ci umiliamo e siamo fedeli come meglio possiamo, saremo liberati da ogni insidia che potrà essere posta sul nostro cammino”41.

Malgrado questo, Emma era preoccupata che i creditori di Joseph approfittassero della sua assenza per impadronirsi di qualunque proprietà o denaro su cui riuscissero a mettere le mani. “Per me è impossibile fare qualsiasi cosa”, si rammaricò, “dal momento che chiunque ha maggior diritto verso tutto ciò che è tuo di quanto ne abbia io”.

Emma aspettava prontamente il suo ritorno. A quel tempo c’erano poche persone di cui si fidava, ed era riluttante a dare una cosa qualsiasi a chiunque non contribuisse a saldare i debiti di Joseph. E, a peggiorare il tutto, temeva che i bambini fossero stati contagiati dal morbillo.

“Se fosse possibile vorrei che tu fossi qui quando si ammaleranno”, scrisse. “Devi ricordarti di loro, poiché loro si ricordano di te”42.


In tutto questo trambusto, Parley e Thankful tornarono a Kirtland per la nascita del loro bambino. Come aveva profetizzato Heber, Thankful diede alla luce un maschietto che chiamarono Parley. Ella patì molto durante il travaglio, e morì poche ore dopo. Incapace di prendersi cura del figlio neonato da solo, Parley lo mise tra le braccia di una donna che potesse allattarlo e tornò in Canada. Là cominciò a programmare una missione in Inghilterra con l’aiuto di alcuni santi come Joseph Fielding, che aveva scritto ad amici e parenti oltreoceano parlando loro del vangelo restaurato.43

Dopo aver terminato la sua missione in Canada, Parley tornò nell’Ohio e sposò a Kirtland una giovane vedova di nome Mary Ann Frost. Ricevette anche una lettera da Thomas Marsh, il presidente del Quorum dei Dodici, che lo esortava a rimandare la missione in Inghilterra fino a dopo che gli apostoli si fossero riuniti come quorum quell’estate a Kirtland.44

Mentre Parley aspettava che gli altri apostoli si radunassero, Joseph e Sidney ritornarono a Kirtland e cercarono di sistemare i loro debiti e di placare le tensioni tra i santi.45

Alcuni giorni dopo, Sidney fece visita a Parley e gli disse che era andato a riscuotere un debito. Tempo prima, Joseph aveva prestato a Parley duemila dollari per acquistare del terreno a Kirtland. Per alleviare i suoi debiti, Joseph aveva venduto il debito di Parley alla Safety Society, e Sidney stava riscuotendo quel denaro.

Parley disse a Sidney che non aveva i duemila dollari, ma gli offrì di restituire il terreno come pagamento. Sidney gli disse che per saldare il debito avrebbe dovuto rinunciare alla casa, oltre che al terreno.46

Parley si indignò. Quando Joseph gli aveva venduto il terreno, aveva detto a Parley che quell’affare non lo avrebbe danneggiato. E che cosa dire della benedizione di Heber Kimball secondo cui avrebbe avuto infinite benedizioni e libertà dai debiti? In quel momento Parley si sentiva come se Joseph e Sidney gli stessero portando via tutto ciò che aveva. Se avesse perso la sua terra e la sua casa, che cosa avrebbero fatto lui e la sua famiglia?47

Il giorno seguente, Parley mandò una lettera risentita a Joseph. “Alla fine sono pienamente convinto che tutto lo scenario di speculazioni in cui siamo tutti stati coinvolti venga dal diavolo”, scrisse, “che ha fatto aumentare la menzogna, l’inganno e il fatto di approfittarsi del prossimo”. Parley disse a Joseph che credeva ancora nel Libro di Mormon e in Dottrina e Alleanze, ma che era disturbato dalle azioni del Profeta.

Pretese che Joseph si pentisse e accettasse la terra come risarcimento del debito. Altrimenti sarebbe andato per vie legali.

“Mi troverò nella dolorosa necessità di dover sporgere denuncia contro di te”, lo ammonì, “per estorsione, bramosia ed esserti approfittato di tuo fratello”48.


Il 28 maggio, alcuni giorni dopo che Parley ebbe mandato la lettera a Joseph, Wilford Woodruff andò al tempio per una riunione domenicale. Mentre a Kirtland il dissenso aumentava, Wilford rimase uno degli alleati più fedeli di Joseph. Warren Parrish, che aveva lavorato al fianco di Joseph per anni, invece iniziò a criticare il Profeta per il suo ruolo nella crisi finanziaria e diventò presto uno dei capi dei dissidenti.

Wilford pregava che lo spirito di contesa nella Chiesa potesse dissiparsi.49 Tuttavia non sarebbe rimasto ancora a lungo a Kirtland per aiutare. Negli ultimi tempi aveva sentito di dover portare il Vangelo nelle isole Fox, lungo la costa nord orientale dello Stato del Maine, vicino alla casa dei genitori di Phebe. Sperava che, lungo il viaggio, avrebbe avuto occasione di insegnare il Vangelo ai suoi genitori e alla sorella minore. Phebe lo avrebbe accompagnato in modo da poter incontrare la famiglia di lui e condurlo più a nord a incontrare i suoi.50

Per quanto desideroso fosse di stare con la famiglia, Wilford non poteva fare a meno di preoccuparsi di Joseph e della situazione della Chiesa a Kirtland. Dopo aver preso posto nel tempio, vide Joseph al pulpito. A causa di tanta opposizione, il Profeta sembrava scoraggiato. Aveva perso migliaia di dollari nel fallimento della Safety Society, più di chiunque altro.51 E, a differenza di tanti altri, non aveva abbandonato l’istituto quando cominciava ad andare male.

Guardando la congregazione, Joseph si difese dalle critiche parlando nel nome del Signore.

Mentre ascoltava, Wilford poté vedere che il potere e lo Spirito di Dio erano su Joseph. Sentì anche che scendeva su Sidney e su altri mentre andavano al pulpito e testimoniavano dell’integrità di Joseph.52 Prima della fine della riunione, però, Warren si alzò e denunciò Joseph davanti alla congregazione.

Il cuore di Wilford sprofondò mentre ascoltava la diatriba. “Oh, Warren, Warren”, pensò profondamente attristato.53

Note

  1. Jonathan Crosby, Autobiography, 15; Caroline Barnes Crosby, Reminiscences, [53]–[54]; vedere anche Lyman et al., No Place to Call Home, 46.

  2. Historical Introduction to Constitution of the Kirtland Safety Society Bank, Nov. 2, 1836, in JSP, D5:300; “Part 5: 5 October 1836–10 April 1837”, in JSP, D5:285–290; Staker, Hearken, O Ye People, 463. Argomento: Kirtland Safety Society

  3. Kirtland Safety Society Notes, Jan. 4–Mar. 9, 1837, in JSP, D5:331–340; Staker, Hearken, O Ye People, 463–464; Historical Introduction to Constitution of the Kirtland Safety Society Bank, Nov. 2, 1836, in JSP, D5:302.

  4. Mortgage to Peter French, Oct. 5, 1836, in JSP, D5:293–299; Kirtland Safety Society, Stock Ledger, 1836–37; “Part 5: 5 October 1836–10 April 1837”, in JSP, D5:285–286; Staker, Hearken, O Ye People, 464.

  5. Historical Introduction to Constitution of the Kirtland Safety Society Bank, Nov. 2, 1836, in JSP, D5:303; JSP, D5:304, nota 91; “Minutes of a Meeting”, LDS Messenger and Advocate, marzo 1837, 3:476–477; Staker, Hearken, O Ye People, 465.

  6. Historical Introduction to Kirtland Safety Society Notes, Jan. 4–Mar. 9, 1837, in JSP, D5:331; Joseph Smith History, 1838–56, volume B-1, 750; Articles of Agreement for the Kirtland Safety Society Anti-Banking Company, Jan. 2, 1837, in JSP, D5:324, 329–331; vedere anche Isaia 60:9, 17; 62:1.

  7. Woodruff, Journal, 6 gennaio 1837.

  8. Jonathan Crosby, Autobiography, 14–15.

  9. Caroline Barnes Crosby, Reminiscences, [39].

  10. “Part 5: 5 October 1836–10 April 1837”, in JSP, D5:286; Kirtland Safety Society Notes, Jan. 4–Mar. 9, 1837, in JSP, D5:331–335.

  11. Woodruff, Journal, 6 gennaio 1837; Kirtland Safety Society Notes, Jan. 4–Mar. 9, 1837, in JSP, D5:331–340.

  12. Editorial, LDS Messenger and Advocate, luglio 1837, 3:536; Willard Richards to Hepzibah Richards, Jan. 20, 1837, Levi Richards Family Correspondence, Biblioteca di storia della Chiesa; Historical Introduction to Mortgage to Peter French, Oct. 5, 1836, in JSP, D5:295; “Part 5: 5 October 1836–10 April 1837”, in JSP, D5:286; Staker, Hearken, O Ye People, 481.

  13. Ulrich, “Leaving Home”, 451; vedere anche Kirtland Safety Society, Stock Ledger, 1836–37.

  14. Tullidge, Women of Mormondom, 412.

  15. Woodruff, Journal, aprile 1837. Argomento: Benedizioni patriarcali

  16. Phebe Carter to Family, circa 1836, in Wilford Woodruff Collection, Biblioteca di storia della Chiesa.

  17. Woodruff, Journal, aprile 1837.

  18. Woodruff, Journal, 10 aprile 1837.

  19. Staker, Hearken, O Ye People, 481–484.

  20. Hall, Thomas Newell, 132–134; Adams, “Grandison Newell’s Obsession”, 160–163.

  21. “The Court of Common Pleas”, Chardon Spectator and Geauga Gazette, 30 ottobre 1835, 2; Eber D. Howe, Statement, 8 aprile 1885; Maria S. Hurlbut, Statement, 15 aprile 1885, in Collection of Manuscripts about Mormons, 1832–1854, Chicago History Museum; Adams, “Grandison Newell’s Obsession”, 168–173.

  22. Young, Account Book, gennaio 1837; “Our Village”, LDS Messenger and Advocate, gennaio 1837, 3:444; Staker, Hearken, O Ye People, 482; vedere anche Agreement with David Cartter, Jan. 14, 1837, in JSP, D5:341–343; e Agreement with Ovid Phinney and Stephen Phillips, Mar. 14, 1837, in JSP, D5:344–348. Argomento: Opposizione nei confronti della Chiesa agli inizi

  23. An Act to Prohibit the Issuing and Circulating of Unauthorized Bank Paper [27 gennaio 1816], Statutes of the State of Ohio, 136–139; “Part 5: 5 October 1836–10 April 1837”, in JSP, D5:288–289.

  24. Staker, Hearken, O Ye People, 468–477.

  25. Staker, Hearken, O Ye People, 484; JSP, D5:287, nota 19; 329, nota 187.

  26. Kirtland Safety Society, Stock Ledger, 219; Staker, Hearken, O Ye People, 391.

  27. Woodruff, Journal, June 28, 1835; JSP, D4:72, nota 334; “Parrish, Warren Farr”, Biographical Entry, sito Joseph Smith Papers, josephsmithpapers.org; vedere anche Staker, Hearken, O Ye People, 465, 480.

  28. Kimball, “History”, 47–48; Staker, Hearken, O Ye People, 482–484; “A New Revelation—Mormon Money”, Cleveland Weekly Gazette, 18 gennaio 1837, [3]; “Mormon Currency”, Cleveland Daily Gazette, 20 gennaio 1837, 2; “Rags! Mere Rags!!”, Ohio Star, 19 gennaio 1837; Jonathan Crosby, Autobiography, 16; Woodruff, Journal, Jan. 24 and Apr. 9, 1837; “Part 5: 5 October 1836–10 April 1837”, in JSP, D5:287–290.

  29. “Bank of Monroe”, Painesville Republican, 9 febbraio 1837, [2]; “Monroe Bank”, Painesville Telegraph, 24 febbraio 1837, [3]; “Kirtland,—Mormonism”, LDS Messenger and Advocate, Apr. 1837, 3:490–491; “Part 5: 5 October 1836–10 April 1837”, in JSP, D5:291; Staker, Hearken, O Ye People, 492–501.

  30. Woodruff, Journal, 10 e 17 gennaio 1837; Feb. 19, 1837; Charges against Joseph Smith Preferred to Bishop’s Council, May 29, 1837, in JSP, D5:393–397.

  31. Woodruff, Journal, 19 febbraio 1837.

  32. Woodruff, Journal, 6 aprile 1837.

  33. Joseph Smith, Discourse, Apr. 6, 1837, in JSP, D5:352–357.

  34. Woodruff, Journal, 6 aprile 1837.

  35. “For the Republican”, Painesville Republican, 16 febbraio 1837, [2]–[3]; Staker, Hearken, O Ye People, 498; “Joseph Smith Documents from October 1835 through January 1838”, in JSP, D5:xxx.

  36. Transcript of Proceedings, 5 giugno 1837, State of Ohio on Complaint of Newell v. Smith, Geauga County, Ohio, Court of Common Pleas Record Book T, 52–53, Geauga County Archives and Records Center, Chardon, Ohio; Woodruff, Journal, 30 maggio 1837; Hall, Thomas Newell, 135; Historical Introduction to Letter from Newel K. Whitney, Apr. 20, 1837, in JSP, D5:367–369.

  37. Woodruff, Journal, 13 aprile 1837; vedere anche “The Humbug Ended”, Painesville Republican, 15 giugno 1837, [2].

  38. Historical Introduction to Letter from Emma Smith, Apr. 25,1837, in JSP, D5:371.

  39. Newel K. Whitney to Joseph Smith and Sidney Rigdon, Apr. 20, 1837, in JSP, D5:370.

  40. Emma Smith to Joseph Smith, Apr. 25, 1837, in JSP, D5:372; Emma Smith to Joseph Smith, May 3, 1837, in JSP, D5:376. Argomento: La famiglia di Joseph ed Emma Hale Smith

  41. Emma Smith to Joseph Smith, Apr. 25, 1837, in JSP, D5:372.

  42. Emma Smith to Joseph Smith, May 3, 1837, in JSP, D5:375–376. Argomento: Emma Hale Smith

  43. Woodruff, Journal, 26 marzo 1837; Pratt, Autobiography, 181–183; Givens e Grow, Parley P. Pratt, 92.

  44. Pratt, Autobiography, 181–183, 188; Geauga County, Ohio, Probate Court, Marriage Records, 1806–1920, volume C, 220, 14 maggio 1837, microfilm 873.464, U.S. and Canada Record Collection, Biblioteca di storia familiare; Givens e Grow, Parley P. Pratt, 93–95; Thomas B. Marsh and David W. Patten to Parley P. Pratt, May 10, 1837, in Joseph Smith Letterbook 2, 62–63.

  45. Pratt, Autobiography, 183; Historical Introduction to Notes Receivable from Chester Store, May 22, 1837, in JSP, D5:383–384; Historical Introduction to Letter from Parley P. Pratt, May 23, 1837, in JSP, D5:386–387.

  46. Historical Introduction to Letter from Parley P. Pratt, May 23, 1837, in JSP, D5:386–387.

  47. Vedere Givens e Grow, Parley P. Pratt, 97–98.

  48. Parley P. Pratt to Joseph Smith, May 23, 1837, in JSP, D5:389–391. La lettera di Parley fu pubblicata per la prima volta l’anno seguente in un giornale antagonista. Per ulteriore analisi, vedere Historical Introduction to Letter from Parley P. Pratt, May 23, 1837, in JSP, D5:386–389; e Pratt, Autobiography, 183–184.

  49. Woodruff, Journal, 28 maggio 1831. Argomento: Dissensi nella Chiesa

  50. Woodruff, Journal, 31 maggio e 16 luglio 1837; Woodruff, Leaves from My Journal, 26; vedere anche Ulrich, House Full of Females, 17–18. Argomento: I primi missionari

  51. “Joseph Smith Documents from October 1835 through January 1838”, in JSP, D5:xxxii.

  52. Woodruff, Journal, 28 maggio 1837; West, Few Interesting Facts, 14.

  53. Woodruff, Journal, 28 maggio 1837.