2000–2009
Nutrimento spirituale
Ottobre 2006


Nutrimento spirituale

Dobbiamo aumentare il nutrimento spirituale, nutrimento che deriva dalla conoscenza della pienezza del Vangelo e del potere del santo sacerdozio.

Ogni estate mio nonno pascolava la mandria nelle belle, alte e verdi vallate tra i monti ad est della nostra città nello Utah centrale. Ma le mucche volevano e avevano bisogno di un nutriente supplementare che traevano leccando il sale delle rocce. Questo sale aveva origine dalle miniere di sale a poca distanza. Il nonno prendeva il sale dalla miniera riempiendo un basto su un cavallo robusto con rocce salate. Io chiamavo questo cavallo Lentino per delle buone ragioni. Il nonno metteva me in sella a Lentino quando era carico di rocce salate. Mi dava le redini per condurre il cavallo sulle montagne, seguendo il nonno sul suo cavallo.

Il mio cavallo Lentino procedeva piano, ma non lo spingevo perché portava un carico pesante. Ci voleva tutta la giornata per andare sulle montagne, caricare e scariche le rocce salate. Nei giorni più caldi, mi pungevano le gambe sudate che strisciavano contro le sporgenze delle rocce di sale nel basto. Era una gioia attraversare un torrente, perché scendevo da cavallo e potevo bagnarmi e asciugarmi le gambe, eliminando così il fastidio.

Il nonno cantava per la maggior parte della giornata; cantava soprattutto inni di Sion. Ma una canzone in particolare si impresse nella mia mente: «Dimmi chi sono i tuoi compagni e ti dirò chi sei». Guardando al passato, andare a prendere il sale sulle montagne fu un’esperienza positiva, e allo stesso tempo il sale delle rocce rendeva più forte il bestiame.

Un nutriente fornisce elementi che permettono la crescita e la guarigione sia per gli animali che per gli esseri umani. Il bestiame del nonno lo prendeva dalle rocce di sale, ma gli uomini hanno bisogno di qualcosa di più. Hanno bisogno di un nutriente spirituale perché «la vita è più del nutrimento»1 e «nell’uomo, quel che lo rende intelligente è lo spirito, è il soffio dell’Onnipotente».2 Lo spirito dell’uomo ha bisogno di amore e deve anche essere «nutrito delle parole della fede e della buona dottrina».3

Il nutrimento spirituale ci prepara per il battesimo. Questa preparazione comprende: umiliarsi dinanzi a Dio, avere «il cuore spezzato e lo spirito contrito», pentirsi di tutti i peccati, essere «disposti a prendere su di sé il nome di Gesù Cristo» e manifestare con le «opere di aver ricevuto lo Spirito di Cristo».4

Il nutriente spirituale più importante è una testimonianza che Dio è il nostro Padre eterno, che Gesù è il nostro Salvatore e Redentore, e che lo Spirito Santo è il nostro Consolatore. Questa testimonianza ci sarà confermata dal dono dello Spirito Santo. Da questa testimonianza ricaviamo il nutrimento spirituale della fede e fiducia in Dio, che porta le benedizioni del cielo. Il nutrimento spirituale lo otteniamo da diverse fonti, ma a causa del tempo limitato voglio menzionarne solo tre.

Alcuni anni fa, un giovane che stava iniziando l’ultimo anno delle superiori decise di nutrirsi studiando le Scritture per mezz’ora al giorno. Iniziò a leggere il Nuovo Testamento, ma incontrò un ostacolo. Non riusciva a sentire quella crescita spirituale che si aspettava, non sentiva nulla. Quindi si chiese: «Dove sto sbagliando?» Poi ricordò un’esperienza avuta a scuola. Lui e i suoi amici stavano raccontando delle barzellette, alcune non erano nemmeno divertenti, anzi vergognose. Non solo lui aveva partecipato, ma aveva aggiunto commenti indecenti. Mentre ci pensava, il suo sguardo cadde sulle parole contenute in Matteo: «Or io vi dico che d’ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderan conto nel giorno del giudizio».5 Stavolta sapeva che lo Spirito lo aveva guidato a queste parole. Lasciò la Bibbia e offrì una preghiera di pentimento.

La sua domanda «Dove sto sbagliando?» era semplice. Stava leggendo le Scritture, le segnava, provava gioia in esse, ma non stava vivendo i consigli dati nelle Scritture. Nel riprendere la lettura, cercando di vivere secondo l’esempio di Cristo, scoprì presto quanti diversi aspetti della sua vita incominciavano a fiorire.6 Nel mettere in pratica le Scritture, aveva aggiunto un importante nutriente spirituale.

Nel nostro instabile ambiente fisico, dobbiamo aumentare il nutrimento spirituale, nutrimento che deriva dalla conoscenza della pienezza del Vangelo e del potere del santo sacerdozio. Quando questa conoscenza penetra nella nostra anima, non solo ci avviciniamo a Dio, ma vogliamo anche servire Lui e il nostro prossimo.

Alcuni anni fa un quorum di sacerdoti decise, come progetto di servizio, di raccogliere del cibo per i bisognosi. Jim, un sacerdote, era entusiasta di partecipare ed era determinato a raccogliere più cibo di tutti gli altri. Arrivò il momento in cui i sacerdoti si incontrarono in chiesa. Uscirono insieme per la raccolta e ritornarono più tardi a una determinata ora. Tutti rimasero sorpresi di vedere il carretto di Jim vuoto. Non sembrava sconvolto e alcuni ragazzi lo prendevano in giro. Vedendo questo e sapendo che Jim era interessato alle auto, un consulente dei giovani gli disse: «Vieni Jim. Vorrei che dessi un’occhiata alla mia macchina; ha qualche problema».

Quando furono fuori, il consulente chiese a Jim se era deluso. Egli disse: «No, per niente. Mentre stavo raccogliendo il cibo, me ne hanno dato molto. Avevo il carretto pieno. Nel tornare in chiesa, mi fermai nella casa di una signora divorziata che non è membro della Chiesa, ma che vive entro i confini del rione. Ho bussato e ho spiegato cosa stavamo facendo; lei mi invitò ad entrare. Iniziò a cercare qualcosa da darmi, aprì il frigorifero e io vidi che non c’era quasi nulla. La dispensa era vuota. Infine trovò una piccola scatola di pesche sciroppate.

Non potevo crederci. C’erano dei bambini lì attorno che non avevano quasi nulla da mangiare e lei mi diede questa scatola. Io la presi, la misi nel carretto e incominciai a camminare. Ero arrivato quasi a metà strada, quando cominciai a sentire un calore: sapevo che dovevo tornare indietro. Le diedi tutto il cibo che avevo raccolto».

Il consulente gli disse: «Jim, non dimenticare mai come ti sei sentito oggi, perché questa è la cosa più importante».7 Jim si era nutrito del servizio altruistico.

Gran parte del nutrimento spirituale si riceve svolgendo una missione: quando si è completamente coinvolti nell’opera del Maestro. Deriva dall’aiutare le persone a diventare spiritualmente coscienti, in modo da accettare il Vangelo. Oltre un secolo fa, quando l’anziano J. Golden Kimball era il presidente della Missione degli Stati Uniti Meridionali, fece riunire gli anziani. Il luogo stabilito per la riunione era segregato tra i boschi per avere maggiore tranquillità. Uno degli anziani aveva un problema alla gamba: era rossa e gonfia almeno il doppio dell’altra. Ma l’anziano insistette a partecipare a questa riunione speciale del sacerdozio tra i boschi. Così due altri anziani lo portarono fino al luogo della riunione.

L’anziano Kimball chiese ai missionari: «Fratelli, cosa state predicando?»

Essi risposero: «Predichiamo il vangelo di Gesù Cristo».

Egli chiese: «State insegnando che avete il potere e l’autorità, tramite la fede, di guarire gli ammalati?»

«Sì», risposero.

«Allora perché non ci credete?»

Il giovane con la gamba gonfia disse: «Io ci credo». Ecco il resto della storia come raccontata dall’anziano Kimball: «[L’anziano] si sedette su un tronco e gli altri anziani si riunirono attorno a lui. Fu unto e io lo benedissi; guarì proprio davanti a tutti loro. Fu uno shock; tutti gli altri anziani che erano ammalati furono benedetti e tutti guarirono. Finimmo quella riunione del sacerdozio e gli anziani ricevettero il loro incarico; c’era un sentimento di gioia e felicità indescrivibile».8 Furono nutriti con la fede, e il loro zelo missionario riprese vigore.

Il nutrimento spirituale, che ci mantiene spiritualmente sani, può perdere il suo potere se non viviamo in modo degno da ricevere la guida divina di cui abbiamo bisogno. Il Salvatore ci ha detto: «Voi siete il sale della terra; ora, se il sale diviene insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non ad esser gettato via e calpestato dagli uomini».9 Dobbiamo mantenere la nostra mente e il nostro corpo puliti da ogni forma di dipendenza e inquinamento. Non sceglieremo mai di mangiare cibo avariato o contaminato. Allo stesso modo dobbiamo fare attenzione a non leggere o guardare nulla di dubbio gusto. Molto dell’inquinamento spirituale è causato da Internet, giochi al computer, spettacoli televisivi e film che suggeriscono o rappresentano graficamente gli istinti umani più degradanti. Dato che viviamo in questo ambiente, dobbiamo aumentare la nostra forza spirituale.

Enos racconta della sua anima affamata, e di aver gridato per tutto il giorno e la notte supplicando per la sua anima.10 Egli bramò il nutrimento spirituale che avrebbe estinto la sua sete di verità spirituale. Il Salvatore del mondo disse alla donna al pozzo in Samaria: «Ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna».11

Questa sera ci siamo riuniti come sacerdozio di Dio in questa vasta congregazione, presente e lontana, perché vogliamo essere nutriti spiritualmente. Spero che avremo sempre fame e sete della parola del Signore data tramite i Suoi servi, i profeti, e che possiamo essere saziati ogni settimana partecipando alle riunioni sacramentali e rinnovando le nostre alleanze.

Ognuno di voi, giovani del sacerdozio di Aaronne, ha in sé tutti gli elementi essenziali per il suo destino eterno. Questi elementi, alcuni ancora latenti, devono essere rafforzati e nutriti dall’esterno. Alcuni sono fisici, altri spirituali. Lo spirito dell’uomo ha bisogno di conoscere qual è il viaggio eterno: da dove veniamo, perché siamo qui nella mortalità e dove dobbiamo infine giungere per ricevere gioia e felicità e realizzare il nostro destino. Nutrire il nostro spirito con cibo spirituale può avere conseguenze eterne e accompagnarci nell’eternità. Come insegnò Amulec: «Lo stesso spirito che possiede il vostro corpo al momento in cui uscite da questa vita, quello stesso spirito avrà il potere di possedere il vostro corpo in quel mondo eterno».12

Fratelli, apprezziamo la vostra devozione e rettitudine. Svolgete le vostre chiamate nei quorum, nei rami, nei rioni e nei pali tanto bene che la Chiesa cresce e l’opera del Signore si espande in tutto il mondo. Con il sacerdozio siete in grado di benedire nel nome del Signore la vostra famiglia e coloro che vi chiamano o a cui siete assegnati. Questo deriva dalla libertà divina che il Signore ci ha concesso, poiché Egli ha promesso: «Chiunque tu benedirai io lo benedirò».13

Fratelli, spero che saremo fedeli a tutte le alleanze. Prego che saremo completamente impegnati in tutti i nostri rapporti familiari, soprattutto verso il nostro coniuge, ma anche verso i nostri genitori, figli e nipoti. Possiamo noi rendere testimonianza della veridicità di quest’opera tutti i giorni della nostra vita. Possiamo noi procedere innanzi in rettitudine come umili servitori del Signore; questa è la mia preghiera, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

  1. Luca 12:23.

  2. Giobbe 32:8.

  3. 1 Timoteo 4:6.

  4. DeA 20:37.

  5. Matteo 12:36.

  6. Carl Houghton, «Dove sto sbagliando?», La Stella, maggio 1988, 42–43.

  7. Robert B. Harbertson, «The Aaronic Priesthood: What’s So Great about It», New Era, maggio 1990, 49.

  8. Max Nolan, «J. Golden Kimball in the South», New Era, luglio 1985, 10.

  9. Matteo 5:13.

  10. Vedere Enos 1:4.

  11. Giovanni 4:14.

  12. Alma 34:34.

  13. DeA 132:47.