2000–2009
Tutti i tuoi figlioli saran discepoli
Aprile 2005


Tutti i tuoi figlioli saran discepoli

I bambini hanno bisogno di sapere che avere fede nel Salvatore e seguirLo li aiuterà a ricevere pace in questo mondo travagliato.

I recenti disastri accaduti nel mondo hanno toccato i nostri cuori. I bambini sofferenti, che sono vittime innocenti, causano particolare dolore. Abbiamo visto bambini senza una famiglia che si curasse di loro, li proteggesse e li amasse. I nostri cuori desiderano dare una mano in qualsiasi modo possibile per alleviare le loro sofferenze e portare speranza nella loro vita. Siamo grati per le possibilità che abbiamo di offrire aiuto. Siamo incoraggiati dagli sforzi di tante persone che stanno aiutando quei bambini.

Tuttavia, non dobbiamo guardare lontano per trovare dei bambini che vivono in circostanze diverse, ma pur sempre difficili. Inconsapevolmente possiamo non accorgerci dei bambini che vivono tra noi. Ci rendiamo veramente conto dei pericoli che circondano i nostri bambini? Di solito siamo in grado di determinare se i loro fabbisogni fisici vengono soddisfatti, ma cosa dire dei bisogni spirituali? Conoscono la luce e la pace del vangelo di Gesù Cristo? Le Scritture insegnano: «Tutti i tuoi figliuoli saran discepoli dell’Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi figliuoli».1

I bambini hanno bisogno della pace che deriva dal sapere che hanno un affettuoso Padre celeste, che mandò Suo Figlio, Gesù Cristo, a portare luce e speranza nel mondo. Sono gli adulti che devono dirigere i bambini verso la pace e la luce.

La piaga spirituale di certi bam-bini nel mondo d’oggi è raffigurata in un dipinto dell’artista danese Carl Bloch. Questo quadro illustra magnificamente un racconto biblico descritto nel quinto capitolo di Giovanni. Cristo, Colui che guarisce e conforta, è al centro del dipinto. Solleva la coperta di un uomo che è infermo dalla nascita. L’uomo è in attesa del miracolo che si verifica nella vasca di Betesda, ma nessuno lo aiuta. Mentre aspetta sperando nel miracolo, Cristo è alla sua presenza con il potere di guarirlo.

Il dipinto include diverse figure sullo sfondo, nessuna delle quali guarda direttamente a Cristo. Il Signore è in mezzo a loro, eppure solo un uomo lo vede come tale. Tutti gli altri sembrano indaffarati nelle loro faccende, ignari del grande potere di Gesù e del miracolo che sta per compiersi in loro presenza. Un bambino e una donna, forse sua madre, possono vedere Gesù, tuttavia come gli altri, fissano gli occhi altrove. Alla presenza del Salvatore, questa donna manca di dirigere il bambino verso di Lui. Mi chiedo: anche noi avremmo perso questa possibilità di venire a Cristo? Le esperienze della vita ci stanno di-straendo, limitando la nostra visione spirituale, al punto che non ci concentriamo su ciò che conta di più? Mi chiedo: stiamo perdendo delle occasioni per imparare dal Signore e sentire il Suo amore? Stiamo perdendo l’opportunità di condividere con gli altri, soprattutto con i bambini, ciò che conta di più, e cioè il vangelo di Gesù Cristo? Tutti abbiamo visto bambini e giovani stare tra la folla, confusi e desiderosi di conoscere quello che conta maggiormente.

Mi sembra quasi di sentir gridare a questo e ad altri bambini le parole che spesso abbiamo cantato: «Mamma e papà insegnatemi insiem». Ricordate:

Mamma e papà, insegnatemi insiem

a camminar nella luce di Dio,

ad invocare il mio Padre nel ciel

sì che degno io sia del Suo amor.2

Stiamo insegnando ai nostri figli a conoscere, sentire e gioire della bellezza, del potere e dei miracoli insiti nel vangelo di Gesù Cristo? Il presidente Gordon B. Hinckley ci ha raccomandato: «Educhiamo i nostri figli in merito a Colui che chiamiamo Signore Gesù Cristo. Insegnamo loro i grandiosi principi di salvezza del Vangelo».3 I bambini hanno bisogno di sapere che avere fede nel Salvatore e seguirLo li aiuterà a ricevere pace in questo mondo travagliato.

Come insegnamo ai nostri figli? Possiamo seguire l’esempio del Salvatore. Nel Libro di Mormon leggiamo dell’apparizione del Salvatore risorto agli abitanti dell’emisfero occidentale. Mentre insegnava al popolo, Egli riunì i bambini, attorno a sé, si inginocchiò e pregò insieme a loro e per loro. Li benedisse a uno a uno. Provò la gioia della loro presenza e aprì i cieli affinché i bambini potessero essere istruiti dall’alto.

Quando coinvolgete i vostri figli attorno al tavolo da pranzo, durante la preghiera quotidiana e lo studio delle Scritture o nella serata familiare, state seguendo l’esempio del Salvatore amandoli e istruendoli. Nel frattempo fate in modo che sappiano che vi state sforzando insieme di osservare i comandamenti e di essere degni di diventare una famiglia eterna. Potrà essere nei momenti informali in cui siete a tu per tu, che lo Spirito vi suggerirà di porre una domanda appropriata o di dire la cosa giusta per aiutare i vostri figli a conoscere e a sentire la luce del Signore. Se cerchiamo queste occasioni, lo Spirito ci guiderà.

Abbiamo dei bambini meravigliosi in mezzo a noi. Possiamo aiutarli a trovare pace in questa vita e in quella a venire.

I bambini hanno bisogno di sperimentare la Luce di Cristo per poter scegliere la luce e resistere alle tenebre. Mosè ebbe un’esperienza miracolosa quando fu trasfigurato e vide Dio con gli occhi spirituali. Dopo che Mosè fu istruito da Dio e vide la Sua gloria e la Sua opera, Satana venne da Mosè portando tenebre e confusione. Poiché Mosè aveva sperimentato la luce e la gloria di Dio, sapeva la differenza. Egli resistette con coraggio a Satana, dicendo: «Chi sei tu? Poiché ecco, io sono un figlio di Dio».4

I bambini devono essere riempiti della luce del Vangelo in modo che, quando vengono le tentazioni, possano dire: «So chi sono. Sono un figlio di Dio. So cosa devo fare. Devo essere battezzato, ricevere lo Spirito Santo e osservare i comandamenti». Allora potranno dire: «So chi posso diventare. Posso diventare una retta giovane donna» o «Posso diventare un retto giovane uomo e ricevere il sacerdozio di Dio». I bambini, colmi di questa conoscenza e luce, possono prendere la decisione di rifiutare l’oscurità e volgersi alla luce e pace del Vangelo.

I figli che hanno il Vangelo nel cuore riconoscono la mano del Signore nella loro vita. I bambini sanno di più di quanto noi supponiamo e possono fare di più di quanto a volte pensiamo. Ho scoperto che i bambini che hanno la luce del Vangelo sono credenti; non dubbiosi. Samantha, di 11 anni, ha detto «So che il Vangelo è vero perché lo sento». Benjamin, di tre anni, ha detto: «So che il Padre celeste ascolta e risponde alle mie preghiere perché mi vuole bene». I bambini che hanno la luce del Vangelo dicono: «So che lo Spirito Santo mi dirige perché mi sento felice quando scelgo di seguirne i suggerimenti».

Sam sta cominciando a comprendere i sentimenti che arrivano dallo Spirito Santo. Quando sua madre ha chiesto: «Chi è lo Spirito Santo», lui ha detto: «È un caldo sentimento che provo dentro di me». Sam aveva anche capito che quando il suo fratellino di due settimane era malato, lo Spirito Santo lo incoraggiava a pregare per avere l’aiuto del Signore.

Riuscite a sentire la pace di questi bimbi?

Insegnare ai bambini richiede qualcosa di più del desiderio. Richiede diligenza da parte nostra. Prima ho citato l’inno: «Mamma e papà insegnatemi insiem», scritto dalla sorella Clara McMaster. La sorella McMaster mi ha raccontato che, mentre serviva nel Consiglio generale della Primaria, ricevette l’incarico di scrivere un inno inerente all’insegnamento dei bambini. Per lei fu un compito particolarmente difficile e pregò per sapere come iniziarlo e portarlo a compimento.

Dopo molto impegno presentò il suo lavoro e le fu detto che non andava ancora bene. Non le dissero che cosa cambiare, ma solo di continuare finché non fosse andato bene. Era spiritualmente esausta, non sapendo come procedere. Cercò nuovamente la guida del Signore, apportò dei cambiamenti e presentò un’altra versione. Questo processo avvenne per tre volte e, alla fine, le fu detto che era perfetto e che non doveva più cambiare nulla.

Anche se molte volte la sorella McMaster voleva mollare tutto, lavorò diligentemente a ciò che le era stato chiesto di fare e che sperava avrebbe benedetto la vita dei bambini. La sua musica ispirata è stata cantata da adulti e bambini in molti paesi e lingue. Quest’inno rappresenta il desiderio del mio cuore: che tutti i figli imparino a camminar nella luce del vangelo di Gesù Cristo. Quest’inno inizia con una supplica da parte di un bambino: «Mamma e papà insegnatemi… a camminar nella luce», e termina con un impegno: «Fa che sempre la Tua luce avrem».5

Ci vuole tempo e impegno per insegnare ai bambini, ma non dobbiamo lasciarci distrarre o rinunciare. I nostri figli hanno bisogno dell’adempimento della promessa: «E grande sarà la pace dei tuoi figlioli».6 Che nessun bambino debba chiedersi se il Padre celeste e Gesù Cristo gli vogliono bene. Tutti i bambini sappiano chi sono, cosa devono fare e chi possono diventare.

Sono grata a tutti coloro che si occupano dei bambini, che li amano e li istruiscono a prescindere dalle circostanze in cui si trovano, perché possano sentire la pace e la luce del Vangelo e ricevano le promesse del Signore.

Vorrei parlare in particolare ai bambini di tutto il mondo. Ho incontrato alcuni di voi qui e altri in posti come l’Africa, le Filippine, la Corea, e più di recente in Ucraina e Russia. Vi ho visitato in Primaria e anche negli ospedali per bambini. Spero che sappiate quanto la vostra famiglia, le insegnanti della Primaria e soprattutto il Padre celeste e Gesù Cristo vi vogliono bene.

Siate sempre degni di ricevere i privilegi e le benedizioni che Dio vi offre. Le norme che osservate nel vestire, nel linguaggio e nel comportamento sono segni esteriori del vostro impegno interiore a seguire il piano che il Padre celeste ha per voi.

La vostra influenza su di me è più grande di quanto possiate immaginare. Grazie per la gioia e la speranza che portate al mio cuore e a quello delle vostre dirigenti della Primaria e, in particolare, ai vostri genitori. Ricordate di esprimere la vostra gratitudine a coloro che vi amano e vi insegnano. So, e voglio che sappiate, che siete figli di Dio, che il Padre celeste vi ama e che potete pregarLo in ogni momento e in ogni luogo. Cercate sempre di ricordarvi di Gesù Cristo e di seguirLo, ciò porterà luce e pace nella vostra vita adesso e vi darà speranza per le eternità. Di questo vi porto testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.

  1. 3 Nefi 22:13.

  2. «Mamma e papà, insegnatemi insiem» (Inni, 193).

  3. «Messages of Inspiration from President Hinckley», Church News, 4 settembre, 1999, 2.

  4. Mosè 1:13.

  5. Inni, 193.

  6. 3 Nefi 22:13.