1990–1999
Figliuoli dell’alleanza
Aprile 1995


Figliuoli dell’alleanza

Quando sappiamo chi siamo e che cosa Dio si aspetta da noi – quando la Sua legge è scritta nel nostro cuore – siamo spiritualmente protetti.

Il titolo del mio discorso è un’espressione usata nelle Scritture: «figliuoli dell’alleanza».1 Per introdurre questo argomento farò qualche osservazione sui recenti avvenimenti ai quali ho assistito come collega del presidente Howard W. Hunter e come padre, e sulle mie passate esperienze di medico.

Le ultime settimane sono state piene di impegni per me e per mia moglie. Abbiamo non soltanto detto addio al nostro amato presidente Hunter, ma trentatré giorni prima abbiamo subìto la morte della nostra preziosa figlia Emily. Madre di cinque bambini, Emily aveva appena festeggiato il suo trentasettesimo compleanno quando è stata chiamata dall’altra parte del velo.

Il presidente Hunter aveva esercitato una grande influenza sulla vita di Emily. Ella aveva accolto con piacere il suo invito rivolto a tutti i membri adulti della Chiesa, a detenere una raccomandazione per il tempio. Ella e suo marito Bradley Wittwer consideravano i momenti che trascorrevano nel tempio un sacro privilegio. Essi consideravano «il tempio del Signore come il grande simbolo della loro appartenenza alla Chiesa e il luogo supremo delle loro più sacre alleanze». Ella si sforzava di emulare «l’esempio del Signore Gesù Cristo».2

Nonostante la malattia causasse intense sofferenze sia al presidente Hunter che a Emily, nessuna parola adirata uscì mai dalle loro labbra. Invece essi scelsero di sopportare con amorevole fede. Quando amici e parenti bene intenzionati esprimevano la loro preoccupazione a Emily, ella rispondeva di buon umore: «Non preoccupatevi. Starò bene». Anche alla fine delle telefonate non finiva la conversazione con il solito «arrivederci». Diceva invece: «Ti voglio bene».

Quando io e il presidente Packer facemmo l’ultima visita al presidente Hunter, egli chiamò a sé sua moglie, le prese la mano e le disse con un sorriso: «Mi sento meglio quando tu sei vicina a me».

Le mie lacrime di dolore sono state accompagnate dal pensiero che avrei voluto poter fare di più per nostra figlia e per il nostro presidente. Se avessi il potere di risuscitare, sarei tentato di riportarli in vita. Nonostante sia uno degli Apostoli ordinati, a ognuno dei quali sono affidate tutte le chiavi del regno di Dio, non detengo le chiavi della resurrezione. Gesù Cristo detiene queste chiavi, e le userà per Emily, per il presidente Hunter e per ogni persona vissuta nel mondo, al tempo stabilito dal Signore.3

Emily e il presidente Hunter non avevano timore della morte. Essi avevano fatto con il Signore delle sacre alleanze che avevano osservato, e sapevano che Egli a Sua volta le avrebbe osservate con eguale fedeltà.4 Erano vissuti nobilmente come «figliuoli dell’alleanza».

Anni fa, quand’ero studente di medicina, vedevo molti pazienti afflitti da malattie che oggi si possono evitare. Oggi è possibile vaccinare le persone contro malattie che una volta menomavano severamente una persona e a volte la portavano alla morte. Un metodo usato dalla medicina per immunizzare il corpo è l’inoculazione. Il termine inoculazione è affascinante. Proviene da due radici latine: in, ossia «entro», e oculus, ossia «occhio». Il verbo inoculare pertanto significa letteralmente «mettere dentro un occhio», ossia mettere una sentinella contro il male.

Una malattia come la poliomielite può menomare o distruggere il corpo. Un’afflizione come il peccato può menomare o distruggere lo spirito. I danni della poliomielite oggi si possono prevenire mediante la vaccinazione, mentre i danni del peccato richiedono altri mezzi di prevenzione. I medici non possono vaccinare le persone contro l’iniquità. La protezione spirituale proviene soltanto dal Signore 5– e nella Sua maniera. Gesù non voleva inoculare, ma istruire. Il Suo metodo non ricorreva al vaccino; utilizzava l’insegnamento della dottrina divina – un occhio che governava l’essere interiore – per proteggere gli eterni spiriti dei Suoi figli.

Individuare e indottrinare

Insegnando in questa maniera, Gesù spesso stabiliva la propria identità.6 Cito le parole che Egli rivolse agli abitanti dell’antica America: «Io sono Gesù Cristo, il Figlio di Dio.7

Tutti i profeti, fin da Samuele e quelli che hanno parlato nei tempi seguenti, hanno testimoniato di me.

Ed ecco, voi siete i figli dei profeti, e siete del casato di Israele; e siete i figliuoli del patto che il Padre fece coi vostri padri, quando disse ad Abrahamo: ‹Nella tua posterità, tutte le famiglie saranno benedette›.

Il Padre avendomi in prima risuscitato per voi e avendomi mandato per benedirvi, perché ciascuno si converta dalla sua malvagità; e questo perché siete figliuoli dell’alleanza».8

Un passo da gigante verso la vaccinazione spirituale viene compiuto quando comprendiamo il significato dell’espressione «figliuoli dell’alleanza». A quale patto si riferisce il Salvatore? Al «patto che fece con Abrahamo».9 Il Signore aggiunge: «E mi rammenterò il patto che ho fatto col mio popolo, ed ho fatto alleanza con lui che lo avrei radunato nel tempo da me fissato».10

L’alleanza di Abrahamo

L’alleanza che il Signore fece dapprima con Abrahamo11 e confermò con Isacco12 e con Giacobbe13 ha un significato trascendente. Essa contiene numerose promesse:

  • I posteri di Abrahamo sarebbero stati numerosi e avrebbero avuto il diritto di moltiplicarsi nell’eternità e di detenere il sacerdozio.

  • Egli sarebbe diventato padre di molte nazioni.

  • Cristo e i re sarebbero venuti dal lignaggio di Abrahamo.

  • Sarebbero state ereditate certe terre.

  • Tutte le nazioni della terra sarebbero state beneficate dai suoi posteri

  • L’alleanza sarebbe stata eterna, anche attraverso «mille generazioni».14

Alcune di queste promesse si sono compiute, altre attendono ancora di adempiersi. Cito da una profezia fatta quasi seicento anni prima di Cristo: «Nostro padre dunque non ha parlato soltanto della nostra stirpe, ma pure di tutto il casato di Israele, alludendo all’alleanza che sarebbe stata conclusa negli ultimi giorni, alleanza che il Signore fece già col nostro padre Abrahamo».15

Esattamente come era stato promesso, il Maestro apparve in questi ultimi giorni per rinnovare l’alleanza di Abrahamo. Il Signore dichiarò al profeta Joseph Smith: «Abrahamo ricevette promesse in merito ai suoi posteri e al frutto dei suoi lombi – dei quali tu sei, mio servitore Joseph … Questa promessa è anche tua, perché tu pure discendi da Abrahamo».16

Anche noi siamo figliuoli dell’alleanza. Noi abbiamo ricevuto, come gli antichi, il santo sacerdozio e il Vangelo eterno. Abrahamo, Isacco e Giacobbe sono i nostri antenati. Noi apparteniamo a Israele. Abbiamo il diritto di ricevere il Vangelo, le benedizioni del sacerdozio e la vita eterna. Le nazioni della terra saranno beneficate grazie ai nostri sforzi e all’opera dei nostri posteri. I discendenti letterali di Abrahamo e coloro che sono accolti nella sua famiglia mediante adozione ricevono queste benedizioni promesse – condizionate dall’accettazione del Signore e dall’obbedienza ai Suoi comandamenti.

Il profeta Elia venne a portare la conoscenza di queste promesse fatte ai padri.17 In seguito il Libro di Mormon venne alla luce, come segno che il Signore aveva cominciato a radunare i figliuoli dell’alleanza.18 Questo libro, scritto per i nostri giorni, dice: «Allora saprete che l’alleanza del Padre con i figliuoli d’Israele … incomincia ad adempiersi …

Poiché, ecco, il Signore si rammenta il patto ch’Egli ha fatto con il Suo popolo del casato d’Israele».19

La nuova ed eterna alleanza

Il Signore non ci ha davvero dimenticati. E per fare in modo che noi non dimentichiamo Lui, i figliuoli dell’alleanza ricevono la Sua dottrina e la richiedono mediante alleanza. Brigham Young disse: «Tutti i Santi degli Ultimi Giorni entrano nella nuova ed eterna alleanza quando entrano in questa chiesa … Essi entrano nella nuova ed eterna alleanza di sostenere il regno di Dio e nessun altro regno».20

Al battesimo ci impegnamo a servire il Signore e a osservare i Suoi comandamenti. Quando prendiamo il sacramento rinnoviamo queste alleanze. Possiamo ricevere le alleanze del sacerdozio21 e le supreme benedizioni dell’investitura, della dottrina e delle alleanze proprie del sacro tempio.

La nuova ed eterna alleanza del Vangelo ci consente di qualificarci per il matrimonio nel tempio e di essere benedetti per poterci levare «nella prima risurrezione» ed ereditare «troni, regni, principati, poteri e domini per entrare nella [nostra] esaltazione e gloria in ogni cosa».22

I figli nati da genitori sposati nel tempio sono eredi naturali delle benedizioni del sacerdozio. Essi nascono nell’alleanza. Pertanto «essi non hanno bisogno di nessun rito di adozione o di suggellamento per assicurarsi il loro posto tra i posteri della promessa».23

Le ricompense che si ricevono per l’obbedienza ai comandamenti sono quasi incomprensibili per la mente umana. Qui i figliuoli dell’alleanza diventano una specie di anime resistenti al peccato. E nell’aldilà il presidente Hunter, Emily e gli altri figliuoli dell’alleanza e «ogni generazione sarà unita a quella precedente nella divina famiglia di Dio».24 Un grande conforto scaturisce dal sapere che i nostri cari sono legati a noi tramite le alleanze.

L’unitÀ tra i figliuoli dell’alleanza

I Santi degli Ultimi Giorni comprendono la parola del Signore, il quale dichiarò: «Io vi ripeto: Siate uniti; e se non siete uniti non siete miei».25

«Questa grande unità è il contrassegno della vera chiesa di Cristo», disse il presidente Gordon B. Hinckley. «È sentita tra il nostro popolo in tutto il mondo». Il presidente Hinckley continua: «Preghiamo l’uno per l’altro affinché possiamo continuare uniti e con forza».26

Tuttavia in ogni parte del mondo voci stridenti sono impegnate a disputare e a insultarsi. Spesso soprannomi offensivi sono aggiunti o anche sostituiti ai nomi propri. Purtroppo termini oltraggiosi oscurano la vera identità dei figliuoli dell’alleanza. Al contrario, Dio usa nomi che uniscono e santificano. Quando abbracciamo il Vangelo e siamo battezzati, nasciamo di nuovo e prendiamo su di noi il sacro nome di Gesù Cristo.27 Veniamo adottati come Suoi figli e figlie e siamo conosciuti come fratelli e sorelle. Egli è il Padre della nostra nuova vita. Noi diventiamo coeredi delle promesse fatte dal Signore ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe e ai loro posteri.28

Pietro usa termini edificanti in una profezia riguardante i nostri giorni. Egli indica i membri della Chiesa come «una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s’è acquistato».29 I termini «eletta», «reale», «santa» e l’espressione «che Dio s’è acquistato» sono chiari e inequivocabili.

Essere individuati dai servi del Signore come un popolo che Egli si è acquistato è davvero un complimento. Quando sappiamo chi siamo e che cosa Dio si aspetta da noi – quando la Sua legge è scritta nel nostro cuore30 – siamo spiritualmente protetti. Diventiamo persone migliori. Quando i Nefiti erano veramente retti evitavano di usare soprannomi offensivi. «Non vi erano affatto contese nella loro terra, per via dell’amor di Dio di cui erano riempiti i cuori del popolo».31

«Non vi erano … né Lamaniti, né alcuna sorta di – iti; ma erano tutti concordi, figliuoli di Cristo ed eredi del regno di Dio».32

Questa lezione della storia ci invita a cancellare dal nostro vocabolario nomi che segregano e trattini che separano. Paolo dichiarò: «Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’é né maschio né femmina; poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù».33

Egli «invita tutti a venire a Lui ed a partecipare della Sua bontà; e non rifiuta nessuno che venga a Lui che sia bianco o nero, schiavo o libero, maschio o femmina … tutti sono simili dinanzi a Dio».34

La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è stata restaurata in questi ultimi giorni per adempiere le antiche promesse del Signore. Fa parte della «restaurazione di tutte le cose».35 I figliuoli dell’alleanza veramente impegnati rimangono fermi anche in mezzo alle avversità. Noi saremo «castigati e messi alla prova, come Abrahamo, al quale fu richiesto di offrire il suo unico figliuolo».36 Tuttavia siamo sostenuti dalla promessa del Signore: «Voi siete eredi legittimi, secondo la carne, e siete stati celati dal mondo con Cristo in Dio –

Per questo la vostra vita ed il sacerdozio si sono conservati e debbono rimanere con voi e nel vostro lignaggio fino alla restaurazione di tutte le cose …

Voi siete dunque benedetti, se continuate nella mia bontà, una luce per i Gentili, e, tramite questo sacerdozio, un salvatore per il mio popolo Israele».37

Se abbiamo questa dottrina incisa profondamente nella nostra anima, il dardo della morte viene spuntato e ci è offerta la protezione spirituale. I figliuoli dell’alleanza saranno benedetti qui e nell’aldilà. Di questo io porto testimonianza, nel nome di Gesù Cristo. Amen. 9

  1. 3 Nefi 20:26.

  2. Howard W. Hunter, Ensign, luglio 1994, pagg. 4-5.

  3. Vedi Discorsi di Brigham Young, a cura di John A. Widtsoe, pagg. 397-398. Joseph Fielding Smith, Dottrine di salvezza, a cura di Bruce R. McConkie, 3 voll., 1:120.

  4. Vedi DeA 82:10.

  5. Le regole del libero arbitrio e della responsabilità sono ancora valide. La scelta e la necessità di fare un rendiconto sono doni divini, preziosi quanto la vita stessa. «Anche i figliuoli dell’alleanza saranno respinti se non si mostrano all’altezza del loro titolo mediante le loro buone opere» (James E. Talmage, Gesù il Cristo, pag. 540). I figliuoli dell’alleanza devono onorare la domenica e mantenerla santa (vedi Esodo 31:12-13, 16-17; Ezechiele 20:20) e obbedire a tutti i comandamenti di Dio.

  6. Per esempio, vedi 3 Nefi 9:15; 11:10; 20:31; Ether 3:14; DeA 6:21; 10:57; 11:28; 14:9; 19:24; 35:2; 36:8; 43:34; 49:28; 51:20; 52:44.

  7. 3 Nefi 20:31; corsivo dell’autore.

  8. 3 Nefi 20:24-26; corsivo dell’autore.

  9. 3 Nefi 20:27.

  10. 3 Nefi 20:29; corsivo dell’autore. Vedi anche 1 Pietro 5:6; 3 Nefi 5:25; Mormon 5:12; DeA 93:19.

  11. Vedi Genesi 17:1-10; 22:15-18; Galati 3:28-29; Abrahamo 2:9-11.

  12. Vedi Genesi 26:1-5, 24.

  13. Vedi Genesi 28:1-4, 10-14; 35:9-13; 48:3-4.

  14. 1 Cronache 16:15. Vedi anche Genesi 17:1-10, 19; Levitico 26:42; Atti 3:25.

  15. 1 Nefi 15:18; corsivo dell’autore. Altre profezie contengono un simile messaggio. Tra esse notiamo le seguenti:

  16. DeA 132:30-31. Il Signore disse anche al profeta Joseph Smith: «E come Io dissi ad Abrahamo al riguardo delle famiglie della terra, così Io dissi al mio servitore Joseph: In te e nella tua posterità, le famiglie della terra saranno benedette» (DeA 124:58).

  17. Vedi DeA 2:1-3.

  18. Vedi 3 Nefi 29:1-9.

  19. 3 Nefi 29:1, 3. In base a questa promessa certe terre sarebbero state ereditate. Mentre la maggior parte dei discendenti di Israele ricevettero la loro eredità nel Medio Oriente, la terra eletta d’America fu riservata a Giuseppe (vedi Ether 13:8). Doveva essere il luogo in cui si trovavano le tavole dalle quali sarebbe stato tradotto il Libro di Mormon. L’America era anche destinata a diventare la sede centrale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Da questo continente il Vangelo restaurato sarebbe andato in tutto il mondo per beneficare tutte le nazioni, secondo la promessa. Uomini, donne e bambini devoti vengono radunati ai nostri tempi perché si volgano ai principi della salvezza che non hanno mai udito in passato.

  20. Discorsi di Brigham Young, pag. 160.

  21. Vedi DeA 84:39-40.

  22. DeA 132:19.

  23. James E. Talmage, Gli Articoli di fede, pag. 446.

  24. Joseph Fielding Smith, Conference Report, ottobre 1950, pagg. 13-14.

  25. DeA 38:27. (Inni, No. 3).

  26. La Stella, gennaio 1984, pag. 5.

  27. Vedi DeA 20:37.

  28. Vedi Galati 3:29; DeA 86:8-11.

  29. 1 Pietro 2:9; corsivo dell’autore. Mosè usa un’espressione simile quando dice: «Tu sei un popolo consacrato all’Eterno, all’Iddio tuo, e l’Eterno ti ha scelto perché tu gli fossi un popolo specialmente suo, fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra» (Deuteronomio 14:2; corsivo dell’autore).

  30. Romani 2:15; vedi anche Geremia 31:33; Mosia 13:11.

  31. 4 Nefi 1:15.

  32. 4 Nefi 1:17.

  33. Galati 3:28; vedi anche Colossesi 3:11. Usando correttamente i nomi ci ricordiamo un proclama del Signore: «È così infatti che la mia chiesa sarà chiamata negli ultimi giorni, ossia Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni» (DeA 115:4). Egli non disse: «È così infatti che la mia chiesa sarà nominata negli ultimi giorni»; Egli disse: «È così infatti che la mia chiesa sarà chiamata». I fedeli sono stati messi in guardia dai Fratelli, i quali scrivono: «Riteniamo che alcuni possano essere confusi dall’uso troppo frequente del termine ‹Chiesa Mormone›» (Member-Missionary Class, Instructor’s Guide, Salt Lake City: The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints, 1982, pag. 2).

  34. 2 Nefi 26:33. Altri passi delle Scritture dichiarano che Dio «ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso … Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra» (Atti 17:24, 26). Il comandamento di amare il nostro prossimo senza discriminazione è chiaro; ma non deve essere frainteso. La sua applicazione è generale. La scelta del coniuge, invece comporta criteri specifici e non generali. Dopo tutto si può essere sposati soltanto con una persona.

  35. Atti 3:21.

  36. DeA 101:4.

  37. DeA 86:9-11.