1990–1999
Cerchiamo di essere come Gesù
Aprile 1994


Cerchiamo di essere come Gesù

Sentiamo un più grande amore per Lui? Cerchiamo veramente di essere come Gesù?

Il nostro lavoro è bello. Soltanto pochi giorni fa, nel lontano Messico, io e mia moglie rispondemmo al telefono e udimmo la voce di un bambino che cominciava a cantare con una voce perfettamente intonata, che ai nostri orecchi sembrava quella di un angelo: «Voglio imitare Gesù». E continuò dolcemente:

Ama il prossimo come Gesù, mostra la tua gentilezza a ciascun, mantien sempre puri parole e pensier: Gesù questo un giorno insegnò.

Vogliamo congratularci con quel prezioso bambino, uno dei nostri molti nipoti, e con chiunque altro stia cercando di essere come Gesù, e vi esprimiamo il nostro profondo affetto. Oggi desidero portare tutti noi più vicini a Gesù. Voglio che Lo amiamo più di quanto facciamo ora. Volete ascoltarmi mentre vi parlo di Gesù Cristo e del Suo infinito amore?

Fu Cristo che nell’esistenza preterrena si presentò per diventare il Salvatore del mondo, dicendo: «Eccomi, mandami. E un altro rispose, e disse: Eccomi, manda me. E il Signore disse: Manderò il primo» (Abrahamo 3:27). Da quel tempo in poi fu proclamato che il Figliuol dell’Uomo sarebbe venuto sulla terra per sacrificarsi in espiazione per i peccati di tutti gli uomini (vedi Mosia 3).

Quando si stava avvicinando il giorno della Sua nascita sulla terra, Nefi udì la voce che diceva: «Alza il capo e sii di buon animo; poiché … domani Io verrò nel mondo» (3 Nefi 1:13).

Così il giorno dopo, a Betleem di Giudea, un piccolo bambino giacque in una mangiatoia mentre la madre premurosa si gloriava della presenza del suo neonato, l’Unigenito Figlio del Padre nella carne, un Dio venuto sulla terra.

«E il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era sopra lui» (Luca 2:40).

Negli anni successivi Gesù crebbe «in sapienza e in statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini» (Luca 2:52). All’età di trent’anni Egli iniziò il Suo ministero insegnando il grande piano di felicità: fede, pentimento, battesimo per immersione, imposizione delle mani per ricevere il dono dello Spirito Santo, perseverare sino alla fine (vedi 3 Nefi 27).

Obbedendo ai comandamenti Egli fu battezzato per immersione nel Fiume Giordano da Giovanni Battista (vedi Matteo 3).

Più tardi dodici uomini furono chiamati e ordinati come Suoi apostoli. Alcuni di loro erano umili pescatori. Egli li invitò così: «Venite dietro a me, e vi farò pescatori d’uomini» (Matteo 4:19). E subito essi lasciarono le reti e Lo seguirono, come dovrebbero essere disposti a fare tutti coloro che sono chiamati.

La fama della Sua gloria e del Suo potere si sparse in tutto il paese. A un padre che piangeva la morte della sua cara, giovane figlia Egli disse: «Ella non è morta, ma dorme» (Luca 8:52). Poi la prese per la mano, ed ella si levò dai morti.

Al povero paralitico Egli disse: «Prendi il tuo lettuccio, e cammina» (Giovanni 5:8). E così avvenne miracolosamente.

Egli rimproverava tutti i peccatori. I malvagi complottarono per toglierGli la vita. Egli ricordò ai Dodici il terribile fato che Lo attendeva: «Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua, e il Figliuol dell’uomo sarà consegnato per esser crocifisso» (Matteo 26:2).

In quella fatidica ultima notte nella stanza al piano di sopra Egli si inginocchiò con mansuetudine e umiltà davanti a ogni apostolo e premurosamente gli lavò i piedi (vedi Giovanni 13:3-17).

Egli istituì la sacra ordinanza del sacramento. Dopo aver benedetto il pane e il vino li distribuì a ognuno di loro e comandò che mangiassero e bevessero, in ricordo del Suo corpo e del Suo sangue che era stato versato per loro (vedi Matteo 26:26-28).

Dopo che Giuda, il traditore, fu uscito nella notte, il Salvatore ammaestrò gli undici Apostoli che rimanevano con queste familiari parole:

«Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Com’io v’ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri.

Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» (Giovanni 13:34-35).

Poi Gesù andò sul Monte degli Ulivi e nel quieto, bel Giardino di Getsemani. Egli si inginocchiò e pregò, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi» (Matteo 26:39). La legge chiedeva un Agnello perfetto per il sacrificio espiatorio. Egli solo era all’altezza di questo compito. Il Suo amore per noi era talmente grande, talmente intenso che Egli soffrì volontariamente sia nel corpo che nello spirito sino a quando il sangue uscì da ogni poro, per pagare il prezzo del peccato (vedi Mosia 3:7). In qualche modo dobbiamo cercare di comprendere e apprezzare il riscatto che Egli pagò effettivamente per ognuno di noi.

Indicato dal bacio di un traditore, condannato a morire per mano straniera per un delitto che non aveva commesso, Egli si sottomise umilmente alla terribile flagellazione e fu inchiodato per le mani e per i piedi a una croce di legno. Sì, il più grande di tutti i figli di Dio fu lasciato morire su una orribile croce. Quando finalmente ogni cosa fu fatta, Egli disse: «È compiuto!» (Giovanni 19:30) e: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio» (Luca 23:46). Gesù Cristo era morto. Lo spirito era uscito da Lui, e il Suo corpo fu posto in una tomba presa a prestito.

Poi il terzo giorno, in grande potere, Egli si levò per spezzare le catene della morte. Lo spirito era tornato a richiedere il corpo. La Sua vittoria sulla morte era completa!

Per quaranta giorni Egli si trattenne sulla terra, mostrandosi a molti e ammaestrandoli nelle «cose relative al regno di Dio» (Atti 1:3). Finalmente da Betania Egli si levò d’in mezzo a loro e ascese al cielo (vedi Luca 24:50-51).

I fedeli Apostoli continuarono vigorosamente il loro ministero. Ma col passare del tempo ci fu un rapido declino della spiritualità. Le sacre ordinanze furono cambiate, l’autorità del sacerdozio andò perduta e le tenebre spirituali avvolsero la terra. L’umanità aveva cessato di conoscere Dio.

Poi nella primavera del 1820 la voce di Dio Padre penetrò attraverso l’oscurità fino ad arrivare alle orecchie di un ragazzo di quattordici anni, Joseph Smith jun.: «Questo è il mio Beneamato Figliuolo. AscoltaLo!» (Joseph Smith 2:17). Emerse la pura luce e le tenebre fuggirono. Dio aveva parlato di nuovo all’uomo.

Una volta ancora la pienezza del Vangelo, così come si trova nella Bibbia, nel Libro di Mormon e nelle altre sacre Scritture, inonda la terra. Il santo sacerdozio è stato restaurato per l’uomo. Le sacre ordinanze vengono somministrate a ogni anima degna e disposta a riceverle. E questo al fine di preparare il mondo per la gloriosa Seconda Venuta proclamata dallo stesso Salvatore (vedi DeA 29:11).

Con umiltà rendo testimonianza che Egli verrà di nuovo nella gloria, e che quel giorno Egli si manifesterà all’umanità dicendo: «Io sono colui che fu elevato. Sono Gesù, che fu crocifisso. Sono il Figlio di Dio» (DeA 45:52). Allora Egli regnerà per sempre e in eterno, come Re dei re e Signore dei signori.

Durante questi ultimi minuti ci siamo concentrati sull’amore di Cristo. Sentiamo ardere il Suo Spirito in noi? Sentiamo un più grande amore per Lui? Cerchiamo veramente di essere come Gesù? Se così è, consentitemi di chiedere a ognuno di voi di pensare alle seguenti domande che riguardano il nostro amore per Lui.

Primo, amiamo Gesù Cristo abbastanza da seguire i Suoi profeti e apostoli eletti, prestando orecchio ai loro consigli e alla loro guida come se provenissero direttamente da Lui? (vedi DeA 1:38).

Secondo, amiamo il Salvatore abbastanza da lasciare le nostre belle case, i nostri preziosi figli e accettare una chiamata per proclamare il Suo vangelo in qualsiasi parte del mondo?

Terzo, amiamo Cristo abbastanza da rimanere fedeli alle nostre mogli o ai nostri mariti, allontanando da noi ogni pensiero impuro, senza mai tradire il loro dolce amore per noi?

Possiamo forse fare troppo per il Signore? Sicuramente tutti Lo amiamo. Pertanto vi imploro: osservate i Suoi comandamenti e diventate più simili a Lui. Venite a Cristo, mangiate il pane della vita, bevete l’acqua viva e nutritevi del Suo amore infinito. Egli è il nostro Salvatore, il nostro Maestro, di cui io porto umile testimonianza; nel nome di Gesù Cristo. Amen. 9