Un secolo di Seminario

Settembre 2012
Joseph e Annie Merrill con i loro figli; 1912 circa

Il primo programma di Seminario in orario scolastico ebbe inizio oltre cento anni fa presso la scuola superiore Granite a Salt Lake City, nello Utah.1 Da allora, il programma — cominciato in buona parte come esperimento condotto da un singolo palo — è cresciuto diventando un sistema di educazione religiosa a livello mondiale che porta l’istruzione evangelica ai giovani della Chiesa in tutto il mondo. Da umili inizi, il programma del Seminario e la sua controparte a livello universitario — l’Istituto di religione — si sono sviluppati fino a diventare le principali entità educative della Chiesa, con un numero di iscritti superiore a quello di qualsiasi altra iniziativa educativa mormone e con una portata più ampia di pressoché qualsiasi altra organizzazione educativa del mondo. Oggi, i programmi del Seminario e dell’Istituto istruiscono oltre 700.000 studenti in 143 nazioni grazie agli sforzi di quasi 50.000 insegnanti e amministratori a tempo pieno, a tempo parziale o volontari.2

Come per ogni organizzazione, un’analisi delle origini dei programmi del Seminario e dell’Istituto getta molta luce non soltanto sulla sua nascita, ma anche su quali siano i suoi obiettivi e i suoi ideali. Nel 1977 l’anziano Boyd K. Packer osservò: “Nella storia della Chiesa non esiste esempio migliore della preparazione profetica di questo popolo degli inizi del programma del Seminario e dell’Istituto. Questi programmi cominciarono quando erano buoni, ma non assolutamente necessari. Ad essi fu concessa una stagione per fiorire e per crescere fino a diventare una fortezza per la Chiesa. Ora essi sono divenuti un dono del cielo per la salvezza della moderna Israele in un momento molto critico”3.

Il tentativo di trattare tutto il primo secolo di vita del Seminario deve necessariamente abbozzarne il ritratto a grandi linee. Tuttavia, persino da uno schema semplice emerge una storia avvincente di adattamento, innovazione e rivelazione.

1910–1919
Un inizio semplice

Joseph e Annie Merrill con i loro figli; 1912 circa. Per gentile concessione di Annie Whitton

Molteplici e complesse forze storiche portarono alla creazione del programma del Seminario. Più semplicemente, tuttavia, il programma ebbe inizio nella cornice poco promettente di una serata familiare. Joseph F. Merrill, da poco chiamato nella presidenza del Palo di Granite, nello Utah, sedeva intento ad ascoltare sua moglie, Annie, che raccontava storie tratte dalla Bibbia e dal Libro di Mormon ai figli prima di andare a dormire. “Il suo elenco di queste storie era così lungo che il marito spesso si meravigliava di quanto fossero numerose, e restava sovente tanto incantato quanto lo erano i figli mentre lei le raccontava in modo magistrale”4. Quando il fratello Merrill, in seguito, chiese alla moglie dove avesse imparato tutte quelle storie, lei rispose di averle apprese per la maggior parte in un corso di teologia tenuto dal fratello James E. Talmage presso la Salt Lake Academy, una scuola di proprietà della Chiesa che lei aveva frequentato da ragazza. Profondamente toccato dall’efficacia di sua moglie come insegnante, il fratello Merrill cominciò subito a riflettere sul modo in cui gli altri giovani, che frequentavano le scuole pubbliche, avrebbero potuto ricevere lo stesso tipo di formazione spirituale della moglie. Divenne ossessionato dall’idea di offrire agli studenti un’esperienza religiosa come parte della giornata scolastica, a prescindere dal tipo di scuola frequentata. Alcune settimane dopo, sottopose alla presidenza del palo l’idea abbozzata di un nuovo programma di educazione religiosa.5

Ovviamente, sebbene questa semplice esperienza colga alcune delle forze — frutto di rivelazione — che portarono alla creazione del Seminario, bisogna riconoscere che questo programma non fu creato dal nulla. Il desiderio di acquisire un’istruzione — in modo particolare un’istruzione religiosa — ha costituito una parte vitale del pensiero dei Santi degli Ultimi Giorni sin dagli inizi. Delle rivelazioni date al profeta Joseph Smith ammonivano i membri di ricevere un’istruzione (vedere DeA 88:117–126) e proclamavano che “la gloria di Dio è l’intelligenza” (DeA 93:36). Sin dagli inizi della Chiesa restaurata, tra i santi furono insegnati gli argomenti spirituali insieme a quelli secolari, come illustrato dalla grande varietà di argomenti secolari oggetto di insegnamento agli inizi dei lavori di costruzione della loro prima struttura religiosa, il Tempio di Kirtland.6 L’istruzione rimase un elemento costante della fede dei Santi degli Ultimi Giorni, di pari passo con la crescita della Chiesa e la sua migrazione verso gli Stati Uniti occidentali.

Nel corso del XIX secolo, la Chiesa adottò delle misure volte a organizzare i propri sforzi educativi. Nel 1888, organizzò un Consiglio generale per l’istruzione al fine di supervisionare un sistema scolastico autonomo. Una lettera della Prima Presidenza spiegava la necessità di questo sforzo: “Riteniamo che sia giunto il tempo in cui la corretta educazione dei nostri figli debba essere presa tra le nostre mani come popolo”7. I dirigenti della Chiesa erano preoccupati del fatto che i bambini frequentassero scuole pubbliche senza alcun insegnamento di principi religiosi. Gli sforzi educativi diedero vita a un sistema di accademie della Chiesa sparse in tutta la regione dell’Intermountain West.8 Fu in una di queste scuole che Annie Merrill ricevette la propria formazione teologica dal fratello James E. Talmage e da altri ottimi insegnanti. Al fine di soddisfare le necessità degli studenti che non potevano frequentare le accademie della Chiesa, i dirigenti avviarono anche un sistema di corsi di religione volti a integrare l’istruzione pubblica offrendo una formazione religiosa al di fuori dell’orario scolastico.9 Entrambi i sistemi ebbero successo, ma con il crescere del numero di scuole pubbliche divenne sempre più difficile per le famiglie di Santi degli Ultimi Giorni sostenere due sistemi diversi. Alla fine, il numero di studenti iscritti alle accademie della Chiesa cominciò a diminuire a causa dei fondi limitati. Nel 1911, allo stesso tempo in cui Joseph Merrill cominciò a pensare a un nuovo sistema, il numero di studenti delle scuole pubbliche dello Utah superò per la prima volta il numero di iscritti alle accademie della Chiesa.10

Joseph F. Merrill, un giovane professore pieno di energia presso la University of Utah, voleva trovare un modo per affiancare l’istruzione della Chiesa a quella pubblica, invece che metterla in competizione con essa. Ispirato forse da un seminario religioso a cui aveva assistito a Chicago durante la sua formazione universitaria, il fratello Merrill ebbe l’idea di costruire una struttura separata, posta nei pressi di una scuola pubblica, nella quale gli studenti avrebbero potuto frequentare dei corsi di religione durante la normale giornata di scuola. Questo piano ottenne l’approvazione del Consiglio per l’istruzione del Palo di Granite, nello Utah, nonché del Consiglio della Chiesa per l’istruzione. Nel corso di una successiva riunione con il comitato della scuola pubblica locale, Joseph Merrill fece sì che gli studenti avessero un’ora di religione in orario scolastico e persino che ricevessero dei crediti scolastici per il loro studio di argomenti biblici.11

Il compito successivo che il fratello Merrill doveva affrontare era la selezione dell’insegnante giusto per questa iniziativa. In una lettera che delineava le qualità desiderate per la posizione, egli scrisse:

Vorrei suggerire che è desiderio della presidenza di palo avere un giovane uomo forte debitamente qualificato per svolgere il lavoro in maniera quanto più soddisfacente. Con ‘giovane’ non intendiamo necessariamente un insegnante giovane di età, ma un uomo che sia giovane nei sentimenti, che ami i giovani, che gioisca della loro compagnia, che sia in grado di ispirare rispetto e ammirazione e che eserciti una grande influenza su di loro. […] Vogliamo un uomo che sia uno studente meticoloso, che non insegni in maniera meccanica, bensì che animi il suo insegnamento mediante una personalità forte, vincente, e che dia prova di possedere un’approfondita comprensione e conoscenza accademica delle cose che insegna. […] Desideriamo un insegnante che sia un leader e che venga universalmente considerato alla pari di qualunque insegnante della scuola superiore.12

Thomas J. Yates, il primo insegnante di Seminario, nel 1901 circa. Immagine riprodotta per gentile concessione della Biblioteca di storia della Chiesa.

L’uomo che alla fine fu scelto a svolgere questo compito fu Thomas J. Yates, un membro del sommo consiglio del Palo di Granite, nello Utah.13 Non aveva alcuna esperienza specifica in ambito religioso e non era neppure un educatore di professione. La sua unica esperienza di insegnamento era stata vent’anni prima, durante un periodo di un anno trascorso presso le accademie della Chiesa nella Contea di Millard, nello Utah. Al momento della chiamata, il fratello Yates, che si era laureato alla Cornell University, stava lavorando come ingegnere presso il sito di costruzione della vicina centrale elettrica di Murray. Thomas Yates, tuttavia, eccelleva come discepolo. Aveva servito fedelmente nel sommo consiglio del palo e in diversi importanti incarichi legati all’opera missionaria. Frank Taylor, il presidente del palo, osservò in un’occasione: “Il fratello Yates mi ricorda sempre Giuseppe che fu venduto in Egitto; egli è un pilastro di purezza e di forza”14.

Dopo la scelta dell’insegnante giusto, il fratello Merrill si mise a definire i dettagli della nuova iniziativa insieme al fratello Yates. Presero la decisione, di vitale importanza, di incentrare il corso sulle Scritture con due corsi che davano diritto a crediti: un corso sull’Antico Testamento e un altro sul Nuovo Testamento, oltre a un terzo corso — senza crediti — che univa lo studio del Libro di Mormon e della storia della Chiesa.15 Il fratello Yates s’incontrò diverse volte con gli insegnanti della scuola superiore di Granite al fine di ottenerne la piena collaborazione. Nello stesso tempo, il presidente John Taylor ottenne un prestito di $2.500 dalla Zion’s Savings Bank per la costruzione di un edificio nei pressi della scuola superiore. La costruzione del primo edificio del Seminario ebbe inizio appena poche settimane prima dell’inizio della scuola. La struttura completata era costituita da tre stanze: un ufficio, un bagno e un’aula. L’aula era provvista di una lavagna, di sedie con braccioli e di una stufa per il riscaldamento. Non c’erano luci. Gli unici libri di testo erano la Bibbia e il Libro di Mormon. Tutta la biblioteca del Seminario consisteva in un dizionario biblico di proprietà del fratello Yates. Gli studenti disegnarono da sé le cartine della Terra Santa, del Nord America, della Mesopotamia e dell’Arabia.16


L’edificio originale del Seminario di Granite. La persona in cima è Paul Reimen, uno dei primi diplomati, mentre rappresenta Paolo che predica dai “tetti delle case”. Immagine riprodotta per gentile concessione della Biblioteca di storia della Chiesa.

Nell’autunno del 1912, la prima classe era composta da circa settanta studenti.17 Molti di loro non poterono frequentare il Seminario durante il primo anno perché l’edificio fu terminato tre settimane dopo l’inizio dell’anno scolastico.18 Per tutto il primo anno, Thomas Yates trascorreva la mattina lavorando presso la centrale elettrica di Murray, poi andava a cavallo fino all’edificio del Seminario per insegnare durante le ultime due ore di lezione del giorno.19 In un’intervista del 1950, Yates descrisse come funzionava la classe durante quel primo anno:

Agli studenti veniva chiesto di prepararsi su un intero capitolo della Bibbia e poi di fare rapporto alla classe. Quindi, la classe ne discuteva assieme.

Non usavamo libri di testo.

Gli studenti non avevano alcuna forma di ricreazione; non c’erano feste, serate danzanti, attività di classe o qualsiasi altra forma di ricreazione che si discostasse dallo schema regolare delle cose.20

Thomas Yates insegnò soltanto per un anno. Il presidente Taylor gli chiese di ritornare per il secondo anno, ma la fatica di viaggiare avanti e indietro dalla centrale elettrica di Murray risultò essere eccessiva, così egli rifiutò. Il fratello Yates raccomandò come suo sostituto Guy C. Wilson, un educatore di professione che si era da poco trasferito a Salt Lake City da Colonia Juarez.21

In seguito, il fratello Wilson osservò che, secondo l’opinione generale, la mancanza di fondi e di strutture avevano impedito al fratello Yates di concedere al lavoro un periodo di prova più lungo. Nonostante le difficoltà, la nuova iniziativa aveva già cominciato ad avere un impatto. Quasi un secolo più tardi, il presidente Henry B. Eyring della Prima Presidenza fece questa osservazione in merito alla prima classe del Seminario di Granite. Sentendosi sopraffatto — essendo stato appena nominato quale commissario della Chiesa per l’istruzione — il fratello Eyring ricordò:

Il mio incarico di aiutare un così vasto numero di insegnanti sembrava opprimente finché qualcuno non mi diede un piccolo registro delle presenze. Si trattava della prima classe di Seminario insegnata nella Chiesa. Era dell’anno scolastico 1912–1913. […]

In quel registro c’era il nome di Mildred Bennion, che quell’anno aveva sedici anni. Ventuno anni dopo sarebbe diventata mia madre. Era la figlia di un uomo che oggi definiremmo “meno attivo”. Sua madre rimase vedova durante l’autunno dell’anno successivo a quello in cui ebbe inizio quella prima classe di Seminario. Ella crebbe e si occupò di mia madre e di altri cinque figli da sola in una piccola fattoria. In qualche modo, quell’insegnante del Seminario si prese così cura di lei e pregò così ferventemente per quella ragazza da permettere allo Spirito di fare posto al Vangelo nel suo cuore.

Quel singolo insegnante benedisse decine di migliaia di persone semplicemente perché insegnò a una singola ragazza in una classe di settanta studenti.22

Quello di Granite rimase l’unico Seminario della Chiesa fino al 1915, quando aprì il Seminario di Box Elder a Brigham City, nello Utah, con Abel S. Rich come insegnante.23 Per tutto il resto del decennio, il sistema del Seminario cominciò a prendere slancio con un numero sempre maggiore di seminari che furono istituiti nello Utah, in Idaho e in Arizona. Alla fine del decennio c’era un totale di venti seminari in funzione.24

Il Seminario continuò inoltre ad acquisire legittimità come entità educativa. Nel gennaio 1916, il Consiglio per l’istruzione dello Stato dello Utah approvò ufficialmente l’assegnazione di crediti di scuola superiore per gli studi sull’Antico e sul Nuovo Testamento al Seminario.25 Durante il prosieguo del decennio, i seminari cominciarono a emergere quale valida alternativa al sistema delle accademie, che continuò a essere eclissato dalla rapida espansione delle scuole pubbliche. Il presidente Joseph F. Smith ritenne che il sistema delle accademie avesse raggiunto i limiti della sua espansione e fronteggiò la realtà del fatto che la Chiesa avrebbe “dovuto tagliare le proprie vele educative adattandole ai venti finanziari”26. Poiché le accademie stavano diventando troppo costose da mantenere, i seminari offrivano un metodo per insegnare le Scritture ai giovani della Chiesa in un modo meno oneroso, in grado di raggiungere un maggior numero di studenti rispetto alle accademie della Chiesa.

1920–1929
Il Seminario sale alla ribalta

Nel 1920 fu riorganizzata la struttura organizzativa del programma educativo della Chiesa. David O. McKay fu nominato commissario della Chiesa per l’istruzione. Adam S. Bennion, un ex preside della scuola superiore Granite, fu nominato sovrintendente della Chiesa per l’istruzione.27 Agli inizi degli anni ’20, il 90% degli studenti di scuola secondaria nello Utah frequentavano scuole pubbliche. Nel marzo 1920 la commissione della Chiesa per l’istruzione propose la chiusura o il trasferimento alla gestione dello stato di quasi tutte le accademie della Chiesa rimanenti e invocò una maggiore espansione del programma del Seminario al fine di soddisfare le necessità dei giovani nella Chiesa.28 Negli anni successivi all’organizzazione del sistema delle accademie, i membri della Chiesa si erano sentiti sempre più a loro agio nei confronti dell’istruzione pubblica, e ora il Seminario offriva agli studenti Santi degli Ultimi Giorni la possibilità di studiare le Scritture accanto alle materie secolari insegnate alle scuole superiori. Con la chiusura della maggior parte delle accademie, la Chiesa passò a concentrare i propri sforzi sul genere di istruzione che soltanto la Chiesa poteva fornire: la formazione religiosa.

In seguito alla chiusura della maggior parte delle accademie, il numero di seminari crebbe in maniera vertiginosa durante gli anni ’20. Il numero di seminari in funzione crebbe dai 20 iniziali fino agli 81 della fine del decennio.29 Il passaggio dal sistema delle accademie ai seminari non significava che i dirigenti della Chiesa ritenessero che questi ultimi potessero sostituire completamente le accademie. La preoccupazione del sovrintendente Bennion era che “sotto il nostro attuale sistema il lavoro dei nostri seminari sia troppo teorico. In effetti, è praticamente tutto istruzione e niente azione; non c’è applicazione”.30 Il sovrintendente voleva innalzare i seminari a un livello più professionale e garantire una maggiore collaborazione con i dirigenti del sacerdozio della Chiesa.31 Con questi obiettivi in mente, cominciò a innalzare gli standard accademici del Seminario e avviò dei programmi per la formazione degli insegnanti.

Un gruppo di insegnanti del Seminario ad Aspen Grove mentre partecipano a una sessione estiva di formazione

Uno dei primi cambiamenti apportati dal sovrintendente Bennion fu avviare una scuola estiva di formazione per gli insegnanti del Seminario. A partire dal 1920, gli insegnanti del Seminario furono convocati allo scopo di standardizzare i programmi dei corsi. In precedenza, i libri di testo per i corsi del Seminario erano state le Scritture. Il sovrintendente Bennion introdusse i primi libri di testo usati assieme alle Scritture. Nel 1921 diverse Autorità generali, tra cui James E. Talmage, Melvin J. Ballard, Joseph Fielding Smith, George F. Richards e Anthony W. Ivins, tennero dei discorsi rivolti agli insegnanti.32 A partire dal 1926, la scuola estiva si tenne ad Aspen Grove, nel Provo Canyon. I corsi duravano sei settimane; la maggioranza degli insegnanti viveva in tenda. Un insegnante ricordò con affetto la sua esperienza sui monti con queste parole: “In tutto eravamo circa novanta insegnanti. C’era un edificio utilizzato sia per le lezioni che come aula studio. […]. Di pomeriggio, la maggior parte del gruppo giocava a softball e a pallavolo come svago. […] Le amicizie strette durante quella estate divennero profonde e durature. […] Mi sentivo vicino al mio Creatore e rapito dalla maestà delle Sue creazioni”33.

Nel 1926 sorsero altre domande in merito al futuro dell’educazione nella Chiesa. A una riunione del Consiglio della Chiesa per l’istruzione tenutasi nel febbraio 1926, il sovrintendente Bennion presentò un rapporto in cui si notava che il costo pro capite dell’istruzione di uno studente presso una scuola della Chiesa era di $204.97 all’anno, rispetto ai $23.73 per uno studente del Seminario. Il rapporto poneva una domanda incisiva: “La Chiesa riceve dei benefici in cambio di un investimento nelle scuole della Chiesa di otto volte superiore a quello nei Seminari?”34. Adam S. Bennion invocò un ritiro completo dal campo dell’istruzione secolare e che la Chiesa concentrasse le proprie risorse esclusivamente sull’istruzione religiosa. Poiché questa decisione avrebbe comportato la chiusura di tutti i college della Chiesa, il sovrintendente Bennion propose la creazione di “seminari universitari” al fine di soddisfare le necessità degli studenti universitari Santi degli Ultimi Giorni. Il suo piano era di “avere all’Università […] un uomo forte che potesse attirare a sé gli studenti e con cui essi potessero consultarsi personalmente e consigliarsi; un tale uomo sarebbe di infinito valore”35. La prima scuola presa in considerazione per la nuova iniziativa fu la University of Idaho a Moscow.36

Il primo insegnante di Istituto, J. Wyley Sessions

Alcuni mesi dopo, nell’ottobre 1926, la Prima Presidenza si incontrò con James Wyley Sessions,37 il quale era da poco tornato da sette anni di servizio come presidente di missione in Sudafrica. Lasciato fisicamente esausto ed economicamente indigente dal suo servizio missionario, il fratello Sessions incontrò con la Prima Presidenza nella speranza di garantirsi una posizione presso la Utah-Idaho Sugar Company [zuccherificio Utah-Idaho]. Nel bel mezzo della riunione il presidente Charles W. Nibley, secondo consigliere della Prima Presidenza, interruppe il suo intervento a metà frase, si voltò verso Heber J. Grant, presidente della Chiesa, e annunciò bruscamente: “Heber, stiamo commettendo uno sbaglio! Non ho mai provato sentimenti molto positivi riguardo al fatto che il fratello Sessions entrasse nel settore dello zucchero; potrebbe non piacergli. C’è qualcos’altro per lui”. Dopo un attimo di silenzio, il presidente Nibley guardò direttamente il fratello Sessions e disse: “Ecco l’uomo da mandare alla University of Idaho per prendersi cura dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze che stanno lassù e per capire cosa dovrebbe fare la Chiesa per i nostri studenti che frequentano le università statali”. Di primo acchito, il fratello Sessions non fu entusiasta della sua nuova chiamata e rispose: “Oh no! Vedete, oggi sono solo dodici giorni che sono tornato a casa da quando siamo arrivati dopo più di sette anni in missione; e mi state chiamando a un’altra missione?”. Intervenne quindi il presidente Grant, dicendo: “No, no, fratello Sessions, le stiamo soltanto offrendo una meravigliosa opportunità professionale”.

Diversi anni dopo, il fratello Sessions ricordò i sentimenti conflittuali che aveva provato dopo la riunione: “Me ne andai piangendo lungo quasi tutto il tragitto. Non volevo farlo. Tuttavia, pochi giorni più tardi i nostri bagagli furono spediti a Moscow, in Idaho, e anche noi andammo a Moscow, in Idaho (ride), dove avviammo gli Istituti di Religione della Chiesa”38.

J. Wyley Sessions era una scelta improbabile per la nuova iniziativa. Non aveva esperienza nel campo dell’istruzione formale, né esperienza rispetto al sistema del Seminario, né titoli accademici avanzati. Aveva frequentato l’università, ma era laureato in agraria. Partendo per l’Idaho, l’unica istruzione che ricevette dal presidente Grant fu: “Fratello Sessions, vada là e veda cosa dovremmo fare per i ragazzi e le ragazze che frequentano università statali, e che Dio la benedica”39. Al suo arrivo a Moscow, Wyley Sessions ricevette un’accoglienza contrastante. I dirigenti locali della Chiesa avevano implorato per anni il Consiglio della Chiesa per l’istruzione affinché mandasse qualcuno a insegnare religione. I giovani studenti della scuola lo accolsero calorosamente,40 ma le persone non appartenenti alla Chiesa all’interno della comunità guardavano con sospetto al nuovo insegnante. Fu persino istituito un comitato locale per assicurarsi che il fratello Sessions non “mormonizzasse” l’università!41 Nonostante la sua iniziale esitazione, J. Wyley Sessions si tuffò con entusiasmo nel proprio lavoro. Si unì alla Camera di commercio locale e al Kiwanis Club, iscrivendosi persino all’università per conseguire una laurea specialistica allo scopo di dotarsi delle credenziali accademiche necessarie per insegnare a livello universitario.42 Pronto alla risata e con un sorriso perpetuo sul volto (il soprannome affibbiatogli dai suoi studenti era “Smiley Wyley” [Wyley sorridente]),43 Sessions cominciò presto a creare rapporti di amicizia favorevoli alla Chiesa.

Joseph F. Merrill. Immagine riprodotta per gentile concessione della Biblioteca di storia della Chiesa.

Una volta tornato a Salt Lake City, il sovrintendente Adam S. Bennion diede le dimissioni e fu sostituito da Joseph F. Merrill, il quale ricevette il titolo di commissario della Chiesa per l’istruzione. Sedici anni dopo la creazione del Seminario di Granite, il commissario Merrill ebbe la possibilità di vedere le proprie idee attuate a livello universitario. Attraverso la loro corrispondenza, il fratello Sessions e il commissario Merrill delinearono i fondamenti filosofici del nuovo programma. Rammentando la propria formazione specialistica conseguita negli Stati Uniti orientali, il commissario Merrill voleva che la nuova iniziativa fungesse da ponte di collegamento tra gli insegnamenti secolari dell’università e le verità del Vangelo. Nella sua mente, lo scopo del lavoro del fratello Sessions consisteva nel “mettere in grado i nostri giovani che frequentano l’università di compiere i necessari aggiustamenti tra le cose che sono state loro insegnate in Chiesa e quelle che stanno imparando all’università, per consentire loro di diventare saldamente radicati nella loro fede come membri della Chiesa”44. Il commissario Merrill, scienziato di professione, voleva che l’Istituto fosse progettato appositamente per consentire una riconciliazione tra fede e ragione. A questo proposito, egli concluse:

Personalmente, sono convinto che la religione sia tanto ragionevole quanto la scienza; che le verità religiose e quelle scientifiche non sono in alcun modo in conflitto; che esiste un unico grande scopo unificante che si estende per tutta la creazione; che viviamo in un mondo meraviglioso, seppur profondamente misterioso al momento attuale; e che vi sia un Creatore che possiede ogni saggezza e ogni potere dietro a tutto questo. Può questa stessa fede essere sviluppata nella mente di tutti i nostri studenti universitari? I nostri Istituti universitari sono organizzati come mezzi per raggiungere questo fine.45

J. Wyley Sessions si rivolse anche ai professori dell’università perché lo aiutassero a dar vita alla nuova iniziativa. Il dottor Jay G. Eldridge, professore di tedesco e preside di facoltà, che non era membro della Chiesa, suggerì persino al fratello Sessions di chiamare il nuovo edificio “Istituto di Religione dei Santi degli Ultimi Giorni”. La sua intenzione era che altre congregazioni costruissero strutture simili chiamandole “Istituto di Religione dei Metodisti” e così via.46 Visto che il nome gli piaceva, il fratello Sessions inviò la richiesta al commissario Merrill, a Salt Lake City, che approvò il nome ufficiale nell’aprile 1928.47 Alcuni giorni dopo arrivò una lettera inviata dal commissario Joseph F. Merrill indirizzata “al Direttore dell’Istituto di Religione dei Santi degli Ultimi Giorni — Moscow, Idaho”, che ne ufficializzava il nome.48

Il primo edificio dell’Istituto a Moscow, nell’Idaho, poco dopo la fine dei lavori. Immagine riprodotta per gentile concessione delle BYU Special Collections.

Il fratello Sessions concepiva il primo edificio di Istituto come “una casa ecclesiale lontano da casa”49. La struttura, che non era un mero edificio scolastico, comprendeva anche una sala per l’accoglienza, una cappella, una sala da ballo, una biblioteca e una cucina con self-service. Tutto il secondo piano dell’edificio comprendeva undici camere ben arredate in grado di ospitare ventidue studenti maschi. All’esterno, l’edificio presentava uno stile architettonico gotico Tudor intonato agli altri edifici dell’università.50 Wyley Sessions credeva che aver ottenuto i fondi per costruire l’edificio fosse stato già di per sé un piccolo miracolo, soprattutto viste le obiezioni del commissario Merrill, il quale in seguito fu definito scherzosamente dal fratello Sessions “l’Autorità generale più frugale e parsimoniosa di questa dispensazione”51.

L’edificio dell’Istituto di Moscow fu dedicato il 25 settembre 1928 dal presidente Charles W. Nibley.52 Era appropriato che fosse il presidente Nibley a dedicare l’edificio, dato che era stata la sua ispirazione a mandare J. Wyley Sessions a Moscow quasi due anni prima. Alla dedicazione presero parte anche il commissario Merrill e altri dignitari della Chiesa. Nel giro di pochissimi anni, l’Istituto si guadagnò un rispetto diffuso all’interno del campus. L’Istituto fu visitato da altre persone nella speranza di costruire strutture simili per altre confessioni religiose. Ernest O. Holland, presidente del Washington State College, visitò l’edificio diverse volte e in numerosi convegni di educatori osservò che il programma dell’Istituto si avvicinava più di qualsiasi altro programma di sua conoscenza a una risoluzione del problema dell’istruzione religiosa per gli studenti universitari.53

Dopo un inizio di successo, il fratello e la sorella Sessions lasciarono Moscow nel 1929 e si trasferirono a Pocatello, nell’Idaho, per avviare un altro programma di Istituto. Frattanto, era già stato avviato un secondo programma di Istituto a Logan, nello Utah, con W. W. Henderson come primo insegnante.54 J. Wyley Sessions stesso fondò un altro istituto a Laramie, nel Wyoming, e cominciò a lavorare per istituirne un altro a Flagstaff, in Arizona, prima di ricevere una chiamata a servire come presidente della casa della missione (il primo precursore dei moderni centri di addestramento dei missionari) a Salt Lake City.55 Spiegando l’importanza del programma dell’Istituto, osservò:

La religione è pratica nella vita e nel vivere. Non è teoria, ma è assolutamente necessaria per un’istruzione completa e a tutto tondo. Non può esservi un’istruzione completa senza formazione religiosa. Pertanto, essa non deve essere ignorata, bensì bisogna lasciarle o crearle uno spazio in un programma educativo, e deve essere mantenuta viva, in salute e in crescita.56

1930–1939
Tracciare il corso

Il decennio degli anni ’30 cominciò all’insegna di avvenimenti eclatanti per il programma del Seminario. Il 7 gennaio 1930 l’ispettore delle scuole superiori dello Utah, Isaac L. Williamson, pubblicò un rapporto estremamente critico sul rapporto tra scuole superiori pubbliche e seminari. Due giorni dopo, il rapporto fu riportato integralmente sul Salt Lake Tribune, occupando una pagina intera a caratteri molto piccoli.57 Isaac Williamson, un non-mormone originario dell’Oklahoma, aveva lavorato per quasi vent’anni nel campo dell’istruzione nello Utah e ora lanciava un attacco grave contro la legalità del programma del Seminario. La sua relazione prendeva in esame denunce di insegnamenti settari in corsi validi per l’assegnazione di crediti, le conseguenze accademiche del lasciare che gli studenti perdessero ore di lezione e il costo del programma a carico dello stato. In sostanza, il signor Williamson metteva in discussione la costituzionalità stessa dei seminari, considerandoli come un affronto alla separazione tra Chiesa e stato. Agli occhi di Williamson, i seminari e le scuole pubbliche erano “considerate un’unica istituzione”58 nella mente del pubblico.

Alcune delle accuse sollevate dal signor Williamson erano meschine. Ad esempio, sosteneva che i seminari costavano denaro pubblico allo stato perché le scuole superiori e i seminari erano situati le une accanto agli altri e gli studenti che prendevano l’autobus stavano usando fondi statali per andare al Seminario.59 Altre accuse erano più serie. Ad esempio, il signor Williamson forniva degli esempi di dottrine mormoni specifiche insegnate in corsi valevoli per l’assegnazione di crediti. Esempi specifici comprendevano l’ubicazione nel Missouri del Giardino di Eden, la superiorità della Traduzione di Joseph Smith della Bibbia e la traslazione letterale di Enoc e della città di Sion.60

Il commissario Merrill rispose pubblicamente alle accuse mosse dalla relazione, dicendo: “L’autore della relazione non sta colando un moscerino e inghiottendo un cammello? Ad esempio, in che modo la presenza di un seminario nei pressi di una qualsiasi scuola superiore aggiungerebbe un solo centesimo al costo del trasporto degli studenti verso e dalla scuola superiore?”61. Alla conferenza generale della Chiesa dell’aprile 1930, il presidente Heber J. Grant richiese un voto pubblico per decidere il futuro dei seminari.62 Nel maggio 1930, dopo mesi di preparazione, il commissario Merrill comparve dinanzi al Comitato dello Stato dello Utah portando la seguente argomentazione:

L’adozione dei suggerimenti del Comitato significa la morte del seminario, e tutti i nemici del seminario lo sanno. Tuttavia, perché vogliono uccidere qualcosa di cui ogni preside di scuola superiore esperto e ogni sovrintendente scolastico esperto attesta la bontà, essendo uno dei fattori più efficaci che influenza lo studente per quanto riguarda la formazione del carattere e del buon senso civico? Il pregiudizio religioso sta forse cercando di mascherarsi sotto vesti giuridiche da pecora allo scopo di pugnalare il seminario, questo ente che ha avuto un’influenza così meravigliosa nell’offrire un sostegno unitario alle scuole pubbliche?63

La difesa del commissario Joseph F. Merrill sembrò porre fine alle minacce legali contro i seminari. Il Comitato dello Stato dello Utah rimandò il voto sulla questione per più di un anno, esprimendosi infine nel settembre 1931. Il verdetto fu di sei voti a tre in favore della continuazione della direttiva relativa ai crediti del Seminario. Il comitato statale concesse inoltre la continuazione dei privilegi legati al Seminario in orario scolastico per gli studenti iscritti al programma.64

Sebbene il voto segnasse una vittoria per il programma del Seminario, il suo riverbero si fece sentire in tutto il sistema, portando a dei cambiamenti in quasi ogni aspetto del programma educativo della Chiesa. Molti dei problemi principali descritti nella relazione del signor Williamson erano dovuti a errori compiuti da insegnanti privi di un’adeguata formazione. Per innalzare la preparazione degli insegnanti all’interno del sistema, a partire dall’estate del 1930 furono invitati degli studiosi provenienti dalla Facoltà di teologia della University of Chicago perché fornissero un addestramento. Nel corso degli anni successivi, dei nomi importanti nel campo degli studi biblici — figure come Edgar Goodspeed jr, William C. Graham e John T. McNeil — insegnarono durante il periodo estivo di formazione.65 Inoltre, molti insegnanti promettenti che appartenevano alla Chiesa ricevettero dal commissario Merrill la chiamata a frequentare la University of Chicago per ricevere una formazione teologica. Tra i nomi più noti di questo gruppo c’erano Sidney B. Sperry, T. Edgar Lyon, Russel B. Swensen e Heber C. Snell.66

Nel 1931 Joseph F. Merrill fu chiamato come apostolo; due anni dopo succedette a John A. Widtsoe come presidente della Missione europea.67 Quando John A. Widtsoe tornò a casa. diventò nuovamente il commissario della Chiesa per l’istruzione, prendendo il posto del commissario Merrill. A sua volta, Widtsoe fu sostituito da Franklin L. West, un professore di fisica presso la Utah State University, il quale assunse il ruolo di commissario nel 1936. Durante questo periodo c’era la sensazione che la risposta alla crisi del 1930 potesse aver indirizzato i programmi del Seminario e dell’Istituto troppo vicino a un approccio secolare. Il presidente Joseph Fielding Smith cominciò a preoccuparsi quando sentì un discorso tenuto durante un addestramento dell’Istituto che sosteneva apertamente un approccio più secolare all’insegnamento del Vangelo. Il presidente Smith scrisse quindi al commissario West nel marzo 1937: “Se le opinioni di questi uomini diventano quelle dominanti nella Chiesa, allora tanto vale chiudere semplicemente bottega e dire al mondo che il mormonesimo è un fallimento”68.

Il presidente J. Reuben Clark

Con queste preoccupazioni in mente, il presidente J. Reuben Clark jr, primo consigliere della Prima Presidenza, parlò agli educatori religiosi della Chiesa ad Aspen Grove nell’estate del 1938. Il suo discorso, intitolato “Il corso della Chiesa nell’educazione”, divenne un documento fondamentale nel definire il ruolo dell’istruzione religiosa nella Chiesa. Il presidente Clark cominciò enunciando le aspettative principali della Prima Presidenza nei riguardi degli insegnanti:

Il primo requisito di un insegnante che vuole impartire questi principi è una testimonianza personale della loro verità. La conoscenza, gli anni di studio, e tutte le lauree del mondo non possono sostituirsi a questa testimonianza, che è la condizione sine qua non per insegnare nell’ambito del sistema scolastico della nostra Chiesa. L’insegnante che non ha una vera testimonianza della verità del Vangelo come è stato rivelato ai Santi degli Ultimi Giorni e da questi accettato, una testimonianza di Gesù Cristo quale Figlio e Messia ed una testimonianza della divina missione di Joseph Smith — inclusa la Prima Visione in tutta la sua realtà — non può trovare posto nel sistema scolastico della Chiesa. Se per caso vi fossero tali insegnanti, e spero e prego che non ve ne siano, essi dovrebbero immediatamente rassegnare le dimissioni; se il commissario è a conoscenza dell’esistenza di tali insegnanti ed essi non rassegnano le dimissioni, sarà egli stesso a doverle richiedere. La Prima Presidenza si aspetta che sia effettuata questa potatura.69

Le parole del presidente Clark giunsero come un duro rimprovero ad alcuni degli insegnanti presenti tra il pubblico. Un giovane insegnante osservò: “Vi fu una notevole discussione al riguardo attorno ai nostri falò”; questo giovane ricordò persino che un insegnante più anziano presentò le proprie dimissioni al commissario West quella stessa sera, anche se furono respinte.70 Quando il discorso fu reso pubblico, un caro amico del presidente Clark gli scrisse: “È stato così tempestivo, così necessario, e mi è parsa essere una vera rivelazione”71. Il presidente Clark rispose: “Ho detto molte cose che pensavo da molto tempo e che desideravo dire. Penso che la maggior parte dei genitori nella Chiesa concordi con tutto ciò che ho detto”72.

Il discorso del presidente Clark chiarì il ruolo di un educatore religioso all’interno della Chiesa. Mentre i programmi del Seminario e dell’Istituto cercavano di innalzare i propri standard professionali, vi fu la tentazione di adottare un approccio secolare nei confronti delle Scritture. La critica storica della biblica, con la sua visione secolare delle Scritture, cominciò a influenzare il sistema e i suoi insegnanti. Il discorso del presidente Clark chiariva che la testimonianza era un obiettivo più elevato dell’erudizione e che le parole dei profeti erano più importanti, come guida alle Scritture, degli scritti degli studiosi più recenti. Gli strumenti del mondo potevano essere utilizzati, ma soltanto nella misura in cui avessero favorito il raggiungimento dell’obiettivo più alto: portare il Vangelo nel cuore degli studenti. L’osservazione forse più penetrante contenuta nel discorso del presidente Clark fu quella riguardante in modo diretto gli studenti: “I giovani della Chiesa sono affamati delle cose dello spirito, sono ansiosi di [apprendere] il Vangelo e lo vogliono [puro, non diluito]”73.

Tutte queste derive filosofiche avvennero sullo sfondo degli anni austeri della Grande depressione. Nonostante la dura realtà economica dell’epoca, i seminari e gli istituti continuarono a crescere. Nel corso degli anni ’30 aprirono diciassette nuovi seminari74 e otto nuovi istituti.75 Una pietra miliare di questo periodo fu l’apertura, dopo anni di negoziati, dell’istituto presso la University of Utah.76 I commissari Merrill, Widtsoe e West avevano tutti chiesto una maggiore austerità agli insegnanti all’interno del sistema. Un insegnante ricordò che il suo stipendio fu ridotto del 40% durante gli anni più bui della Depressione.77 Durante questo periodo, divenne chiara l’ispirazione alla base della volontà di muoversi in direzione di un sistema meno oneroso. L’istruzione della Chiesa stava raggiungendo un numero di studenti più alto che mai, nonostante i tempi difficili.

1940–1949
Superare la tempesta

Gli anni tumultuosi della Seconda guerra mondiale rallentarono la crescita dei seminari e degli istituti. A causa degli imponenti spostamenti di popolazione dovuti allo sforzo bellico, cinque seminari chiusero i battenti durante gli anni della guerra.78 Nel periodo successivo al discorso del presidente Clark, la Prima Presidenza — e lo stesso presidente Clark in particolare — continuarono a vigilare sull’istruzione religiosa. Il presidente Clark si incontrò più volte con gli anziani John A. Widtsoe e Joseph F. Merrill, i due apostoli maggiormente coinvolti nell’istruzione religiosa, per esprimere le proprie preoccupazioni.

In una riunione tenutasi nel marzo 1940, il presidente Clark prese da parte gli anziani Widtsoe e Merrill per parlare con loro privatamente. Gli appunti del presidente Clark relativi all’incontro riportano: “Ho detto loro che tutto quello che la Presidenza vuole è il Vangelo”79. Avendo un figlio che insegnava all’interno del sistema, il presidente Clark si sentiva spinto a vegliare sugli sviluppi in corso.80 Nel 1941 espresse le proprie preoccupazioni in una lettera indirizzata a un preside di Seminario, scrivendo: “Le esprimo la speranza che tutti i seminari della Chiesa abbandonino le loro generalizzazioni basate su concetti settari, spesso — in effetti, quasi sempre — contrari ai principi e alle dottrine della Chiesa, e che ritornino ai grandi principi fondamentali del Vangelo restaurato e del sacerdozio”81.

Una classe di seminario di primo mattino del Seminario della scuola superiore West a Salt Lake City, 1942 circa. Immagine riprodotta per gentile concessione di Eldon Taylor.

Durante questo decennio ebbe inizio una nuova iniziativa del Seminario presso la Intermountain Indian School [scuola indiana intermontana] a Brigham City, nello Utah. Seicento studenti Navajo arrivarono alla scuola nel novembre 1949, con sei giovani Santi degli Ultimi Giorni in mezzo a loro. Due rappresentanti dei pali locali — J. Edwin Baird, membro della presidenza del Palo di Box Elder, e Boyd K. Packer, un giovane insegnante del Seminario e membro del sommo consiglio del Palo di Box Elder Nord — furono chiamati a prendersi cura delle necessità di questi studenti.82 Il fratello Packer ricordò una riunione tenutasi presso il Tabernacolo di Brigham City durante la quale il presidente George Albert Smith parlò della necessità di aiutare il popolo indiano americano. Il presidente Smith disse che chiunque avesse aiutato il popolo indiano americano sarebbe stato grandemente benedetto, un messaggio che energizzò Boyd K. Packer.83 Dagli sforzi dei fratelli Baird e Packer scaturì il programma indiano del Seminario, uno sforzo volto a portare l’istruzione religiosa ai giovani membri della Chiesa nativi americani in tutti gli Stati Uniti. Nel corso del decennio successivo aprirono sedici seminari indiani americani al fine di soddisfare le necessità degli studenti disseminati in tutto il paese.84

L’immediato dopoguerra vide un altro picco di crescita dei seminari. Durante questo decennio aprirono diciassette nuovi seminari, portandone il totale complessivo a 109. I seminari erano una parte integrante del programma della Chiesa, ma in alcune zone continuavano a causare controversie. Agli inizi degli anni ’40, a Salt Lake City imperversò un’aspra battaglia politica relativa al diritto degli studenti di essere esonerati dalle lezioni scolastiche per frequentare il seminario.85 Una annuncio pubblicato il 22 giugno 1943 sia sul Salt Lake Tribune che sul Salt Lake Telegram esortava “tutti i cittadini americani lucidi di mente, che siano mormoni, cattolici, ebrei, protestanti o di qualunque altro gruppo religioso”, a partecipare a una riunione del Consiglio scolastico di Salt Lake e a “protestare! protestare! protestare!” contro una nuova legge che autorizzava le lezioni di religione in orario scolastico all’interno del distretto.86

Ironicamente, la mancanza di questo tipo di lezioni in orario scolastico nel distretto di Salt Lake diede vita a un altro adattamento: il Seminario di primo mattino. Verso la fine degli anni ’40, presso il seminario della scuola superiore West a Salt Lake City, Marion D. Hanks, un avvocato locale, cominciò a tenere classi di Seminario di primo mattino. Poiché le lezioni si tenevano al di fuori dell’orario scolastico e non davano diritto a crediti accademici, il fratello Hanks poté usare il Libro di Mormon come libro di testo principale. Il corso ebbe così tanto successo da attirare alfine l’attenzione del commissario West, il quale andò a parlare personalmente al fratello Hanks in merito a esso. Secondo un resoconto dell’accaduto:

Frank West chiese al fratello Hanks cosa facesse. Il fratello Hanks rispose che insegnava a una classe di Seminario di primo mattino. “In quanti vengono?”, chiese West. “Sessanta”, disse il fratello Hanks. “Che cosa insegna loro?”, chiese West. “Il Libro di Mormon”, rispose il fratello Hanks. “Come lo insegna?”, chiese West. “Semplicemente, apro il libro, leggiamo e ne discutiamo”. “In quanti vengono ogni giorno?”, domandò West. “Tutti”, disse il fratello Hanks.87

1950–1959
Nuovi metodi e nuovi dirigenti

Durante la conferenza generale dell’aprile 1950, dieci presidenti di palo della zona di Los Angeles si incontrarono con l’anziano Joseph Fielding Smith del Quorum dei Dodici Apostoli per discutere della possibilità di istituire una qualche sorta di programma di Seminario per i giovani del luogo. Uno dei presidenti di palo disse in modo accorato che i loro giovani “avevano bisogno di qualcosa attorno alla quale aggregarsi che andasse oltre le riunioni domenicali”88. I presidenti di palo furono rassicurati dall’anziano Smith che la questione sarebbe stata presa in considerazione. Egli chiese quindi a tre dei presidenti, Howard W. Hunter del Palo di Pasadena, Noble Waite del Palo di Los Angeles Sud e Hugh C. Smith del Palo di San Fernando di avviare i preparativi per dare inizio a un programma nell’autunno del 1950.89

Nel giro di poche settimane, il commissario Franklin L. West contattò Ray L. Jones, un preside del seminario a Logan, nello Utah, per avviare un nuovo programma del Seminario di primo mattino in California. Il fratello Jones, che aveva appena finito di costruire una nuova casa, espresse qualche esitazione in merito al trasferimento della propria famiglia. In risposta, il commissario West suggerì che, per un periodo di prova, il fratello Jones avrebbe potuto lasciare la sua famiglia a Logan mentre lui avrebbe periodicamente fatto il pendolare da Los Angeles! Il suo primo impulso fu di rifiutare l’offerta, ma dopo averne parlato con sua moglie e aver meditato nel Tempio di Logan, il fratello Jones scelse di accettare la proposta.90 L’incarico era ancora di natura molto sperimentale, e nell’intervista di orientamento Ray Jones tempestò di domande il commissario West, ricevendo pochissime risposte soddisfacenti:

In quali zone devono essere organizzati i corsi? Risposta: Non lo so, dovrà stabilirlo lei dopo essere arrivato nella California meridionale.

Dove saranno tenute le lezioni? Risposta: Non lo so, forse nel salotto di una casa privata, in sale prese in affitto oppure, se lo riterrà necessario, potremmo fornire un’aula mobile che si possa spostare da un campus all’altro.

Chi saranno gli insegnanti di queste classi? Risposta: Non lo so, dovrà deciderlo lei dopo aver familiarizzato con la zona e con le persone.

Quando dovrebbero essere tenute le lezioni? Risposta: Non lo so. Molte scuole superiori hanno un orario di lezione che copre sia il mattino che il pomeriggio e potrebbero doversi accontentare di riunire gli studenti per venti o trenta minuti al mattino, oppure per mezz’ora nel pomeriggio, dopo le lezioni.91

Una classe di Seminario di primo mattino a San Diego nel 1955. Immagini riportate in David B. Rimington, Vistas on Visions: A Golden Anniversary History of Church Education in Southern California

Armato solo di una vaga idea su come avviare la nuova iniziativa, il fratello Jones partì con entusiasmo per la California meridionale . La Chiesa non copriva le spese di viaggio, quindi egli trovò il modo di andare in California meridionale facendosi assumere come “mandriano” su un carro bestiame che trasportava animali dallo Utah a Buena Park, in California, in cambio di un passaggio verso la California e poi di nuovo a Logan. Inizialmente, Jones si adoperò instancabilmente per ottenere il sostegno del sacerdozio locale, quindi trascorse il resto dell’estate del 1950 dedicandosi a un turbinio di preparativi. Si diede da fare per trovare i giusti insegnanti, addestrarli e trovare le strutture adeguate per la nuova iniziativa.

Il programma del Seminario di primo mattino partì nel settembre 1950, meno di cinque mesi dopo l’incontro di Joseph Fielding Smith con i dieci presidenti di palo. Durante il primo anno scolastico vi presero parte sei pali, con 195 studenti suddivisi in sette classi.92 Per la maggior parte, gli studenti risposero con entusiasmo al programma. Ina Easton, un membro locale, ricordò: “Non era l’insegnante; erano l’atteggiamento e la bellezza dei giovani. Volevano che il Seminario fosse bello, e lo era. […] La maggior parte dei genitori e dei dirigenti del sacerdozio offrivano un grande sostegno, ma erano i ragazzi a spingere avanti il programma”93. Dopo cinque anni, il programma in California era cresciuto fino a contare quasi 2.500 studenti suddivisi in novanta classi.94

Da semplici inizi nei sei pali della zona di Los Angeles, il programma si diffuse fino a diventare oggi il metodo dominante di trasmissione dell’istruzione della Chiesa. Il Seminario di primo mattino poté accompagnare i membri della Chiesa in tutto il paese e soddisfare le necessità dei giovani Santi degli Ultimi Giorni su scala nazionale. Oggi questo modello è stato adattato di modo che, in base alle circostanze locali, gli studenti possono incontrarsi per le lezioni al mattino, di pomeriggio o la sera, e il nome del programma è “Seminario giornaliero”. Alla fine, il numero di studenti iscritti a questa tipologia di Seminario superò persino il numero di quelli iscritti al Seminario in orario scolastico.95

William E. Berrett e il personale dell’istruzione religiosa alla fine degli anni ’50. William E. Berrett è il quinto da sinistra; subito sulla destra c’è Boyd K. Packer. Immagine riprodotta per gentile concessione di Leland Bruderer.

Gli anni ’50 videro inoltre un cambiamento significativo tra i dirigenti nell’ambito dell’istruzione della Chiesa. Nel 1953 il commissario Franklin L. West andò in pensione dopo aver guidato il sistema per quasi venti anni. Fu sostituito da Ernest L. Wilkinson, presidente della Brigham Young University, al quale il presidente David O. McKay chiese di dirigere una nuova entità: il Sistema scolastico unificato della Chiesa. Il nuovo sistema forniva una dirigenza unificata a tutte le organizzazioni educative della Chiesa.96 Il fratello Wilkinson nominò William E. Berrett, un insegnante nel Dipartimento di religione della BYU, a capo di tutti i programmi di istruzione religiosa.

Il fratello Berrett portò una sensibilità diversa ai programmi del Seminario e dell’Istituto. Fatta eccezione per un breve periodo come assistente procuratore generale in Alaska, aveva trascorso tutta la sua vita lavorativa scrivendo e insegnando per i programmi del Seminario e dell’Istituto. William Berrett era un insegnante e uno scrittore eccezionale, avendo scritto diversi testi in uso al Seminario e all’Istituto. La sua esperienza all’interno del sistema risaliva ai primi addestramenti estivi tenuti sotto la dirigenza di Adam S. Bennion.97

Una delle prime decisioni del fratello Berrett fu di rilanciare le sessioni estive di formazione. Nel 1954 tutti gli insegnanti dei programmi del Seminario e dell’Istituto si riunirono presso la Brigham Young University. Ai loro inizi, i programmi estivi avviati trent’anni prima cominciarono con delle Autorità generali che tenevano le lezioni, evolvendosi poi fino a includere studiosi biblici come i professori provenienti dalla University of Chicago. Il fratello Berrett voleva tornare alle basi. Per facilitare questo cambiamento, invitò l’anziano Harold B. Lee a fungere da insegnante di questi corsi. Durante l’estate, il presidente Joseph Fielding Smith e il presidente J. Reuben Clark furono tra gli oratori ospiti.

Laddove le scuole estive degli anni ’30 si erano concentrate sull’archeologia, sulla teologia e sull’analisi testuale relative alla Bibbia, l’anziano Lee si concentrò invece sull’importanza della fede e della testimonianza. Consigliò agli insegnanti di non speculare, di portare spesso la loro testimonianza in classe e di dire “Non lo so”98, piuttosto che fornire una risposta di cui non erano sicuri. Invece di mettere in risalto l’erudizione degli insegnanti, l’anziano Lee pose l’enfasi sul proteggere la fede degli studenti. Gli appunti della prima lezione del fratello Berrett contengono una citazione dell’anziano Lee: “Da giovane ero ansioso di mettere in mostra la mia grande intelligenza; tuttavia, invecchiando, sono diventato ansioso di nascondere la mia ignoranza”99.

Boyd K. Packer

Il fratello Berrett si circondò di una forte squadra di supporto. Il fratello Lee gli consigliò di “staccarsi dalle precedenti linee guida del Dipartimento per l’istruzione” scegliendo dei nuovi assistenti.100 Agendo in base a questo consiglio, il fratello Berrett scelse A. Theodore Tuttle, capo dell’Istituto di Reno, in Nevada, e Boyd K. Packer, un preside del Seminario a Brigham City, nello Utah, quali supervisori del programma. Anche se i due nuovi supervisori non si conoscevano, strinsero presto una forte amicizia. In seguito il fratello Berrett li descrisse come “una combinazione simile a quella di Davide e Gionathan. Erano più vicini di quanto non fossero due fratelli”101. Sotto la guida di William E. Berrett, tutto il personale dell’ufficio sviluppò uno stretto rapporto di amicizia. Un impiegato ricordò: “Il presidente Berrett [era] il tipo di uomo verso cui è facile essere leali”102.

Il Seminario e l’Istituto continuarono a crescere, ma restarono comunque un’organizzazione molto compatta. Boyd K. Packer ricordò con affetto che “il presidente Berrett [era] un amministratore molto insolito, un patriarca, un uomo molto saggio e molto paziente; l’organico [era] ridotto, era come un’organizzazione su scala familiare”103. Tuttle in seguito osservò: “Ho sempre pensato che quelli siano stati gli anni d’oro del sistema del Seminario, perché per alcuni anni abbiamo potuto conoscere ogni persona che vi lavorava, visitando personalmente la sua classe una, due o tre volte all’anno. […] Io e il fratello Packer abbiamo assunto ognuno di essi, li abbiamo intervistati, li abbiamo conosciuti, ci siamo presi cura di loro quando erano nuovi”104.

Poiché viaggiavano all’interno del sistema in qualità di supervisori, il fratello Tuttle e il fratello Packer ebbero un ruolo decisivo nell’addestramento degli insegnanti. Il motto che stabilirono per se stessi e per gli altri insegnanti era “Segui i Fratelli”105. Il fratello Packer e il fratello Tuttle misero altresì in risalto la necessità di ortodossia all’interno di tutto il sistema. In seguito, il fratello Packer disse che si muoveva “con esitazione e agitazione tra [gli insegnanti], che per la maggior parte erano più grandi di me, avevano più anni di servizio alle spalle, erano più istruiti ed erano superiori a me, pensavo, sotto pressoché qualsiasi altro aspetto”106. L’anziano Packer ricordò un’esperienza in cui, partecipando a una sessione di addestramento in mezzo agli insegnanti, uno di essi avanti con l’età cercò di recitare la parte del “demistificatore”, tenendo una presentazione critica nei confronti della storia della Chiesa e mettendo in dubbio l’integrità di diversi dirigenti della Chiesa passati e dell’epoca. L’insegnante concluse la sua presentazione esortando i colleghi a “darsi una svegliata e a essere più critici e selettivi”. Quando gli fu chiesto di esprimere un commento, l’allora fratello Packer si alzò e si sentì ispirato a parlare della famosa scultura greca, la “Nike di Samotracia” o “Vittoria alata”. Nel corso degli anni, fece notare, la statua aveva accumulato molte crepe e molti graffi; la testa e le braccia erano andate perdute, ma era ancora considerata di immenso valore. Quindi, paragonando la statua alla Chiesa, proseguì dicendo:

Riguardo alla Chiesa, […] suppongo che, se li cerchiamo, possiamo trovare difetti, abrasioni e qualche scheggia mancante qua e là. Suppongo che possiamo notare un’anomalia o un’imperfezione in un dirigente del passato o forse del presente. Ciononostante, esiste ancora una prova assoluta, solida, innegabile, irrefutabile; perché la Chiesa è ciò che è e perché quel qualcuno, in un dato momento, con un supremo genio spirituale ispirato, si è messo all’opera con obbedienza sotto ispirazione e l’ha organizzata, e così essa è venuta alla luce. È meglio allargare la nostra prospettiva allo scopo di apprezzarne la bellezza e la straordinarietà, piuttosto che screditarla e cercarne i difetti.107

Il fratello Packer mise quindi in guardia dicendo: “Miei colleghi insegnanti, non sono la Chiesa o il Vangelo a essere sotto processo, ma noi”108.

Incoraggiati dal fratello Berrett, gli amministratori del Seminario e dell’Istituto si adoperarono al fine di ottenere un rapporto di collaborazione più stretto tra gli insegnanti del programma e i dirigenti della Chiesa. L’anziano Tuttle ricordò: “Da parte nostra vi fu il preciso tentativo di far avvicinare maggiormente i Fratelli e gli insegnanti”109. L’amicizia tra il fratello Tuttle e il fratello Packer continuò anche dopo la chiamata di A. Theodore Tuttle come membro del Primo Quorum dei Settanta, nel 1958. Alcuni anni più tardi, quando Boyd K. Packer fu chiamato come Assistente del Quorum dei Dodici, “il fratello Berrett definì scherzosamente il proprio ufficio un campo di addestramento per Autorità generali”110.

Sotto la guida del fratello Berrett furono avviate riunioni di facoltà a livello locale e regionale, iniziò un nuovo programma di formazione per i potenziali insegnanti e proseguirono gli addestramenti estivi. Egli cominciò inoltre a esortare gli insegnanti a perseguire titoli di studio avanzati. Alzò gli stipendi e fece in modo che agli insegnanti fosse garantita l’assicurazione sanitaria come parte del loro contratto di lavoro.111 Forse ricordando i suoi anni di magra come insegnante durante la Depressione, il fratello Berrett lavorò instancabilmente per rendere la vita un po’ più confortevole agli insegnanti del Seminario e dell’Istituto.

1960–1969
Diffusione globale

Nel 1961, alla sede centrale della Chiesa giunse la richiesta di istituire il programma di Seminario da parte del presidente del Palo di Brisbane, in Australia.112 Il presidente David O. McKay e il Consiglio della Chiesa per l’istruzione valutarono attentamente la richiesta e cominciarono a cercare dei modi per portare l’istruzione religiosa nelle aree internazionali della Chiesa. Anche gli anziani A. Theodore Tuttle e Boyd K. Packer, diventate Autorità generali, sostenevano con forza l’espansione dei programmi del Seminario e dell’Istituto. Meno di due mesi dopo il suo arrivo come presidente di Area in Sud America, all’anziano Tuttle giunse la richiesta di portare il Seminario in Uruguay. Durante i cinque anni di servizio dell’anziano Tuttle in Sud America, le richieste di istituire il Seminario in quella regione continuarono a moltiplicarsi.113 Nel frattempo, presso la sede centrale della Chiesa a Salt Lake City, l’anziano Packer continuava a essere un forte sostenitore dei programmi del Seminario e dell’Istituto dinanzi al Consiglio della Chiesa per l’istruzione. Quando la Chiesa dovette affrontare una crisi di bilancio nel 1963, l’anziano Packer presentò una lettera al presidente McKay sostenendo con fervore che i seminari e gli istituti rappresentavano “un mezzo provato ed efficace per portare l’istruzione religiosa” ai giovani della Chiesa.114

Durante lo stesso periodo, le richieste di istituire seminari in tutto il mondo continuarono a riversarsi nell’ufficio del fratello Berrett. Una lettera di un ufficiale militare americano stazionato in Germania che aveva ricevuto l’incarico di tenere una classe di Seminario di primo mattino cominciava con una frase concisa: “Caro presidente Berrett, AIUTO!”. L’ufficiale spiegava quindi di essere appena stato informato del fatto che erano iscritti il figlio del presidente di Area e nove altri studenti, poi concludeva la lettera così come l’aveva cominciata: “Pertanto - - - - AIUTO!”115. Altre richieste cominciarono a riversarsi dalle aree al di fuori degli Stati Uniti.116 Dietro richiesta del presidente Ernest L. Wilkinson e della Prima Presidenza, William E. Berrett visitò l’Europa nel 1963 e nuovamente nel 1965, cercando di trovare il modo migliore per portare il Seminario in quei paesi.117 In entrambe le occasioni, dopo il suo ritorno, il fratello Berrett fu profondamente scoraggiato da ciò che aveva osservato. Nessuna scuola in nessuna delle nazioni da lui visitate aveva un numero sufficiente di studenti Santi degli Ultimi Giorni per istituire un programma di Seminario in orario scolastico, e la mancanza di mezzi di trasporto rendeva i programmi di Seminario di primo mattino impraticabili. Frustrato, osservò: “Fino a quando non fossimo riusciti a ideare un nuovo programma, non avremmo potuto estendere il programma del Seminario all’Inghilterra e ad altri paesi stranieri”118.

Il fratello Don Bond, sulla destra, insieme a Duane H. Banks, un presidente di palo locale, durante il programma pilota di Seminario a domicilio a Davenport, nell’Iowa. Immagine riprodotta per gentile concessione di Don Bond.

La soluzione giunse tramite l’ispirazione ricevuta da molte persone diverse. Donald Wilson, un insegnante del Seminario a Cardston, in Canada, propose un programma nel quale gli studenti avrebbero studiato le Scritture per conto loro, incontrandosi occasionalmente con un insegnante e con gruppi più ampi di studenti. I viaggi richiesti avrebbero potuto essere ridotti a incontri settimanali e mensili.119 Ernest L. Eberhard jr, dirigente responsabile dei corsi di studio, accolse l’idea e la mise in pratica, delineando un corso di studio adatto a questo nuovo approccio. Con l’aiuto dell’anziano Boyd K. Packer, il Consiglio della Chiesa per l’istruzione approvò uno studio pilota. Un insegnante, Donald R. Bond, fu mandato da solo nel Midwest per testare il programma. Il fratello Bond insegnava al Seminario solo da quattro anni quando fu chiamato per questo compito, ma lo affrontò con entusiasmo.120 Anche il sacerdozio locale sposò il programma con tutto il cuore. Un presidente di palo prese volentieri quasi una settimana di ferie dal lavoro solo per accompagnare il fratello Bond in giro per la zona, presentandolo personalmente ai dirigenti locali.121

Il nuovo programma fu avviato nell’autunno 1967. Fu visto come un esperimento di enorme portata e richiese una quantità formidabile di lavoro da parte del personale responsabile dei corsi di studio. Una delle persone coinvolte raccontò che metteva delle copie della prima bozza del materiale didattico sulla scrivania di Ernest Eberhard il lunedì, lo perfezionava e lo stampava durante la settimana, poi lo caricava su un aereo il giovedì sera in modo che il sabato gli insegnanti sul campo potessero insegnare con il materiale a disposizione. Questo fratello proseguì dicendo: “Non ricordo di aver dormito per circa uno o due anni durante quel processo. Era un’attività febbrile. […] Iniziavamo alle 6:30 al mattino e alcune settimane eravamo fortunati se uscivamo alle undici di sera!”122. Un altro autore del materiale dei corsi di studio, Arnold J. Stringham, ricordò una visita fatta sul campo a Don Bond e di aver scritto la lezione successiva seduto sui sedili posteriori della sua auto.123 Tutto il duro lavoro portò frutto: il programma fu accolto con un successo immediato.

Le valutazioni attribuite al nuovo programma erano entusiastiche. Un presidente di ramo scrisse all’ufficio centrale: “Questo programma dà loro la causa del Vangelo, e non può esserci nulla di meglio. Vorrei solo che quei giovani appartenenti alle ‘frange lunatiche’ — gli hippie, quelli che danno alle fiamme le lettere di coscrizione, i contestatori ecc. potessero cogliere l’importanza di questo programma del Seminario”124. Gli ottimi risultati continuarono a manifestarsi e il Consiglio della Chiesa per l’istruzione cominciò a prendere in seria considerazione il programma come un modo per portare l’istruzione religiosa nella Chiesa a livello globale. L’anziano Marion G. Romney ricevette l’incarico di analizzare personalmente questa possibilità, e Don Bond cominciò a ricevere delle telefonate in cui l’anziano Romney gli poneva molte domande penetranti. Il giorno in cui il Consiglio della Chiesa per l’istruzione si riunì per parlare dell’argomento, nel maggio 1968, Don Bond scrisse quanto segue nel suo diario:

Stavo andando a Vincennes, nell’Indiana. Accostai sull’autostrada e trovai un posto isolato in cui mi inginocchiai sulla strada e portai la mia solenne testimonianza del possente impatto che avevo personalmente sentito dagli studenti regolarmente coinvolti in questo studio giornaliero delle Scritture e del Vangelo; pregai affinché questa influenza potesse essere percepita dai Fratelli nella riunione in corso presso la sede centrale della Chiesa a Salt Lake City. Mentre riprendevo il mio viaggio in autostrada, ebbi la sensazione certa che il presidente [N. Eldon] Tanner avrebbe visto il Seminario in Inghilterra entro pochi mesi. Di fatto, il rapporto dell’anziano Romney fu esposto trasmettendo l’entusiasmo per il modo estremamente favorevole con cui il programma stava effettivamente aumentando l’efficacia della serata familiare e dell’insegnamento familiare.125

L’impressione del fratello Bond si realizzò. Prima della fine dell’estate furono chiamati i primi insegnanti incaricati di avviare i programmi del Seminario e dell’Istituto in Inghilterra e in Australia.

John Madsen. Questa fotografia è stata scattata durante il suo servizio come membro del Primo Quorum dei Settanta.

Il fratello Berrett scelse John Madsen, un insegnante ventinovenne di Salt Lake City, e J. L. Jaussi, un veterano dei programmi del Seminario e dell’Istituto, affinché avviassero il programma rispettivamente in Inghilterra e in Australia. Il fratello Jaussi raccontò di essere entrato nell’ufficio del fratello Berrett e di essere stato informato del suo nuovo incarico. Scioccato, chiese quando sarebbe dovuto partire. Il fratello Berrett rispose: “Quando può cominciare a fare i bagagli?”126. Don Bond ritornò per un breve periodo dal Midwest per tenere ai due pionieri un corso intensivo sul programma di studio a domicilio. A parte un’unica riunione con Don Bond, non ricevettero nessun altro addestramento formale. I Madsen partirono per l’Inghilterra nell’agosto 1968 e i Jaussi s’imbarcarono per l’Australia il mese seguente.127 In seguito, John Madsen raccontò l’atmosfera elettrizzante di quei giorni: “C’era un senso di avventura e, in maniera molto concreta, una sorta di sentimento pionieristico. […] Il mio cuore fu toccato profondamente dal privilegio di poter prendere parte a questa grande opera. Questi erano i nostri sentimenti. Era un privilegio sacro, una fiducia sacra”128.

Il fratello Berrett accompagnò personalmente i Madsen in Inghilterra per presentare il programma. Negli incontri con i pali locali scelti per avviare il programma pilota, l’influenza del fratello Berrett appianò tutte le preoccupazioni. John Madsen fu stupito del lavoro svolto dal fratello Berrett con il sacerdozio locale: “Il presidente Berrett agì in modo magistrale nel parlare con questi meravigliosi dirigenti del sacerdozio. Era un uomo con l’aspetto di un profeta, che parlava come un profeta e che aveva il portamento e la dignità di un vero patriarca. […] Era semplicemente un uomo di una dignità, di un carattere e di uno spirito meravigliosi. Questi straordinari fratelli ascoltavano mentre lui descriveva l’impatto che lo studio sistematico del Vangelo avrebbe avuto sui loro giovani e, senza esitazioni o domande, queste presidenze dicevano in maniera unanime e immediata: ‘Oh, sì, questo è ciò che vogliamo’”129.

Dopo una settimana, il fratello Berrett tornò a casa e i Madsen cominciarono a svolgere il difficile compito di organizzare il programma. Non c’erano manuali perché erano ancora in fase di preparazione. Il fratello Madsen non aveva precedenti a cui fare riferimento, a parte il lavoro svolto da Don Bond nel Midwest degli Stati Uniti, inoltre in Inghilterra erano pochi i membri che sapevano qualcosa in merito al programma. Inizialmente, gli agenti della dogana inglese non volevano neppure lasciar entrare il materiale del Seminario nel paese. Quando alla fine arrivarono, il fratello Madsen consegnò personalmente i manuali a tutti gli insegnanti di cui era responsabile.130

Nonostante tutte queste difficoltà, i membri della Chiesa in Inghilterra colsero presto la visione dell’opera. La risposta superò persino le previsioni del fratello Madsen, a dispetto della mancanza di formazione e di materiale didattico. L’aspettativa era di avviare solo un programma di studio a domicilio, ma il numero di studenti iscritti fu sufficiente a organizzare diverse classi di Seminario di primo mattino. La prima classe di Seminario in Gran Bretagna si riunì con diciannove studenti alle sette del mattino del 19 agosto 1968 nel Rione di Glasgow, in Scozia, solo quindici giorni dopo l’arrivo dei Madsen nel paese. Da quel piccolo inizio, sia le classi di studio a domicilio sia quelle di primo mattino continuarono a diffondersi.131 Una volta al mese, gli studenti di ogni regione si riunivano per un incontro chiamato affettuosamente “Super sabato”. In occasione di questi incontri allargati, gli studenti ricevevano più insegnamenti, gli insegnanti venivano addestrati e si tenevano delle gare sulle Scritture. In Inghilterra la caccia alle Scritture diventò così popolare che si arrivò a organizzare un campionato nazionale.132 La crescita dei programmi richiedeva una maggiore supervisione e in Gran Bretagna e in Australia arrivarono dei rinforzi. Un altro contingente di insegnanti americani si recò in Nuova Zelanda l’anno successivo per avviarvi i programmi.133

L’introduzione dei programmi internazionali fu il coronamento dei diciassette anni di William E. Berrett come Amministratore dell’istruzione religiosa. Nell’estate del 1970 giunse l’annuncio relativo a un nuovo commissario della Chiesa per l’istruzione, Neal A. Maxwell. Assieme al commissario Maxwell vi fu un cambiamento completo nella dirigenza dei seminari e degli istituti. Clarence F. Schramm, un coordinatore della California meridionale e, in seguito, assistente esecutivo dell’amministratore, raccontò di quando il fratello Berrett ricevette la chiamata che lo informava del suo pensionamento: “Andò, chiamò Neal Maxwell e tornò come se nulla fosse accaduto. Poi tenne un classico sermone, un classico assoluto, su come dovremmo sostenere l’amministrazione, particolarmente quella della Chiesa. Poi disse: ‘Devi essere fedele a chi ti sostituisce’. Non dimenticherò mai quell’esperienza”134.

Durante gli anni ’60 il ritmo dei seminari e degli istituti accelerò. Quando il fratello Berrett era stato nominato nel 1953 c’erano circa 34.000 studenti, per la maggior parte nell’Intermountain West. Il numero totale di iscritti all’Istituto era di circa 4.000 studenti. Quando nel 1971 il fratello Berrett andò in pensione, gli iscritti al Seminario erano cresciuti fino a 126.000 studenti e quelli dell’Istituto fino a circa 50.000, e i programmi avevano appena compiuto il primo passo sullo scenario mondiale.135 Quello fu anche un periodo di sperimentazione e di innovazione. Cominciarono a essere introdotte nuove tecniche multimediali, il che aumentò anche l’efficacia degli insegnanti.

Lavorando con i seminari indiani americani, George D. Durrant, Wayne B. Lynn e Douglas J. Larson cominciarono a mettere insieme un semplice filmato intitolato Tom Trails allo scopo di illustrare i principi del Vangelo. I filmati divennero presto popolari in tutti i seminari, non solo nel programma indiano. Il fratello Durrant raccontò di aver partecipato a una partita di pallacanestro delle scuole superiori durante la quale la banda cominciò a suonare il tema musicale di Tom Trails. Il fratello Durrant chiese a uno studente seduto vicino a lui di quale scuola fosse quella musica, e lo studente rispose: “È la musica di tutte le scuole. È Tom Trails!”136. Il fratello Durrant osservò: “Pensavamo che lo avrebbero ritenuto divertente, ma diventò un grande successo”137. Ben presto i filmati aumentarono, affrontando temi delicati come l’immoralità, il pentimento e persino la morte. Con l’espansione internazionale dei seminari, fu adattato il materiale didattico. In America Latina, Tom Trails cambiò nome in Pepe Perez e fu usato con grande successo.138 Queste innovazioni erano soltanto l’inizio. Alla fine degli anni ’60, il Seminario e l’Istituto si erano dimostrati programmi di successo nelle nazioni anglofone, ed era ora imminente il momento in cui avrebbero raggiunto “ogni nazione” (DeA 133:37).

1970–1979
A tutte le nazioni

Quando Neal A. Maxwell assunse il ruolo di commissario della Chiesa per l’istruzione nel 1970, nominò Joe J. Christensen come Vice-Commissario. La chiamata fu uno shock totale per il fratello Christensen, che stava servendo come presidente di missione a Città del Messico. I Christensen furono subito richiamati dalla loro missione, anche se erano arrivati solo due mesi prima.139 Visto che c’erano dei programmi di successo già avviati in molti paesi, il commissario Maxwell voleva rendere l’istruzione religiosa una priorità. In seguito raccontò: “Ritenevamo che i seminari e gli istituti potessero accompagnare la Chiesa ovunque andasse”140. Solo pochi mesi dopo la nomina del commissario Maxwell e del suo staff, il Consiglio della Chiesa per l’istruzione annunciò che i seminari e gli istituti avrebbero accompagnato la crescita dei membri della Chiesa in tutto il mondo.141

Il commissario Neal A. Maxwell con Robert Stout, coordinatore del Seminario in Giappone, 1970 circa

Nel corso degli anni successivi, dozzine di insegnanti americani si recarono in tutto il mondo avendo ricevuto l’incarico di avviare i programmi del Seminario e dell’Istituto. Fu affidato loro il compito di realizzare tre obiettivi nell’arco di tre anni: “(1) Sviluppare una relazione positiva di collaborazione con i dirigenti del sacerdozio. (2) Avviare il programma del Seminario di studio a domicilio, iscrivendo studenti interessati delle scuole superiori e del biennio universitario. (3) Trovare e addestrare una persona in grado di fornire una leadership a livello locale, eliminando così la necessità esportare altri [insegnanti] dagli Stati Uniti”142. E. Dale LeBaron, un insegnante che fu mandato in Sudafrica, descrisse in seguito la natura monumentale del lavoro da svolgere: “Accadde in una finestra temporale così breve — quattro o cinque anni — quasi come un blitz. È interessante vedere che quasi tutto il mondo era pronto, non soltanto alcune zone”143.

Una delle prime classi del Seminario nelle Filippine, 1970 circa. Immagine riprodotta per gentile concessione di Steve Iba.

Gli anni successivi videro la famiglia del seminario e dell’istituto affrontare una nuova serie di avventure su uno sfondo globale. Gli insegnanti preposti si adoperarono instancabilmente per i programmi che avevano avviato, a prescindere dalle difficoltà ambientali, dalle grandi distanze e persino dall’instabilità politica. In Brasile, David A. Christensen e la sua famiglia di quattro persone dormirono per un mese e mezzo su un unico materasso, che era il loro unico oggetto di arredamento, fino a quando non fu possibile inviare i fondi per risolvere il problema.144 Nelle Filippine, Stephen K. Iba pagò venti pesos extra al suo autista per guidare in mezzo a un’inondazione in modo da poter raggiungere il molo dove lo stava aspettando il materiale didattico per i suoi insegnanti. Quando l’auto rimase impantanata, Steve Iba, con la sua camicia bianca e cravatta, saltò fuori per spingere mentre sua moglie, tenendo stretto un bambino tra le braccia, salì sul sedile dell’auto per fuggire dall’acqua che stava entrando dentro. Alla fine furono salvati da diversi ragazzi filippini, ciascuno dei quali ricevette dieci pesos per il disturbo.145

Questa fotografia di Robert Arnold mentre tiene una classe del Seminario in Guatemala fu pubblicata su Church News il 15 gennaio 1972 (pagina 8).

In Guatemala, Robert B. Arnold, un coordinatore del CES, fu avvicinato da soldati governativi a causa di attrezzature per ciclostilare rinvenuti in casa sua. I soldati pensarono che le attrezzature venissero usate per stampare propaganda anti-governativa, fino a quando Bob Arnold non spiegò di essere un mormone in procinto di avviare un programma educativo. Il capo dei soldati rispose: “Siete mormoni? Ho una nipote mormone”, e passarono a controllare l’abitazione a fianco.146 In Cile, Richard L. Brimhall era seduto sul tetto della sua casa insieme ai suoi figli osservando dei jet bombardare il palazzo presidenziale durante il colpo di stato del 1973 che voleva rovesciare il governo marxista.147

Ancora più straordinarie delle storie degli insegnanti americani sono quelle degli insegnanti locali assunti per dirigere il programma. Joe J. Christensen in seguito osservò: “Non c’è alcun dubbio che questi primi pionieri del CES mandati [nelle varie aree del mondo] erano ispirati quando scelsero molte delle persone selezionate per lavorare nel sistema. E che grande lavoro hanno fatto!”148. In America Centrale fu scelto a dirigere il programma un giovane architetto, Carlos H. Amado. In seguito avrebbe servito come vescovo, presidente di palo e presidente di missione. Fu chiamato nel Secondo Quorum dei Settanta nell’aprile 1989 e nel Primo Quorum dei Settanta nell’ottobre 1992.149 Quando i programmi del Seminario e dell’Istituto giunsero in Corea del Sud, non fu possibile trovare alcun insegnante americano con le giuste competenze, quindi gli amministratori assunsero semplicemente un coreano di nascita, Rhee Ho Nam, affinché avviasse il programma. Alla fine egli diventò il primo presidente di palo in Corea del Sud e successivamente servì come presidente di missione.150 In tutte le nazioni, uomini e donne capaci si fecero avanti per insegnare e per amministrare i programmi. Il progresso del programma fu così rapido che Joe J. Christensen disse al commissario Maxwell che era “come cercare di contenere un’esplosione”151.

Amministratori di zona, 1980 circa. Fila dietro: Frank M. Bradshaw, Frank D. Day e Dan J. Workman. Fila davanti: Bruce M. Lake e Alton L. Wade. Immagine riprodotta per gentile concessione di Alton Wade.

A mano a mano che i seminari e gli istituti cominciavano a esercitare un’influenza sulla Chiesa a livello globale, quest’ultima a sua volta cambiò profondamente i seminari e gli istituti. Gli insegnanti e gli amministratori cominciarono ad assumere una prospettiva più ampia riguardo all’opera ed emerse un nuovo spirito di unità che trascendeva i confini nazionali. Nessuno incarna questo fenomeno meglio di Franklin D. Day. Prima di unirsi al Sistema Educativo della Chiesa, il fratello Day aveva servito nel corpo dei Marines degli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale. Il fratello Day, un veterano delle sanguinose battaglie della guerra del Pacifico, raccontò: “I Marines si addestravano bene non soltanto su come usare le armi, ma anche su come odiare il nemico”152. Con lo sviluppo dei programmi su scala globale, il mondo fu suddiviso in “zone”, ciascuna delle quali aveva il proprio amministratore. Frank Day fu scelto come amministratore di zona per l’Asia. Mentre era diretto a Okinawa, sito di una delle battaglie più sanguinose a cui aveva partecipato, si ritrovò terrorizzato all’idea di come avrebbe potuto vincere l’odio radicato in lui dalle esperienze vissute in guerra. Egli raccontò di quando scese nervosamente dall’aereo e vide per la prima volta Kan Watanabe, il presidente di missione che era andato a prenderlo. Si abbracciarono. “Nel giro di pochi secondi l’amarezza e l’odio, l’addestramento ricevuto e la paura accumulata in tanti anni vennero improvvisamente cancellati”, disse.153

Durante il suo lavoro in oriente, il fratello Day vide lo stesso genere di miracoli avvenire nel cuore di tutti coloro che partecipavano all’opera. In occasione di un convegno di area, vide due insegnanti — uno della Corea del Sud e l’altro del Giappone — abbracciarsi per salutarsi e ringraziarsi a vicenda. Riflettendo sulla lunga storia di antagonismo tra i due paesi, Frank Day meditò sul potere che il Vangelo ha di superare tutte le barriere: “Sentii che se fossimo riusciti anche solo a unire le persone e a lasciare che lo Spirito del Signore operasse su di loro, qualsiasi altra cosa avessero imparato ne sarebbe valsa la pena”154.

Joe J. Christensen, 1970 circa. Immagine riprodotta per gentile concessione di Norma Horton.

Durante questo periodo, il sistema educativo negli Stati Uniti andò incontro a cambiamenti epocali. Uno dei successi conseguiti da Joe J. Christensen di cui andava più fiero fu l’inclusione del Libro di Mormon nei corsi di studio obbligatori del Seminario. Il Libro di Mormon era stato insegnato sporadicamente per anni. A partire dal 1961 era diventato parte della maggioranza dei corsi di prima superiore; tuttavia, nel 1972 il fratello Christensen inoltrò la proposta di rendere il corso un requisito per ottenere il diploma del Seminario. Il provvedimento fu accolto a schiacciante maggioranza. In seguito il presidente Spencer W. Kimball, parlando a Joe Christensen, disse: “Mi sono chiesto perché non l’abbiamo fatto anni fa”155.

Nel 1977 Stanley A. Peterson fu nominato vice-commissario per l’istruzione religiosa. Un’altra importante pietra miliare per i Seminari e gli Istituti si verificò nel 1978 quando l’American Civil Liberties Union [Unione americana per le libertà civili] intentò una causa legale contro il Distretto scolastico di Logan riguardo alle lezioni di Seminario in orario scolastico e all’attribuzione di crediti per i corsi sull’Antico e sul Nuovo Testamento. Anche se la Chiesa scelse di non partecipare direttamente al caso, esso costituì la prima seria sfida al programma del Seminario in orario scolastico dal 1930. Durante l’estate 1978 si presentarono diversi testimoni per testimoniare a sostegno delle caratteristiche del sistema del Seminario. Persino Joe J. Christensen fu interrogato in tribunale. Alla fine, il giudice della causa si espresse a favore dell’ACLU, dichiarando illegali i crediti attribuiti per i corsi del Seminario. Due anni più tardi, dopo un ricorso, questo verdetto iniziale fu ribaltato da un altro giudice di una corte superiore. Nonostante l’esito positivo, l’amministrazione del Seminario e dell’Istituto decise infine di cessare la pratica di assegnazione dei crediti.

L’esito della causa legale in fin dei conti diventò una benedizione inattesa per il programma. Non furono più assegnati crediti, ma il sistema di Seminario in orario scolastico — dopo quasi sessant’anni di attività — poggiava ora le fondamenta su un terreno legale solido. Gli insegnanti non avevano più alcuna restrizione riguardo all’insegnamento di dottrine mormoni specifiche accanto alla Bibbia. Quando i crediti furono eliminati, gli amministratori di zona si aspettavano un calo delle iscrizioni, le quali invece aumentarono dopo il cambiamento.156

Il commissario Jeffrey R. Holland e l’amministratore di zona Alton L. Wade durante una visita nel Pacifico meridionale, 1979 circa. Immagine riprodotta per gentile concessione di Alton Wade.

Durante gli anni ’70, un altro insigne gruppo di dirigenti assunse le redini dell’istruzione religiosa. Nel 1976, Jeffrey R. Holland succedette a Neal A. Maxwell come commissario della Chiesa per l’istruzione. Quando Joe J. Christensen lasciò la sua posizione nel 1979, Stanley A. Peterson subentrò come amministratore capo. Il progresso del programma non veniva più misurato in base al numero di seminari e istituti costruiti, bensì in base al numero di nazioni in cui i programmi venivano istituiti.

Stanley A. Peterson

Nel 1980 i programmi del Seminario e dell’Istituto erano saldamente radicati in un numero ragguardevole di nazioni. Quell’anno, Henry B. Eyring fu chiamato come successore di Jeffrey R. Holland nel ruolo di commissario. Adattarsi alle nuove circostanze del suo ruolo mondiale presentava un insieme di sfide diverse per il commissario Eyring.

1980–1989
Insegnare le Scritture

Durante gli anni ’80, mentre l’espansione globale dei seminari e degli istituti continuava, il programma a volte fu istituito in luoghi inaspettati. Il Seminario fu introdotto in Germania Est nel 1980 dietro richiesta dei dirigenti locali, nove anni prima della caduta del Muro di Berlino. Manfred Schutze, un presidente di distretto, ricordò i sacrifici necessari per portare il programma in una nazione comunista: “Non avevamo di fatto abbastanza insegnanti, dato che tutti erano già impegnati con tre o quattro chiamate. Tuttavia dicemmo: ‘D’accordo, il Seminario è importante’, e il programma fu subito accolto con entusiasmo dai giovani”157. Le lezioni settimanali e i Super sabati venivano tenuti sotto l’occhio vigile dei funzionari comunisti. Ogni lezione doveva essere scritta a macchina per ciascun insegnante, e gli studenti non avevano materiale salvo le proprie Scritture.

Henry Kosak, un giovane di sedici anni, raccontò di aver appreso “dei metodi completamente diversi per studiare le Scritture, [come] inserire il mio nome al posto di quello di Nefi. Me lo ricordo ancora”158. I dirigenti della Chiesa utilizzarono il Seminario come un’opportunità per discutere delle filosofie atee insegnate nelle scuole della Germania Est. La madre di Klaus Peter Bartsch serviva come insegnante del Seminario nel suo ramo. “Ebbi la possibilità di leggere direttamente il manuale”, ricorda. “Lo studiavo per ore, perché vi trovavo le spiegazioni che ci aiutavano a capire meglio il Vangelo. I programmi del Seminario e dell’Istituto erano davvero una fonte di forza”159.

Gerald N. Lund

Con l’espansione della Chiesa in un numero sempre crescente di nazioni, le difficoltà di tradurre e di adattare i manuali dei corsi di studio a culture diverse si fece ancora più evidente. Il presidente Spencer W. Kimball esortò tutti i dipartimenti della Chiesa a “ridurre e a semplificare”. In una riunione, un’Autorità generale mise un manuale dell’Istituto sul Libro di Mormon di 1.500 pagine di fianco al Libro di Mormon e chiese: “Ora ditemi ancora una volta perché ho bisogno di questo (indicando il manuale) […] per insegnare questo (indicando il Libro di Mormon)”160. Con queste preoccupazioni che gravavano la sua mente, Stan Peterson riunì i dirigenti della squadra responsabile dei corsi di studio — David A. Christensen, Jay E. Jensen e Gerald N. Lund — alla ricerca di una soluzione. Il fratello Peterson sottolineò la necessità di ridurre la quantità di materiale didattico. Chiese persino a quegli uomini di uscire dall’ufficio centrale, di riunirsi tra loro e di trovare la risposta. I quattro pregarono insieme e poi il fratello Peterson si sentì ispirato a dire: “Satana non vuole che questo accada. Farà tutto ciò che è in suo potere per impedirvi di portare a termine questo compito”161.

I tre uomini prenotarono una stanza all’Homestead Resort di Midway, nello Utah, allo scopo di risolvere il problema. Ciascuno di essi cominciò a digiunare in preparazione alla riunione. Stan Peterson ricorda: “Tutti furono colpiti da qualche sciagura domestica in famiglia”162. Ciascuno di essi valutò l’idea di non andare, ma alla fine si riunirono tutti, sperando di trovare una risposta. All’Homestead studiarono ed esaminarono dichiarazioni tratte dal Libro di Mormon, da Dottrina e Alleanze e dal discorso del presidente J. Reuben Clark, “Il corso della Chiesa nell’educazione”163. La risposta che ricevettero fu di distaccarsi dall’insegnamento del Vangelo come insieme di concetti — una pratica di lunga data nei corsi di studio del Seminario e dell’Istituto — e di insegnare invece le Scritture in maniera sequenziale. Jerry Lund riassunse così l’approccio: “Non insegnare solo dalle Scritture, non insegnare solo ciò che riguarda le Scritture, non insegnare solo con le Scritture, ma insegnare le Scritture”164. In seguito, David Christensen disse scherzosamente che tornando dall’Homestead si sentivano come Mosè che scendeva dal Monte Sinai con le tavole. Le loro idee furono approvate a larga maggioranza dai dirigenti della Chiesa. In seguito il fratello Lund raccontò: “Fu semplicemente una di quelle cose che, nel momento stesso in cui la [presentammo], essi dissero: ‘È giusta’”165.

Prima di questa esperienza, i manuali attingevano alle Scritture per trovare storie, esempi e attività, ma basavano i corsi attorno a una serie di concetti come la fede, l’onestà e il pentimento. Dopo questa nuova direttiva, gli insegnanti cominciarono a insegnare le Scritture nella sequenza con cui appaiono nelle opere canoniche. Nel 1981 l’anziano Bruce R. McConkie tenne un discorso agli educatori religiosi nel quale spiegò ulteriormente questa pratica: “Se volete sapere quale enfasi si debba dare ai principi del Vangelo, insegnate semplicemente le opere canoniche per intero e automaticamente, nel farlo, avrete dato l’enfasi del Signore a ogni dottrina e a ogni principio”166. Stan Peterson rese questa attenzione alle Scritture un obiettivo fondamentale della sua dirigenza. Nel corso dei vent’anni successivi, l’88% circa del materiale dei corsi di studio fu eliminato in favore di un approccio ridotto che poneva invece l’enfasi sulle Scritture.

L’invito a porre una maggiore enfasi sulle Scritture comprendeva non soltanto i manuali, ma ogni aspetto dei corsi di studio, incluse le risorse multimediali. Negli anni successivi a Tom Trails, le risorse multimediali in classe erano cambiate in quelle che il fratello Peterson definì “soap opera mormoni”: storie lunghe ed elaborate presentate a episodi raffiguranti dei giovani che si impegnavano a vivere i principi del Vangelo, che se ne allontanavano e poi tornavano a essere attivi nella Chiesa. Durante gli anni ’80, il gruppo responsabile del materiale dei corsi di studio valutò attentamente come rendere le risorse multimediali più allineate al nuovo approccio scritturale.167 Paul V. Johnson, un componente del gruppo responsabile delle risorse multimediali, ricordò le indicazioni specifiche ricevute di “avere più varietà e di incentrare una parte del [materiale multimediale] più sulla dottrina; di incentrarne un’altra parte più sulla storia scritturale; e di fare in modo che questo materiale fosse meno a sé stante; meno del tipo ‘Ecco un film da guardare’ e più del tipo ‘Ecco qualcosa che posso usare come strumento in classe’”168. Il gruppo cercò anche di dare un approccio più multiculturale alle risorse multimediali, piuttosto che concentrarsi unicamente sulle esperienze degli studenti statunitensi.169

1990–1999
Ampliare gli orizzonti

Stanley A. Peterson, Henry B. Eyring e Harold F. Western

Stanley A. Peterson rimase amministratore dell’istruzione religiosa e dell’istruzione primaria e secondaria per due decenni, servendo sotto commissari diversi. Nel 1986 J. Elliot Cameron prese il posto dell’anziano Henry B. Eyring come commissario della Chiesa per l’istruzione, dato che l’anziano Eyring era stato chiamato nel Quorum dei Settanta. L’anziano Henry B. Eyring fu rinominato commissario nel 1992. Tre anni dopo diventò un membro del Quorum dei Dodici Apostoli, ma restò al suo posto come commissario, il primo caso di un’Autorità generale a capo del Sistema Educativo della Chiesa dai tempi dell’anziano John A. Widtsoe, negli anni ’30. Da allora, la posizione di commissario è sempre stata ricoperta da un’Autorità generale.

Mentre il programma era sotto la sua direzione, Stan Peterson continuò a porre l’enfasi sulla dirigenza a livello locale. Inoltre, invece di far trasferire famiglie più giovani, egli avviò la nuova pratica di chiamare in missione degli insegnanti in pensione, insieme al coniuge, affinché istituissero i programmi del Seminario e dell’Istituto in nuove nazioni.170 Dopo aver ricevuto una chiamata a servire in una di queste missioni, uno degli ex colleghi del fratello Peterson chiese scherzosamente: “Ora, Stan, dimmi ancora una volta perché sono andato in pensione così presto per poter andare a fare gratis quello per cui sono stato pagato tutti questi anni?”171. La formazione e il reclutamento di membri locali della Chiesa da parte di questi missionari affinché guidassero i programmi continuò a portare frutto. Il fratello Peterson osservò: “Vidi in prima persona l’importanza di usare le persone del luogo in modo che potessero crescere e affinché il programma potesse essere il loro. Potevano percepire un senso di coinvolgimento e responsabilità al riguardo”172.

Viaggiando spesso per osservare il progresso del programma, Stan Peterson ricordò un’esperienza emozionante vissuta in Inghilterra, nella quale fece visita a una classe del Seminario di primo mattino tenuta da un’insegnante volontaria. Tutti gli studenti arrivarono su biciclette per il cui acquisto il rione aveva raccolto dei fondi, cosa che permise loro di frequentare il Seminario. Il fratello Peterson raccontò: “Questa insegnante aveva circa trenta giovani nella sua classe. Erano seduti in un grande cerchio ed era come se pendessero dalle sue labbra mentre esponeva una bellissima lezione. Pensai semplicemente che perfino a Salt Lake City non sarebbe stato meglio di così”173.

Dopo la caduta del comunismo in Russia, gli anni ’90 videro l’espansione dei programmi del Seminario e dell’Istituto in diverse nazioni dell’Europa orientale. Continuarono ad aprirsi nuove frontiere. Gli insegnanti del Seminario e dell’Istituto continuarono a svolgere il proprio lavoro in circostanze disparate al fine di raggiungere gli studenti affidati alle loro cure. Ovunque servirono, si adoperarono per migliorare il proprio paese. Donald E. Harper servì per decenni come direttore del Seminario e dell’Istituto in Sudafrica. Quando erano da poco sposati, lui e sua moglie si erano recati a Salt Lake City prendendo in considerazione la possibilità di trasferirsi negli Stati Uniti. In un incontro con gli Harper, l’anziano Harold B. Lee consigliò loro di restare nel loro paese. Il fratello Harper ricorda: “Mi guardò dritto negli occhi e mi disse: ‘Fratello Harper, non abbiamo bisogno di voi qui. Ritornate in Sudafrica e aiutate a edificare la Chiesa là, e riceverete secondo i desideri del vostro cuore’”174. Gli Harper ritornarono in Sudafrica e furono assunti per dirigere il programma del Seminario e dell’Istituto. Essendo testimoni delle ingiustizie dell’apartheid nel loro paese d’origine, il fratello e la sorella Harper si diedero da fare per incoraggiare sia i membri della Chiesa neri sia quelli bianchi a riunirsi insieme.

Quando fu tenuta una conferenza regionale in Sudafrica alla presenza degli apostoli Howard W. Hunter e Boyd K. Packer, il fratello Harper chiese che il coro fosse costituito da studenti dell’Istituto sia neri sia bianchi. Sua moglie, Milja, funse da direttrice del coro misto in un’epoca in cui la Chiesa era ancora costituita principalmente da bianchi. Don Harper commentò: “La cosa più degna di nota che vidi in quell’esperienza fu che fu possibile creare quella mescolanza […] e quell’unità in quella fascia di età. Non avrei potuto richiedere un coro di adulti costituito per un terzo da membri di colore. […] È la nuova generazione che è riuscita nell’impresa. Per loro, oggi, non c’è alcuna differenza di colore”175. In adempimento alla promessa dell’anziano Lee, gli Harper videro anche le benedizioni del tempio giungere nel loro paese con l’apertura di un tempio a Johannesburg.

Milja Harper (davanti) diresse un coro d’Istituto interrazziale durante una conferenza regionale in Sudafrica. Immagine riprodotta per gentile concessione di Don e Milja Harper.

Il XXI secolo
Mantenere la rotta

Anziano Paul V. Johnson

Nel 2001 Stanley A. Peterson andò in pensione e fu sostituito da Paul V. Johnson quale amministratore dell’istruzione religiosa e dell’istruzione primaria e secondaria. Con gli attacchi terroristici del settembre 2001, il mondo entrò in un nuovo periodo di incertezza. Il messaggio di base dei programmi rimase invariato, ma i cambiamenti amministrativi divennero necessari per venire incontro alla nuova realtà mondiale. Il Simposio del CES, tenuto annualmente alla BYU sin dal 1977, fu parzialmente rimandato a causa dei timori relativi agli spostamenti nei primi mesi dopo gli attacchi. Fu interrotto definitivamente nel 2003. Anche se delle nuove restrizioni relative ai viaggi la favorirono, la decisione di porre fine al simposio rappresentava anche un nuovo modo di pensare. Paul Johnson aveva servito come direttore del simposio e prese la difficile decisione di porvi fine. In seguito osservò: “Potevo percepire dal commissario e dal consiglio che volevano davvero esaminare i programmi che avevamo in funzione e che volevano essere prudenti [rispetto a] qualsiasi cosa richiedesse viaggi o fondi supplementari o altro, e rivalutare tutto per vedere se c’erano attività che potevamo cessare, il che è sempre una cosa difficile da fare”176.

Uno dei problemi del simposio, in passato, era il fatto che fosse troppo incentrato sull’America, senza rispecchiare le necessità del sistema globale. Al suo posto, i Seminari e gli Istituti avviarono una trasmissione annuale via satellite in grado di raggiungere gli insegnanti di S&I in tutti gli angoli del globo.177 La prima trasmissione, tenuta il 1° agosto 2003, vide gli interventi degli amministratori del CES oltre a discorsi e addestramenti tenuti dagli anziani Richard G. Scott e Henry B. Eyring.178 La trasmissione diventò una tradizione annuale, che includeva discorsi degli amministratori e delle Autorità generali, e persino numeri musicali di vari gruppi di Seminario e di Istituto in tutto il mondo, facendo così avvicinare maggiormente tutta la famiglia S&I.

Nel mezzo dei numerosi cambiamenti importanti avvenuti durante questo decennio, perdurò un forte senso di continuità. Il presidente Boyd K. Packer, all’epoca presidente facente funzione del Quorum dei Dodici Apostoli —il quale aveva un legame con i Seminari e negli Istituti della Chiesa risalente fino al tempo di Abel S. Rich, preside del secondo seminario nella storia della Chiesa — continuò a fungere da importante guida e mentore per i dirigenti del programma. Poco dopo essere stato nominato amministratore dei Seminari e degli Istituti di Religione, Paul Johnson fu invitato a casa del presidente Packer, il quale gli mostrò la bozza di una lettera della Prima Presidenza che istruiva i dirigenti della Chiesa di “alzare il livello” relativo alla dignità e alla preparazione dei missionari. In seguito, il commissario Johnson ricordò: “La lesse tutta insieme a me e disse: ‘Ora, che cosa significa questo per il vostro seminario e istituto?’. Io risposi: ‘Ecco, probabilmente significa che dobbiamo darci da fare’. Lui disse: ‘Giusto. Voi dovete prepararli meglio. Dovete assicurarvi che siano pronti ad andare in missione’”179.

Nel corso dei mesi seguenti furono tenuti degli incontri insieme al presidente Gordon B. Hinckley, all’anziano M. Russell Ballard e all’amministrazione S&I per discutere di come rendere i programmi del Seminario e dell’Istituto uno strumento migliore per preparare i missionari. In seguito a queste discussioni, l’amministrazione S&I emise un documento contenente una nuova enfasi relativa all’insegnamento. Una delle numerose direttive importanti della nuova enfasi richiedeva che gli insegnanti di insegnassero agli studenti a “spiegare e [a] condividere le dottrine e i principi del Vangelo, e [a] renderne testimonianza”180.

Copertina di un DVD prodotto per spiegare l’Enfasi sull’insegnamento

Durante tutta la loro storia, la guida profetica ha reso i Seminari e gli Istituti di Religione un ente educativo unico. Sebbene nel loro insegnamento parlassero principalmente dei profeti del passato, gli insegnanti all’interno del sistema sono anche stati testimoni della guida dei profeti moderni. Roger G. Christensen, segretario del Consiglio della Chiesa per l’istruzione (nonché assistente del commissario) raccontò un’esperienza che illustra il potere manifesto quando i profeti moderni insegnano le Scritture. Durante un viaggio alla BYU–Idaho, l’anziano Eyring chiese se lui e il fratello Christensen potessero fermarsi a far visita a un seminario a Idaho Falls, sosta che comportò un ritardo nel programma di viaggio. Quando entrarono in classe, l’insegnante — completamente sopraffatto — invitò saggiamente l’anziano Eyring a parlare agli studenti. Il fratello Christensen ricorda:

In una delle classi, [il presidente Eyring] chiese: “Su che cos’è la lezione oggi?”. Uno degli studenti rispose: “Beh, stiamo studiando di quando Gesù chiamò i dodici Apostoli”. L’anziano Eyring disse: “Guarda caso, anche io so qualcosa su come funziona!”, poi parlò semplicemente della sua chiamata a essere un membro del Quorum dei Dodici, il che significa essere un testimone speciale di Cristo. Che impatto ebbe che questo episodio sulla vita di quei ragazzi… Andammo in un’altra classe e [l’anziano Eyring] pose la stessa domanda: “Che cosa state imparando oggi?”. Gli studenti risposero: “Beh, stiamo studiando alcuni dei miracoli compiuti da Gesù”. L’anziano Eyring chiese: “Qual è stato il miracolo più grande, secondo voi?”. Un ragazza seduta in fondo all’aula alzò la mano e disse: “Secondo me l’Espiazione”. Mentre uscivamo da quell’edificio, [l’anziano Eyring] si voltò verso di me e disse: “La Chiesa è in buone mani perché nelle nostre aule di Seminario ci sono dei veri credenti”181.

Il commissario Eyring continuò a dirigere il Sistema Educativo della Chiesa fino al 2005, quando l’anziano W. Rolfe Kerr dei Settanta fu chiamato come commissario del CES. Lo stesso anno, Paul V. Johnson fu chiamato come membro del Quorum dei Settanta. Garry K. Moore prese il suo posto come amministratore dell’istruzione religiosa e dell’istruzione primaria e secondaria del CES. I nuovi dirigenti continuarono a costruire sull’opera dei loro predecessori. L’anziano Kerr invitò gli insegnanti ad “estendere la [loro] esposizione” e ad “accrescere il [loro] impatto” nel programma ovunque servissero.182

Chad H. Webb

Nel 2008 l’anziano Paul V. Johnson diventò il commissario del CES al posto dell’anziano Kerr, e Chad H. Webb sostituì Garry Moore come amministratore dei Seminari e degli Istituti di Religione. Quale nuovo dirigente dei seminari e degli istituti, il fratello Webb pose l’enfasi sull’importanza della guida profetica nell’insegnamento svolto all’interno del sistema. Egli disse:

Se doveste riguardare i discorsi tenuti al CES dalle Autorità generali negli ultimi dieci anni, vedreste un messaggio costante: dobbiamo invitare lo Spirito Santo affinché porti il Vangelo profondamente nella vita dei nostri studenti. […]

Lo Spirito porterà testimonianza delle cose che stiamo insegnando, se rimarremo fedeli alle Scritture.183

Nel 2009, mentre il primo secolo di Seminario si avviava alla sua conclusione, i dirigenti del sistema enunciarono una dichiarazione d’intenti più precisa in merito al ruolo dei Seminari e degli Istituti di Religione: “Il nostro scopo è aiutare i giovani e i giovani adulti a comprendere gli insegnamenti e l’Espiazione di Gesù Cristo e a farvi affidamento, a qualificarsi per le benedizioni del tempio e a preparare se stessi, le loro famiglie e gli altri per la vita eterna con il loro Padre nei cieli”184.

Per celebrare il centenario dell’inizio del programma del Seminario, il 22 gennaio 2012 vi fu una trasmissione a livello mondiale con il presidente Boyd K. Packer.185

Epilogo

Sul lato opposto della strada rispetto alla scuola superiore Granite, un edificio del Seminario si erge tuttora sullo stesso sito dell’edificio originale. Il primo edificio del Seminario di Granite fu ampiamente ristrutturato nel 1924, e ancora nel 1929, al fine di accogliere il crescente numero di studenti.186 Alcune parti dell’edificio originale sono rimaste in uso fino al 1993, quando la struttura originale è stata demolita completamente e sostituita da una nuova.187 La scuola superiore di Granite ha chiuso i battenti nel 2009, ma il Seminario è continuato. Ristrutturato e rinnovato, l’edificio funge ora da sede centrale dei programmi S&I per i non udenti; vi si tengono delle lezioni e vengono trasmesse videoconferenze in Lingua americana dei segni (ASL) per gli studenti in località lontane. Dove una volta si incontravano gli studenti del luogo, oggi si riuniscono studenti da tutti gli Stati Uniti.

Lo spirito di innovazione che diede vita al Seminario cento anni fa vive ancora entro le sue mura. Lo sfondo culturale, educativo e geografico del programma del Seminario è cambiato drasticamente, ma i fondamenti spirituali e le verità fondamentali alla base del Seminario sono rimasti immutati. Il Seminario è cresciuto da un piccolo programma avviato da un unico palo fino a diventare un impegno globale volto a insegnare il Vangelo, assistere il sacerdozio e rafforzare le famiglie della Chiesa. Proprio come insegnò il profeta Alma: “Mediante cose piccole e semplici si avverano grandi cose” (Alma 37:6). Il programma del Seminario è cresciuto dai suoi umili inizi fino a diventare un programma che raggiunge tutte le aree in cui la Chiesa è presente. All’inizio del suo anno del centenario, il programma del Seminario contava 375.389 studenti in 146 nazioni, mentre l’Istituto contava 352.441 studenti in 144 nazioni, per un totale di 727.830 iscritti a livello mondiale.188 Senza dubbio, il prossimo secolo del programma del Seminario vedrà innovazioni tanto radicali quanto lo sono stati il Seminario in orario scolastico, di primo mattino o di studio a domicilio ai loro tempi. Col passare del tempo, i metodi, il materiale e la tecnologia della didattica sono tutti cambiati, ma i fondamenti del Seminario — il rapporto insegnante-studente, il potere della parola e la forza che scaturisce quando i giovani si riuniscono insieme — restano costanti al giorno d’oggi. L’anziano Henry B. Eyring ha riassunto al meglio l’essenza stessa del Seminario, dicendo: “Laddove il Seminario funziona, troverete un insegnante che ha una testimonianza e che ama i giovani”189.

L’edificio del Seminario di Granite nel novembre 2011

Note

1. L’edificio del Seminario di Granite è raffigurato sulla copertina di questo documento.

2. Vedere “Seminaries and Institutes of Religion Annual Report for 2011”, 1–3. I dati esatti del rapporto S&I indicano che attualmente, nel mondo, vi sono 369.373 studenti iscritti al Seminario e 348.111 iscritti all’Istituto. Vi sono 3.293 dipendenti a tempo pieno o parziale e 46.244 tra missionari di servizio della Chiesa e insegnanti volontari. Nel 2011 i missionari a tempo pieno, i missionari di servizio della Chiesa a tempo parziale e gli insegnanti volontari hanno dedicato 21.041.020 ore di servizio ai programmi S&I.

3. Boyd K. Packer, “Teach the Scriptures” (discorso rivolto agli educatori religiosi del CES, 14 ottobre 1977), 3.

4. Joseph F. Merrill, “A New Institution in Religious Education”, Improvement Era, gennaio 1938, 12.

5. Vedere Albert Theodore Tuttle, “Released Time Religious Education Program of the Church of Jesus Christ of Latter-day Saints” (tesi di master, Stanford University, 1949), 56.

6. Vedere Joseph F. Darowski, “Schools of the Prophets: An Early American Tradition”, Mormon Historical Studies, vol. 9, n. 1 (Primavera 2008), 1–14.

7. James R. Clark, Messages of the First Presidency of The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints, 6 voll. (1965–1975), 3:168.

8. Vedere John D. Monnett, “The Mormon Church and Its Private School System in Utah: The Emergence of the Academies, 1880–1892” (dissertazione di dottorato, University of Utah, 1984).

9. Vedere D. Michael Quinn, “Utah’s Educational Innovation: LDS Religion Classes, 1890–1929”, Utah Historical Quarterly, 43:8, 379–384. L’opera più esauriente su queste prime classi di religione della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è di Brett D. Dowdle, “‘A New Policy in Church School Work’: The Founding of the Mormon Supplementary Religious Education Movement” (tesi di master, Brigham Young University, 2011).

10. Vedere Milton L. Bennion, Mormonism and Education (1939), 177.

11. Vedere “History of Granite Seminary, 1933”, 4–5, compilata da Charles Coleman e Dwight Jones, manoscritto non pubblicato, MS 2337, Biblioteca di storia della Chiesa.

12. Merrill, “A New Institution”, 55.

13. Vedere Casey Paul Griffiths, “The First Seminary Teacher”, Religious Educator, vol. 9, n. 3 (2008), 115–130.

14. Thomas J. Yates, “Autobiography and Biography of Thomas Jarvis Yates”, Biblioteca di storia della Chiesa, 42.

15. Vedere Merrill, “A New Institution”, 55.

16. Vedere Coleman e Jones, “History of Granite Seminary, 1933”, 6–7.

17. Vedere Coleman e Jones, “History of Granite Seminary, 1933”, 7.

18. Vedere Yates, “Autobiography”, 80.

19. Vedere “New Building Dedicated at Granite, the Oldest Seminary in the Church”, 10 settembre 1994, www.ldsChurchNews.com/articles/24154/New-building-dedicated-at-Granite-the-oldest-Seminary-in-the-Church.html.

20. Ward H. Magleby, “Granite Seminary 1912”, Impact: Weekday Religious Education Quarterly (Inverno 1968), 15.

21. Vedere Coleman e Jones, “History of Granite Seminary”, 8; Yates, “Autobiography”, 81.

22. Henry B. Eyring, “Conoscere e amare Dio” (Una serata con il presidente Henry B. Eyring, 26 febbraio 2010), 5.

23. Vedere Tuttle, “Released Time Religious Education”, 69–70.

24. Vedere Tuttle, “Released Time Religious Education”, 71–74.

25. Vedere Minutes of the Utah State Board of Education [Verbali del Consiglio per l’istruzione dello Stato dello Utah], 5 gennaio 1916, citato in Tuttle, “Released Time Religious Education”, 65–66.

26. Minutes of the General Church Board of Education [Verbali del Consiglio generale della Chiesa per l’istruzione], 27 gennaio 1915, Centennial History Project Papers, UA 566, box 24, cartella 8, BYU Special Collections.

27. Vedere Kenneth G. Bell, “Adam Samuel Bennion: Superintendant of LDS Education—1919 to 1928” (tesi di master, Brigham Young University, 1969), 48.

28. Vedere Bell, “Adam Samuel Bennion”, 51–54. Anche se la maggioranza delle accademie fu chiusa, diverse scuole furono mantenute in funzione e persino potenziate per fungere da college universitari per la formazione degli insegnanti. Tra le scuole che furono mantenute in funzione vi erano il Dixie College, lo Snow College, il Weber College, la LDS University a Salt Lake City, il Brigham Young College a Logan, il Gila College in Arizona e il Ricks College in Idaho. La Juarez Academy in Messico fu mantenuta in funzione e tale resta tuttora, nel 2012. Vedere Scott C. Esplin, “Education in Transition: Church and State Relationships in Utah Education, 1888–1933” (dissertazione di dottorato, Brigham Young University, 2006), 164–165.

29. Vedere Tuttle, “Released Time Religious Education”, 71–73.

30. Minutes of General Church Board [Verbali del Consiglio generale della Chiesa], 3 marzo 1920, citazione riportata in Bell, “Adam Samuel Bennion”, 53.

31. Vedere Bell, “Adam Samuel Bennion”, 54.

32. Vedere Bell, “Adam Samuel Bennion”, 76–77.

33. William E. Berrett, “My Story”, 38, manoscritto non pubblicato, BYU Special Collections.

34. Citazione riportata in Bell, “Adam Samuel Bennion”, 84, 86.

35. Citazione riportata in Bell, “Adam Samuel Bennion”, 90.

36. Vedere William E. Berrett, A Miracle in Weekday Religious Education (1988), 49.

37. Per maggiori informazioni su J. Wyley Sessions, vedere Griffiths, “The First Institute Teacher”, 175–201.

38. Storia orale di J. Wyley e Magdalene Sessions, raccolta da Richard O. Cowan, 29 giugno 1965, trascrizione della registrazione audio di Casey P. Griffiths, 8–9. Vedere anche la storia orale di J. Wyley Sessions, raccolta da Marc Sessions, 12 agosto 1972, Laguna Hills, California, “The Joint Oral History Project”, Brigham Young University Alumni Association Emeritus Club, 1982, BYU Archives, MS 15866, Biblioteca di storia della Chiesa; Leonard J. Arrington, “The Founding of LDS Institutes of Religion”, Dialogue, vol. 2, n. 2 (Estate 1967), 137–147; Ward H. Magleby, “1926, Another Beginning, Moscow, Idaho”, Impact, Inverno 1968, 22; Dennis A. Wright, “The Beginnings of the First LDS Institute of Religion at Moscow, Idaho”, Mormon Historical Studies, 10:1 (Primavera 2009), 72.

39. Storia orale di Sessions (1965), 9.

40. Per maggiori informazioni sui primi tentativi di introdurre una qualche forma di istruzione della Chiesa a Moscow, vedere Wright, “Beginnings of the First LDS Institute”, 65–72.

41. Storia orale di Sessions (1972), 5.

42. Vedere Magleby, “1926, Another Beginning”, 23; storia orale di Sessions (1965), 13.

43. Partecipando a una presentazione su J. Wyley Sessions in occasione della conferenza della Mormon History Association tenuta nel maggio 2011, Casey P. Griffiths è stato avvicinato da un uomo anziano che aveva conosciuto personalmente il fratello Sessions. L’uomo è scoppiato subito a ridere ripensando al suo vecchio insegnante, confermando il fatto che fosse soprannominato “Smiley Wyley”.

44. In Magleby, “1926, Another Beginning”, 31.

45. In Magleby, “1926, Another Beginning”, 32. Essendo una delle prime persone nate nello Utah a conseguire un dottorato, il commissario Merrill conosceva molto bene le difficoltà descritte nella sua lettera, che egli stesso aveva sperimentato da giovane mentre frequentava la Johns Hopkins University. Vedere Casey P. Griffiths, “Joseph F. Merrill: Latter-day Saint Commissioner of Education, 1928–1933 (tesi di master, Brigham Young University, 2007), 24–30; Joseph F. Merrill, “The Lord Overrules”, Improvement Era, luglio 1934, 413, 447.

46. Vedere la storia orale di Sessions (1965), 12.

47. Vedere Wright, “Beginnings of the First LDS Institute”, 72.

48. Magleby, “1926, Another Beginning”, 27.

49. J. Wyley Sessions a Ward H. Magleby, 29 dicembre 1967, Laguna Hills, California, Sessions Collection, box 2, cartella 5, BYU Special Collections.

50. Vedere J. Wyley Sessions, “The Latter-day Saint Institutes”, Improvement Era, luglio 1935, 414.

51. J. Wyley Sessions a Ward H. Magleby, 6 gennaio 1968, Laguna Hills, California, Sessions Collection, box 2, cartella 5, BYU Special Collections.

52. Vedere Magleby, “1926, Another Beginning”, 32.

53. Vedere Arrington, “Founding of LDS Institutes”, 143.

54. Vedere Arrington, “Founding of LDS Institutes”, 143.

55. Vedere Griffiths, “First Institute Teacher”, 187–191.

56. Sessions, “The Latter-day Saint Institutes”, 412.

57. Vedere “Seminaries of LDS Church Put under Study by School Officials”, Salt Lake Tribune, 9 gennaio 1930, 1, 14.

58. “Seminaries of LDS Church”, 14.

59. Vedere “Seminaries of LDS Church”, 14.

60. Vedere “Seminaries of LDS Church”, 14.

61. “Head of System Answers Attack upon Seminaries”, Deseret News, 9 gennaio 1930, 1.

62. Vedere “Church Leaders Protest Battle on Seminaries”, Deseret News, 7 aprile 1930, 1.

63. Merrill al Consiglio per l’istruzione dello Stato dello Utah, “A Reply to Inspector Williamson’s Report to the State Board of Education on the Existing Relationship between Religious Seminaries and Public High Schools in the State of Utah and Comments Thereon by a Special Committee of the Board”, 3 maggio 1930, Buchanan Collection, box 57, cartella 13, University of Utah Special Collections, 23–24.

64. Vedere “State Retains Credit Rating of Seminaries”, Salt Lake Tribune, 24 settembre 1931.

65. Vedere Ernest L. Wilkinson, a cura di, Brigham Young University: The First One Hundred Years, 4 voll. (1975–1976), 2:288.

66. Vedere Russel B. Swensen, “At the University of Chicago Divinity School: A Personal Reminiscence”, Dialogue, Estate, 1972, 37–47; T. Edgar Lyon jr, T. Edgar Lyon: A Teacher in Zion (2002), 123–145; Casey Paul Griffiths, “The Chicago Experiment: Finding the Voice and Charting the Course of Religious Education in the Church”, BYU Studies, vol. 49, n. 4 (2010), 91–130.

67. Vedere “Dr. Joseph F. Merrill Succeeds Dr. Widtsoe in Europe”, Deseret News, 18 luglio 1933, 1.

68. Citazione riportata in Richard Sherlock, “Faith and History: The Snell Controversy”, Dialogue, vol. 12, n. 1 (Primavera 1979), 27–41.

69. J. Reuben Clark jr, “Il corso della Chiesa nell’educazione” (discorso rivolto ai dirigenti del Seminario e dell’Istituto di Religione, 8 agosto 1938), 7; vedere anche Improvement Era, settembre 1938, 571.

70. Sterling M. McMurrin e L. Jackson Newell, Matters of Conscience: Conversations with Sterling M. McMurrin on Philosophy, Education, and Religion (1996), 115.

71. S. O. Bennion, Deseret News Publishing Co., a J. Reuben Clark, 15 agosto 1938, Clark Papers, MSS 303, box 215, cartella 8, Biblioteca di storia della Chiesa.

72. J. Reuben Clark a Samuel O. Bennion, 20 agosto 1938, Clark Papers, box 215, cartella 8, Biblioteca di storia della Chiesa.

73. Clark, “Il corso della Chiesa”, 2.

74. Vedere Tuttle, “Released Time Religious Education”, 71–72.

75. Vedere Berrett, Miracle in Weekday Religious Education, 224.

76. Vedere Berrett, Miracle in Weekday Religious Education, 54.

77. Berrett, “My Story”, 41–42.

78. Vedere Tuttle, “Released Time Religious Education”, 76.

79. J. Reuben Clark office journal [diario dell’ufficio di J. Reuben Clark], 21 marzo 1940, addendum book [addenda], Clark Papers, box 11, cartella 1, Biblioteca di storia della Chiesa; corsivo in originale.

80. Vedere M. Lynn Bennion, Recollections of a School Man: The Autobiography of M. Lynn Bennion (1987), 108.

81. J. Reuben Clark a J. Karl Wood, 27 maggio 1941, Clark Papers, MS 303, box 224, Biblioteca di storia della Chiesa.

82. Vedere Boyd K. Packer, “A History of the Indian Seminaries of the Department of Education, Church of Jesus Christ of Latter-day Saints”, 1, manoscritto non pubblicato, William E. Berrett Collection, MSS 1955, box 1, cartella 1, BYU Special Collections.

83. Intervista a George Durant tenuta da Leland Gentry presso l’ufficio centrale, 14 giugno 1991, Church record 102 157, Biblioteca di storia della Chiesa, 5.

84. Vedere Packer, “History of the Indian Seminaries”, 11.

85. Vedere Frederick S. Buchanan, “Masons and Mormons: Released-Time Politics in Salt Lake City, 1930–1956”, Journal of Mormon History, vol. 19, n. 1 (1993), 61–115.

86. Citazione riportata in Buchanan, “Masons and Mormons”, 94–95. David W. Saunders, l’uomo che aveva pagato la pubblicità — all’interno della quale compariva il suo nome — ammise in seguito di aver frainteso il significato dell’espressione ‘released time’ [nell’originale inglese] e a cosa si riferisse. Trasferitosi dall’Indiana un anno prima, Saunders non sapeva neppure cosa rappresentasse l’acronimo LDS. Saunders dichiarò che la pubblicità era stata pagata da mormoni ‘sui generis’ — metà mormoni e metà non si sa cosa. Egli non partecipò neppure alla riunione del comitato contro il quale la pubblicità aveva invitato a protestare. Durante tutto il resto degli anni ’40 e ’50 del Novecento, il Seminario in orario scolastico fu gradualmente implementato nel Distretto scolastico di Salt Lake. Vedere anche Buchanan, 96–102.

87. Kenneth W. Godfrey a David B. Rimington, 17 marzo 1986, in David B. Rimington, Vistas on Visions: A Golden Anniversary History of Church Education in Southern California (1988), 22. Vedere anche “Early-Morning Seminary Celebrates 60 Years”, 27 settembre 2010, http://lds.org/church/news/early-morning-seminary-celebrates-60-years?lang=eng&query=early+morning+seminary.

88. Intervista di David Rimington a E. Garrett Barlow, giugno 1985, in Rimington, Vistas on Visions, 21.

89. Vedere Dennis A. Wright, “Good Morning Los Angeles: The Beginning of the Early Morning Seminary Program”, in Regional Studies in Latter-day Saint Church History: California, a cura di David F. Boone, Robert C. Freeman, Andrew H. Hedges e Richard Neitzel Holzapfel (1998), 224.

90. Vedere Wright, “Good Morning Los Angeles”, 225.

91. Ray L. Jones, rapporto di cinque pagine sugli inizi del Seminario di primo mattino a Los Angeles; citazione riportata in Wright, “Good Morning Los Angeles”, 225.

92. Vedere Wright, “Good Morning Los Angeles”, 227–229. I sei pali scelti furono quelli di Los Angeles, Inglewood, South Los Angeles, Pasadena, San Fernando e East Los Angeles.

93. Intervista di David B. Rimington a Ina Easton, luglio 1985; citazione riportata in Wright, “Good Morning Los Angeles”, 229–230.

94. Vedere Wright, “Good Morning Los Angeles”, 233.

95. A fine 2010, gli iscritti al Seminario giornaliero erano 216.961, mentre quelli iscritti al Seminario in orario scolastico erano 115.787. Vedere “Seminaries and Institutes of Religion Annual Report for 2010”, 2.

96. Vedere Ernest L. Wilkinson e W. Cleon Skousen, Brigham Young University: A School of Destiny (1976), 479–480.

97. La fonte migliore sull’esperienza di William E. Berrett nell’ambito dell’istruzione della Chiesa è Berrett, “My Story”.

98. L’anziano Lee stava citando l’anziano Matthew Cowley.

99. Summer School Lectures, 1954, appunti non pubblicati di Harold B. Lee, conservati presso la biblioteca di ricerca dei Seminari e degli Istituti.

100. Berrett, “My Story”, 77.

101. Berrett, “My Story”, 129.

102. Marshall T. Burton, citando George D. Durrant; intervista di Casey P. Griffiths, 3 febbraio 2011, 8.

103. Intervista di Leland Gentry a Boyd K. Packer per conto dell’ufficio centrale, 17 gennaio 1992, Church record 102 157, box 2, cartella 31, Biblioteca di storia della Chiesa, 8.

104. Storia orale di A. Theodore Tuttle; raccolta da Gordon Irving, OH 360, Biblioteca di storia della Chiesa, 116.

105. In Lucille C. Tate, Boyd K. Packer: A Watchman on the Tower (1995), 121.

106. Boyd K. Packer, Teach Ye Diligently (1991), 208.

107. Packer, Teach Ye Diligently, 210.

108. Packer, Teach Ye Diligently, 211.

109. Intervista a Tuttle, 124.

110. Tate, Boyd K. Packer, 121.

111. Vedere Berrett, “My Story”, 79–80.

112. Vedere David O. McKay Diary [diario di David O. McKay], 20 aprile 1961, David O. McKay Papers, MS 668, box 46, cartella 5, University of Utah Special Collections.

113. Vedere Mark L. Grover, A Land of Promise and Prophecy: Elder A. Theodore Tuttle in South America, 1960–1965 (2008), 86–87; minutes of a meeting with Ernest L. Wilkinson and William E. Berrett [verbali di una riunione con Ernest L. Wilkinson e William E. Berrett], 1 giugno 1961, CES administrative files [fascicoli amministrativi del CES], Church record 102 125, box 11, cartella 10, Biblioteca di storia della Chiesa. I fascicoli amministrativi del CES di questo periodo mostrano un grande numero di richieste provenienti dall’America Latina di istituire i programmi del Seminario e dell’Istituto. Alcune di queste richieste furono scritte da Tuttle stesso e coincidenti con il quinquennio durante il quale egli supervisionò l’opera della Chiesa in quella regione. Le richieste di istituire i programmi in Guatemala, Brasile, Uruguay, Argentina e nella Missione delle Ande (Peru, Ecuador e Bolivia) si trovano nei documenti risalenti a questo periodo (vedere CES administrative files, box 11, cartelle 8–10, Biblioteca di storia della Chiesa).

114. Boyd K. Packer a David O. McKay e ai suoi consiglieri, 18 febbraio 1963; una copia completa di questa lettera si trova in McKay Diary [diario di McKay], 5 marzo 1963, box 53, cartella 7, McKay Papers, University of Utah Special Collections; corsivo in originale.

115. Lettera del Tenente colonnello A. E. Haines a William E. Berrett, 1 settembre 1963, New York, CES administrative files, box 10, cartella 10, Biblioteca di storia della Chiesa.

116. Vedere l’intervista di E. Dale LeBaron a William E. Berrett, 6 maggio 1991, 2 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

117. Vedere l’intervista a Berrett (1991), 5; Berrett, Miracle in Weekday Religious Education, 160.

118. Storia orale di William E. Berrett, raccolta da Thomas E. Cheney, 27 gennaio 1982, UA OH 69, BYU Special Collections, 16. Vedere anche la storia orale di Berrett (1991), 5.

119. Vedere Donald Wilson, “History of the Latter-day Saint Home Study Program”, 1, manoscritto non pubblicato, MS 4941, Biblioteca di storia della Chiesa.

120. Vedere l’intervista di E. Dale LeBaron a Donald R. Bond, 13 giugno 1991, 4 (copia in possesso di Casey P. Griffiths). Donald R. Bond, “A New Type of Seminary: A Grain of Mustard Seed”, 2, manoscritto non pubblicato (copia in possesso di Casey P. Griffiths). Le tre aree prescelte per il programma pilota furono Des Moines e Davenport, nell’Iowa, e Vincennes, nell’Indiana.

121. Vedere l’intervista a Bond (1991), 16.

122. Intervista di E. Dale LeBaron a Donald B. Jessee, 5 luglio 1991, 18–19, 21 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

123. Vedere Arnold J. Stringham, “My Experience in Seminary Curriculum”, 3–4, manoscritto non pubblicato (copia in possesso di Casey P. Griffiths; per gentile concessione di Arnold Stringham).

124. R. Wayne Linke a Ernest L. Eberhard jr, 20 dicembre 1967, Marshalltown, Iowa (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

125. Bond, “A New Type of Seminary”, 5.

126. Intervista di E. Dale LeBaron a J. L. Jaussi, 28 maggio 1991, 7 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

127. Vedere l’intervista di E. Dale LeBaron a John e Diane Madsen, 8 agosto 1991, 34.

128. Intervista ai Madsen, 40.

129. Intervista ai Madsen, 43.

130. Vedere l’intervista ai Madsen, 74.

131. Vedere John Madsen, “A Brief Account of the Introduction of the Church Education in Great Britain”, 4, manoscritto non pubblicato (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

132. Vedere l’intervista di E. Dale LeBaron a LaVelle Moss, 12 giugno 1991, 23–24 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

133. Vedere E. Dale LeBaron, “Go Ye into All the World: Pioneering in Church Education”, 65, manoscritto non pubblicato, biblioteca di ricerca dei Seminari e degli Istituti.

134. Intervista di Casey P. Griffiths a Clarence F. Schramm, 8 novembre 2010, 25. Poco dopo essere andato in pensione, a Berrett fu chiesto dal commissario Maxwell di redigere una storia dei Seminari e degli Istituti, un compito che egli accolse con grande entusiasmo. Alla fine, Berrett mise insieme una quantità di materiale pari a cinque volumi, per un totale di oltre tremila pagine; vedere Berrett, Miracle in Weekday Religious Education, xi.

135. Vedere Berrett, “My Story”, 80–81.

136. Citazione riportata in Daniel Lund Hess, “The Evolution of Media in the Church Educational System of The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints” (tesi di master, Brigham Young University, 2002), 23.

137. Intervista di Casey P. Griffiths a George D. Durrant, 25 febbraio 2011.

138. Vedere Hess, “Evolution of Media”, 22.

139. Vedere la storia orale di Joe J. Christensen, raccolta da David J. Whitaker, 1977, OH 319, Biblioteca di storia della Chiesa, 8.

140. Intervista di E. Dale LeBaron a Neal A. Maxwell, 3 marzo 1992, 3 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

141. Vedere la storia orale di Christensen (1977), 10.

142. Joe J. Christensen, “The Globalization of the Church Educational System”, in Reid L. Neilson, a cura di, Global Mormonism in the 21st Century (2008), 191.

143. Intervista di E. Dale LeBaron a David A. Christensen, 19 maggio 1991, 73 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

144. Vedere l’intervista a Christensen (1991), 25.

145. Vedere l’intervista di E. Dale LeBaron a Stephen K. Iba, 26 giugno 1991, 25 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

146. Intervista di E. Dale LeBaron a Robert B. Arnold, 2 maggio 1991, 12 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

147. Vedere l’intervista di E. Dale LeBaron a Richard L. Brimhall, 11 giugno 1991, 99 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

148. Intervista di E. Dale LeBaron a Joe J. Christensen, 13 aprile 1991, 30 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

149. Vedere l’intervista di E. Dale LeBaron a Bruce M. Lake, 1 maggio 1991, 9–10 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

150. Vedere Spencer J. e Shirley J. Palmer, a cura di, The Korean Saints: Personal Stories of Trial and Triumph, 1950–1980 (1995), 184–190.

151. Storia orale di Neal A. Maxwell, raccolta da di E. Dale LeBaron, 3 marzo 1992, 19 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

152. Storia orale di Franklin D. Day, raccolta da David J. Whittaker, 22 luglio 1977, OH 366, Biblioteca di storia della Chiesa, 16.

153. Storia orale di Day (1977), intervista di Whittaker, 18.

154. Intervista di E. Dale LeBaron a Franklin D. Day, 3 maggio 1991, 37 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

155. Joe J. Christensen, “Abiding by its Precepts”, in Gaye Strathearn e Charles Swift, a cura di, Living the Book of Mormon: Abiding by its Precepts, Sidney B. Sperry Symposium (2007), 3.

156. Vedere Berrett, Miracle in Weekday Religious Education, 188.

157. Citazione riportata in Raymond Kuehne, Mormons as Citizens of a Communist State: A Documentary History of The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints in East Germany, 1945–1990 (2010), 181.

158. Intervista di Casey P. Griffiths a Henry Kosak, 7 aprile 2011, 3. Il fratello Kosak diventò a sua volta insegnante di Seminario, e oggi serve come direttore di area di S&I per l’Area Europa Est.

159. In Kuehne, Mormons as Citizens of a Communist State, 181–182.

160. Kelly P. Anderson, Sean R. Dixon, Tracy R. Kirkham e Gregory B. Wightman, “Foundations of Sequential Scripture Teaching in the Church Educational System”, 8, manoscritto non pubblicato, University of Phoenix, 1997 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

161. Intervista di Jeffrey L. Anderson a Stanley A. Peterson, 17 febbraio 2000, 23; trascrizione fornita per gentile concessione dei seminari e degli istituti.

162. Intervista a Peterson (2000), 23.

163. Vedere Anderson, “Foundations of Sequential Scripture Teaching”, 9.

164. Anderson, “Foundations of Sequential Scripture Teaching”, 10.

165. Anderson, “Foundations of Sequential Scripture Teaching”, 11.

166. Bruce R. McConkie, “The Foolishness of Teaching” (discorso rivolto agli educatori religiosi del CES, 19 settembre 1981), 7.

167. Vedere Hess, “Evolution of Media”, 37.

168. Intervista di Casey P. Griffiths a Paul V. Johnson, 19 gennaio 2010, 2.

169. Vedere l’intervista a Johnson (2010), 3.

170. Vedere l’intervista di E. Dale LeBaron a Stanley A. Peterson, 1 maggio 1991, 7 (copia in possesso di Casey P. Griffiths).

171. Intervista a Peterson (1991), 8.

172. Intervista a Peterson (1991), 21.

173. Intervista a Peterson (1991), 23.

174. Conversazione telefonica di Don e Milja Harper con Casey P. Griffiths, 25 ottobre 2011.

175. Conversazione telefonica con gli Harper.

176. Intervista a Johnson (2010), 7.

177. S&I è l’abbreviazione di Seminari e Istituti di Religione, che è la denominazione preferita per indicare i programmi di istruzione religiosa del Sistema Educativo della Chiesa. Nel corso degli anni si è fatto riferimento ai programmi del Seminario e dell’Istituto usando diversi nomi, a volte semplicemente CES, o Sistema Educativo della Chiesa. È da notare, tuttavia, che il Sistema Educativo della Chiesa è un termine che comprende cinque enti educativi diversi gestiti dalla Chiesa, ovvero: Brigham Young University, Brigham Young University–Hawaii, Brigham Young University–Idaho, LDS Business College e Seminari e Istituti di Religione (che comprendono le scuole primarie e secondarie gestite dalla Chiesa nelle aree del Pacifico e del Messico). Riconoscendo la confusione derivante da questi termini, il 10 marzo 2008 il Consiglio della Chiesa per l’istruzione ha inviato un promemoria annunciando il cambiamento di nome a livello organizzativo per l’istruzione religiosa, che da allora si chiama semplicemente Seminari e Istituti di Religione.

178. Discorsi disponibili su si.lds.org dopo aver effettuato l’accesso.

179. Intervista a Johnson (2010), 10.

180. Vedere l’Enfasi sull’insegnamento e l’apprendimento (2009).

181. Intervista di Casey P. Griffiths a Roger G. Christensen, 1 settembre 2010, 29.

182. W. Rolfe Kerr, “On the Lord’s Errand” (Trasmissione via satellite di addestramento del CES, agosto 2005), 7.

183. Chad H. Webb, “Deepening Conversion” (Trasmissione via satellite del CES, 7 agosto 2007), 1, 4.

184. Enfasi sull’insegnamento e l’apprendimento.

185. Il discorso tenuto da Boyd K. Packer in occasione del centenario, “Sopravvivere in territorio nemico”, si trova on-line su www.si.lds.org oppure su www.lds.org.

186. Vedere Coleman e Jones, “History of Granite Seminary, 1933”, 18, 23.

187. Vedere “Granite Seminary: Spanking New Building Now Stands Where First Classes Were Held in 1912”, Church News, 4 settembre 1993, 8–9.

188. Numero di iscritti a livello mondiale per il 2010–2011 indicati nel rapporto annuale di S&I per il 2012, 5.

189. Henry B. Eyring, “Discussione sullo studio delle Scritture”, Liahona, luglio 2005, 11.

 

Pubblicato dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni

Salt Lake City, Utah

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Stampato negli Stati Uniti d’America

Testo inglese approvato: 12/11
Italian
PD50038685 160