Scritture
Isaia 9


Capitolo 9

Isaia parla del Messia — Il popolo nelle tenebre vedrà una gran Luce — Un Fanciullo ci è nato — Egli sarà il Principe della pace e regnerà sul trono di Davide — Confrontare con 2 Nefi 19.

1 Il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell’ombra della morte la luce risplende.

2 Tu moltiplichi il popolo, tu gli elargisci una gran gioia; ed egli si rallegra nel tuo cospetto come uno si rallegra al tempo della messe, come uno giubila quando si spartisce il bottino.

3 Poiché il giogo che gravava su di lui, il bastone che gli percuoteva il dorso, la verga di chi lo opprimeva tu li spezzi, come nel giorno di Madian.

4 Poiché ogni calzatura portata dal guerriero nella mischia, ogni mantello avvolto nel sangue saranno dati alle fiamme, saranno divorati dal fuoco.

5 Poiché un fanciullo ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio poserà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace,

6 per dare incremento al dominio e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante la giustizia e la rettitudine, da ora in perpetuo: questo farà lo zelo dell’Eterno degli eserciti.

7 Il Signore manda una parola a Giacobbe, ed essa cade sopra Israele.

8 Tutto il popolo ne avrà conoscenza, Efraim e gli abitanti di Samaria, che nel loro orgoglio e nella superbia del loro cuore dicono:

9 “I mattoni sono caduti, ma noi costruiremo con pietre squadrate; i sicomori sono stati tagliati, ma noi li sostituiremo con dei cedri”.

10 Per questo l’Eterno farà sorgere contro il popolo gli avversari di Rezin, e aizzerà i suoi nemici:

11 i Siri da oriente, i Filistei da occidente; ed essi divoreranno Israele a bocca spalancata. E, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa.

12 Ma il popolo non torna a colui che lo colpisce, e non cerca l’Eterno degli eserciti.

13 Perciò l’Eterno reciderà da Israele capo e coda, palma e giunco, in un medesimo giorno.

14 L’anziano e il notabile sono il capo, e il profeta che insegna la menzogna è la coda.

15 Quelli che guidano questo popolo lo sviano, e quelli che si lasciano guidare vanno in perdizione.

16 Perciò l’Eterno non si compiacerà dei giovani del popolo, né avrà compassione dei suoi orfani e delle sue vedove; poiché tutti quanti sono empi e perversi, e ogni bocca proferisce follia. E, con tutto ciò, la sua ira non si calma, e la sua mano rimane distesa.

17 Poiché la malvagità arde come il fuoco, che divora rovi e pruni e divampa nel folto della foresta, da cui si elevano vorticosamente colonne di fumo.

18 Per l’ira dell’Eterno degli eserciti il paese è in fiamme, e il popolo è in preda al fuoco; nessuno risparmia il fratello.

19 Si saccheggia a destra, e si ha fame; si divora a sinistra, e non si è saziati; ognuno divora la carne del proprio braccio:

20 Manasse divora Efraim, ed Efraim Manasse; e insieme piombano su Giuda. E, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa.