Scritture
Deuteronomio 9


Capitolo 9

Altre nazioni vengono scacciate da Canaan a causa della loro malvagità — Mosè ricorda le ribellioni di Israele e spiega come ha mediato tra il popolo e il Signore — In due occasioni si è astenuto da cibo e acqua per quaranta giorni.

1 Ascolta, Israele! Oggi tu stai per passare il Giordano per andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città grandi e fortificate fino al cielo,

2 di un popolo grande e alto di statura, dei figli degli Anachim che tu conosci, e dei quali hai sentito dire: ‘Chi mai può tener testa ai figli di Anac?’

3 Sappi dunque oggi che l’Eterno, il tuo Dio, è colui che marcerà alla tua testa, come un fuoco divorante; egli li distruggerà e li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire in un attimo, come l’Eterno ti ha detto.

4 Quando l’Eterno, il tuo Dio, li avrà cacciati via d’innanzi a te, non dire nel tuo cuore: ‘A motivo della mia rettitudine l’Eterno mi ha fatto entrare in possesso di questo paese’; poiché l’Eterno caccia d’innanzi a te queste nazioni, per la loro malvagità.

5 No, tu non entri in possesso del loro paese a motivo della tua rettitudine, né a motivo dell’integrità del tuo cuore; ma l’Eterno, il tuo Dio, sta per cacciare quelle nazioni d’innanzi a te per la loro malvagità e per mantenere la parola giurata ai tuoi padri, ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe.

6 Sappi dunque che non a motivo della tua rettitudine l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso di questo buon paese; poiché tu sei un popolo dal collo duro.

7 Ricordati, non dimenticare come hai provocato ad ira l’Eterno, il tuo Dio, nel deserto. Dal giorno in cui uscisti dal paese d’Egitto fino al vostro arrivo in questo luogo siete stati ribelli all’Eterno.

8 Anche ad Oreb provocaste ad ira l’Eterno; e l’Eterno si adirò contro di voi, tanto da essere pronto a distruggervi.

9 Quando fui salito sul monte a prendere le tavole di pietra, le tavole dell’alleanza che l’Eterno aveva stabilito con voi, io rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare pane né bere acqua;

10 e l’Eterno mi dette le due tavole di pietra, scritte con il dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che l’Eterno vi aveva detto sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell’assemblea.

11 E fu alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che l’Eterno mi dette le due tavole di pietra, le tavole dell’alleanza.

12 Poi l’Eterno mi disse: ‘Alzati, scendi prontamente da qui, perché il tuo popolo che hai tratto dall’Egitto si è corrotto; hanno ben presto lasciato la via che io avevo loro ordinato di seguire; si sono fatti un’immagine di metallo fuso’.

13 L’Eterno mi parlò ancora, dicendo: ‘Io l’ho visto questo popolo; ecco, esso è un popolo dal collo duro;

14 lasciami fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome da sotto i cieli, e farò di te una nazione più potente e più grande di loro’.

15 Così io mi volsi e scesi dal monte, dal monte tutto in fiamme, tenendo nelle mie due mani le due tavole dell’alleanza.

16 Guardai, ed ecco che avevate peccato contro l’Eterno, il vostro Dio; vi eravate fatti un vitello di metallo fuso; avevate ben presto lasciato la via che l’Eterno vi aveva ordinato di seguire.

17 E afferrai le due tavole, le gettai dalle mie due mani, e le spezzai sotto i vostri occhi.

18 Poi mi prostrai davanti all’Eterno, come avevo fatto la prima volta, per quaranta giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi acqua, a cagione del gran peccato che avevate commesso, facendo ciò che è male agli occhi dell’Eterno, per irritarlo.

19 Poiché io avevo paura dinanzi all’ira e al furore da cui l’Eterno era invaso contro di voi, tanto da essere pronto a distruggervi. Ma l’Eterno mi esaudì anche quella volta.

20 L’Eterno si adirò anche fortemente contro Aaronne, tanto da essere pronto a farlo perire; e io pregai in quell’occasione anche per Aaronne.

21 Poi presi l’oggetto del vostro peccato, il vitello che avevate fatto, lo detti alle fiamme, lo feci a pezzi, frantumandolo fino a ridurlo in polvere, e buttai quella polvere nel torrente che scende dal monte.

22 Anche a Tabeera, a Massa e a Chibrot-Attaava voi irritaste l’Eterno.

23 E quando l’Eterno vi volle far partire da Cades-Barnea dicendo: ‘Salite, e impossessatevi del paese che io vi do’, voi vi ribellaste all’ordine dell’Eterno, del vostro Dio, non aveste fede in lui, e non obbediste alla sua voce.

24 Siete stati ribelli all’Eterno, dal giorno che vi conobbi.

25 Io stetti dunque così prostrato davanti all’Eterno quei quaranta giorni e quelle quaranta notti, perché l’Eterno aveva detto di volervi distruggere.

26 E pregai l’Eterno e dissi: ‘O Signore, o Eterno, non distruggere il tuo popolo, la tua eredità, che hai redento nella tua grandezza, che hai tratto dall’Egitto con mano potente.

27 Ricordati dei tuoi servi, Abrahamo, Isacco e Giacobbe; non guardare alla caparbietà di questo popolo, né alla sua malvagità, né al suo peccato,

28 affinché il paese da cui ci hai tratto non dica: «Siccome l’Eterno non era capace di introdurli nella terra che aveva loro promesso, e siccome li odiava, li ha fatti uscire da qui per farli morire nel deserto».

29 E nondimeno, essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu traesti dall’Egitto con il tuo grande potere e con il tuo braccio steso’.