Domande frequenti

1 aprile 2018


La vita e il ministero di Gesù esemplificano i due grandi comandamenti: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua” e “Ama il tuo prossimo come te stesso” (Matteo 22:37, 39). Come membri della Chiesa del Salvatore sinceramente desiderosi di essere Suoi discepoli, dobbiamo seguire il Suo ammonimento di amare e servire il nostro Padre nei cieli e i Suoi figli. Il Salvatore ha detto: “Se mi ami, servimi” (DeA 42:29). Il re Beniamino insegnò: “Quando siete al servizio dei vostri simili, voi non siete che al servizio del vostro Dio” (Mosia 2:17). Alma riassunse quello che è il nostro dovere quando osservò: “Essi vegliavano dunque sul loro popolo e lo nutrivano delle cose che riguardano la rettitudine” (Mosia 23:18).

Per aiutare ognuno di noi a rispondere al mandato divino di prenderci cura degli altri e di servirli, la Prima Presidenza ha annunciato le seguenti modifiche, pensate al fine di incentrare l’impegno dei quorum del Sacerdozio di Melchisedec e della Società di Soccorso sul ministrare come faceva il Salvatore. Questi cambiamenti comprendono:

  • A livello di rione, un unico quorum del Sacerdozio di Melchisedec.
  • A livello di palo, un unico quorum di sommi sacerdoti.
  • Il ministero sostituisce l’insegnamento familiare e l’insegnamento in visita.
  • Coinvolgimento dei giovani nel ministero.

A sostegno di questi cambiamenti, i rioni e i pali non tengono più le riunioni del comitato esecutivo del sacerdozio. Nel caso in cui dovesse sorgere un problema particolare nel rione, come per esempio una questione familiare delicata oppure una difficoltà insolita che rientra nell’ambito del programma di benessere, lo si può trattare in una riunione di vescovato allargata. Altre questioni meno sensibili possono essere discusse nel consiglio di rione. Quelle che finora sono state chiamate “riunioni del comitato esecutivo del sacerdozio di palo” sono ora chiamate “riunioni del sommo consiglio” (vedere sotto, domande 7 e 15).

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito ministering.lds.org.

A livello di rione, un unico quorum del Sacerdozio di Melchisedec

Il presidente Russell M. Nelson ha insegnato che “non c’è bisogno che le rivelazioni arrivino tutte in una volta. Possono arrivare in modo graduale”1. L’evolversi degli eventi riguardanti i quorum del sacerdozio e una crescente comprensione delle chiavi del sacerdozio forniscono uno schema di rivelazione graduale. Nel corso della storia della Chiesa, spesso il Signore ha rivelato la Sua volontà linea su linea, benedicendo man mano i Suoi figli con una maggiore comprensione di come applicare i principi del Vangelo alle situazioni del momento (vedi DeA 46:15–16).

La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli hanno riflettuto per anni sui cambiamenti descritti sotto. Solo dopo molte preghiere e uno studio attento dei fondamenti scritturali dei quorum del sacerdozio e dopo aver raggiunto l’unanimità tra i dirigenti della Chiesa presiedenti e aver ricevuto conferma che questa è la volontà del Signore, i dirigenti hanno proceduto a ristrutturare i quorum a livello di rione e di palo, compiendo questo ulteriore passo nell’evolversi della Restaurazione.


1Russell M. Nelson, “Chiedete, cercate, bussate”, Liahona, novembre 2009, 83.

1. Quali sono i cambiamenti che avverranno nei gruppi dei sommi sacerdoti e nei quorum degli anziani di rione?

Nei rioni, i membri del quorum degli anziani e del gruppo dei sommi sacerdoti saranno uniti in un unico quorum con una sola presidenza. Questo quorum, più grande e più unito, sarà chiamato “quorum degli anziani” e il gruppo dei sommi sacerdoti cesserà di esistere.

Il quorum degli anziani includerà tutti gli anziani e gli anziani potenziali del rione, e anche i sommi sacerdoti che in quel momento non staranno servendo nel vescovato, nella presidenza di palo, nel sommo consiglio o come patriarchi operanti.

2. In che modo sarà organizzata la presidenza del quorum degli anziani?

Il presidente di palo, con l’aiuto dei suoi consiglieri, rilascerà gli attuali dirigenti del gruppo dei sommi sacerdoti e le attuali presidenze del quorum degli anziani. Dopo di che chiamerà un nuovo presidente del quorum degli anziani in ogni rione e poi lo stesso presidente di palo, un consigliere designato nella presidenza di palo o un sommo consigliere incaricato chiamerà i consiglieri raccomandati a servire nella presidenza del quorum degli anziani. La nuova presidenza del quorum degli anziani potrà essere composta da anziani e sommi sacerdoti, di età ed esperienza diverse, i quali serviranno insieme in un’unica presidenza di quorum. Un anziano o un sommo sacerdote indistintamente potranno servire come presidente o come consigliere del quorum.2


2Vedere Dottrina e Alleanze 107:9–12. Nel versetto 11 l’espressione “sommo sacerdote” fa riferimento a un sommo sacerdote presiedente.

3. Chi guiderà l’opera del presidente del quorum degli anziani?

Il presidente del quorum degli anziani continuerà a rispondere direttamente al presidente di palo, il quale fornirà addestramento e guida da parte della presidenza di palo e mediante il sommo consiglio. Inoltre, il vescovo, in quanto sommo sacerdote presiedente nel rione, si incontrerà regolarmente con il presidente del quorum degli anziani, con il quale si consulterà e al quale offrirà le dovute istruzioni su come servire e benedire al meglio i membri del rione, collaborando armonicamente con tutte le organizzazioni del rione stesso (vedi il Manuale 2, 7.3.1).

4. Questo cambiamento nella struttura del quorum cambia l’ufficio del sacerdozio detenuto dai membri del quorum stesso?

No. Gli anziani rimangono anziani e i sommi sacerdoti rimangono sommi sacerdoti per quel che concerne il loro ufficio nel sacerdozio. Tuttavia, gli anziani continueranno a essere ordinati sommi sacerdoti quando saranno chiamati a servire in una presidenza di palo, in un sommo consiglio o in un vescovato, oppure in ogni altra occasione decisa dal presidente di palo dopo devota riflessione e per ispirazione.

5. Un rione può avere più di un quorum degli anziani?

Sì. All’insegna di Dottrina e Alleanze 107:89, quando un rione ha un gruppo particolarmente numeroso di detentori attivi del Sacerdozio di Melchisedec, i dirigenti possono organizzare più di un quorum degli anziani. In casi del genere, ogni quorum dovrebbe essere ragionevolmente equilibrato in termini di età, esperienza, uffici e forza nel sacerdozio.

A livello di palo, un unico quorum di sommi sacerdoti

6. Quali cambiamenti sono stati apportati al quorum dei sommi sacerdoti di palo?

La presidenza di palo continua a servire come presidenza del quorum dei sommi sacerdoti di palo. Fanno parte di questo quorum solo quei sommi sacerdoti che in quel dato momento servono nella presidenza di palo, nei vescovati, nel sommo consiglio e come patriarchi operanti. Archivisti e segretari esecutivi di rione e di palo non fanno parte di questo quorum dei sommi sacerdoti.

In genere, se non sono stati assegnati altrove, i membri del quorum dei sommi sacerdoti di palo si riuniscono con il quorum degli anziani.

7. Qual è il ruolo di un quorum dei sommi sacerdoti di palo?

In quanto autorità presiedente, la presidenza di palo si riunisce secondo necessità con i membri del quorum dei sommi sacerdoti di palo al fine di addestrarli e di assisterli nella loro chiamata. Le già esistenti riunioni di palo, illustrate nella sezione 18.3 del Manuale 2, proseguiranno con i seguenti cambiamenti:

  • Le riunioni del comitato esecutivo del sacerdozio di palo si chiameranno “riunioni del sommo consiglio”.
  • Non si terrà più la riunione annuale di tutti i sommi sacerdoti ordinati del palo. Tuttavia, la presidenza di palo terrà una rione annuale del quorum dei sommi sacerdoti di palo.
8. Qual è lo scopo di queste modifiche ai quorum del Sacerdozio di Melchisedec?

Avere in un rione un unico quorum del Sacerdozio di Melchisedec unisce i detentori del sacerdozio nel compimento di tutti gli aspetti dell’opera di salvezza, tra cui il lavoro di tempio e di storia familiare precedentemente coordinato dal dirigente del gruppo dei sommi sacerdoti. Consente ai membri del quorum di ogni età e bagaglio culturale di trarre beneficio dai punti di vista e dalle esperienze di coloro che sono in una fase diversa della vita. Inoltre, crea ulteriori opportunità affinché i detentori del sacerdozio più esperti facciano da mentori agli altri, tra cui gli anziani potenziali, i nuovi membri, i giovani adulti e coloro che stanno ritornando all’attività nella Chiesa.

Questi cambiamenti aiuteranno i quorum degli anziani e le Società di Soccorso ad armonizzare il loro lavoro. Inoltre, renderanno più semplice il coordinamento tra il quorum, il vescovato e il consiglio di rione. Consentiranno anche al vescovo di delegare più responsabilità al presidente del quorum degli anziani e alla presidentessa della Società di Soccorso, così che il vescovo e i suoi consiglieri possano concentrarsi sui loro doveri principali, in particolare sul presiedere al Sacerdozio di Aaronne e alle Giovani Donne.

Il ministero sostituirà l’insegnamento familiare e l’insegnamento in visita

Per molti anni gli insegnanti familiari e le insegnanti visitatrici hanno adempiuto l’incarico mensile di visitare la casa di ogni membro, di portare un messaggio e di dare una mano quando necessario. Innumerevoli ore di servizio devoto e altruistico sono state dedicate a questa grande opera.

Basandosi su questa devozione, ora i dirigenti della Chiesa chiedono ai membri di concentrarsi maggiormente sul prendersi cura degli altri, sia spiritualmente sia materialmente, in modo cristiano (vedere Manuale 2, 3.2.3). Per sottolineare tale cura, quelli che una volta erano i programmi dell’insegnamento familiare e dell’insegnamento in visita diventano ora un’iniziativa congiunta chiamata “ministero”, supervisionata dalla presidenza del quorum degli anziani e da quella della Società di Soccorso, sotto la direzione del vescovo.

9. Che cos’è il “ministero”?

Il Salvatore ha dimostrato con l’esempio che cosa significa ministrare quando ha servito spinto dall’amore per Suo Padre e per ogni persona (vedere Giovanni 15:9–10). Egli ha amato, istruito, confortato, benedetto e pregato per coloro che Lo circondavano (vedere Marco 8:34). Nel ministrare, i membri della Chiesa cercano con l’aiuto della preghiera di servire come farebbe Lui: di “confortare quelli che hanno bisogno di conforto”, di “vegliare sempre sulla chiesa, di stare con i membri e di fortificarli” e di aiutare ciascuno di loro a diventare un vero discepolo di Gesù Cristo (Mosia 18:9; DeA 20:51, 53; vedere anche Giovanni 13:35).

Nel ministrare, i membri determinano, tramite ispirazione e comunicando con coloro di cui si prendono cura, come e con quale frequenza contattare questi ultimi questi ultimi. Si consultano con i propri dirigenti e fanno loro rapporto almeno una volta a trimestre in merito al servizio reso e alle necessità e ai punti di forza di coloro di cui sono stati invitati a occuparsi. I dirigenti fanno rapporto su queste interviste di ministero trimestralmente, mentre non riportano più il numero di visite o contatti con gli individui e con le famiglie. Inoltre, grazie a un collegamento sacerdotale con ciascun membro, i fratelli e le sorelle ministranti formano una catena di comunicazione che i dirigenti possono usare in caso di pericolo o di emergenza.

10. Come vengono chiamati coloro che ministrano?

I detentori del sacerdozio vengono chiamati “fratelli ministranti” e le sorelle della Società di Soccorso sono chiamate “sorelle ministranti”. Normalmente, verranno chiamati semplicemente con i loro nomi: “Fratello Rossi” e “Sorella Bianchi”. Non verranno chiamati “ministri”.

11. In che modo il ministero assomiglia all’insegnamento familiare e a quello in visita? E in che modo è invece diverso?

Il ministero ha in comune con l’insegnamento familiare e con quello in visita il fatto che ogni nucleo avrà dei fratelli del sacerdozio — fratelli ministranti — che appunto ministreranno alla famiglia o agli individui che ne fanno parte e se ne prenderanno cura (vedere DeA 20:47). Ogni sorella adulta avrà membri della Società di Soccorso — le sorelle ministranti — che ministreranno e si prenderanno cura di lei, rafforzando ulteriormente l’enfasi posta sul ministero dalla presidenza generale della Società di Soccorso a partire da gennaio 2018 (vedere “Tenerci in contatto con lei in qualunque momento, ovunque, in qualsiasi modo”, Liahona, gennaio 2018, 7).

Inoltre, alcuni requisiti dell’insegnamento familiare e di quello in visita sono stati modificati per aiutare i membri a ministrare concentrandosi maggiormente sul soddisfare le necessità. I contatti non dovranno sempre consistere in visite formali. Possono aver luogo in casa, in chiesa o in qualsiasi altro contesto che sia sicuro, comodo e raggiungibile. Come insegnato dall’anziano Jeffrey R. Holland, “[ciò] che conta di più riguarda come avete benedetto e come vi siete presi cura di coloro che vi sono stati affidati, il che teoricamente non ha nulla a che fare con date e luoghi specifici. Ciò che conta è che amiate le persone che vi sono state affidate e che stiate adempiendo il comandamento di ‘vegliare sempre sulla chiesa’”3.

In breve, il ministero è guidato dallo Spirito, è flessibile ed è personalizzato in base alle esigenze di ciascun membro.


3Jeffrey R. Holland, “Emissari nella Chiesa”, Liahona, novembre 2016, 62, 67.

12. In che modo il ministero è guidato dallo Spirito?

Nel ministrare, i membri cercheranno l’ispirazione per sapere quale possa essere il modo migliore per prendersi cura degli altri e per soddisfare i loro bisogni. Forse per una sorella anziana che vive da sola potrebbero bastare visite programmate e telefonate regolari affinché si crei il legame di cui ha bisogno. Forse per un giovane adulto meno attivo un invito a partecipare a un progetto nella comunità potrebbe essere il modo più utile di contattarlo. Forse fare il tifo a una partita di calcio di un giovane potrebbe essere utile sia per il giovane che per il suoi genitori. Forse inviare a una persona via SMS un versetto pieno di speranza potrebbe contribuire ad alleviare i suoi fardelli. Forse una persona potrebbe trarre beneficio anche solo da un bigliettino o da un’e-mail. Che cosa il Salvatore vorrebbe che facessero i Suoi servitori? Trovare modi ispirati di agire e sfruttare tutti i metodi disponili per mettersi in contatto con chi è stato loro assegnato è cruciale per un ministero ispirato. Per offrire un servizio cristiano, i fratelli e le sorelle ministranti non possono fare affidamento su visite di routine o messaggi predefiniti; devono cercare l’ispirazione e consultarsi con i membri della famiglia per prendersi cura al meglio delle persone a loro affidate, e lo devono fare utilizzando il tempo e le risorse che hanno a disposizione.

13. In che modo il ministero è flessibile?

I fratelli e le sorelle ministranti hanno l’opportunità di fare ciò che funziona meglio. Le persone di cui sono stati invitati a prendersi cura potrebbero non necessitare tutti della stessa attenzione. Collaborando con il vescovato e il consiglio di rione, le presidenze del quorum degli anziani e della Società di Soccorso comunicano quali sono le priorità ai fratelli e alle sorelle ministranti, in modo che costoro possano comprendere chi potrebbe avere più bisogno di loro. La priorità più alta spesso viene data ai nuovi membri, ai membri meno attivi che potrebbero essere ricettivi, e ad altri membri quali genitori single, vedove e vedovi. I dirigenti possono assegnare un dirigente dei giovani a una famiglia in cui un giovane uomo o una giovane donna sta affrontando delle difficoltà, e assegnano immediatamente dei fratelli e delle sorelle ministranti ai nuovi convertiti. A tale ministero possono assegnare un membro qualsiasi del quorum degli anziani — un sommo sacerdote o un anziano.

Ove appropriato, una coppia sposata può essere assegnata a una famiglia o a un individuo. Inoltre, le Laurette e le Damigelle possono dare un contributo importante servendo come colleghe delle sorelle della Società di Soccorso, proprio come possono fare i sacerdoti e gli insegnanti servendo con i detentori del Sacerdozio di Melchisedec (vedere domanda 22, sotto).

14. In che modo il ministero viene personalizzato in base alle necessità di ciascun membro?

I fratelli e le sorelle ministranti cercano di fare ciò che soddisfa al meglio le necessità individuali. Qualsiasi forma di comunicazione è adatta a rispondere ai suggerimenti dello Spirito e a soddisfare i bisogni di coloro di cui si prendono cura. Il rispondere a questi bisogni ha inizio con una riflessione devota e con una conversazione conoscitiva con le famiglie e con gli individui a loro affidati. Durante questa conversazione e nei contatti successivi, ascoltano coloro a cui ministrano al fine di comprendere come servirli al meglio, come e con quale frequenza desiderano essere contattati e se v’è bisogno di condividere dei messaggi e quale deve esserne il contenuto. Coloro che ministrano si assicurano che tutte le comunicazioni con qualsiasi membro della famiglia siano appropriate.

I fratelli e le sorelle ministranti si adoperano per aiutare gli individui e le famiglie a prepararsi per la loro prossima ordinanza, a tenere fede alle alleanze che hanno stretto e a diventare autosufficienti. Questo aiuto può consistere anche nel condividere messaggi spirituali espressamente mirati a un individuo o a una famiglia, benché condividere un messaggio non sia l’aspetto principale del ministero. La Liahona e l’Ensign non includeranno più messaggi specifici per essere usati nei contatti di ministero.

15. In che modo i dirigenti del sacerdozio e della Società di Soccorso uniscono i loro sforzi?

Una maggiore abilità di ministrare agli altri è uno degli effetti voluti e naturali dell’accresciuta forza dei quorum del sacerdozio riorganizzati e della conseguente unità con la Società di Soccorso. Il ministero diventa uno sforzo coordinato per adempiere il dovere sacerdotale di “visitare la casa di ogni membro” e di “vegliare sempre sulla chiesa, di stare con i membri e di fortificarli”; e lo scopo della Società di Soccorso di “accrescere la propria fede nel Padre Celeste, in Gesù Cristo e nella Sua Espiazione; [di rafforzare] le persone, le famiglie e le case mediante le ordinanze e le alleanze; e [di operare] in unità per aiutare i bisognosi” (DeA 20:47, 53; Manuale 2, 9.1.1).

Lavorando insieme sotto la direzione del vescovo, le presidenze del quorum degli anziani e della Società di Soccorso hanno l’opportunità di essere ispirate, organizzate e coordinate nel loro sforzo di vegliare su ciascun individuo e su ciascuna famiglia. Il coordinamento consiste anche nel lavorare insieme nei seguenti modi:

  • La presidenza del quorum degli anziani presenta delle raccomandazioni sugli incarichi di ministero per gli individui e le famiglie del rione. La presidenza della Società di Soccorso presenta delle raccomandazioni sugli incarichi di ministero per le sorelle della Società di Soccorso. Ove ci fossero esigenze speciali, le presidenze del quorum degli anziani e della Società di Soccorso possono esaminare incarichi specifici prima che vengano finalizzati.
  • Le presidenze del quorum degli anziani e della Società di Soccorso sottopongono al vescovo delle raccomandazioni per gli incarichi di ministero affinché questi li possa approvare.
  • In base alle circostanze, i fratelli e le sorelle ministranti possono parlare tra loro di situazioni particolari delle singole persone e, ove necessario, contattare i dirigenti del quorum o della Società di Soccorso per ulteriori indicazioni e risorse.
  • Le presidenze del quorum degli anziani e della Società di Soccorso si riuniscono trimestralmente per parlare delle necessità degli individui e delle famiglie di cui sono venuti a conoscenza mediante le interviste di ministero.
  • Dopo questa riunione, il presidente del quorum degli anziani e la presidentessa della Società di Soccorso si riuniscono trimestralmente con il vescovo per discutere delle esigenze degli individui e delle famiglie.
  • Quando necessario, i dirigenti del quorum degli anziani e della Società di Soccorso si consultano con il consiglio di rione in merito ai punti di forza e ai bisogni individuati durante le interviste di ministero e preparano e metteno in atto piani al fine di servire e benedire i membri del rione.

Per rendere più semplice il coordinamento, i rioni si concentrano sulle riunioni del consiglio di rione e cessano di tenere le riunioni del comitato esecutivo del sacerdozio. Gli argomenti dell’ordine del giorno precedentemente trattati nelle riunioni del comitato esecutivo del sacerdozio sono affrontate, ove necessario, in riunioni di vescovato allargate, nei consigli di rione o nelle riunioni trimestrali alle quali partecipano il vescovo, il presidente del quorum degli anziani e la presidentessa della Società di Soccorso.

16. In che modo i membri ricevono il loro incarico di ministero?

I dirigenti si incontrano con i fratelli e le sorelle ministranti — preferibilmente con i rispettivi colleghi — per illustrare loro l’incarico e per consultarsi con loro in merito ai punti di forza, alle necessità e alle difficoltà di coloro ai quali devono ministrare. Questa conversazione può aver luogo durante un’intervista di ministero (vedere domanda 20, sotto) oppure ogniqualvolta sia necessario.

17. Qual è lo scopo delle visite a casa?

Visti il numero, le distanze, la sicurezza e altre circostanze, una visita a ciascuna casa ogni mese potrebbe non essere possibile né pratica; ciononostante, quando possono essere fatte, le visite personali sono importanti. Per servire come farebbe il Salvatore, i fratelli e le sorelle ministranti valutano ogni situazione possibile per contattare coloro ai quali sono stati assegnati e per prendersene cura.

18. Per ministrare occorre sempre condividere un messaggio?

No. Quando imparano a conoscere le persone a loro affidate, i fratelli e le sorelle ministranti comprendono le loro necessità e lo Spirito Santo potrebbe suggerire loro di insegnare un principio del Vangelo. Un genitore potrebbe anche richiedere un argomento specifico da discutere con la sua famiglia. Tuttavia, il “messaggio” migliore è: premura e compassione.

19. In che modo i fratelli e le sorelle ministranti fanno rapporto sul loro operato?

I dirigenti non raccolgono più i rapporti sulle famiglie e sugli individui che sono stati visitati in un dato mese. Invece, i fratelli e le sorelle ministranti hanno l’opportunità di consultarsi con i propri dirigenti del quorum degli anziani e della Società di Soccorso in merito alle circostanze di coloro di cui si prendono cura e in merito al loro continuo operato. Questa occasione per consultarsi ha luogo almeno trimestralmente durante le interviste di ministero e ogniqualvolta sia necessario comunicare.

20. Che cos’è un’intervista di ministero?

Un’intervista di ministero viene tenuta per: (1) consultarsi sui punti di forza, sulle necessità e sulle difficoltà della famiglie e degli individui affidati, (2) determinare con quali necessità il quorum, la Società di Soccorso o il consiglio di rione possono dare la propria assistenza e (3) imparare dai dirigenti ed essere incoraggiati nel proprio impegno a ministrare.

Almeno trimestralmente, i fratelli e le sorelle ministranti si incontrano con un dirigente del quorum degli anziani o della Società di Soccorso per una intervista di ministero, possibilmente di persona e con i rispettivi colleghi. Una coppia sposata che si dedica insieme al ministero si può incontrare indistintamente con un dirigente del quorum degli anziani, con una dirigente della Società di Soccorso oppure con entrambi. Tra un’intervista e l’altra, i fratelli e le sorelle ministranti comunicano altre informazioni secondo necessità, in persona, per telefono, via SMS, per e-mail o in qualsiasi altro modo. Condividono informazioni riservate solo con il presidente del quorum degli anziani, con la presidentessa della Società di Soccorso oppure direttamente con il vescovo.

21. In che modo i dirigenti tengono un registro delle interviste di ministero?

Le presidenze del quorum degli anziani e della Società di Soccorso tengono un registro delle interviste avute con i fratelli e con le sorelle ministranti. I dirigenti indicano il mese in cui le interviste sono state tenute e chi vi ha preso parte. Riportano come intervistata una coppia di fratelli o di sorelle ministranti quando almeno un membro della coppia è stato intervistato durante il trimestre.

Entro l’1 agosto 2018 saranno disponibili gli aggiornamenti per tali rapporti nell’applicazione LDS Tools e in Risorse per i dirigenti e per l’archivista sul sito LDS.org. Entro la metà del 2018 saranno disponibili anche le modifiche al Rapporto trimestrale. Ulteriori dettagli per i dirigenti e per gli archivisti saranno forniti prossimamente in una comunicazione da parte della sede centrale della Chiesa.

Coinvolgimento dei giovani nel ministero.

22. In che modo i giovani possono essere coinvolti negli incarichi di ministero?

Le dirigenti possono decidere di designare le Laurette e le Damigelle come colleghe delle sorelle della Società di Soccorso, proprio come i sacerdoti e gli insegnanti sono ora colleghi dei detentori del Sacerdozio di Melchisedec. I giovani condividono i loro doni unici e crescono spiritualmente quando servono al fianco degli adulti nell’opera di salvezza e quando si consultano in merito a tale servizio durante le interviste di ministero. Inoltre, coinvolgere i giovani negli incarichi di ministero amplia il raggio del prendersi cura degli altri incrementando il numero di membri che vi prendono parte. Può anche semplificare e rafforzare questo impegno all’interno della famiglia quando madre e figlia — e padre e figlio — servono insieme.

23. Si devono assegnare a un giovane dei fratelli e/o delle sorelle ministranti dedicati?

No. I giovani uomini e le giovani donne sono seguiti da coloro che si prendono cura delle loro famiglie e sono anche seguiti dai loro dirigenti del Sacerdozio di Aaronne e delle Giovani Donne.

Le modifiche al quorum devono essere implementate prontamente. Le modifiche collegate al ministero potrebbero necessitare un po’ di tempo, tuttavia devono essere attuate il prima possibile. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito ministering.lds.org/ita.

Si prega di prendere nota che quanto detto per i rioni e per i vescovi si applica anche ai rami e ai presidenti di ramo; quanto detto per i pali vale anche per i distretti e quanto detto per i presidenti di palo si applica anche ai presidenti di missione e di distretto.