2005
Una testimonianza vibrante e sincera
Agosto 2005


Messaggio della Prima Presidenza

Una testimonianza vibrante e sincera

Le nostre congregazioni cantano spesso un inno le cui parole furono scritte più di cento anni fa da Parley P. Pratt: «Dall’alto scese un angel».1 Questi versi contengono la dichiarazione dell’anziano Pratt sulla miracolosa venuta alla luce di un libro straordinario. Quest’autunno saranno esattamente 176 anni che questo libro veniva composto e passato in una piccola macchina da stampa a Palmyra, New York.

È edificante sapere come Parley P. Pratt venne in contatto con il libro a proposito del quale scrisse le parole dell’inno. Nell’agosto del 1830, in veste di predicatore laico, era in viaggio dall’Ohio alla parte orientale dello Stato di New York. A Newark, lungo il fiume Erie, scese dalla barca e percorse a piedi 16 chilometri nella campagna, dove incontrò un diacono battista di nome Hamlin, il quale gli parlò di «un libro, un libro strano, un LIBRO MOLTO STRANO!… Questo libro, egli disse, si supponeva fosse stato originariamente scritto su tavole o d’oro o di bronzo, da un ramo delle tribù d’Israele; e che fosse stato scoperto e tradotto da un giovane vicino a Palmyra, nello Stato di New York, mediante l’aiuto di visioni o del ministero degli angeli. Gli chiesi come e dove potevo procurarmi quel libro. Mi promise che avrei potuto esaminarlo il giorno dopo a casa sua… La mattina seguente andai a trovarlo e là, per la prima volta, i miei occhi si posarono sul ‹LIBRO DI MORMON›, il libro dei libri… che fu il mezzo principale, nelle mani del Signore, per dirigere l’intero corso della mia vita futura.

Lo aprii con ansia e ne lessi il frontespizio. Lessi poi la testimonianza di numerosi testimoni circa il modo in cui era stato trovato e tradotto. Poi cominciai a leggerne il contenuto dall’inizio. Lessi tutto il giorno; anche mangiare era un peso per me; non avevo alcun desiderio di cibo; quando scese la notte anche il sonno era un fardello, poiché preferivo leggere invece di dormire.

Mentre leggevo, lo Spirito del Signore scese su di me e seppi e compresi che il libro era vero, tanto chiaramente e manifestamente come un uomo comprende e sa di esistere».2

Parley Pratt a quel tempo aveva ventitré anni. La lettura del Libro di Mormon lo influenzò così profondamente che ben presto entrò nella Chiesa e diventò uno dei suoi più efficaci e possenti sostenitori. Nel corso del suo ministero egli percorse da costa a costa il territorio attualmente occupato dagli Stati Uniti, poi passò in Canada e poi in Inghilterra; aprì al lavoro missionario le isole del Pacifico e fu il primo missionario dei Santi degli Ultimi Giorni che mise piede nell’America meridionale. Nel 1857, mentre svolgeva una missione nell’Arkansas, fu colpito alle spalle e ucciso da un colpo d’arma da fuoco. Egli fu sepolto in una zona rurale vicino al centro di Alma, e oggi in quel luogo tranquillo un grosso blocco di granito segna la sua tomba. Sulla lapide sono incise le parole di un altro dei suoi grandi e profetici inni in cui si proclama la visione dell’opera alla quale egli si era dedicato:

Le ombre fuggon, sorge il sol,

ed il vessil di Sion appar!…

Di gloria pien risplende il ciel,

d’un grande dì è l’albeggiar.

Sparir le nubi dell’error,

luce or vien di verità…

Dell’alba chiara lo splendor

sul mondo intero scenderà.3

L’esperienza vissuta da Parley P. Pratt con il Libro di Mormon non fu unica. Quando i volumi della prima edizione entrarono in circolazione e furono letti, centinaia di uomini e di donne spiritualmente forti ne furono così profondamente colpiti che rinunciarono a tutto ciò che possedevano; e negli anni che seguirono non pochi di loro offrirono la vita per la testimonianza che portavano nel cuore della verità di questo straordinario volume.

Oggi, un secolo e tre quarti dopo la sua prima pubblicazione, il Libro di Mormon è letto più che in qualsiasi altro periodo della sua storia. Mentre la prima edizione constava di cinquemila copie, oggi ne vengono distribuite ogni anno cinque milioni di copie; il libro o alcune sue parti sono disponibili in 106 lingue.

Il suo interesse è eterno come la verità, universale come l’umanità. È l’unico libro che contiene nelle sue pagine la promessa che, per potere divino, il lettore potrà conoscere con certezza la verità.

Le sue origini sono miracolose. Quando la sua provenienza viene descritta per la prima volta a chi non lo conosce, sembra quasi incredibile. Ma il libro è qui per essere toccato, tenuto e letto. Nessuno può negarne l’esistenza. Ogni sforzo compiuto per attribuirgli un’origine diversa da quella indicata da Joseph Smith si è dimostrato privo di sostanza. Si tratta di una raccolta di annali dell’antica America. Contiene le Scritture del Nuovo Mondo, proprio come la Bibbia contiene le Scritture del mondo antico. Ognuno dei due libri parla a sostegno dell’altro. Ognuno porta in sé l’ispirazione, il potere di convincere e di convertire. Insieme diventano due testimoni che, mano nella mano, proclamano che Gesù è il Cristo, il Figlio risorto e vivente del Dio vivente.

La narrativa del Libro di Mormon è una cronaca di nazioni scomparse da lungo tempo ma, nel fare l’analisi dei problemi della società odierna, è altrettanto attuale quanto il giornale del mattino e molto più preciso, ispirato e ispiratore in merito alla soluzione di questi problemi.

Non conosco altro scritto che esponga con altrettanta chiarezza le tragiche conseguenze subite dalle società che seguono un corso di vita contrario ai comandamenti di Dio. Le sue pagine tracciano la storia di due diverse civiltà che fiorirono nell’Emisfero Occidentale. Ognuna iniziò come una piccola nazione il cui popolo camminava nel timore del Signore; ma di pari passo con la prosperità crebbero i mali. Il popolo soccombette alle lusinghe di capi ambiziosi e astuti che l’oppressero con tasse onerose e calmarono i suoi timori con vuote promesse; capi che tolleravano e persino incoraggiavano l’immoralità. Questi uomini malvagi portarono il popolo a terribili guerre e alla conseguente morte di milioni di persone, sino all’estinzione finale di due grandi civiltà in epoche diverse.

Nessun’altra testimonianza scritta illustra tanto chiaramente il fatto che quando gli uomini e le nazioni camminano nel timore di Dio e nell’obbedienza ai Suoi comandamenti prosperano e progrediscono; ma quando Lo ignorano e ignorano la Sua parola sopraggiunge un decadimento che, se non è arrestato dalla rettitudine, porta all’impotenza e alla morte. Il Libro di Mormon è una riconferma del seguente proverbio contenuto nell’Antico Testamento: «La giustizia innalza una nazione, ma il peccato è la vergogna dei popoli» (Proverbi 14:34).

Il Dio del cielo ha parlato a questi popoli delle Americhe mediante i profeti, dicendo loro dove potevano trovare la vera sicurezza: «Ecco, questa è una terra scelta, e qualunque nazione la possiederà sarà libera dalla servitù e dalla schiavitù e da tutte le altre nazioni sotto il cielo, purché servano l’Iddio del paese, che è Gesù Cristo» (Ether 2:12).

Mentre il Libro di Mormon parla con grande potere dei problemi che affliggono la società moderna, il nucleo centrale forte e toccante del suo messaggio è una testimonianza vibrante e sincera che Gesù è il Cristo, il Messia promesso, Colui che percorse le strade polverose della Palestina guarendo gli infermi e insegnando le dottrine della salvezza; che morì in croce sul Calvario; che il terzo giorno si levò dalla tomba e apparve a molti. Prima della Sua ascensione finale fece visita ai popoli dell’Emisfero Occidentale, dei quali aveva detto in precedenza: «Ho anche delle altre pecore, che non son di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore» (Giovanni 10:16).

Per secoli, la Bibbia è stata l’unica testimonianza scritta della divinità di Gesù di Nazaret. Ora, al suo fianco, si erge un secondo e possente testimone sorto per «convincere i Giudei e i Gentili che Gesù è il Cristo, l’Eterno Iddio, che si manifesta a tutte le nazioni» (frontespizio del Libro di Mormon).

Come ho indicato prima, in questo stesso periodo di 176 anni fa, la prima edizione del Libro di Mormon, che era stato tradotto «per dono e potere di Dio» (frontespizio del Libro di Mormon) veniva composta e passata in una piccola pressa a Palmyra, New York. La sua pubblicazione precedette, annunciandola, l’organizzazione della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, avvenuta il 6 aprile 1830.

L’anno passato alla Scuola Domenicale abbiamo studiato il Libro di Mormon. Malgrado ciò, propongo una sfida ai membri della Chiesa in tutto il mondo e ai nostri amici in ogni dove di leggere o rileggere il Libro di Mormon. Se leggerete un po’ più di un capitolo e mezzo al giorno, sarete in grado di terminarlo entro la fine di quest’anno. Quasi alla fine dei suoi 239 capitoli troverete una sfida, fatta dal profeta Moroni nell’ultimare i suoi annali, quasi 16 secoli fa. Egli disse:

«E vi esorto a ricordare queste cose; poiché viene presto il tempo in cui saprete che non mento, poiché mi vedrete alla sbarra di Dio; e il Signore Iddio vi dirà: Non vi ho forse proclamato le mie parole, che furono scritte da quest’uomo, come uno che grida dai morti; sì, come uno che parla dalla polvere?…

Ed Iddio vi mostrerà che ciò che ho scritto è vero» (Moroni 10:27, 29).

Vi prometto senza riserve che, se osserverete questo programma semplice, a prescindere da quante volte potete aver letto il Libro di Mormon, nella vostra vita e nella vostra famiglia entrerà in maggiore misura lo Spirito del Signore, sentirete maggiormente la determinazione a camminare in obbedienza ai Suoi comandamenti e avrete una testimonianza più forte della realtà vivente del Figlio di Dio.

Idee per gli insegnanti familiari

Prendete in considerazione di parlare, prima della vostra visita alla famiglia, con il capofamiglia in merito alla sfida lanciata dal presidente Hinckley di completare la lettura del Libro di Mormon entro la fine di quest’anno. Esortate il capofamiglia a parlare della sfida con i suoi familiari prima che andiate a casa loro per l’insegnamento familiare.

Dopo aver pregato ed esservi preparati, condividete questo messaggio impiegando un metodo che incoraggi la partecipazione di coloro cui insegnate. Seguono alcuni esempi:

  1. Parlate delle promesse che il presidente Hinckley fa a coloro che raggiungono l’obiettivo di leggere o rileggere il Libro di Mormon.

  2. Invitate i familiari a raccontare le loro storie preferite o a leggere i loro passi scritturali preferiti tratti dal Libro di Mormon. Analizzate i vari modi in cui i familiari possano allargare la loro comprensione e studio del Libro di Mormon. Portate testimonianza delle benedizioni che derivano dallo studio regolare del Libro di Mormon.

  3. Mostrate ai familiari la vostra copia del Libro di Mormon segnata. Invitateli a spiegare con parole loro perché il Libro di Mormon è importante. Dite loro perché è importante per voi. Leggete insieme la storia di come Parley P. Pratt ha ricevuto la testimonianza della veridicità del libro. Portate la vostra testimonianza del Libro di Mormon.

Note

  1. Vedere Inni, 9.

  2. Autobiography of Parley Pratt, ed. Parley P. Pratt Jr. [1938], 36–37.

  3. «Le ombre fuggon, sorge il sol», Inni, 1.