Conferenza generale
La venuta alla luce del Libro di Mormon
Conferenza generale di aprile 2020


La venuta alla luce del Libro di Mormon

I fatti storici e i testimoni speciali del Libro di Mormon attestano che la sua venuta alla luce è stata davvero miracolosa.

Durante una riunione con gli anziani della Chiesa, il profeta Joseph Smith dichiarò: “Togliete il Libro di Mormon e le rivelazioni, e dov’è la nostra religione? Non esiste più”1. Miei cari fratelli e mie care sorelle, dopo la Prima Visione, la miracolosa venuta alla luce del Libro di Mormon è la seconda pietra miliare della graduale restaurazione del vangelo di Gesù Cristo in questa dispensazione. Il Libro di Mormon testimonia dell’amore di Dio per i Suoi figli, del sacrificio espiatorio altruista e divino del Signore Gesù Cristo, e del Suo sommo ministero tra i Nefiti poco dopo la Sua risurrezione.2 Esso attesta anche che il rimanente del casato d’Israele sarà riunito grazie alla Sua opera degli ultimi giorni e che non sarà rigettato per sempre.3

Studiando la venuta alla luce in questi ultimi giorni di questo sacro libro di Scritture, riusciamo a vedere che tutta l’opera è stata miracolosa: a partire dal profeta Joseph che riceve le tavole d’oro da un santo angelo, alla loro traduzione “per dono e potere di Dio”4, fino alla loro protezione e pubblicazione per mano del Signore.

La venuta alla luce del Libro di Mormon iniziò molto tempo prima che Joseph Smith ricevesse le tavole d’oro dalle mani dell’angelo Moroni. I profeti antichi predissero l’avvento di questo sacro libro ai nostri giorni.5 Isaia parlò di uno scritto sigillato, che sarebbe apparso mentre le persone contendevano sulla parola di Dio. Tale circostanza avrebbe fornito il contesto nel quale Dio avrebbe potuto operare le Sue “maraviglie su maraviglie”, grazie alle quali “la saviezza de’ […] savi perirà, e l’intelligenza degl’intelligenti […] sparirà”, mentre “gli umili avranno abbondanza di gioia nell’Eterno, e i più poveri tra gli uomini esulteranno nel Santo d’Israele”6. Ezechiele parlò del legno di Giuda (la Bibbia) e del legno di Efraim (il Libro di Mormon) dicendo che sarebbero stati riuniti. Sia Ezechiele (nell’Antico Testamento) che Lehi (nel Libro di Mormon) indicano che essi “cresceranno insieme” per confondere le false dottrine, stabilire la pace e portarci a conoscenza delle alleanze.7

La sera del 21 settembre 1823, tre anni e mezzo dopo la Prima Visione, come risultato delle sue preghiere sincere Joseph ricevette per tre volte la visita dell’angelo Moroni, l’ultimo dei profeti nefiti che visse nell’antica America. Nei loro incontri, che durarono tutta la notte, Moroni disse a Joseph che Dio aveva un’opera meravigliosa da fargli compiere: la traduzione e pubblicazione nel mondo delle parole ispirate di antichi profeti che erano vissuti nel continente americano.8 Il giorno successivo, Joseph andò nel luogo non lontano dalla sua abitazione in cui Moroni, secoli prima, aveva sepolto le tavole al termine della sua vita. Lì Joseph rivide Moroni, che lo istruì di prepararsi a ricevere le tavole in futuro.

Per i quattro anni successivi, il 22 settembre di ogni anno, Joseph ricevette da Moroni ulteriori istruzioni su come il regno del Signore doveva essere governato negli ultimi giorni. La preparazione di Joseph incluse anche la visita di angeli di Dio, che rivelarono la maestà e la gloria degli eventi che avrebbero avuto luogo in questa dispensazione.9

Il suo matrimonio con Emma Hale nel 1827 faceva parte di questa preparazione. Ella svolse un ruolo importante nell’aiutare il Profeta nel corso della sua vita e del suo ministero. Infatti, nel settembre del 1827 Emma accompagnò Joseph alla collina dove erano nascoste le tavole e lo aspettò mentre l’angelo Moroni consegnava gli annali nelle mani di Joseph. Joseph ricevette la promessa che le tavole sarebbero state preservate se egli avesse dedicato tutti i suoi sforzi a tenerle al sicuro finché non fossero state rimesse nelle mani di Moroni.10

Miei cari compagni nel Vangelo, molte delle scoperte odierne riguardanti i tempi antichi avvengono durante scavi archeologici o anche per caso, nel realizzare progetti di costruzione. Eppure Joseph Smith fu indirizzato alle tavole da un angelo. Questo risultato fu di per sé un miracolo.

Anche il processo di traduzione del Libro di Mormon fu un miracolo. Questi sacri e antichi annali non furono “tradotti” nel modo tradizionale in cui gli studiosi tradurrebbero un testo antico studiandone la relativa lingua. Dovremmo considerare tale processo più come una “rivelazione” avvenuta con l’aiuto di strumenti tangibili forniti dal Signore, piuttosto che come una “traduzione” da parte di qualcuno che conosce le lingue. Joseph Smith dichiarò che con il potere di Dio tradusse “il Libro di Mormon partendo da geroglifici, la cui conoscenza si era persa, nel qual processo [era] solo, giovane illetterato, a combattere con una nuova rivelazione la saggezza del mondo e l’ignoranza amplificata di diciotto secoli”11. L’aiuto del Signore nella traduzione delle tavole — o rivelazione, per intenderci — è evidente anche se si considera il tempo miracolosamente breve che fu impiegato da Joseph Smith per tradurle.12

Gli scrivani di Joseph testimoniarono che il potere di Dio era manifesto durante l’opera di traduzione del Libro di Mormon. Oliver Cowdery una volta disse: “Quelli furono giorni che non si possono dimenticare: stare seduti al suono di una voce dettata dall’ispirazione del cielo risvegliava l’estrema gratitudine di questo seno! Giorno dopo giorno continuai, senza interruzione, a scrivere dalla sua bocca, mentre traduceva […] ‘Il Libro di Mormon’”13.

Fonti storiche rivelano che, dal momento in cui Joseph ottenne le tavole nel 1827, furono fatti dei tentativi per rubargliele. Egli scrisse: “Gli sforzi più strenui furono impiegati per [togliermi le tavole]” e “a tale scopo si ricorse ad ogni stratagemma che si potesse inventare”.14 Alla fine, Joseph ed Emma furono costretti a trasferirsi da Manchester, nello Stato di New York, a Harmony, in Pennsylvania, per trovare un posto sicuro in cui procedere con l’opera di traduzione, lontano dalle persone e dai gruppi di malintenzionati che volevano rubare le tavole.15 Come ha riferito uno storico: “Così terminò la prima difficile fase della custodia delle tavole da parte di Joseph […]. Gli annali rimasero tuttavia al sicuro, e, dai suoi sforzi per preservarli, indubbiamente Joseph imparò molto sulle vie di Dio e dell’uomo; erano insegnamenti che gli sarebbero serviti nei tempi a venire”16.

Durante la traduzione del Libro di Mormon, Joseph apprese che il Signore avrebbe scelto dei testimoni che vedessero le tavole.17 Ciò rientra in quanto stabilito dal Signore stesso quando disse: “Ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni”18. Oliver Cowdery, David Whitmer e Martin Harris, che furono alcuni dei primi collaboratori di Joseph nello stabilire l’opera meravigliosa di Dio in questa dispensazione, furono i primi testimoni chiamati a rendere una speciale testimonianza del Libro di Mormon al mondo. Essi attestarono che un angelo, venuto dalla presenza del Signore, aveva mostrato loro gli antichi annali, e di aver visto i caratteri incisi sulle tavole. Resero anche testimonianza di aver udito la voce di Dio dal cielo che dichiarava che gli antichi annali erano stati tradotti per dono e potere di Dio. Poi fu loro comandato di renderne testimonianza a tutto il mondo.19

Il Signore chiamò in modo miracoloso altri otto testimoni che vedessero personalmente le tavole d’oro e fossero testimoni speciali dinanzi al mondo della veridicità e della divinità del Libro di Mormon. Anch’essi testimoniarono di aver visto ed esaminato scrupolosamente le tavole e i caratteri incisi su di esse. Anche durante le avversità, le persecuzioni e ogni tipo di difficoltà, e nonostante in seguito alcuni di loro abbiano vacillato nella fede, questi undici testimoni scelti del Libro di Mormon non hanno mai rinnegato la propria testimonianza delle tavole. Joseph Smith non era più l’unico a essere a conoscenza delle visite di Moroni e delle tavole d’oro.

Lucy Mack Smith scrisse che suo figlio arrivò a casa pieno di gioia dopo che ai testimoni furono mostrate le tavole. Joseph spiegò ai suoi genitori: “Mi sento come se fossi stato sollevato da un immane fardello che mi era quasi impossibile portare; e la mia anima gioisce, perché non dovrò più essere completamente solo nel mondo”20.

Joseph Smith dovette affrontare molta opposizione per stampare il Libro di Mormon quando la traduzione fu completata. Riuscì a convincere un tipografo di nome Egbert B. Grandin di Palmyra, nello Stato di New York, a curarne la stampa solo dopo che Martin Harris, con un atto di grande fede e sacrificio, ebbe ipotecato la sua fattoria firmando come garante. Anche a causa della continua opposizione dopo la pubblicazione del Libro di Mormon, Martin Harris, lealmente, vendette sessantuno ettari della sua tenuta per saldare le spese di pubblicazione. Tramite una rivelazione data a Joseph Smith, il Signore istruì Martin Harris di non concupire i suoi beni e di pagare i costi di stampa del libro che “contiene la verità e la parola di Dio”21. Nel marzo del 1830 furono pubblicate le prime cinquemila copie del Libro di Mormon, e ad oggi ne sono state stampate più di centottanta milioni di copie in oltre cento lingue.

I fatti storici e i testimoni speciali del Libro di Mormon attestano che la sua venuta alla luce è stata davvero miracolosa. Ciononostante, il potere di questo libro non si basa solo sulla sua magnifica storia, ma sul suo messaggio possente e ineguagliato che ha cambiato innumerevoli vite, compresa la mia!

Lessi interamente il Libro di Mormon per la prima volta quando ero un giovane studente del Seminario. Secondo le istruzioni dei miei insegnanti, iniziai a leggerlo dalle pagine introduttive. La promessa contenuta nelle prime pagine del Libro di Mormon risuona ancora nella mia mente: “[Meditate] in cuor [vostro] e poi [chiedete con fede] a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo se il libro è vero. Coloro che fanno ciò […] otterranno una testimonianza della sua verità e divinità per potere dello Spirito Santo”22.

Tenendo a mente quella promessa, cercando sinceramente di conoscerne la veridicità e con spirito di preghiera, studiai il Libro di Mormon, un poco alla volta, mentre portavo a termine gli incarichi settimanali del corso di Seminario. Ricordo come se fosse ieri che una sensazione di calore iniziò gradualmente a espandersi nella mia anima e a riempire il mio cuore, a illuminare la mia comprensione e a divenirmi sempre più deliziosa, proprio come descritto da Alma quando predicava la parola di Dio al suo popolo.23 Quella sensazione alla fine si è trasformata in conoscenza che si è radicata nel mio cuore ed è diventata il fondamento della mia testimonianza degli importanti eventi e insegnamenti riportati in questo libro sacro.

Grazie a queste e ad altre inestimabili esperienze personali, il Libro di Mormon è invero diventato la pietra angolare che sostiene la mia fede in Gesù Cristo e la mia testimonianza della dottrina del Suo vangelo. È diventato uno dei pilastri che mi rendono testimonianza del divino sacrificio espiatorio di Cristo. Per tutta la mia vita è diventato uno scudo contro i tentativi dell’avversario di indebolire la mia fede e di instillare incredulità nella mia mente, e mi dà il coraggio di dichiarare con fermezza al mondo la mia testimonianza del Salvatore.

Miei cari amici, la mia testimonianza del Libro di Mormon è giunta linea su linea24 come un miracolo per il mio cuore. A oggi, questa testimonianza continua a crescere mentre io cerco con costanza, con cuore sincero, di comprendere più pienamente la parola di Dio come contenuta in questo straordinario libro di Scritture.

Invito tutti voi che oggi state ascoltando la mia voce a far parte della meravigliosa venuta alla luce del Libro di Mormon nella vostra stessa vita. Vi prometto che se ne studierete le parole devotamente e costantemente, potrete godere delle sue promesse e ricche benedizioni nella vostra vita. Riaffermo ancora una volta la promessa che riecheggia nelle sue pagine: che se “[domanderete] a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo, se queste cose non sono vere; e se lo chiederete con cuore sincero, con intento reale, avendo fede in Cristo”, Egli con misericordia “ve ne manifesterà la verità mediante il potere dello Spirito Santo”25. Posso assicurarvi che Egli vi darà la risposta in modo molto personale, come ha fatto per me e per molti altri nel mondo. La vostra esperienza sarà gloriosa e sacra per voi come le esperienze di Joseph Smith lo furono per lui, e come è stato per i primi testimoni e per tutti coloro che hanno cercato di ricevere una testimonianza dell’onestà e dell’attendibilità di questo sacro libro.

Rendo testimonianza che il Libro di Mormon è veramente la parola di Dio. Attesto che questo sacro testo “espone le dottrine del Vangelo, delinea il piano di salvezza e spiega agli uomini quello che devono fare per trovare pace in questa vita e salvezza eterna nella vita a venire”26. Attesto che il Libro di Mormon è uno strumento di Dio per realizzare il raduno di Israele ai nostri giorni e per aiutare le persone a conoscere Suo Figlio, Gesù Cristo. Attesto che Dio vive e ci ama e che Suo Figlio, Gesù Cristo, è il Salvatore del mondo, la pietra angolare della nostra religione. Dico queste cose nel sacro nome del nostro Redentore, il nostro Maestro e Signore Gesù Cristo. Amen.