2010–2019
Confidate nell’Eterno
Ottobre 2013


Confidate nell’Eterno

Siate impegnati nel fare quanto potete nel condividere il messaggio della restaurazione del vangelo di Gesù Cristo.

Io e la sorella Ballard siamo da poco tornati dall’Europa, dove abbiamo svolto un incarico in cinque paesi. Lì abbiamo avuto il privilegio di incontrare molti dei nostri missionari, forse proprio vostri figli e figlie. Da quando il presidente Monson ha annunciato l’abbassamento dell’età richiesta ai nostri giovani per svolgere una missione, ho avuto il privilegio di incontrare oltre 3.000 di loro. La luce di Cristo illumina il loro volto e sono desiderosi di far avanzare l’opera: sono desiderosi di trovare, di insegnare, di battezzare e di riattivare, e di rafforzare e di edificare il regno di Dio. Tuttavia, incontrandoli, ci si rende subito conto che non possono svolgere quest’opera da soli. Oggi desidero parlare a tutti i membri della Chiesa, poiché urge che ognuno di noi sia impegnato nella condivisione del Vangelo.

Come citato molte volte, il profeta Joseph Smith dichiarò che “dopo tutto quello che è stato detto, il dovere più grande e più importante è quello di predicare il Vangelo” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa — Joseph Smith [2007], 338).

Nel 1974, il presidente Spencer W. Kimball disse: “Forse il motivo principale per cui dobbiamo svolgere il lavoro missionario è quello di dare al mondo l’opportunità di ascoltare e di accettare il Vangelo. Le Scritture sono piene di comandamenti e di promesse, di chiamate e di ricompense per coloro che insegnano il Vangelo. Ho usato di proposito la parola comandamenti perché sembra esservi una direttiva costante alla quale noi, sia individualmente che collettivamente, non possiamo sfuggire” (“Quando il mondo sarà convertito”, La Stella, settembre 1984, 1).

A luglio di quello stesso anno, io e la sorella Ballard partimmo con i nostri figli per presiedere alla Missione di Toronto, Canada. Le parole del presidente Kimball risuonavano nelle mie orecchie, specialmente quando disse: “Fratelli e sorelle, mi domando se stiamo facendo tutto il possibile. Siamo troppo compiaciuti di quello che abbiamo fatto sinora per svolgere il nostro incarico di predicare il Vangelo al mondo? [Sono ormai 144 anni che svolgiamo opera di proselitismo]. Siamo pronti ad allungare il passo e ad ampliare la nostra visione?” (La Stella, settembre 1984, 3).

Ci chiese anche di affrettare il passo, lavorando insieme per edificare la Chiesa e il regno di Dio.

Questo scorso giugno il presidente Thomas S. Monson ha ripetuto esattamente lo stesso messaggio ai membri della Chiesa. Ha detto: “Ora è il momento in cui i membri e i missionari uniscano le forze […] e lavorino nella vigna del Signore per portarGli delle anime. Egli ha preparato i mezzi con cui condividere il Vangelo in tantissimi modi, e ci aiuterà nel nostro lavoro se agiremo con fede per compiere la Sua opera” (“Fede nell’opera di salvezza” [discorso tenuto a una trasmissione speciale, il 23 giugno 2013]; lds.org/broadcasts).

È bene, fratelli e sorelle, riflettere sugli insegnamenti dei profeti dal tempo di Joseph Smith a oggi. Essi hanno incoraggiato e invitato dirigenti e membri della Chiesa a essere ansiosamente impegnati nel portare il messaggio della restaurazione del Vangelo a tutti i figli del Padre Celeste in tutto il mondo.

Il mio messaggio questo pomeriggio è che il Signore sta affrettando la Sua opera. Ai nostri giorni questo può essere fatto solo quando ogni membro della Chiesa condivide con amore le verità del vangelo restaurato di Gesù Cristo. Dobbiamo lavorare insieme collaborando con gli ottantamila missionari ora in servizio. Le informazioni circa questa grande opera, specialmente i compiti per i dirigenti del consiglio di rione e di palo, sono chiaramente illustrate sul sito LDS.org, con il titolo di “Affrettare l’opera di salvezza”.

Sappiamo, grazie alla nostra ricerca, che i membri della Chiesa più attivi vogliono che le benedizioni del Vangelo siano parte della vita di altri a cui vogliono bene, persino di coloro che non hanno mai incontrato. Ma sappiamo anche che molti membri esitano a svolgere l’opera missionaria e a condividere il Vangelo per due motivi di base.

  • Il primo è la paura. Molti membri non pregano nemmeno per trovare opportunità di condividere il Vangelo, perché temono di poter ricevere suggerimenti divini di fare qualcosa che pensano di non essere in grado di fare.

  • Il secondo motivo è una mancata comprensione di ciò che è l’opera missionaria.

Sappiamo che quando qualcuno si alza per fare un discorso a una riunione sacramentale e dice: “Oggi parlerò dell’opera missionaria”, o forse anche quando l’anziano Ballard si alza alla Conferenza generale e dice la stessa cosa, alcuni di voi mentre ascoltano possono pensare: “O no, di nuovo? L’abbiamo già sentito”.

Sappiamo che a nessuno piace sentirsi in colpa. Forse pensate che vi verrà chiesto di fare cose poco realistiche all’interno dei vostri rapporti con amici o vicini. Con l’aiuto del Signore, lasciatemi rimuovere qualsiasi paura che voi o i nostri missionari a tempo pieno possiate avere nel condividere il Vangelo con gli altri.

Prendete la decisione di fare ciò che Gesù Cristo vi ha chiesto di fare. Il Salvatore disse:

“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto;

perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia.

E qual è l’uomo fra voi, il quale, se il figliuolo gli chiede un pane gli dia una pietra?

Oppure se gli chiede un pesce gli dia un serpente?

Se dunque voi […] sapete dar buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il Padre vostro che è ne’ cieli darà Egli cose buone a coloro che gliele domandano!” (Matteo 7:7–11).

Fratelli e sorelle, quando come membri e missionari a tempo pieno ci inginocchiamo in preghiera e chiediamo al Signore di benedirci con opportunità missionarie, la paura viene sostituita dalla fede e dalla sicurezza. A questo punto dobbiamo dimostrare la nostra fede e cercare opportunità di presentare il vangelo di Gesù Cristo ai figli del nostro Padre, e sicuramente tali opportunità arriveranno. Queste opportunità non richiederanno mai un intervento forzato o artificioso. Saranno una conseguenza naturale del nostro amore per i nostri fratelli e per le nostre sorelle. Siate positivi e coloro con cui parlate sentiranno il vostro amore. Non dimenticheranno mai quel sentimento, anche se per loro potrebbe non essere il momento giusto di abbracciare il Vangelo. Ma anche questo potrebbe cambiare in futuro, quando cambieranno le loro circostanze.

Non possiamo fallire, se facciamo del nostro meglio mentre svolgiamo un incarico del Signore. Benché il risultato sia una conseguenza dell’uso del libero arbitrio, la condivisione del Vangelo è una nostra responsabilità.

Confidate nel Signore. Egli è il Buon Pastore. Egli conosce le Sue pecore e le Sue pecore conoscono la Sua voce; e oggi la voce del Buon Pastore è la vostra voce e la mia voce. E se non ci impegniamo, molti di quelli che ascolterebbero il messaggio della Restaurazione, perderanno questa possibilità. In parole povere, è una questione di fede e di azione da parte nostra. I principi sono molto semplici — pregate, da soli e con la famiglia, per avere opportunità missionarie. In Dottrina e Alleanze il Signore ha detto che molte persone sono tenut[e] lontano dalla verità soltanto “perché non sanno dove trovarla” (DeA 123:12).

Non avete bisogno di essere persone estroverse o insegnanti eloquenti e persuasivi. Se avete un amore e una speranza incrollabili dentro di voi, il Signore ha promesso che se voi “alzate la voce verso questa gente [e] dite i pensieri che vi metter[à] nel cuore, […] non sarete confusi dinanzi agli uomini;

[E] vi sarà dato […] nel momento stesso, ciò che dovrete dire” (DeA 100:5–6).

Predicare il mio Vangelo ricorda a tutti noi che “nel lavoro missionario non accade nulla sino a quando non trovi[amo] qualcuno cui insegnare. Ogni giorno parla[te] con quante più persone possibile. È naturale essere un po’ apprensivi riguardo al parlare con la gente, ma [potete] pregare per avere la fede e la forza per essere più coraggios[i] nell’aprir bocca e proclamare il vangelo restaurato” ([2004], 167). Voi missionari a tempo pieno, se volete insegnare di più, dovete parlare ogni giorno con quante più persone possibile. È sempre stato questo ciò che il Signore ha mandato i missionari a fare.

Il Signore ci conosce. Sa che abbiamo le nostre difficoltà. Mi rendo conto che alcuni di voi si sentono aggravati, ma prego che nessuno di voi senta mai che approcciare le persone in modi normali e piacevoli per condividere il Vangelo sia un fardello. Anzi, è un privilegio! Non c’è gioia più grande nella vita che essere ansiosamente impegnati nel servizio del Signore.

La chiave è che siate ispirati da Dio, che chiediate guida a Lui e che poi andiate e facciate quello che lo Spirito vi suggerisce di fare. Quando i membri vedono l’opera di salvezza come una responsabilità soltanto loro, possono esserne spaventati. Quando la vedono come un invito a seguire il Signore nel portare anime a Lui per essere istruite dai missionari a tempo pieno, ciò diventa fonte d’ispirazione, rinvigorisce ed edifica.

Non stiamo chiedendo a tutti di fare tutto. Chiediamo solo a tutti i membri di pregare, sapendo che se ogni membro, giovane o meno giovane, raggiungerà soltanto “una persona” tra adesso e Natale, milioni di persone sentiranno l’amore del Signore Gesù Cristo. Che dono meraviglioso per il Salvatore.

Sei settimane fa ho ricevuto una lettera da una famiglia missionaria davvero brava, la famiglia Munns dalla Florida. Hanno scritto:

“Caro anziano Ballard, trenta minuti dopo la trasmissione mondiale sull’affrettare l’opera di salvezza, abbiamo tenuto il nostro consiglio missionario di famiglia. Avevamo i brividi quando abbiamo scoperto che i nostri nipoti adolescenti volevano essere inclusi. Siamo felici di dire che dalla nostra riunione di consiglio, abbiamo ampliato del duecento percento il numero di persone a cui volevamo insegnare.

I nostri nipoti hanno portato degli amici in chiesa, hanno trascorso la riunione sacramentale con alcuni dei nostri amici meno attivi e alcuni dei nostri nuovi contatti si sono impegnati ad ascoltare le lezioni missionarie. Una delle nostre sorelle meno attive non solo è tornata in chiesa ma ha portato con sé dei nuovi simpatizzanti.

Nessuno ha rifiutato l’invito ad ascoltare le lezioni missionarie. Che momento meraviglioso per essere un membro di questa Chiesa” (lettera personale, 15 agosto 2013).

Obbedite ai suggerimenti dello Spirito. Supplicate il Signore in possente preghiera. Siate impegnati nel fare quanto potete nel condividere il messaggio della restaurazione del vangelo di Gesù Cristo.

Cito le parole di un altro membro missionario di successo, Clayton Christensen: “Ogni volta che prendete qualcuno per mano e lo presentate a Gesù Cristo, sentirete quanto profondamente il nostro Salvatore ama voi e la persona la cui mano è nella vostra” (The Power of Everyday Missionaries: The What and How of Sharing the Gospel [2013], 1).

Dio vi benedica, fratelli e sorelle, facendovi trovare la grande gioia che deriva dal vedere miracoli tramite la vostra fede. Come ci viene insegnato in Moroni capitolo 7:

“Cristo ha detto: Se avrete fede in me, avrete il potere di fare qualsiasi cosa mi sia opportuna. […]

Poiché è per fede che si compiono i miracoli; ed è per fede che gli angeli appaiono e insegnano agli uomini; pertanto, se queste cose sono cessate, guai ai figlioli degli uomini, poiché ciò è a causa dell’incredulità, e tutto è vano” (Moroni 7:33, 37).

Basandomi sulla mia esperienza personale, posso rendere testimonianza che il Signore ascolterà le vostre preghiere e che, a partire da ora e per molti anni a venire, avrete molte opportunità per presentare il vangelo di Gesù Cristo ai preziosi figli del Padre Celeste. Presidente Monson, abbiamo ascoltato e tutti proveremo a trovare quella persona. Prego che tutti noi possiamo provare la grande gioia che scaturisce dal servizio missionario, nel nome di Gesù Cristo. Amen.